In un test approfondito e svolto in varie condizioni climatiche, come va e come funziona il condizionatore evaporativo per camper Viesa giunto alla terza generazione
Nel 2012 Viesa presentava la terza versione del suo condizionatore evaporativo, con l’intenzione di offrire ai camperisti uno strumento sempre più efficace per climatizzare adeguatamente le cellula abitativa dei veicoli ricreazionali che, grazie al fatto di funzionare a 12V, e con un assorbimento limitato, svincola di fatto dalla necessità di essere collegati alla presa di terra o di avere al seguito un generatore per poter funzionare. Da allora il Viesa Holiday III ha conosciuto una sempre più ampia diffusione: questo modello è tuttora commercializzato ed è assemblato direttamente in Italia nella sese Ital Colven siti a Montemurlo, in Toscana.
Proprio quattro anni fa, poco dopo la sua presentazione, abbiamo installato un esemplare di Viesa Holiday III su un camper con lo scopo di testarne, a distanza di tempo, e qualità e la funzionalità, attraversando varie situazioni climatiche e ambientali.
L’aspetto esterno del Viesa Holiday III è quello tipico di un condizionatore da tetto. Si monta, infatti, sul tetto del camper al posto di uno degli oblò standard di serie con foro di 40×40 cm, ma la Casa fornisce anche un adattatore per sfruttare lo spazio di un oblò di tipo Midi Heki. Il suo peso, poi, è limitato (circa 20 kg massimi), e quindi non pone problemi di collocazione anche su veicoli dalla struttura non particolarmente robusta. Anche gli ingombri sono limitati (Altezza: 21 cm Lunghezza x larghezza x altezza: 83 x 75 x 21 cm) e non pongono grandi problemi di collocazione.
Oltre che ovviamente alla batteria servizi, il Viesa va collegato all’impianto idrico di bordo, con un raccordo fornito di proprio rubinetto, utile per escludere l’apporto d’acqua al Viesa durante la stagione invernale. Il prodotto, poi, è fornito con una tubazione di collegamento che, per il percorso che deve svolgere al di fuori del mezzo, viene coibentata.
Il Viesa Holiday III non è un condizionatore, o, perlomeno, non lo è nel senso classico del termine, in quanto non è finalizzato ad abbassare direttamente la temperatura ambientale. Si piò definire, invece, un sistema rinfrescante indirizzato non tanto all’ambiente ma alle persone che lo abitano, come spiegheremo nel dettaglio più avanti. La differenza nel procedimento utilizzato per generare il fresco, rispetto al condizionatore propriamente detto, fa si che al Viesa Holiday, per funzionare, basti la corrente a 12V fornita dalla batteria di bordo.
Il “cuore” attivo del Viesa Holiday, quello da cui in buona sostanza dipendono l sue caratteristiche è quanto di più “ecologico” e naturale si possa immaginare. Niente liquidi chimici: si tratta di una sorta di “ciambella” costruita con un particolare intreccio di tre diversi tipi di legno e un serbatoio circolare che accoglie l’acqua prelevata dal serbatoio principale del mezzo tramite due pompe, una frontale e una posteriore, per compensare eventuali pendenze.
L’acqua, prima di essere indirizzata al componente centrale, viene fatta passare attraverso filtri antibatterici. Infine, un ventilatore a 25 velocità provvede a diffondere l’aria all’interno dell’abitacolo tramite quattro bocchette di diffusione, sul tipo di quelle normalmente usate nel settore automobilistico, orientabili e parzializzabili a piacimento. Controlli e i comandi sono sulla parte inferiore, costituiti da una serie di pulsanti e un display LCD. Tutte le funzioni, peraltro, sono governabili anche tramite il telecomando fornito di serie.
Per capire bene come agisce il Viesa Holiday III occorre prima addentraci nel meraviglioso funzionamento della “macchina uomo” in presenza del caldo.
Quando sentiamo calore, il nostro corpo fa evaporare l’acqua tramite le ghiandole sudoripare, producendo sudore che, evaporando, abbassa la temperatura superficiale della pelle. Questo avviene per la legge fisica secondo la quale un qualsiasi fluido passando dallo stato liquido a quello gassoso cede calore diminuendo la temperatura della superficie sulla quale si trova. Più grande è la superficie, più veloce sarà l’evaporazione e maggiore sarà la cessione di calore, quindi il raffreddamento della superficie.
Questo processo, però, è influenzato dall’umidità relativa (ovvero la quantità di acqua presente in un litro di aria espressa in percentuale) presente nell’aria. Se questa è elevata – e quindi ci si trova i un ambiente già saturo d’acqua – viene limitata la corretta evaporazione della pelle e si avverte una sensazione di calore maggiore: si tratta della cosiddetta “temperatura percepita” (della quale spesso si sente parlare nei telegiornali d’estate), diversa da quella reale proprio perché influenzata dal grado di umidità relativa presente nell’ambiente.
