Il nostro giudizio | |
Costruzione | |
Meccanica di base Fiat Ducato 35L (43H in opzione) con telaio ribassato Camping-Car Special e carreggiata posteriore allargata. |
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Sicurezza Di serie ABS con EDB e il pregevole controllo elettronico di stabilità ESC, mentre doppio Airbag, Traction+, Hill-Holder, Hill-Descent-Control e Cruise-control sono solo opzionali. |
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Volumetria e masse Passo lungo ma sbalzo posteriore vicino al limite consentito. |
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Scocca e materiali Monoscocca in vetroresina a doppio guscio con coibentazione in poliuretano e procedimento di solidarizzazione tra gli strati ottenuto tramite sotto vuoto. |
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Assemblaggio e rifiniture Trattandosi di un prototipo, è comprensibile che alcuni dettagli possano essere facilmente migliorati. |
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Componentistica Porte cellula e cabina Hartal e Dometic di qualità, finestre Polyvision Aero ultrapiatte con telaio in alluminio e unibloc oscuranti/zanzariera, portelli Metallarte con telaio in alluminio. Serrature dei portelli esterni non sempre in linea con la vocazione alto di gamma del veicolo. |
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Impianto idrico L’impianto è sviluppato esclusivamente all’interno del veicolo, offre una buona autonomia con pari capacità per i serbatoi di carico e di scarico e ha spunti interessanti (su tutti la qualità dei rubinetti). Meriterebbe un voto più alto se non fosse per l’assenza dei sifoni antiodore e per l’adozione di una pompa dell’acqua di tipo un po’ economico. |
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Impianto elettrico Il voto è una media tra alcuni aspetti assolutamente degni di nota, tra cui la modernissima illuminazione LinBus dimmerabile, con comando plurivie e telecomando, che posizionano il veicolo ai vertici della categoria, e il numero limitato di prese interne disponibili a 12 e 220V e l’assenza delle ormai diffusissime USB. |
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Gas Il vano gas è davvero molto alto da terra e, almeno su questo primo prototipo, vanta una costruzione molto, forse troppo classica, con pareti laterali in legno e uno sportello di accesso esterno che permette il passaggio di una sola bombola. |
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Riscaldamento La Truma Combi Diesel è estremamente potente e il fatto che attinga direttamente da un serbatoio del gasolio da 90 litri è una garanzia per ciò che concerne l’autonomia di carburante. Ottima la canalizzazione esclusivamente interna, anche se la potenza dell’unità termica e quella del relativo ventilatore autorizzerebbero la realizzazione di ulteriori (utili) bocchette per una distribuzione più omogenea del calore a bordo. |
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Mobilio e arredamento Il mobilio è piacevole, personale e moderno e non manca di spunti interessanti sia per ciò che concerne lo stile, con una interessante penisola tra living e cucina, sia per gli accostamenti di vari materiali tra cui eccellenti inserti in cuoio per rifinire alcuni pensili e la parte superiore alla porta della cellula. Decisamente buona è la componentistica meccanica impiegata, con cerniere di tipo domestico a rientro assistito, ma su un veicolo che si posiziona nella fascia alta del mercato e che nasce per essere utilizzato in ogni stagione si sente la mancanza delle imprescindibili aerazioni anticondensa per pensili e cassapanche, fondamentali per massimizzare la circolazione del calore all’interno dell’abitacolo, e delle confortevoli pareti anticondensa per la zona living. |
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Cuscini, materassi e tappezzeria Gli eccellenti rivestimenti interni in vera pelle sono proposti di serie e, obiettivamente, meritano il massimo dei voti. Discorso identico per i materassi della camera da letto e del basculante, veramente eccellenti. |
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In viaggio | |
Facilità di guida La particolare forma del frontale, l’inclinazione piuttosto marcata del parabrezza e il suo posizionamento rispetto alla postazione di guida obbligano, almeno all’inizio, a un po’ di prudenza e necessaria cautela. Gli specchi retrovisori ampi aiutano e parecchio, anche se quello di destra patisce un po’ la serigrafia nera del cristallo laterale che ne cela la porzione superiore. Detto ciò, il nuovo Brunelleschi si guida senza problemi, con una confortante tenuta di strada garantita dalla carreggiata posteriore allargata e dai cerchi maggiorati a 16 pollici, anche se non bisogna mai scordare lo sbalzo posteriore, piuttosto accentuato. |
