Un veicolo razionale e spazioso, versatile e ben costruito, dalla corretta ergonomia generale proposto a un prezzo d’acquisto conveniente e contenuto. Un mansardato per la famiglia che ha tutto quello che serve, e nella giusta misura, per garantire vacanze serene e senza rinunce.
Tipologia | Mansardato |
Meccanica | Fiat Ducato 35L – telaio longheronato alto con carreggiata posteriore allargata da 1980 mm, passo 4035 mm. |
Motorizzazione di base |
1956 cc – 85 kW/115 CV |
Posti omologati | 4/6 |
Posti letto | 5 |
Dimensioni | 7280x2320x3100 mm |
Spessore pav./pareti/tetto |
41/34/34 mm |
Peso massimo ammesso | 3500/3850 kg. |
Peso dichiarato in o.d.m. | 2919 Kg |
Prezzo base |
Euro 44.299 Iva compresa, franco concessionario |
Rientrata sul mercato italiano nel corso della passata stagione, dopo una fugace apparizione di qualche anno fa, Carado (Brand, è bene ricordarlo, del Gruppo Hymer) si è proposta con caratteristiche ben definite: sostanza e qualità “Made in Germany” associate a uno dei migliori rapporti “value for money” possibili in un mercato altamente competitivo. Valori, questi, già ampiamente dimostrati dai modelli profilati con e senza letto basculante – i primi ad arrivare in Italia – ma che risultano ancora più fondamentali nei veicoli dedicati all’intenso utilizzo familiare.
La gamma dei mansardati Carado, anch’essa ora regolarmente commercializzata sul nostro mercato (e come per i “cugini” profilati, dotata della base telaistica del Fiat Ducato), conta di tre modelli, con lunghezze da 660 a 728 cm: tra questi, il A 464, per la sua configurazione con grande garage posteriore e matrimoniale trasversale, accoppiato alla presenza di una dinette classica, si propone in particolare per gli equipaggi con grandi esigenze di spazio e versatilità di utilizzo.
Quanto il progetto di questo grande mansardato sia improntato più alla sostanza che all’estetica, si avverte già in modo chiaro dalla linea, semplice e “squadrata”, che per certi versi richiama uno styling quasi “vintage”. Carattere, questo, che si avverte in particolare nel design della mansarda, dove l’intento dei progettisti è stato palesemente quello di ottimizzare gli spazi, anche se a parziale svantaggio dell’aerodinamica.
Semplice ma gradevole anche lo specchio di coda, particolarmente ”pulito” nelle forme ma che non manca di presentare ampi e ben visibili gruppi ottici a sviluppo verticale e un paraurti abbastanza prominente da costituire una valida protezione della scocca.
L’attenzione alla praticità è evidente nella definizione del grande garage, vero “must” di questo allestimento, che propone dimensioni importanti: l’altezza utile, infatti, è di 130 cm, a fronte di una profondità che arriva oltre il metro e mezzo (153 cm). Il tutto servito dalle aperture: quella principale, sul lato destro, arriva a offrire una luce utile di 122×107 cm con una favorevole soglia di accesso, posta ad appena 45 cm dal suolo, mentre il portellone sinistro, definibile “di servizio” ha comunque un’apertura di 106×81 cm.
L’allestimento, infine, oltre a prevedere illuminazione e riscaldamento, e un utile passaggio dall’interno dell’abitacolo, si arricchisce anche di robusti ganci di fissaggio del carico montati su guide. Tutti questi dati e caratteristiche (associati a una struttura generale molto solida e affidabile sostenuta da robuste prolunghe Sawiko del telaio originale) stanno a indicare un vano dall’ampia sfruttabilità e adattissimo anche a ospitare senza problemi biciclette, scooter o altri bagagli particolarmente ingombranti.
La meccanica di base proposta per queste modello, così come per gli altri mansardati in gamma è quella del Fiat Ducato “Light” 35 quintali in versione longheronata alta, vale a dire quella più robusta e a prova di rigidità torsionale a disposizione per quanto riguarda il telaio torinese, particolarmente indicata in un mezzo di dimensioni importanti, soprattutto se mansardato.
Il passo adottato è quello da 4035 mm, che lascia “scoperto” uno sbalzo sensibile, mentre la motorizzazione di partenza è quella da 2 litri e 115 CV, obiettivamente un po’ sottodimensionata per un mansardato lungo quasi sette metri e mezzo: sono però disponibili le motorizzazione da 2,3 litri con 130 o 148 CV, decisamente più indicate.