Ci sono altri due fattori che influenzano l’efficacia con la quale agiscono i nostri meccanismi naturali: la ventilazione e la densità dell’umidità. La prima è in grado di accelerare notevolmente il processo di evaporazione della pelle: basti pensare a quanto il caldo si sopporti molto meglio nelle giornate ventilate. La densità (diversa secondo i luoghi) è altrettanto determinate: se è bassa, significa che la stessa quantità di acqua si va a “spargere” su una superficie maggiore del corpo e quindi evapora più velocemente.
Il Viesa Holiday, per funzionare, si rifà proprio al sistema di termoregolazione umana: l’acqua prelevata dal serbatoio del mezzo prima, e da quello proprio poi, si deposita sulla “ciambella” (che grazie al particolare intreccio comperto da brevetto internazionale, offre una superficie utile di ben 127 metri quadrati) e, evaporando molto velocemente raffredda tutta la superficie interessata. A quel punto, l’aria esterna viene fatta passare attraverso questa superficie fredda e immessa all’interno della cellula tramite ventilazione forzata, regolabile a piacimento in velocità, quantità e direzione.
L’aria fresca così prodotta e che entra nella cellula abitativa è abbondantemente ventilata (cosa che favorisce l’evaporazione del sudore), con umidità relativa corretta (dal 40 al 60%, quindi lontana da valori che possano in qualche modo inibire o limitare la corretta evaporazione) e a bassa densità. Tutti questi fattori, sommati tra di loro, consentono l’ottimale termoregolazione naturale individuale e diminuiscono in modo drastico la sensazione di calore percepito delle persone presenti.
Un altro punto importante, facilmente intuibile, è che, contrariamente a quanto succede con i condizionatori classici (che per essere efficaci richiedono che l’ambiente da raffreddare sia perfettamente isolato dall’esterno), l’immissione d’aria del Viesa ha bisogno di uno “sfogo” perché deve “rimpiazzare” quella presente che deve uscire da qualche parte. Insomma, l’aria “buona” deve poter rimpiazzare quella “cattiva” e, a propria volta poter uscire per non ristagnare e favorire il ricambio con quella nuova che arriva in continuazione. Per permettere questo, durante il funzionamento è necessario tenere qualcosa di aperto. Nessun problema però, per la sicurezza durante, ad esempio, al sosta notturna: se di giorno si possono tenere anche aperte le finestre, di notte basta un oblò aperto, anche non molto, bastano 2 centimetri. Ovviamente, è possibile utilizzare tranquillamente il dispositivo anche in marcia; in questo caso, è sufficiente tenere lievemente aperto uno dei finestrini della zona guida.
Come abbiamo visto, il Viesa Holiday III non agisce sulle cose, ma sulle persone. Ovvero, non raffredda direttamente l’ambiente in cui si trova a operare o, perlomeno, non lo fa in maniere diretta. Uno dei risultati di questa modalità è che, ad esempio, se si lascia acceso il dispositivo mentre si è fuori, con il camper parcheggiato sotto il sole, al rientro non si ha la sensazione di fresco generata da un condizionatore classico. Occorre essere “dentro” il veicolo da qualche minuto, per ricevere beneficio. Di riflesso, il benessere personale non sempre va di pari passo con la temperatura interna generale: questa si abbassa, certamente, ma non così tanto da giustificare le sensazioni che si hanno stando a bordo.
Sul mezzo per il nostro test, essendo presente, nella zona centrale, un maxi oblò Heki III, abbiamo preferito sfruttare l’oblò già presente sulla zona notte, invece di praticare un’altra apertura sul tetto.
In questo modo, però, il Viesa Holiday si è venuto a trovare in una posizione non molto favorevole ma al tempo stesso probante. A essere penalizzata, infatti, è stata la diffusione dell’aria: per essere efficace anche nella zona giorno la ventilazione è stata spesso “spinta”, poiché arrivava solo da una parte e non risultava diffusa equamente come invece succederebbe se l’apparecchio fosse stato posizionato in mezzo al veicolo. Nonostante questa limitazione, derivata dalla scelta in fase d’installazione, l’efficacia del sistema si è sempre dimostrata di ottimo livello, anche con temperature esterne decisamente elevate e con un’elevata umidità esterna che non è certo amica del processo evaporativo. In alcuni casi ci siamo anche trovati nelle peggiori condizioni possibili per il corretto funzionamento del dispositivo, cioè con caldo afoso elevato associato a pioggia: in quei frangenti abbiamo rilevato una diminuzione dell’efficacia generale che, però, non è mai scesa sotto i livelli di guardia: per garantire ancora un buon tasso di benessere abbiamo semplicemente osservato l’indicazione, fornita dalla casa, di disattivare il prelievo di acqua dal serbatoio.
