A un’altitudine di 836 m nel comune di Frabosa Soprana (CN), in Val Corsaglia, all’interno della Riserva Naturale delle Grotte di Bossea, si trova una tra le più importanti e imponenti grotte turistiche d’Italia che ogni giorno accoglie turisti provenienti da ogni parte del mondo alla scoperta del suo affascinante e maestoso itinerario sotterraneo.
Scoperta intorno al 1850, dopo pochi decenni nel 1874 la Grotta di Bossea fu aperta al pubblico ad opera del Sen. Giovanni Garelli di Mondovì, diventando così la prima grotta italiana ad avere questo primato.
Il susseguirsi delle attività esplorative portarono nel tempo al rinvenimento di nuove gallerie su più livelli e ad altre importanti scoperte tanto che nel 1948 l’itinerario di visita per i turisti venne aggiornato grazie anche all’introduzione del primo impianto di illuminazione elettrica che rendeva ai visitatori molto più agevole il percorso.
La grotta, definita vivente per i suoi processi di formazione e modellamento ancora pienamente attivi, è tuttora frequentata da speleologi e da altri studiosi che esplorano minuziosamente ogni angolo di questa intrigante bellezza naturale.
L’azione vitale delle acque, oltre a generare splendide scenografie, ha creato interessanti aspetti naturalistico-scientifici che hanno contribuito alla sua fama diffusa in Italia e all’estero.
Uno scenario lungo circa 3 km, composto da vasti soffitti a cupola o intagliati a spigoli vivi, dirupi, formazioni stalagmitiche e stalattitiche, trine e panneggi, concrezioni calcaree (formazioni, in genere calcaree), laghi, cascate, torrenti sotterranei e suggestive piogge interne.
Suddivisa in parti, si comincia partendo dal corridoio d’ingresso che introduce alla zona inferiore della grotta lunga circa 1 km, con un dislivello complessivo di 130 metri: questa zona è costituita da una successione di magnifici e giganteschi saloni, ricchi di acque, che porta al Lago di Ernestina ed alla grande cascata omonima, dove termina la visita.
La zona superiore è costituita dal canyon del torrente e dalle splendide gallerie fossili sovrastanti. La forra ha sviluppo orizzontale, la sua parte terminale è occupata dal Laghi Loser e Muratore, lunghi complessivamente 120 metri. Qui scaturiscono le acque del torrente da un profondo sifone, esplorato solo in parte.
I rami fossili sono costituiti da estese reti di condotti idrici ormai inattivi, organizzati in diversi sistemi denominati rispettivamente gallerie del Paradiso, delle Meraviglie, del Labirinto.
La grotta conta 64 specie di animali cavernicoli di cui 15 endemiche, ma è il materiale paleontologico (gli animali e le piante vissuti sulla Terra in epoche passate) trovato durante gli scavi condotti per decenni, a partire dal giugno 1865, a rivestire un grande interesse per gli studiosi. Infatti, con parte dei reperti ossei ritrovati, probabilmente di esemplari diversi ma delle stessa specie, è stato possibile ricostruire uno scheletro completo dell’orso delle caverne, l’Orso Speleo (il cui reperto è visibile nella Sala dell’Orso), vissuto in Europa e in Asia durante il Pleistocene Medio e Superiore, estinto durante l’ultimo periodo glaciale.
Ancora oggi vi sono delle forme di vita all’interno, come i conosciuti pipistrelli e il millepiedi (il Diplopode Plectogona) caratteristico delle cavità sotterranee cuneesi.
Nella Sala dell’Orso si svolgono anche eventi e concerti in occasioni speciali e durante le festività.
Nella grotta è situato un Laboratorio Carsologico sotterraneo gestito dalla Stazione Scientifica di Bossea (CAI di Cuneo) e dal Dipartimento Geo-risorse e Territorio del Politecnico di Torino, con la collaborazione del dipartimento di Cuneo dell’ARPA e della sezione Radiazioni dell’Arpa Valle d’Aosta, articolato nelle sezioni Idrogeologica Carsica e Meteorologia ipogea.
Nella grotta vi è una temperatura costante tutto l’anno di 9°C: si consiglia, pertanto, di affrontare l’escursione con abbigliamento adeguato: scarpe antiscivolo e maglione o giacca sportiva.
La durata della visita è di circa 90-100 minuti e il percorso si snoda, tra andata e ritorno, tra scalinate (circa 1300 scalini) e passerelle.
La struttura che accoglie i visitatori è comprensiva di tutti i servizi: bar, servizi igienici anche per disabili, punto ristoro e biglietteria. Uno spazio coperto e riscaldato ospita la zona d’attesa, il negozio di souvenir, la bottega artigianale, la libreria e il sistema di proiezioni audio/video, la possibilità di pranzare con pranzo al sacco.
La visita alle grotte è possibile tutto l’anno tranne il 25 dicembre e il 1° gennaio e nei seguenti orari: 9:30 – 18:00 e sino alle 20:00 nei giorni festivi.
Un ringraziamento particolare alla nostra guida, l’Architetto Daniele Garnerone che ci ha accolto in modo caloroso dimostrando grande passione, competenza, entusiasmo e amore per il proprio lavoro, facendoci immergere nei suoi racconti e rendendo facile, anche ai più piccoli, la comprensione del linguaggio tecnico-scientifico.
Una visita che consigliamo vivamente e adatta a tutti.
Per gli amici camperesti, presso la biglietteria dell’entrata alla Grotta, è disponibile un parcheggio misto auto dotato di scarico con griglia a terra, mentre lo scarico della cassetta WC chimico si effettua nei bagni adiacenti.
La sosta è consentita liberamente ovunque, ma con tre aree preferenziali, nei parcheggi riservati alla Grotta, aree di sosta nei pressi dell’area attrezzata per la pesca facilitata, parcheggi delle Fontane (3 km a monte rispetto a Bossea).
Per conoscere le aree di sosta della zona clicca su SOSTA – Aree di sosta camper.