December 24, 2024

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L’elettronica di bordo è la componente fondamentale per garantire efficienza e sicurezza a un veicolo ricreazionale in tutte le sue funzioni e CBE è leader europeo nella fornitura di questi sistemi. Abbiamo visitato il suo centro produttivo principale a Trento

In ogni camper, oltre a quello che che “si vede”, esiste una specie di “sistema nervoso” fatto di cavi, schede elettroniche, connessioni, sensori, deputato a controllare e gestire tutti i sistemi di bordo. Dalla sua efficienza, affidabilità e funzionalità dipende la qualità della vita a bordo e, di conseguenza, della vacanza.
Uno dei maggiori specialisti europei di questi sistemi è la trentina CBE, un’azienda italiana che ha saputo conquistarsi, attraverso la qualità delle sue realizzazioni, le preferenze di alcuni tra i più prestigiosi costruttori europei, andandone a equipaggiare i veicoli con le sue centraline, i suoi pannelli di controllo, i suoi cablaggi: insomma, con i suoi sistemi di gestione elettrica ed elettronica dei servizi di bordo.

La CBE nasce nel 1976 per fornire un risposta concreta alle esigenze di sistemi elettronici specificatamente progettati e realizzati per la caravan, per proseguire poi, sempre nel segno dell’innovazione, con i primi impianti per camper che hanno presto ottenuto le preferenze dei costruttori italiani. Poi, dal 1990, lo sbarco in Europa e la progressiva crescita a livello internazionale, con preferenze accordate anche dai costruttori di maggiore prestigio. La storia dei quasi 40 anni di vita CBE passa poi dallo stabilimento di 1000 metri quadrati della zona industriale Lamar di Trento, fino all’attuale complesso da 2800 mq nella zona industriale Spini (sempre a Trento), recentemente ampliato per far posto al nuovo laboratori di test pre-produzione e al magazzino, arrivando alla sempre maggiore espansione del settore “after market” e l’acquisizione di nuovi clienti in Europa, ma anche in Australia, Giappone e Corea.

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Il complesso di Trento è il vero “cuore” del Gruppo CBE: in quello che più che una fabbrica somiglia, per ordine, pulizia e ambiente, una sorte di “atelier” dell’elettronica avanzata, dove prendono vita i sistemi che poi vanno a equipaggiare i diversi modelli di camper.

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La diversificazione è l’elasticità produttiva sono le chiavi del processo produttivo: ogni costruttore di camper, infatti, necessità di impianti e pannelli di controllo dedicati, a volte estremamente personalizzati. Tutto parte dall’idea iniziale e dalla progettazione ma, prima di confluire nella catena produttiva, attraversa un passo fondamentale: la sperimentazione.
Nell’ultimo ampliamento dello stabilimento, infatti, CBE ha allestito un laboratorio dove i prototipi degli apparecchi appena realizzati sono sottoposti a collaudi approfonditi, sia singolarmente, attraverso rilevazioni fatte anche in camere termiche che testano la funzionalità con temperature dai -30 ai +50 gradi centigradi, sia inseriti in una sorta di articolato camper simulato: una parete intera del laboratorio, infatti, è allestita con un insieme di tutto ciò che può essere installato su un veicolo ricreazionale, cablato con i sistemi CBE da testare per controllarne la perfetta funzionalità nel tempo e nelle varie situazioni di utilizzo.

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Un questo laboratorio, una stampante 3D di ultima generazione provvede anche a fabbricare i prototipi delle carpenterie (mascherine, contenitori ecc.) che a loro volta sono collaudati per saggiarne la perfetta adattabilità ai sistemi.

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Dopo la sperimentazione si passa alla realizzazione del prodotto  che vede la sapienza e l’esperienza di maestranze attente e qualificate sommarsi a procedure industriali automatizzate come il sofisticato e preciso sistema di saldatura “a onda” de componenti elettronici.

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Per consolidare sempre di più la sue posizione in ambito europeo, CBE ha investito moltissimi nella parte dei collaudi, che rappresenta l’ultimo “step”prima della consegna dei prodotti al committente. CBE, infatti testa il 100% di ciò che produce e tutto quello che viene assemblato, saldato, cablato all’interno dello stabilimento,  prima di essere consegnato, subisce un collaudo per verificarne l’effettiva e perfetta funzionalità. A partire dalle schede elettroniche, che prima di passare a costituire la parte fondamentali di un’apparecchiatura, sono controllate mediante un sofisticato sistema ottico capace, praticamente in tempo reale, di controllare la posizione, la qualità del montaggio di ogni “pista” e di ogni componente. Ma altre macchine, ognuna dedicata a volte a singoli prodotti, atre volte a serie e gamme determinate, provvedono ai collaudi su ogni tipo di apparecchiature prodotta.

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L’ultima estensione della filiera produttiva CBE va nella direzione di offrire ai costruttori pacchetti “tutto compreso” per quanto riguarda la funzionalità elettrica del veicolo. Infatti, gli altri due stabilimenti del gruppo, la LCE ad Arco, sempre nel trentino, e la STC in Tunisia (acquisiti tra il 2009 e il 2011), sono dedicati a produrre i cablaggi, cioè quella complessa rete di collegamenti che fa funzionare insieme tutte le componenti elettriche ed elettroniche del camper. Un ulteriore passo per offrire a chi installa CBE, e di conseguenza a chi poi va a usare veicoli dotati di questi impianti, la massima efficienza e sicurezza.
E siccome sono circa 500.000 i veicoli corcolanti in Europa con impianto di bordo CBE, ecco che l’azienda trentina ha da poco avviato un sistema di assistenza telefonica per l’utente finale: tramite un numero verde, infatti, CBE fornisce tutti i tipi di informazioni (compresi gli invii dei manuali d’istruzione) per rimediare ad eventuali inconvenienti, oltre a indicare i punti di assistenza autorizzati per effettuare gli interventi di riparazione che si dovessero rendere necessari.

 

Beppe Finello

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