La Casa dichiara un consumo di corrente variabile da 1,3 a 5,8 Ampére. Abbiamo rilevato consumi compatibili con quanto dichiarato, a parte un valore massimo leggermente più alto con le ventole alla massima velocità: eventualità, questa, del tutto remota nell’utilizzo comune. Questi dati indicano chiaramente che il Viesa Holiday III può funzionare per un lasso di tempo ragionevolmente lungo in sosta senza dover per forza procedere alla ricarica della batteria servizi. Nel nostro caso, il problema è stato superato alla fonte, disponendo a bordo di un generatore a celle di combustibile Efoy Comfort, ma per mantenere attivo a lungo l’Holiday III senza problemi basta avere a disposizione un pannello solare. Altro pregio la silenziosità: quando è in funzione solo la ventilazione, il rumore prodotto è decismente limitato e avvertibile solo alle velocità più altre. Più avvertibile, seppure ancora a livelli modesti, è l’innesco delle due pompe atte a prelevare l’acqua dal serbatoio del veicolo: operazione, questa, che viene comunque effettuata saltuariamente.
I consumi d’acque si sono attestati sui valori dichiarati dalla casa. Addirittura un po’ inferiori sia nei valori minimi, segnalati con 0,5 litri/h, sia in quelli massimi. Non siamo, però, stati in grado di testare il dispositivo con umidità relativa molto bassa, cioè con il caldo molto “secco”, condizione nella quale la Casa indica possibile un consumo massimo d’acqua superiore ai 1,5 lt/h dichiarati. In ogni caso, i consumi d’acqua dell’Holiday III, nell’ambito di un utilizzo normale del camper, si sono rivelati ininfluenti nei confronti dell’autonomia idrica di bordo.
Oltre alle funzionalità più semplici e immediate, che coinvolgono la messa in opera e la regolazione di velocità della ventola, ve ne sono altre molto utili. Ad esempio, è possibile temporizzare l’accensione e lo spegnimento (il dispositivo è dotato di un orologio digitale interno, con ora visualizzata sul display) oppure disattivare le pompe di adduzione dell’acqua in caso di alta umidità esterna. Il display indica se vi è un’interruzione di alimentazione e se manca l’acqua nel serbatoio centrale. Le indicazioni permanenti sono quelle dell’ora e dello stato di carica della batteria di bordo; a questo proposito, infine, va segnalato che il dispositivo è programmato per spegnersi automaticamente in caso di batteria troppo scarica. Tutti i comandi, poi, sono raggruppati nel pannello centrale e replicati sul comodo telecomando.
Tutti i componenti con parti in movimento, come ventole e pompe, sono esenti da manutenzione, mentre la Casa raccomanda di sostituire l’antibatterico una volta l’anno e di far controllare periodicamente l’elemento centrale evaporativo, la “treccia” in lego, per intenderci. Alla fine di un weekend, o di un viaggio, se s’immagina che l’unità resterà spenta per più di 4/5 giorni, occorre effettuare un processo di “essiccamento”. Per fare questo, basta attivare la funzione “Dry” tramite il comando sul pannello di controllo o sul telecomando: il procedimento è automatico e, giunto alla fine, arresta il sistema.
Durante tutta l’operazione – che ha una durata variabile secondo la quantità d’acque presente nelle vasche e le condizioni atmosferiche – la ventola va la massimo della velocità: è quindi consigliabile che il processo avvenga o in marcia oppure da collegati a una sorgente di corrente esterna, come un generatore o un attacco di terra. Questa operazione, accompagnata da uno svuotamento della conduttura di adduzione dell’acqua (da effettuare con poche semplici operazioni ben descritte nel manuale di uso e manutenzione) è necessaria, ovviamente, anche per preparare il dispositivo alla stagione invernale.
Viesa Holiday III: i pro e i contro
- Funziona a 12V, con consumi costanti e relativamente contenuti e non richiede allacciamenti alla corrente di terra o a generatori: basta un semplice pannello solare per garantire l’autonomia elettrica necessaria
- Il fresco che genera è salutare e “naturalmente” benefico e non espone a sbalzi di temperatura elevati che possono essere deleteri per la salute
- L’utilizzo è semplice e immediato, e non richiede sofisticate regolazioni
- I consumi idrici, nel contesto di un utilizzo normale del veicolo, sono trascurabili
- L’installazione richiede anche un allacciamento all’impianto idrico di bordo
- Non è particolarmente efficace, o perlomeno lo è meno dei condizionatori classici, per tenere bassa la temperatura generale dell’ambiente
- La sua efficacia cambia, anche se in modo non elevato, in relazione alla condizioni climatiche esterne