December 22, 2024

Originale e anticonvenzionale, un semintegrale versatile con grandi spazi abitativi e ampie possibilità di stivaggio che in una lunghezza contenuta punta a fornire il massimo comfort in ogni situazione di vita a bordo

In sintesi

Tipologia Profilato con letti basculanti
Meccanica Ford Transit 350 e passo da 395 cm
Motorizzazione di base 2.000 cc – 96 kW/130 CV
Motorizzazioni opt 2.000 cc – 125 kW/177 CV
Dotazioni di sicurezza ABS, ASR, Airbag conducente, ESP, Hill Holder
Posti omologati 4
Posti letto 3/4
Dimensioni 699x235x292 cm
Peso massimo ammesso 3.500 kg
Peso dichiarato in o.d.m. 3.100 Kg
Prezzo base Euro 52.890 Con IVA FF
 
Costruzione starYstarYstarYstarHstarG
Meccanica starYstarYstarYstarGstarG
Dotazioni di sicurezza starYstarYstarHstarHstarG
Abitabilità giorno starYstarYstarYstarYstarY width=
Abitabilità notte starYstarYstarYstarYstarG
Cucina starYstarYstarYstarHstarG
Bagno starYstarYstarYstarYstarG
Impiantistica starYstarYstarYstarG
Stivaggio starYstarYstarYstarYstarH
Rapporto qualità/prezzo starYstarYstarYstarY
 
Le valutazioni sono il risultato dell’analisi del veicolo fatta nel momento del test, alla luce delle informazioni disponibili sulle dotazioni di serie, e rapportate alla tipologia e alla fascia di prezzo di appartenenza.

L’analisi

Challenger è un costruttore che agisce prevalentemente nella fascia media del mercato ma, nonostante questo, non rinuncia mai a offrire idee originali e innovazioni che, al netto della sperimentazione, spesso diventano vere e proprie linee guida destinate a durare nel tempo.
Anche per la collezione 2017 se ne è avuta la riprova: oltre alle novità più o meno “attese”, sulla falsariga di normali evoluzioni del prodotto o in ossequio alle ultime tendenze del mercato, la casa transalpina ha presentato – come da sua abitudine consolidata – alcune soluzioni originali. Tra queste si distingue il nuovo semintegrale 270, che coniuga in modo inedito il concetto di veicolo per la coppia unendo l’abitabilità diurna ai massimi livelli tipica di altri modelli della gamma – con ampia zona giorno e servizi sovradimensionati in unione con grandi di capacità di stivaggio – a una disponibilità, per la notte, non solo di uno, ma di due letti basculanti, singoli, affiancati e completamente indipendenti. Il tutto in una lunghezza esterna che non supera i sette metri.

Il Challenger 270, alla stregua della quasi totalità dei semintegrali Challenger, può essere fornito sia sulla base Fiat Ducato con telaio ribassato CCS, sia su quella del nuovo Ford Transit, anche in questo caso dotato di telaio specifico ribassato e carreggiata posteriore allargata. Uguali per allestimento e spazi interni, le due versioni differiscono in modo minimo per il passo utilizzato (4035 mm per il Fiat, 3950 per il Ford), per la lunghezza (696 contro 699 cm), per l’altezza (289 e 292 cm) e per il peso a vuoto in ordine di marcia, leggermente più favorevole per la meccanica Fiat.

Rispetto alla base torinese, però, la versione su Ford può vantare, pur con un prezzo inferiore di circa 1.500 euro, una dotazione di serie nettamente superiore, sia per quanto riguarda la sicurezza attiva e passiva (con ESP e Hill Holder di serie), sia per il comfort, con Autoradio dotata di lettore MP3, connettività Bluetooth e USB e comandi al volante; peccato che altre dotazioni pressoché essenziali come il climatizzatore e l’Airbag passeggero, anche per la versione su Ford (come quella su Fiat) figurino solo nella liste degli optional, inserite in un pacchetto denominato “Pack Vip” comprendente, tra l’altro, specificatamente per il Ford Transit, anche i fari fendinebbia.
Per quanto riguarda le motorizzazioni, la base è costituita da due propulsori entrambi capaci di 130 CV, ma mentre il Fiat offre il 2,3 litri Euro 6 con tecnologia LPEGR (Low Pressure Exhaust Gas Recirculation), il Ford Transit opta per una inedita motorizzazione da 2 litri dotata di SCR (Selective Catalyst Reduction: abbattimento emissioni con iniezione di AdBlue), ottenibile anche, in opzione, con potenza di ben 170 CV.

