Un borgo pittoresco, dove canali e laghetti sostituiscono le strade creando un’atmosfera incantata tra fiori, case tipiche e fattorie.
Se ne avete abbastanza del traffico congestionato delle grandi città, Giethoorn è davvero ciò che fa per voi: in questo pittoresco villaggio, infatti, ci si sposta a piedi, in bicicletta o, al limite, utilizzando una piccola barca. Tra costruzioni tipiche, complete di tetti in paglia a dorso di cammello, giardini, fiori, ponti e canali, questo piccolo borgo di circa 2600 abitanti è una meta da non perdere.
Giethoorn (Gietern nel dialetto locale) è un villaggio appartenente al comune di Steenwijkerland, che si trova nella parte nord-occidentale della provincia dell’Overijssel, tra Meppel (Drenthe) e Steenwijk (capoluogo della municipalità di Steenwijkerland), a circa 5 km a sud-ovest di Steenwijk e a sud-est di Blokzijl (una delle cittadine del comune di Steenwijkerland), al confine con la provincia della Drenthe. Molto nota per i canali e i ponti (se ne contano quasi 180) immersi nel verde, è soprannominata la “Venezia dei Paesi Bassi” e si trova nel mezzo del parco naturale De Wieden, costellato di torbiere acquitrinose.
Giethoorn fu fondata all’inizio del XIII secolo dalla setta dei Flagellanti, in fuga dalle persecuzioni. Il nome originario, Geitenhoorn, letteralmente “corno di capra” si deve al gran numero di corna di capra selvaggia rinvenute nelle torbiere della zona, che sono anche presenti nello stemma del villaggio. Raggiunse la popolarità dopo il 1958, quando la cineasta Bert Haanstra vi girò parte del film “Fanfare”; Giethoorn ha costituito un comune a se stante fino al 1973, mentre dal 2001 fa parte, insieme a Steenwijk e IJsseldam, del comune di Steenwikerland.
l pittoresco borgo di Ghiethoorn si erge in un’ampia regione di paludi torbose. I numerosi laghetti dei dintorni derivano dagli scavi di torba su larga scala praticati nei secoli passati. Per il trasporto vennero inoltre scavati lunghi canali e fossati, lungo i quali comparvero fattorie dal tetto in giunchi e casette e degli addetti alle torbiera.
Le graziose case contadine dal tetto in paglia sono circondate da canali attraversati da piccoli ponti a dorso d’asino o da semplici passerelle. La loro facciata, preceduta da piccoli prati fioriti, si affaccia sul canale principale. Il veicolo preferito dagli abitanti è, logicamente, la bicicletta, ma molti trasporti vengono effettuati sull’acqua, spesso con imbarcazioni a doppia prua, i “punters”.
Le fattorie del tipo a sala, con il loro tetto di paglia forma convessa, sono facilmente visibili. La crescita dei raccolti, dovuta all’aumento delle terre recuperate all’acqua, costrinse gli abitanti di Ghiethoorn a ingrandire le loro fattorie. Ma a causa dell’esiguo terreno disponibile, queste dovrebbero svilupparsi in altezza e la costruzione agricola divenne leggermente più alta della casa di abitazione, creando un dislivello chiamato “a dorso di cammello”. Dato che qualsiasi trasporto è effettuato sull’acqua, la fattoria non possiede nessun portone; il fieno è immagazzinato in un fienile situato sopra la rimessa delle barche.
Da non perdere, i laghi che si estendono a sud e a est del villaggio, sono vaste distese d’acqua separate da piccole isole ricoperte di giunchi, sono molto frequentati dagli uccelli, e offrono numerose possibilità di ricreazione e relax.
Il modo migliore per esplorare questo spettacolare villaggio è, quindi, quello di perdersi nel dedalo di canali, passerelle e piccoli ponti alla ricerca degli scorci più suggestivi e pittoreschi: lo si può fare a piedi o in bicicletta, ma un modo estremamente simpatico e divertente può essere quello di noleggiare una piccola imbarcazione a motore elettrico, una canoa o una piccola barca e seguire, così, i vari percorsi predisposti, scoprendo i laghi, le torbiere e immergendosi nella natura di una località davvero sospesa fuori dal tempo. Chi, invece, vuole scoprire nel dettaglio la crescita, l’evoluzione e la vita di Ghiethoorn nel passato, in particolare tra 800 e 900, può optare per una visita al Museumboerderij Olde Maat Uus, allestito in una vecchia e suggestiva fattoria.
Località turistica di grido, molto frequentata in tutti i periodi dell’anno, Giethoorn ha saputo attrezzarsi in maniera convincente per ciò che concerne l’accoglienza ai veicoli ricreazionali e offre ben tre diverse aree sosta dedicate ai camper, tutte più o meno equidistanti dal centro (circa 2 km).
Per una veloce visita diurna, effettuata sfruttando le bici o noleggiando una piccola imbarcazione elettrica, è possibile trovare parcheggio lungo il canale (GPS 52.72488N, 6.07668E), in una zona molto frequentata dai pescatori e dai camperisti olandesi che vi passano intere giornate all’insegna del più completo relax. La zona è molto tranquilla, non ci sono al momento divieti di sosta ma occorre fare i conti con una certa inclinazione laterale che ne suggerisce un utilizzo quasi esclusivamente come parcheggio.
Se, invece, si ha necessità di pernottare o si desidera poter contare su una sistemazione decisamente più comoda e su servizi completi, Giethoorn offre tre differenti aree di sosta, tutte molto ben equipaggiate e tutte facilmente fruibili: l’ideale, come spesso accade in Olanda, è lasciare il camper presso una struttura ed esplorare il borgo in bicicletta.
Le tre strutture, tutte abbastanza vicine tra loro, sono la Camperplaats Haamstede (GPS 52.72833N, 6.07634E), la Passantenhaven Zuidercluft (GPS 52.72124N, 6.07475E) e il Camperplaats Bodelaeke (GPS 52.71673, 6.07618).
Una volta lasciato il camper in una delle aree sosta disponibili (o nei parcheggi in cui la sosta ai veicoli ricreazionali è consentita), la bicicletta è un alleato preziosissimo per esplorare un piccolo borgo come Giethoorn: agile, leggera e comoda, vi permetterà di esplorare a dovere l’intero villaggio, in un giro che, tra ponti, passerelle, canali, torbiere e piste ciclabili raggiunge facilmente i 10 km.
Last but non the least: terminata la visita a Giethoorn, riprendendo la via del ritorno, l’Olanda ha ancora un preziosissimo asso nella manica da giocare. Si tratta dello splendido e selvaggio Parco Nazionalle dell’Hoge Veluwe, vicino a Otterlo, capace di unire scenari naturali mozzafiato alle opere d’arte della collezione del Museo Kroller-Muller.