L’esterno
Integrale di grandi dimensioni, il nuovo Arto 76 E è un motorhome molto ben proporzionato che approfitta appieno del nuovo design esterno sviluppato da Klueber Design e che rende la gamma centrale di casa Niesmann+Bischoff uno tra i veicoli più eleganti e riusciti del panorama continentale. Alla tradizionale e robusta scocca autoportante con box antitorsione e doppio rivestimento esterno e interno in alluminio, Niesmann+Bischoff ha infatti scelto di abbinare diverse componenti stampate monoblocco in vetroresina, potendo così lavorare su uno sviluppo di forme morbide, sinuose e accattivanti sia per il frontale sia per la parete di coda, ottimizzando al contempo i concetti di estetica e di volumetrie interne.
La zona anteriore, infatti, è stata oggetto di una profonda rivisitazione: il parabrezza panoramico è infatti ora più bombato, incastonato in una modanatura nera che si raccorda ai nuovi cristalli laterali, realizzati in vetrocamera a doppio strato, per un look perfettamente automotive.
La stessa grafica della fiancata, giocata sulle tinte dell’antracite metallizzato e del nero, percorre tutta la parete inglobando le finestre e raccordandosi, tramite due fili neri perimetrali, alla vetratura anteriore, da cui è separata da due apposite modanature verticali cromate. Il contrasto tra bianco e nero e le cromature sono un po’ il leit-motive anche del nuovo frontale: decisamente accattivante, ospita una inedita calandra a tre traverse impreziosita dall’ormai celebre logo Niesmann+Bischoff, il giglio, collocato al centro come stemma circolare.
Così come accade sulle auto, le traverse della calandra presenta baffi cromati, mentre l’ampia portata di aria a servizio del radiatore è stata pensata per ottimizzare il raffreddamento del propulsore così come richiesto dalle motorizzazioni Euro 5.
Il cofano motore, di ampie dimensioni, abbandona la precedente asta di puntellamento a favore di nuovi e più efficienti pistoni a gas, mentre un discorso particolare meritano i gruppi ottici, posizionati a fianco alla calandra e serviti da nove luci DRL, a profilo sfuggente, che diventano indicatori di direzione con un effetto altamente scenografico.
Sempre a livello di gruppi ottici, i fendinebbia sono collocati nella parte bassa del paraurti (realizzato in vetroresina e dotato di splitter inferiore per l’ottimizzazione dei flussi aerodinamici sotto al veicolo), mentre nuovi per Niesmann+Bischoff sono gli specchi, grandangolari, a doppia ottica e completi di riscaldamento e movimentazione elettrica e molto ben integrati rispetto al veicolo. Molto più avvolgente, il paraurti anteriore ingloba anche gli ampi passaruota anteriori andando poi a raccordarsi idealmente alle nuove bandelle laterali, maggiorate nello sviluppo verticale di sette centimetri ma, soprattutto, contraddistinte da una forma più elaborata e meno lineare che, approfittando di una piacevole scalfatura inferiore, spezzano a dovere la linea inferiore del veicolo fungendo da prosecuzione ideale rispetto alle linee impostate dallo splitter anteriore.
Una delle parole chiave nel nuovo Arto è sicuramente integrazione: lo si percepisce chiaramente osservando la composizione della fiancata, ideale prosecuzione del frontale sia a livello grafico sia soprattutto a livello tecnico e che merita di essere analizzata nel dettaglio. L’assenza di cantonali superiori e posteriori, con le pareti laterali raccordate direttamente al tetto e l’utilizzo di un monoblocco in poliestere per la coda fanno sì che il veicolo possa beneficiare di un maggiore slancio, in perfetto stile automotive. Allo stesso tempo, a livello grafico, i designers Niesmann+Bischoff hanno scelto di giocare l’intera partita sfruttando solo due colori: il bianco della cellula (comunque disponibile in qualsiasi tinta a scelta del committente) e il nero automotive di frontale e posteriore, amalgamando il tutto con sapienti tocchi cromati che ne esaltano la pulizia delle linee.