Due sono anche le scelte in fatto di allestimento. Il 270, infatti, è disponibile sia in versione Genesis, sia in quella Mageo (quella del veicolo in test), caratterizzata da un interno più rifinito ed elegante – mobilio scuro, specchio nella zona d’entrata, illuminazione diffusa a led e sotto il piano cucina, fodere sedili cabina – e da una serie di dotazioni qualificanti come sensori di retromarcia, oblò panoramico, porta TV lcd e materassi comfort.

Il Challenger Mageo 270 si presenta con un aspetto equilibrato, grazie al corretto rapporto tra passo e lunghezza, che determina uno sbalzo non eccessivo, e all’altezza totale non elevatissima. La linea è gradevole e, nel caso specifico del veicolo in test, resa anche piuttosto sportiva e dinamica dal tipico “muso” del Ford Transit e dall’adozione delle ruote da 16” di serie. Lineare nelle fiancate, sottolineate da una grafica non pesante e riuscita, l’insieme si conclude con uno specchio di coda caratterizzato da un paraurti che ingloba i sensori di retromarcia, le luci circolari e, in alto da un cantonale in abs corredato dalla terza luce di stop, mentre il frontale, sottolineato da un raccordo cabina/abitacolo piuttosto netto e perpendicolare (realizzato per ottimizzare centimetri preziosi per la cellula abitativa) e da un cupolino prestampato in vetroresina, dotato di ampio lucernario apribile, è contraddistinto da forme morbide e ben armonizzate rispetto alla sottostante cabina Ford.

La costruzione della scocca del Mageo 270, così come della totalità dei profilati Challenger, utilizza la tecnologia IRP, introdotta dalla casa francese a partire dalla scorsa stagione: acronimo di Insulation, Resistence & Protection, si caratterizza per una struttura interna con coibentazione in styrofoam e intelaiatura che associa legno e materiali compositi per garantire al contempo resistenza e longevità. Pareti, pavimento e tetto, infatti, vedono le porzioni esterne del perimetro dello scheletro portante realizzate in materiale composito imputrescibile al fine di garantire la massima impermeabilità all’acqua: questo materiale, sul lato interno, è poi associato ai tradizionali regoli in legno che preservano la robustezza dell’insieme. Tutto il complesso costruttivo così realizzato, consente al costruttore di offrire una garanzia di ben 7 anni sull’impermeabilità del veicolo.

Il Mageo 270 è senza dubbio un veicolo particolare e anticonvenzionale sotto molti aspetti, uno dei quali è senza dubbio la configurazione del gavone garage posteriore. Il vano, infatti, confina con il vano toilette a tutta larghezza e si vede sovrapposto il capiente armadio appendiabiti. Ciò nonostante, vanta un’altezza utile di 126 cm, a fronte di una larghezza totale di 217 cm e una profondità di 83 cm, con un comodo portellone di accesso da 117×72 cm.

Fin qui, tutto normale, si direbbe. Ma ci sono due peculiarità interessanti: la prima, è che sul lato sinistro, sfruttando lo spazio in altezza non occupato dal già citato sovrastante armadio, i progettisti hanno ricavato un vano a tutta altezza con uno sviluppo di ben 225 cm, servito da un portello adeguato e dotato di mensole ripiegabili, così da poter essere usato in modo molto versatile (ad esempio, nella configurazione a tutta altezza, per riporre gli sci).

La seconda peculiarità è forse ancora più interessante, perché è rappresentata da una terza apertura da ben 142×77 cm ricavata sullo specchio di coda, dotata di comodi pistoni a gas, che facilita non poco lo operazioni di carico e scarico. Da segnalare, infine che il gavone garage, oltre che di riscaldamento e illuminazione, dispone anche di una presa a 220V e una a 12V, utili, ad esempio, per ricaricare direttamente, e al riparo da sguardi indiscreti, una bici elettrica durante la sosta.

