November 22, 2024

L’esterno

Motorhome di impostazione classica, il Pegaso Mythos 266 si caratterizza per un frontale piuttosto lavorato che, specie nella parte inferiore, sceglie di disegnare linee sportive e aggressive, in netto contrasto con la linearità generale delle fiancate e della parete posteriore.

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Anteriormente, la calandra si sviluppa su tre differenti livelli, offrendo altrettante cospicue prese d’aria destinate al raffreddamento del motore, accennando a una sorta di splitter inferiore e inserendo i fari fendinebbia all’interno di una modanatura muscolosa e che sembra voler ricordare in qualche modo il Kinetic Design introdotto a da Ford negli ultimi anni.

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Le linee tese e decise del cofano motore e dei gruppi ottici, circolari ma inseriti in un carter scuro che taglia trasversalmente il frontale inglobando parte del cofano motore, contrastano poi con una certa morbidezza di linee scelta dai parafanghi anteriori, ampi e bombati.

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Ancora linee tese demarcano il parabrezza anteriore e i cristalli laterali, spioventi e inglobati anch’essi all’interno di una grafica scura che dovrebbe slanciarne il profilo.

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La linea della fiancata è poi piuttosto semplice e lineare: le bandelle, come detto, presentano uno sviluppo in altezza piuttosto limitato, aspetto che fa sì che il volume delle pareti appaia abbastanza consistente, appena mitigato dalla finestratura e dalla grafica e, soprattutto, dal profilo perimetrale antiurto laterale.

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Abbastanza semplice è anche la parete posteriore, sprovvista di aperture e caratterizzata dalla presenza di un ampio quadro perimetrale in abs bianco (anche questo formato da più componenti) che, nelle forme, riprende un po’ i motivi stilistici introdotti qualche anno fa sulla produzione Roller Team sostituendo però la fanaleria a colonna con una più tradizionale circolare.

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La grafica, completamente rinnovata in occasione di questa stagione commerciale, è giocata interamente sulle tinte del nero e del rosso, i colori classici del marchio Roller Team: partendo dalla cabina di guida, i tecnici della casa toscana hanno disegnato un motivo che, proseguendo proprio l’inclinazione fornita dai cristalli anteriori, percorre su due livelli la fiancata andando a inglobare le finestre, complete di telaio in poliuretano nero, spezzando i volumi e conferendo una piacevole dinamicità a una parete piuttosto classica.

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L’effetto è poi ulteriormente sottolineato da un lungo baffo rosso, collocato più in basso ma parallelo al motivo grafico principale e le cui colorazioni sono riprese nel naming del veicolo, con la P di Pegaso e la O di Mythos colorate di rosso per una maggiore evidenza.

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La scocca si completa poi con le finestre Dometic S4 DeLuxe, dotate di telaio perimetrale in in poliuretano nero e lastra esterna brunita per un look più automotive, e con le aperture di servizio che sfruttano portelli Euramax con ampie maniglie di chiusura per una più facile manipolazione. In totale, il Pegaso Mythos 266 può contare su quattro finestre apribili a compasso (cinque compresa quella della porta cellula con chiusura centralizzata a due punti), e su cinque portelli dedicati al gavone posteriore (2), al vano gas, all’estrazione del wc Thetford C260 e al vano dedicato all’impianto elettrico.

La cabina di guida.

Completamente ricostruita, la cabina di guida sfrutta, come detto, un frontale costituito da un monoblocco inferiore in vetroresina su cui sono fissati gli elementi di carrozzeria stampati in abs.

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La linea, che limita lo sbalzo anteriore all’interno di un valore addirittura inferiore a quello della meccanica di base originale, presenta un profilo piuttosto lineare che tende a scendere in maniera netta consentendo però di collocare completamente all’interno della cabina il letto basculante che, anche quando abbassato, non modifica la fruibilità del living.

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Accessibile lateralmente tramite una porta Euramax da 75×166 cm dotata di alzavetro elettrico (64×64/50 cm), controstampo interno in abs e gradino di ingresso integrato (soglia di accesso situata a 48 cm da terra), la cabina di guida accoglie guidatore e passeggero offrendo le comode poltrone Captain Chair del Fiat Ducato, dotate di poggiatesta sellato, braccioli, piastre girevoli, cinture di sicurezza integrate e fodere coordinate con l’allestimento.

