December 24, 2024

Sembrano, davvero, i confini del mondo: due minuscoli villaggi di pescatori baciati dal Sole di Mezzanotte e immersi una natura di rara bellezza. Fuori dai percorsi turistici classici, Hovden e Nykvåg sono due perle da non perdere in grado di accontentare anche chi cerca un mare cristallino degno, quasi, di una spiaggia caraibica.

Il Sole di Mezzanotte è, insieme all’Aurora Boreale, uno degli spettacoli naturali più affascinanti: perchè, allora, non uscire dagli itinerari classici per immergersi in una natura selvaggia e dalla bellezza titanica e assaporare, direttamente dalla spiaggia, tutta la magia di un tramonto infinito? Basta trovare un luogo con orizzonte libero… O, meglio, basta arrivare fino a Hovden, oltrepassando la meravigliosa baia di Sandvikbukta e il piccolo villaggio di pescatori di Nykvåg, scegliere uno degli spiazzi disponibili lungo la Fv935 e godersi uno spettacolo di estrema suggestione.

Dove si trova

Hovden è un villaggio di pescatori nel comune di nella contea di Nordland, Norvegia. Hovden costituisce la parte nord-orientale del comune ed è definita geograficamente da Malnesfjord ad est e dall’oceano a nord e ad ovest. La strada che porta a Hovden, la Fv915, termina proprio una volta giunti nel villaggio. Lo sviluppo di Hovden, borgo situato nel punto più esterno di una penisola della terza isola più grande della Norvegia (Langøya), è dovuto alla vicinanza rispetto alle zone più pescose poco al largo rispetot all’arcipelago delle Vesterålen. 

Da Stø si imbocca nuovamente la Fv935 in direzione Myre: come spesso capita, la presenza di una sola strada obbliga a percorrere il medesimo itinerario sia in andata che in ritorno. Si oltrepassa, quindi, il piccolo borgo di Klo e si svolta a sinistra in direzione Myre, raggiungibile dopo una quindicina di km. Come già detto, questa minuscola cittadina è dotata di negozi e supermercati in cui potersi rifornire oltre, che, naturalmente, dell’utile camper service (GPS 68.915 15.09831) dove vuotare acque grigie e scure e riempire il serbatoio dell’acqua potabile.

Da Myre occorre proseguire a ritroso fino a Frøskeland: si può scegliere di seguire l’itinerario già percorso all’andata, lungo la Fv821 (24 km), oppure optare per un percorso alternativo, imboccando a Myre la Fv939, raggiungendo il piccolo borgo di Alsvåg, situato proprio di fronte alla porzione meridionale dell’isola di Andoya, per reimmettersi poi sulla Fv821. Nel secondo caso, la distanza è leggermente maggiore, 30 km.

A Frøskeland si svolta a destra: si abbandona la Fv821 e si imbocca la Fv820, seguendo un percorso costiero che apre spesso la vista su piccoli fiordi, laghetti e vegetazione particolarmente rigogliosa saltuariamente interrotta da qualche sparuta abitazione rossa o bianca. Ci si trova spesso a guidare a pochi metri dall’acqua, lungo il fiordo, mentre sul lato opposto la montagna appare subito in tutto il proprio carattere selvaggio.

Abbandonato, almeno momentaneamente il mare, la strada inizia a salire per scollinare in prossimità dello Ryggedalen tunnel, una galleria da 1,6 km di lunghezza che segna il confine con il comune di Bø, e al cui termine è presente un ampio piazzale in cui è possibile sostare (GPS 68.750892, 14.838576).

La strada, che ora ha tutta la parvenza di un percorso di montagna, inizia quindi a scendere costeggiando due laghi, lo Ryggedalvatnet e lo Krakhaugvatnet prima di ritrovare il livello del mare in prossimità di Kråkberget. In questa località, in particolare, si trova anche un campeggio, il Fjordcamp di Bø i Vesteralen (GPS 68.765831, 14.699209). Il percorso continua tra scenari dolcemente bucolici in cui spiccano colorate fattorie, costeggiando il piccolo fiordo di Rise: qui si svolta a destra, imboccando la Fv915 in direzione Hovden.

