November 20, 2024

L’esterno

Profilato di dimensioni generose, il Kea P 67 è un veicolo originale e ben proporzionato: l’adozione del telaio ribassato Fiat Camping-Car Special ha infatti consentito ai tecnici Mobilvetta di contenere l’altezza complessiva entro i 280 cm pur mantenendo, sotto al basculante anteriore un’altezza utile di 190 cm.

Un risultato decisamente apprezzabile che fa sì che il veicolo non risulti troppo imponente ma che, anzi, si possa accostare tranquillamente ai classici profilé senza basculante con evidenti vantaggi per ciò che concerne le prestazioni su strada date da una sezione anteriore ridotta e ben profilata.

Il cupolino anteriore, realizzato in vetroresina, opta per forme personali e slanciate, riprendendo l’inclinazione del parabrezza del Ducato e non cercando di porsi come una filiazione organica di questo ma, al contrario, come una naturale continuazione della scocca.

Il risultato è un aspetto correttamente massiccio, filante e curato, con tre differenti livelli di curvatura laterale molto ben sottolineati e armonizzati dalle vicine calate di raccordo verticali tra cabina e cellula e un frontale dinamico e personale caratterizzato dalla presenza dell’ampio sun-roof panoramico da ben 120×60 cm inserito in una piacevole scalfatura a giro che, provenendo dal tetto, percorre il perimetro del cupolino andando a offrire adeguata collocazione alle luci di ingombro frontali e lasciando ampio spazio al logo del produttore.

La fiancata riprende un po’ lo stile introdotto lo scorso anno con il Krosser, proponendone la medesima forma a cuneo grazie a un profilo in leggera discesa dall’anteriore al posteriore, offrendo una sensazione di piacevole dinamicità, aspetto confermato da una apprezzabile pulizia di forme resa possibile dal particolare sistema di costruzione del tetto e da una linea di bandelle semplice, elegante e non troppo sviluppata in altezza.

Oltre a una grafica volutamente dinamica e abbastanza evidente per via delle colorazioni scelte (motivi sfuggenti argento/antracite con qualche “baffo” di rosso), le pareti si caratterizzano per l’adozione delle nuove finestre Seitz Dometic DeLuxe, con telaio in poliuretano nero, lastra esterna a filo in metacrilato scura per un aspetto più automotive che, creando un netto contrasto rispetto al candore generale dato dalla verniciatura della scocca bianca, si armonizzano rispetto alle bandelle laterali antracite metallizzato.

Proprio questa tinta risulta essere predominante nella zona posteriore del veicolo: il nuovo Kea P 67, così come la totalità delle gamme Kea M, Kea P e K-Yacht, ha infatti adottato in toto la coda dell’ammiraglia Krosser, optando per un perimetro costituito da appositi stampi in abs che, percorrendo l’intera parete posteriore, inglobano il terzo stop e i gruppi ottici.

Per entrambi il leit motiv è rappresentato dalla parola sottile: lo è la terza luce dedicata ai freni, collocata nella parte superiore del carter di raccordo tra posteriore e tetto quasi a rappresentare un piccolo spoiler, lo sono le fanalerie posteriori, realizzate a led, disposte a colonna e caratterizzate dalla presenza di tre elementi (luci di posizione/freni, indicatori di direzione e luce retromarcia) e capaci di coniugare stile moderno e provata visibilità in ogni condizione, mentre per i retronebbia la scelta Mobilvetta è caduta su due classici gruppi ottici circolari Hella inseriti nella parte inferiore delle calate laterali.

Il posteriore termina poi con il classico stampo inferiore, deputato a ospitare il portatarga e personalizzato, nella parte inferiore, da un motivo che richiama in qualche modo le piastre di protezione degli organi meccanici dei fuoristrada.

La scocca si completa con le aperture di servizio, affidate a portelli con cornice in alluminio Metallarte dotati di serrature Easy-Lock, con la porta di ingresso Seitz Dometic e con le già citate finestre, fornite sempre dall’azienda tedesca: in particolare, il Kea P 67 può contare su un totale di cinque finestre, tutte dotate di apertura a compasso, mentre a tetto sono disponibili cinque oblò (di cui quattro Fiamma di cui due da 40×40 cm e altrettanti da 28×28 cm e un Seitz Dometic MidiHeki da 70×50 cm) a cui si aggiunge il classico sun-roof panoramico nel cupolino.