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L’abbinamento tra il cockpit originale e le maggiori dimensioni garantite dalla carrozzeria integrale è affidato a un sovracruscotto in abs: costituito da due montanti laterali inferiori, da due laterali superiori e da uno centrale, è provvisto di due bocchette di aerazione dedicate ai cristalli laterali e di ben 14 feritoie frontali dedicate al disappannamento del parabrezza. Questo, da 208×90/67 cm, è collocato a 95 cm dal volante ed è servito dalle spazzole tergicristallo originali del Ducato (66 e 56 cm); per quanto concerne la visibilità, inoltre, chi guida potrà contare sui cristalli laterali sia sulla sinistra, dove oltre a quello integrato sulla porta da 64×64/50 cm è presente un triangolo da 65×53/23 cm, sia sulla destra, con un cristallo a vetrocamera da 136/101×65/52 cm dotato di una porzione apribile a scorrimento da 39×49 cm.

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La visibilità è poi coadiuvata da due specchi retrovisori discendenti Arcol dotati di regolazione e sbrinamento elettrici (il comando è inserito nella parte anteriore sinistra del sovracruscotto) con ottica da 18×26 cm, mentre per ciò che concerne la privacy e l’oscuramento sono disponibili sia le classiche alette parasole a rullo sia i più funzionali oscuranti Remis plissettati mantenuti in sede, quando non utilizzati, da fascette in velcro.

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Abbastanza ben integrata rispetto all’abitacolo, la cabina vanta un passaggio rispetto alla cellula che risente molto della presenza dell’adiacente tavolo del living, offrendo una larghezza utile di 27 cm a livello dei braccioli delle poltrone cabina e e di appena 10 tra tavolo e poltrona laterale destra, un’altezza di 167 cm con un dislivello tra i due ambienti di 3,5 cm.

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Disponibile unicamente con la sola porta lato guida, il Pegaso Mythos 266 sfrutta lo spazio laterale a destra della poltrona passeggero realizzando un vano con chiusura a serranda diviso in una parte superiore da 15x40x7,5 cm, in una inferiore a giorno da 75×5,5×25 cm mentre non manca, superiormente, un pratico portabottiglie.

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La cabina di guida, inoltre, offre di serie la presenza del Travel Pack (climatizzatore manuale, doppio airbag, cruise control, specchi retrovisori elettrici e con sbrinamento, predisposizione radio con antenna integrata nello specchio, altoparlanti in cabina) e Pegaso Pack (oscuranti Remifront per parabrezza e cristalli laterali, retrocamera con monitor da 7 pollici, cerchi in lega da 16 pollici, porta cellula Metallarte con chiusura centralizzata, finestra e zanzariera). Il Pegaso Mythos 266 può poi essere richiesto con cambio automatizzato Comfort-Matic (Euro 1940), Exclusive Trim Pack per il cruscotto (170 Euro), Media Pack Kit (420 Euro), Media Pack Extra (comprensivo di autoradio Pioneer con cd/USB 2.0, MP3, wma, RDS e controlli radio al volante, 620 Euro), Media Pack Top (comprensivo di impianto multimediale con lettore doppio din cd/DVD/MP3, Mpeg4, USB, SD drive, radio RDS, monitor a colori da 6,1 pollici touch screen e Bluetooth, TomTom Go Camper e Caravan, 860 Euro) e Stability Pack (comprensivo di ESC, Traction+ e Hill-Holder, 500 Euro), mentre coloro che desiderano la meccanica Ducato 43 Heavy e la massa complessiva maggiorata a 4250 kg o 4400 kg la possono ottenere con un sovrapprezzo rispettivamente di 1.350 e 1.700 Euro. Tre, come detto, le motorizzazioni disponibili: oltre alla recente 2.3 Multijet TGV da 148 cv, presente sull’esemplare oggetto di questo CamperOnTest, sono disponibili le unità da 130 e 177 cv, tutte accessibili, per interventi di manutenzione, sfruttando il compatto cofano motore che, una volta aperto, libera un varco utile di 137×28/27 cm.

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Nessuna modifica è stata effettuata riguardo alle installazioni meccaniche, pertanto tutte le componenti si trovano in posizione originale.

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Da notare, infine, la presenza di serie dell’estintore, collocato a destra rispetto alla poltrona passeggero.

