A Borgosesia (VC) dal 17 gennaio prenderà il via la 163 edizione del Gran Carnevale di Magunopoli (così si chiama la cittadina nei giorni della festa) che durerà, a differenza di altre manifestazioni, fino al 10 febbraio in un susseguirsi di eventi coinvolgenti: sfilate di carri allegorici e bande musicali, maschere, sagre enogastronomiche, serate danzanti e tanto altro ancora
Ha più di cento anni di vita ma non li dimostra: a Borgosesia, d’altronde, il Carnevale è “la festa” per eccellenza dell’anno. Con un particolare che lo rende unico: nel primo giorno di Quaresima, proprio quando gli altri carnevali italiani chiudono i battenti, quello di di questa cittadina vive il suo momento culminante! E così anche in questa edizione, la cittadina, che prenderà il nome di Magunopoli, si vestirà a festa tra sfilate di carri allegorici e mascherate, sagre enogastronomiche, veglioni, bande musicali e momenti dedicati ai più piccoli, il tutto all’insegna dell’accesa rivalità fra i 5 Rioni cittadini per la conquista dell’ambito Palio, uno splendido stendardo cucito a mano che premierà il carro vincitore. E proprio questa competizione ha fatto sì che i colossi allegorici in cartapesta siano divenuti negli anni sempre più spettacolari e imponenti, frutto di un lavoro che dura un anno intero e che ha trasformato il Carnevale di “Magunopoli” in uno degli eventi più caratteristici d’Italia.
Domenica 17 gennaio si apriranno i festeggiamenti con il ritorno di sua maestà “Peru Magunella” (la maschera regnante della tradizione borgosesiana), la cerimonia di consegna delle chiavi della città, la “Gran Busecca” in piazza – il caratteristico piatto carnevalesco fatto di brodo di verdure e trippa, cotto dentro grosse marmitte – con la distribuzione gratuita di oltre 6.000 razioni alla popolazione e il “Gran Pranzo” della Busecca.
Dal 21 al 24 gennaio sarà invece la volta della Magunella Bierfest, la grande sagra che propone specialità bavaresi, birra a fiumi e spettacoli di musica dal vivo tutte le sere; domenica 24 gennaio è in programma anche il primo “Corso Mascherato” con carri allegorici, mascherate a piedi, bande musicali, majorettes e gruppi folcloristici. Poi giusto una settimana per ricaricare le batterie, ed ecco che sabato 30 gennaio con “Oggi vesto come mi pare” tutti i cittadini potranno indossare gli abiti più stravaganti fra aperitivi, cene e veglioni in maschera e animazioni per bambini. Il giorno successivo spazio al secondo “Corso Mascherato” e martedì 2 febbraio al teatro con “Mercu Scurot 1854”, una commedia in due atti sui veri fatti e antefatti del Carnevale di Borgosesia.
Sabato 6 febbraio, invece, tutti in abiti eleganti per il Gran galà del saba gras, il veglionissimo in bianco e nero che sarà allietato dalla presenza di Umberto Smaila con la sua band.
Domenica 7 sarà invece la volta del terzo Corso Mascherato e della tanto attesa assegnazione del Palio dei Rioni al miglior carro allegorico e del Minipalio delle mascherate.
Tutto finito? Assolutamente no! Se in ogni paese d’Italia il martedì grasso segna la fine dei festeggiamenti, mercoledì 10 febbraio Borgosesia vivrà la più antica giornata del suo Carnevale: il Mercu Scurot, un lungo corteo che inscena allegoricamente il funerale della festa in maschera. Svegliati dalle note della banda cittadina, i “cilindrati” indosseranno l’abito della festa – frac, gala (un grosso farfallino bianco di garza), cilindro e mantella – e dopo un pranzo pantagruelico inizieranno una sorta di tour enologico della città bevendo vino presso le osterie e i banchetti, scortando la maschera del Peru Magunella fino al rogo e quindi al termine del suo regno carnevalesco, fra spettacoli di bande musicali e spettacolari fuochi artificiali che daranno a tutti i partecipanti l’appuntamento al prossimo anno.
Borgosesia, paese della Valsesia, è ricordato per la Manifatture Lane che finanziò l’acquisto di due piroscafi su cu cui si imbarcarono i mille. Di particolare rilievo è il santuario di Sant’Anna che deve la sua fama alle sei cappelle dedicate agli episodi della Vita della Vergine. Ma merita una visita anche il Sacro Monte di Varallo, sorto per iniziativa del Beato Bernardino Caimi, che, di ritorno dalla Terra Santa, volle ricreare in piccolo i luoghi della Palestina. Il complesso degli edifici, una cinquantina è stato costruito nel corso di un paio di secoli. Ogni cappella rappresenta, con affreschi (circa 4.000 figure) e con gruppi di statue (circa 400), scene della vita di Gesù e di Maria.
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