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Comodità dei posti a sedere Poltrone anteriori Aguti con braccioli, fodere coordinate e cinture di sicurezza integrate comode ed ergonomiche. Più tradizionali le sedute del divano frontemarcia, pur completo di poggiatesta e cinture di sicurezza. |
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Panoramicità Buona per chi viaggia in cabina di guida, prevalentemente sull’anteriore e sul lato sinistro per chi viaggia nell’abitacolo. |
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Climatizzazione Il clima cabina è inserito nell’opzionale Pack Safety che include alcuni importanti sistemi di sicurezza attiva e passiva e che meriterebbe di essere proposto di serie. In inverno, la potente Truma Combi Diesel può essere utilizzata senza problemi anche in marcia. |
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In sosta | |
Living Living anteriore non immenso ma conviviale, ben allestito e comodo per cinque persone. Tavolo traslabile abbastanza ampio ben sfruttabile ma non ampliabile. Aerazione e illuminazione corrette. |
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Letti Le due “camere da letto” sono curate e ben allestite e offrono tutto ciò che serve: meriterebbero un voto anche maggiore se potessero offrire, entrambe, qualche centimetro in più a disposizione delle superfici dei letti, con lunghezze non tra le più abbondanti. |
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In cucina Il forno a gas inserito nella Tectower è opzionale e, su un veicolo di questo livello, meriterebbe di essere proposto di serie. Detto questo, il blocco cucina è originale, ben sfruttabile, offre una buona illuminazione e un’aerazione perfetta. A livello di stivaggio gli spazi non mancano, anche se la presenza del vano gas all’interno della penisola un po’ si fa sentire. |
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Toilette E’ arredata con cura, è ben aerata e offre diverse possiblità di stivaggio: l’unico appunto risiede nel posizionamento delle mensole collocate al di sopra del mobile lavabo, accanto allo specchio, che finiscono per interferire con il normale utilizzo dell’acquaio. |
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Doccia Indipendente, è interamente realizzata in vetroresina, offre dimensioni corrette e non patisce più di tanto la presenza del parafango posteriore sinistro. Dotazione più che buona di vani di stivaggio, migliorabile l’illuminazione che, almeno sull’esemplare provato, è più improntata alla scenografia che alla praticità. |
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Disimpegni e circolazione nell’abitacolo Fatto salvo il gradino di 14 cm che separa cabina e abitacolo, e che scendono a 7 nel caso di telaio AL-KO AMC, la circolazione all’interno del veicolo è più che convincente. Merito, senza dubbio, delle forme adottate dal blocco cucina e dal living, fluide e accattivanti, che creano un funzionale corridoio centrale. Ottima la complanarità interna di tutto il pavimento della cellula abitativa. |
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Capacità di stivaggio La presenza del doppio pavimento passante andrebbe sfruttata meglio, spostando impianto di riscaldamento e impianto elettrico nel doppiofondo e andando a liberare due preziosissime e utili cassapanche anteriori, decisamente più comode da sfruttare per lo stivaggio rispetto ai vani a pozzetto a pavimento. Decisamente diversa la situazione nella camera da letto posteriore, davvero ricca di cassetti, cassettoni, stipetti e armadi guardaroba. |
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Gavoni e garage Il garage posteriore è piuttosto regolare anche se l’altezza massima non è tra le più elevate: decisamente buona l’accessibiità esterna, con due portelli simmetrici, meno convincenti la scelta di optare per una vasca inferiore in alluminio mandorlato (non coibentata) e l’assenza degli utilissimi ganci di fissaggio per il carico. |
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Gestione del veicolo | |
Capacità di carico e portata utile I 3158 kg in ordine di marcia lasciano, rispetto all’omologazione a 3,5 tonnellate e guida con la normale patente B un carico utile di 342 kg: sufficienti nel caso di utilizzo da parte di una coppia (a parte di non esagerare con gli accessori). Se si prevede di utilizzare il veicolo al massimo delle possibilità e viaggi a lungo raggio, meglio optare per la patente C e per la meccanica di base Ducato 43H che autorizza una massa complessiva fino a 4400 kg aumentando, e di molto, i margini di carico. |
