Capoluogo di provincia della Zelanda, Middelburg è una antica città mercantile circondata da canali, fossati, bastioni e mulini perfetta per essere visitata a piedi o in bicicletta.
A circa mezz’ora da Amsterdam, Haarlem è la capitale dell’Olanda Settentrionale: da secoli è il centro della zona di coltivazione dei tulipani e porta con orgoglio il nome di Bloemenstad, città dei fiori, capace di ispirare, per diversi secoli, artisti di primissimo livello.
Situata a circa 20 km a ovest di Amsterdam, Haarlem è separata e protetta dal Mare del Norddalle dune: bagnata dal fiume Spaarne, è una cittadina di circa 150.000 abitanti che, nonostante la vicinanza con la maggiore città dei Paesi Bassi, conserva gelosamente l’atmosfera, la calma e l’eleganza tipiche dell’entroterra olandese.
Il nome Haarlem è menzionato per la prima volta nel X secolo: deriva da Haarlo-heim o Harulahem, che significa “luogo sabbioso coperto di alberi e più alto degli altri”. La città si è sviluppata lungo quello che una volta era un ruscello, il De Beek, scavato come canale di drenaggio nelle torbiere a ovest del fiume Spaarne: il De Beek, nei secoli, fu trasformato in un canale sotterraneo, perchè la città, crescendo, aveva bisogno di sempre maggiori spazi edificabili. La posizione di Haarlem era decisamente interessante: vicina al fiume Spaarne, lambita dalla principale via di comunicazione verso il nord, si sviluppò presto come città fortificata e divenne residenza dei Conti d’Olanda.
Nel 1219, i cavalieri di Haarlem ricevettero un’onorificenza dal Conte Guglielmo I per aver conquistato il porto egiziano di Damietta nel corso della Quinta Crociata: per questo, Haarlem ebbe il diritto di inserire nel proprio stemma la spada del Conte e la croce. Qualche anno più tardi, nel 1245, Haarlem ricevette i diritti di cittadinanza dal Conte Guglielmo II: ciò comportò un insieme di privilegi, tra cui il diritto dei magistrati di amministrare la giustizia in nome del conte, permettendo un sistema più veloce ed efficiente.
In seguito all’assedio dei Kennemer, nel 1270 la città venne dotata di mura difensive, realizzate in terra e intervallate da porte in legno. In origine, Haarlem, era un agglomerato delimitato dal fiume Spaarne, Oudegracht, Ridderstraat, Bakenessergracht e Naussaustraat. Nel XIV secolo la città si allargò e Burgwalbuurt, Bakenes e l’area intorno a Oudegracht ne diventarono parte integrante. Le antiche difese non erano più sufficienti per una città così cresciuta e così alla fine del XIV secolo fu innalzato un muro alto 16 metri e mezzo, affiancato da un canale largo 15 metri che ne circondava il perimetro proteggendolo da tentativi di assalto.
La stragrande maggioranza degli edifici della città era realizzata in legno: nel 1328, un vasto incendio ne distrusse una buona parte, compresa la Chiesa di San Bavone, che fu gravemente danneggiata e che fu ricostruita definitivamente soltanto 150 anni più tardi. Gli incendi, purtroppo, si susseguirono nel 1347 e nel 1351, distruggendo tra gli altri anche il castello del Conte e il Palazzo Comunale. La città fu ricostruita più volte, ma nel 1381 oltre agli incendi dovette fronteggiare una terribile epidemia di peste che uccise circa metà della popolazione di quel tempo (circa 5.000 persone). Tutto ciò, però, non impedì ad Harlem di crescere: nel XIV secolo la sua importanza aumentò ancora, divenendo la seconda città storica dell’Olanda dopo Dordrecht e, soprattutto, scavalcando Delft, Leiden, Amsterdam, Gouda e Rotterdam. Nel 1429 la città ottenne il diritto di riscuotere le imposte, comprese le tasse sulle navi che transitavano sul fiume Spaarne, aspetto che permise alla città di diventare un centro fiorente contraddistinto dalla presenza di cantieri navali, laboratori tessili e birrifici.
Durante la rivolta antispagnola, Haarlem sostenne dal 1572 al 1573 un assedio lungo sette mesi, guidato da Don Federico, figlio del Duca di Alba. Durante l’inverno, Guglielmo il Taciturno riuscì a far approvvigionare la città dai Guex che attraversarono sui pattini il lago di Haarlem, ghiacciato dalle temperature particolarmente rigide. Nonostante la difesa eroica di tutta la popolazione, però, la città dovette arrendersi nel giugno del 1573. Tre anni più tardi, nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 1576, Haarlem subì gli effetti di un nuovo devastante incendio, che partì da una fabbrica di birra utilizzata dai mercenari tedeschi come posto di guardia. L’incendio, all’inizio sottovalutato, si rivelò disastroso, con la distruzione di almeno 500 edifici tra cui la chiesa di San Gandolf e l’ospedale di Santa Elisabetta. La maggiorparte dei mercenari, ritenuti responsabili dell’incendio, fu arrestata e uno di loro impiccato sul Grote Markt dinanzi alla folla.
