December 24, 2024

La parte meridionale dell’isola di Langøya è decisamente meno selvaggia: roccia e falesie cedono il passo a fattorie, piccole baie e tranquilli villaggi di campagna. Tra campi di fragole e mare, questa parte di Vesterålen mostra il proprio lato più dolce.

La parte meridionale dell’isola di Langøya e la piccola isola di Hadseløya non rappresentano solo una tappa di trasferimento verso le isole Lofoten: offrono scenari di grande bellezza, meno selvaggi rispetto a quelli offerti dalle isole settentrionali, ma altrettanto suggestivi. Tra fattorie e mare, ponti che sembrano voler sfidare le leggi della fisica, falesie e dolci colline, il viaggio per raggiungere il porto di Melbu svela il lato più dolce dell’arcipelago delle Vesterålen.

Dove si trova

L’itinerario che, partendo da Hovden, percorre il perimetro meridionale dell’isola di Langøya e quello occidentale dell’isola di Hadseløya per concludersi all’imbrarco di Melbu conta circa 160 km. Come spesso capita a queste latitudini, con diverse località servite da un’unica strada di accesso, la prima parte consiste nel percorrere a ritroso parte dell’itinerario della tappa precedente: da Hovden, quindi, si imbocca nuovamente la panoramica Fv915 in direzione Rise, superando prima Nykvåg, quindi la baia si Sandvikbukta, per ritornare a Eide una volta costeggiato il piccolo fiordo che termina proprio in prossimità dell’abitato. Si prosegue e si svolta a destra per fare ritorno sulla Fv820 in direzione Straume, attraversando dapprima una zona di poderi e fattorie, costeggiando alcuni laghetti tra cui il Langvatnet, prima di arrivare al borgo di Straume.

Piuttosto piccolo, non offre grandi attrazioni se non i servizi minimi e indispensabili, tra cui un utile distributore di carburante (GPS 68.688340, 14.470729), situato sempre lungo la Fv820. Si continua su questa strada in direzione sud fino a incontrare nuovamente il mare (GPS 68.66473, 14.46607) con suggestivi scorci sulla baia di Førpollen e sulla penisola di Søberg, situata proprio di fronte e facilmente identificabile per il proprio promontorio roccioso.

Il paesaggio, particolarmente dolce, è contraddistinto da una costa bassa estremamente coltivata, con colorate fattorie sparse a macchia d’olio lungo la costa, piccole baie e piacevoli spiagge. Si oltrepassa così Gimstad e si raggiunge Bø: lungo la strada si scorge il caratteristico profilo della chiesa, affacciata sul mare e dotata di un comodo parcheggio utilizzabile per la sosta diurna (GPS 68.61737, 14.54855), mentre per quella notturna è disponibile un’area di sosta allestita presso il club nautico di Vinje, dotata di carico acqua potabile e allaccio alla rete elettrica (GPS 68.61615, 14.43807).

Oltrepassata Bø, la strada percorre il perimetro meridionale dell’isola, tra piccole baie e fattorie: di fronte, all’orizzonte, il panorama è dominato dalle falesie dell’isola più meridionale dell’arcipelago delle Vesterålen, Hadseløya. Rivolti verso l’interno, questi territori si prestano bene all’agricoltura, con campi e pascoli alternati a laghi e specchi d’acqua. Continuando lungo la Fv820, in prossimità del bivio per Ringstad, si incontra una vera e propria fattoria delle fragole precco cui, tra fine luglio e fine agosto, è possibile acquistare cestini di frutti appena raccolti (GPS 68.66138, 14.60052).

 

La Fv 820 continua nel proprio percorso facendo ritorno a Straume: si svolta a destra alla rotonda e si imbocca l’itinerario che, percorrendo a ritroso la Fv820, oltrepassa Rise e Froskeland per arrivare, dopo circa 55 km, fino a Sortland. Come già accennato, questo è uno dei centri abitati maggiori di tutte le isole Vesterålen (circa 11.000 abitanti) e, pertanto, offre tutte le attività commerciali tipiche di una vera propria cittadina. Non mancano, infatti, supermercati e ipermercati, distributori di carburanti o centri vendita/assistenza per i veicoli ricreazionali presso i quali è anche possibile ricaricare le bombole del gas (Sortland Caravan – GPS 68.70719, 15.44086).

Terminato l’attraversamento di Sortland, si imbocca la Fv82 in direzione Stokmarknes: la strada costeggia per lunghi tratti la costa, offrendo una spettacolare veduta sull’isola di Hymnøya, situata dalla parte opposta del fiordo e contraddistinta da diversi promontori montuosi. Si oltrepassano alcuni piccoli villaggi (Holand, Rise e Grytting) prima di arrivare a Bitterstad: qui si trova l’aeroporto di Stokmarknes (Stokmarkens Lufthavn), situato lungo la costa tra strada e mare.