La cabina di guida.

La linea della cellula, giocata su forme morbide, si integra piacevolmente a quella della meccanica di base per merito del riuscito cupolino anteriore, ampio e personale, e delle calate di raccordo laterali bombate e ben profilate.

Questi elementi, in particolare, pur raccordandosi in maniera lineare rispetto alle fiancate del veicolo, disegnano più linee di curvatura permettendo in questo modo di raccordare le forme ad arco tipiche della cabina di guida Fiat a una scocca più lineare ma di disegno elegante e pulito. Il cupolino, stampato in vetroresina, e le calate laterali, in abs, sono accoppiati in maniera netta e precisa, senza l’impiego di antiestetici sigillanti o elementi di fissaggio a vista: nella parte bassa, poi, le bandelle laterali, realizzate in alluminio, lasciano spazio a due sinuosi carter di raccordo che, inglobando il sottoporta del Fiat Ducato, realizzano un pratico predellino utile ad agevolare la salita al veicolo.

Sempre per ciò che concerne l’integrazione tra cabina e abitacolo, questi due elementi utilizzano la medesima colorazione di carrozzeria, il classico bianco del catalogo originale Fiat, impiegando questo colore anche per l’ampio paraurti anteriore, mentre sono molto limitati gli impieghi di serigrafie sul corpo cabina, con il classico logo Mobilvetta sul cofano anteriore e piccoli elementi inseriti nella base delle portiere a sottolinearne una scalfatura.

La cabina originale, come è facile immaginare, garantisce ottima accessibilità  agli organi meccanici attraverso il cofano motore da 176×53 cm.

Allo stesso modo, la discreta presenza del cupolino anteriore non interferisce minimamente per ciò che concerne la visuale attraverso il parabrezza anteriore del Ducato (da 176×100 cm). Ottima la visibilità, coadiuvata da cristalli laterali da 75×68,4 cm e da specchi retrovisori a doppia ottica da 27×19 e 8×19 cm con braccio adeguatamente allungato per non risentire della maggiorata larghezza della scocca. Il parabrezza è servito da due spazzole tergicristallo da 66 e 56 cm.

All’interno, la cabina accoglie l’equipaggio con fodere coordinate in ecopelle per le poltrone, dotate di braccioli regolabili e ricamo con il logo Mobilvetta, mentre la necessaria privacy è affidata alla classica tenda a giro ben inserita in un inserto imbottito e rifinito in ecopelle che raccorda il padiglione cabina, tagliato, e il soprastante cupolino di raccordo. Questo ospita, nella parte centrale, un ampio sun-roof panoramico da 120×60 cm, apribile e completo di unibloc oscurante/zanzariera plissettato collocato sopra a un vano di stivaggio frontale a giorno da 176x26x34 cm.

Altri spazi di stivaggio sono poi disponibili nella parte laterale del cupolino, con due stipetti da 84x26x48 cm, tutti completi di sponda anticaduta sagomata, imbottita e personalizzata con il logo Mobilvetta.

I montanti laterali, sagomati e completi di bordo antiurto, oltre a congiungere la cellula abitativa alla meccanica di base rappresentano la preziosa base per l’inserimento delle guide di movimentazione del letto basculante, mentre a pavimento, il dislivello tra i due ambienti (10 cm) è colmato da una piastra in alluminio: grazie alla particolare forma a cuneo della scocca, e alla scelta di impiegare il telaio ribassato, l’altezza utile sotto al basculante si mantiene costante a 190 cm, consentendo un passaggio verso la cabina che alla tradizionale larghezza minima di 27 (tra i braccioli delle poltrone) abbina un’altezza utile di 177 cm.

Sempre per quanto riguarda la cabina di guida, è da notare come il cruscotto sia rifinito con elementi in simil-radica personalizzati con il logo Mobilvetta mentre è particolarmente ricca la dotazione di serie della meccanica di base: il nuovo Kea P 67, così come tutti i Mobilvetta MY 2014, infatti, beneficia, oltre dei classici ABS, Airbag guida, predisposizione radio, vetri e specchi retrovisori elettrici, chiusura centralizzata porte con telecomando (compresa cellula) e vetri atermici anche il climatizzatore cabina e, soprattutto, il Safety Pack comprensivo di ESP, Traction-Plus, Hill-Holder, Cruise Control ed Airbag passeggero.

