Negli ultimi dieci anni il mercato europeo dei veicoli da campeggio è cambiato molto, soprattutto nel rapporto di vendite tra caravan e camper
Nei primi anni del Nuovo Millennio, quasi tutte le aziende europee impegnate nella costruzione di camper e caravan iniziavano a prevedere un cambio di rotta per quanto riguarda il mercato dei veicoli nuovi, sostenendo che a breve ci sarebbe stato un deciso calo di vendite delle caravan (roulotte) e un progressivo aumento dei camper (mansardati, motorhome, semintegrali e “van” furgonati). Qualcuno arrivava ad affermare che si sarebbero venduti moltissimi camper e che le vendite delle caravan sarebbero scese a livelli minimi. Ma come è andata veramente? Abbiamo voluto confrontare i valori del 2021 (ultimi dati disponibili al momento in cui scriviamo questo articolo) con quelli del 2011, per cercare di capire cosa è cambiato in dieci anni. Normalmente dieci anni sono pochi per riscontrare un deciso cambiamento a livello economico, soprattutto per dei beni costosi e di lunga durata come sono appunto camper e caravan. Ma… il cambiamento in effetti c’è stato.
Se infatti analizziamo l’Europa nel suo complesso, possiamo notare che le immatricolazioni di camper nuovi sono cresciute, e sono cresciute davvero tanto, passando dai 78.739 pezzi del 2011 ai 181.304 del 2021. Una progressione impressionante, in linea con le previsioni. Per quanto riguarda le caravan la situazione è invece più complessa: se è vero che c’è stato un rallentamento e che proprio le caravan sono state scavalcate dai camper nelle vendite, è altrettanto vero che il calo deciso non c’è stato. In sostanza, le caravan hanno tenuto, facendo registrare solo un lieve decremento, mentre i camper sono saliti di molto, più del doppio. Quindi il mercato dei veicoli ricreazionali, o veicoli da campeggio che dir si voglia, è cresciuto nel suo complesso.
Situazione variegata
Attenzione, però, le medie europee sono una cosa, i singoli mercati un’altra. Se analizziamo infatti la situazione di ogni singolo stato europeo, notiamo differenze davvero rilevanti. Partiamo dall’Italia: non solo nel 2011 le vendite di camper nuovi superavano quelle delle caravan nuove, ma proprio l’Italia era lo stato in cui si registrava la maggiore disparità tra le vendite delle due tipologie di veicoli. Il rapporto di vendite tra nuovi camper e nuove caravan era di circa 4:1 (4 camper venduti ogni caravan venduta), mentre in Francia (il paese con la situazione per certi versi più simile) era più o meno di 2:1. Questo divario si è ulteriormente ampliato nel corso del tempo, in soli dieci anni: nel 2021 in Italia il rapporto di vendite camper-caravan è stato di 12:1. Le immatricolazioni di motorizzati sono state 7.113, mentre quelle di caravan si sono fermate a 568. Del resto, si riscontra un’anomalia anche per quanto riguarda la fabbricazione di veicoli. L’Italia è oggi uno dei maggiori produttori di veicoli da campeggio, ma (a parte rarissime eccezioni) nel nostro Paese si costruiscono esclusivamente camper, in parte per il mercato interno, in parte per l’export.
* Nel totale Europa sono compresi anche altri stati oltre a quelli principali sopra elencati
La Francia, come dicevamo, nel 2011 era lo stato con la situazione più vicina alla nostra, ma con numeri decisamente superiori: 19.307 camper nuovi immatricolati e 10.451 caravan. Nel 2021 il totale delle immatricolazioni era quasi invariato, ma si registrava un deciso divario tra camper e caravan, rispettivamente 30.822 e 7.446. Ciò significa che in Francia il rapporto camper-caravan è passato da 2:1 nel 2011 a 4:1 nel 2021. Completamente diversa la situazione negli altri due grandi stati europei, Germania e UK (Regno Unito, ovvero Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord).
