In viaggio nel nuovo complesso produttivo dove nascono i furgonati del Gruppo Trigano: uno stabilimento moderno, adeguato alla crescente richiesta del mercato, che garantisce efficienza e qualità
Ventottomila metri quadrati di superficie, centocinquanta addetti, una capacità produttiva che può arrivare a diciotto veicoli al giorno: questa è la carta d’identità del nuovo stabilimento Trigano dedicato a costruire i furgonati di tutto il gruppo, a partire dai celebri Roller Team Livingstone e CI Kiros.
Situato a Paglieta (CH) nel comprensorio industriale abruzzese che ha tra i suoi “occupanti” più celebri lo stabilimento Sevel dove vengono prodotte tutte le versioni del Fiat Ducato (il nuovo stabilimento Trigano, ne è esattamente al fianco), il nuovo complesso, a partire da agosto 2016, è andato a sostituire il precedente – sempre collocato nella stessa area – non più in grado di garantire i “numeri” necessari per far fronte a un mercato in continua ascesa.
Il Van, o furgonato, o camper puro che dir si voglia, è, infatti, una tipologia che è riuscita ad attraversale le recente crisi del settore senza risentirne troppo. Anzi, incrementando in percentuale la sua importanza con una crescita costante, fino a rappresentare, nel 2015, quasi il 16% del totale delle venite di veicoli ricreazionali in Italia. Significa che nell’annata 2015 più di un camper su sei venduto sul nostro territorio è stato un van, con una percentuale raddoppiata rispetto anche solo a quattro anni prima; rispetto al 2014, poi, l’incremento specifico è stato di ben il 37,1%.
Il crescente successo della tipologia – all’interno della quale i veicoli dei Gruppo Trigano recitano un ruolo da assoluti protagonisti – ha portato il management del colosso europeo alla decisione di trasferire le attività in una situazione che potesse garantire una produttività maggiore e, di pari passo, un costante incremento dell’efficienza preservando i livelli qualitativi del prodotto finale. Il nuovo stabilimento Trigano Van conta su una fase produttiva con 30 postazioni che lavorano a “lotto uno”. Vale a dire: ogni veicolo che procede in catena può essere completamente diverso, per dimensioni, pianta, dotazioni e modello, da quello che lo precede o lo segue.
Tutto questo è permesso, ovviamente, da un’attenta e precisissima programmazione capace di fornire a ogni “stazione”, nei tempi giusti, i materiali esatti e pertinenti. In un meccanismo che non ammette imprecisioni o ritardi gioca un ruolo fondamentale il magazzino: un’area di 3.500 metri quadrati gestita da 10 addetti, dove arrivano qualcosa come 10 autocarri di materiali al giorno.
Il processo produttivo del nuovo stabilimento parte da quando arrivano i furgonati ai quali sono state praticate le aperture per le finestre, per passare alla fase preparatoria, con l’applicazione dell’isolamento termico, dei primi impianti, del pavimento e delle finestre.
La progressione continua con il montaggio dell’arredo interno – in varie fasi successive ordinate in modo da porre il mobilio in sequenze preordinate che ne facilitino il fissaggio – degli impianti e dell’accessoristica, con postazioni specializzate, ad esempio, nell’installazione degli oblò.
La fase più delicata è quella, come è ovvio del completamento degli impianti, dove ogni elemento montato subisce un primo collaudo funzionale.
Nel nuovo stabilimento Trigano, d’altra parte, il controllo qualitativo finale è una delle fase al tempo stesso più delicate e importanti. Tutti i veicoli che escono dalla catena produttiva, infatti, vengono accuratamente controllati in ogni particolare in tre diverse postazioni specifiche. Ogni eventuale imperfezione o difetto è, quindi, tempestivamente rilevato e corretto prima della “delibera” finale in catena.
Ma non è ancora finita: prima di poter essere dichiarato finito e pronto per essere consegnato alla rete vendita, ogni van Trigano si sottopone ancora a una verifica del peso, che deve risultare nelle specifiche tolleranze previste in fase di omologazione, e a un severo collaudo per verificare eventuali infiltrazioni d’acqua, svolto in una stazione esterna specifica.
Solo a quel punto, i furgonati passano nell’area esterna di 17.200 metri quadrati, capace di “stoccare” fino a 400 veicoli. Qui, otto bisarche al giorno prelevano i veicoli da consegnare in tutta Europa.
Dal furgonato puro e semplice – proveniente dallo stabilimento Sevel a fianco: una fase a “chilometri zero” esemplare per efficienza, risparmio in fatto di logistica e limitato impatto ambientale – fino al van completo e pronto per assicurare viaggi e vacanze in serenità: il nuovo stabilimento Trigano van, grazie alla sua capacità, alla sua nuova struttura, alla sua moderna organizzazione produttive e alla competenza e alla passione di chi ci lavora, è ora in grado di assicurare a uno dei più importanti Gruppi del settore a livello continentale la produzione che necessita per far fronte alle attuale e future esigenze dell’utenza continentale. E a quest’ultima, in particolare, la consapevolezza di poter acquistare un prodotto frutto certamente di abilità e cura artigianali ma anche di un processo industriale organizzato e preciso che non lascia nulla al caso garantendo un risultato finale di alto livello.