La scelta di impiegare componenti di alta qualità tecnica rende inoltre possibile un andamento estremamente fluido della superficie, con portelli Mekuwa ultrapiatti e cerniere a scomparsa che risultano sufficientemente discreti anche per via della loro completa integrazione inferiore all’interno delle bandelle in alluminio: queste, inoltre, sono realizzate in pezzo unico, privo di giunture, proprio a sottolineare, ancora una volta, la volontà di assimilare il veicolo alla pulizia di linee tipica di un automobile. Un’idea che trova poi concreto sviluppo nel posteriore, realizzato tramite un unico stampo giocato su forme morbide ed eleganti, capaci di cancellare la rigidità tipica degli allestimenti con pareti piane disegnando un doppio perimetro, interno ed esterno, che nella parte superiore va a realizzare una sorta di spoiler (dettaglio, questo, studiato in galleria del vento), e in quella inferiore si raccorda ottimamente al portatarga trapezoidale, ben incassato e sottolineato da una modanatura cromata che richiama appositamente quella del frontale. E proprio come accade per il frontale, non manca l’elegante logo circolare Niesmann+Bischoff sotto al quale, in caso di retromarcia, si attiva ed esce la retrocamera.
Cromature e gruppi ottici a led si sviluppano a colonna offrendo al contempo visibilità e stile: il carter in cui sono inglobati i gruppi ottici, infatti, non solo riprende l’andamento del riquadro perimetrale esterno, ma gioca sui dettagli, imitando a dovere lo sviluppo della grafica laterale della fiancata e alcuni degli stilemi già visti per ciò che concerne il frontale.
Il paraurti posteriore, in vetroresina, non è assimilato al resto della coda del veicolo: pur ottimamente integrato, è infatti costituito da un elemento a sé stante, facile da riparare, smontare o sostituire in caso di necessità.
La giuntura rispetto alla parete, pressoché perfetta, sfrutta il fil-rouge del profilo nero che percorre longitudinalmente le bandelle, realizzando, ancora una volta, un’integrazione davvero degna di nota. Automobilistico nelle forme, ospita il doppio retronebbia e vanta, nella parte inferiore, un elegante profilo estrattore nero studiato anche per armonizzarsi alle traverse del sottostante telaio AL-KO AMC a sostegno del garage, anch’esse verniciate di nero.
La scocca si completa poi con la grafica, elegante e personale, e per una grande cura dei dettagli e dei richiami al logo Niesmann+Bischoff, presente con l’emblema del giglio presente su tutti lati del veicolo e il naming esteso inserito in bella mostra nella parte centrale della parete posteriore a coronamento di una apposita modanatura.
L’esterno si compone poi delle già citate aperture di servizio Mekuwa, mentre per ciò che concerne le porte di accesso della cellula e della cabina (opzionale), l’Arto sceglie ottime componenti Tegos con serrature elettrificate.
Non mancano, poi, cinque finestre Seitz Dometic S7 di cui quattro apribili a compasso, e sei oblò a tetto di cui un Dometic Heki 3 dedicato al living, tre MiniHeki a servizio di letto basculante, doccia e camera da letto posteriore, un Fantastic-Vent termostatico dedicato alla cucina e un oblò da 28×28 cm inserito nella toilette.
La cabina di guida.
Realizzata ex-novo, la cabina di guida è pensata per offrire al conducente il miglior controllo possibile sul veicolo, sugli ingombri e sulle utenze di bordo, in viaggio così come in sosta, e sfrutta, nella parte anteriore, uno stampo di vetroresina da 3 mm di spessore, coibentato con appositi schiumati, che ingloba l’ampio parabrezza panoramico, incollato alla struttura per offrire maggiori rigidità, resistenza e silenziosità in marcia e, nella parte inferiore, il cofano motore da 197/172×39 cm che lascia uno spazio utile agli interventi sul propulsore di 155×35 cm.
