December 21, 2024

Quando aprì la porta del suo appartamento immerso nella penombra notò subito la busta sul pavimento. Qualcuno l’aveva infilata sotto l’uscio.

Prima di raccoglierla rimase sulla soglia… la sua mano aveva già impugnato il CUT. Era diventato paranoico ma era più forte di lui.

Guardò verso il soggiorno. Dalla vetrata entrava la luce di quel freddo mattino di fine inverno.

Si chinò e la raccolse e poi si diresse verso il divano. Si lasciò cadere sulla morbida pelle che gli trasferì un’ immediata sensazione di freddo. Rabbrividì un istante e poi appoggiò il CUT sul cuscino alla sua destra e osservò la busta che teneva davanti a sè.
Era sgualcita e leggermente consumata sui bordi segno che era rimasta a lungo nelle tasche del ‘postino’. Come se prima di essere consegnata il mittente fosse stato indeciso.

Appoggiò la nuca allo schienale del divano. La pelle che prima gli aveva trasmesso una sensazione di freddo aveva assorbito il suo calore e ora gli rimandava un gradevole tepore.
Chiuse gli occhi tenendo la busta sulle ginocchia.

Erano mesi che spendeva le notti in giro per i quartieri di Forum City. Non aveva una meta precisa né un piano preciso. Aveva solo un obiettivo.

Il W La Topa era stato per settimane il luogo da dove sarebbe voluto ‘partire’ ma ben presto capì che in realtà quello era il luogo dove voleva ‘finire’ e non trovava la forza per staccarsene.

Durante i giorni dell’inchiesta aperta per valutare il suo operato era rimasto sospeso dal servizio.
Il Capo di Moderazione era stato gentile. Gli aveva spiegato che… “ … è un atto dovuto quando due abitanti di Forum City vengono abbattuti a colpi di CUT sulla pubblica piazza.
L’opinione pubblica ha il diritto di sapere anche perché in quell’occasione sono caduti due nostri agenti”.

Quando Garmau aveva sentito quelle parole che si riferivano alla morte di Elvis aveva avuto un sobbalzo. Il mascellone si era contratto ma era rimasto impassibile.

Il Comandante gli aveva fatto capire che il suo comportamento non era in discussione solo che qualche ‘benpensante’ aveva sollevato la questione dei tre colpi sparati contro 2T… sembravano troppi e inoltre l’abbattimento di Felipe, che in un primo momento era sembrato essere un ostaggio, avevano scosso l’opinione pubblica. Qualcuno aveva parlato di ‘accanimento’.

I Pareristi che probabilmente curavano gli sporchi traffici del ‘Duca’ avevano tutto da guadagnare nel cercare di portare un po’ di sospetto e di discredito su Moderazione e sulla brillante operazione che li aveva privati dei loro migliori ‘clienti’…

Era anche stato usato il termine… ‘esecuzioni sommarie’.

Lui aveva approfittato di quella pausa forzata per cercare di ‘staccare la spina’ ma ben presto si era reso conto che la sua mente tornava incessantemente a quegli ultimi momenti nel vicolo… lui e Elvis accovacciati che aspettavano le squadre dei Comandanti Eco e Yascin che si stavano avvicinando.

Rivedeva il Fenomeno inginocchiato in posizione di tiro che produceva un volume di fuoco spaventoso e che tuttavia si era mostrato inutile a fermare il camper blindato. Lui che intimava a 2T di restare dov’era senza invece colpirlo immediatamente.
Elvis era disarmato e toccava a lui proteggere entrambi ma… non ne era stato capace.

Il ‘nastro’ mentale di quegli istanti continuava a riavvolgersi e a ricominciare… riavvolgersi e ricominciare… e poi c’erano i ‘fermo immagine’… i peggiori… lui che sparava e colpiva 2T ma un attimo troppo tardi perché anche lui aveva fatto fuoco.

‘Risentiva’ il colpo di CUT esploso da 2T sibilare a trenta centimetri dal suo braccio… era convinto che il bersaglio di 2T fosse Elvis… un’esecuzione che lui non era stato capace di impedire.

Con questi sensi di colpa che dilaniavano la sua coscienza si sentiva attratto dai quei luoghi.

Forse inconsciamente credeva di poter cambiare il corso degli eventi ma ormai ciò che era accaduto non poteva essere cambiato da nessuno.
Le ultime parole di Elvis gli rimbombavano nella testa… “Ehi… ‘giubbotto grigio militare’… prendilo… prendi il Duca..”

E lui lo aveva rassicurato… “ Stanne certo… ‘giaccone blu da marinaio’ “.

Forse Decimo Massimo, con un acrobatico colpo di scena, avrebbe potuto far risorgere Elvis ma non ci sperava… lui era lì…. l’aveva visto cadere a terra… l’aveva sorretto mentre stava morendo… No… neanche Decimo avrebbe potuto farci niente a meno di tirare in ballo la storia di Biancaneve nei panni di Elvis e della Strega cattiva nei panni di 2T ma se tanto gli dava tanto lui avrebbe dovuto vestire i panni del Principe Azzurro e non aveva nessuna intenzione di ‘limonare’ con il cadavere di Elvis…

“Scusa amico… la mia vita sessuale è da un po’ che fa pena ma prima di arrivare a tanto ho…. due mani e tanta fantasia”.

A est il cielo si stava tingendo di una luce arancione e le nuvole nere della notte erano state sospinte lontano da un vento freddo ma non gelido, segno che la primavera stava cercando di raggiungere Forum City.

Aprì la busta e vi ficcò dentro la mano. Ne estrasse un foglio ripiegato che al suo interno aveva un foglietto più piccolo… il foglio di un taccuino.

 

 

“ Ti mando un pezzo del taccuino di Elvis. Se ti interessa il resto questa sera vai sul forum di COL entra in ‘Sosta’ e aspetta”.

Garmau raggelò… aveva tra le mani un foglietto che poteva essere di Elvis… sulla prima facciata alcune parole scritte a matita…. ‘Generatori per Luca19+2T= Due Centinaia’.

La scrittura sembrava quella dell’amico. Il mascellone si serrò e gli occhi divennero umidi ma… non era per il freddo… in casa aveva più di 20 gradi. Era solo. Nessuno poteva vederlo. Le lacrime cominciarono a scendere. Ne aveva bisogno.

Girò il foglietto e attraverso gli occhi lucidi che ne deformavano i caratteri lesse un appunto…

“Pensione Zocco. Stefano W La Topa”

Erano appunti di nessun valore eppure lo emozionarono. Chissà se il taccuino di Elvis conteneva qualcosa di importante. La sua roba era stata ritrovata alla pensione Zocco ed esaminata ma a parte qualche effetto personale non c’era niente che aveva aiutato le indagini per individuare il Duca.

L’unico con cui Elvis aveva parlato prima di essere ucciso era lui ma non aveva aggiunto nulla a quello che il Comando di Moderazione già non sapesse dai rapporti in ‘Codice Comando’.
Neanche Elvis sapeva dove poteva essere il Duca ma era stato l’unico a entrarci in contatto e a vederlo in faccia e per questo era morto.

Questo semplice fatto dava l’esatta misura di quanto fosse pericoloso dare la caccia a quell’uomo.

Ciononostante il taccuino poteva mettere Garmau in condizioni di scoprire qualche dettaglio che Elvis non aveva messo nei rapporti.

Dell’esistenza del taccuino di Elvis ne era certo. Alcuni clienti del ‘W La Topa’ lo avevano confermato. In particolare Opa Miro aveva affermato che la sera che aveva conosciuto Elvis lo stesso stava scrivendo sul taccuino.

Vladimiro era stato preciso anche nella descrizione…. “Nero… con un elastico che ne chiudeva la copertina…. Scriveva con una matita sottile…”.

Il Comando di Moderazione lo aveva cercato attribuendogli una discreta importanza ma poiché non venne rinvenuto lasciò perdere immaginando che Elvis l’avesse perso o abbandonato da qualche parte…. d’altra parte se non lo aveva con sé significava che non conteneva cose importanti altrimenti non se ne sarebbe separato.

Ma ecco che a distanza di mesi qualcuno si prende la briga di arrivare sulla porta del suo appartamento e offrirgli il taccuino.

La sua mente cominciò a ‘processare’ gli eventi….

Chiunque fosse era arrivato così vicino a Elvis da sapere che aveva un taccuino…

Chiunque fosse era arrivato così vicino a Elvis da sapere che quel taccuino poteva contenere informazioni utili per Moderazione….

Chiunque fosse era qualcuno che non aveva paura di maneggiare materiale che poteva scottare…..

Chiunque fosse era arrivato così vicino a Garmau da sapere che il taccuino di Elvis gli sarebbe interessato…

Chiunque fosse correva il rischio, se scoperto, di essere eliminato dagli uomini del Duca…

Tra meno di due ore avrebbe dovuto prendere servizio dietro una scrivania al quartiere ‘Marchi’… la sua nuova mansione in attesa di tornare al servizio attivo.
Dovevano trascorrere, da regolamento, ancora due mesi di ‘decompressione’ perché ogni agente che veniva coinvolto in uno scontro dove ci scappava la bannatura doveva ‘decantare’ per un periodo in un ambiente tranquillo e poi sostenere i test per il rientro in servizio attivo sul territorio di Forum City.

Non era un lavoro impegnativo perché il quartiere era tranquillo ma non poteva permettersi di passare la notte in ‘Extra’ e poi sperare di andare a guardare un monitor e men che meno di leggere i post con la dovuta lucidità.

Decise che si sarebbe dato malato. D’altra parte la testa gli esplodeva con o senza taccuino per cui si adagiò sul divano e scivolò nel sonno. Quel foglietto gli aveva ricordato che aveva fatto una promessa…. gli aveva restituito la sua proverbiale determinazione… si addormentò con la lucida consapevolezza che la ‘panchina’ era finita. Rientrava in gioco.

 

 

Dall’altra parte di Forum City, nel quartiere ‘Extra’, ‘Chiunque fosse’ stava camminando frettolosamente sul lato nord ovest di Web Square e dopo una trentina di passi svoltò in uno stretto vicolo e scomparve alla vista dei pochi passanti.

Nello stesso momento il Comandante di Moderazione era in un briefing con i Comandanti dei quartieri caldi di Forum City.

“…. la ‘notte dei grossi lucchetti’ ha prodotto ottimi risultati. La maggior parte dei boss delle Street Gang sono stati bannati o sono ‘emigrati’ verso altri forum… ora dobbiamo monitorare gli emergenti….. vanno stroncati sul nascere prima che abbiano seguito eccessivo e che guadagnino spazio.
Comprendo come alcune inziative siano impopolari e altre al limite del regolamento ma è necessario che l’attenzione sia mantenuta alta e che si intervenga al minimo segno di disordine. Nel dubbio ‘bannate’. Gestiremo poi eventuali comportamenti ‘esuberanti’ da parte dei vostri uomini. In particolare in ‘Extra’ voglio il pugno di ferro… anche senza guanto di velluto e in ‘Comportamenti’ voglio il doppio delle pattuglie in giro. Ci sono teppistelli emergenti che tentano di occupare il vuoto di potere lasciato dai vecchi boss. Stroncateli così come state all’occhio anche in ‘Altro Camper’… lì pare abbia spostato il suo baricentro il nostro ‘Genio della Vignetta’ che si sta muovendo al limite… talvolta oltre. E’ già stato ‘cuttato’ un paio di volte e abbiamo ‘cuttato’ anche qualcuno dei suoi…. Così… tanto per fargli sentire il fiato sul collo. Tenetelo d’occhio e schedate anche i ‘vignettari’. “

Da quando a Forum City era scattata la guerra alle Street gang la Moderazione aveva inasprito controlli ed interventi. Alcuni Ideologhi erano stati ‘cuttati’ più volte e qualcuno si era autosospeso sperando che la sua protesta trovasse un seguito ma la Moderazione non aveva fatto sconti…. Un ‘cut’ seguito dall’immancabile lucchetto a stretto giro di posta e le proteste si erano placate.
Qualche recidivo era ‘sparito’ dal mattino alla sera. Le bannature erano frequenti ma avvenivano con discrezione e per spostare l’attenzione degli abitanti di Forum City la Moderazione aveva infiltrato alcuni ‘autori’ che postavano, in concomitanza o subito prima delle bannature, alcuni argomenti ‘dirompenti’ che attiravano attenzione e schiamazzi lontano da dove gli agenti operavano.

Qualche cittadino aveva chiamato per protestare e qualcun altro aveva denunciato la cosa alla stampa ma per lo più erano rimaste doglianze isolate e con scarso seguito.

I cittadini di Forum City appena arrivati in città non avevano ancora ben presente la situazione per cui stavano timidamente alla finestra. Quelli di lunga data stavano invece in buca perché una bannatura gli avrebbe fatto perdere il firmamento di stelle accumulato.

Insomma…. a Forum City l’aria stava cambiando.

Laroby 64 aveva lasciato Moderazione e a nulla erano serviti gli inviti a ripensarci rivoltile dal Comandante. Non ne voleva più sapere di quella vita. Era sempre stata dell’idea che Elvis avrebbe potuto essere salvato se fossero intervenuti più tempestivamente. Lei voleva far esfiltrare Garmau e Elvis subito ma il Comandante era stato convinto da alcuni Comandanti dei quartieri di Forum City che sul camper vi fosse il Duca e la presenza di Elvis appariva ancora necessaria, ancorchè disarmato.

