Si tratta di una tipologia il cui successo sul mercato italiano è piuttosto recente. Eppure i profilati sono presenti a listino da più di trent’anni: ecco alcuni dei protagonisti che hanno scritto importanti pagine di storia e che possono essere considerati, a tutti gli effetti, i progenitori della generazione attuale di veicoli semintegrali.
Chiamati profilati, in assonanza con il termine francese “profilé”, o semintegrali, in ossequio al tedesco “Teilintegrierter”, hanno cominciato a diffondersi alla fine degli anni Ottanta in Francia, specie nelle regioni battute dal Mistral. Nati come autocaravan privati dalla mansarda, hanno saputo evolversi in direzioni e diramazioni diverse, assumendo non solo una propria fisionomia ma dando origine a diverse micro tipologie interessanti e piuttosto diffuse nel mercato di oggi.
Il concetto di veicolo semintegrale ha origini lontane: già tra gli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta, alcuni costruttori cominciarono a sviluppare idee e proposte associando una scocca priva di mansarda a un autotelaio cabinato. E’ il caso di Laverda, che sull’OM Grinta, il “padre” dell’Iveco Daily, concepì un modello con il cupolino di raccordo costituito da finestrini, e di Arca, che costruì modelli su Lancia Jolly e AlfaRomeo senza dimenticare naturalmente il Fiat 238 e Fiat 242, creando modelli come il Noè, e il Jet con mansarda posteriore. La fabbrica di Pomezia, quando agli inizi degli anni Ottanta trasferì il suo celebre 350, nato su Fiat 238 e votato “Motorcamp dell’anno 1980”, sulla più moderna meccanica dell’allora nascente Renault Trafic, adottò per prima un cupolino di raccordo preformato stampato in vetroresina. La via italiana “seriale” del veicolo profilato, però, si interruppe presto. Il mercato richiedeva soprattutto mansardati e integrali, una categoria in ascesa per consensi e prodotti. Tuttavia, numerosi artigiani continuarono a credere nella tipologia, utilizzando con successo le prime monoscocche in vetroresina. Ricordiamo, tra questi, gli Allcar Nabilia, e i Wingamm Oasi, mezzi di successo ancora oggi prodotti e appetibili. Ma è il caso, anche, di tanti produttori meno conosciuti e che oggi hanno cessato l’attività: Tecnocobe e Kelber, solo per citarne alcuni.
Nel 1983, l’avvento del Fiat Ducato, e dei “gemelli” Peugeot J5 e Citroen C25 prima versione, la x2/12, fu sfruttato da diversi produttori europei per proporre idee e concetti allora rivoluzionari. Hobby, oggi maggiore produttore europeo di caravan, lanciò il famosissimo e ancora oggi attuale “Hobby 600”, primo esempio di semintegrali costruiti ad uso e consumo della coppia con l’impiego di carrozzerie miste sandwich e blocchi in vetroresina di ispirazione nautica. Fu seguita, poco più tardi, da un’altra Factory tedesca, Buerstner, che caratterizzò subito i propri prodotti per l’utilizzo del telaio ribassato Al-Ko AMC, allora nascente, e di un’altezza fuori tutto contenuta entro i 260 cm. Le disposizioni erano piuttosto classiche: spopolava, ai tempi, la classica versione con doppia dinette matrimoniale di cui una a U in coda. Ma non erano le uniche idee. I produttori minori italiani, quelli che si stavano specializzando sulla produzione di profilati con scocche in vetroresina di dimensioni contenute, introdussero il letto basculante. Longitudinale, era pieghevole a ginocchio e saliva, una volta chiuso, a soffitto, risultando quasi nascosto nel tetto del veicolo. Per alcuni costruttori seriali questo fu una folgorazione: decisero, pertanto, di adottarlo su veicoli a più larga diffusione. Nacque così, nel 1987, il primo Hymer Tramp. Il primo modello disponibile, il 155, aveva la stessa pianta del Camp e del Mobil 544, con dinette e divano affiancato e servizi in coda, con in più il basculante. La via francese a questo tipo di veicoli, invece, è targata Rapido. Passato dalla costruzione di caravan da viaggio smontabili al fine di ridurne l’altezza e aumentarne l’agilità di traino, la Factory di Mayenne lanciò, a partire dal 1987, i propri profilati. Allestiti su Renault Trafic e Fiat Ducato, hanno il merito di avere aperto questa tipologia all’utilizzo familiare, associandovi non solo le disposizioni interne più congeniali a equipaggi di 4 persone, ma anche il letto basculante: esemplare, a tal fine, il “Randonneur 750”, un semintegrale che, in meno di 6 metri, riusciva a offrire sei posti letto e due dinette e che fu proposto fino al 1998.
