Da Iznota a Sopot km 278
Diario
Notte tranquillissima quella passata al Galindia: la pioggia intensa di ieri sera sembra voler lasciare spazio a un più piacevole sole. Lo sfruttiamo per fare un giro all’interno del resort, scoprendone soprattutto la parte di campeggio, dotata di servizi curati e premiata dalla presenza di diversi camper letteralmente nascosti all’interno del bosco. Il lago, placido, invita a prendere una barca e una canna da pesca…
Lasciamo Iznota e il Galindia diretti a Nord: obiettivo è arrivare a Sopot, nota località turistica sulle sponde del Mar Baltico, imboccando la strada n 16. Oltrepassiamo Mragowo, proseguendo poi per Olsztyn, incontrando un gran numero di lavori in corso: la strada, infatti, è oggetto di importanti trasformazioni, con ampliamento a più corsie ben avviato e un gran numero di operai che, alla guida di camion, ruspe e altri mezzi d’opera, si danno da fare per stabilizzare il fondo, che in diverse zone è molto sabbioso. Tutto ciò crea qualche inevitabile rallentamento, ma tutto sommato è un prezzo che si paga volentieri di fronte allo spettacolo di così tante persone mobilitate nella realizzazione di infrastrutture utili allo sviluppo di questo paese.
Il tempo sembra volgere nuovamente al brutto: incontriamo, lungo la strada, qualche goccia di pioggia: raggiungiamo Olsztyn e abbandoniamo la strada n 16 deviando per raggiungere Lanks. Dopo una decina di km in cui la strada si inerpica nella foresta, raggiungiamo l’ingresso di questo enorme complesso, realizzato negli scorsi decenni e destinato ad accogliere, per le vacanze, i personaggi più illustri del governo e le alte sfere militari del paese. Inaccessibile fino a pochi anni fa, Lanks è oggi aperto e accessibile anche al pubblico, anche se non manca un retaggio del recente passato: all’ingresso, infatti, non mancano controllo documenti e controllo dei veicoli.
Raggiunto il cuore del resort, lasciamo i camper in uno dei parcheggi disponibili e raggiungiamo il cuore del complesso, un vasto caseggiato costruito in graticcio con tanto di tetto in canne. Estremamente elegante, si trova al centro di un vasto parco con alberi secolari, attrezzature di ogni tipo (tra cui una piscina coperta, campi di calcio e per diversi altri sport) e si sviluppa lungo il lago Lanskie, ottima base di partenza per gite in barca o in canoa. Il resort, (N 53.629917 E 20.479633) che si sta aprendo anche alla sosta dei veicoli ricreazionali, si sviluppa in tante singole abitazioni ben distanziate le une dalle altre e collegate sia tramite strade sia tramite passerelle in lego che attraversano il bosco offrendo così la possibilità di incontrare numerose specie animali. Approfittiamo del bar per una gustosa colazione a base di dolci tipici prima di riprendere la strada per Sopot. Mancano circa 180 km, che percorriamo in maniera piuttosto spedita sfruttando la rete stradale che conduce fino a Danzica, raggiungendo la nostra meta alle 16.30 ma sotto un vero e proprio nubifragio. La pioggia, che cade con un’intensità impressionante, ci accompagna fino al camping “Metropolis”, oggetto di importanti lavori di ammodernamento (nuova direzione e nuovo blocco servizi in costruzione), situato a circa 300 metri dalla spiaggia e a 2,5 km dal centro storico. Dato il diluvio universale in atto decidiamo di parcheggiare i camper sull’asfalto e non sull’erba, aspettando che l’intensità della perturbazione diminuisca per poter visitare Sopot.
Alle nostre guide, Ania e Yacek si aggiungono questa sera la gentilissima Sophie e due giornaliste di Polski Caravaning, la principale rivista polacca dedicata ai veicoli ricreazionali. Data la pioggia, che continua incessante, decidiamo di prendere un taxi per raggiungere il centro di Sopot: la temperatura è fresca (per non dire fredda, 12 gradi), ma le vie di Sopot sono ugualmente piene di gente. Le percorriamo “scortati” da Ania, Yacek, Sophie e dalle giornaliste Joanna e Kasia che ci guidano alla scoperta dei locali tipici, del mercatino dell’ambra (vera e propria specialità polacca) e alla visita del molo in legno più lungo d’Europa. Molto suggestivo, si estende per oltre mezzo km separando le spiagge e offre un piacevole panorama su Sopot. Peccato solo che la pioggia continui a cadere incessante, rendendo difficoltoso anche scattare le fotografie. Raggiungiamo l’estremità del molo, dove è ancorato un veliero pirata che vuole ricordare un po’ la Perla Nera di capitan Jack Sparrow e che è utilizzato per escursioni in mare a beneficio dei turisti prima di rientrare nel centro storico e di mangiare qualcosa in uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla piazza principale. Il cibo, il pesce in particolare, è sempre un’ottima scelta da queste parti, con un’offerta ampia e capace di soddisfare tutte le esigenze.
Dopo cena ci concediamo una rapida escursione by night, sedendoci a bere un digestivo in uno dei tanti dehors lungo la via principale: le vie sono piene di ragazze immagine, molto simili alle “veline” che promuovono questo o quel locale notturno, un po’ come si usa negli USA. Il turismo, i suoi riti e le sue leggi, non conoscono confine.
Rientriamo in campeggio verso le 23: il clima è abbastanza rigido e decidiamo di accendere il riscaldamento: il caldo di Wadowice sembra già lontanissimo.
Itinerario | Iznota – Sopot |
Km parziali | 278 |
Km totali | 2624 |
Rilevamento GPS | N 54.462583 E 18.5578 |
Condizioni meteo | Cielo sereno in mattinata, pioggia lungo il percorso. Nubifragio a metà pomeriggio a Sopot. |
Temperatura esterna all’arrivo | +14.0°C |
Condizioni strade e viabilità | Traffico regolare, diversi cantieri per costruzione superstrada verso Danzica. |
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