Con le sue credenziali le proposte non le erano mancate. Anche alcuni studi di pareristi di spicco si erano fatti avanti proponendole posizioni di prestigio e ben remunerate nel loro studio ma lei non aveva neppure risposto.
Non ci si vedeva dietro una scrivania ad elaborare strategie per ‘tutelare’ personaggi il cui unico scopo era quello di accaparrarsi potere a Forum City.
Lei vedeva quella cittadina come un luogo da mantenere ordinato e sicuro. Dove i suoi abitanti potessero vivere liberamente e serenamente. Dove tutti potevano trovarvi quello che cercavano e di cui avevano bisogno senza doversi scontrare ma incontrare.

Forum City era diventata grande. Era cresciuta molto e anche velocemente ed aveva attratto molti che ne erano divenuti cittadini. Tra questi non tutti vivevano ed interpretavano lo scorrere del loro tempo passato a Forum City come una piacevole opportunità. Alcuni pretendevano di trovarvi risposte più ampie di quello che una cittadina di villeggiatura poteva offrire…. di avere risposte a bisogni che Forum City difficilmente avrebbe potuto dare.

Per alcuni Forum City era anche un posto piacevole dove contrastare la loro solitudine o sfogare le loro ansie ed insoddisfazioni. Alcuni, delusi, divenivano cittadini molesti ma non pericolosi. La comunità per lo più li tollerava o li ignorava. Talvolta li compativa con un ironico sorriso e talvolta venivano mandati a quel paese.

Lei ci stava bene. Aveva amici e conoscenti e non voleva cambiare troppo le sue abitudini. Aveva fatto richiesta di entrare in un ufficio amministrativo di COL. Si occupava delle registrazioni dei nuovi cittadini. Verificava che dietro un nuovo nick non ci fosse qualche vecchia conoscenza che era stata bannata o cuttata e che quindi cercava di ripulire la sua identità. La sua esperienza l’aveva resa qualificata per quel posto e il suo passato aveva fatto il resto. Non aveva ‘brividi’ ma non ne voleva.

Come tutte le mattine stava tentando un parcheggio ‘acrobatico’ tra una colonnina WiFi e un chiosco mobile di caffè. L’ambulante quando la vide tentare la manovra mise in moto il suo furgoncino e lo spostò precipitosamente… meglio non rischiare con quella donna fresca di parrucchiera… ci avrebbe rimesso la giornata….

“Dove ha imparato a guidare?… Al supermercato?” L’apostrofò mentre Laroby scendeva e dava una rapida occhiata soddisfatta al risultato della sua manovra.
Lo guardò con un sorriso smagliante e …. “No me lo ha insegnato la sua signora…. Mi ha detto però che lei preferisce le auto dotate di cambio manuale…. almeno quando guida si ritrova qualcosa di duro tra le mani…”

L’ambulante non capì subito… un po’ per orgoglio e un po’ per ‘lentezza’ e quando realizzò quella donna era già lontano una decina di metri e faceva ondeggiare il cvlo in segno di impertinente sfida…. “Cafone…. Vede una donna in difficoltà ad invece di aiutarla la insulta… ora ho fretta ma se quando torno è ancora lì gli arroto la biga con tutto quello che c’è sopra”

Mentre mormorava tra sé e sé entrò nello stabile dove aveva sede il suo ufficio. Il portiere la salutò ma il suo sguardo era rivolto alla ‘quarta compressa’ di cui lei era fiera e il marito… ghiotto.

Salì al terzo piano senza incontrare nessuno ne in ascensore ne nei corridoi. Entrò in ufficio e si sedette alla scrivania con sforbiciata di gambe alla ‘strega comanda color’ e accese il computer.
La sua sforbiciata era stata soprannominata ‘strega comanda color’ dai colleghi maschi perché era velocissima ma con un fermo immagine di qualità si era in grado di intravedere il colore delle mutande.

Era veramente una ‘b.@stardinsaid’. La cosa faceva incassare il marito come un Panzer per la gelosia ma a lei serviva per mantenerlo sul chi vive. Non voleva che la sua vita sessuale facesse la fine di quella di Garmau che era ormai diventata un tormentone su alcuni post di Forum City.

Si concentrò sulle nuove richieste di registrazione. Erano parecchie. Doveva evaderle rapidamente e segnare un feed back sul profilo. Se c’era qualche infiltrato lo avrebbero scoperto in un paio di giorni. Certi personaggi non resistono e si scoprono… è solo questione di tempo e… neanche tanto.

 

I due uomini stavano bevendo il loro caffè ed entrambi erano assorti nella lettura dei quotidiani del mattino.

L’Eco di Forum City metteva in prima pagina la conclusione dell’inchiesta sui fatti accaduti nella ‘notte dei grossi lucchetti’… gli agenti di Moderazione avevano agito nel rispetto del regolamento e Felipe era risultato pesantemente implicato nella vicenda. Gli agenti non venivano nominati per questioni di riservatezza.

C’era poi un cenno sul prossimo raduno di ‘CamperonFest’, l’evento istituzionale della vasta contea di COL, a cui partecipavano anche molti abitanti di Forum City e poi una notizia a sfondo sessuale che coinvolgeva un politico di bassa statura e un paio di ‘Forumine’…. uno scandalo che si preannunciava pesante.

“Hai visto?… Sembra che l’inchiesta si sia chiusa bene…”

Il più giovane dei due uomini ammiccò verso il titolo del giornale e attese che il suo amico rispondesse qualcosa…

“Mmmhh…”

“Siamo ciarlieri ‘stamattina eh?” Insistette il giovane.

Era sulla trentina scarsa, occhi azzurri e capelli biondo cenere che gli ricadevano sugli occhi in ricci ‘carichi come molle’. Era vestito sportivo con un paio di ‘gins’, un giubbotto di pelle nera e una sciarpa bianca.

Il suo compagno invece era sulla quarantina abbondante, fisico asciutto ma muscoloso. Occhi neri, rasato a zero e vestito in modo del tutto simile fatta eccezione per il giubbotto che sembrava uno di quelli che usano i marinai….

“Sei più fastidioso della mia ex suocera… potrei sparare anche a te…” ribattè l’uomo senza alzare gli occhi dal giornale.

“Hai sparato a tua suocera?!” Domandò il più giovane spalancando gli occhi e guardando l’amico che aveva parlato con un tono di voce piatto come se stesse commentando che il caffè era poco zuccherato…

L’uomo alzò la sguardo dal giornale. I suoi occhi penetranti inchiodarono il giovane alla sedia…

“Ascolta ‘occhioni blu’…. non le ho sparato… mi sono sbarazzato di lei e di sua figlia prima che la cosa divenisse inevitabile…. spararle intendo…. ma siccome una punta di fastidio verso i rompocollioni mi è rimasta potrei togliermela sparando a te… sai come succede… stavo pulendo il CUT ed è partito un colpo… non sarebbe la prima volta che succede… un’inchiesta… una reprimenda e poi… tutto dimenticato…”

‘Occhioni blu’, nome in codice Sagoma, si rilassò… Sebbene il Fenomeno fosse il suo Comandante lo trattava come se fosse suo fratello minore. Gli voleva bene anche se non lo avrebbe mai ammesso… non era un tipo di tante parole… a volte rimaneva in silenzio per ore e lui non sapeva se toccava a lui prendere l’iniziativa di cominciare un discorso o se era meglio restare in silenzio come lui.
Una volta erano andati sull’argomento e il Fenomeno gli aveva fatto un discorso…. forse il più lungo da quando lo conosceva….

“Il nostro lavoro è uno di quelli di cui puoi raccontare poco agli estranei e non ha senso raccontarlo ai compagni perché lo si svolge insieme per cui sarebbe inutile raccontare una cosa a qualcuno che la conosce almeno quanto te. Inoltre conviene parlare solo quando hai cose da dire… meglio se intelligenti oltre che interessanti…”

“Ah ecco perché parli poco” pensò Sagoma tra se e se.

Lui non si considerava particolarmente interessante ne particolarmente intelligente…. era bravo a sparare… aveva una mira istintiva e precisissima ma, a parte quello, non aveva molto da raccontare e per non rischiare di dire cose inutili tanto per dire aveva imparato a tacere però…. almeno davanti a un caffè si poteva anche sparare qualche ninchiata… o no?.

“Capo… posso chiederti una cosa?”

“Mmmmhh…”

“Lo prendo per un sì… ok?”

“Mmmmhh…”

“Quel giorno…. nel vicolo… cosa è successo veramente?… Perché i due agenti non sono stati esfiltrati prima? “

Il Fenomeno lo guardò infastidito come tutte le volte che aveva sfiorato l’argomento…

“Eri lì anche tu e sicuramente hai visto più di me che stavo cercando di raggiungere il vicolo di corsa dopo aver scaricato il CUT contro quel dannato parabrezza anti proiettile. Se vuoi che ti ripeta che sei stato bravo a beccare 2T da quella distanza ok…. bravo ma…. non è bastato amico… 2T aveva già sparato. Il resto non conta. Con i se e i ma non si va da nessuna parte…”

Il giovane tacque. Il suo Comandante durante il ‘debrefing’ dopo la missione aveva parlato come di routine…
“Abbiamo perso due uomini ma abbiamo beccato i ricercati… tecnicamente la missione è stata un successo. Il Comandante Yascin e il Comandante Eco mi hanno chiesto di farvi pervenire i loro complimenti. Avete 72 ore di licenza. Cercate di non trascorrerle tutte al W La Topa”.

Non un cenno di dolore per la perdita di Elvis…. Eppure Sagoma sapeva che erano stati insieme in varie missioni quando erano arruolati tra gli incursori… poi le loro strade si erano divise. Uno era entrato nei corpi speciali di Moderazione, l’altro aveva scelto la squadra investigativa.

Entrambi erano entrati in Moderazione dopo una missione ombra sulla costa nord occidentale della Sicilia. La missione non esisteva ufficialmente e non era trapelato nulla o quasi… quel poco bastava ed avanzava per far considerare quegli uomini estremamente pericolosi.

Eppure Sagoma sapeva che il suo capo era rimasto scosso dalla morte dell’amico.

Da quel giorno aveva smesso di andarsene a pesca nei momenti liberi…. passava le giornate di permesso nel suo ufficio immerso nelle scartoffie…. analizzando filmati delle postazioni di telecamere… leggendo verbali di interrogatori fatti immediatamente dopo la ‘notte dei grossi lucchetti’. Erano centinaia di pagine…. decine di foto…. ore di filmati.

Sagoma non era una cima ma… non ci voleva una cima per capire che il Fenomeno stava scavando nei meandri di quell’operazione per trovare qualcosa… ma cosa?

Ogni tanto il Fenomeno si incontrava con vecchie conoscenze di Moderazione e più di una volta era andato nel carcere di Magazine Town per interrogare Luca19…. Il compare di 2T ma soprattutto il braccio destro del Duca ma… niente. Non aveva fatto trapelare nulla. Gli era ormai chiaro che il suo Comandante stava conducendo un’indagine ‘privata’ e lui era determinato a scoprire perché….

“Forse hai ragione Capo e probabilmente io ho visto più di tutti voi quel giorno… perché allora stai portando avanti un’indagine senza che nessuno sappia niente…. o sbaglio?

Il Fenomeno sollevò la testa dal giornale e fece un cenno verso la signora della pasticceria… “Posso avere un altro caffè per favore?”

La signora dietro il banco gli fece un sorriso… “Vuole anche un po’ di pastiera?… E’ appena fatta…”

“Si grazie…. anzi ne porti due in modo che il mio amico abbia la bocca occupata a masticare invece che a sparare ninchiate”.

Toccato…. Il Fenomeno era stato colto di sorpresa e cercava di ‘disimpegnarsi’ dalla domanda buttandola in vacca…

“Perfetto…” rispose ‘occhioni blu’…. posso tranquillamente mangiare tanto non ho più niente da chiederti…. devo solo ascoltare…. vero Capo?”

Il Comandante lo guardò ma il suo sguardo era lontano…

“Non sono cose che ti riguardano… stanne fuori e pensa a fare bene il tuo lavoro… sei all’inizio… sei ancora una recluta e se non vuoi ritrovarti a mettere ‘fogliettini’ rossi sui post di ‘Eventi’ ti consiglio di farti gli affari tuoi”.

“Ascolta Capo… passo più tempo con te e con la squadra di quanto ne passi a casa mia… vorrei fare qualcosa… io non conoscevo Elvis ma mi piacerebbe che se succedesse a me quello che è successo a lui qualcuno cercasse di capire… era uno dei nostri ed è stato fatto fuori… chi lo ha eliminato lo ha fatto su mandato e il mandante è irraggiungibile… vorrei contribuire a trovarlo… se non ti interessa il mio aiuto farò da solo e ti assicuro che se voglio risulto simpatico quanto un gatto attaccato ai maroni… a te la scelta.”

