La meccanica
Il Kea P 67 è allestito su Fiat Ducato 35L con telaio ribassato Camping-Car Special, passo di 4035 mm e carreggiata posteriore da 1980 mm. Tre le motorizzazioni proposte: base dell’offerta è rappresentata dal classico 2.3 Multijet Euro 5 da 130 cv, mentre chi desidera qualcosa in più, potrà poi optare sia per il 2.3 Multijet TVG da 148 cv sia per il potente 3.0 Multijet Power da 177cv, propulsore particolarmente potente e dotato di una coppia di 400NM ma che, rispetto alle unità più piccole, vanta un peso maggiore di una cinquantina di kg. Tutte le motorizzazioni, poi, sono disponibili sia con il classico cambio manuale a sei rapporti più retromarcia, sia con l’automatizzato ComfortMatic.
La meccanica torinese, come detto, è impiegata in versione con passo lungo (403,5 cm): ciò permette una ripartizione della lunghezza complessiva (738 cm), tra uno sbalzo anteriore di 94,8 cm e uno posteriore di 239,6 (pari al 59,4% del passo), mentre l’altezza massima, misurata nella parte anteriore del veicolo, è di 280 cm a fronte di un valore interno che varia tra un massimo di 207 cm e un minimo di 190 cm in corrispondenza del letto basculante. Sempre per ciò che concerne le dimensioni, la larghezza complessiva del Kea P 67 è di 235 cm esterni e 220 interni, mentre la distanza dal suolo, rilevata al centro dei paraurti, è di 27 cm all’anteriore e di 42 al posteriore.
La scocca
Il telaio ribassato Fiat Camping-Car Special rappresenta la base di appoggio diretto del pavimento, un sandwich da 70 mm di spessore composto da uno strato inferiore in multistrato fenolico trattato contro l’umidità, coibentazione in styropor da 58 mm, foglio interno di multistrato fenolico da 5 mm ricoperto da un tapiflex da 2 mm. Il pavimento è composto, lateralmente, da profili in legno massello: è su questi che sono assemblate, tramite avvitamento, le pareti, mentre posteriormente, il gavone garage adotta un pianale in alluminio mandorlato da 4 mm di spessore coibentato esternamente con Trocellen CL1, un isolante termico a base di poliolefine espanso a cellule chiuse da 10 mm di spessore.
Introdotte con successo lo scorso anno, e pienamente confermate, le pareti SEA sono composte da un rivestimento esterno in vetroresina da 1,8 mm di spessore, coibentazione in styrofoam da 30 mm, rivestimento interno in vetroresina da 1,4 mm per un totale di 33,2 mm. Si tratta di una parete autoportante: non è infatti previsto alcuno scheletro interno, sostituito, nelle zone di assemblaggio di mobilio e componenti interne, da apposite griglie metalliche ad alta portanza affogate tra isolante e strato interno in vetroresina e deputate a offrire adeguato appiglio alle viti del mobilio. Discorso diverso è invece quello dello scheletro perimetrale: nella parte inferiore della parete, comprensiva della culla laterale del garage posteriore e dei contorni verticali porta di ingresso sono presenti profili interni in una speciale resina bi-composta termoindurente. Estremamente rigida, non teme l’acqua e offre una notevole stabilità termica, riducendo eventuali dilatazioni.
Le pareti laterali sono assemblate al pavimento tramite avvitamento sfruttando viti di adeguata lunghezza posizionate lungo tutto il perimetro inferiore. Il perimetro posteriore (montante verticale posteriore e curva di raccordo posteriore/tetto) è invece realizzato in legno, sfruttando i classici profilati in massello. Lateralmente, le pareti sono tagliate a 90°, mentre particolarmente interessante è la struttura del tetto, mutuata direttamente dall’ammiraglia Krosser. Il nuovo Kea P 67, infatti, può contare su un tetto monoblocco in vetroresina con copertura “a conchiglia”, capace cioè si sostituire i classici cantonali andando a raccordarsi direttamente con la parte superiore delle pareti laterali grazie a una curvatura a raggio di 16 cm. Il tetto, in particolare, si compone di un guscio esterno in vetroresina da 1,8 mm di spessore, coibentazione in polistirolo da 27 mm (densità 35kg/m3) e rivestimento interno in multistrato da 3 mm rifinito con finta pelle per uno spessore complessivo di 32 mm. La congiunzione con la parete avviene sfruttando un apposito profilo interno sagomato in alluminio, adeguatamente coibentato da uno strato di polistirolo (densità 25 kg/m3) e protetto, all’esterno, dal già citato guscio in vetroresina che incontra la lastra esterna in fibra di vetro della parete laterale sfruttando un secondo apposito profilo in alluminio, sagomato a C e non tangente rispetto a quello interno per evitare ogni possibilità di ponte termico.
Una costruzione di questo tipo, come detto, non necessita di cantonali laterali: sul Kea P 67, infatti, sono presenti solo a coronamento della parete posteriore, realizzando un quadro perimetrale che, impiegando elementi preformati in abs, fissati e sigillati al veicolo tramite prodotti butilici, contribuisce a conferire alla coda del veicolo un aspetto automobilistico. Il posteriore, in particolare, si compone di sei carte assemblati tra loro (una calata superiore completa di alloggiamento per il terzo stop, due angolari alti che offrono alloggiamento alle luci di ingombro posteriori, due calate laterali in cui sono inseriti i gruppi ottici a led, a sviluppo verticale e un pannello inferiore con portatarga) e si raccorda, nella parte bassa, alle bandelle laterali, stampate in alluminio anodizzato e verniciato da 3 mm di spessore e 20 cm di sviluppo verticale e opportunamente nervate nella parte interna per una maggiore rigidità.
La scocca si compone poi del cupolino anteriore, stampato in vetroresina e contraddistinto dalla presenza dell’ampio sun-roof panoramico, mentre passaruota, parafanghi e calate di raccordo tra cabina e cellula sono realizzate in abs.