Sicilia. Costa Nord Occidentale. Ore 05.00.
Il Fenomeno osserva ammirato il suo mezzo d’assalto. L’equipaggiamento è già a bordo… ogni cosa al suo posto. Ha curato personalmente le fasi di carico ed ha controllato tutto 2 volte… “E’ questo il segreto per missioni di successo” pensa tra sè e sè in quell’alba nuvolosa e scaccia immediatamente l’ombra che gli si affaccia alla mente di sporadiche figure di MMERR.da patite nel recente passato (niente di cui si debba vergognare ovviamente… solo alcuni spiacevoli contrattempi). “Mi sa che di segreti per le missioni di successo ce ne sono un altro paio… un pò come una ‘fatima degli incursori'” pensa il Fenomeno mentre controlla per l’ennesima volta il carico “ma se mi riesce di catturare e ‘interrogare’ come dico io i tre pastorelli…” non conclude il pensiero perchè il suo sguardo indagatore ha scannerizzato tutto l’equipaggiamento ed ha rilevato un’anomalia a poppa… una delle ruote di alaggio/varo del mezzo non è stretta come dovrebbe…
Un mezzo così è l’incubo che popola le notti degli incursori… l’oggetto dei loro desideri più sfrenati. In due parole… se lo sognano. E’ un “XXX Pacagin” 3.3 mt. interamente pneumatico. I suoi tubolari sono così tesi sotto la pressione d’esercizio che se dovessero cedere si ritroverebbe in meno di 40 minuti a sorseggiare the nella tenda di qualche beduino… la sua poppa è così gonfia che alla bagnina di Bei Uoc… cadrebbero le estension dall’invidia. Il motore è anche lui un “XXX” (e cosa se nò) 9CV 4T DHOPQRSTSUPER… la sigla sta a significare che:
1) Si accende come un tosaerba al massimo entro il 38° strattone e prima della sublussazzione della spalla
2) Beve come un Gallese triste
3) Pesa come la moglie di un Gallese triste
4) Va come un Gallese triste che ha bevuto molto
5) E’ silenzioso come un Gallese ubriaco… sti caxxi… un gioiello!
Ore 05.27. Il Fenomeno è concentrato… il suo sguardo scruta l’orizzonte con il suo binocolo (un oggetto risalente alla guerra fredda in dotazione alla ex Marina Sovietica così potente che se lo punta su un oggetto distante meno di 3 km. accusa subito attacchi di nausea violenti) alla ricerca di movimenti… niente… solo il beduino di prima che ha finito il the. “Si stanno già cag.ndo sotto” pensa con una punta di compiacimento il Fenomeno.
Ore 05.30… ora X… il Fenomeno prende in mano la cima e solleva la prua del battello iniziando così le operazioni di varo ma… il mezzo ondeggia e… si ricorica a prua. “Ma che ‘azz…” impreca il Fenomeno mentre scruta sotto le ruote di alaggio alla ricerca di qualche ostacolo che ne impedisce il movimento… niente. “Forse ho un pò esagerato con l’equipaggiamento… in fondo è un’incursione stimata in 8 ore… vediamo…”
Ore 05.54… il Fenomeno, eretto in tutti i suoi 173 cm e saldamente piazzato sui suoi 80 kg. osserva la situazione… molto dell’equipaggiamento giace a fianco del “XXX”…
3 canne da pesca d’altura…
2 cassette di pezzi di ricambio per le medesime…
una confezione da 12 bottigliette di ‘gasata’ e relativa ghiacciaia…
zaino con razioni alimentari per scolaresca di adolescenti in gita scolastica per tre giorni…
retino…
maschera…
pinne e…
un’altra 20tina di kg. di minch… di preziose dotazioni.
Ma ha salvato nell’ordine: Canna 1,7 mt. e relative dotazioni, infradito, sacchetto tattico di sopravvivenza contenente 1 conf. Taleggio 200g, 1 conf. Bocconcini Beretta di salame piccante, 8 pacchetti Crecher Dorianopiù una conf. da tre di Strutto di maiale con aggiunta di farina 00 (leggasi piada romagnola doc e dop) ma, soprattutto, conf. da 6 di Moretti bionda.
Il Fenomeno riprova la manovra di varo e stavolta il “XXX” si fa condurre docile come un S. Bernardo di 12 anni forse grazie alla riprogettazione del carico ma anche alla confezione di Togo ricoperti consumata in “assetto facocero”.