Il Fenomeno appoggiò la schiena alla poltroncina e ringraziò Raffaella per il caffè e le pastiere che stavano ‘atterrando’ sul tavolino di marmo. Poi mise un po’ di latte nella tazza e mescolò con calma. ‘Occhioni blu’ non disse nulla. Era andato oltre… per molto meno altri si erano trovati con la bocca ‘sparecchiata’… il Fenomeno stava riflettendo… se avesse voluto dirgli qualcosa lo avrebbe fatto. Non era il caso di insistere.

“Cosa ti fa pensare che ci sia qualcosa che non torna nell’operazione?”

Bingo! Era l’esame di ammissione. Se avesse risposto bene poteva sperare di ‘entrare’ nella mente del Fenomeno altrimenti sarebbe andato a dirigere il traffico nei week end. Decise di dire quello che pensava senza inventarsi niente…

“Due cose…. La prima… Elvis e Garmau non sono stati messi al sicuro… Elvis non era neppure armato e noi eravamo in posizione… avrebbero potuto allontanarsi da lì.
La seconda… il CUT di Elvis era in mano a 2T… trasmetteva la posizione di chi lo impugnava e… era ‘on’ per sparare… non è stato disattivato dal Comando di Moderazione…. avevamo il contatto visivo… non serviva il monitoraggio elettronico”. Se lo avessero disattivato avremmo raggiunto lo scopo di salvare Elvis, l’agente di Yascin nel vicolo e beccare vivo 2T. Non venirmi a parlare di successo dell’operazione…. tecnicamente, come hai detto tu Capo, è stata un’operazione di nnerda gestita con il cvlo… è tutto… Capo.”

Il Fenomeno tacque.

Quel ragazzo aveva ‘visto’ anche quello che non era nel reticolo della sua ottica….

“Stai dicendo che ci sono degli incapaci al Comando di Moderazione o…. peggio… degli ‘amici’ del Duca…. stai dicendo che c’è un complotto e che Elvis è stato eliminato perché sapeva chi era il Duca e che 2T è stato ‘esposto’ perché fosse eliminato per lo stesso motivo. Nessuno dei due doveva uscire vivo dall’operazione ‘la notte dei grossi lucchetti’… con chi ne hai parlato oltre a me?”

Lo sguardo del Fenomeno era duro, freddo… faceva paura… ma faceva più paura quello che aveva detto…. un complotto che coinvolgeva il Comando di Moderazione…

“Con nessuno Capo… davvero”

“Pensaci bene perché se i nostri sospetti fossero veri potremmo essere esposti a qualche pericolo…. sei certo che non ne hai parlato con qualcuno?”

“Assolutamente sicuro Capo…. tu piuttosto… non hai paura di sollevare sospetti continuando a fare indagini per conto tuo?”

“La mia indagine è segreta ma… autorizzata… il Comando è a conoscenza di ciò che sto facendo. Ufficialmente stiamo cercando di catturare le ‘seconde linee’. E’ un’ottima copertura… mentre cerco le seconde linee do un occhio e un orecchio a quello che mi interessa veramente. Per il momento la copertura è buona. Quando l’indagine sarà conclusa vedrò come comportarmi…. tu stanne fuori. Rischi di compromettere tutto e di farci eliminare”.

Raffaella stava servendo i clienti che a quell’ora si susseguivano per la colazione…. Rosario dalla cucina mandava avanti ogni sorta di dolci…. Era venuto il momento di ‘stopparlo’ nel suo delirio creativo altrimenti non avrebbe saputo dove ‘parcheggiare’ i vassoi.

Quei due uomini erano lì da un’oretta e a parte un paio di caffè non avevano toccato dolci… aveva dovuto quasi insistere per le due pastiere… erano in forma fisica eccellente. Il più giovane era alto ma non esile. Spalle atletiche e gambe lunghe.

L’altro, più anziano, era di conformazione più massiccia, sul metro e settantacinque. Una piccola cicatrice sullo zigomo destro e una sotto il sopracciglio sinistro. Avrebbe potuto essere un pugile ma le mani curate lo escludevano. Lo sguardo era duro e contrastava con il viso incorniciato dai riccioli biondi di quello più giovane… non erano padre e figlio…. la differenza di età seppur evidente non era sufficiente a sostenere quell’ipotesi… neppure fratelli… non si somigliavano minimamente…. Colleghi forse.

Il giovane trattava il più anziano con rispetto misto a timore… come se fosse il suo capo…. agenti… magari agenti speciali. Il più vecchio ne aveva l’aspetto il più giovane un po’ meno ma dal fisico avrebbe potuto benissimo esserlo.

Raffaella era sempre molto attenta alle persone che entravano nel suo locale…. all’inizio per un genuino interesse verso il cliente che amava coccolare… quasi viziare. Con il tempo perché, da buona napoletana, non si faceva mai i cassi suoi ma, soprattutto, da quando aveva conosciuto l’agente Laroby64 era diventata un’attentissima osservatrice.

Le piaceva ma soprattutto poteva evitarle dei guai. Laroby le aveva chiesto di tenere gli occhi aperti. Era un favore personale che le domandava. Anche se non era più un agente della Moderazione voleva che quella parte di Forum City fosse ‘ascoltata’ da orecchie amiche…. Chi meglio di Raffaella che aveva una pasticceria di grande passaggio poteva aiutarla nel ‘monitorare’ il quartiere di ‘Extra’… sì c’era il ‘W La Topa’ ma non era posto dove una donna sola potesse svolgere indagini senza dare nell’occhio.

La sua amica veniva regolarmente nel suo locale e chiacchieravano piacevolmente. Se c’erano novità la informava. Laroby faceva le sue ricerche e tutto finiva lì.

Da quando era successo lo scontro in Web Square si parlava molto degli agenti coinvolti…. dell’indagine e di tutto il resto e, come sempre accade, la popolazione di Forum City aveva commentato e ‘arricchito’ la versione dei fatti. Erano molte le cose che si raccontavano ma per lo più frutto di pettegolezzo e fantasiose interpretazioni.

La presenza di quegli uomini nel suo locale di per sé non significava nulla di particolare ma il più anziano era apparso un paio di volte spazientito nei confronti del ragazzo e anche preoccupato. Decise che una telefonata a Laroby64 per invitarla per un caffè poteva anche farla. Prese il cellulare e compose il numero….

“Ciaooooo caraaaaa….. come stai?”

“Bene tesoro…. volevo invitarti da me per un caffè e due chiacchiere tra donne… quando vuoi sai che puoi venire a trovarmi… dobbiamo ancora scambiarci le impressioni sulle ultime puntate di ‘biutiful”.

Era il modo di Raffaella di avvisarla che aveva qualcosa da riferirle… chiamava dalla pasticceria altrimenti sarebbe stata più esplicita…

“Se ci sei passerei in pausa pranzo… verso le 13…. può andar bene?”

“In pausa pranzo andrà benissimo anche se ci sarà un po’ di traffico ma se la sbrigherà Rosario… noi ci faremo uno spuntino servite e riverite… ti aspetto”.

 

Garmau stava uscendo dal torpore. Aveva dormito un paio d’ore ma si sentiva bene come non gli capitava da settimane se non mesi.
Raccolse la busta e vi infilò i due fogli poi se la mise nella tasca interna del giubbotto che giaceva ai piedi del divano.
Raccolse il CUT dal cuscino ed escluse la funzione di rilevazione posizione. Si diresse in bagno per una doccia.

Aveva deciso che quella mattina l’avrebbe trascorsa all’aria aperta… avrebbe fatto colazione lungo la strada che lo avrebbe portato al quartiere ‘Extra’. Sarebbe passato dalla pensione Zocco. Lona e Letta non le aveva mai viste anche se Elvis gli aveva fatto un cenno sulle due sorelle.
Gli aveva detto che una volta finita la missione se ne sarebbero andati tutti e quattro a festeggiare il successo al ‘W La Topa’ e poi via per un week end di ‘sesso droga e rock and roll’. Elvis gli aveva promesso che lui si sarebbe accontentato delle ‘canne e della musica’ mentre Garmau si sarebbe potuto scatenare con giochini a tre con le sorelline tutto pepe….

“Vedrai che ti costringeranno a dire basta amico mio…. Non hai idea di cosa sono in grado di fare…. chiederai pietà e loro non ti ascolteranno…. finalmente la finirai di massacrarti di pugnette….”

Garmau non stava più nella pelle anche se lo aveva insospettito la generosità del collega nonché amico….

“Ma se sono così gnocche come dici perché le lasci a me?” aveva chiesto Garmau con una punta di sospetto…

“Perché mi hanno quasi ammazzato mentre ero alla pensione Zocco… si sono presentate in rapida successione… mi hanno quasi crinato due vertebre le maiale…. pensa che sono state Miss W La Topa per due anni consecutivi….” Poi Elvis aveva cambiato discorso e lui non aveva capito bene l’anno in cui erano state elette miss ma…. poco importava il programma gli piaceva…. Invece poi era successo quello che era successo…

“Andrò da loro a fare qualche domanda…. male che vada farò un po’ di sesso…. ne avrei anche bisogno da quando la mogliettina è tornata dalla mamma con ‘tre punti di saldatura’ sul lucchetto della cintura di castità…. e tutto perché ero stato al W La Topa…. vagli a spiegare che era per lavoro…”

 

Il terrazzo si affacciava direttamente in Web Square. Da lì godeva di una splendida vista sul confine nord est di Forum City… se il suo piano fosse andato in porto il taccuino di Elvis gli avrebbe fruttato un bel gruzzolo e lei avrebbe potuto continuare tranquillamente a condurre la sua vita con una discreta fortuna in dollari di COL.

Avrebbe continuato a lavorare nel suo negozio di libri con una tranquillità maggiore e avrebbe potuto concedersi anche qualche viaggio in camper… anzi avrebbe comprato un mezzo nuovo… ultima generazione. Non troppo grande ma dotato di tutti i comfort irrinunciabile per una persona come lei… avrebbe fatto installare la nuova vasca idromassaggio verticale dotata di cromoterapia e saunetta incorporata….
Pesava solo 380 kg. e risparmiando sul frigo doppia porta, microonde e ‘homfiater’ avrebbe sforacchiato il peso massimo di soli 5 quintali…. niente che ad un controllo non avrebbe potuto risolvere con un ‘battito’ di ciglia dei suoi occhioni.

Quel giorno lei aveva assistito allo scontro…. Il giovane agente era appollaiato sul suo terrazzo. Le aveva intimato di restare dentro e non muoversi ma lei aveva cercato di sbirciare dalla finestrina della cucina. Da lì riusciva a vedere il vicolo dove quei due uomini erano nascosti….

Aveva visto un agente inginocchiato al centro di Web Square che sparava colpi di CUT a raffica…. poi lo aveva visto correre verso il camper che sbandava poco distante dal vicolo.

L’agente dal suo terrazzo parlava alla radio ma lei non riusciva a vederlo perché la finestrina della cucina era molto più a destra rispetto a dove era appostato l’agente… poi l’aveva sentito imprecare e aveva fatto fuoco…. L’uomo che barcollava era stato colpito in pieno e si era accasciato a terra e anche uno dei due uomini nel vicolo era scivolato a terra.

Il suo compagno si era chinato su di lui e poi non aveva visto più niente perché erano accorsi molti agenti tutti con i CUT spianati e il vicolo era scomparso alla sua visuale.

L’ultima cosa che aveva visto era stato l’uomo che aveva soccorso il compagno allontanarsi intabarrato nel suo giaccone… sembrava piangesse.
Aveva una mascella prominente e se ne andava lentamente poi l’agente sul terrazzo era rientrato in casa e si era precipitato in strada.

Lei era rimasta shockata… aveva acceso il lettore cd…. la voce di Elvis aveva risposto con una dolce melodia…. Love me tender.

Il colpo di fortuna era stato il pomeriggio quando la sua amica Lona era andata a trovarla… era in lacrime… aveva detto che l’uomo ucciso nel vicolo era innamorato di lei ma che per il lavoro che faceva non poteva permettersi di avere una relazione affettiva.

Stringeva tra le mani un taccuino nero dove lui aveva scritto alcune cose tra cui anche il nome di lei.

Aveva capito subito che quel libretto poteva essere un elemento di una qualche importanza e l’aveva convinta ad affidarlo a lei perché gli agenti avrebbero perquisito la sua camera e se l’avessero trovato in mano sua avrebbero potuto sospettare un suo coinvolgimento….

Lona che era tanto intelligente quanto bella si era fidata e così era entrata in possesso del taccuino di un agente della Moderazione…. forse aveva importanza o forse no ma tanto valeva dargli un’occhiata alla luce di quello che avrebbero poi detto i notiziari e i giornali.

Lo nascose nel suo negozio di libri all’interno di un cofanetto contenente due volumetti… uno sulle Aree di Sosta a 5 stelle e l’altro una raccolta di racconti di Decimo Massimo che veniva dato in omaggio in quanto non c’era stato verso di venderne una sola copia.

Il taccuino di quell’agente sarebbe rimasto lì al sicuro. Lona l’aveva ringraziata e il giorno dopo le aveva telefonato per dirle che effettivamente gli agenti avevano preso la sacca di Elvis e tutti i suoi effetti personali.