Il cofano, dotato di sistema di sgancio interno, opportunamente riposizionato rispetto alla posizione standard del Ducato per una migliore accessibilità, è servito da due cerniere e sfrutta, una volta aperto, due pratici pistoni a gas di sostegno. All’interno del vano è possibile osservare come tutte le strutture originali della meccanica di base siano state mantenute, con la totalità dei lamierati portanti e le zone di assorbimento degli urti, mentre una modifica è stata fatta per rendere più fruibile il riempimento del serbatoio del liquido lavavetri, con vaschetta opportunamente modificata e bocchettone di riempimento portato verso la parte esterna del vano motore.
Decisamente curata è poi l’insonorizzazione e la coibentazione del vano motore: lateralmente, infatti, la cabina è costituita dalle pareti laterali del veicolo, composte dalla già citata struttura autoportante a doppio rivestimento di alluminio con styrofoam RTM interposto.
Un ulteriore pannello caratterizzato dalla stessa struttura è poi posizionato sopra al motore e costituisce la base del sovracruscotto, mentre l’isolamento acustico è ulteriormente implementato dalla presenza di uno spesso strato di materiale fonoassorbente interno a tutto il vano motore.
Tutto lo stampo frontale, realizzato in un unico pezzo, è improntato alla massima robustezza: ne è prova la traversa inferiore di rinforzo, nella parte bassa del cofano, che ospita tra l’altro il sistema di aggancio stesso del cofano motore, ma anche il fatto che tutte le aperture o le componenti siano innestate solo e soltanto nello stampo frontale, parabrezza compreso.
Si tratta, come ovvio, di un sistema di costruzione più complesso e oneroso rispetto a quelli che prevedono una costruzione fatta da più componenti da giuntare insieme, ma che fornisce ampie garanzie di rigidità proprio nella zona, quella anteriore, più soggetta a torsioni per via delle sollecitazioni meccaniche dell’avantreno.
Sopra al cofano motore ecco il parabrezza stratificato: misura 246×101 cm ed è servito da due spazzole tergicristallo, da 70 cm di lunghezza. Del tutto nuovi, i cristalli laterali a vetrocamera beneficiano di un doppio strato con camera d’aria interposta per un migliore isolamento: misurano, entrambi, 128/106×76/70 cm di cui 70×50 cm apribili a scorrimento, mentre come optional, a partire da gennaio 2014, sarà disponibile la porta conducente.
All’interno, la cabina di guida conserva in toto il cockpit originale del Ducato: al cruscotto, completo di carter effetto radica per le bocchette di aerazione e il gruppo climatizzazione, i progettisti Niesmann+Bischoff hanno accoppiato un sovracruscotto in abs soft-touch di ottima consistenza che ingloba ben ventidue bocchette di aerazione (di cui venti dedicate al parabrezza e due ai cristalli laterali) alimentate dal riscaldamento della meccanica di base.
L’unione tra cruscotto e sovracruscotto è curata e precisa, impreziosita da un design moderno e lineare pensato, come del resto quasi tutto sul veicolo, per offrire la massima comodità all’equipaggio. Ecco, allora, la presenza, nella parte anteriore, dell’incavo studiato per il perfetto inserimento della serranda elettrica anteriore, il cui parallelismo rispetto al cruscotto è fondamentale per l’isolamento dell’area e la conseguente limitazione, in condizioni di freddo intenso, della formazione di condensa, mentre non mancano gli altoparlanti (uno per lato) che affiancano quelli già presenti nella parte inferiore del cruscotto Fiat. Questo è poi raccordato, lateralmente, da due montanti che offrono, nella parte superiore, il pratico portabicchieri, mentre quella inferiore è personalizzata dalle griglie dietro alle quali viene diffuso il riscaldamento a convettori Alde e offre un piano di appoggio con una parte rivestita in tessuto antiscivolo retroimbottito.