Ore 06.08… accesso al mare segreto… mimetizzato tra scogli e rocce semiaffioranti così taglienti che uno sbaglio di pochi cm. può costare l’esplosione del mezzo o una marea di punti che se dopo vai all’iper ti fanno scegliere il regalo che vuoi e le cassiere ti fanno anche la “stendinovescion”.
Ore 06.17. Il mezzo anfibio ondeggia placido all’ancora nel bel mezzo della piccolissima rada. Le operazioni di varo si sono svolte con precisione chirurgica e nell’assoluto silenzio se tralasciamo la “raffica breve” esplosa dalla bocca del Fenomeno seguita alla perdita dell’infradito poi prontamente recuperata.
Ora il Fenomeno si concede qualche minuto di riposo e di concentrazione. Si siede su un vecchio tronco levigato dal vento e sbiancato dal mare… nelle spaccature del legno si sono rifugiate centinaia di lumachine bianche… “Ottime esche” pensa il fenomeno che durante il corso di addestramento è risultato il migliore e che oltre al manuale delle Giovani Marmotte si è divorato anche il Manuale di Paperinik. E’ vero, è passato del tempo, ma certe cose non te le scordi più.
L’ora X è stata ridefinita alle 06.30 ZULU… ci siamo. Sale sul “XXX”… si fa strada verso il motore chiamato in codice “Il Gallese”… guarda la maniglia… sequenza di accensione… cicchetto pompa serbatoio… starter inserito… compressione manuale… strappo e… “Fanqulo… marcia inserita… ripetere sequenza” abbaia il Fenomeno.
Al quarto strappo “il Gallese” è “ON” e il Fenomeno si allontana al minimo guardando la sagoma del sommergibile “classe Los Angeles” che si staglia nella bruma del mattino… dal boccaporto della torretta sembra intravedersi una testa… probabilmente il comandante in seconda(?) nonchè consorte premurosa (?) che ha seguito in subdolo silenzio le operazioni di carico e… scarico e le fasi di varo. “Avrà notato anche la confezione di TOGO ricoperti?” pensa l’incursore ormai compreso nel suo ruolo e proteso verso la missione “ma che caxxo me ne frega… che mi faccia rapporto… se a me piace avere il colesterolo alto come un adolescente saranno o no caxxi miei?”
Questo è il “GO” definitivo. L’incursore aumenta la manetta e le doti marine del mezzo d’assalto iniziano a dare il loro determinante contributo per il successo della missione.
Il perimetro dell’operazione è ben delineato… la sua azione di pesca non ha ancora dato i risultati sperati ma il Fenomeno è fiducioso… le indicazioni fornite “dall’intelligence” (leggasi ambulante del luogo) sono state confermate… un miglio circa al largo… mezzo miglio a ovest della vecchia tonnara ed ecco la ‘secca’… una ventina di metri di profondità… la cima dell’ancora ha dato la giusta conferma. Lumachine bianche al lavoro e via con la prima Moretti.
Ore 11.00. L’alba nuvolosa ha da tempo lasciato il posto ad una giornata limpida e priva di brezza. Il sole a ‘martello’ fastidioso come una bertuccia con le emorroidi tenta temerariamente di fiaccare il Fenomeno che, bardato con bandana mimetica ed occhiale tattico, è intento ad insidiare il nemico… il pescato al momento non è molto… anzi a dirla tutta non è niente… il Fenomeno inizia a pensare che l’mbulan… cioè l’intelligence abbia toppato o peggio potrebbe trattarsi di un agente doppiogiochista. “Maledetto… vedrai come ti compro altri panini ‘cozze e nervetti’ e spendo un capitale per le tue menzogne… se per stasera non mi è passata magari ti ardo il furgoncino così facciamo piazza pulita anche del vibrione del colera”. Forse è solo il sole ma il Fenomeno ha quello sguardo vuoto ed ebete del predatore sanguinario in procinto di annientare la vittima quando improvvisamente la canna subisce uno strattone improvviso e per poco gli sfugge di mano… “Che ‘azz è un tonno?” esclama e con un’espressione di sconfinata soddisfazione inizia la lotta non senza mandare un pensiero di gratitudine al suo agente/ambulante al quale mentalmente assicura, in un moto di generosità, che il furgoncino ed il… vibrione infesteranno ancora a lungo quei luoghi. “Ma che caxxo ho preso?.. .un cadavere?” sibila a denti stretti. In effetti ciò che è attaccato all’amo una 15cina di metri più sotto non accenna nessuna reazione di lotta… resta appeso a peso morto (appunto) e non reagisce. “Ti sei arreso eh maledetto?” e così dicendo inizia la lenta e faticosa azione di recupero… la sua delusione per l’indolenza del nemico è mitigata dalla crescente curiosità di vedere quale trofeo potrà vantare… stando attento a non ‘rompere’ recupera con la delicatezza di una ricamatrice.. la precisione di un cecchino.. e intanto scruta le profondità ma, complice il sole a martello (ora pneumatico) e il riverbero sull’acqua non vede una cippa di m…a. Ancora pochi metri, la canna è flessa e prossima al collasso quando il Fenomeno capisce… un calamaro di 80/90 cm di lunghezza e dal peso approssimativo di 2.5 kg. che appena viene salpato fa quello che fanno tutti i maledetti calamari… sputa fiotti neri a ripetizione e l’incursore, colto di sorpresa, incassa la raffica… non un gemito… non un lamento… l’incursore viene colpito violentemente al viso e al torace, sputa a sua volta inchiostro e moccoli… “Sporco *******o le mie linguine al nero di… quella zocc..a di tua madre”. Il calamaro preistorico lotta per la vita e esplode colpi a raffica ed il suo moto rotatorio appeso all’amo si rivela micidiale per il Fenomeno. Il nero cola ovunque… il battello e l’equipaggiamento hanno subito danni apparentemente gravi… l’incursore è quasi cieco… la lotta è all’ultimo… spruzzo… l’odore acre del nero si mescola con il retrogusto della Moretti bionda (e forse anche… con l’accoppiata taleggio/salamino piccante…) l’incursore è sul punto di dare di stomaco.
Il Fenomeno è sul fondo del battello faccia in sù sdraiato sulla poltiglia nerastra di cui è completamente imbrattato, è riuscito a tener dentro il rancio che se avesse rigettato avrebbe decretato l’immediato autoaffondamento dell’unità d’assalto “xxx” (mai più taleggio insieme a salamini piccanti… si sono dimostrati devastanti)… si rialza a fatica e inizia il rapporto sui danni… il calamaro preistorico denominato in codice ‘Joe Black’ giace sul fondo dell’unità… “Chissà se sei scarico maledetto figlio di una seppia” e così dicendo lo tocca con la punta dell’infradito e ‘Joe Black’ risponde da par suo lanciando un ultimo schizzo ormai grigiastro che ciononostante induce l’incursore ad uno scarto repentino che fa partire l’infradito sx fuoribordo a dritta di prua. “Che b.a.s.t.a.r.d.o.” lo apostrofa il Fenomeno con una punta di ammirazione per il nemico. “Quasi mi spiace metterti alla brace ma se sei stato così pirla da farti beccare in meno di 20 metri d’acqua…”. I danni sono ingenti ma non tali da compromettere l’efficienza del battello… a parte l’infradito ‘Joe Black’ si è ‘fumato’ la bandana mimetica, il costume adidas bianco/arancio e la maglietta tattica superextradrai che essendo (stata) bianca ora sembra… una pelle di zebra (sarebbe anche una splendida mimetizzazione ma il Fenomeno esclude un ‘teatro bellico’ nella savana), lo zaino contenente un pezzo di taleggio… “devo decidermi ad abbattere quel pezzo di formaggio prima che combini altri danni” pensa l’incursore mentre continua la conta, la ghiacciaia delle Moretti bionde e la dotazione di sicurezza. “Poteva andare peggio… la ‘vecchia stilografica’ ci ha dato dentro ma con una bella lavata il più è fatto.
