Russenes – Karasjok (Norvegia) km 151, mercoledì 8 Febbraio
Diario
Ci sveglia la pioggia alle 7 del mattino, all’inizio quasi non ci crediamo, ma è proprio pioggia. Nel campeggio ci siamo solo noi, è pieno di roulotte di stanziali e incredibilmente anche due camper usati con un ampio gabbiotto davanti fisso e di chalet rossi. Il campeggio è carino, ha tutti i servizi, come sempre spartani, ma costa poco (solo 150 coron)e e ha l’insegna del pesce: siamo proprio nel centro del fiordo e probabilmente, in estate, diversi turisti vengono qui a pescare. La temperatura è intorno allo zero, un salto notevole rispetto ai giorni scorsi, dieci gradi rispetto anche solo a ieri, quando siamo arrivati.
Il cielo è grigio denso e il mare ancora più scuro, ma non piove. La pioggia o forse le alte temperature hanno reso i vialetti del campeggio una pista di pattinaggio tanto che si fa fatica a stare in piedi.Dopo un necessario riordino generale del garage del Kreos, partiamo in direzione sud: pioviggina quando imbocchiamo la E6 verso Lakselv (mancano 64 km).
Ci fermiamo a fotografare la bella chiesa in legno bianco di Kistrand in riva al fiordo. Ci sono le rastrelliere per il pesce in riva al mare, ma ancora vuote mentre a Honningsvag già avevano messo del pesce a essiccare. Sulla riva il ghiaccio ha cristallizzato le onde creando come dei festoni bianchi sull’acqua. La strada ci permette di ammirare ancora il Mar Glaciale Artico, grigio scuro ravvivato dal bianco delle montagne che vi si affacciano. C’è poca neve e tanto ghiaccio, in compenso la strada è stata cosparsa di ghiaino per mettere in sicurezza la percorrenza delle tante curve… Nei tratti non “curati”, sembra una pista da curling!
Il mare all’interno delle piccole baie è ghiacciato e forma un’ampia striscia bianca che esalta il grigio scuro dell’acqua: scendendo verso Lakselv il fiordo è completamente ghiacciato e la temperatura è scesa a -5°.
Ci fermiamo un attimo a Stabursdalen dove ci eravamo arrestati nel 2008 nella marcia verso nord… mancavano esattamente 175 a Capo Nord… e allora, qui, c’era molta ma molta più neve… E’ la prima volta che osserviamo ciò in questo viaggio!
A 5 km da Lakselv incontriamo il vento forte, proprio quando lasciamo il Mar Glaciale Artico. E’ forse il suo modo di dirci ciao!
Facciamo tappa a Lakselv per pranzo e per rifornimenti, ripartiamo alle 15,15 per Karasjok quando è ormai quasi buio:ci aspettano 73 km. Il fondo stradale è abbastanza pulito e permette una buona andatura. Lungo la strada poca neve, laghi ghiacciati e vento.
Arriviamo a Karasjok alle 16.30 ed è buio: qui la temperatura è di -9,6°C. Parcheggiamo il Kreos vicino al Museo Sapmi Park, tutto illuminato ma ormai chiuso. Anche se al buio la parte all’aperto del muso è illuminata e ne approfittiamo per fare un giro tra le varie tende Sami molto suggestive ricoperte di neve e illuminate.
Tutto regolare sul Kreos: il rialzo delle temperature ha sciolto un po’ del ghiaccio presente sul tetto. Lavoro regolare per Efoy e Webasto AirTop Evo 5500, un leggera fiammata di Truma Combi 6 la sera per dare un po’ di ossigeno al riscaldatore a gasolio, molto utilizzato anche in marcia. Gran lavoro invece per l’inverter CBE.
Itinerario | Russenes – Karasjok |
Km parziali | 151 |
Km totali | 5482 |
Rilevamento GPS | N 69° 28.397 E 25° 30.412 |
Condizioni meteo | Cielo nuvoloso. Leggera pioggia a Russenes, vento forte in prossimità di Lakselv. Temperature molto miti in mattinata, in sensibile diminuzione nel pomeriggio. |
Temperatura esterna all’arrivo | -9.6°C |
Condizioni strade e viabilità | Strade ghiacciate rese molto insidiose dal rialzo delle temperature. Tratti cosparsi di ghiaino e sabbia ben percorribili, molta attenzione sui rettilinei, vere e proprie piste di pattinaggio. |
A bordo del Kreos
Pneumatici impiegati | M+S chiodati Pirelli Chrono Winter |
Media consumo gasolio | 7.9 km/l |
Ore di funzionamento Efoy | 633 |
Temperatura interna | +23°C |
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