November 13, 2024

Dal 20 al 22 ottobre Città della Pieve, un comune della Val di Chiana in provincia di Perugia, celebra ogni anno il proprio prodotto di punta: lo zafferano, una spezia antica e affascinante di cui le terre di questa splendida località sono talmente ricche da festeggiarlo per tre giorni

Impiegata sin dall’antichità, la pianta fu chiamata “croco” prima dai Greci, poi dai Romani e ancora nel corso di tutto il Medioevo; gli Arabi la diffusero in Spagna e a loro si deve il nome attuale, che deriva dal persiano “safra” (giallo), passato nell’arabo “za’faràn” e quindi nello spagnolo “azafran”.
Da croco a zafferano, l’affascinante storia di una pianta che, ancor oggi, è un tesoro di colore rosso che poi diventa giallo. 

L’evento, promosso dall’Amministrazione Comunale e dal Consorzio “Il Croco di Pietro Perugino – Zafferano di Città della Pieve A. Viganò”, propone lo “Zafferano purissimo in fili di Città della Pieve” in tutte le sue sfaccettature.
A partire dalla gastronomia, ovviamente, con esperti cuochi che spiegheranno ai visitatori i segreti per il suo corretto utilizzo in cucina, offrendo in degustazione delizie ai profumi dello zafferano, e i ristoranti della cittadina che presenteranno particolari menù a tema; grande spazio sarà dato ai temi della salute e del benessere con un’area dedicata, mentre nella mostra mercato delle eccellenze del territorio – allestita nel centro storico – i produttori del Consorzio proporranno tutta la declinazione dei prodotti realizzati utilizzando la preziosa spezia.

I visitatori scopriranno che dalla cucina ai tessuti, fino alla pittura, alla cosmesi, i possibili utilizzi dello zafferano sono molteplici e affondano le proprie radici in un passato lontano; per questo motivo a Città della Pieve la spezia non rappresenta solo un prodotto agricolo: le sue tonalità di colore e i suoi profumi vanno ad intrecciarsi con la sua storia e la sua arte, fino a costituirne un’essenza.

Nei tre giorni di “Zafferiamo” non mancheranno laboratori per la tintura con lo zafferano di tessuti e filati, oltre alla mostra di pizzi e ricami realizzati con la particolare tecnica del Punto Perugino; sarà possibile partecipare a dimostrazioni e laboratori di pittura con la tecnica dell’acquarello per ottenere, dallo zafferano infuso, tutte le tonalità dell’oro rosso, oppure ammirare la Mostra collettiva di opere realizzate con l’uso dello zafferano, la Mostra fotografica “Frutta d’Arte” e quella pomologica “Frutta dal vero” sulle antiche varietà locali di frutta; e ancora, al laboratorio di cucina “Mani in pasta”, scoprire tutti i segreti della pasta fatta a mano allo zafferano. Particolare attenzione sarà rivolta alle qualità benefiche dello zafferano, con medici e nutrizionisti che saranno ogni giorno a disposizione dei visitatori nell’Area Salute e Benessere, una delle novità dell’edizione 2017.

Sabato 21 ottobre, in occasione della fioritura della spezia, partendo alle 9.30 da Piazza Plebiscito i visitatori saranno accompagnati attraverso un percorso alla scoperta della maglia urbana medievale della città fino al nuovo zafferaneto urbano, realizzato dai produttori nell’antico “Orto del Seminario”; qui esperti del Consorzio spiegheranno le caratteristiche e le tecniche produttive per poi procedere alla raccolta dei fiori, alla sfioratura e all’essiccazione del prodotto: si potranno così conoscere tutte le fasi che vanno dalla raccolta nei campi al prodotto finito. In serata invece, storia e cucina si fonderanno nei Sotterranei di Palazzo Orca, nel corso del Banchetto “Dagli Estruschi al Rinascimento”, curato da Tiziano Berlingeri, dove saranno proposte antiche ricette nelle quali la spezia gioca un ruolo fondamentale.

Nei tre giorni di “Zafferiamo”, insomma, gusto e qualità dei prodotti si intrecceranno con la storia e le bellezze di Città della Pieve, adagiata a 500 metri di altezza su un colle che domina la Val di Chiana e il Trasimeno. Libero comune dal 1228 sotto la protezione dell’imperatore Federico II di Svevia, diede i natali nella metà del XV° Secolo al suo figlio più illustre, Pietro Vannucci detto Il Perugino, che ha regalato alla città una serie di gioielli di inestimabile valore: è il caso dell’affresco raffigurante “L’adorazione dei Magi” conservato nella chiesa di Santa Maria dei Bianchi, e altre opere conservate nella Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio e nel Museo civico-diocesano ospitato nell’ex chiesa di Santa Maria dei Servi. Senza dimenticare gli altri gioielli della cittadina come la Rocca, il Palazzo della Corgna, il centro storico con le sue Vie dei Cavalieri e Vie dei Pedoni e la “Tomba di Laris”, meraviglioso reperto etrusco considerato una delle cinque principali scoperte archeologiche del 2015.

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Cinzia

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