November 21, 2024

 

Le caravan, come la maggior parte dei rimorchi, possiedono un particolare sistema di frenatura completamente indipendente dalla motrice detto a repulsione o ad inerzia. Il suo principio di funzionamento è molto semplice e si basa sulla spinta che la caravan esercita sul gancio di traino quando la motrice è in fase di frenata. Sotto questa spinta un meccanismo posizionato all’interno del timone (il repulsore) aziona un sistema di leve che consente di mettere in trazione la tiranteria collegata alle ganasce ad espansione dei freni a tamburo.

 

Il materiale frenante con cui sono rivestite le ganasce con l’utilizzo tende ad usurarsi e periodicamente occorre procedere ad una revisione generale del sistema di frenatura. Per vedere da vicino le varie operazione di questa revisione ci siamo recati presso l’Auto-Caravan Massaua di Torino e abbiamo documentato fotograficamente le principali fasi di un intervento eseguito sui freni Al-Ko di una caravan Caravelair.

Da ricordare in ogni caso, al di là di ogni eventuale revisione, che proprio Al-Ko, l’azienda nota per i pregiati telai per caravan e autocaravan e i componenti per rimorchi, consiglia di eseguire dei controlli ogni 10.000 Km o ogni 12 mesi mirati ad accertare lo stato di usura delle ganasce dei freni e del dispositivo repulsore.

Le fasi dell’intervento

La prima operazione consiste ovviamente nella rimozione di entrambe le ruote, in modo da avere libero accesso ai tamburi dei freni.

Per mezzo dello svitatore pneumatico viene allentato e svitato il dado che tiene fissato il tamburo al mozzo della ruota.

A questo punto è possibile rimuovere il tamburo dei freni.

Ecco le ganasce dei freni che andranno sostituite.

Il tecnico rimuove le molle che trattengono le ganasce sul disco portafreni.

A questo punto le ganasce possono essere smontate insieme al puntale collegato al cavo dei freni. È questo puntale che consente l’espansione delle ganasce (e quindi la frenata) ogni volta che viene sollecitata la tiranteria dei freni.

Ecco il disco portafreni libero dalle ganasce. Quella che si vede nella parte alta, all’interno dell’asola, è la leva collegata alla tiranteria.

Nelle mani del tecnico il meccanismo per la registrazione del gioco dei freni. La rotella dentata, opportunamente manovrata dalla parte retrostante del disco portafreni, consente di avvicinare o allontanare le ganasce dalla superficie interna del tamburo.

Un altro componente del registro freni.

Con l’ausilio di una pulitrice a spazzola si provvede a rimuovere ruggine e sporcizia da ogni componente.

Ecco la staffa vista in precedenza rimessa a nuovo.

Si precede al lavaggio dei dischi portafreni e dei mozzi ruota.

Questi, ad esclusione delle ganasce, sono i diversi componenti che servono al funzionamento dei freni. Sulla destra appena smontati dal veicolo e a sinistra dopo la pulizia con la pulitrice.

I tamburi con l’utilizzo tendono ad ovalizzarsi, pertanto occorre procedere alla loro tornitura. Nella foto un tamburo mentre viene montato sul tornio.

Ecco il tamburo portato in rotazione e al suo interno, sulla sinistra, l’utensile del tornio che provvede alla tornitura.

Sulla destra un tamburo prima della tornitura e sulla sinistra appena smontato dal tornio. È ben visibile la differenza.

Non resta che rimontare i diversi pezzi sul disco portafreni. Nella foto si vede il puntale che consente l’apertura delle ganasce e al suo interno la leva della tiranteria dei freni.

Ecco le nuove ganasce mentre vengono installate sul disco portafreni. È visibile al di sopra del mozzo la molla di richiamo.

I vari componenti rimontati nelle loro rispettive sedi; mancano solo le molle di ritenuta. In alto si vede il puntale con al suo interno la leva della tiranteria; poco più in basso si vede la molla di richiamo delle ganasce. Sotto al mozzo c’è il registro dei freni.

Le molle di ritenuta pronte per essere definitivamente installate. Al loro interno è posizionato un pernetto (solidale con il disco portafreni) sul quale verrà fissato un piattello che ha il compito di mantenere le ganasce nella corretta posizione di lavoro.

Non resta che rimontare il tamburo sul mozzo ruota con il rispettivo dado.

Con l’avvitatore pneumatico si provvede a riavvitare e serrare a fondo il dado.

Il foro sulla parte posteriore del disco portafreni è quello che consente di accedere alla rotella dentata di registrazione del gioco delle ganasce.

Con un cacciavite si provvede a far ruotare la rotella dentata, avvicinando o allontanando le ganasce dai tamburi, in modo da ottenere il corretto gioco. Quando sono a riposo le ganasce devono essere portate il più vicino possibile alla superficie interna del tamburo, senza venirne comunque a contatto.

 

L’intervento in pillole

Tempo occorrente: circa 6 ore

Costo: 323 Euro, Iva inclusa. Il prezzo comprende il set di ganasce dei freni e molle di richiamo del costo di 103 Euro. Il gruppo repulsore contenuto all’interno del timone era in perfetta efficienza, pertanto si è provveduto solo al suo ingrassaggio. Qualora fosse necessario intervenire per ripristinare il corretto scorrimento con la rimozione di polvere e depositi estranei si rende necessaria un’ulteriore ora di lavoro (Euro 36,30).  La necessità di eventuali altri ricambi viene valutata in corso d’opera.

Materiale e attrezzatura: normali chiavi poligonali e a bussola, cacciaviti, pinze, martello, tornio e utensili adatti alla tornitura, avvitatore pneumatico, pulitrice a spazzola, liquidi per la pulizia.

 

Fotogallery

 

Gianfranco

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