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Autonomia L’autonomia idrica è nella media: 120 litri per entrambi i serbatoi, sia di carico sia di recupero. Gli spazi per implementarla, comunque, non mancano. Ottima l’illuminazione a led, efficiente, scenografica e parca nei consumi, mentre la scelta di riscaldare il veicolo a gasolio e senza alcuna tratta esterna porta enormi vantaggi nella distribuzione del calore, evitandone dispersioni all’esterno e riducendo i consumi. Attenzione, soltanto, ai maggiori consumi elettrici dati dall’impianto di riscaldamento Diesel. |
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Facilità di manutenzione La parte anteriore della calandra, quella contraddistinta dalle tre griglie di aerazione e dal portatarga, è facilmente smontabile e consente di accedere senza grandi problemi al radiatore. Il discorso cambia sensibilmente per il propulsore, perchè la larghezza utile all’interno del cofano motore è limitata e lo spostamento di alcuni elementi avvenuta con l’avvento del nuovo Ducato X290 (tra cui lavavetri e liquido di raffreddamento), raggruppati in fondo a destra, non aiutano di certo. Raggiungibilità dell’impiantistica nella media della tipologia. |
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Rapporto prezzo/prestazioni Veicolo monoscocca in vetroresina, il nuovo Brunelleschi è una voce fuori dal coro nel combattutissimo mercato dei veicoli di alta gamma: particolare nella linea degli esterni così come nel design degli interni, propone peculiarità interessanti che strizzano l’occhio ai cultori dei sempre più rari veicoli con carrozzeria monoblocco. Il prezzo di un esemplare completo degli accessori basilari e di una meccanica di base adeguata si situa molto vicino alla barra psicologica dei 100.000 Euro, specie se si decide di optare per il telaio AL-KO AMC, vero e proprio must dei veicoli di questa fascia per la propria capacità di unire leggerezza, robustezza e comportamento dinamico degno di una berlina sportiva. |
Legenda
Inadeguato | |
Da migliorare | |
Adeguato alla classe di costo | |
Buono, assicura fruibilità e soddisfazione agli utilizzatori | |
Eccellente, difficile trovare di meglio |
Le valutazioni sono il risultato dell’analisi del veicolo fatta nel momento del test, alla luce delle informazioni disponibili sulle dotazioni di serie, e di quanto il mercato offre nello stesso momento e per la fascia di prezzo riferita al veicolo sotto esame.
Ci ha particolarmente convinto…
La carrozzeria monoscocca in vetroresina è una delle peculiarità dell’allestimento e, storicamente, uno dei sistemi più collaudati nel realizzare una carrozzeria integrale: quella che equipaggia il nuovo Brunelleschi non fa eccezione e si fa portatrice di una interessante tipologia di costruzione che, grazie al procedimento sottovuoto, garantisce una perfetta aderenza tra guscio esterno, isolante e guscio interno con evidenti vantaggi per ciò che concerne robustezza e coibentazione. Il giroscocca in vetroresina, con la fibra di vetro utilizzata anche per il rivestimento esterno del pavimento inferiore, e la presenza delle bandelle laterali integrate nel monoblocco della carrozzeria garantiscono inoltre massima durata e resistenza nel tempo. Molto ben realizzati sono poi diversi manufatti impiegati all’interno del veicolo e realizzati sempre in fibra di vetro: tra questi le calate di raccordo tra cabina di guida e chassis Fiat, il box doccia e le cupole superiori di doccia e toilette.
Il garage posteriore è piuttosto ampio e regolare, facile da sfruttare e ben accessibile grazie ai due portelli laterali simmetrici.
Il design del mobilio interno è piacevole, moderno e personale: davvero riuscite sono le forme dei pensili della zona living/cuscina, con un accenno di penisola ben delineata da pensili con ante concave la cui forma si sposa bene con quella del blocco cucina: questo, in particolare, è comodo, originale e ben realizzato, offre adeguati spazi per lo stivaggio (pur dovendo ospitare, nella parte posteriore, l’ingombrante vano per le bombole del gas), ed è completo di tutto ciò che serve, dal maxi frigo al forno a gas (quest’ultimo opzionale), dal classico lavello con rubinetto elegante e scenografico al piano cottura a tre fuochi senza dimenticare un utile piano di lavoro e un’aerazione pressoché perfetta grazie all’abbinamento tra finestra, oblò e cappa aspirante. Il living anteriore, seppure non immenso, è accogliente e conviviale, luminoso e ben congegnato anche se un sistema di ampliamento per il piano del tavolo ne aumenterebbe sensibilmente la facilità di fruizione con equipaggio al completo.
La doccia indipendente, interamente stampata in vetroresina, è ben realizzata, offre un allestimento corretto e può accogliere senza grandi problemi anche persone di corporatura robusta. Funzionale è poi la possibilità di separare la zona notte posteriore tramite la classica porta della toilette, completa di doppia possibilità di battuta. Questo locale, in particolare, offre un’aerazione molto curata, con abbinamento tra oblò a tetto e finestra opacizzata.