In Germania nel 2011 le immatricolazioni di camper nuovi superavano quelle delle caravan, ma il divario non era elevato: 21.791 camper contro 17.324 caravan. Negli ultimi anni però c’è stato un vero boom nelle vendite di camper, che nel 2021 sono salite a livelli vertiginosi, ben 81.420 pezzi, mentre le caravan sono cresciute ma non così tanto, salendo a 24.718. Ecco quindi che in Germania il rapporto camper-caravan di nuova immatricolazione era di 1,2:1 nel 2011 ed è stato di 3,2:1 nel 2021.
Nel Regno Unito invece il rapporto di vendite è invertito: le caravan sono più richieste dei camper, anche se il divario si è andato riducendo nel corso del tempo. Nel 2011 si immatricolavano 23.342 caravan e 6.950 camper (3,3:1), mentre nel 2021 le caravan scendevano a 18.660 e i camper salivano a 14.074 (1,3:1). Situazione per certi versi simile in altri stati tradizionalmente più ricettivi nei confronti delle caravan: nei Paesi Bassi, ad esempio, le caravan sono scese leggermente nell’arco di dieci anni e i camper sono più che raddoppiati. Anche in Svezia le caravan sono calate leggermente e i camper sono aumentati del 36%, mentre in Norvegia si è praticamente ribaltato il rapporto tra caravan e camper. Situazione limite quella della Danimarca (anche a causa di politiche fiscali), dove le nuove immatricolazioni di caravan sono scese di poco mentre le immatricolazioni dei camper sono aumentate del 1.036%.
La crescita del camper
Confrontando i dati di mercato del 2021 con quelli del 2011 notiamo che in Europa nel complesso in dieci anni sono aumentate di molto le nuove immatricolazioni di veicoli ricreazionali (quindi le vendite di nuovi camper + nuove caravan). Erano 159.778 nel 2011 e sono arrivate a 255.908 nel 2021, con una progressione del 60%. Ma a fare la differenza sono stati proprio i camper, perché se le immatricolazioni delle caravan sono rimaste pressoché invariate (- 3%), i camper hanno visto una crescita impressionante (+ 143%).
E’ probabile che questi dati risentano del grande successo fatto riscontrare dal camper nell’era covid e post covid, ma il cambiamento netto c’è comunque stato. Una buona parte di questo successo del camper è dovuto alla grande diffusione dei cosiddetti “van”, i camper furgonati, che hanno riscontrato i favori del pubblico e sono oggi la tipologia di camper più venduta. Ha poi influito anche la crescita dei mercati dell’Est Europa, ed è possibile che una parte delle immatricolazioni siano state effettuate fuori da quei mercati. Comunque sia, la crescita del camper a livello europeo è un dato di fatto, anche se non c’è uniformità analizzando i singoli stati.
L’Italia fa storia a sé, perché dopo il pesante calo dovuto alla crisi economica del 2008 non è più tornata ai valori pre-crisi: le immatricolazioni di nuovi camper nel 2021 sono sostanzialmente le stesse del 2011, il che è dovuto in buona parte all’instabilità economica e politica. Invece la progressione della Germania, come abbiamo detto, è stata impressionante: dal 2011 al 2021 le immatricolazioni di nuovi camper hanno fatto riscontrare un + 274%, ma anche la Francia è salita molto, con un + 60%. Pur con numeri decisamente inferiori, stupisce anche la crescita di Svizzera (+ 220%) e Spagna (+ 265%).
Quali conclusioni trarre da tutti questi dati? Per quanto riguarda le caravan, possiamo dire che a livello europeo il rimorchio abitabile piace ancora molto e rappresenta un ottimo strumento di vacanza per chi ama le soste piuttosto prolungate in campeggio, soprattutto per due categorie di utenza, le famiglie giovani con bambini e le coppie di pensionati. Ma è certamente il camper il vero fenomeno degli ultimi dieci anni, un fenomeno che forse potrà leggermente ridimensionarsi una volta conclusi gli strascichi dell’era covid, ma che rimarrà importante. E questo perché ampie fasce di popolazione hanno capito che proprio il camper può essere impiegato in modalità diverse (vacanza, sport, hobby, smart working…), donando sia la libertà di programmare i viaggi, sia uno stretto contatto con l’ambiente.