Un’edizione composta nelle presenze assolute, ma che ha sottolineato e rilanciato il grande interesse degli appassionati verso il turismo di movimento. Tutto quello che c’era da vedere, e il video riassuntivo prodotto da CamperOnLine.TV, per una facile e diretta consultazione
I numeri sono importanti e stanno alla base di ogni considerazione sul successo, o meno, di un evento o di una manifestazione in genere. Ma possono non dire tutto, o perlomeno lasciare ampio spazio alla loro interpretazione. È questo senza dubbio il caso della quinta edizione del salone del Camper di Parma che ha chiuso i battenti con un calo del 4% in fatto di visitatori. Un numero esiguo, che mantiene la manifestazione parmense saldamente al secondo posto tra quelle continentali di settore, dopo l’attualmente inarrivabile (ma non poi così distante) Caravan Salon di Düsseldorf.
Ma per un’edizione giunta in un periodo obiettivamente piuttosto complicato del settore, che risente della generale crisi economica italiana, questi numeri sono da considerarsi non solo accettabili, ma persino lusinghieri. Anche perché, a detta degli operatori, il pubblico che ha affollato gli stand lungo tutto il periodo di apertura era composto in prevalenza assoluta – e in misura decisamente maggiore rispetto alle passate edizioni – da persone attente e positivamente curiose, interessate e preparate.
Sembra, quindi, che qual fatidico 4% sia stato costituito soprattuto dal pubblico prettamente “turista”, quello che si fa “un giro in fiera” senza un reale interesse immediato, quello a cui, in tempo di crisi, anche pochi euro d’ingresso e la benzina/gasolio per arrivare pesano. È venuta così, però, a mancare una buona fetta di potenziali appassionati, magari ora distratti e distanti ma che, arrivando a “toccare con mano” quanto l’industria europea è oggi in grado di offrire a chi vuole entrare nel mondo del turismo di movimento, potrebbero andare presto a ingrossare le fila di chi si muove in giro per il continente su un camper o una caravan. Proprio questo dato deve far riflettere e indurre a creare attorno al settore nuovi e più intriganti stimoli capaci di attrarre e far conoscere meglio questo mondo, e tutte le sue peculiarità, a chi finora ne ha conosciuto solo, e distrattamente, gli aspetti più superficiali.
Il lato più positivo emerso da queste edizione sta tutto nei consuntivi finali, diffusi dall’organizzazione. È stato rilevato un incremento del 15% delle intenzioni di acquisito e delle vendite effettuate in Fiera: due dati messi insieme che in effetti possono indurre a speculazioni e varie considerazioni, ma perlomeno sui secondi si tratta di serissimi e inconfutabili numeri. Inconfutabile come il fatto che nonostante crisi, economia ballerina, incertezza sul futuro e così via, l’interesse per questo settore è più vivo che mai. Il turismo di movimento in camper e caravan, insomma, affascina, seduce, attira.
Il Salone del Camper è la sintesi stessa di questa passione che le Case e gli operatori di settore in generale hanno cercato d’interpretare e alimentare. Ovviamente, a fare la parte dei protagonisti sono stati i produttori nazionali, alcuni con novità anche inedite e assolute. Ma anche per le aziende del resto d’Europa la kermesse emiliana è stata una vetrina importante, che si è affacciata su un mercato temporaneamente ridotto rispetto ai record ripetuti di qualche anno fa ma ormai, a quanto sembra, in grado di riprendersi a breve un ruolo da protagonista.
Con cinquanta servizi, divisi tra veicoli e accessori, qui linkati in rigoroso ordine alfabetico per una facile e immediata consultazione, e un video dedicato completo ed esaustivo, vi raccontiamo tutto quello che c’era a Parma e abbiamo visto, esaminato e toccato con mano nei cinque grandi padiglioni adagiati nella bassa padana, il luogo che per dieci giorni è stato il centro dell’Italia che si muove e va in vacanza usando il veicolo ricreazionale.
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