Altrettanto ben realizzata, la camera da letto patisce un po’ le dimensioni non particolarmente abbondanti del letto: decisamente convincente è la separazione con il garage, con una culla in ecopelle bella e funzionale che si muove, insieme alla testata posteriore, durante la regolazione dell’altezza. Molto curata, nella camera da letto, sono l’illuminazione e l’aerazione, con gran numero di spot (fissi e orientabili), due finestre simmetriche e un maxi-oblò a tetto, mentre sono abbondanti e convincenti gli spazi di stivaggio, con due pensili, due armadi guardaroba, due cassetti, due vani a pavimento e un cassettone centrale sotto al letto capienti, regolari e facili da sfruttare. Di ottimo livello è anche, obiettivamente, il letto basculante anteriore, anche se, proprio come il letto centrale posteriore, patisce un po’ le dimensioni non proprio abbondanti della superficie utile.
Le sellerie interne, proposte di serie con rivestimenti in pelle, sono belle, comode e molto eleganti: di ottimo livello sono, inoltre, i materassi dei letti sempre pronti, con spessori che per il basculante anteriore sono anche superiori alla media.
La scelta di optare per il riscaldamento Truma Combi Diesel, alimentata, come facile intuire, a gasolio, in abbinamento al serbatoio del combustibile da 90 litri, consente al Brunelleschi di offrire una considerevole autonomia: l’unità termica, potente e rapida nel riscaldare, beneficia poi di una canalizzazione completamente interna e che, di conseguenza, evita inutili dispersioni di calore nelle tratte comprese tra le varie bocchette.
Riteniamo migliorabile…
Il Brunelleschi MH 74 oggetto di questo CamperOnTest è, a tutti gli effetti, un prototipo: si tratta, infatti, del primo esemplare uscito dalle linee di montaggio, e presenta alcune non conformità rispetto ai veicoli che comporranno l’offerta integrale di casa P.L.A.. Per questo motivo, alcune delle tematiche evidenziate qui di seguito potrebbero riguardare esclusivamente l’esemplare testato.
A livello estetico, si nota una certa disparità tra le fiancate destra e sinistra: in particolare, le bandelle sul lato sinistro presentano una marcata scalfatura superiore che non è prevista sul lato opposto, più fluido e lineare. Allo stesso modo, in cabina di guida, la finestratura lato sinistro opta per un profilo lineare e parallelo alla linea delle bandelle, in modo da integrare correttamente il triangolo anteriore rispetto al cristallo della porta cabina, mentre sul lato destro il cristallo a vetrocamera ha forme leggermente differenti, più morbide.
La costruzione del doppio pavimento, con lato inferiore da 20 mm e lato superiore da ben 40, se da un lato è pensata per fornire il massimo sostegno alla monoscocca, dall’altro finisce inevitabilmente per limitare e molto quella diffusione del calore dal doppiofondo verso l’abitacolo che rappresenta uno dei grandi vantaggi dei veicoli con doppio pavimento. Inoltre, un piano di calpestio più sottile aumenterebbe la facilità di manipolazione delle varie botole interne a pavimento.
La scelta di adottare il doppio pavimento è, senza dubbio, un notevole plus: questa caratteristica, però, andrebbe sfruttata meglio, a partire dal garage posteriore, che come fondo utilizza una culla in alluminio mandorlato ben sostenuta da appositi longheroni inferiori di rinforzo ma priva di coibentazione. Un fattore, questo, che nel caso di utilizzo del veicolo in presenza di temperature rigide finisce con l’andare inevitabilmente a creare condensa sul pavimento del garage: vista la presenza del doppio fondo, sarebbe auspicabile la prosecuzione del pavimento inferiore del veicolo anche sotto alla vasca del garage, in modo da consentire a questa di essere inserita in un ambiente adeguatamente coibentato. Sempre a livello del garage, i portelli laterali di accesso hanno un’altezza limitata a 104 cm, aspetto questo che rischia di non permettere a fondo lo sfruttamento in altezza del vano di carico nel caso si intendano trasportare oggetti particolarmente ingombranti o il classico scooter. Data la collocazione alto di gamma del veicolo, inoltre, sarebbe auspicabile la dotazione nel garage di ganci di fissaggio del carico, del classico foro di scolo e di prese a 12 e a 220V, mentre per ciò che concerne il vano di stivaggio racchiuso da una apposita anta, l’assenza di un qualsiasi sistema di ritenuta non ne facilita lo sfruttamento.
Il vano per le bombole del gas è decisamente alto da terra (99 cm) e il portello di accesso utilizzabile per il carico delle bombole presenta uno sviluppo in larghezza piuttosto limitato.