Tutte le aperture sono dotate di maniglie sovradimensionate e di comodo utilizzo: questa cura nella componentistica si rivela anche nelle altre dotazioni, dove sono da segnalare la porta cellula vetrata e attrezzata con pattumiere e le finestre Seitz D-Luxe, mentre la dotazione di oblò annovera, oltre al già citato lucernario nel cupolino, un elemento panoramico centrale Remis (in opzione con il Pack Vip) e un oblò a manovella dedicato al vano toilette.

Gli impianti

L’autonomia idrica può contare su un serbatoio dell’acqua potabile da 105 litri, inserito all’interno della cassapanca sinistra e del mobile basso attiguo, in posizione longitudinale. Questo serbatoio è accessibile sia per il riempimento sia per la pulizia direttamente dall’esterno, tramite il Techni-box, un vano di servizio servito da un ampio portello che raggruppa, in una posizione facilmente accessibile, anche parti dell’impianto elettrico, specificatamente l’interruttore magnetotermico completo di salvavita e il quadro di distribuzione con i fusibili.

L’impianto idrico, basato su tubazioni in rilsan con innesti rapidi tipo John-Guest, è alimentato da una pompa dell’acqua a pressostato Shurflo Trail King 7, mentre il serbatoio di recupero, da 100 litri, è inserito nel sottoscocca, a sbalzo dell’asse posteriore, è servito da una classica valvola a ghigliottina con flusso canalizzato lungo la fiancata destra, e di serie non è riscaldato o coibentato.

L’impianto elettrico, oltre che ai già citati componenti collocati nel Techni-box, si avvale di una batteria servizi (opzionale) inserita all’interno della base sedile passeggero in cabina di guida ed è gestita da un trasformatore e caricabatterie CBE CB516 sistemato all’interno della stessa cassapanca (anteriore sinistra) che ospita la pompa dell’acqua.
Il caricabatterie alimenta un impianto gestito dal moderno pannello di comando CBE PC180, inserito a fianco alla porta di ingresso.

L’impianto elettrico si segnala, poi, per la presenza di ben quattro prese a 220V (dedicate a cucina, cabina di guida, vano tv e garage), di due a 12V (a servizio di vano tv e garage) e di due comode USB per la ricarica di dispositivi mobili, collocate all’interno del cupolino di raccordo tra cabina e cellula.

L’illuminazione è completamente a led e, oltre agli spot classici a incasso nei sottobasculante e a quelli orientabili presenti a servizio della dinette, può contare su eleganti plafoniere a doppia luce bianca/blu per il bagno, due file di led nel perimetro del raccordo tra cellula e cupolino, luce diffusa a soffitto e vari punti di illuminazione molto scenografici ottenuti tramite strisce a led presenti nei bordi dei ripiani a giorno anteriori, nel corpo dei mobili, nel perimetro dello specchio all’ingresso, incassati nel mobilio del bagno e attorno alla colonna attrezzata in doccia (di colore blu) e sotto il piano di lavoro in cucina.

Il compito di riscaldare l’abitacolo è affidato a un impianto a gasolio da 3500 W che, proprio per la caratteristica di non impiegare gas ma il carburante stesso del veicolo, può rimanere acceso durante la marcia; il suo comando è collocato accanto al pannello CBE.

L’acqua calda è normalmente prodotta, invece, da un classico boiler Truma da 10 lt, collocato all’interno della cassapanca anteriore sinistra. Il fatto di avere il riscaldamento a gasolio permette di poter ridurre la scorta di gas necessaria: il Challenger Mageo 270, infatti, prevede un alloggiamento esterno per una sola bombola da 10 kg; i sezionatori dell’impianto, infine, sono collocati in fondo a un vano posto alla base del frigo.

All’interno

L’ambiente del Mageo 270 si contraddistingue per un arredo dalle forme moderne e tese, segnato dal contrasto tra pannelli scuri e montanti chiari e sottolineato anche da varie soluzioni di illuminazione a seguire la dinamica delle linee. Il risultato è una cellula abitativa molto accogliente e “fresca”, dal gusto senza dubbio contemporaneo ma non per quanto meno gradevole da vivere.