La dotazione è interessante, anche per quanto riguarda la sicurezza attiva e passiva: oltre agli immancabili ABS, e Airbag conducente è, in pratica, fornita di serie anche una notevole lista di accessori inclusi nominalmente in pacchetto opzionale “Chassis”, ma offerti al prezzo simbolico di un Euro (Uno): Airbag passeggero, climatizzatore, Cruise control, sedile passeggero regolabile in altezza, specchietti esterni regolabili e riscaldabili elettricamente, predisposizione radio con altoparlanti. A richiesta, sono disponibili anche ESP con Traction+ e Hill Holder.
Semplicità unita a qualità generale e robustezza: la scocca del Carado A 464, così come quella adottata da tutta la produzione della Casa tedesca segue queste regole. La costruzione, infatti, è si di tipo tradizionale, ma ben eseguita in ogni singola parte. I pannelli sandwich, con classica intelaiatura in legno, sono isolati con in polistirene ad alta densità. Il rivestimento delle pareti è in alluminio, mentre molto opportunamente, tetto e specchio di coda sono rivestiti in vetroresina antigrandine, mentre il pavimento è un sandwich di multistrato fenolico trattato contro l’umidità e isolato anch’esso in polistirene.
Nulla di sofisticato neanche per l‘assemblaggio, che conta su classici cantonali in alluminio, e presenta l’indubbio pregio di essere molto curato e ben eseguito. Stessa considerazione per la parti in abs come i cantonali di raccordo con la cabina e il paraurti posteriore, così come le bandelle in alluminio.
L’insieme, insomma, si presenta molto bene e dà una bella sensazione di solidità generale: a concorrere a questa impressione anche la componentistica che, seppure non sofisticata, si avvale di parti affidabili come la porta cellula intera Tegos dalla chiusura sicura, dotata di gradino elettrico doppio, e le finestre Dometic. Gli oblò sono MiniHeki per mansarda e letto posteriore e MidiHeki per la zona soggiorno centrale: questi elementi non farebbero parte teoricamente della dotazione di serie, ma sono inclusi in un altro pacchetto accessorio denominato “Base” che, come per il già citato pacchetto “Chassis” è offerto al prezzo più che simbolico di 1 Euro.
La direzione progettuale che sta alla base dell’impiantisca Carado è quello di offrire la massima affidabilità. A questa si unisce un livello generale piuttosto elevato e in ogni caso da considerare sopra la media per quanto riguarda la categoria di appartenza del veicolo.
L’impianto idrico fa capo a un serbatoio da 122 litri collocato classicamente sotto la cassapanca della dinette frontemarcia. La pompa dell’acqua è del tipo a immersione, non è, cioè, sempre “attiva” (previa la sua attivazione dal pannello di controllo) come la classica pompa a presostato, ma viene “accesa” da interruttori solo quando si apre uno dei rubinetti, Questa caratteristica fa si che l’impianto generale non risulti sempre sotto pressione e permette l’impiego di rubinetteria più leggera, in materiale plastico; come quella, appunto adottata dal Carado A 464.
Gli scarichi, tutti dotati di sifoni, fanno capo a un serbatoio di recupero collocato esternamente sotto il pianale, coibentabile in opzione, con valvola di scarico a comodo comando asportabile.
L’illuminazione sfrutta ampiamente, anche se non integralmente, la tecnologia led, utilizzata per gli spot in dotazione a dinette, cucina e bagno, nonché per le luci orientabili a beneficio del letto posteriore. Plafoniere al neon sono invece utilizzate per la zona ingresso e per la mansarda, oltre che per il garage, mentre la luce esterna utilizza una tradizionale lampada a incandescenza. Scenografici, ma anche efficaci, infine, gli elementi lineari a led sottopensile a beneficio della zone dinette, cucina e letto posteriore.
L’impianto elettrico (che conta anche su due prese a 220V, in dinette e in cucina e una a 12V) fa capo a un sistema Schaudt alimentato da batteria servizi da 95Ah, fornita di serie, e a un pannello di comando molto semplice e d’immediato utilizzo.
L’attenzione a fornire un veicolo utilizzabile in ogni stagione dell’anno sta nella cura posta per l’impianto di riscaldamento: la stufa/boiler Combi da 6 KW è distribuita in modo capillare e anche raffinato: da segnalare, in tal senso, la distribuzione perimetrale al beneficio del letto posteriore (cioè diffusa sui tre lati a contatto con le pareti: caratteristica di pregio affatto scontata su mezzi di questa categoria) oltre alla canalizzazione dedicata alla mansarda. L’impianto gas, infine, fa capo a un gavone esterno molto ben realizzato e fruibile (molto bassa la soglia da terra) capace di contenere due bombole. Tre i sezionatori interni, facilmente accessibili dal frontale del blocco cucina.