Ore 14.00
“Si amore un bel calamarone di un paio di kili… ehm no… il nero deve averlo sputato mentre lottava (?) sott’acqua… certo che ne sono sicuro mi ha mezzo affoga… cioè quando l’ho tirato a bordo sputacchiava acqua di mare e poco altro… no solo il calamarone..come ‘e basta?’ caxxo credi che sono andato in pescheria?… Si amore niente parolacce… si ho mangiato un pochino di formaggio e qualche crecher… sai comè quando vai per mare devi stare attento a quel che mang… bheee che c’entra quella era la colazio… e allora non comprare i Togo ricoperti se i Togo ricoperti fanno male… ma cosa c’entra un paio no, se fanno male fanno male e basta.. .quindi un paio o una decina… e poi un paio mi finivano nelle otturazioni e io che mangiavo? Si ok. salutameli tu e divertitevi io vado ai faraglioni per il bagno e poi rientro per le sei e mezzo sette… si tranqui amore sto attento… no non è lontano… sembra ma ci arrivo in mezz’ora… ah… a proposito… ci sono mica l’altro mio paio di infradito sul Los Ang… cioè sul camper?… No eh… sono a Verona eh… e già servono un casino a… Verona…mi immagino quello srronzo di Romeo che passeggia con quella zo—-a di Giulietta e le chiede se le piacciono le mie infradito… No niente parlavo tra me e me… ma che c’entra Giulietta avrai capito male. Ok adesso vado un bacio”.
“Anche questa è fatta… non mi resta che abbattere il taleggio e poi accendiamo il Gallese e andiamo a far casino ai faraglioni” e così dicendo il fenomeno prende lo zaino lo apre e traduce il prigioniero al suo cospetto. “Facciamo una cosa veloce” e così dicendo si spara il ‘panetto’ di taleggio in bocca e prima che se ne possa rendere conto (il taleggio) è tutto finito. Apre la ghiacciaia dove sul fondo restano 3 bellissime Moretti bionde tutte… sudate. “Ancora abbastanza fresche le ragazze” pensa il Fenomeno e mentre ne afferra una ecco arrivare sotto l’XXX la scia di un cabinato d’altura che spedisce la Moretti bionda a casa del calamarone… 20 metri più giù… “ecco un’altro pirla… il mare è troppo piccolo… uno di noi due è di troppo… spero che ti arrivi un accertamento fiscale e spero che ti si facciano con tutti i calzoni senza darti il tempo di abbassarli.”
L’anatema appena scagliato gli restituisce serenità (a volte basta così poco per essere sereni), riapre la ghiacciaia e senza dire nulla ma guardandosi intorno con circospezione afferra la penultima Moretti bionda e la spedisce di corsa dietro al taleggio e a tutta l’allegra brigata che ancora alloggia ai piani inferiori.
Ore 17.00
Il Fenomeno riapre gli occhi… sembra un Varano di Comore in ‘assetto digestivo’. “Che meraviglia” mormora “Che pace… che frescura” e mentre apre e chiude gli occhi lentamente per riemergere dal torpore senza ‘strappi’, si gode i fotogrammi che gli occhi, ora chiusi ora aperti, gli propongono… “Uno spettacolo della natura… selvaggio e maestoso… solo per me”. Il Fenomeno si è completamente svegliato… c’è qualcosa che non gli torna… il suo istinto invia segnali di inquietudine… i suoi sensi perfettamente addestrati e sempre vigili (eh come no) registrano dissonanze allarmanti tra ciò che vede e ciò che dovrebbe vedere… tra ciò che sente e ciò che dovrebbe sentire… “Ma dove caxxo sono andati a finire tutti… che è il Triangolo delle Bermuda?” pensa il Fenomeno guardando tutto intorno. Erano decine le barche alla fonda quando era arrivato e adesso invece. “Porca puffana ecco perchè” ringhia il fenomeno guardando verso Capo San Vito dove il cielo… “Eh che caxxo va proprio di moda il nero oggi”. Il mare e il vento spingono verso ovest con decisione… il fenomeno deve andare a est.
Il Fenomeno si guarda intorno… nessuno… “Aho quando si tratta di camper te li ritrovi vicini vicini che ancora un pò gli puoi spegnere la luce e metterli a nanna senza muovere le chiappe dalla tua dinette ma quando si tratta di barche…” Un incursore non si piange addosso… fa rapidamente il calcolo di ciò che ha (e che ci vuole… non ha un caxxo)… L'”XXX”, il Gallese assetato, una ghiacciaia contenente una Moretti bionda ed un calamarone, una serie di cianfrusaglie inutili… niente acqua (questa è grave), niente cibo (questa NON è grave), mezzo serbatoio e, spera, tanto c–o.