Appena superata l’aerostazione, appaiono in tutta la loro imponenza i due ponti che uniscono l’isola di Langøya e quella di Hadseløya: costruiti negli anni 70, l’Hadselbrua (1011 m di lunghezza, 30 di altezza) e il Børøybrua (336 metri) sfruttano l’isoletta di Børøya per congiungere le due isole compiendo una scenografica doppia curva che si apprezza bene sfruttando un piccolo spiazzo, lungo la Fv82, prima di iniziare la salita all’Hadselbrua (GPS 68.58365, 15.00414). La percorrenza dei due ponti è assolutamente spettacolare e, fatto salva la necessaria prudenza per le raffiche di vento, sovente presenti in questo tratto di mare, offre una bella veduta panoramica su Stokmarknes: cittadina di circa 3500 abitanti, è sede della compagnia Hurtigruten, il celebre battello postale, e ospita un museo a questo dedicato.

Da Stokmarknes ci sono due possibili itinerari per raggiungere l’imbarco di Melbu e, successivamente, le meravigliose Lofoten: uno verso est, seguendo sempre la Fv82, o uno verso ovest, sfruttando la Fv881. Visti gli spettacoli naturali presenti, ci permettiamo di consigliare proprio quest’ultimo: oltrepassato l’Hurtigrutemuseet (GPS 68.56962, 14.91188), la strada lascia l’abitato oltrepassando la zona residenziale di Bergvik e ritrovando il mare.

La strada non è particolarmente larga ma non pone problemi, complice anche il traffico davvero esiguo, e corre lungo la costa, a pochi metri dal mare, offrendo un mirabile panorama sulla porzione meridionale dell’isola di Langøya, prima sulla porzione di Sandnes, quindi su quella di Bø, avendo alle spalle le imponenti falesie rocciose del Lamlitind che, da un’altezza di 657 metri, domina lo scenario. La vegetazione, estremamente rigogliosa, si apre ogni tanto, concendendo la vista di spiagge (alcune balneabili) e fattorie, immerse in scenari assolutamente bucolici, mentre in lontananza, man mano che ci si avvicina a Melbu, compare la sagoma, inconfondibile, delle isole Lofoten.

L’arrivo a Melbu è preceduto dall’attraversamento di una zona residenziale: terminata questa, la strada svolta a destra in direzione del molo e dell’imbarco verso Fiskebol: poco prima del porto si trovano diversi supermercati, utili per rifornire la cambusa del proprio veicolo, mentre chi desidera sostare o effettuare le operazioni di camper-service può sfruttare l’area sosta camper situata presso il molo turistico (GPS 68.49489, 14.81289) o lo scarico situato nel piazzale del supermercato Rema1000 (GPS 68.50146, 14.81313).

La storia

L’Hurtigruten è uno dei simboli della Norvegia: la storia del battello postale inizia nel 1893, con un progetto governativo pensato per migliorare e incrementare le comunicazioni lungo la costa della Norvegia. All’epoca, infatti, una missiva spedita dalla Norvegia centrale sarebbe arrivata ad Hammerfest solo tre settimane più tardi durante l’estate e addirittura diversi mesi più tardi in inverno a causa della lunghezza e delle difficoltà imposte dal percorso, fatto di montagne, isole e fiordi da attraversare. Ecco, allora, che la soluzione per bypassare tutto ciò era affidarsi direttamente al mare, aprendo un servizio regolare che, pur affrontando grandi pericoli, specie durante i tempestosi e bui mesi invernali, potesse consentire di collegare estremo nord e sud del paese in tempi ragionevoli, sette giorni. Un servizio espresso, quindi, o Hurtigruten, che una sola compagnia, la Vesteraalens Dampskibsselskab, accettò di intraprendere.

Un anno più tardi, visto l’immediato successo dell’impresa, altre due compagnie di navigazione inziarono a operare sotto le insegne Hurtigruten, alimentando così tratte e frequenza del servizio che, pochi anni più tardi, nel 1898, iniziò ad ampliare il proprio raggio di azione raggiungendo, a sud, Bergen e, a nord, l’estremo confine di Kirkenes, avamposto della Russia. I battelli iniziarono così a diventare veri e propri strumenti al servizio del traffico di posta, merci e persone, creando le basi per un primissimo sviluppo turistico del servizio: un business che crebbe rapidamente e che vide così la creazione di una vera e propria compagnia le cui navi, sempre più grandi e moderne, portano il nome delle varie regioni e contee norvegesi e sono facilmente riconoscibili per le colorazioni bianche, rosse e nere. Tra i vari nomi, uno dei più conosciuti è dedicato alla contea dell’estremo Nord, il Finnmark: la prima nave Finnmarken, infatti, fu introdotta già nel 1912, sostituita dalla seconda Finnmarken del 1956. Proprio questa unità, oggi, è stata trasformata nello Hurtigruten Museum, situato a Stokmarknes e dedicato alla storia e alle imprese compiute dalle imbarcazioni di questa compagnia, dalla sua fondazione a oggi.