Migliorabile l’accesso agli organi meccanici, con la particolare forma del varco verso il propulsore che rende molto difficile raggiungere i serbatoi del liquido lavavetri e del circuito di raffreddamento del motore, collocati nella parte interna destra del vano propulsore.
In cabina di guida, la qualità delle plastiche che compongono il sovracruscotto e le calate laterali e i relativi sistemi di assemblaggio meritano sicuramente una maggiore attenzione. Questo vale sia per i carter superiori, mantenuti in sede da un gran numero di viti a vista, sia per quelli verticali, con spazi che potrebbero essere sfruttati meglio offrendo, magari, un ulteriore mobiletto capace di ospitare anche un monitor per la retrocamera e da fungere da pratico vuotatasche. Evidentemente imputabile alla natura prototipale del veicolo l’assenza delle alette parasole e degli oscuranti dedicati a parabrezza e cristalli laterali che P.L.A. verosimilmente fornirà nella produzione di serie. Ancora in questo ambiente, la scelta di proporre il sovracruscotto in una colorazione beige, fa sì che questo, in caso di sole battente, finisca con il produrre un fastidioso riflesso proprio sul parabrezza: si tratta di una soluzione limitata ai primissimi prototipi e che è già stata prontamente modificata.
Ancora migliorabile è l’integrazione tra le colorazioni dei carter interni della cabina di guida, beige, e quelli della porta della cabina, bianco ghiaccio, mentre nel sottobasculante si avverte la mancanza spot di lettura individuali utilizzabili anche in viaggio in aggiunta alla classica e plafoniera centrale, pensata nell’ottica dell’utilizzo in sosta.
La scelta di non realizzare due ambienti complanari, con cabina e abitacolo separati da 14 cm, non facilita il passaggio tra questi due ambienti: un discorso che vale soprattutto in sosta, con i commensali che utilizzano le poltrone girevoli anteriori che siedono inevitabilmente più in basso rispetto a chi siede nei divani posteriori. Inoltre, l’organizzazione degli spazi per ciò che concerne il soggiorno potrebbe essere migliorata: a livello funzionale, la collocazione alle spalle del divanetto laterale destro del vano tv non consente l’installazione di una comodissima finestra laterale (molto utile in manovra e durante le immissioni), e, al contempo, fa sì che la televisione non possa essere utilizzata in caso di letto basculante abbassato. In più, data la presenza del doppio pavimento passante e la conseguente ampia volumetria utile a disposizione (anche in altezza), la corposa unità termica della Truma Combi Diesel e la totalità dell’impiantistica elettrica potrebbero esssere tranquillamente installate nel doppio fondo andando in questo modo a liberare spazi di stivaggio preziosissimi all’interno dell’abitacolo e di isolare meglio, dal punto di vista termico e sonoro, la possente caldaia tedesca che, quando spinta a massimo regime, tende a far sentire un po’ troppo la propria voce all’interno del veicolo. Sempre a livello di impiantistica, almeno sul prototipo oggetto di questo CamperOnTest appaiono facilmente migliorabili le dotazioni interne di prese elettriche, con appena due sorgenti a 12V, due a 220V e nessuna USB presenti all’interno dell’abitacolo. In più, per ciò che concerne l’impianto idrico, l’assenza di sifoni antiodore per le utenze di cucina e toilette stona con la vocazione alto di gamma del veicolo.
Il mobilio, originale, personale e molto caloroso nelle essenze e negli abbinamenti, non prevede però la presenza delle indispensabili paretine anticondensa (dedicate al living e ai letti sempre pronti) e aerazioni anticondensa per pensili e cassapanche.
La toilette vanta uno sviluppo piuttosto contenuto ma è comunque ben arredata e ricca di possibilità di stivaggio: un po’ troppo invadente, invece, si rivela la composizione della parete laterale che sovrasta il mobile lavabo, con le mensole a giorno che sono comode ma molto prominenti e che finiscono per rappresentare un ostacolo al normale utilizzo dell’acquaio stesso.
La camera da letto posteriore è ben arredata, ma il letto meriterebbe di poter disporre sia di una rete a doghe vera e propria, sia di qualche centimetro in più, soprattutto in lunghezza. Un discorso, questo, che vale anche per il letto basculante, ben allestito ma anche in questo caso non tra i più ampi della categoria.
Un ultimo accenno riguarda la dotazione di serie: la meccanica di base è pregevolmente fornita con ABS, EBD e con l’utilissimo ESC, il controllo elettronico di stabilità: tuttavia, diversi complementi tra cui doppio airbag, l’indispensabile climatizzatore, gli utili cruise-control, Hill-Holder e Traction+ con Hill-Descent-Control sono proposti solo come optional.