Il ‘Gallese’ spinge come un forsennato attingendo copiosamente dal serbatoio… l’XXX’ più che ad un mezzo da sbarco somiglia ad una ‘cornamusa’ gonfia all’inverosimile e si comporta come tale sull’onda (forse la cornamusa ha doti marine leggermente superiori ma siamo lì). Il vento soffia rabbioso e il mare si presenta con ‘onda *******a’ che picchia come un fabbro ma l’incursore è più duro… molto più duro. Ci vuole altro per farlo c–are sotto… ‘dove il vento si spense ed il mare arretrò potè… il taleggio’… “che epitaffio di mmerr.da” pensa il Fenomeno… sarebbe più indicato un più marziale “Come faro alla tempesta l’incursore si erge e non dà crollo” inciso su targa ferrea ricavata dal proiettile di cannone navale e cementata alla base del faraglione… “Così và meglio” pensa l’incursore ma non è ancora domo… non è ancora ora di riposare… è il momento in cui emerge limpida la differenza tra un uomo e un facocero assatanato e… se si potesse vedere… sarebbe evidente di che pasta è fatto il Fenomeno.
Il faro è a meno di mezzo miglio ma ora l’incursore deve navigare allontanandosi un pò dalla costa per seguire una rotta più rettilinea e meno dispendiosa. Ciò lo costringe a offrire la prua alle onde e al vento… lo schiaffo che riceve è violento… la cornamu… l’XXX accusa il colpo e quasi si pianta ma il maledetto Gallese assesta una mazzata allo specchio di poppa e spinge come un bufalo arrapato… l’incursore è ancora in gioco ma il serbatoio è imploso e sembra una lattina di Coca Cola schiacciata. L’incursore apre la valvola per allentare la pressione ma ormai siamo agli sgoccioli e scarseggiano anche i vapori di benzina… “Se il Gallese se ne rende conto si ammutina e gettare il traditore furi bordo non servirebbe a nulla” pensa l’incursore ma intanto ha già individuato un 12 metri a vela all’ancora a meno di 400 metri sottocosta…”OK ragazzi abbiamo salvato le chiappe… ora troviamo il modo raggiungere il ‘Los Angeles'” e così, sperando che il Gallese sorseggi e non tracanni, si dirige verso la barca… distanza 300 mt a scendere… 250… 150… l’incursore è a meno di 20 metri quando il Gallese si ammutolisce… dal 12 metri nessun segno di vita. L’incursore non dice nulla ma lo sguardo che lancia al Gallese dice tutto per chi lo conosce. Con movimenti precisi e misurati stacca un remo… si siede a prua e inizia a remare. “Un colpo a dx e uno a sx, uno a dx e uno a sx”… i fratelli Abbagnale gli fanno un baffo e Peppiniello di Capua può baciarlo dove sà… se ci fosse il Galeazzi a fare la telecronaca urlerebbe: “Il fenomeno ringhia… ha sete… è stanco… ma aumenta ancora i colpi… si fanno sotto in acqua 3 il taleggio e in acqua 4 i salamini piccanti… in acqua 5 i Togo ricoperti aumentano il ritmo… ma il Fenomeno resiste e aumenta ancora… quelle zocc-le delle sorelle Moretti in acqua 1 sono scatenate ma, amici,… in acqua 2 il Fenomeno sta riscrivendo la storia del canottaggio… e và a vincereeee” e poi crollerebbe sull’insalatiera da 8 etti di ‘coda alla vaccinara’. Il Fenomeno afferra la cima dell’ancora. “Hei di bordo…” da sottocoperta esce un civile in completino da barca D&G… “Ha bisogno?” e intanto guarda il Fenomeno con un’ombra di preoccupazione negli occhi (in effetti non è un bel vedere e non sarebbe neanche un bel sentire se fosse sotto vento perchè il fenomeno ha le ascelle innescate pronte a colpire)… “Si molto gentile… sono a secco… posso comprarle qualche litro di benzina?… sono quasi arrivato… sono dopo il faro… mezzo miglio dopo”. L’uomo lo guarda e pare sollevato… “Mi dia il serbatoio che ne travaso un pò dal mio tender”… il Fenomeno porge il serbatoio e nel contempo compare da sottocoperta la signora in pareo e calice di prosecco. “‘Giorno signora. Scusi il disturbo… sono rimasto a secco”. “Ma si immagini, nessun disturbo anzi… aspetti un attimo… caro non stare a fare travasi diamo uno strappo noi al signore” e poi di nuovo rivolgendosi al Fenomeno… “dov’è la sua barca?”… il Fenomeno la guarda con espressione interrogativa… “Questa è ubriaca o mi prende per il c–o”. Poi capisce… “Ci sono seduto sopra… signora”. “Ohhhhhh… mi scusi pensavo fosse un tender… non si è mica offeso vero?”. “No signora… le sembro nelle condizioni di potermi offendere… eh sì… ha ragione… è un tender ma non di appoggio ad una barca ma a un… camper”. “Posso offrirle qualcosa mentre aspetta mio marito?” “No grazie… troppo gentile non ho bisogno di niente… solo un pò di benzina” risponde con il suo migliore sorriso il Fenomeno e intanto pensa “magari un cesso mi farebbe comodo ma poi toccherebbe a voi remare e… non sarebbe sufficiente un pò di benzina”.