I primi profilati, però, erano quasi tutti di grandi dimensioni: anche se il termine “grande” all’epoca identificava veicoli di 650 cm di lunghezza, vi era comunque chi desiderava provare a offrire un qualcosa di più compatto, anche in larghezza. E’ il caso di Eriba, marchio gemello di Hymer, che propose con successo i modelli Car, realizzati su Renault Trafic e dotati di carrozzeria con intelaiatura interna in acciaio e tetto sollevabile con pareti in tela. Furono veri e propri oggetti di culto in Francia, almeno fino alla fine degli anni Novanta.
Nei primissimi anni Novanta il profilato parlava, quindi, quasi esclusivamente una lingua straniera. Erano importati gli Hobby, gli Hymer e i Buerstner, ma anche gli FFB, emanazione di quella Tabbert da sempre riconosciuta come sinonimo di qualità. C’erano i Rapido e i Pilote, ma con l’uscita della Lira dallo Sme, nel 1992, e con la successiva svalutazione della nostra moneta, i prezzi dei veicoli tedeschi e francesi salirono alle stelle. Ciò favorì la discesa in campo di due marchi: uno italiano, l’altro sloveno. Elnagh, storica azienda milanese, lanciò infatti l’Aerocamp. Presentato a settembre 1992 su Ducato Al-Ko, aveva la classica pianta con dinette a U posteriore e seconda dinette centrale. Stessa disposizione, meccanica e telaio anche per l’Adriatik 451, versione profilata del mansardato 450. I tempi, però, non erano ancora maturi. Il progetto Aerocamp fu abbandonato dopo solo un anno, mentre l’Adriatik, benché fosse costruito in Belgio, subì le conseguenze delle crescenti e tragiche tensioni nell’area Balcanica che sfoceranno poi nella guerra civile in Jugoslavia. Nel 1993/94, quindi, il mercato dei profilati italiani poteva contare su un veicolo prodotto in serie, il Forever Paris su VW T4, e numerose proposte artigianali tra cui Papillon, CamperTre e Aiesistem.
Nel 1994, con l’arrivo del Ducato X2/30, i mercati francesi e tedeschi iniziano a strizzare l’occhio ai semintegrali. La clientela, costituita per la stragrande maggioranza da coppie mature, trova in questi veicoli una comoda ed economica alternativa ai motorhomes. In Francia registrano grande successo gli Autostar Athénor, capaci di associare telaio Al-Ko, carrozzeria automobilistica in vetroresina e riscaldamento Alde, in Germania ogni costruttore comincia ad avvertire la necessità completare le proprie gamme con questa tipologia. Così Buerstner propone la serie T, Hymer il Tramp, mutuato niente meno che dalla classe ammiraglia E, FFB gli Avantgarde, Weinsberg gli Imperiale. In Italia, oltre alla scomparsa Forever, la prima a credere nel semintegrale è nuovamente Elnagh: a settembre 2005, infatti, ai saloni viene presentato il primo Sleek. Associa la scocca del King e gli interni del Columbia e introduce il letto matrimoniale sempre pronto in coda. Mobilvetta risponde con il Ramses, splendido esempio di design e funzionalità per un veicolo di elite con Ducato Al-Ko e doppio pavimento. Il mercato tira, e a marzo 1996 scende in campo Arca: due nuovi modelli, gli Arcadia 3.5 e 4.3, capaci di introdurre quattro significative novità. La prima è il ritorno del basculante, in versione longitudinale, ben integrato nel tetto. La seconda è la linea, aerodinamica, che contraddistingue il profilo anteriore. La terza è l’esordio, assoluto, della vetroresina in sostituzione dell’alluminio per il rivestimento delle pareti. La quarta, quanto mai attuale, è la nascita del profilato con garage. A settembre dello stesso anno la gamma dell’Elnagh Sleek conterà su un altro modello, quella degli Arcadia su quattro modelli, mentre Laika farà esordire l’Ecovip 1 R. La R sta per ribassato: è utilizzato, infatti, l’apposito telaio Fiat. Capace di rinverdire i fasti del lontano Motorpolo, il nuovo Ecovip 1R è un profliato di successo, grande, ricco e prestigioso: nemmeno un anno e sarà affiancato da quello che diventerà un vero best-seller, il 7R. Capace di identificare, insieme al Rapido 741, una categoria, quella dei profilati da 6 metri con letto alla francese e dinette tradizionale, risponde alle esigenze di compattezza, prestazioni stradali, comfort e carico utile. Il profilato diventa l’emblema del veicolo ricreazionale automotive: fa eccezione solo Mobilvetta che, coraggiosamente, sceglie di abbinare l’Opera all’Iveco Turbo-Daily 35.12. Solitamente utilizzata per grandi mansardati e integrali, la meccanica camionistica abbinata al semintegrale sarà un successo.