Questo impatto positivo è ovviamente accresciuto in modo esponenziale da un layout che privilegia in assoluto la sensazione di spazio. Merito, principalmente del grande soggiorno, costituito da due lunghi divani contrapposti e tavolo centrale, ampliabile a libro. L’accoglienza si completa con la rotazione dei sedili in cabina: operazione, questa, che con il Ford Transit risulta non molto agevole a causa della regolazione longitudinale del sedile non solidale alla piastra girevole. In ogni caso, per un utilizzo da parte della coppia (il target preferenziale di questo veicolo) o anche di quattro persone, la rotazione dei sedili è superflua: i due divani e il tavolo centrale offrono tutto lo spazio per soggiornare, a pranzo come durante il relax, senza problemi.

Le due cassapanche non sono in un pezzo unico ma in due parti separate: il motivo di questa scelta sta in un’altra delle peculiarità offerte da questo veicolo: l’avere, cioè, due veri posti frontemarcia per gli eventuali passeggeri ottenuti tramite l’estrazione di due schienali con tanto di cinture integrate, oltre che di poggiatesta e schienale regolabili. Due veri posti viaggio, quindi (che hanno bisogno di spazio per le gambe: ecco il motivo della separazione nella costruzione delle cassapanche), capaci di offrire comfort e assetto automobilistici e tutta la panoramicità delle due grandi finestre simmetriche laterali.

Nella stessa zona anteriore è presente quella che, in fin dei conti, è la vera peculiarità di questo veicolo, vale a dire la configurazione notte con due letti singoli discendenti in luogo del classico basculante matrimoniale. I due letti sono, prima di tutto, disposti in modo longitudinale, sono assolutamente indipendenti l’uno dall’altro e sono dotati di un meccanismo di movimentazione elettrica (fornito dalla italiana Project 2000) che permette loro di essere posizionati singolarmente all’altezza desiderata, fino ad “appoggiarsi” quasi al piano di seduta dei divani e risultare quindi, perfettamente accessibili senza utilizzo di scalette o accessori. La possibilità di essere utilizzati in modo singolo fa si che, ad esempio, il letto di sinistra possa essere completamente abbassato lasciando disponibile non solo il divano di destra, ma anche la porzione di tavolo non ampliata che diventa utilizzabile senza problemi.

Altra peculiarità: se fermati in posizione medio-alta, possono essere utilizzati entrambi lasciando il soggiorno allestito per un suo eventuale utilizzo oppure per la trasformazione, possibile, in letto singolo trasversale.

Sono, poi, ovviamente, posizionabili entrambi nella configurazione ribassata, grazie alla possibilità di abbattere il tavolo, anche in questo caso con l’ausilio di una movimentazione elettrica: in questa configurazione, però, viene a essere inevitabilmente impedito l’utilizzo delle porta cellula, ma rimangono completamente agibili senza alcun problema tutti i servizi.

Va detto che tutti i servomeccanismi assorbono energia, e quindi, nel caso di sosta senza allacciamento alla corrente di terra (o presenza di dispositivi di ricarica), andrebbero utilizzati con parsimonia – sono provvisti, comunque, di una movimentazione manuale d’emergenza – per evitare di scaricare troppo la batteria servizi. D’altro canto, grazie alla loro affidabilità ed efficienza, questi ausili facilitano non poco le manovre di allestimento della fase notturna, rendendole fattibili senza problemi anche da parte di persone non più giovanissime o con ridotta mobilità. E infine, la zona notte così allestita può beneficiare di due letti singoli di grandi dimensioni – la larghezza, per entrambi, è di ben 90 cm e il letto di destra arriva a misurare, in lunghezza, due metri abbondanti – perfettamente stabili in qualsiasi posizione, con materassi di alto spessore e di pregevole fattura poggiati su rete a doghe: in sostanza, una camera da letto ampia e ariosa dove si riposa in modo assolutamente confortevole.

La presenza di letti longitudinali discendenti ha imposto, nella parte interessata della cellula, alcune caratteristiche di allestimento, prima di tutto nella dotazione di spazi per lo stivaggio: assenti, per forza maggiore, i pensili laterali, sono stati ricavati comunque molti ed estesi vani a giorno, mentre nella parte centrale della cellula è stato realizzato un mobile basso che funge quasi da “distanziale” per la cucina, ma che si rivela molto utile come piano d’appoggio, dotato di un cassetto scorrevole e sormontato da una parete attrezzata con ulteriori vani a giorno e un utile armadietto dotato di chiusura.

