November 22, 2024

Lasciamo per qualche giorno l’isola principale per esplorare due piccole isole minori: Sant’Antioco, collegata direttamente da un ponte, e la pittoresca San Pietro, raggiungibile con una breve traversata in traghetto

Lasciamo temporaneamente la costa ovest della Sardegna per un visita alle piccole isole di Sant’Antioco e San Pietro. Raggiungiamo facilmente la prima grazie al collegamento con l’isola principale tramite un ponte che conduce direttamente al suo omonimo centro principale. Decidiamo di non fermarci per una visita, scendendo subito verso sud, alla ricerca di qualche baia tranquilla. Ci appoggiamo per la notte all’ampio parcheggio della frequentata spiaggia di Maladroxia (Coordinate GPS: N 38.997295 ; E 8.446996) che, a fine giornata, si svuota completamente dalle auto permettendo di dormire quasi con vista mare. Ma non molto distante da questa località si trova la Spiaggia di Coaquaddus, una vera e propria piscina naturale immersa nella tipica vegetazione sarda, anch’essa servita da un comodo parcheggio, ottimo anche per la sosta notturna (Coordinate GPS: N 38.98304 ; E 8.44191).

Risaliamo il versante ovest dell’isola per raggiungere il caratteristico centro Calasetta, dal quale partono regolarmente e più volte al giorno traghetti per la vicina isola di San Pietro. Non serve dunque alcuna prenotazione anticipata, ma basta recarsi alla biglietteria del piccolo porto e scegliere tra gli orari disponibili. Prima però di raggiungere il centro del paese facciamo una veloce sosta alle sue saline (Coordinate GPS: N 39.093749 ; E 8.358593), dalle quali prende il nome anche la vicina spiaggia. Non ci rilassiamo al sole, ma facciamo due passi e qualche scatto fotografico letteralmente circondati dal colore bianco del sale.

Attraversiamo il centro di Calasetta per raggiungere il comodo parcheggio del porto, proprio sul lungomare. In attesa del traghetto, ci concediamo una passeggiata tra le vie ordinate di questo borgo, rigorosamente circondate da particolari edifici dal colore bianco, fino a raggiungere la cima della collina, dominata da un’antica torre in pietra.

La traversata dal porto di Calasetta a quello di Carloforte, principale centro dell’Isola di San Pietro, è veloce, dura una quarantina di minuti circa. Si sbarca direttamente nel cuore di questa pittoresca e autentica cittadina, imperdibile e suggestiva a tutte le ore della giornata. Seguiamo la banchina fino a raggiungere un grande parcheggio sterrato che si affaccia direttamente sul mare alla fine del centro abitato. Un punto strategico sia per la visita alla centro storico, distante circa 10 minuti a piedi, sia per passare la notte.

Purtroppo l’Isola di San Pietro non è particolarmente attrezzata per i camper, non sono presenti campeggi ne tantomeno aree di sosta attrezzate, ma cercando bene è possibile trovare qualche soluzione alternativa per poterci tranquillamente passare un paio di giorni esplorandola da nord a sud. E come non iniziare l’esplorazione dell’isola dal suo affascinate capoluogo, Carloforte. Il suo cuore è un dedalo di vicoli colorati, gradinate e saliscendi, tra cui perdersi con piacere alla ricerca degli scorci più suggestivi. A fare da contorno ci pensano i numerosi negozietti di artigianato, i ristorantini, il lungomare e le piazze dove sedersi per assaporare un po’ di vita quotidiana del luogo.

Ma l’Isola di San Pietro custodisce tante bellezze da scoprire, tra cui la sua storia legata alla pesca dei tonni. E’ infatti dal lontano 1738 che quest’isola iniziò a diventare famosa per questa attività e, attualmente, si attesta ai vertici internazionali della pesca del tonno di qualità. Alcune testimonianze di questo passato sono visibili nella punta nord, dove è possibile raggiungere le antiche tonnare magari per una scenografica pausa pranzo in camper con vista mare.

Dirigendosi invece verso la costa ovest ritroviamo due tappe imperdibili: la prima è l’incantevole Spiaggia di Cala Fico, un vero e proprio gioiello incastonato in questo tratto di costa. Si tratta di un profondo fiordo calcareo che termina con una piccola spiaggetta di grossi ciottoli, abbracciata da una ripida scogliera e immersa in un’atmosfera selvaggia e incontaminata.

Proseguendo lungo la strada si raggiunge lo scenografico belvedere di Capo Sandalo, nelle vicinanze dell’omonimo faro ottocentesco. La vista che si apre dalla cima di quest’imponente scogliera a strapiombo sul mare blu ​è meravigliosa, ancor di più se si pensa che Capo Sandalo è la punta più occidentale dell’isola di San Pietro.

Ci dirigiamo infine verso la costa meridionale dell’isola, dove sono concentrate le spiagge di sabbia più belle dell’isola. Ma la nostra meta è in realtà un monumento naturale divenuto simbolo dell’estremità sud-occidentale della Sardegna: le Colonne di Carloforte. Devono il nome alla loro forma imponente e slanciata, modellata da vento e mare; ma non solo, a questi due faraglioni di pietra vulcanica una leggenda attribuisce un’origine miracolosa. Lasciamo quindi il mezzo nel parcheggio a pagamento di una pizzeria che offre ospitalità ai camper (Coordinate GPS: N 39.10243 ; E 8.29462) e iniziamo una piacevole passeggiata sulla cima delle scogliere per raggiungere queste famose colonne, regalandoci viste davvero suggestive.

Dove sostare

Isola di Sant’Antioco – Spiaggia Coaquaddus: parcheggio della spiaggia a pagamento (Coordinate GPS: N 38.98304 ; E 8.44191). In zona tranquilla, su fondo erboso, non offre alcun servizio specifico per camper, ma ci si trova a poche decine di metri dalla spiaggia.

Isola di San Pietro – Carloforte: parcheggio cittadino gratuito alla fine del porto (Coordinate GPS: N 39.15062 ; E 8.31.098). Posto tranquillo su fondo in ghiaino fronte mare, distante poche centinaia di metri dal centro cittadino. Non sono presenti servizi specifici per camper.

Isola di San Pietro – Pizzeria Guidi Park: nella zona meridionale dell’isola, parcheggio a pagamento riservato ai camper (Coordinate GPS: N 39.10243 ; E 8.29462). Parcheggio custodito su fondo erboso a ridosso della pizzeria. Non sono previsti servizi specifici per camper, ma con un costo extra è possibile effettuare il carico d’acqua.

Davide Bon

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