“Ecco le ho messo ‘un 5 litri'”. “Grazie mille quanto le devo?”… “Ma niente si immagini”… “No la prego insisto”… “Assolutamente niente è stato un piacere aiutarla… ora vada perchè sta peggiorando”. “Grazie mille allora non sò cosa dire… a buon rendere mi sembra fuori luogo visto con cosa giro io per il mare e con cosa girate voi…”. Risata di gruppo. Il Fenomeno attacca il Gallese alla ‘flebo’ “se mi fai fare figure di MMerr.da giuro che ti sgancio e ti sprofondo qui e ora” mormora. Strappo e… il Gallese ha capito… il Fenomeno slega la cima, saluta e va’.
Ore 18.43
Il battello è all’ancora… le operazioni di alaggio avverranno quando i civili che infestano la spiaggetta come una colonia di foche saranno andati a casa… l’incursore cammina a piedi nudi sulle rocce (l’altro paio di infradito le ha Romeo… a Verona), ha con sè l’equipaggiamento da cattura e la ghiacciaia, lo sguardo curioso dei bagnanti lo circonda… si avvicinano un mezza dozzina di ragazzini ognuno con il suo trancio di pizza 25 x 25 ‘olive e peperoni’… “Cosa hai preso?” chiedono a turno saltellando intorno. Il Fenomeno non risponde… la sua abbronzatura (amplificata dal nero di… calamaro che resiste in profondità) gli conferisce un aspetto inquietante… i ragazzini desistono.
Il Fenomeno si avvicina al ‘Los Angeles’… la mogliettina e gli amici (coppia modello ‘zucchero e miele’ la cui vita sentimantale ha avuto come colonna sonora ‘Baglioni’) salutano allegramente il Fenomeno (la cui vita, sentimentale e non, ha avuto come colonna sonora ‘Bruce the Boss’)… nell’aria odore di crema doposole, acqua di colonia, gel… i tre sono in completino dopomarepreeppiauardovesicena… il Fenomeno in ‘completino doposbronza’… e c’è anche un’altro odore nell’aria… ascella pezzata!. “E pensare che sono andati in Iraq a cercare le ‘battereologiche'” pensa il Fenomeno con una punta d’orgoglio… “Dai facci vedere cosa hai preso… forza” gorgheggia ‘zucchero’… “si dai… sei stato tutto il giorno a divertirti… facci vedere.” gli fa eco ‘miele’. La consorte l’ha già sgamato… ha capito che un’altra parola potrebbe innescare la crisi e “Amore facci vedere la preda e poi fatti una doccia mentre noi ti aspettiamo nel loro camper per l’aperitivo. Il fenomeno apre la ghiacciaia e mostra la preda… “Vi presento… Joe Black… non è Brad Pitt ma vi assicuro che era un gran figlio di puffana”.
Ore 20.00
Il Fenomeno scende dal ‘Los Angeles’ e si avvicina al ‘locale trandy’ su ducatopauer… è soddisfatto e un pò rassegnato… le ascelle hanno trovato pace e ai piani sotto è stato effettuato lo sgombero… il suo sguardo incrocia il tronco dove all’alba di quel giorno infinito aveva riposato… è sbiancato dal mare e levigato dal vento e nelle sue spaccature ci sono le lumachine bianche… e pensa “chissa se domani mattina anche nelle ‘spaccature’ dei miei maroni troverò le lumachine bianche”… inizia a ridere sempre più di gusto… le sue battute lo fanno impazzire… “Eccolo che arriva” annuncia ‘zucchero’ “Dai Decimo… racconta” incalza ‘miele’… “Occhei occhei ragazzi… dunque… cominciamo con un indovinello… lo sapete dove vivono le lumachine bianche oltre che nelle spaccature degli alberi?”