Nascono nuove piante: Pilote, in Francia, inventa il “Salon avant six places”. Si tratta del living anteriore con semidinette e divanetto contrapposto destinato a rivoluzionare il concetto di area anteriore. Le lunghezze crescono, e con queste le comodità. Le coppie richiedono maggiore comfort: la risposta sta in toilettes con doccia separata, cucine con frigoriferi di grandi dimensioni e veri e propri salotti anteriori. Il profilato diventa un veicolo trasversale: nascono nuove piante destinate alla coppia (letti gemelli, letto matrimoniale nautico a penisola), o alla famiglia (letti a castello in coda). Tentativi in questo senso sono compiuti da Arca e da Challenger. Ma la trasversalità si esprime anche nel listino: questa tipologia, infatti, è capace di abbracciare la fascia bassa come quella alta del mercato. Ecco, allora, che non sono solo più le gamme medie e quelle medio/alte a proporre semintegrali, ma anche quelle basse e quelle alte.
I nuovi telai consentono sempre maggiori possibilità: ecco, allora, che anche i profilati possono offrire il doppio pavimento, pur rispettando la complanarità con la cabina. E’ il caso degli Arca serie P e, salendo, dei Carthago Chic T e dei Concorde Credo.
La tipologia, in ogni caso, si evolve sempre di più verso un bacino di utenza formato da coppie, sdoppiandosi verso un ritorno alla compattezza, sottolineato dalla nascita, a partire dal 2005, di un gran numero di semintegrali per la coppia con lunghezza contenuta a 6 metri e larghezza poco superiore ai 2, e all’opposto un certo gigantismo imperante consentito dalle accresciute performance delle meccaniche di base di ultima generazione.
Nel 2008, però, Buerstner lancia il Quadro, primo profilato a disporre di un letto matrimoniale basculante trasversale. Il modello, quasi subito ribattezzato Ixeo, apre la strada a una nuova, possibile utenza: quella sottratta al mansardato e all’integrale. Dopo meno di un anno dall’uscita del primo profilato con basculante trasversale, il mercato è pieno di proposte in questo senso: Adria Matrix, Buerstner Ixeo e Ixeo Plus, Challenger Genesis, Dethleffs Globe4, Hymer Tramp 2×2, Elnagh T-Loft, McLouis Mc4, Pilote Aventura, Rapido serie 7FF, Hobby 690… La lista è lunga. Non mancano idee originali: quella di Laika, che invece di proporre una nuova gamma di profilati con basculante propone il basculante come optional su tutti i propri profilati, o fuori dal coro, con Frankia e Pilote che il basculante lo hanno proposto anche in coda, sopra il living panoramico. La tendenza più recente, in ogni caso, è quella di associare nuovamente questa tipologia alla famiglia: ecco spiegate le ultime proposte, da parte di diversi costruttori, tese a conciliare letti a castello e matrimoniale basculante.
Se desiderate conoscere un po’ di storia anche delle altre tipologie costruttive, potete visitare nuovamente la rubrica “Come eravamo” dove è possibile consultare alcuni articoli concernenti l’evoluzione dei mansardati e degli integrali. Se invece state pensando di acquistare un veicolo ricreazionale o di sostituire il vostro, e magari intendete cambiare tipologia per soddisfare meglio le vostre esigenze, vi consigliamo la lettura della rubrica “Prima dell’acquisto“: offre, infatti, l’analisi dettagliata delle varie tipologie costruttive (mansardati, profilati, integrali), ognuno con i propri punti di forza e le proprie debolezze, ma soprattutto con un’attenzione particolare agli elementi più sensibili da controllare e verificare prima di procedere all’acquisto.