Il nostro giudizio | |
Costruzione | |
Meccanica di base Fiat Ducato con telaio longheronato alto, sospensioni bilama e passo lungo su una lunghezza limitata |
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Sicurezza Di serie ABS con EBD ed airbag guida. Airbag passeggero, Cruise Control, ESP, Traction+ e Hill Holder inclusi nel pacchetto opzionale “Safety” |
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Volumetria e masse Passo extralungo su lunghezza di 686 cm con sbalzo limitato. Altezza “da mansardato” che ovviamente incide sull’equilibrio generale |
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Scocca e materiali Scocca con pareti di alto spessore, alcune finezze costruttive e coibentazione in styrofoam e polistirolo. Mansarda con guscio in vetroresina. |
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Assemblaggio e rifiniture Rifiniture generalmente curate anche nelle congiunzioni delle parti in abs. |
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Componentistica Finestre Polyplastic Polyvision a filo carrozzeria, portelli di servizio ben realizzati, finestre di dimensioni un po’ limitate. |
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Impianto idrico Serbatoio acqua potabile da 110 litri, pompa dell’acqua di qualità, rubinetti miscelatori monocomando in metallo cromato con raccordi in acciaio, sistema di scarico di pregio con sifoni, condutture di tipo domestico e serbatoio esterno coibentato e riscaldato. Una “stella” in meno per l’accessibilità problematica a serbatoio acqua e pompa per controlli e manutenzione |
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Impianto elettrico Batteria supplementare opzionale, componentistica Nordelettronica, illuminazione a led con qualche componente di tipo un po’ economico, buona disponibilità di prese elettriche interne. |
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Gas Vano per due bombole da 11/13 kg esterno, ben realizzato e di facile accesso, dotato di Truma Control CS. Sezionatori interni in posizione, però, decisamente infelice. |
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Riscaldamento Truma Combi 4 da 4kW correttamente posizionata al centro del veicolo per ottimizzare la portata dei flussi. Canalizzazione interna capillare e ben distribuita. Bocchette dedicate ai letti posteriori e al garage, diffusione frontale in mansarda. |
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Mobilio e arredamento Mobilio molto semplice e lineare, ben costruito anche se dall’aspetto un po’ “leggero”. Pensili senza suddivisione degli spazi e sprovvisti di aerazioni anticondensa, paretine anticondensa assenti per dinette e letti. |
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Cuscini, materassi e tappezzeria Cuscinerie ergonomiche di buona qualità disponibili in più varianti. Letti tutti provvisti di rete a doghe e materassi di spessore corretto. |
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In viaggio | |
Facilità di guida Veicolo di dimensioni contenute e sbalzo posteriore limitato, facile da guidare grazie alle qualità di una telasitica ridondante. Visibilità anteriore ottimale anche in presenza della mansarda, visibilità sul lato destro limitata alla sola vetratura della porta cellula. Possibilità di utilizzare per la visione posteriore anche la vetratura sulla parete di coda |
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Comodità dei posti a sedere Poltrone anteriori originali dotate di fodere coordinate e braccioli, living confortevole. |
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Panoramicità Buona per chi viaggia in cabina di guida, meno per i passeggeri in dinette che, anche se in poszione corretta e complanare alla cabina, non hanno visibilità sul lato destro e beneficiano di una finestra sinistra di dimensioni ridotte. |
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Climatizzazione Il climatizzatore motore è opzionale. In inverno, grazie alla presenza del Monocontrol CS Truma, è possibile utilizzare la Combi anche in viaggio. |
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In sosta | |
Living Accogliente, ampio ed estensibile, versatile e molto confortevole. Tavolo ampliabile a dimensioni notevili |
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Letti Dimensioni corrette, anche abbondanti per i letti posteriori. Reti a doghe per tutti, ma mancano le paretine anticondensa. A causa della canalizzazione dell’aria calda, il letto in mansarda ha il materasso di circa 30 cm più corto rispetto allo spazio massimo disponibile. |
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In cucina Mobile lineare di dimensioni non eccessive, buona dotazione di vani di stivaggio, lavello e miscelatore di pregio. Di serie, il frigorifero Thetford N3000 a colonna da 175 litri, ma mancano la cappa aspirante (surrogata da finestra e oblò) e il sistema di accensione piezoelettrica del gruppo cottura |