Se alla sua prima apparizione colpiva soprattutto per la sua indole molto ”teutonica” ed essenziale, forse anche un po’ troppo minimalista, la nuova generazione degli interni Carado ha linee pur ancora essenziali, ma ben ingentilite da un design più “mediterraneo” e gradevole, soprattutto nella definizione dei pensili, con ante bombate e banda crema a “staccare” su una colorazione media molto rilassante.
Resta invariato, invece, il concetto costruttivo improntato alla massima robustezza globale e all’ottimale fruibilità data da volumi e ingombri regolari e ben definiti e da una cura del dettaglio significativa cha passa attraverso importanti accorgimenti come l’aerazione anticondensa dei pensili e le paretine con la stessa finzione a beneficio del living e dei letti. Stupisce poi, come pur con una pianta solitamente penalizzante come quella del matrimoniale trasversale con garage, e la presenza di elementi d’arredo ben dimensionati, lo spazio vivibile sia molto ampio e arioso, caratterizzato da un corridoio centrale che permette una buona movimentazione dell’equipaggio in ogni situazione.
Il soggiorno sfrutta una dinette di tipo tradizionale, dotata di tavolo ancorato a parete, adatta a fornire spazio a pranzo per quattro commensali, ma più problematica se deve ospitare l’equipaggio al completo previsto in sede di omologazione: situazione, questa, che comunque non rientra nello “spirito” con cui questo mezzo è stato progettato e pensato: il Carado A 464 è perfettamente calibrato sull’equipaggio di quattro persone; volendo, grazie al dimensionamento degli spazi, anche quattro adulti.
In viaggio, chi sta seduto in dinette non ha visuale sul alto destro ma, in compenso, può stare seduto su cuscini dalla buona ergonomia e con poggiatesta regolabili di tipo automobilistico: una dotazione piuttosto rara per quanto riguarda i veicoli ricreazionali, ma che aumenta in modo significativo il grado di sicurezza passiva a beneficio dei passeggeri.
La cucina è in grado di soddisfare anche esigenze superiori alla norma, grazie all’ampiezza del piano di lavoro e a quella degli spazi di stivaggio, senza cassetti scorrevoli (a parte quello dedicato alle posate) ma articolati in due pensili con ripiano interno e pratici vani nel mobile, dalla considerevole volumetria, oltre a due vani sopra e sotto il frigorifaro da 167 litri con cella freezer separata. La dotazione prevede un gruppo cottura a tre fuochi e il lavello inox. Manca la cappa aspirante (disponibile comunque in opzione), ma l’aerazione è fornita dalla finestra e dalla vicinanza del maxi oblò del soggiorno.
All’altezza anche il bagno, che offre il locale doccia separato completamente rivestito in termoformato, con piatto arricchito da pedana in legno nautico (opzioni presente nel già citato pacchetto “base” offerto al prezzo simbolico di 1 Euro) e dotato di doppia piletta di scarico in diagionale, in grado di venire incontro a ogni situazione di pendenza.
Il vano bagno vero e proprio, arredato semplicemente ma completo, conta su un lavello in termoformato, non grandissimo, un mobiletto sottolavabo e un altro pensile laterale. L’aerazione non è ridondante, affidata com’è solo a un oblò, ma le dimensioni globali del vano sono in grado di renderlo ben fruibile anche da persone di stazza superiore alla media.
I posti letto fissi, e sempre disponibili del Carado A 464 (un altro, da considerare come singolo, è ottenibile tramite la trasformazione della dinette) sono quattro, divisi tra mansarda e letto posteriore. Quest’ultimo ha dimensioni generose, anche in considerazione del sensibile restringimento su un lato, e un’ambientazione che beneficia della presenza di due finestre contrapposte (dotate opportunamente di barre antisfondamento) e un oblò centrale. Non mancano i pensili e gli utili vani a giorno, e il letto è dotato di rete a dighe e materasso di qualità e di spessore corretto.
Non agevolissima la salita – anche in considerazione della significativa altezza dal pavimento – per la quale si sfrutta una scaletta amovibile: la mancanza di gradini fissi, senz’altro più facili da utilizzare, è il prezzo da pagare per avere l’accesso diretto al gavone posteriore, comodo per sfruttare al meglio le possibilità di stivaggio.