La cucina è ampia, conformata a “L” rovesciata, con un piano di lavoro estensibile tramite ribaltina e, propio grazie alla presenza del mobile basso appena citato, distante quello che basta dal soggiorno per non provocare, o subire, intralci di nessun tipo. La dotazione prevede un gruppo cottura lineare a tre fuochi dotato di accensione piezoelettrica e un lavello circolare, entrambi dotati di copertura in cristallo: quella del lavello, però, non è incernierata ma semplicemente asportabile.

Più che adeguata la dotazione di vani di stivaggio che prevede, oltre a due grandi pensili con scomparti interni e il classico cassetto portaposate, tre grandi cassettoni scorrevoli, dotati di chiusura assistita “soft-close”. Non manca, infine, il frigorifero a colonna, nella fattispecie il Thetford N3175 da ben 175 litri di capienza, inserito in un mobile dotato di un ulteriore vano alto attrezzato con porta tv lcd.

Il bagno è una della parti più positivamente sorprendenti dell’intero allestimento: chiuso da un pratica e non invasiva serrandina scorrevole, e sviluppato a tutta larghezza, ha un’ampiezza a prova di qualsiasi utilizzo (e utilizzatore). La parte destra, oltre al wc Thetford con tazza orientabile, e aerata da una finestra, è attrezzata con lavabo di design e miscelatore di pregio ma, soprattutto, annovera abbondanti vani di stivaggio. Sul lato opposto, è stato ricavato un box doccia di dimensioni e fruibilità domestiche, allestito con un proprio oblò, piatto con doppia piletta di scarico, colonna attrezzata elegante e funzionale (con scenografica illuminazione blu), stendino estraibile e, negli allestimenti Mageo, di pedana antiscivolo in legno nautico.

Nella parte centrale, due grandi ante a specchio nascondono l’accesso all’armadio o, sarebbe meglio dire, alla cabina armadio, tanto è lo spazio disponibile in questo vano per lo stivaggio del vestiario. Alto, largo e profondo, ha una parte centrale appendiabiti e le pareti laterali e di fondo attrezzate con ripiani. Peccato solo che sia privo di illuminazione interna, ma la vicinanza della plafoniera centrale ovvia, almeno in parte, a questa mancanza.

Questo vano così fruibile e capiente fa passare in secondo piano la mancanza di pensili nella parte anteriore perché offre veramente spazio per tutto quello che è ragionevolmente possibile e consigliabile portarsi per vacanze anche di lunga durata. La sua collocazione all’interno del vano toilette, poi, realizza di fatto una vera e propria “dressing room” dove potersi cambiare e preparare con comodità e a prova di privacy.

Piantine e misure


Dotazioni di serie (versione Mageo su Ford Transit)

ABS, ASR, ESP, Hill Holder, cerchi in lega 16”, autoradio con comandi al volante MP3/USB/Bluetooth, sensori retromarcia, predisposizione TV con attacchi antenna/220 V/12 V con porta TV lcd, prese USB, luce veranda a led, oblò panoramico, pedana doccia in legno, tavolo dinette ad abbattimento assistito elettricamente.

Il Pack Vip Mageo opzionale comprende: climatizzazione manuale di cabina, Airbag passeggero, regolatore e limitatore di velocità, retrovisori elettrici con sbrinatore, paraurti verniciato, calandra lucida, cruscotto lusso con inserti in alluminio, oscuranti cabina, porta d’ingresso lusso, chiusura centralizzata porta cellula, zanzariera porta, fendinebbia (solo Ford).