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Toilette Locale arredato in legno, di dimensioni corrette, complanare al resto della cellula, con buoni vani di stivaggio, dotato di finestra opacizzata con scuro e zanzariera e accessoristica comprendente anche lo spazzolino per il wc. |
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Doccia Buone dimensioni globali. Ben dotata, con porta in metacrilato, colonna attrezzata, illuminazione led dedicata, oblò da 40×40 cm e piatto con doppia piletta di scarico. Pareti rivestite solo in melaminico |
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Disimpegni e circolazione nell’abitacolo Nessun gradino o dislivello, corridoio centrale senza “curve” o impedimenti, porta cellula semiavanzata che permette salita e discesa da e per il soggiorno senza interferire con la zona servizi |
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Capacità di stivaggio Sufficiente la dotazione interna di pensili, ma la cassapanca frontemarcia non è sfruttabile per la presenza della Truma Combi e della sua accessoristica, mentre qualla contromarcia, totalmente disponibile, ha un portello di accesso di dimensioni limitate. Armadio comodo, ma con parte inferiore poco sfruttabile a causa della presenza del serbatoio dell’acqua. |
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Gavoni e garage Gavone posteriore a volume variabile ampio soprattutto in altezza e capace anche con il letto inferiore in opera, ma non è mai, in nessuna modalità, accessibile dall’interno cellula. Manca di ganci di fissaggio carico. Ampi i portelloni di accesso, con sistema di ritenuta semplice ma efficace. |
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Gestione del veicolo | |
Capacità di carico e portata utile Nella configurazione “Light” da 35 qli, anche con i motori da 2,3 lt il veicolo offre un buon margine a patto di limitarsi all’equipaggio “tipo” di due adulti e altrettanti ragazzi. |
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Autonomia Capacità serbatoi buona, abbondante quella del serbatoio di scarico. Illuminazione a led parca nei consumi, batteria servizi opzionale. |
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Facilità di manutenzione Accessibilità organi meccanici originale, buona quella del riscaldamento e nella norma per l’impianto elettrico. Decisamente problematica e complicata l’accessibilità nelle operazioni di controllo e manutenzione per quanto riguarda serbatoio e pompa acqua. |
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Rapporto prezzo/prestazioni Veicolo che si dimostra perfettamente “calato” nella parte del veicolo familiare. Ben abitabile, facile da gestire e guidare, dimostra tutta la capacità specifica nella tipologia del Marchio laziale. Anche se con qualche relativa incertezza e concessione all’economia di scala, comunque marginali, appare riuscita la difficile simbiosi tra qualità generale di “livello Arca” e un posizionamento di mercato favorevole. |
Legenda
Inadeguato | |
Da migliorare | |
Adeguato alla classe di costo | |
Buono, assicura fruibilità e soddisfazione agli utilizzatori | |
Eccellente, difficile trovare di meglio |
Le valutazioni sono il risultato dell’analisi del veicolo fatta nel momento del test, alla luce delle informazioni disponibili sulle dotazioni di serie, e di quanto il mercato offre nello stesso momento e per la fascia di prezzo riferita al veicolo sotto esame.
Ci ha particolarmente convinto
Il primo aspetto che colpisce positivamente del M 686 GLT è il rapporto favorevole tra ingombri totali e abitabilità: in una dimensione totale che si può definire relativamente compatta, infatti, questo mansardato offre un alto livello di vivibilità, soprattutto riferendosi all’equipaggio familiare “tipo” (tipicamente due adulti e due ragazzi) al quale dedica letti fissi di ampie dimensioni, servizi completi e zona giorno capace di accogliere tutti con estrema comodità. Proprio la configurazione progettata per quest’ultima – con la versatilità data dalla configurazione variabile capace anche di creare un ampio e conviviale “salotto” – rappresenta da sola un “must” di rilievo. Ma da sola non basterebbe se non fosse accompagnata da un resto dell’allestimento ben calibrato nelle dotazioni e da un progetto generale equilibrato in ogni sua parte, dove solo la cucina, in certi frangenti, può apparire un po’ sottodimensionata: una limitazione relativa, però, visto che la famiglia camperistica moderna, ormai, è sempre meno incline a sfruttare in modo totalmente autarchico le risorse di bordo in fatto di preparazione dei cibi.
