December 18, 2024

La meccanica

Il nuovo Arto 76 E è allestito sullo scudato da trasformazione del Fiat Ducato 40 Heavy con telaio extraserie AL-KO AMC: realizzato in acciaio zincato, lo chassis ribassato dell’azienda tedesca è adottato con passo da 415 cm, cosa che permette una ripartizione della lunghezza complessiva, di 768,4 cm, tra uno sbalzo anteriore di 106 cm e uno posteriore di 247,4 cm (pari al 59,6% del passo). La nuova generazione Arto, poi, abbandona la precedente carreggiata posteriore larga 186 cm a favore di una più larga (198 cm) con evidenti vantaggi per ciò che concerne la stabilità: allo stesso proposito, Niesmann+Bischoff offre la possibilità di ottenere anche l’allargamento della carreggiata anteriore del Ducato che dai 181 cm standard può essere portata, in opzione, a 187 cm (296 Euro). L’altezza complessiva del veicolo è di 295 cm: di questi, all’interno, ne sono disponibili 198 nella parte anteriore dell’abitacolo, 192 in quella posteriore e 175 in corrispondenza del letto basculante, mentre per ciò che concerne la larghezza, questa è di 232 cm all’esterno e di 218 all’interno.

Anteriormente, l’Arto 76 E presenta un’altezza da terra, misurata al centro del paraurti anteriore, di 31 cm; 43 sono invece i cm che separano da terra il paraurti posteriore, sorretto da un apposito prolungamento del telaio AL-KO AMC (altezza minima di questo 32 cm), il tutto in presenza del telaio Heavy, caratterizzato dall’adozione di cerchi da 16 pollici e da pneumatici 225/75R16C che equipaggia questo modello garantendo una massa complessiva a pieno carico di 4500 kg. Tre sono, poi, le motorizzazioni proposte, tutte in linea con la normativa antinquinamento Euro 5+: il classico 2.3 Multijet, con 130 cv e 320 Nm di coppia, il recente 2.3 Multijet con Turbina a Geometria Variabile da 148 cv (coppia di 350Nm), e il più potente 3.0 Multijet Power da 177 cv (coppia 400 Nm), tutti abbinabili, in opzione, al cambio automatizzato Comfort Matic. Come optional, poi, è possibile richiedere anche le sofisticate sospensioni autolivellanti AL-KO AirPremium, disponibili sia nella versione X2, riservate al solo asse posteriore (3.557 Euro, 43 kg), sia nella più completa versione X4 per avantreno e retrotreno (8.191 Euro, 50 kg).

Il veicolo oggetto di questo CamperOnTest, in particolare, adotta la potente motorizzazione 3.0 Multijet Power da 177 cv abbinata al cambio automatizzato ComfortMatic, alle sospensioni posteriori in configurazione standard e completo del Pack Chassis comprendente il climatizzatore cabina, il Tempomat e gli ammortizzatori comfort per l’assale anteriore con molle rinforzate M11 (2.040 Euro, 20 Kg).

La scocca

Come detto, il Fiat Ducato è equipaggiato di telaio extraserie ribassato Al-Ko AMC, una scelta che permette all’allestitore di poter configurare l’autotelaio in funzione dell’allestimento e trovare, così, il miglior equilibrio possibile tra cellula e meccanica. Il passo, in particolare, è stato adottato da 415 cm in modo da consentire adeguata capienza al garage posteriore, sorretto da appositi longheroni capaci di offrire un carico utile di 250 kg, mentre alla carreggiata anteriore, standard da 181 cm (come detto allargabile a 187 cm) è stata affiancata una posteriore da 198 cm servita da sospensioni indipendenti. Lo chassis Al-Ko, ribassato di 22 cm rispetto a quello originale Fiat, è realizzato in acciaio zincato e funge da base per il pavimento inferiore: composto da un sandwich autoportante alluminio/polistirolo ad alta densità/alluminio da 30 mm di spessore, è imbullonato e sigillato direttamente ai longheroni e ne duplica la larghezza.