Lei aveva sorriso tristemente…. che coincidenza…. l’agente caduto nel vicolo si chiamava Elvis e lei aveva messo una canzone di Elvis… quello vero… subito dopo la sparatoria…..

“Proprio vero…” aveva pensato Cchea… “Con quel pirla di Decimo non si sa mai come vanno realmente le cose”.

Con questo pensiero si richiuse la porta alle spalle e si diresse verso il suo negozio. Quella sera aveva un appuntamento con l’agente Garmau sul forum alla sezione ‘Sosta’… si sarebbe dovuta concentrare per non farsi beccare.

Da quello che dicevano i giornali Garmau era uno duro che non disdegnava l’uso della violenza e i tre colpi che avevano cancellato la metà di 2T erano una buona testimonianza. Doveva stare attenta… molto attenta.

Cchea si inserì nel traffico pedonale che In Web Square stava divenendo più sostenuto e si diresse verso il negozio. Una decina di metri più avanti, sul lato opposto della strada pensò di aver intravisto l’uomo con cui aveva l’appuntamento sul forum…. Il cuore quasi si fermò. Per un attimo pensò di essere già stata braccata.

Pensò di essere stata vista e seguita da Garmau quella mattina presto quando aveva rischiato l’infarto per mettere sotto la porta la busta contenente il foglietto del taccuino di Elvis… si riebbe quando realizzò che quell’uomo stava andando per la sua strada e non aveva il minimo sospetto su di lei.

Procedeva con le mani nel giaccone ed aveva un aspetto rilassato. Forse non aveva ancora trovato la busta… forse non era ancora rientrato in casa ma a giudicare dalla sua direzione non era lì che si stava dirigendo.

Trasse un sospiro di sollievo. Cercò di calmarsi. Se voleva portare a termine il suo progetto doveva avere nervi più saldi. Si sentì oggetto degli sguardi di tutti i passanti nel raggio di 500 metri. Non era un buon modo per trattare un affare come quello. O si dava una registrata o avrebbe fatto meglio a distruggere il taccuino e dimenticarsi ogni sogno di gloria.

“Una vita agiata merita qualche giorno di tensione… mantieni la calma ragazza… vedrai che tutto andrà bene.”

Mormorando tra sé questo invito a rilassarsi aveva continuato per la sua strada…. Garmau, totalmente ignaro, era passato alla sua altezza dall’altra parte della strada senza degnarla di uno sguardo. Lei aveva continuato in direzione del negozio. Si fermò a prendere il Forum City Daily e proseguì. Voleva avere le ultime notizie prima di contattare Garmau…. ammesso che a Garmau interessasse qualcosa del taccuino….

Forse aveva dato per scontate troppe cose. Forse a lui non interessava niente e probabilmente non aveva il denaro necessario che lei voleva ottenere… avrebbe dovuto investire della richiesta la Moderazione e questi si sarebbero scatenati nella ricerca di chi aveva in mano il taccuino…. Più ci pensava e più si convinceva che si era cacciata in un affare molto più grosso di lei.

Così non poteva continuare. Decise che non avrebbe pensato al taccuino fino a quella sera e poi avrebbe deciso il da farsi anche in funzione di come avrebbe reagito Garmau.

Entrò nel suo negozio. La giovane commessa era già al lavoro. Stava riordinando una pila di libri che erano stati spostati da clienti pigri o distratti…. “Ciao Cchea… tutto bene? Hai una faccia che sembra che hai visto un serial killer….”

Cchea rimase un attimo in silenzio prima di rispondere…. “Mah… credo di avere un po’ di influenza… speriamo bene…”

Appoggiò la borsa sullo sgabello e si tolse il cappotto. O si calmava o non sarebbe arrivata a sera. Andò in bagno e guardò la sua immagine riflessa nello specchio… non era male dai… doveva solo mutare l’espressione da fagiana terrorizzata in quella di donnola affamata….
“Calma Cchea… va tutto bene… calma.”

 

Quando Laroby giunse alla pasticceria era da poco passata l’una. Raffaella aveva fatto preparare un tavolo per loro in fondo al locale davanti alla specchiera fine ‘800 che ornava la parete di destra. Era il più lontano dal banco di dolci e isolato rispetto agli altri perché sfruttava come ‘separè’ una rientranza del muro maestro. In tal modo due persone sedute dallo stesso lato del tavolo potevano non essere visibili agli altri avventori.

Si sedettero dopo i convenevoli che tra le due donne erano molto simili a quelli che il ‘pavone’ dedica alla ‘pavona’.

“Sei in forma splendida Laroby… e noto che non lo nascondi troppo…”

l’apostrofò Raffaella con uno sguardo esplicito alla ‘quarta compressa’ dell’amica….

“Maddaiiiii… mi metti in imbarazzo… d’altronde se una ha ancora della ‘merce’ in buono stato perché non farlo sapere in giro…”

“Ma il tuo Panzer cosa dice?”

“Niente… cioè…. un po’ s’inc@zz@ ma… apprezza l’articolo…” rispose Laroby con uno sguardo ‘assassino’.

Arrivò Rosario con vassoio the e dolci. Sorrise alla Laroby e alla sua Raffaella che lo ‘castigo’ immediatamente….

“Togliti dalla faccia quell’espressione da ‘suricata’ in amore e asciugati la goccia di saliva che ti sta uscendo dal lato destro della bocca…. Poi rimetti dentro la lingua e guardami negli occhi perché la mammografia la mia amica la fa in clinica e anche se sei vestito di bianco ti assicuro che non assomigli a un medico.”

Rosario arrossì leggermente ma non fu colto impreparato…. “Lo sai che sei la mia unica fonte di libido Raffaella… comunque se per caso ti metti un reggi tette di un paio di misure più piccolo non faresti un dispetto al ‘suricata’ che abita nelle mie mutande….”

Toccò a Raffaella arrossire e a Laroby ridere…. Rosario depositò il contenuto del vassoio sul tavolo…. lanciò uno sguardo da ‘cinghiale adulto’ a Donna Raffaella e tornò dietro il banco.

“Uomini… vedono un paio di tette e non capiscono più niente….” si lamentò Donna Raffaella con un sorriso imbarazzato.

“Beh… meglio così nel nostro caso no?… Rise Laroby.

Le due donne iniziarono a concentrare la loro attenzione su quello che avevano davanti e di cui si servirono ampiamente….

“Questa mattina sono venuti due uomini a fare colazione da me… uno, il più giovane, alto con capelli biondi e ricci… l’altro più anziano…..”

Raffaella iniziò a descrivere all’amica l’aspetto dei due uomini che avevano lasciato il suo locale meno di tre ore prima…….

 

La mattinata era fredda e ventilata a tutto vantaggio del cielo che era finalmente terso e azzurro. La luce brillante del sole rendeva piacevole passeggiare.

Garmau si sentiva bene… finalmente aveva trovato un punto di attacco per affrontare quella ‘parete’ che aveva di fronte. Avrebbe cominciato da zero. Aveva fatto una promessa a Elvis… era ora di iniziare a mantenerla.

La Pensione Zocco era l’inizio e poi la sera avrebbe cercato di capire chi fosse… ‘Chiunque fosse’.

Come nel football americano…. un centimetro alla volta…. una ‘yard’ alla volta… primo down e… ricominciare a macinare terreno fino al touch down. Non era uno veloce ma era…. uno duro e sarebbe arrivato dove voleva. Lo doveva a Elvis ma prima ancora a se stesso.

Stava giungendo in Web Square… non era mai tornato lì da quel giorno.

Il cuore gli batteva forte e l’emozione era tanta ma, stranamente, proseguì senza nessuna esitazione. Si sentiva forte… in forma… lucido e probabilmente era anche vero perché aveva notato che una biondina dall’altro lato della strada lo aveva guardato con insistenza e forse interesse ma lui non aveva dato nessun riscontro allo sguardo. Ora oltre all’obiettivo di prendere il Duca aveva anche uno straccio di piano e non sarebbe stato lo sguardo di una donna a farlo distrarre.
Non ora che aveva ritrovato la determinazione necessaria e, sperava, sufficiente per cominciare la caccia. Si sentiva come un segugio dietro il cinghiale…. non aveva ancora la pista ma la stava cercando e quando l’avesse trovata il cinghiale avrebbe avuto i suoi problemi da risolvere.

La pensione Zocco faceva angolo con il vicolo dove lui e Elvis avevano creduto di trovare rifugio.

Attraversò Web Square e si fermò davanti al vicolo. Non c’era nessun segno di ciò che era avvenuto mesi prima.
Si avvicinò ulteriormente poi si girò verso la piazza. Guardò in alto davanti a sé dove erano appostati i tiratori delle squadre speciali…. uno era sulla sinistra ma non aveva visuale mentre l’altro avrebbe dovuto essere appostato su uno dei terrazzi che aveva di fronte…. aveva fatto un signor tiro… saranno stati almeno 400 metri e con una visuale disturbata dal camper eppure aveva centrato 2T in pieno… se solo lo avesse beccato un attimo prima… solo un attimo.

Si distolse da quel pensiero… non voleva rientrare nel loop dei ‘se’ e dei ‘ma’… doveva accettare quello che era successo. Solo così avrebbe potuto andare avanti.

Si girò nuovamente e diede un’ultima occhiata al vicolo….

“Chissà se sei qua intorno amico… dicono che le anime fanno fatica a staccarsi dai luoghi dove si sono dovute separare dal corpo…. se così fosse sei pregato di non rompere i collioni e di andare a terrorizzare il Duca e non me e se hai qualcosa da dirmi aspetta di incontrarmi ‘di là’?
Lo so sono stato uno ssronzo… avrei dovuto friggere 2T appena l’ho visto ma… si insomma è andata come è andata…. mi dispiace amico… mi dispiace tanto ma ora non posso farci più niente…”.

Qualche passante lo stava osservando di sfuggita… parlava da solo… il suo aspetto non era rassicurante se poi ci metteva anche il fatto che sembrava stesse parlando ad un muro….

“Che si fottano… ciao Elvis… devo andare… ti faccio sapere come mi trovo con Zocco Lona e Zocco Letta… che nomi. Certo che i genitori gli volevano bene alle due fanciulle…”

Rise tra sé e pensò che così l’immagine del folle fosse completa. Si diresse verso la porta della pensione e varcò la soglia……

 

“E’ normale che fossero in giro insieme. Sono molto uniti tra loro. Il più anziano è un Comandante di Squadra…. nome in codice, credo, Fenomeno… ma non ne sono sicura.
L’altro dovrebbe essere l’ultimo arrivato. E’ quello che ha beccato 2T da una distanza impossibile ma un attimo troppo tardi. Lo chiamano Sagoma.
Sono anomali come Agenti Speciali… poco cervello e molto istinto…. molte volte funziona… qualche volta no.”

Laroby smise di parlare e avvicinò la tazza alla bocca.

“E il tuo collega… Garmau… che fine ha fatto?”

“L’hanno spostato in altro quartiere ma è normale… lo fanno sempre quando c’è uno scontro così violento. So che ha avuto un periodo non buono… pare che la moglie lo abbia messo in ‘quarantena’ perché era spesso al ‘W La Topa’… lui diceva per lavoro ma lei non ci ha creduto.

Tra poco rientrerà in servizio attivo. L’inchiesta ha avuto esito positivo. Spero di rivederlo presto in forma. L’ultima volta che l’ho sentito era un po’ giù… magari oggi lo chiamo. Buon vecchio Garmau… non si dà pace per non essere riuscito a salvare Elvis…”

Raffaella guardò l’amica… “Ma che tipo era il vostro collega?… Non se ne è mai saputo molto… aveva famiglia?”

“No, era solo… nessun parente…. almeno conosciuto. Era uno dei corpi speciali su di lui non si è mai saputo granchè….. anche Decimo Massimo non ha mai scritto molto su di lui…. è comparso improvvisamente… ha fatto un buon lavoro e poi…. andato. E’ strano ma è così e penso che non si saprà molto altro di lui”.

Laroby guardò l’orologio. “Devo scappare cara… se li rivedi avvertimi.”

Si scambiarono un abbraccio e poi Laroby uscì salutando Rosario con un sorriso e un piccolo gesto della mano.

Quando fu in macchina si diresse verso il suo ufficio ma prima parcheggiò tra un ‘tombino’ delle fibre ottiche e un distributore di Internet key.
Prese il telefono e compose il numero di Garmau…. attese una decina di squilli invano poi la voce trafelata di Garmau sbraitò nella cornetta… “PRONTO… CHI SEI?”

Allontanò di colpo il telefono dall’orecchio…. con Garmau non serviva il ‘vivavoce’….

“Sono Laroby… ti disturbo? Come stai agente?”

Dall’altra parte della connessione Garmau rimase un attimo in silenzio poi….

“Ciao Laroby… bene grazie anzi… benissimo fino a 20 minuti fa poi…. l’inferno.
Sono stato assalito da un ‘cesso mummificato’ e da un altro cesso…. senza più neanche…. ‘le bende’.
Non hai idea…. non puoi avere idea. Due Arpie assatanate con una tempesta ormonale peggio di una tempesta solare…. stavo per sparare…”

“Ma cosa stai dicendo Garmau…. sei bevuto? Oppure fumato? No… indovino… tutte e due le cose… cosa è successo? Sembri spaventato….”