Accessi e aperture di servizio

L’accesso al veicolo avviene nella parte anteriore attraverso una porta Dometic da 191×51 cm dotata di chiusura di sicurezza a doppio aggancio, controstampo interno e finestra fissa da 103×29 cm completa di oscurante plissettato.

Dotata di zanzariera scorrevole Parapress, la porta di ingresso è servita da un doppio gradino integrato in abs con alzate da 50×24×15 e 50×17×19 cm che congiungono adeguatamente la differenza tra piano di calpestio (situato a 57 cm da terra) e soglia di ingresso (a 24 cm dal suolo).

La porta di ingresso, inoltre, è servita da luce esterna, maniglia di cortesia retroilluminata a led, bocchetta del riscaldamento dedicata, presa d’aria di sicurezza (inserita nella parte sinistra del gradino di ingresso) e luce marca passo personalizzata con il logo Mobilvetta; il sistema di mantenimento in posizione aperta, infine, è affidato al classico gancio a pressione.

A sinistra della porta di ingresso, procedendo verso la coda del veicolo, il Kea P 67 presenta le griglie di aerazione e scarico del frigorifero Thetford N3000, il portello di accesso al serbatoio estraibile del wc Thetford C260, la presa di allacciamento alla rete elettrica, il camino di aspirazione e scarico dell’impianto di riscaldamento Truma Combi e, nella zona posteriore, il portello di accesso al classico garage.

Realizzato sotto al matrimoniale a penisola posteriore, il vano è accessibile dall’esterno tramite un portello Metallarte da 112×93 cm dotato di doppia serratura di sicurezza e di mantenimento tramite pistone a gas, collocato sulla fiancata destra del veicolo e dotato di una soglia di carico posizionata a 54 cm da terra: il garage, inoltre, è raggiungibile anche dall’interno del veicolo, sfruttando un apposito varco da 80×57 cm chiuso da un’anta da 56×82 cm inserita alla base del letto matrimoniale posteriore. Il prototipo oggetto di questo CamperOnTest era sprovvisto di secondo portello laterale sinistro: i veicoli oggi in produzione, infatti, adottano una seconda apertura di servizio ricavata nell’angolo posteriore sinistro del veicolo al fine di agevolare il carico di oggetti particolarmente ingombranti.

Il garage è dotato di fondo in alluminio mandorlato: la vasca inferiore, alta 19 cm, offre una profondità massima di 218 cm, una minima di 184 cm (ai piedi del letto, in corrispondenza degli scalini di accesso al matrimoniale) e una larghezza di 104 cm: la larghezza massima dell’intero raggiunge però i 133 cm grazie a due scalini, uno posteriore e uno anteriore verso l’abitacolo da 185×26 cm, mentre l’altezza massima rimane costante a 123 cm.

Il vano, coibentato inferiormente con il già citato Trocellen CL1, è sostenuto da due appositi longheroni imbullonati al telaio originale Fiat ed è completo di illuminazione tramite uno spot dedicato, presa elettrica a 220V e bocchetta del riscaldamento: non manca, nella parte sottostante i gradini di accesso al soprastante matrimoniale trasversale, un vano di stivaggio a giorno da 56x29x50 cm (con accesso di 29×50 cm) mentre in virtù del particolare sviluppo della pianta interna non è prevista una seconda apertura di servizio ad accesso esterno.

La fiancata sinistra ospita il bocchettone di rifornimento del serbatoio dell’acqua potabile e il vano gas: pensato per ospitare due bombole da 10 kg, il vano è servito da un portello ad ala di gabbiano da 60×43 cm e offre uno spazio utile di 64x36x72 cm attrezzato con fondo decassato in vetroresina completo di opportune griglie di aerazione (12 feritoie da 13 cm di lunghezza), ganci fermabombole sagomati e riduttore di pressione Cavagna Group da 30Mbar.

Molto agevole l’accesso al vano: la soglia di carico delle bombole, infatti, si trova a soli 35 cm da terra. Da notare, infine, come il Kea P 67 sia dotato, sempre sulla parete sinistra, di presa di collegamento per la doccia esterna.

Michel

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