Conclusioni

Si fa presto a dire innovativo: spesso, nel mondo del veicolo ricreazionale questa definizione è stata utilizzata frettolosamente quando non decisamente a sproposito. Magari perché applicata a qualcosa che di innovativo non aveva proprio nulla, oppure perché associata a veicoli poco più che sperimentali, con poca o nulla connessione con le reali esigenze di chi pratica il turismo di movimento.
Possiamo dire che per il Challenger 270 il discorso è diverso: questo camper ha intrapreso una strada interessante, capace verosimilmente di dire qualcosa di concretamente nuovo. Forse proprio perché prende le mosse da ciò che nuovo non è più da un pezzo, e cioè la configurazione a tutto spazio – inteso sia nel senso abitativo sia un quello di stivaggio – introdotta proprio dalla factory transalpina con il suo “mitico” e fortunatissimo modello 290 e che nasce dalla scelta di non proporre letti fissi in favore di una maggiore abitabilità. Proprio quella configurazione – grande soggiorno, ampio spazio centrale di disimpegno, toilette passante a tutta larghezza con cabina armadio a sbalzo su gavone garage – è la base dove i progettisti hanno “innestato” la vera novità: non più un letto discendente trasversale, ma due letti singoli. I vantaggi sono evidenti: dato per scontato che l’utilizzo del letto basculante, in un modo o nell’altro, inficia la fruibilità del soggiorno, il poter disporre di due letti allestibili singolarmente aumenta, e in modo significativo, la versatilità. E poi la loro disposizione longitudinale ne permette un dimensionamento adeguato, sia in lunghezza sia in larghezza. Dulcis in fundo, la possibilità di poterli abbassare fino, in pratica, al livello dei divani della dinette, ne permette una accessibilità ottimale.
Tutto questo, come detto, si innesta in un contesto già noto ma non per questo meno significativo: il Challenger 270 offre, in una lunghezza contenuta entro i sette metri, un’abitabilità notevole in ogni ambiente: soggiorno ampio e arioso, cucina centrale che beneficia di ampi spazi calpelstabili, toilette passante di dimensioni Premium, armadio capace di contenere tutto quello che serve per vacanza anche a lungo raggio e un gavone posteriore che brilla per spazio, modularità e allestimento.
 A tutto questo si aggiunge un buona dotazione di base, ben implementabile con pacchetti accessori qualificati, adeguata anche per la meccanica di base: se, però, per la versione con meccanica Ford si può parlare di accessoristica a buon livello (in particolar modo per la presenza di serie di ESP e Hill Holder, anche se mancano climatizzatore e Airbag passeggero), ancora una volta, per quanto riguarda il modello che sfrutta la base Fiat Ducato, va segnalata la mancanza, di serie, delle dotazioni di sicurezza ormai irrinunciabili e usuali anche sulle piccole utilitarie. Entra così in gioco la responsabilità dell’utente, che deve essere in grado, con consapevolezza, di indirizzare le spese aggiuntive rispetto al prezzo di listino nel modo più intelligente. Anche perché, pur con qualche necessaria aggiunta, il Challenger 270 non tradisce il concetto di elevato “value for money” caratteristico della casa di Tournon: un valore aggiunto per un camper che ha molte frecce al suo arco per essere apprezzato dall’equipaggio di coppia dinamico e attivo ma che al tempo stesso vuole godere di abitabilità e comfort generale di livello superiore.

Cosa ci è piaciuto di più

  • Il layout offre una grande abitabilità diurna in ogni ambiente
  • Ottimo l’assetto di viaggio per i passeggeri in dinette
  • I due letti longitudinali sono di ampie dimensioni e molto ben allestiti
  • La toilette è grande, ben accessoriata e con un box doccia di dimensioni e fruibilità domestiche
  • Molto ampie e variegate le capacitò di stivaggio interno (grazie alla cabina armadio) e soprattutto esterno, con un garage capace, ben allestito e versatile

Cosa ci è piaciuto di meno

  • Anche nella più “dotata” versione su meccanica Ford, non sono di serie climatizzatore, Airbag passeggero e Cruise Control
  • I due letti e il tavolo ad azionamento elettrico possono, se non utilizzati con accortezza, portare a qualche problema nella riserva di energia
  • Il letto di sinistra, completamente abbassato, va a chiudere lo spazio della porta d’ingresso
  • Il serbatoio di raccolta non è riscaldato o coibentato di serie

Riferimenti e contatti del costruttore
Challenger Trigano VDL – Av. de Rochebonne BP 109 – Tournon (F) www.challenger-camper.it

Tutto su Challenger

Beppe Finello

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