“Spaventatoooo? Non hai idea Laroby. Non so come faceva Elvis…..” Garmau si interruppe di colpo…. Anche Laroby rimase in silenzio poi….

“Cosa stai facendo Garmau? Cosa centra Elvis? Dove sei?”

“Cosa vinco se rispondo a tutte e tre le domande?… Sono stato alla pensione Zocco per chiedere se avevano ancora qualche effetto personale di Elvis… così… tanto per fare un giro… niente di che…”

“Non fare lo ssronzo con me… non sono più un agente ma la testa non è lì per separare le orecchie…. che c@zzo stai combinando?… Anzi no… ti aspetto sotto il mio ufficio alle quattro… c’è un chiosco ambulante di caffè… vedi di non mancare perché so dove abiti… ciao”.

Garmau era rimasto con sguardo ebete a fissare il cellulare…. come poteva essere stato così pirla da farsi incastrare dalla sua ex collega? Poi capì…. era sotto shock dopo l’esperienza alla pensione Zocco.

Non erano passati tre minuti dal suo ingresso che le sorelle lo avevano circondato…. l’odore di minestrone ai 10 legumi che proveniva dalle loro ascelle lo aveva quasi stordito… avevano avvicinato i loro visi truccati con un paio d’etti di cosmetici assortiti al suo e aveva potuto sentire l’odore della matriciana che si erano ‘sparecchiate’ per colazione.
Si era dovuto divincolare usando anche le maniere un po’ brusche…. una delle due… Lona o forse Letta… non lo sapeva… lo aveva cinto da dietro e aveva cercato di immobilizzarlo mentre l’altra cercava di catturare il ‘suricata’ che affittava le sue mutande e da tempo non pagava l’affitto.

Era stato ad un passo dall’abbatterle.
Si era precipitato in strada con le due Zocco alle calcagna che lo insultavano pesantemente….. ‘Astardoinsaid’ di un Elvis…. un week end con quelle due gli aveva proposto…. “Maldido…. ti saresti accontentato delle ‘canne e della musica’ eh? Mentre io lottavo contro due ‘femmine alfa’ di bufalo americano…. e con lo stesso odore!…. Se non ti faceva fuori 2T ci pensavo io agente speciale dei miei maroni”….  poi scoppiò a ridere pensando a quanto si sarebbe divertito il suo amico alle sue spalle.

Ma ora aveva un problema…. quella faina della Laroby lo aveva ‘cagnato’ e lui non aveva scampo…. tanto valeva raccontarle tutto e amen.
D’altra parte la ragazza sapeva essere accomodante come un paio di mutande con l’interno cosparso di superattak…. depilazione definitiva e forse… qualcosa di più se non stavi attento a come ‘strappavi’.

Decise che le avrebbe raccontato tutto. Faceva comodo anche a lui contare sui consigli della sua ex collega. Tra l’altro era stata l’unica che si era fatta sentire nei lunghi mesi dell’inchiesta. Degli altri nessuna traccia se non un incontro fortuito con il Fenomeno al ‘W La Topa’ che gli aveva offerto un paio di birre e fatto un paio di domande su Elvis…. forse più di due ma comunque gli altri erano spariti.

Si sentì meglio… più rilassato e fiducioso. Erano quasi le due… doveva mangiare qualcosa.

 

Luca19 fu introdotto in parlatorio. Il suo Parerista era venuto a trovarlo. Dopo i convenevoli di rito iniziò a parlare del motivo che lo aveva portato ad incontrare il prigioniero.

“Ci sono novità… devi stare tranquillo. Il Capo apprezza molto quello che stai facendo. Al processo mantieni un profilo basso. Faremo in modo da convincere la Corte dei Pareri che sei sempre stato una pedina utile solo per le tue conoscenze motoristiche e poco altro. Se tutto va bene ti concedono la semilibertà così puoi uscire di giorno e rientrare solo per dormire…. Dopo chiederemo i domiciliari in ‘Extra’ e l’affido ai Post Sociali. In meno di un anno sarai libero.”

Luca19 annuì. Poi fu lui a dare informazioni a quello che pensava fosse l’uomo che aveva a cuore il suo caso….

“E’ venuto il Fenomeno a farmi delle domande…. l’ultima volta due settimane fa. Voleva sapere nomi e nick delle seconde linee. Mi ha fatto capire che se collaboro potrei cavarmela con poco. Gli ho risposto che io non sapevo niente…. che facevo solo lavori sui motori dei mezzi del Duca e che lo incontravo solo quando lo portavo a provare le modifiche… quello sta facendo domande in giro per Forum City. Stategli addosso perché è uno che sembra un po’ pirla ma non così tanto come vuol far credere.
Riferisca al Duca che lo ringrazio e che ho fiducia in lui. Io aspetterò qua dentro il tempo necessario. Non ho problemi ma tenetemi lontano il Fenomeno. Non mi piace avere a che fare con lui… a volte mi sembra che voglia strozzarmi a mani nude…. mi fissa per minuti interi con uno sguardo vuoto… ebete. Non parla e io non so più cosa dire o cosa fare. Mi mette i brividi.”

“Non preoccuparti. Riferirò al Duca ma devi farci un favore…. devi dire che gli vuoi parlare… che hai deciso di collaborare… mettigli nell’orecchio qualche nome… dagli qualche piccolo indizio… uno straccio di pista insomma… vediamo di capire cosa cerca realmente e se possiamo farlo cadere in una trappola.
Verrò a trovarti non appena avrai visto il Fenomeno così mi riferirai e noi faremo in modo che non venga più a disturbarti…. e che non disturbi più nessun’altro.”

Il Parerista concluse la frase con un sorriso eloquente e Luca19 si rilassò e ricambiò con uno sguardo ambiguo. Poi il Parerista si alzò e si diresse verso la porta in ferro. L’agente gli aprì e lo fece uscire.

Si fece restituire i suoi oggetti personali tra cui il telefono ed uscì nel piazzale del carcere e da lì si incamminò fino al parcheggio.

“Sta crollando…. Sì… il Fenomeno lo ha messo un po’ sotto pressione. Gli ho detto di fornirgli una pista…. così tanto per verificare dove vuole andare a parare. Lo andrò a trovare di nuovo dopo che avrà visto il Fenomeno per farmi riferire cosa gli ha dato in pasto poi…. lo eliminiamo in modo che il Fenomeno pensi che è stato fatto fuori perché aveva cantato…. Ciò rafforzerà in lui la convinzione di avere informazioni attendibili e lo porterà dritto in trappola così lo eliminiamo. La richiamerò non appena si saranno visti per ‘procedere’ con Luca19…. Si lo so era uno in gamba ma io consiglio di servircene un’ultima volta e poi… d’accordo… andiamo avanti.”

Il parerista rimise il cellulare nella tasca interna della giacca. Salì sul suo ‘Big Silver’ Super America e si diresse verso il confine sud di Forum City.

 

Garmau stava aspettando la sua ex collega. Nel mentre che aspettava osservava una coppia mano nella mano che procedeva sul lato opposto della via… erano giovani… lei sembrava compiaciuta nell’ascoltare il ‘suo lui’ che le sussurrava qualcosa all’orecchio e intanto sorrideva….

“Non ci vuole molto a capire che te la vuoi trombare amico e mi sa che sei sulla buona strada…. fossi bravo io con le parole come sembri essere bravo tu a quest’ora…”

Non finì il pensiero che… “Ciao Garmau… cosa fai il guardone?”

Laroby era arrivata senza che lui se ne accorgesse…. stava invecchiando. La guardò e rimase per un attimo senza parole…

“Però… ti ha fatto bene lasciare la MOD… sei in forma splendida” dissè infine Garmau ammirato alla vista della donna.

“Se ti riferisci alle tette…. perché è a quelle che ti riferisci visto che non ho gli occhi di ‘Lizteilor’… non sei il primo e non sarai neanche l’ultimo di oggi. Comunque guardare e non toccare. Facciamo due passi e raccontami… e stammi di fianco perché se cominci a guardarmi il cvlo potresti scivolare sulla tua stessa bava… andiamo agente Garmau…”

Garmau non disse niente…. non sarebbe servito… era sempre la stessa…. impertinente, sboccata ma, in fondo… timida…. almeno credeva.
Era comunque il tipo di donna che era meglio avere a favore che contro. Sarebbe diventata una suocera invadente e anche rompicollioni ma quelli non sarebbero stati problemi suoi. Decise di sbavare un po’ mentre raccontava a Laroby della busta.

 

Il Fenomeno era nel suo ufficio al 2° piano interrato della palazzina dove avevano sede gli uomini delle squadre speciali del Comandante Yascin.

L’edificio era un cubo di cemento armato di color… cemento armato con pochissime finestrelle in… vetrocemento con doppio rivestimento in vetro anti proiettile.
Il primo piano fuori terra era adibito in parte a mensa e in parte a palestra. Il secondo aveva piccoli loculi due metri per tre che fungevano da stanzette per chi non aveva una casa dove andare, o perché non l’aveva mai avuta o perché la ex moglie se l’era presa lasciando però il mutuo da pagare…. così… in ricordo dei bei momenti passati insieme. Tra queste c’era anche la ‘cella’ del Fenomeno.Lui era l’unico residente fisso della ‘casa’.

Il primo piano sotterraneo era riservato all’armeria, al poligono e al parcheggio. Il secondo agli uffici dei Comandanti di squadra. Le squadre erano 4 tra cui la sua e una quinta stava per essere costituita. Ciò avrebbe comportato la disgregazione delle altre quattro perché ogni squadra avrebbe fornito un veterano a quella nuova che sarebbe così stata composta da 4 veterani,tra cui il capo, e tre reclute. Le squadre che cedevano il veterano venivano a loro volta reintegrate con una recluta…. Insomma… un po’ di casino…. Gente abituata a lavorare insieme che doveva separarsi e fare squadra con altri uomini quasi sconosciuti o magari rivali…. Reclute che non avevano alcuna esperienza sul campo… un momento non facile da affrontare sia per gli uomini, veterani o reclute, sia per i Comandanti, esperti o di nuova nomina.

Ma queste erano le regole volute dal Comandante Yascin e quelle regole andavano rispettate.

Il Fenomeno doveva individuare il membro da mettere a disposizione della squadra costituenda e questo sarebbe stato ‘letto’ dal prescelto come un ‘tradimento’, una ‘bocciatura’ da parte del suo Capo…. era un momento delicato, da gestire con tatto e psicologia.
Entrambe doti che al Fenomeno mancavano.

A poco o nulla sarebbe valso dire al prescelto che era stato segnalato per assumere il comando della squadra costituenda. Lo facevano tutti i Comandanti con gli uomini che mettevano a disposizione… un po’ per indorare la pillola e un po’ per lavarsi la coscienza….
Anche la coscienza era un’area di ‘miglioramento’ del Fenomeno.

Aveva davanti i ‘dossiè’ dei suoi uomini. Erano tre i candidati a lasciare la squadra e solo uno in grado, secondo lui, di assumere il comando di quella nuova. Un eccellente tiratore… un abilissimo tattico…. un ottimo addestratore.

Mentre era assorto nei suoi pensieri squillò il telefono che aveva sulla scrivania. Era quello per le comunicazioni ordinarie… di servizio. Il telefono per le ‘emergenze’ non aveva tasti. Poteva solo ricevere.

Il Fenomeno guardò l’orologio… orario strano per comunicazioni di ‘rutin’…

“Pronto… sì….” Il Fenomeno rimase in silenzio per qualche secondo poi…

“Domani alle 17.00. D’accordo.”

Riattaccò la cornetta e si appoggiò allo schienale della poltroncina reclinabile. Appoggiò le mani sui braccioli e guardò la parete davanti a sé in…. cemento armato ornata da venature in rilievo di… cemento armato (eccheppalle…. una foto della rosibindi?… Dell’igenista dentale?… Un poster di giggidalessio?… Un calendario da gommista?… E metti qualcosa su ‘sto c@zzo di pareti di…. cemento armato… s’è capito che stai in un bunker).

Rimase così per alcuni minuti aspettando che Decimo gli mettesse in bocca una battuta intelligente… una frase a effetto… niente.

“E poi ‘riccioli d’oro’ si lamenta che non dico un c@zzo… ‘sto pirla dell’autore mi fa fare solo delle gran figure di nnerda… ma una bella frase inventatela no? Sono anche io un personaggio di Moderazione…”

Intento a queste rivendicazioni sindacali che, si saprà solo in un altro capitolo, erano state parzialmente accolte, si alzò e uscì dal suo ufficio per raggiungere il parcheggio. Quella sera andava al ‘W La Topa’. Aveva bisogno di quante più informazioni possibile.

Salì sul suo fiammente ‘malacuticinquantatremarce’ e si diresse in città. I suoi uomini non condividevano i suoi gusti in fatto di ‘dueruote’ ed era spesso oggetto di sommessi commenti ma a lui non importava…. Quel tipo di mezzo gli ricordava la sua gioventù e le prime ‘limonate’ con le ragazze… almeno era sicuro che non andavano con lui per… la moto. (ndr. In realtà il Fenomeno non possedette mai il ‘malacuti’ in questione ma… cuccava poco lo stesso).