Sulla fiancata di destra, il raccordo laterale del cruscotto cela, sotto a sé, il classico vano per le bombole del gas, mentre su quella di sinistra è disponibile una tasca a giorno per lo stivaggio di carte stradali (45x11x23 cm) e, nella parte superiore, sono alloggiati i comandi della regolazione degli specchi retrovisori elettrici e il classico quadro di comando integrativo che da anni caratterizza i veicoli del marchio tedesco e permette di comandare, anche dalla cabina di guida, diverse utenze solitamente esclusivo appannaggio del pannello centrale.
Tra questi l’illuminazione, l’apertura e il ritiro degli scalini elettrici di ingresso, l’attivazione del climatizzatore con canalizzazione interna (se previsto e richiesto in origine), ma anche la serranda anteriore elettrica.
Il riscaldamento, in cabina, è affidato, oltre alle bocchette di aerazione della meccanica di base, ai convettori perimetrali dell’impianto Alde, presenti lungo le fiancate e nella parte frontale del cruscotto, con quest’ultimo completo di un convettore ventilato in modo da massimizzarne la potenza dirigendo il flusso generato verso la zona più fredda, quella del parabrezza e garantendo in qualunque condizione, il massimo comfort a bordo.
Il guidatore, che come il passeggero può beneficiare di poltrone SKA complete di braccioli, cinture integrate e piastre girevoli, può godere di un’ottima visibilità grazie all’ampia vetratura anteriore: la distanza tra parabrezza e volante è di 98 cm, mentre la particolare forma del parabrezza riduce significativamente lo sviluppo dei montanti anteriori, del tutto trascurabili.
La visibilità è poi coadiuvata dagli specchi retrovisori discendenti a doppia ottica (30,5×18 e 13,5/9×18 cm), dotati di movimentazione individuale e sbrinamento elettrici, mentre per ciò che concerne l’oscuramento, l’Arto 76 E può contare sulla serranda elettrica anteriore (201×83 cm), sfruttabile anche come parasole, dotata di appositi fermi laterali e di un girabacchino per la sua movimentazione anche in caso di panne del sistema elettrico, e sui tradizionali oscuranti plissettati laterali ben integrati rispetto allo sviluppo del sovracruscotto.
L’interno della cabina di guida è elegantemente rivestito tramite lo stesso feltro utilizzato per le pareti: molto luminosa, questa tinta crea un piacevole contrasto cromatico con le modanature in legno del sottobasculante, quest’ultimo ben inserito e non eccessivamente invadente: il passaggio verso la cabina di guida, infatti, vanta una larghezza di 36 cm e un’altezza di 169, agevolato dalla perfetta complanarità tra i due ambienti.
A livello di dotazioni, il veicolo oggetto di questo CamperOnTest, allestito su Ducato 40H con motore da 3 litri e 177 cv, offre ABS, TractionPlus con ASR, ESP e Hill-Holder, cambio automatizzato ComfortMatic, doppio airbag, climatizzatore manuale, cruise control, specchi elettrici, impianto radio con lettore cd/mp3, DVD, navigatore satellitare e diffusione sia in cabina che nell’abitacolo, cruscotto Fiat con finiture tipo radica, fari fendinebbia anteriori e DRL, volante e pomello del cambio con rivestimento in pelle, cerchi in lega cromati e telecamera posteriore.
Accessi e aperture di servizio
L’accesso al veicolo avviene nella zona anteriore attraverso la consistente porta cellula Tegos: misura 179×57.5 cm, è dotata di serratura di sicurezza elettrificata a doppio aggancio, di finestra fissa Parapress da 57×16 cm completa di oscurante plissettato, di controstampo interno in abs diviso in due porzioni verticali, una color avorio e l’altra in tinta legno, per una perfetta integrazione stilistica all’interno del veicolo e di un’ampia e pratica maniglia di cortesia.
La soglia di ingresso, posizionata a 86 cm dal suolo, è raggiungibile grazie a un doppio gradino elettrico Thule (ognuno da 50×20 cm) le cui alzate si posizionano a 36 e 55 cm da terra. La porta di ingresso, inoltre, è corredata di zanzariera scorrevole (opzionale) e da una pratica maniglia di cortesia integrata nella Media Tower e retroilluminata.