Si oltrepassa Eidet costeggiando il mare, con scenari da cartolina che cambiano, curva dopo curva, insenatura dopo insenatura. La sede stradale della Fv915 non è tra le più larghe, percui occorre prestare un po’ di attenzione nel caso in cui si incrocino altri veicoli: si oltrepassano due piccoli promontori, Garganthaugen e Nasthaugen, prima di aprire l’orizzonte su una splendida baia, Sandikbukta. Contraddistinta da una spiaggia bianca, inserita in un contesto di dolci falesie (i promontori di Engenyken, Spjoten e Teisten), è un paradiso per surfisti e amanti della natura che possono beneficiare di un ampio piazzale situato in posizione panoramica, fruibile anche dai veicoli ricreazionali (GPS 68.75596, 14.47525). Lo scenario è davvero incantevole e merita di essere apprezzato anche da una posizione più alta: basta proseguire lungo la Fv915 per raggiungere un punto ancor più spettacolare da cui osservare l’intera baia prima di trovare, verso la montagna, un altro lago, lo Trehymvatnet, la cui acqua è potabile e, pertanto, assolutamente da preservare.

Si inizia, quindi la discesa finale, raggiungendo l’abitato di Nykvag: qui la Fv915 svolta a destra, con un lungo rettilineo fronte mare, inserito in un contesto di rara bellezza, che oltre a offrire numerose possibilità di sosta rappresenta il luogo ideale per ammirare il sole di Mezzanotte, prima di arrivare all’abitato di Hovden al termine di una tappa di poco meno di 90 km.

La storia

Hovden fa parte di una linea di vecchie comunità di pescatori a Vesterålen. Tra Andenes, a Nord, e Vinje, verso sud-ovest, vi sono diversi villaggi sviluppatesi lungo la costa con il comune denominatore della vicinanza ai banchi di pesci: tra questi, Hovden presenta il vantaggio di offrire buone condizioni di approdo e facilità di uscita dallo stesso, con rotte pulite relativamente sgombre da pericolosissimi scogli e rocce sommerse. Un argomento, questo, storicamente di fondamentale importanza per l’incolumità di pescatori e imbarcazioni.

I primi riscontri storici relativi a un insediamento a Hovden risalgono al periodo tra il quarto e l’ottavo secolo, ma i primi dati certi arrivano dal censimento dell’anno 1666: in questo minuscolo borgo erano infatti segnalate nove famiglie, per un totale di poco meno di 60 persone. Tutto ciò è dovuto, in gran parte, alla particolare posizione di questo villaggio: date le condizioni geografiche, l’agricoltura (in prevalenza orzo e avena) è sempre stata ostacolata dal clima e dalla conformazione del terreno, tanto da spingere gli abitanti a sviluppare prevalentemente l’allevamento di pecore e capre, animali meno voraci rispetto ai bovini. Non è quindi difficile comprendere la grande importanza rivestita dalle attività di pesca: queste sono state e sono tuttora il motore dell’economia di Hovden, specie nel periodo invernale, quando tra fine dicembre e fine marzo Hovden è uno dei più importanti centri di pesca al merluzzo.

Chiamata dagli abitanti “Lofotfisket”, la pesca al merluzzo sfrutta infatti la migrazione di questa specie che migra dal Mare di Barents per deporre le proprie uova lungo le coste delle isole Lofoten incontrando, lungo il proprio tragitto, proprio le coste delle isole Vesterålen. La posizione di Hovden, pressochè ideale, ha consentito a questo villaggio un rapido sviluppo: i tragitti in mare molto brevi tra porto e fondali pescosi, uniti alle battute di pesca estremamente remunerative, hanno fatto sì che il pescato iniziò presto a essere eccessivo rispetto al consumo, dando così la possibilità agli abitanti di iniziare a essiccarlo e a venderlo, via Bergen, in tutto il paese.