 

“Ciao a domani ma se stai poco bene resta a casa. Al negozio ci penso io e se avessi bisogno di qualcosa chiama… non farti problemi.”

La giovane commessa uscì dal negozio e lei la salutò con un cenno del capo ed un sorriso tirato. Aveva lo stomaco in subbuglio ma non era innamorata era…. spaventata. A nulla le era servito ripetersi mentalmente che avrebbe potuto lasciare perdere in qualsiasi momento… che avrebbe potuto restituire il taccuino a Zocco Lona e tutto sarebbe finito….

No. Voleva andare avanti. Non era solo per i soldi… era anche per se stessa. Una sfida e poi la ‘botta di adrenalina’ le piaceva. Il suo lavoro era troppo tranquillo, quasi noioso.
Le uniche ansie provenivano dal riuscire a pagare le spese a fine mese e guadagnare abbastanza per vivere. Sino ad ora c’era sempre riuscita ma i tempi si facevano sempre più difficili.

La gente leggeva sempre meno i libri… preferivano Internet… i ‘soscialnetuork’…. I forum. Un buon libro se lo erano scordato. Leggevano un sacco di ninchiate… era sufficiente che fossero su un forum per dar loro un’importanza fasulla. Adesso si erano pure inventati i ‘libri elettronici’ in biblioteche ‘virtuali’ con romanzi non più con pagine numerate ma in ‘gigabait’.

“Dai a una persona un giochino elettronico luminoso e gli puoi ‘fottere’ pensione, lavoro, cervello e magari anche la moglie o il marito ma basta che non gli ‘fotti’ il tablet”.

Con queste amare considerazioni un po’ di parte Cchea si stava preparando ad andare a casa. Il cofanetto che conteneva il taccuino di Elvis era già nella sua borsa. Se la mise a tracolla e uscì. Dopo aver chiuso la porta si diresse verso la gastronomia all’angolo dove doveva ritirare la cena che aveva ordinato per telefono quel pomeriggio.

Anche se lo stomaco la disturbava aveva deciso di mangiare comunque qualcosa di… leggero.

Entrò e…

“Ciao Cchea… è tutto pronto… chiamo il ragazzo che ti prepara il pacchetto… un attimo…”

Cchea sorrise e attese che la ‘matrona’ di 112 kg. per 152 cm. desse disposizioni al garzone di bottega….

“Armà… e sbrigate con quell’Amatrisciana… porta anche quei 3 etti de pajata e la coda alla vaccinara…. S b r i…. g a… t e !… arriva Cchea… vuoi anche stì du carciofi alla giudia?… Sonnà poesia…”

Cchea guardò i carciofi…

“Naaaaa…. Gnàa posso fà…”

Prese il pacchetto che quel ‘trancio’ di donna le porgeva e se lo mise sottobraccio. Il calore delle pietanze le trasmise una piacevole sensazione che l’avrebbe accompagnata sino a casa. Sebbene la cena si preannunciasse frugale aveva quella punta di raffinatezza che non mancava mai nelle cose che Cchea faceva… indossava…. diceva.

Salì le scale fino al pianerottolo senza fermarsi. Riprese fiato mentre cercava le chiavi nella borsa. Aprì e accese le luci del suo attico al 4° piano. Appoggiò la cena sul bancone della cucina, si tolse il cappotto e le scarpe e si infilò un paio di calzettoni antiscivolo raffiguranti Pluto…. Erano comodissimi…. Peccato per le orecchie che erano state lasciate a lunghezza naturale ed erano causa di frequenti inciampi l’ultimo dei quali le era costato un livido blu in fronte quando era atterrata di cranio sul bordo vasca ‘idrocromoaromofotofangopetterapi’…. un’opera d’arte che le era costata quanto un monolocale in periferia ma ne era fiera.
Le istruzioni erano contenute in due volumetti per un totale di 200 pagine che lei aveva letto fino a pag. 5 e poi, con disinvoltura tutta femminile, aveva improvvisato e a parte qualche ‘incidente di percorso’ era andato tutto bene… o quasi.

 

Sagoma era stato al poligono interno per fare alcune prove di tiro con un nuovo modello di CUT cal. 10 ma non ne era soddisfatto. Troppo rincvlo e per riportare l’arma in assetto di tiro impiegava troppi secondi. Preferiva calibri più mansueti che però permettevano tiri di precisione in rapida sequenza. Rimise l’arma in sicurezza e la riconsegnò. Prese la sua borsa e si diresse verso l’uscita e in quel momento sentì il rumore di quel cesso su ruote che il Fenomeno si ostinava a chiamare moto.

Chissà dove stava andando… magari aveva in mente di fare indagini private.

Non era rimasto per niente convinto della spiegazione che il Fenomeno gli aveva fornito. Non c’era nessuna indagine autorizzata… c’era solo l’indagine del Fenomeno. Lui non era un mostro di intelligenza ma neanche il suo capo lo era anzi… buon capo, ottimo tattico, grande istinto ma… a neuroni era messo male.
Salì sul suo Dodge Ram e imboccò la Adsl Avenue che correva lungo il confine est di Forum City. Per circa due Km era l’unica strada e quindi calcolò che nel giro di un minuto avrebbe ‘agganciato’ il ‘malacuti’ del Capo.
Esattamente 50 secondi dopo lo vide ad una distanza di circa 600 metri o meglio vide una nube azzurrognola che tradiva la presenza del ‘malacuti’….

“Quel cesso che si porta appresso è più lento di un bradipo con la bronchite e fuma peggio di ‘bobmarlei’ ai tempi d’oro….” pensò mentre rallentava quel tanto che bastava da giungere all’incrocio con Vodafonkey Road ancora a distanza di sicurezza.

Non voleva che il capo lo individuasse. La sua era l’unica ‘macchina’ decente di tutta la squadra…. Era alla 20esima rata su 360 ma era ‘na’bbellezza’.

Non aveva timore di essere avvistato dagli specchietti perché il Fenomeno volendo dare al suo ‘mezzo’ un tocco personale l’aveva verniciato con vernice ‘stealth’ e bravo com’era con il fai da te aveva verniciato anche…. lo specchietto retrovisore.

Qualcuno lo aveva preso per il cvlo a voce un po’ troppo alta e il giorno dopo si era ritrovato con il proprio mezzo con due gomme su 4 ‘leggerissimamente’ a terra…. Gli altri a seguito di questi incresciosi avvenimenti avevano poi dato mostra di apprezzare la modifica complimentandosi con il Fenomeno e approvando l’oscuramento dello specchio come vero colpo di genio per celare eventuali riverberi del sole.

Dopo quei complimenti gli atti vandalici erano cessati.

Decise di andare in città dalla strada collinare. Era chiaro che il Fenomeno si stava dirigendo a Forum City e pensava che stesse andando al ‘W La Topa’. Decise di rischiare ed andare là facendo l’altra strada. Se si sbagliava l’avrebbe perso ma se, come pensava, era diretto lì sarebbe arrivato prima e non avrebbe destato alcun sospetto. Se si fossero incontrati al locale di Stefano avrebbe poi gestito l’incontro.

Il Fenomeno vide subito il Ram parcheggiato davanti alla stazione degli Internet veloci e immaginò che Sagoma fosse al ‘W La Topa’.

Fu tentato di fare dietro front e tornare alla caserma ma voleva raccogliere alcune informazioni prima di recarsi al carcere di Magazine Town.

La telefonata del Direttore del carcere lo informava che Luca19 voleva vederlo…. Forse aveva deciso di collaborare.
Voleva sentire cosa c’era nell’aria e il ‘W La Topa’ poteva essere un buon punto per ‘annusare’.

Scese dal motorino e subito andò a ‘cercare’ con la mano le mutande che durante il viaggio avevano dato luogo a un infracvlo imbarrazzante.

Slegò la ‘catena dell’ancora’ di un vecchio cacciatorpediniere che usava come antifurto del suo gioiello… era un po’ pesante ma si sa…. la sicurezza non ha prezzo… lo legò al Ram del Sagoma… “Almeno servi a qualcosa piccolo spaccamaroni di un tiratore scelto”.

Mentre faceva il terzo giro di catena intorno alla sbarra d’acciao posteriore del Dodge che fungeva da paraurti fece attenzione a non grattare la carrozzeria di quel bestione… “Bel mezzo ma vuoi metterlo con il mio ‘malacuti’? In quanto ad agilità non ha paragoni.”

Inorgoglito da quel confronto oggettivo e per nulla dettato dall’invidia si diresse verso l’ingresso del locale dandosi un’ultima sistemata agli slip.

Il titolare del ‘W La Topa’ stava parlando con un cliente che sembrava essere un po’ ubriaco. La conversazione non era udibile ad altre orecchie se non quelle a cui era rivolta. L’uomo sembrò riprendersi molto rapidamente dal torpore alcolico e si diresse barcollando verso le scale per uscire. Stefano aveva un modo tutto suo per evitare disordini nel suo locale … forse non molto ortodosso ma efficace. Vide il Fenomeno e alzò gli occhi al cielo.

Gli andò incontro….

“Non ho nulla contro di voi ragazzi di Moderazione ma questo locale è noto per essere un luogo dove si può stare in pace…. gli accordi erano che io mi spostavo in ‘Extra’ con il mio ‘Disneiuord’ della Gnocca e voi in cambio spaccavate meno i maroni…. Da un po’ di mesi il’ W La Topa’ sembra il dopolavoro di Moderazione. La gente non dice niente ma… si insomma…. molti hanno smesso di venire e vanno al ‘Disegni Erotici’. Per carità…. sempre gnocca è ma…. ecco si… se diradaste un po’ la vostra presenza… sarei molto più contento… niente di personale eh Fenomeno… però….”

“Hai ragione Stefano… ti prometto che è questione di pochi giorni ancora e poi ti lascerò in pace e dirò ai miei di cambiare aria… abbi ancora un po’ di pazienza ma l’autore di Distretto di Moderazione…. quel Decimo…. insiste. Mi fa andare in giro con un motorino di nnerda coprendomi di ridicolo agli occhi dei miei uomini e a quelli degli abitanti di Forum City e, a parte Lona e Letta, le tue amiche, di gnocca neanche l’ombra. Comunque tranquillo… ti sarò grato se avrai pazienza ancora un po’…”

Stefano guardò il Fenomeno e annuì… “Ok ma sbrigati… quello che cerchi non è qui… non è mai stato qui…”

Il Fenomeno si bloccò… “A cosa ti riferisci?”.

“Lo sai come lo so io. Tu stai cercando qualcosa che ti interessa ma ti ripeto che non sei nel posto giusto… non farmi dire altro…”

Lo sguardo del Fenomeno si fece duro…

“Adesso io e te andiamo al bancone e ci facciamo una birra e mi racconti quello che pensi io stia cercando e quello che si dice qua dentro.
Hai due possibilità. La prima mi dici tutto e subito e ti prometto che nel giro di qualche giorno qui non vedi più l’ombra di un agente… gradatamente… per non dare nell’occhio. La seconda è che io vengo qui con la squadra mattino, pomeriggio e sera con Letta e Lona e qualche loro amica. Mi dispiace farti pressione ma è… importante..”

Stefano si guardò in giro e poi…. “Parla con Vladimiro… lui può aiutarti… quello delle vignette porn… ehm… artistiche. Io posso dirti che lui si muove spesso di notte per… lavoro e ‘vede’ quasi tutto quello che succede a Forum City. Quello che posso dirti io è che qui Elvis è capitato una sera. Era simpatico e gli ho offerto una birra e un posto dove dormire… niente di più. Da me i boss venivano per fare qualche affaruccio e per vedere un po’ di gnocca. Il ‘W La Topa’ è pulito… si… insomma… nel senso che non sono nel loro giro.”

“Voglio sapere cosa pensi che stia cercando e che non è qui. Questo mi interessa”

“State cercando una pista che porti al Duca… ma non la troverete è qui….. e state cercando una risposta alla morte del vostro agente ma anche quella non la troverete qui…”

“Perché dici ‘state cercancando’… perché usi il plurale?”

“Perché c’è qualcun altro di voi che fa domande da queste parti…. ‘mascellone’ Garmau… lo conosci credo. Era con Elvis nel vicolo…. quello che ha ‘vaporizzato’ 2T ma non abbastanza in fretta da evitare che facesse fuori il vostro uomo.
Credimi… il perché le cose sono andate così lo dovete cercare da qualche altra parte. Qui c’è stata una sparatoria e mi avete bannato il barman… sarà stato anche un informatore del Duca ma ‘mascellone’ ci è andato giù pesante e poi torna qui e pretende che la gente gli dica i nick dei ‘cattivi’. Qui nessuno vi dirà niente.
Non vogliono avere a che fare con il Duca. Sarà anche ‘emigrato’ ma è sempre pericoloso come un serpente a sonagli…”

“Non è tutto…. dimmi anche il resto Stefano”
Si avvicinarono al bancone e la ragazza si staccò dal gruppetto di uomini seduti agli sgabelli per andare ad accoglierli… “Dimmi capo, cosa prendi?”

