Inserito il 07/02/2011 alle: 15:02:18
Vado un attimo fuori tema.
Il discorso è un pò più complesso, Brunetto e Checco, parlando dei prezzi.
Personalmente credo che non possa (e non debba) esistere un vino al di sotto dei 5 €, perchè troppo spesso non è vino, e spesso è vino da seconda, o anche terza, spremitura.
Quindi alla larga dal vino in tetrapack o da chi mesce il vino in bottiglie di plastica o, ancor peggio, in taniche stile benzina!
A quel punto meglio bere una buona birra!
Ma perchè dico questo?
E' molto semplice, e potrete constatarlo nel caso in cui avete confidenza con qualche produttore di vini o amanti e esperti del settore.
Facciamo un esempio: un produttore ha una vigna piccolina che gli permette di imbottigliare diciamo... 12.000 bottiglie l'anno, magari di due vini bianchi e due rossi.
Questo produttore dovrà quindi acquistare in quell'annata 12.000 bottiglie, 12.000 tappi di sughero e 24.000 etichette (perchè è obbligatoria anche l'etichetta posteriore). Sono spese queste.
Senza parlare di quanto costi una macchina imbottigliatrice, diciamo sui 100mila €.
In più c'è la vendemmia, la lavorazione del vino e soprattutto l'invecchiamento. Se quel produttore magari di 4 vini produce un bianco pronta beva, un bianco affinato in botte, un rosso invecchiato un anno e un altro rosso più importante, magari invecchiato tre anni, vuol dire che quel produttore avrà la sua merce, il suo prodotto, fermo lì, da uno a tre anni.
Senza parlare poi del costo di una botte! Una barrique di rovere da 225 lt costa quanto un BMW serie 3 ben accessoriata, e nel caso di rossi importanti come i Brunelli, gli Amaroni, il Sagrantino ecc. si può usare per fare il vino soltanto 3 volte; un produttore di Brunello userà quelle botti per 3 annate, quindi diciamo che l'uva vendemmiata nel 1997 ha dato un vino lasciato in botte 4 anni ed uscito nel 2002, poi quella botte è stata pulita e ci è stato messo il vino della vendemmia del 2002, uscito nel 2007. Poi altro lavaggio e ci si è messo il vino della vendemmia 2007 che uscirà a marzo 2012. Bene, dopo quell'uscita quella botte andrà venduta ai distillatori di grappe, perchè non sarà più utilizzabile per il vino, e quella botte che si è pagata sugli 80 milioni di vecchie lire nel 1997 quel produttore la venderà a una cifra tra i 500 e i 1.000 € a un distillatore di grappe.
Fatti tutti questi conti e questi ragionamenti, ne vien fuori che fare il vino è un'arte e che quindi, un'arte non si può vendere a 5€ al supermercato, perchè soprattutto in quelle 5 € c'è anche il guadagno del venditore finale.