Da Porjus a Jukkasjarvi (Svezia) km 225, 27 Gennaio 2012
Diario
Una notte tranquilla riparati dal vento tra le due case, una è la vecchia stazione di Porjus. Un tempo non troppo freddo ma con vento gelido e qualche rovescio nevoso. Di fronte a noi la distesa bianca del lago ghiacciato, cha ha un’enorme chiusa. Prima di riprendere la marcia verso Kiruna, ci fermiamo alla Laponia Porten, dove c’è un bella vista sul lago e soprattutto un monumento in granito rosa simbolo del popolo lappone, con una grande fiamma di acciaio sulla cima di due grossi blocchi di granito che forse rappresenta il fuoco.
Riprendiamo la strada 46 per Gallivare e Kiruna, passando davanti alla ex-stazione di Porjus dove abbiamo sostato.
Ci inoltriamo in un paesaggio veramente artico: tutto è bianco, compresa la strada, comoda, ben fresata dagli spazzaneve ma con fondo ghiacciato che invita a una certa prudenza. Il vento solleva nubi di neve polverosa, intorno alberi e rocce sono pesantemente ricoperti di neve e ghiaccio e creano un paesaggio davvero unico. E’ un gelo con temperatura non eccessivamente bassa, solo -8°C. In questa solitudine bianca, interrotta solo dal colore di qualche camion colorato e gigantesco, un signore porta il suo cane a spasso sui bordi della strada.
La neve appesantisce anche i cavi che portano l’elettricità che sono inclinati verso terra e diventano lunghi festoni bianchi; i cartelli stradali sono a mala pena visibili perché la neve li ricopre spesso del tutto. Superata la collina di Dundret scendiamo su Gallivare, una città di 20.000 abitanti poco attraente con le sue case, enormi rettangoli tutti uguali. In compenso ha un aeroporto, il Lapland Airport.
Continuiamo sulla E45 in direzione di Kiruna. La strada percorre una lunga pianura tutta di foreste innevate: un paesaggio immobile nella luce bianca, alberi stilizzati dalla neve magicamente dipinti in forme singolari. La luce in questo corridoio di natura diventa sempre più bianca, sfuma in una foschia fornendo la sensazione di viaggiare in un sogno. E’ l’artico come è solitamente immaginato e idealizzato.
Intorno, aiutati dall’AV Map, scopriamo un lago, un fiume non completamente ghiacciato, su cui si affacciano casette rosse, piccole e nascoste sotto gli alberi. Dopo kilometri di natura pura incontriamo un piccolo villaggio sommerso dalla neve, di quelli che sembrano spuntare dalle pagine di una fiaba. I numerosi pullman, tra cui quelli di linea, che incontriamo, ci riportano alla realtà.
Riprendiamo la strada dopo la sosta pranzo in un’area di fronte a una grossa fabbrica metallurgica KLAB alle 14,30: mancano 47 km a Kiruna e la temperatura è di -9,2 °C. Il cielo rimane di un grigio denso e non ci sono aperture.
Raggiungiamo Kiruna alle ore 15, vedendo un camion capovolto ai margini della strada: c’è ancora in filo di luce. Riusciamo ad arrivare in centro per andare all’Ufficio turistico per avere informazioni sullo Snow festival. L’Ufficio si trova nella piazza principale della città in cima a una collinetta, tra palazzoni alti piuttosto sgraziati: è la parte moderna della città ma anche la meno attraente.
Sullo Snow festival, l’ufficio turistico consegna un semplice foglio con l’elenco della manifestazioni in programma. Siamo un po’ delusi perché immaginavamo una manifestazione di livello ben diverso. Kiruna è costruita tutta su colline ed è incredibile vedere come il Kreos si arrampica sulle sua strade bianche di neve e ghiaccio e anche strette svincolandosi da un dedalo di sensi unici con pendenze nell’ordine del 10% su neve e ghiaccio.
Dopo una brevissima visita al sito dove faranno le sculture, riprendiamo il camper per andare a Jukkasjarvi, un villaggio a 15 km da Kiruna dove ogni anno viene costruito l’ICEHOTEL.
Non resistiamo alla tentazione di fare un giro intorno reso piacevolissimo dall’illuminazione colorata che introduce all’entrata dell’ICEHOTEL. Di fronte all’ingresso si erge una statua in ghiaccio opera di Lena Kriström.
Vicino alla boutique del complesso c’è un graziosissimo albero di Natale scolpito nel ghiaccio. Ci sono le visite guidate alle 10 in lingua svedese e alle 12 in inglese e durano quasi un’ora e mezzo. La visita costa 325 corone, ma per i senior sono 200 corone. Ne approfitteremo domani.
La temperatura si è fatta più severa: siamo a -17.7°C, e verso il lago, oltre l’hotel di ghiaccio, il freddo è pungente. Sul Kreos tutto funziona regolarmente, con grande lavoro per il Webasto AirTop 5500 Evo e, conseguentemente, per l’Efoy Comfort 140. Entrambi lavorano, ormai, 24 ore al giorno. Il consumo di metanolo, fino a oggi, è stato di circa 13 litri. La sera si sfrutta abbondantemente l’inverter CBE (che deve ricaricare le batterie di notebook e macchine fotografiche, messe anch’esse alla prova dal ghiaccio).
Itinerario | Porjus a Jukkasjarvi |
Km parziali | 225 |
Km totali | 4176 |
Rilevamento GPS | N 67° 51.045 E 20° 35.797 |
Condizioni meteo | Cielo coperto tutto il giorno, con nevischio e vento in mattinata. |
Temperatura esterna all’arrivo | -17.7°C |
Condizioni strade e viabilità | Strade innevate con fondo ghiacciato parzialmente fresato. |
A bordo del Kreos
Pneumatici impiegati | M+S chiodati Pirelli Chrono Winter |
Media consumo gasolio | 7.9 km/l |
Ore di funzionamento Efoy | 424 |
Temperatura interna | +22.5°C |
Videodiario