Questo vano, chiuso lateralmente tramite pareti identiche, per consistenza e composizione, al pianale inferiore, è sfruttato come doppio pavimento. Alto 28 cm, ospita gran parte dell’impiantistica al riparo da freddo e agenti atmosferici e contribuisce ad abbassare significativamente il baricentro con evidenti vantaggi per la stabilità.

Su tutti i veicoli, infatti, i serbatoi dell’acqua potabile e del recupero sono sistemati all’interno dell’intercapedine, centralmente e in corrispondenza dell’asse posteriore per un perfetto bilanciamento dei carichi. In più, i serbatoi sono posizionati su apposite piastre in alluminio, riscaldate da apposite derivazioni dell’impianto centralizzato Alde al fine di evitare l’effetto dell’acqua troppo fredda durante la stagione invernale, mentre le strutture separatrici interne sono in poliuretano da 12 mm di spessore. Molto curata è la coibentazione di ogni componente, compresi naturalmente i passaruota, preformati e rivestiti da un guaina poliuretanica interna. Non mancano, poi, diversi convettori inseriti nell’intercapedine al fine di riscaldarla. Il doppio pavimento, all’interno, è rivestito in laminato, facilmente lavabile, imputrescibile e immarcescibile, mentre il compito di sorreggere il piano di calpestio è affidato a un apposito scheletro in acciaio zincato realizzato ad hoc per ogni allestimento. Al telaio e alla struttura laterale esterna del doppiofondo sono fissati, tramite bulloni, diversi supporti: sorreggono e solidarizzano la parte passante del doppio pavimento, presente su tutta la superficie del veicolo, e mediante altre staffe contribuiscono a mantenere in sede le nuove bandelle laterali, alte  43 cm e realizzate in alluminio preverniciato da 2.5 mm di spessore.

Il pavimento superiore, da 2 cm di spessore, è in multistrato fenolico, è ricoperto all’interno da un resistente laminato e integra diverse botole per l’accesso al doppio pavimento dotate di gancio di sollevamento a scomparsa.

La costruzione della scocca segue i dettami classici della produzione Niesmann+Bischoff: si tratta, infatti, di un sandwich autoportante da 30 mm di spessore con doppio rivestimento esterno e interno in alluminio e coibentazione in styrofoam RTM ad alta densità. Le pareti, in particolare, poggiano direttamente su una parte del pavimento a cui sono solidarizzate mediante un apposito angolare interno fissato tramite viti torx inserite in un apposito rinforzo in poliuretano, mentre nella parte superiore sono piegate per raccordarsi così alla superficie del tetto (rivestito, all’esterno, in vetroresina antigrandine da 1,5 mm di spessore) senza la necessità di ricorrere a cantonali di congiunzione, sostituiti da semplici listelli laterali che conducono l’acqua piovana verso il frontale e la parete posteriore al fine di evitare che lo sporco presente sul tetto possa causare inestetiche righe nere laterali. La mancanza di tangenza tra i rivestimenti interni ed esterni, separati dall’isolante ad alta densità e da appositi profili in poliuretano, fa sì che la scocca offra inoltre garanzia di tenuta ai fulmini secondo il principio della gabbia di Faraday.

A tutto ciò, naturalmente, va aggiunto il frontale, stampato in vetroresina e completato dal parabrezza panoramico: l’insieme che si va a creare è estremamente robusto e tale da resistere alle sollecitazioni anche in assenza dell’allestimento interno. Sempre in vetroresina monoblocco è realizzata la nuova parete posteriore, elegante e personale nelle forme, che replica il concetto di doppia parete già utilizzato con successo sull’ammiraglia Flair: lo stampo in fibra di vetro, infatti, è applicato sopra alla normale scocca sandwich al fine di massimizzare robustezza e coibentazione consentendo, al contempo, di optare per un aspetto dinamico e automobilistico capace di contenere gli inediti gruppi ottici a led e il logo centrale che contiene anche la retrocamera. Sempre in vetroresina sono poi realizzati i paraurti anteriori e posteriori, robusti e facili da riparare, mentre all’interno il tetto opta per una piacevole microfibra imbottita lasciando alle pareti laterali un caloroso ed elegante rivestimento in moquette.

Michel

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