Detto dell’abitabilità – il punto saliente che risalta immediatamente all’occhio anche se non si è un “addetto ai lavori”- va sottolineato adeguatamente tutto ciò di cui questo veicolo è dotato, meno appariscente ma, in definitiva, fondamentale a garantire vacanze e viaggi senza problemi. Per prima cosa la qualità dell’impiantistica: ad esempio il sistema di scarico delle acque grigie, che fa capo a un serbatoio esterno ma coibentato e riscaldato e, soprattutto, utilizza sifoni di grandi dimensioni e scarichi rigidi di tipo domestico. Gli fa eco l’impianto idrico (anche se con qualche pecca, come vedremo più avanti, in fatto di accessibilità), con componenti di qualità e affidabilità elevata e alcune particolarità di rilievo come i raccordi in acciaio (anche qui in perfetto standard domestico) della rubinetteria. E infine (oltre a segnalare la presenza del sistema di sfiato a tetto per la cassetta wc) va segnalato l’impianto di riscaldamento che, anche se utilizza “solo” la Truma Combi da 4 kW (comunque sufficiente, vista la cubatura non eccessiva generale e il livello di isolamento della scocca), è realizzato collocando la centrale termica esattamente al centro del veicolo (quindi in posizione ottimale per l’equilibrio dei flussi d’aria) e poi distribuendo l’aria calda in modo abbondante e capillare, arrivando a dedicare ai letti posteriori due bocchette e portando una efficace diffusione dell’aria calda sulla parte frontale della mansarda.
Da rimarcare, infine, gli aspetti che riguardano la struttura generale. Per prima cosa, una scocca di pregio dove i punti più qualificanti sono rappresentati dalle pareti di spessore superiore (e di molto) alla media della categoria – realizzate in modo sofisticato, con Styrofoam come isolante e piastre di alluminio annegate per il fissaggio del mobilio – e la mansarda con guscio in vetroresina, il tutto assemblato con cura e buona precisione. A sorreggere il tutto, infine, una telaistica Fiat Ducato in configurazione ottimale per un mezzo di questa tipologia, con telaio longheronato alto autoportante, passo da 4035 mm a fronte di una lunghezza di 686 cm, sospensioni posteriori bilama: ingredienti che, messi assieme, determinano un veicolo stabile, “leggero” e rassicurante nelle sensazioni che trasmette al guidatore. Sintetizzando, semplicemente facile da guidare.
Riteniamo migliorabile
Come detto, l’impiantistica dell’M 686 GLT è, in piena tradizione Arca, realizzata con ottimi materiali. Al tempo stesso, però, sembra sia stata un po’ sottovalutata la sua accessibilità, in particolare per quanto riguarda l’impianto idrico. Lo spostamento del serbatoio dell’acqua sotto l’armadio per far posto a una collocazione centrale e più efficace della Truma Combi, ha portato a “inscatolare” completamente il serbatoio, rendendolo accessibile solo rimuovendo il piano inferiore dell’armadio. Ancora più problematica la collocazione della pompa dell’acqua, vicino, si al serbatoio, ma in una posizione quasi inaccessibile per le operazioni di normale controllo e/o manutenzione. Spicca, poi, ancora di più il fatto che nella stessa zona, sempre sotto l’armadio, in posizione buia e quasi nascosta (senza un pila o una sorgente luminosa è difficile, ad esempio, capire i simboli sulle singole manettine), siano stati sistemati i sezionatori dell’impianto a gas: si tratta di comandi di uso comune e frequente che in questo caso, risultano di azionamento perlomeno problematico e difficoltoso.
L’arredo interno, a prima vista, può apparire un po’ “leggerino” rispetto alla standard Arca: si tratta, comunque, di un aspetto tutto sommato più di apparenza che di sostanza, anche se è da rimarcare l’assenza di paretine anticondensa sia per il living sia per i letti e delle aerazioni con la stessa funziona a beneficio dei pensili. La costruzione, poi, è piuttosto semplice, con pensili privi di separazioni interne e quindi, pur buoni come volume totale, meno ottimamente sfruttabili. Non si può fare a meno di notare, poi, la qualità di alcune componentistiche, come le luci lineari a led sotto i pensili, di tipo economico e poco adeguate al livello abituale Arca e anche in contrasto con altri aspetti dello stesso allestimento come, ad esempio, la elevata qualità della rubinetteria o del resto dell’impianto elettrico, in particolar modo per quanto riguarda la stesura tutta in canalina e le prese 12 e 220V, abbondanti e ben posizionate.
Nelle componentistica, da segnalare le dimensioni limitate della finestra in dinette e la notevole altezza dal pavimento del maxi oblò che, in questo modo, risulta manovrabile con qualche difficoltà.
Un cenno, infine, va al letto in mansarda che, pur ben ambientato e realizzato, ha la caratteristica di avere il materasso quasi 30 cm più corto dello spazio massimo a disposizione da parete a parete. Una scelta comunque tecnicamente giustificata dal fatto di avere il piano ribaltabile e l’adduzione dell’aria calda che porta la canalizzazione nella zona frontale che corre lungo le pareti.