Cari amici viaggiatori,
Luglio sta ormai per finire ed è tempo di preparativi per le imminenti e agognate vacanze. A giudicare dal numero altissimo di contatti e di richieste di guide e informazioni, molti hanno scelto la Sicilia come loro meta. C'è chi ci torna e c'è chi verrà per la prima volta. E' sopratutto a questi che rivolgo oggi il mio pensiero.
Ormai sapete che io devo limitare i miei spostamenti e che non ho praticamente null'altro da fare che scrivere su questo forum, per cui ho pensato di scrivere questa lettera aperta diretta a tutti coloro che verranno in Sicilia con particolare attenzione ai neofiti.
Riflessioni durante la traversata dello stretto :
La verità è che la Sicilia è un'isola che contiene tante isole, di cultura, di civiltà, di arte, e gastronomia; un’Isola che ha nel mare che la circonda solo un confine labile e irreale, annullato nei secoli dal desiderio di conquista di tanti popoli. Un confine che oggi è un mortale pericolo affrontato dalla disperazione di povera gente che fugge da orrori peggiori della morte stessa.
La Sicilia, madre di artisti come Antonello da Messina e Renato Guttuso, di letterati come Giovanni Verga e Luigi Pirandello, di scienziati come Archimede ed Ettore Maiorana, è anche una delle poche terre al mondo che possa sintetizzare nelle sue pieghe millenni di culture diverse come se fossero un tutt'uno, apparentemente senza contrasti, dove appare normale che a pochi chilometri di distanza possano coesistere un tempio greco e una reggia araba, un'aurea chiesa bizantina e un sontuoso palazzo barocco, un'aggraziata villa liberty e una rivendita di cibo da strada.
La Sicilia ha tanto mare ma non è solo mare; ha foreste millenarie ma è anche terra arsa dal sole; è terra di vulcani e di riserve naturali (con 4 grandi parchi naturali e ben 77 tra riserve e aree protette di flora e fauna, terrestre e marina); è culla di prodotti tipici che non hanno uguali per quantità e qualità; è la terra dove chiunque pensi di conoscere e di sapere, può essere ben presto smentito per tutto ciò che non sa e non conosce.
La Sicilia è una terra che grida da secoli il suo dolore e ve lo ricordo con le parole che Karl Marx adoperò nel suo scritto che è intitolato “La Sicilia e i siciliani”, realizzato durante i moti precedenti lo sbarco sull’isola di Garibaldi :
“
in tutta la storia dell’umanità nessun paese e nessun popolo hanno sofferto terribilmente per schiavitù e conquiste l’oppressione straniera, nessun paese e nessun popolo ha lottato così strenuamente per la propria emancipazione quanto la Sicilia e i siciliani”.
La Sicilia è una meta impareggiabile, dalla quale non si esce immuni da una terribile nostalgia: chi non la conosce magari la teme, chi l'ha visitata, almeno una volta, ha imparato ad amarla e non ne può più fare a meno.
Quanto ai siciliani, considerano la loro terra sacra, anche se amara e a volte matrigna. E come un fatto sacro considerano il dovere di accoglienza verso chiunque vi giunga per visitarla e non per depredarla. Anche questo è un valore in più dell'Isola e della sua gente, riconosciuto e documentato da moltissime testimonianze nella storia e anche qui su questo forum. E’ questo il retaggio più nobile delle antiche culture di popoli come i greci o gli arabi, che consideravano sacro il loro ospite e un dovere religioso l'ospitalità, anche e soprattutto nei riguardi di uno sconosciuto venuto in pace da lontano, lontano. E non sono pochi gli esempi di gente famosa o sconosciuta che provenendo da lande lontanissime ha poi eletto la Sicilia a sua dimora preferita per questa vita terrena e per l’eternità.
C’è un poeta che ha scritto:
Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare chiunque abbia una storia da raccontare, si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita, senza mai scalfire la superficie dei luoghi, né imparare nulla dalle genti appena sfiorate.
Se si ama viaggiare e se si vuole spendere bene il proprio tempo e il proprio denaro si deve affrontare il viaggio in una terra così complessa come la Sicilia con il giusto spirito. Per questo è importante, nel giungere nell'Isola, scrollarsi di dosso tutti quegli stereotipi e i falsi cliché che si sono accumulati nel tempo su questa terra e sulla sua gente. Liberando mente ed anima, guardando con indulgenza oltre l’ostacolo di alcune storture di cui i veri siciliani si dolgono per primi, solo così si potrà capire la profondità dell'anima di una terra che nessun Siciliano ha mai voluto abbandonare e, quando costretto dagli eventi è stato portato ad emigrarne, è dove da vecchio vuole tornare.
Un bellissimo sonetto del poeta siracusano Alfio Triolo dal titolo "Bedda Sicilia", fa toccare con mano l'amore che i siciliani hanno per la loro terra:
Sicilia, si' 'na vara triunfanti
parata a festa di zagara e di ciuri
e aranci e spighi e sinfunii d'amuri
e, attorno a tia, tri mari di brillanti.
'Na cupula d'azzurru sfaidanti
t'incuruna di stiddi e di sbrinnuri,
e Muncibeddu stenni un triculuri
d'arvuli e nivi e di focu svampanti.
Terra di geni si', locu di fati,
di canti e puisia la fonte teni
ristoro di li cori 'nnamurati.
Lu Signuri pi sfiziu ti criau:
'n tuttu lu munnu scumpartiu li beni,
ma 'n coddu a tia lu saccu svacantau.
Che tradotto nella vostra lingua suonerebbe piò o meno così :
Sicilia, sei un'icona trionfante
parata a festa di zagara e di fiori
e arance e spighe e sinfonie d'amore
e, attorno a te, tre mari di diamanti.
Una cupola d'azzurro sfavillante
t'incorona di stelle e di splendore
e Mongibello - stende un tricolore
d'alberi, di neve e di fuoco svampante.
Terra di geni sei, luogo di fate,
di canti e poesia la fonte tieni
ristoro dei cuori innamorati.
Il Signore per piacere ti creò:
in tutto il mondo divise i beni,
ma addosso a te il sacco svuotò.
Numquam est tam male Siculis, qui aliquis facete et commode dicant .
(Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani essi lo commenteranno con una battuta di spirito . M.T. Cicerone - Roma A.D. 70 a C.)
Modificato da franco1945 il 29/07/2014 alle 19:56:08