“Un brandy e una birra per il mio amico…”

La ragazza che aveva sostituito il barman precedente era stato uno splendido acquisto. La clientela si affollava al banco per gustarsi lo spettacolo che la ragazza offriva…. Il barman precedente era stato completamente dimenticato. La mossa di Stefano era stata azzeccata…. un mago del marketing…

“Da quando in qua bevi un brandy al posto della ‘bionda’?” Chiese il Fenomeno.

“E chi ti dice che ho rinunciato alla bionda?” Rispose Stefano con un sorriso ammiccando verso la ragazza.

Il Fenomeno rimase in silenzio davanti alla sua birra appena spillata. Aspettava che Stefano parlasse. Non aveva fretta. Al capo opposto del bancone aveva visto Sagoma seduto che beveva una ‘daietcola’ e intanto parlava con un uomo sulla cinquantina. Non lo salutò sperando che il collega facesse lo stesso. Come in risposta a questo suo muto desiderio Sagoma coinvolse la barista nella discussione. La ragazza sembrava gradire le attenzioni discrete di quel ragazzo dai riccioli biondi.

“Puoi anche decidere di ardermi il locale…. non mi importa…. sono anni che pago la polizza e se dovesse succedere non ti nascondo che incasso, chiudo e me ne vado a godermi i soldi da un’altra parte.
Non ho niente da perdere solo…. la pelle per cui mentre ti parlo il sorriso idiota che vedi sulla mia faccia è ad uso e consumo di chi ci stà guardando anche se non credo che qui ci sia nessuno di pericoloso a parte te e il tuo uomo ‘riccioli d’oro’ che non hai salutato ma io so cosa fa e per chi lo fa…. detto questo è girata la voce che 2T è stato mandato per eliminare Elvis e…. per farsi eliminare… anche se lui conosceva solo la prima parte del piano….
Per riuscire in questo il Duca poteva contare su un infiltrato dentro il Comando di Moderazione. Posso anche dirti che il tipo che ne ha parlato era mezzo ubriaco e dopo….. puff…. sparito. Di lui non si è saputo più nulla. Potrebbe darsi che era uno di passaggio come potrebbe darsi che…. ha parlato troppo.
Il Duca ha cancellato ogni traccia di coloro che potevano portare a lui. Ne è rimasto solo uno che se canta lo può mettere in guai seri…. lo avete a Magazine Town… Luca19. Gli avete salvato la vita…. almeno per ora. Adesso amico….. finisci la tua birra e poi sparisci e non farti più vedere qui altrimenti il locale lo ardo io e il risultato per te sarà lo stesso.”

Stefano gli diede una pacca sulle spalle e alzò il bicchiere in segno di brindisi. Il Fenomeno ricambiò il sorriso e sollevò il bicchiere a sua volta….

“Alla tua salute Ste’…” brindò il Fenomeno

“No alla tua amico… ne hai più bisogno.”

Il sorriso di Stefano si spense quasi immediatamente e lasciò il posto ad uno sguardo che tradiva una punta di compassione… compassione rivolta al Fenomeno.

“Grazie… accetto l’augurio” ma mentre rispondeva un brivido gli corse lungo la schiena.

Era nel bel mezzo di un campo minato con le ‘infradito ai piedi’.

Se i suoi sospetti si fossero rivelati giusti non poteva fidarsi di nessuno. Aveva due opzioni…. dimenticare Elvis e continuare a fare il suo mestiere o… continuare la sua ‘caccia’ personale rischiando di perdere tutto…. lavoro, vita e… la vita dei suoi uomini… almeno di uno… Sagoma.

Elvis valeva tutto questo?

Su chi poteva contare? Chi poteva essere l’infiltrato o il traditore in Moderazione? E a che livello? Sicuramente elevato se aveva avuto la possibilità di influenzare le scelte dell’Alto Comando…

No. Forse la vita di un uomo non valeva la vita di altri uomini…. Inoltre non avrebbero riportato Elvis indietro ma…. il principio…. quello sì valeva il suo sforzo e il rischio.

Decise di escludere Sagoma dalla vicenda.
O con le buone o con le cattive. Se avesse fatto storie l’avrebbe mandato in un’altra squadra e se non fosse bastato lo avrebbe spedito a dirigere il traffico dei post sul forum.
Se poi il ragazzo voleva fare di testa sua che si accomodasse ma lui non voleva altri uomini sulla coscienza.

Doveva però trovare un appoggio da qualche parte. Non poteva contare sull’autore di quel casino perché Decimo non era certo famoso per intelligenza…. Incasinava un po’ di personaggi con una spruzzata di ‘nick’ e una scorza di ‘ninchiate’…. a volte anche due scorze di ‘ninchiate’… e partiva a razzo.

Se l’altra volta se l’era cavata solo con una figura di nnerda ‘sto giro sembrava che fosse leggermente più esposto….. no… non c’era da fidarsi di Decimo.

Doveva trovare Garmau e capire se potevano unire le forze….. sì ma quali forze? Quelle di un vecchio agente speciale sul viale del tramonto con quelle di un agente dell’investigativa che aveva perso un compagno e che probabilmente era ancora traumatizzato dagli eventi?

Perché no? Gli uomini quando sono sull’orlo dell’abisso possono trovare risorse sopite e compiere imprese che ai più possono apparire disperate….. ‘mascellone’ Garmau…. anche lui stava andando in giro a fare domande. Per la sicurezza di entrambi doveva entrare in contatto con lui. Dovevano coordinarsi e decidere una strategia. Non poteva lasciare più che le cose fossero affidate al caso. Non era salutare.
Un’altra cosa che decise sui due piedi fu quella di anticipare la sua visita a Luca19.

Tra tutte le decisioni che avrebbe potuto prendere quella fu la migliore ma lui ancora non lo sapeva.

Finì la birra e fece per uscire quando vide entrare quello che sembrava essere Opa Miro.

Aveva visto le foto segnaletiche dei fermati durante l’operazione della ‘notte dei grossi lucchetti’…. Non si ricordava bene però…. poteva essere una somiglianza… aveva visto decine di foto tra cui la sua ma…. non poteva fermarsi di più. Lo aveva promesso a Stefano e poi… non avrebbe cavato un ragno dal buco in quel posto. Ormai era chiaro. Istintivamente lanciò uno sguardo a Sagoma…. lui lo stava guardando appena si era reso conto che stava lasciando il locale… incrociò il suo sguardo e poi fece un impercettibile segno con gli occhi rivolto all’uomo appena entrato. Sagoma capì al volo e continuò a scherzare con la cameriera.

Il Fenomeno lasciò il locale maledicendosi. Si era appena ripromesso di tagliarlo fuori e poi era stato lui stesso a buttarlo nella mischia. Un perfetto collione….

Quella fu la seconda decisione giusta di quella serata ventosa e superò di una lunghezza quella di anticipare la visita a Luca19….. ma anche di questo il Fenomeno se ne sarebbe reso conto più avanti.

Aveva proprio ragione Decimo…. nella vita non è obbligatorio essere intelligenti ma se non lo sei devi avere un gran cvlo…. Il Fenomeno ne era sicuramente dotato…. almeno sino a quel momento.

 

L’ex agente Laroby64 rimase in silenzio per tutto il tempo in cui Garmau le aveva raccontato della busta e delle sue deduzioni. Aveva sorriso quando era tornato sull’incontro con le sorelle Zocco…. Pensò a Elvis…. Cosa doveva aver passato quel poveretto che alloggiava da loro… un sorriso amaro le increspò le labbra….

“Ti faccio ridere?” Chiese Garmau con una punta di suscettibilità repressa…

“No agente… pensavo a cosa deve aver visto Elvis alla pensione di Zocco Lona… hai con te la busta?”

Garmau la estrasse dalla tasca e la porse a Laroby…. “E’ tutto qui… non molto ma forse, per certi aspetti, addirittura troppo. E’ stata usata una stampante… non ricaverai molti indizi…”

Laroby esaminò il foglio con la ‘proposta’… era stato scritto con caratteri in stampatello… alcune lettere presentavano sbavature… la vocale ‘o’ e la ‘S’….

“No…. non è stata usata una stampante…. Hanno usato una vecchia macchina da scrivere con inchiostro a nastro di stoffa…. un pezzo di antiquariato si può dire… chi ha scritto queste righe ‘è’ o ‘ci fa’…. come depistaggio è una ninchiata…. come indizio è grande come una casa…”

Garmau riprese il foglio tra le mani e lo osservò di nuovo…

“Come ‘azzo fai a sapere tutte queste cose?…. Sei un bravissimo ‘agente’ Laroby”

Laroby lo guardò…. “No. Non sono più un agente. Sono una donna… e sono attenta ai particolari… come tutte le donne. Non te la prendere…”

Fece per riprendere il foglio poi ritrasse la mano… non aveva ancora guardato il foglio del taccuino… se lo pose davanti agli occhi. Lei non conosceva la scrittura di Elvis ma quegli appunti le diedero una forte emozione.

“Sono d’accordo con te… nessun indizio ma…. solo una curiostà… perché scrivere ‘Due Centinaia’ invece di 200?”

Garmau restò per un attimo in silenzio…. aveva notato anche lui quella nota stonata. Elvis era schematico…. I suoi scritti erano essenziali…. anche i rapporti in ‘Codice Comando’ erano sintetici al limite dell’incomprensibilità. Quel ‘Due Centinaia’ strideva come le unghie di un gatto sul vetro….

“L’ho notato… strano ma non mi sono soffermato…”

“Lo farò io… tu concentrati sul contatto di questa sera… io cercherò di approfondire l’appunto….ora ascoltami. Ho anche io da raccontarti qualcosa…”
Laroby iniziò a raccontare quello che Raffaella le aveva confidato poco prima.

 

Cchea si era collegata sul sito di Forum City. Non aveva ancora effettuato il login perché si voleva imporre un atteggiamento riflessivo e prudente.

Entrò in ‘Sosta’ e adocchiò alcuni post per vedere se vi fosse qualcosa di sospetto…. Sapeva benissimo che se gli avessero teso una trappola lei non avrebbe potuto accorgersene ma lo stesso sperava che il suo sesto senso o la sua fortuna le desse un aiuto.

A prima vista era tutto normale…. Il traffico sul forum era nella norma… spaziò in ‘Altro’ e poi in ‘Altro camper’… erano due aree del forum dove si concentrava un’accozzaglia di post…. Molti trovavano spazio in quelle aree non ben definite che consentivano di inserire argomenti di tutti i tipi. Si andava da…. ‘ Oggi sono sceso dal letto con il piede sinistro… che ne pensate?’ Passando per…. ‘Compro il camper o un gommone?…. Consigli?’ Fino ad arrivare a…. ‘Ma se mettessi la cacca nel sacchetto dell’umido… o in quello del secco… proposte?’

In effetti la Moderazione chiudeva un occhio. Talvolta due anche perché in ‘Altro camper’ c’era molto ‘altro’ e poco ‘camper’ ma si sa… l’utente ha quasi sempre ragione per cui se non si dicevano parolacce e gli insulti non andavano oltre la terza generazione si era tollerati…. Niente di strano neanche lì se non una banda di ‘Vignettari’ e una banda di ‘Distrettomani’ che leggevano le righe di uno che più che scriverle le righe le… ‘tirava’…. E a quanto pareva non usava il righello!

Decise di postare un argomento su ‘Altro’ per saggiare la reazione dei ‘connessi’…. Effettuò il login…. ‘Marilyn’ era il suo nick o meglio… uno dei suoi nick perché in barba al regolamento di Forum City lei aveva creato diversi account di posta elettronica e…. ci dava dentro…. Una volta era stata anche ‘bannata’ ma poco importava…. Aveva un intero ‘caricatore’ di nick…. 9 per la precisione…. come le vite dei gatti.

Inserì l’argomento…. ‘Chiusa l’inchiesta sulla notte dei grossi lucchetti… che ne pensate?’. Rimase in attesa… nel giro di qualche minuto si aspettava un intervento di Moderazione che ‘lucchettasse’ il post ma sperava di accumulare un po’ di letture e magari qualche risposta…. Dopo 40 secondi aveva registrato 31 letture e una risposta di…. ‘Team di Moderazione’… aprì il suo post e il verbalino rosso campeggiava sotto il suo argomento…. ‘non è consentito agli utenti aprire post che trattano direttamente o indirettamente argomenti sull’operato di Moderazione…..’ e via una raffica di articoli…. Cchea sorrise beffarda… amava stuzzicare i moderatori e provava un sottile piacere nel vedersi ‘lucchettare’ gli argomenti. Comunque le letture erano arrivate a 76 in pochi secondi. Bastava che la Moderazione entrasse in azione che una moltitudine di utenti andava a curiosare.

“Bene…” disse ad alta voce Cchea… “… la Moderazione è presente e gli utenti pure… andiamo avanti…” e così dicendo entrò in ‘Sosta’.

Garmau era connesso da meno di dieci minuti…. In ‘Sosta’ non aveva letto nulla di interessante. Aveva aperto diversi 3d che potevano contenere qualcosa che aveva a che fare con il suo ‘contatto’ ma si erano rivelate false piste. D’altra parte l’iniziativa non spettava a lui. Chi l’aveva ‘contattato’ avrebbe dovuto fare il primo passo e lui e Laroby speravano di intercettare ‘Chiunque fosse’.

