December 25, 2024

L’esterno

L’M 686 GLT si presenta con un aspetto caratterizzato da una connotazione stilistica dalla personalità multipla. La struttura generale, infatti, si può definire come l’unione tra una parte frontale più classicamente Arca, determinata dall’inconfondibile mansarda e del suo profilo che richiama chiaramente il “Family feeling” del Marchio, un profilo laterale dalle forme semplici e molto lineari e uno specchio di coda che si ispira a quello degli ultimi motorhome proposti dalla Factory laziale e si caratterizza per gli ampi cantonali a tutta altezza che inglobano, nella parte inferiore, la modernissima ed efficiente (e molto “automotive”) fanaleria a led.

L’unione tra queste tre “sezioni” apparentemente così diverse tra loro è realizzata in modo armonico e costituisce un insieme gradevole che alleggerisce ancora di più l’impatto di dimensioni già di per se piuttosto contenute.

Questo nonostante le bandelle di altezza ridotta e le finestre contraddistinte da dimensioni non eccessive: sono in tutto cinque, quattro Polyplastic Polyvision con scuro/zanzariera avvolgibili della Seitz (tutte a compasso tranne quella posteriore, opportunamente di tipo scorrevole per non interferire con l’installazione di un eventuale portabici) e una Seitz Dometic S4 con combi scuro plissettato/zanzariera a beneficio della mansarda. Un’ulteriore vetratura, seppure fissa, è fornita dalla porta cellula opzionale Metallarte, dotata di scuro plissettato, mentre la dotazione di oblò prevede tre elementi Brutsaert da 40×40 cm con apertura tramite manopola a beneficio di letti posteriori, cucina e doccia, e un panoramico Remis 70×50 a manovella per la zona anteriore.

La cabina di guida

La classica e ben riuscita linea della mansarda ha già dimostrato da tempo in altri mansardati Arca di sapersi unire in modo armonico con la cabina originale del Fiat Ducato, e anche in questo caso non si smentisce, coadiuvata da raccordi laterali ben sagomati e assemblati.

Internamente, il passaggio cabina/abitacolo è favorito dal piano letto ribaltabile che garantisce un’altezza utile ampia e un passaggio privo di ostacoli, mentre la visibilità anteriore è quella solita, corretta, fornita dalla cabina Fiat, non limitata in altezza dal profilo della mansarda; un po’ più problematica quella sul lato destro, causa la mancanza di una finestra in posizione avanzata, mentre posteriormente è favorita dalla finestra centrale, visibile anche in modo parziale dallo specchietto retrovisore interno.

La dotazione di serie della meccanica prevede ABS, Airbag conducente, vetri elettrici, specchietti esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, chiusura centralizzata con telecomando porte cabina, sedili con braccioli e predisposizione radio. Con il pacchetto opzionale “Pack Evolution” si hanno anche il climatizzatore cabina, l’Airbag passeggero, il Cruise control e, soprattutto, l’ESP con Traction+ e Hill Holder.

Accessi e aperture di servizio

Di serie, l’Arca M 686 GLT è dotata di porta cellula Hartal a chiusura singola, mentre nell’esemplare in prova è presente quella della toscana Metallarte, da 188×50 cm con doppia serratura di sicurezza, chiusura centralizzata, vetro fisso a sviluppo obliquo da 95/73x 31 cm, oscurante e controporta attrezzato in abs. È servita da due gradini integrati in abs, quello inferiore è da 60×16 cm e con alzata di 21 cm, mentre il superiore, con la stessa alzata, è largo 57 e profondo 22 cm: partendo da una soglia posta ad appena 27 cm dal suolo portano al livello del pavimento interno, a 68 cm da terra.

Sulla sinistra della porta cellula è ricavato il vano bombole per due elementi da 11/13 kg, costruito internamente con un unico guscio in abs e con una soglia di accesso posta a 43 cm dal suolo, è dotato di un consistente portellone da 63×56 cm con sistema di blocco a incastro in posizione aperta. Ha dimensioni interne da 66x67x33 cm ed è dotato di due griglie di aerazione sul piano inferiore da 8 cm di diametro. Ospita due staffe fermabombola con lacci e l‘attacco Truma MonoControl CS.

Dopo le grigie di aerazione del frigorifero e il bocchettone di riempimento del serbatoio dell’acqua, si apre il garage posteriore, qui in configurazione a volume variabile: largo 216 cm e profondo da un massimo di 85 a un minimo di 73 cm, con il letto a castello inferiore in opera offre uno spazio di stivaggio alto 61 cm, che diventano, però, ben 151 con il ribaltamento di quest’ultimo verso l’anteriore e il suo bloccaggio in posizione tramite due fettucce con pulsanti automatici: un’operazione molto semplice e immediata che non implica la rimozione del materasso.

È servito da due portelloni simmetrici da 131×60 cm con doppia serratura e pannello dello stesso spessore (45 mm) della scocca, dotati di una staffa di aggancio rapido alla parete – semplice ma efficace – per il bloccaggio in posizione aperta. Il vano ha una soglia di accesso posta a 60 cm da terra e un fondo rivestito nello stesso materiale del pavimento cellula; non è dotato di ganci di fissaggio per il carico e per l’illuminazione e il riscaldamento sfrutta la luce a led e le due bocchette di diffusione previste anche a servizio del letto inferiore.

Sulla fiancata sinistra, infine, oltre allo sportello per la cassetta wc, è collocato l’attacco alla rete elettrica di terra.

Beppe Finello

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