Accessi e aperture di servizio

L’accesso al veicolo avviene nella parte anteriore sfruttando una porta Metallarte da 188×50 cm.

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Dotata di finestra fissa a forma trapezoidale da 95/73x 31 cm (completa di oscurante plissettato), controstampo interno in abs attrezzato e serratura a due punti di contatto con chiusura centralizzata, è servita da un doppio gradino integrato in abs (inferiore 54x16x16, superiore 52/45×22 cm) che, con una soglia di salita a 37 cm da terra, permette di colmare abbastanza agevolmente il divario rispetto al piano di calpestio, collocato a 70 cm dal suolo.

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La porta, dotata di luce esterna di cortesia, è servita all’interno da un elegante appendiabiti a doppio gancio completo di pannello lucido in metacrilato e di maniglia di cortesia cromata.

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A destra della porta, in cabina di guida, lo spazio laterale situato a fianco alla poltrona del passeggero è sfruttato per ospitare l’impianto elettrico: accessibile tramite un portello Euramax da 65×60 cm, ospita la batteria dei servizi, il gruppo trasformatore/caricabatterie e il quadro di distribuzione.

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A sinistra della porta sono presenti le griglie di aerazione/scarico del frigorifero Thetford N3000 mentre sotto a queste trova collocazione la presa di collegamento alla rete elettrica. Procedendo verso la coda del veicolo si incontra, poi, il classico gavone garage posteriore.

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Servito da due portelli laterali simmetrici (100×87 cm), il garage offre una superficie utile profonda 215 cm, con una larghezza minima di 97 cm (in corrispondenza dei sostegni posteriori del letto) e massima di 106 cm mentre l’altezza può variare in seguito al posizionamento del superiore letto centrale nautico tra un minimo di 80 e un massimo di 113 cm.

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Regolare nel proprio sviluppo, il garage offre una soglia di carico a 55 cm da terra, è completo di fondo laminato antiusura e antiscivolo, di illuminazione interna (una lampada a led riposizionabile accessibile sul lato destro), di riscaldamento (tramite una bocchetta dedicata e sezionabile) e offre alcuni vani a giorno utilizzabili per lo stivaggio. Lateralmente, infatti, tra il vano di carico centrale e i passaruota posteriori è stato sfruttato con due vani di carico da 62/19×65/33 cm con altezza utile di 26 cm.

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Più in alto, la parte sottostante ai comodini offre invece due ulteriori spazi utili da 45/27x38x31 cm, mentre centralmente, un portello in legno incernierato da 84×43 cm consente di accedere all’impianto di riscaldamento e boiler Truma Combi 4 e alla pompa dell’acqua, entrambi collocati sotto al letto posteriore.

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Sempre nel garage posteriore, infine, i tecnici Roller Team hanno collocato il comando della movimentazione elettrica del letto centrale posteriore, completo di chiave di sicurezza.

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La fiancata sinistra ospita, oltre al già citato secondo portello dedicato al gavone posteriore, il camino di aspirazione/scarico dell’impianto di riscaldamento Truma Combi, il vano dedicato all’estrazione del serbatoio estraibile del wc Thetford e, centralmente, il vano per le bombole del gas.

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Servito da un portello ad ala di gabbiano da 63×57 cm, il vano misura 66x31x64,5 cm, si trova a 36 cm da terra ed è pensato per contenere due bombole da 10 kg sfruttando la presenza dei classici ganci sagomati.

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Dotato di fondo in abs comprensivo di due griglie di aerazione circolari (ognuna da 6 cm di diametro), il vano offre la presenza del riduttore di pressione Truma Monocontrol CS dotato di interruttore inerziale, aspetto questo che autorizza di conseguenza l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento a gas durante la marcia. Sempre sulla fiancata sinistra, il Pegaso Mythos 266 presenta poi il bocchettone di rifornimento del serbatoio dell’acqua potabile, mentre per ciò che concerne le finestre, il nuovo motorhome di casa Roller Team può fare affidamento su quattro elementi Dometic S4 DeLuxe (tre sul lato sinistro, uno su quello destro), a cui si aggiungono, a tetto, quattro oblò (tre Dometic MiniHeki da 40×40 a servizio di letto basculante, locale doccia e camera da letto posteriore, un Dometic MidiHeki da 70×50 cm dedicato al living anteriore).

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Michel

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