A destra dell’ingresso, un portello Mekuwa da 60×59 cm, dotato di doppia guarnizione di tenuta, consente di accedere al vano per le bombole del gas: ricavato a lato alla poltrona passeggero in cabina di guida, misura 65x35x69 cm, vanta una soglia di carico situata a 52 cm dal suolo ed è completamente realizzato in abs.
Il vano, completo di scambiatore automatico con interruttore inerziale Truma Duocontrol CS (opzionale, 290 Euro), è dotato di ganci fermabombola, è pensato per poter ospitare due bombole da 10/11 kg ed è aerato, nella parte inferiore, da un apposita feritoia lasciata tra il fondo del vano e la bandella laterale in alluminio.
L’impianto, realizzato con tubi in acciaio, si avvale poi di tre rubinetti sezionatori inseriti nella parte inferiore del blocco cucina. Sempre sulla fiancata destra, procedendo verso la coda del veicolo, si incontrano le griglie di aerazione e scarico del frigorifero Dometic, il portello di accesso al serbatoio asportabile del wc Thetford C260 e, in coda, il classico garage.
Servito da un portello Mekuwa da 113×93 cm con apertura ad ala di gabbiano, posizionato sul lato destro, e da un secondo portello da 81,5×55 cm su quello sinistro, il garage vanta una profondità variabile tra i 216 della parte superiore e i 206 della culla inferiore, una larghezza minima di 120 cm (massima di 148 rilevata in prossimità dello scalino trasversale verso l’interno da 206x36x21 cm) e un’altezza utile, regolare di 126 cm a fronte di una soglia di carico situata a 45 cm da terra.
Adeguatamente sorretto dai robusti longheroni del telaio AL-KO AMC e dotato di rivestimento inferiore in laminato antiscivolo, il garage ha una portata di 250 kg ed è rivestito, all’interno, in un elegante agugliato antracite.
Il rivestimento è applicato alle sole pareti: l’interno dei portelli, infatti, è volutamente lasciato in laminato plastico, meno elegante ma insensibile all’acqua in caso di utilizzo dei portelli stessi con la pioggia.
Il vano, molto regolare, è dotato di riscaldamento, tramite appositi convettori dell’impianto Alde inseriti all’interno del doppio pavimento e opportunamente aerati, di illuminazione (tramite una plafoniera azionabile dal portello laterale destro) e foro di scolo per l’acqua e ospita, al proprio interno, su appositi supporti a parete, il girabacchino della veranda Thule e il suo eventuale sostegno centrale. Dal garage si percepisce immediatamente la presenza del doppio pavimento, alto 30 cm e separato dal vano di carico posteriore attraverso una separatoria in legno sagomata per favorire il passaggio dell’aria calda e facilmente rimovibile per facilitare interventi sul serbatoio di recupero delle acque grigie: sopra al doppio pavimento, nello scalino che si crea verso l’interno dell’abitacolo, è disponibile un vano da 21x36x83 cm.
La fiancata sinistra ospita, oltre al già citato secondo portello di accesso al garage, il tappo di rifornimento del serbatoio dell’acqua potabile, inserito all’interno di un apposito sportellino per proteggerlo dal gelo, la presa di collegamento alla rete elettrica, il camino di aspirazione e scarico dell’Alde e, nella parte inferiore della scocca, all’interno delle bandelle laterali, il vano dedicato all’impianto idrico e il grande cassettone estraibile.
In particolare, l’impianto idrico è raggruppato in un vano sottoscocca da 55x35x25 cm, (taglio bandella 55×39 cm) coibentato e riscaldato, racchiuso da uno sportello a cui si accede anche ai rubinetti di scarico, sia dell’acqua potabile sia del recupero.
A fianco a questo ecco il cassettone estraibile: disponibile in opzione e dedicato a tutti gli oggetti di uso comune e da tenere a portata di mano (cunei, cavo elettrico…) è dotato di chiusura di sicurezza, coperchio, guarnizione di tenuta, ha una portata massima di 40 kg e offre uno spazio libero per lo stivaggio di 90x30x31 cm.