November 12, 2024

Le valenze positive del camper emergono con il suo uso intelligente. Strumenti di libertà, veicoli che associano comodità domestiche e trasportabilità automotive, piccole case viaggianti. Sono tante le definizioni e gli aggettivi con cui si cerca di caratterizzare il prodotto “veicolo ricreazionale”. Una buona definizione della categoria la fornisce la parola stessa, con quel “ricreazionale” che lascia pochi dubbi riguardo la destinazione di uso principale.
Un qualcosa che nel proprio nome contiene il suggerimento per l’utilizzo migliore, quasi una indicazione precisa su cosa aspettarsi da esso.

In francese, il termine “récreation” si utilizza per descrivere il classico intervallo che, a scuola, spezza le lezioni e consente ai bambini e ai ragazzi di svagarsi, di staccare per un attimo la spina, di rilassarsi. Sono gli stessi concetti, le stesse opportunità associate, probabilmente in modo diverso, a camper e alle caravan. Non veicoli fini a se stessi, ma veicoli per fare qualcosa che possa regalare momenti di sereno relax alla propria famiglia.

Ogni equipaggio ha le proprie abitudini, i propri usi e i propri costumi. Si può intendere la “récreation” come viaggio, come esplorazione di una terra, con i chilometri che scorrono sulla strada immagazzinando immagini, profumi e sensazioni diverse, uniche e profonde. Si può intendere “récreation” come vacanza stanziale, come occasione per rompere il tran tran quotidiano assieme alla propria famiglia.

Dedicare momenti di vita finalmente condivisa in una località di villeggiatura, svolgere quella vita ideale sognata nei momenti di assidua attività lavorativa fatta di ritmi creati secondo le proprie esigenze e non votati al rispetto di rigidi orari e scadenziari. Si può intendere il fine ricreazionale unendo viaggio e riposo, vacanza itinerante e stanziale, soddisfacendo così esigenze diverse e cogliendo più opportunità nello stesso momento.

Ci si può dirigere verso la titanica bellezza del Nord, verso i mari e la calda accoglienza del Sud, verso la cultura delle città o verso la tranquillità della natura.

La Natura con la N maiuscola, il contatto con essa: ecco un’altra grande opportunità offerta dall’utilizzo di un camper. Riscoprire una dimensione decementificata, in cui il proprio veicolo è sia fonte del necessario comfort sia strumento principe di contatto con il mondo esterno. Avere l’erba appena 30 cm sotto al proprio veicolo e non in un giardino pubblico a qualche isolato da casa. Ritornare a sentire i rumori che da millenni caratterizzano il ciclo di vita della terra e non quelli artefatti creati dall’uomo negli ultimi cinquant’anni. Non il chiasso di motori, traffico e industrie, ma il soffio del vento tra gli alberi o la tranquilla presenza degli animali.

Un ritorno alla natura, potremmo definirlo così, oggi più che mai attuale e, probabilmente necessario, per ricordare a noi stessi che la vita non è forzatamente quella frenetica del milieu nel quale siamo assorti, ma ha sfaccettature diverse anche a pochi km di distanza dal centro del nostro mondo.

Riscoprire un po’ di semplicità: può essere un messaggio nuovo, forse, per il veicolo ricreazionale, abituato come è a dotarsi di accessori sempre più “domotici”, ad aumentare comfort e dotazioni quasi come se il motivo dell’acquisto di un camper non fosse la possibilità di viaggiare ma il possesso di un oggetto vistoso, opulento e appagante. Non è questione di essere anacronistici.

Dei tempi ormai piuttosto lontani è possibile conservare un certo rapporto con la natura. Comfort, mobilità e sicurezza oggi sono garantiti da prodotti evoluti e calibrati sulle esigenze del mercato. Ma, tuttavia, non siamo più ai tempi dell’età dell’oro, il cosiddetto periodo in cui, poco dopo la propria nascita, il turismo itinerante poteva essere praticato ovunque, senza divieti. Erano i tempi in cui bastavano un prato, una pianta e una tenda.

Oggi non è più così. E’ cambiato il mondo, sono cambiati gli strumenti, siamo cambiati noi utenti. Siamo molti di più, ci muoviamo molto di più, e spesso lo facciamo tutti insieme. Il turismo itinerante è stato regolamentato, a volte bene, altre no. Sono nate le prime aree attrezzate e i divieti, i campeggi e i villaggi turistici. E’ venuta meno, spesso, quella genuinità che i camperisti e campeggiatori di lunga data narrano nei loro racconti. E che sarebbe bello e opportuno recuperare.

Iniziative, in questo senso, sono già in atto. Brillanti esempi sono i casi di France Passion, il network di agricoltori e fattorie presso le quali è possibile sostare gratuitamente se in possesso della tessera associativa, e di “Fattore Amico“, che ne ha trasportato al di qua delle Alpi l’idea e la sta sviluppando con successo, anno dopo anno.

Iniziative apprezzabili, che ridanno fiato e propongono alternative spesso di assoluto livello naturalistico a coloro che desiderano utilizzare il proprio veicolo al pieno delle proprie possibilità, evitando gli assembramenti e lo squallido asfalto tipico di molte aree sosta, o la complessità dei campeggi, a volte paragonabili a villaggi turistici autosufficienti e non sempre a misura di turista in movimento.

Occasioni, quindi, per conciliare la riscoperta dell’ambiente naturale, della genuinità della terra, quella non forzatamente turistica, non modificata con la creazione di centri a uso e consumo dei visitatori “mordi e fuggi” presenti per tre mesi l’anno, e per riassaporarne i sapori, cresciuti e coltivati in maniera naturale, forti di una anacronistica manualità di cui tanto vi è bisogno per mantenere e rinsaldare tradizioni e prodotti tipici della terra e di chi la terra la sa lavorare. Cibi privi di OGM e di conservanti da gustare e assaporare in ambienti ancora privi di contaminazioni. Può essere questo, oggi, uno degli utilizzi più sensati e appaganti del veicolo ricreazionale, di qualunque natura esso sia.

Ben vengano, quindi, inziative lodevoli e apprezzate come quella, recente, della Federazione delle Strade del Vino dell’Olio e dei Sapori di Toscana che, insieme alla Regione Toscana e con il supporto di importanti partner come Agri-Pleinair e Caravanbacci, ha dato vita a un’iniziativa (Gratta e vinci la Toscana) tesa a promuovere e divulgare il territorio e i suoi prodotti; o alla valorizzazione di spazi espressamente pensati per chi ama vivere all’aria aperta, come il progetto del Sentiero della bonifica in Val di Chiana con ottime opportunità per ciclisti e camperisti.

O, ancora, eventi come Gustopolis a Montopoli in Val d’Arno – con la partecipazione di Slowfood – e altri eventi che avvicinano il turista intelligente alle peculiarità e tradizioni eno-gastronomiche locali.
Davvero una tendenza positiva e da incoraggiare, a tutto vantaggio delle famiglie che, con il veicolo ricreazionale, hanno l’opportunità di migliorare la qualità della propria vita, facendo più ricreazione e approfondimenti della media.

Michel

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