Un vero e proprio business della pesca, quello di Hovden, che attirò una sempre crescente attenzione da parte dei pescatori di tutta la Norvegia: nella seconda metà del 19° secolo, nei mesi invernali più di 400 di essi si dedicavano alla pesca e alla lavorazione del merluzzo. Questo, naturalmente, fece crescere e sviluppare il piccolo borgo. Durante l’ultima parte del 19 ° secolo, Hovden divenne di proprietà di quello che viene chiamato in norvegese “væreier”, ovvero “proprietario di una comunità di pescatori”. I proprietari avevano il controllo totale delle attività economiche nella comunità e, spesso, anche il monopolio dell’acquisto e della vendita del pesce catturato. Tutto ciò, insieme ai crescenti costi delle attrezzature di pesca (barche, pescherecci…) dato dalla modernizzazione industriale, finì per rendere i pescatori che non potevano pagare i propri debiti dipendenti in tutto e per tutto dal “væreier”.

Con la motorizzazione dei pescherecci nei primi due decenni del 20° secolo, la dipendenza dai “væreier” crebbe ancora: la maggiore efficienza nella cattura del pesce, infatti, finì per causare un vero e proprio calo dei prezzi. L’arrivo della grande crisi economica degli Anni Trenta, peggirò ulteriormente la situazione: diversi proprietari dichiaratono la bancarotta, con ripercussioni facilmente immaginabili per i pescatori. Ciò, però, rappresentò anche un punto di svolta epocale: nacque un primo sindacato di pescatori e tutto il processo di pesca, lavorazione e vendita del pece fu riorganizzato, con un monopolista controllato direttamente dallo Stato a garantire la giusta remunerazione per tutti i vari attori.

Cosa vedere

La spiaggia di Sandkbukta ha tutto per affascinare chi ama mare cristallino, spiagge bianche e insenature ampie e facilmente accessibili: vero e proprio paradiso per surfisti e bagnanti, è un angolo davvero da non perdere per concedersi, durante una giornata estiva, la possibilità di tuffarsi in acqua anche parecchi km a  nord del Circolo Polare Artico.

Lo scenario, eccezionale, è dominato dai caratteristici tre promontori di Engenyken, Spjoten e Teisten e merita di essere esplorato a piedi, con una rilassante passeggiata direttamente sulla spiaggia. Per gli abitanti delle Vesterålen, Sandvikbutka rappresenta una delle spiagge più rinomate e, in estate, è spesso utilizzata per la normale balneazione: basta solo vincere il primo impatto con la temperatura dell’acqua, decisamente diversa da quella tipica del mare italiano.

Prima di arrivare a Hovden si incontra l’abitato di Nykvåg: minuscolo villaggio di pescatori, fa ovviamente parte del comune di Bø ed è estremamente pittoresco. Si sviluppa, infatti, lungo una piccola baia chiusa, verso il mare aperto, dalla penisola di Vågen: vero e proprio paradiso per gli ornitologi, si trova vicinissimo alla riserva naturale di Nykvåg/Nykan, istituita nel 2002 per preservare fauna e flora marine, che comprende diversi isolotti oltre alle isole di Fuglenyken, Måsnyken, e Spjøten.

Il borgo di Nykvåg permette di respirare davvero un’atmosfera da Grande Nord: le casette colorate si sviluppano sulle sponde della baia lasciando a queste acque estremamente calme e protette il compito di diventare uno specchio per i classici pescherecci ancorati. Il modo migliore per apprezzare tutto ciò è, naturalmente, quello di esplorarlo a piedi: si può tranquillamente lasciare il proprio veicolo sul molo, sfruttando un parcheggio utilizzabile anche per la sosta notturna (GPS 68.77615, 14.46294).

Il tragitto che da Nykvåg conduce a Hovden attraversa, in diversi punti, la riserva naturale: la strada corre lungo il mare, lasciando libero l’orizzonte allo spettacolo del sole di Mezzanotte, in un ambiente ricco di laghetti alle cui spalle si sviluppano i rilievi. Vi sono diverse piazzole nelle quali, rispettando logicamente le peculiarità di questa zona protetta, è possibile sostare e pernottare, in uno scenario davvero incantevole.

