Una fantastica meta per una gita con il camper può essere la rocca di S. Silvestro, che fa parte del parco Archeominerario di S. Silvestro situato alle spalle di Campiglia Marittima e del promontorio di Piombino, e che si estende su un’area di circa 450 ettari. I percorsi di visita si snodano tra musei, gallerie minerarie, un borgo medioevale Rocca San Silvestro: è un villaggio di minatori e fonditori di metallo sorto fra il X e l’XI secolo per iniziativa signorile, con lo scopo di sfruttare i ricchi giacimenti locali di rame e piombo argentifero della zona. I metalli erano destinati alla produzione monetaria delle zecche toscane, Lucca prima e Pisa poi, grazie ai rapporti commerciali che i signori intrattenevano con queste città . L’abbandono, avvenuto nel corso del Trecento, fu la conseguenza di molteplici fattori, primo fra tutti quello economico, dovuto al cambiamento del sistema di gestione delle risorse minerarie.
Alle porte del villaggio stavano le guardie.
Ma cosa facevano le guardie nel Medioevo durante i noiosi turni di guardia? Giocavano. Ci sono incisioni sulla roccia all’ingresso della rocca in cui si distingue chiaramente il gioco del mulino.
Il Mulino è uno dei giochi più antichi che si conoscano. Lo schema del suo tavoliere si trova inciso sulle pietre del tetto del tempio egizio di Kurna (XV secolo A.C.) e sulla scalinata del tempio di Mihintale, costruito all’epoca del regno di Mahadathika Maha-Naga (9-21 D.C.) nell’odierno Sri Lanka. Sembra che la sua diffusione abbia coperto ogni angolo della terra.
Nel gioco del Mulino ( o Tera mulin in Lombardia) entrambi giocatori ricevono 9 pedine. Tre pedine in fila formano un mulino. Dopo aver formato il mulino, il giocatore potrà togliere una pedina del giocatore. Perde il giocatore con sole due pedine restanti.
Già che si è nei dintorni ,merita una visita la fantastica necropoli etrusca di Populonia nel golfo di Baratti, Non ci sono parale per esprimere il fascino del luogo e in più si può fare dell’archeologia sperimentale, ad esempio costruire archi alla maniera antica, cuocere il ferro alla maniera ancora più antica, costruire attrezzi…
Tra le tante cose d’interesse c’è una tomba di un bambino e nella tomba ci sono anche i suoi giochi, tra cui gli astragali. Gli astragali sono ossicini di pecora o di montone utilizzati appunto per il gioco come 4 dadi.
Com’era dunque questo gioco?
Una via di mezzo fra bravura e fortuna (che sono poi i giochi migliori). Ecco invece una versione moderna fatta con noccioli. Bisogna avere 5 nocciuoli di albicocca (va bene anche la pesca), 4 dipinti da una parte con lo stesso colore mentre uno lo è di rosso. Bisogna stare in piedi con i 5 nocciuoli in mano quindi lanciarli in aria e riprenderli con il palmo, poi (quelli che rimangono) farli cadere a terra: valgono solo quelli con la parte colorata a vista (se appare anche il rosso il punteggio raddoppia) Si gioca come in un torneo di tennis: un tabellone e via!
Potremmo riscoprire questi giochi e provarli.
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