Cosa vedere

Appena fuori dall’abitato di , la caratteristica chiesa in legno verniciato di rosso (GPS 68.61737, 14.54855) risale al 1824: vanta una pianta a croce ed è l’ultimo di diversi edifici costruiti con ogni probabilità a partire dal 1340. I primi cenni storici di una chiesa in questo angolo di Langøya risalgono infatti al 1381, quando è citata nel Diplomatarium Norvegicum, serie di libri che raccoglie lettere, missive e documenti particolarmente antichi raccolti in questo paese. La seconda chiesa fu probabilmente costruita nel 1440 e, cent’anni più tardi, lo stesso avvenne per la terza. La quarta chiesa, sempre in legno, fu terminata nel 1639 mentre la quinta fu edificata e consacrata nel 1734. Quella attuale, la sesta, fu realizzata, come detto, nel 1824: la consacrazione avvenne l’8 Agosto 1824 da pare del vescovo Mathias Bonsach Krogh. Caratteristica per la particolare colorazione esterna rossa, la chiesa fu ridipinta di bianco nel 1917 per poi essere restaurata e tornare al proprio aspetto originale grazie al restauro del 1971.

Gli interni, particolari e dai colori accesi, hanno conservato parte delle componenti degli edifici più antichi, salvati e preservati nel corso dei secoli: tra questi il pulpito (del 1762) e l’altare dipinta (1751) dall’artista tedesco Gottfried Ezekiel. Dalla chiesa, inoltre, si gode di un bel panorama sulle isole Lofoten.

A Stokrmarknes, l’Hurtigrutemuseet (GPS 68.56962, 14.91188) è ospitato in una struttura che conviolge anche la MS Finnmarken, imbarcazione del 1956 che permette ai visitatori di immergersi nella storia dei primi viaggi del leggendario battello postale esplorando direttamente questa nave immergendosi in realtà diverse a seconda delle funzioni della compagnia norvegese: il carico della posta, le cabine dei passeggeri, il trasporto merci e l’apertura, nel corso degli anni, ai flussi turistici. Aperto tutto l’anno, è situato nella città che ha dato i natali al fondatore della compagnia, Richard With.

Dove sostare

A si può utilizzare l’area camper presso il club nautico di Vinje (GPS 68.61615, 14.43807): direttamente sul mare, l’area è a pagamento e offre la possibilità di caricare acqua potabile e di allacciarsi alla rete elettrica. Si tratta di un luogo estremamente tranquillo, situato in prossimità del molo turistico, vicino al quale si trovano sia una pescheria sia il museo del villaggio dedicato alla scrittrice Regine Normann.

Altrettanto interessante e scenografica è, poi, l’area sosta camper situata a Melbu (GPS 68.49489, 14.81289): a pagamento (100 Nok/24H) è direttamente sul molo ed è ideale per coloro che amino pescare tenendo la classica canna direttamente dalla porta del proprio camper. Anche questa struttura offre la possibilità di eseguire il rifornimento idrico e di allacciare il veicolo alla rete elettrica, mentre per lo scarico delle acque reflue si consiglia di utilizzare il pozzetto realizzato presso il supermercato Rema 1000 (GPS 68.50146, 14.81313).

Fotogallery

A piedi o in sella

Sostando a Bø, gli amanti delle due ruote potranno compiere un anello panoramico di circa 30 km, pressochè totalmente pianeggiante, che percorre il perimetro della parte meridonale di questa porzione dell’isola di Langøya sfruttando la strada 820, la stessa che si può percorrere con il proprio camper, raggiungendo Straume e facendo quindi ritorno al punto di partenza.

Altra possibilità, dedicata a chi ha un po’ più di allenamento, è rappresentata dal perimetro dell’isola di Hadseloya: partendo da Melbu in senso antiorario, si raggiunge Stokmarknes prima di fare rientro alla base dopo circa 40 km e poco più di 250 m di dislivello percorsi in uno scenario davvero di assoluta bellezza.

Link, indirizzi e recapiti utili

Michel

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