Nel 1577, gli spagnoli lasciatono Haarlem e, nel 1577, con l’accordo di Veere, protestanti e cattolici guadagnarono pari diritti. Grazie a migrazioni di francesi e fiamminghi, la città cominciò presto a rifiorire: i nuovi arrivati erano esperti nel commercio di lino e seta, e la popolazione aumentò rapidamente, passando da 18.000 a 40.000 abitanti nel giro di meno di 50 anni. Il lino di Haarlem divenne ben presto famoso in tutta Europa, segnando l’inizio del Secolo d’Oro delle Province Unite.
Nel 1632 Haarlem fu collegata ad Amsterdam dall’apertura di un nuovo canale, lo Haarlemmertrekvaart, mentre le aree andate distrutte con l’ultimo incendio furono riempite con nuovi edifici: questi iniziarono a essere costruiti anche fuori dal perimetro delle mura, diventando così vulnerabili in caso di attacco. Per questo, a partire dal 1671, la città iniziò a espandersi verso nord, furono scavati due nuovi canali e edificate nuove mura difensive. Haarlem, di conseguenza, abbandonò la propria pianta quadrata.
Con la continua espansione della città, Haarlem sia dal punto di vista culturale, divenendo base di artisti e pittori, sia da quello industriale, campo nel quale la città divenne un centro di primaria importanza per la fabbricazione della birra. Fino al XVI secolo, l’acqua utilizzata per la birra era quella dei canali della città: questi, attraverso lo Spaarne, erano collegati al mare, quindi contaminati con acqua salata. In più, l’acqua cominciava a essere sempre più inquinata e, quindi, non adatta a essere utilizzata per scopi alimentari. Per questo si cominciò prima ad attingere da un pozzo di acqua dolce a 1,5 km dalla città, quindi a sfruttare un canale, il Santvaert, per trasportare l’acqua dalle dune alla città sfruttando navi e barili. Haarlem divenne presto un importantissimo centro di produzione della birra, con quasi 100 diversi birrifici, ma nel 1657 la città dovette affrontare una seconda terribile epidemia di peste che decimò la popolazione.
Verso la fine del XVII secolo la situazione economica di Haarlem iniziò a farsi difficile: nel 1752 si contavano soltanto più 7 birrifici e nel 1820 anche questi erano del tutto scomparsi. Le sorti dell’economia, furono parzialmente risollevate dalla bulbicoltura, in particolare con la produzione e la vendita dei tulipani. La rete di canali continuò ad espandersi, e la città divenne una tappa importante nel traffico passeggeri sulla rotta Rotterdam-Amsterdam, prima per il traffico marittimo e, successivamente, per quello ferroviario.
Haarlem è straordinariamente ricca di attrazioni, monumenti e musei da visitare.
- Il Grote Markt, la piazza principale, è fiacheggiato dalla Grande Chiesa, dal Palazzo Comunale e dall’antico mercato delle carni. Vi si erge la statua di Laurens Coster, consiterato nei Paesi Bassi come l’inventore della tipografia (1423, una decina di anni prima di Gutemberg).
- La Grote of ST Bavokerk, la Grande Chiesa o Chiesa di San Bavone, risale al XV secolo ed è sormontata all’incrocio del transetto da una elegante torre con lanterna in legno ricoperto in piombo, alta 80 metri. L’entrata è situata tra le bancarelle addossate alla facciata sud, che erano affittate dal clero per coprire i costi di manutenzione della basilica. All’interno è possibile ammirare una volta a stella realizzata in legno di cedro, mentre il pavimento è completamente coperto di lapidi. Degni di interesse sono il pulpito del XVII secolo con baldacchino gotico, gli stalli del coro, il leggio in rame e, soprattutto, la bella inferriata del coro dal reticolato in ottone minuziosamente lavorato. L’organo, costruito da Christian Muller nel 1738, è considerato come uno dei migliori strumenti al mondo e si ritiene sia stato utilizzato da Haendel e da Mozart.
- Il Vishal, o mercato del pesce, è stato costruito nel 1769 contro la facciata nord della Chiesa di San Bavone: esattamente come il Mercato delle Carni, appartiene al Museo Frans Hals.