La mansarda beneficia anch’essa di abbondanti dimensioni e un’altezza utile non eccessiva ma, grazie alla sua stessa configurazione, molto regolare. Il piano, con rete a doghe, è ribaltabile, per favore la movimentazione da e per la cabina guida, e i meccanismi di sollevamento sono ben schermati alla vista e al tatto da due soffietti laterali.
L’ambientazione è un po’ essenziale: in particolare, si segnala la disponibilità di un solo punto luce di tipo fluorescente e l’assenza di una testiera o di un vano portaoggetti, surrogato da una semplice tasca in tessuto. Buona, per contro, l’aerazione, fornita da una finestra e un oblò MiniHeki, e la presenza di distanziali anticondensa alle pareti, oltre che della già citata bocchetta di riscaldamento dedicata.
Lo stivaggio appare più che adeguato alle esigenze dell’equipaggio tipo, e non solo per la presenza del grande garage. Internamente, infatti, oltre a un buon vano armadio appendiabiti, si hanno a disposizione una buona dotazione di pensili con mensola interna e la possibilità di sfruttare lo spazio nella cassapanca anteriore lasciato libero dagli ingombri obbligati del vano bombole. Come già scritto, poi, ogni zona specifica, ha a disposizione spazi di stivaggio di buon sviluppo.
La dotazione di serie della cellula abitativa, infine, adeguatamente integrata dal pacchetto “base” solo nominalmente opzionale, ma in pratica, grazie al suo costo simbolico, sempre presente in ognuno dei veicoli commercializzati sul nostro mercato, è più che soddisfacente per garantire vacanze senza problemi.
Dotazioni di serie
Airbag guidatore, ABS, chiusura centralizzata con telecomando porte cabina, vetri elettrici, vetri atermici, paraurti verniciato, batteria servizi 95 Ah, luce veranda, zanzariera porta cellula, predisposizione TV e retrocamera.
Dotazioni presenti sul veicolo in test (Euro)
Pacchetti Chassis* e Base** (2), Motorizzazione 2,3 litri 130 CV (1.434), Pacchetto Sicurezza***(306), serbatoio acque grigie isolato (149).
Costo finale veicolo in test: Euro 46.190 franco fabbrica
*Il Pacchetto Chassis comprende climatizzatore manuale cabina, Cruise control, Airbag passeggero, sedile passeggero regolabile in altezza, specchietti elettrici regolabili e riscaldabili elettricamente, predisposizione radio con altoparlanti e antenna integrata nello specchietto esterno.
**Il Pacchetto Base comprende oblò panoramico MidiHeki sul tetto, doccia con pedana in legno e rivestimento integrale in termoformato, oblò Mini Heki, garanzia di impermeabilità di 5 anni.
***Il Pacchetto Sicurezza comprende due poggiatesta regolabili e due cinture di sicurezza addominali per panca dinette contromarcia.
Il Carado A 464 è semplice da usare ma tutt’altro che essenziale. Generoso e versatile, robusto e ben costruito, completo nelle dotazioni, si presenta senza concessioni al superfluo ma con tutte le dovute attenzioni alle esigenze di chi deve viaggiarci e abitarci. In poche parole è un veicolo razionale e intelligente, il cui concetto di base parte da lontano, da un modo di concepire il veicolo ricreazionale finalizzata alla sostanza ma che, nella nuova produzione Carado, sa presentarsi ora anche con un abito più gentile e accattivante.
Per questi motivi, un mansardato come questo si può considerare la scelta giusta per chi il camper lo vuole usare, e anche molto, e sa cogliere l’essenza stessa del veicolo da vacanza senza essere ammaliato da aspetti che, seppure gradevoli, non sono strettamente inerenti la fruibilità. Ma si può anche andare oltre, perché il Carado A 464, per la sua configurazione, è molto indicato anche per l’utenza sportiva, alla quale offre il suo gavone garage di ampiezza e sfruttabilità superiore alla norma e un’abitabilità generale capace di adattarsi alle varie situazioni.
Il tutto, poi, con una collocazione di mercato particolarmente favorevole e, di conseguenza, un rapporto indiscutibilmente a “cinque stelle” tra costi richiesti e benefici offerti.
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Riferimenti e contatti del costruttore
Carado GmbH
Postfach 1140, D88330, Bad Waldsee
Tel. +49 (0)7524 999-0 – Fax +49 (0)7524 999-354 – E-mail info@carado.de
www.carado.de
Si ringrazia per la disponibilità
Bonometti Centrocaravan
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