Proseguendo, si raggiunge l’abitato di Hovden: è un villaggio di pescatori che si è sviluppato sfruttando spazi relativamente ampi, per cui le case appaiono ben distribuite nel verde, ben protette dal soprastante promontorio roccioso. Questa piccola penisola beneficia di tre spiagge bianche e appare subito come una vera e propria località ai confini del mondo, dove la vita sembra essere scandita da ritmi antichi, fatti di lavoro, pesca e tranquillità, in un contesto di calma e di rispetto per la natura. Le rastrelliere per l’essicazione dei merluzzi sono presenti un po’ ovunque, sia a Grindvik che lungo l’entrata della baia, di fronte all’isola di Buholmen, ora collegata dal frangiflutti costruito nel secolo scorso per proteggere l’insenatura e l’attracco dei pescherecci.

La pesca, come detto, è ancora di gran lunga l’attività preponderante: lo dimostra lo stabilimento di lavorazione del pescato, edificato alla base della collina su cui sorgono diverse abitazioni e che offre, dalla propria sommità, un bel panorama su questo piccolo porto non toccato dal turismo di massa. Lo scenario è davvero da grande Nord, con una bellezza titanica dominata dal promontorio roccioso della penisola che, situata di fronte a Hovden, ospita il minuscolo villaggio di Utskor e che, di fatto, chiude il Malnesfjord, e che merita di essere apprezzato percorrendo, a piedi, il frangiflutti (Pannskjerholmen) fino ad arrivare alla lanterna che segna l’ingresso del porto.

Questa zona, attrezzata come area picnic, è ben protetta dal vento dalla vicinissima isola di Gressholmen, situata proprio di fronte a Buholmen e offre una bella vista sull’abitato e, in lontananza, sulla spiaggia di Grindvik.

Dove sostare

Gli amanti di mare, spiaggia e relax possono sfruttare il piazzale della baia di Sandvikbukta (GPS 68.75596, 14.47525), sterrato e in posizione panoramica, può accogliere alcuni veicoli ma è spesso utilizzato in massa anche dalle auto dei turisti locali.

A Nykvåg, il piazzale del molo turistico offre la possibilità di parcheggio a cinque o sei camper: asfaltato, è molto tranquillo e inserito in uno scenario estremamente suggestivo (GPS 68.77615, 14.46294).

Per una serata (o una notte) dedicata al Sole di Mezzanotte, invece, si possono sfruttare le piazzole di sosta sistemate lungo la Fv915 tra Nykvåg e Hovden: immerse nel verde della riserva naturale, sono molto tranquille anche se posizionate a bordo strada in quanto il traffico locale è davvero esiguo. Vi sono diversi spiazzi disponibili e la maggiorparte di questi offre davvero un posto in prima fila sulla spiaggia.

A Hovden, invece, è possibile sostare presso il locale campeggio (GPS 68.81191, 14.55276): si tratta di una struttura assolutamente essenziale, situata in corrispondenza delle due spiagge di Grindvik, da intendere più come una sorta di area sosta a pagamento (50 Nok/24h) che come un vero e proprio campeggio.

Nel caso di vento forte, eventualità non così remota, un riparo sicuro è offerto dalla parete rocciosa alla base della quale inizia il frangiflutti del porto: è presente uno spiazzo sterrato (GPS 68.816404 14.545496) ben protetto e utilizzato anche dagli utenti del molo.

Fotogallery

A piedi o in sella

Il tratto di Fv915 che separa Nykvåg e Hovden merita di essere percorso anche in bicicletta: lo scenario nel quale si sviluppa, la riserva naturale di Nykvåg, offre viste e panorami davvero di rara bellezza. Il percorso è pressochè pianeggiante, con una minima porzione di salita vicino all’abitato di Hovden, e ha una lunghezza di 5.5 km che, ovviamente, raddoppiano considerando andata e ritorno. Chi ha più allenamento, può poi spingersi fino alla spiaggia di Sandvikbukta: l’anello totale, in questo caso, arriva a 28 km.

La prossima tappa

Da Hovden alla scoperta dell’isola di Langøya, in un itinerario che corre tra mare e campi di fragole, fattorie, laghi e montagna, per fare ritorno a Sortland e avvicinarsi sempre più all’isola più meridionale dell’arcipalago delle Vesterålen, Hadseløya, vero e proprio avamposto delle splendide Lofoten.

Link, indirizzi e recapiti utili

Michel

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