- Il Vleeshal, Mercato delle Carni, è ospitato in un elegante edificio in stile manierista, costruito tra il 1602 e il 1604 da Lieven di Key e sormontato da absidi riccamente decorati mentre la facciata è ornata da teste di bue e di pecora.
- Lo Stadhuis, il Palazzo Comunale, è fiancheggiato da una torretta ed è un edificio in stile gotico del XIV secolo che ha subito diverse trasformazioni: a destra è contraddistinto da un avancorpo su galleria sormontato da un frontone a volute (XV e XVII secolo), mentre a sinistra, al di sopra della scalinata, vede la presenza di una loggia rinascimentale.
- Il Frans Halsmuseum, allestito dal 1913 in un antico ospizio per anziani costruito tra il 1607 e il 1610, ospita una completa collezione di dipinti opera di Frans Hals, pittore olandese quasi contemporaneo di Rembrandt e considerato secondo solo allo stesso Rembrandt. Il museo, inoltre, ospita una completa collezione di dipinti della scuola di Haarlem.
- Il Teylers Museum, creato grazie al lascito di Pieter Teyler van der Hulst (1702-1778), è il più antico museo pubblico dei Paesi Bassi e propone, all’interno di sale storiche che conservano tutto il fascino di un passato anche lontano, raccolte di fossili e minerali, collezioni di strumenti di fisica e di ottica, di meccanica, dipinti, disegni e collezioni di maestri olandesi (Goltzius, Rembrandt, Schelfhout…) italiani (Michelangelo, Raffaello, Pietro Testa, Annibale Carracci…) di cui parte appartiene alla Regina di Svezia.
- La pesa pubblica (Waag), si trova all’angolo tra la Darmstraat e Spaarne: fu costruita nel 1598 in stile manierista e in passato era utilizzata per misurate il peso dei carichi delle navi.
- La Waaise Kerk, la chiesa Vallona, è la più antica di Haarlem: fino al 1586 appartenne al beghinaggio.
- La Amsterdamse Poort, o Porta di Amsterdam, è una porta del XV secolo preceduta, sul lato rivolto verso la città, da due torrette, che fungeva da porta d’acqua sullo Spaarne.
- La Station Haarlem, la stazione di Haarlem, è realizzata in stile Art Nouveau efu costruita nel 1908. La prima linea ferroviaria del paese, la Amsterdam-Haarlem, fu inaugurata nel 1839.
Haarlem non dispone di una propria area sosta camper sul proprio territorio, tuttavia le possibilità di sosta, nei comuni limitrofi, sono piuttosto numerose e ben assortite. Per una visita diurna, i parcheggi lungo il fiume Spaarne (GPS 52.38114N, 4.64406E) sono comodi e molto vicini al centro. In più, trattandosi di una zona centrale, è piuttosto presidiata e tranquilla.
Se, invece, si desidera pernottare, occorre fare riferimento alle diverse aree sosta a sud o a nord di Haarlem: le prime sono le medesime che servono anche l’adiacente zona del Bollenvelden (Jachthaven Jonkman GPS 52.22079N 4.54497E; De Groene Hart GPS 52.22619N, 4.61931E, Allesonda Hoeve GPS 52.28723N, 4.62582E), mentre quelle più a nord sono in prossimità di Amsterdam. La più comoda (e vicina, 13 km) è l’area camper Camperplaats Amsterdam: si trova ad Amsterdam-Osdorp (GPS 52.36355N, 4.77256E) e può accogliere 16 veicoli. Più distante, invece, l’area camper dell’Amsterdam City Camp (GPS 52.39874N, 4.90046E).
Non mancano, infine, le possibilità di campeggio: situati sulla costa, nei pressi di Zandvoort, sono infatti presenti i campeggi de Branding (GPS 52.38599N, 4.53422E) e de Duinrand (GPS 52.38694N, 4.53521E) che servono anche l’adiacente famoso autodromo.
Le biciclette possono essere tranquillamente utilizzate per raggiungere e visitare Haarlem o, se invece il desiderio è quello di esplorare i dintorni, raggiungendo la costa, esplorando le dune e il vicino parco nazionale Zuid-Kennemerland, per percorrere un comodo anello lungo poco più di 15 km che, partendo e facendo ritorno a Zandvoort, sfrutta le immancabili piste ciclabili per una pedalata in tranquillità in uno scenario vario e piuttosto scenografico.
Lasciata Haarlem l’itinerario prosegue verso lo Zaanse Schans, un vero e proprio museo a cielo aperto, una parte di vecchia Olanda, a pochi km da Amsterdam, in cui respirare ancora l’atmosfera del XVIII e XIX secolo.