Era molto tranquillo. La chiacchierata con Laroby gli aveva dato coraggio e lucidità. Sapeva che anche lei sarebbe stata ‘on line’ sul forum e avrebbe setacciato i nick sospetti di nuova o vecchia registrazione. Erano in due ‘in caccia’ quella sera e speravano di riuscire a trovare una pista.

Una cosa non gli tornava…. ‘Chiunque fosse’ sapeva dove abitava. O si era preso la briga di seguirlo… ma ciò significava che sapeva chi era, che lavoro faceva e che conosceva Elvis molto bene o…. lo sapeva perché…. era in grado di conoscere gli indirizzi degli agenti di MOD…. e questo stava a significare che era dall’interno di Moderazione che era partita quella strana lettera.

Se la seconda ipotesi fosse risultata vera quello era un tranello. Mentre era assorto in questi pensieri…..

Lo squillo del telefono e immediatamente dopo quello del campanello della porta lo fecero trasalire…. Garmau non era famoso per la capacità di fare due cose allo stesso tempo… ragionò… se rispondeva al telefono avrebbe tradito la sua presenza in casa… se non rispondeva avrebbe potuto restare in ascolto e magari guardare dallo spioncino….

Non aspettava nessuno…. pochi sapevano dove abitava e ancora meno conoscevano il suo numero di cellulare… che fare?

Il telefono insisteva e…. anche il campanello.
Ragionò… se chi era fuori dalla porta avesse avuto brutte intenzioni non si sarebbe annunciato. Guardò il display del telefono…. era Laroby che lo ‘martellava’. Mise su modalità ‘silenziosa’ e come un gatto si avvicinò alla porta. Dall’esterno non proveniva nessun rumore. Se avesse aperto lo spioncino la luce all’interno del suo appartamento avrebbe probabilmente tradito la sua presenza. Aspettò acuendo al massimo delle sue possibilità le sue capacità sensoriali….

Niente.

Prese il cellulare e compose il numero di Laroby… che almeno vi fosse un testimone ‘auricolare’ se lo avessero fatto fuori… mentre il cell faceva squillare il telefono di Laroby prese il CUT e aprì la porta di scatto….

Si trovò davanti….. nessuno.

Un attimo dopo una voce lo raggiunse da un punto imprecisato del pianerottolo… probabilmente dalla rampa di scale che portava al suo appartamento. La luce a tempo sul vano scale si era spenta o, più probabilmente, non era mai stata accesa dal suo ‘visitatore’….

“Metti via il CUT perché non vorrei fare la fine di 2T…. sono un agente speciale di Moderazione… ci siamo già conosciuti….tieni…”

Un attimo dopo tra i suoi piedi atterrò un portadocumenti in pelle nera. Garmau ebbe un sobbalzo… poi si chinò e lo aprì. Sul lato sinistro spiccava il distintivo oro/verde/nero degli agenti speciali di Moderazione. Sul lato destro c’era la foto di un uomo rasato a zero, con le labbra increspate in quello che avrebbe dovuto essere un lieve sorriso ma sembrava più una smorfia poiché gli occhi di quell’uomo tutto rivelavano quando fu scattata la foto tranne la genuina intenzione di sorridere. Alzò gli occhi dalla foto e…. si trovò davanti l’originale. Ebbe un secondo sobbalzo… interiore… non lo diede a vedere.

“Ciao collega…. Cosa dici facciamo sapere i c@zzi nostri e tutta Forum City o mi fai entrare nella tua caverna muschiosa?”

Il Fenomeno sorrideva… questa volta anche con gli occhi… era meglio dal vivo che in foto ma non tanto… gli tendeva la mano per stringere la sua… Garmau rispose al sorriso e strinse quella mano tesa… entrambi erano dotati di una notevole forza….

“Che dici… vuoi rimanere sul pianerottolo a fare a ‘mano di ferro’ e magari invitiamo i condomini o…. entri nella mia caverna?”

Si scambiarono un sorriso. Garmau posò il CUT sul piccolo scrittoio a lato della porta….

“Lascia lì anche il tuo per favore.” Disse rivolto al Fenomeno

“Sono disarmato.”

Garmau si voltò con aria interrogativa….

“Se vuoi puoi perquisirmi… non sono armato… non serve. Se vogliono farmi fuori non verrebbero a portata di CUT… mi farebbero fuori…. da più lontano.”

Garmau raccolse il cellulare dal tavolo e lo portò all’orecchio…

“Pronto Laroby?”

“Si sono qui…. Scusami… ho fatto un ictus seguito da un infarto… ho sentito tutto. E’ il Fenomeno vero?…. Volevo dirti che ho un nick sospetto ma… chiamami più tardi e… stai attento..”

“A cosa?” rispose Garmau con una punta di preoccupazione

“A niente… dicevo così… istinto materno”

Il Fenomeno si guardò intorno con malcelata ammirazione….

“Scusa per… ‘la caverna muschiosa’… sei ben sistemato agente Garmau… complimenti. La mia ‘casa’ è…. diversa”

Garmau sorrise e fece cenno al Fenomeno di accomodarsi con un ampio gesto della mano. Come a dire… “siediti dove vuoi.”

Il Fenomeno si lasciò cadere sul divano e scelse il cuscino centrale lasciando a Garmau la poltrona posta sul lato destro del salotto. I due uomini si guardarono un istante poi Garmau andò al frigorifero e ne trasse due bionde in bottiglia. Le stappò entrambe e ne porse una al Fenomeno che l’accettò con un sorriso. Poi si sedette.

“Perché sei qui?”

“Elvis.” rispose il Fenomeno senza tradire la minima emozione.

“E’ morto…. Dovresti saperlo”

“Mi hai già risposto…. adesso vai avanti e raccontami il resto.”

Garmau guardò il Fenomeno dritto negli occhi…

“Direi che tocca a te raccontare io…. offro la birra…”

Il Fenomeno non fu sorpreso da quella risposta. Se lo aspettava.

“Giochiamo a carte scoperte…. Ho il forte sospetto che nell’operazione ‘la notte dei grossi lucchetti’ ci sia qualcosa che non torna…. quello che non torna è che Elvis non è più qui e 2T neppure. Mi rivolta lo stomaco accomunare l’uno all’altro ma c’è una cosa che li rende inscindibili….”

“Entrambi conoscevano di persona il Duca….” concluse Garmau interrompendo il collega.

Il Fenomeno bevve un sorso dalla bottiglia poi infilò la mano destra nel tascino del giubbotto e ne trasse un pacchetto di ‘Cesterfild’ senza filtro…. “Posso?” Chiese rivolto a Garmau mentre porgeva il pacchetto a quest’ultimo…

Garmau prese una sigaretta e attese che il Fenomeno l’accendesse.

“Già” disse il Fenomeno sbuffando il fumo fuori dalle narici….

Sembrava un toro eccitato.

“So che vai in giro a fare domande… anche io…. Non è salutare ne prudente ne utile ne…”

Garmau guardò il Fenomeno negli occhi…. “Se sei venuto per dirmi che devo lasciare perdere… che del ‘caso’ vi occupate voi teste di cuoio etc. etc. hai sbagliato porta amico.”

Il Fenomeno lo guardò e ammirò la determinazione che Garmau mostrava sull’argomento. Non sarebbe arretrato di un centimetro e questa era…. un’ottima notizia.

Prese un’altra boccata… “Per la verità ero venuto qui con la vaga intenzione di valutare di unire le forze e… coordinarci ma adesso mi sono fatto l’idea che… sei l’uomo giusto ma vorrei capire se hai ben presenti le possibile conseguenze di…. questa… come dire… indagine ‘ombra’.”

Garmau guardò il collega ma prima di rispondere prese un sorso di ‘bionda’ e rimase un attimo assorto….”ma che ninchia ci ha messo in queste ‘sigarette’..?” Pensò tra se. Poi…

“Se mi stai prendendo per il cvlo e magari volete insabbiare il ‘caso’ ti consiglio di farmi fuori adesso…. se ti riesce ovviamente…. perché credimi se ti dico che non intendo far finta di niente… in quel vicolo la mia vita si è fermata, insieme a quella di Elvis in un certo senso, e ho il dannato sospetto che qualcuno ha tramato perché i fatti si svolgessero esattamente come si sono svolti e non cercate di dare la colpa a Decimo che ha scritto delle ninchiate perché anche se lui in effetti le scrive non è così pirla da lasciare un buco grande come una casa nella trama di Moderazione 1 per agganciarci Moderazione 2…. Semplicemente non ne è capace…. Il suo è cvlo per il 65%… fantasia per il 34% e logica per l’1% e forse sono anche sin troppo generoso con la percentuale della logica e della fantasia”

Il Fenomeno sorrise. Spense la sigaretta e…. “Ascolta Garmau…. anche io e i miei uomini eravamo lì e facevamo il nostro lavoro… anche uno dei miei è saltato fuori dicendo che sentiva puzza di bruciato. Poi ho scoperto che anche tu te ne vai in giro a fare domande… come me. Siamo un po’ troppi non credi? Se qualcuno di Moderazione viene a sapere quello che stiamo facendo se ci va bene dobbiamo trovarci un altro lavoro e di ‘sti tempi o hai un bel cvlo o fai l’igienista dentale… io scarseggio in entrambe le materie e ho gusti…. come dire…. antichi. Se invece ci va male abbiamo risolto il problema del cvlo, dell’igiene e… del lavoro. Riesci a capire quello che intendo?”

Garmau lo guardò con aria ironica…. “Se Decimo non mi fa fare figure di nnerda…. Sì… capisco perfettamente cosa intendi.” Si sporse sul posacenere e spense a sua volta la sigaretta.

“Posso?” Il Fenomeno estrasse dalla tasca quello che sembrava essere un navigatore…. e fece cenno con il dito sulle labbra a Garmau di tacere…

Si alzò e tenendo il rilevatore davanti a sé fece il giro della casa… Garmau lo osservò operare… il Fenomeno stava cercando ‘cimici’ in casa e nei telefoni.

“Non hai canali ‘alternativi’ in casa…. se digiti questo codice sul tuo pc possiamo anche sistemare eventuali orecchie informatiche”.

Garmau digitò il codice e appena ebbe digitato l’ultimo numero il suo pc iniziò a ‘sparare’ una quantità velocissima di sequenze alfanumeriche….

“Niente male come antissronzi… non credi?”

Il Fenomeno era compiaciuto ed affascinato dal suo giocattolino. Non ne capiva una fava ma…. non era necessario…. Quel tipo di tecnologia non aveva bisogno di essere capita ma solo…. utilizzata. Era l’ultimo ritrovato dei tecnici della Contea di COL. Studiata apposta per il Comando di Moderazione.

Dopo pochi istanti il pc di Garmau tornò alla schermata del forum….

“Ascolta, ho alcune cose da dirti prima che sia troppo tardi”

Garmau iniziò a esporre al Fenomeno la sua teoria e le… ultime novità.

 

Sagoma si avvicinò al tavolo dove si era seduto l’uomo che gli aveva indicato il suo capo. Per non dare nell’occhio si sedette in uno dei separè e inserì un paio di monete nel piccolo ‘giubox’ a parete che Stefano aveva fatto installare in preda alla nostalgia dei pub inglesi anni ’70.

Le note di ‘Mister Songman’ riempirono il piccolo spazio. Da dove era seduto non poteva riuscire a sentire nulla di ciò che quell’uomo stava dicendo al suo amico ma quello che era importante era tenerlo sotto controllo e scoprire quanto più possibile. Il capo non gli aveva potuto dire nulla per cui… tutto andava bene.

I due uomini parlavano amichevolmente…. sorridevano spesso ed apparivano rilassati. Non c’era niente di sospetto nel loro atteggiamento. Il più anziano, con gli occhiali, giocherellava con una cartella portadocumenti in pelle.

La cartella aveva l’aspetto vissuto ma non consumato…. Sagoma adorava gli accessori in pelle. Preferiva i giubbotti ma era affascinato da quel materiale. Aveva una serie di articoli… dai portachiavi ai portafogli…. alle agendine…. un’intera collezione acquistata sotto una spinta compulsiva.

Il più giovane aveva una cartella simile ma molto più economica… ecopelle se non plastica.
Ad un certo punto l’uomo che avrebbe dovuto controllare fece scorrere la cerniera della busta e ne estrasse alcuni fogli. Erano disegni. Da quella distanza non poteva vederne i soggetti. Li porse al suo amico che li guardò ammirato. Vi fu qualche commento che non colse ma dall’espressione dell’uomo erano senz’ombra di dubbio di ammirazione. Poco dopo anche l’altro aprì la sua cartella e ne estrasse dei fogli dattiloscritti…. I due si chinarono sul tavolo ed iniziarono una sorta di ‘collage’ tra gli scritti e i disegni….

Sembrava si divertissero.

La canzone terminò e Sagoma fece in tempo a cogliere qualche frammento di frase pronunciata dal ‘suo’ uomo…. “… Distretto uno e poi….”
Non colse altro perché la voce di Elvis irruppe di nuovo nel separè con una vecchia ballata…. ‘Suspiscious minds’…. “Ekkek@zzo… pure la versione integrale mi canta adesso…” borbottò Sagoma tra sé con il viso girato verso il ‘giubox’….

“Se non ti piace Elvis perché continui a mettere dentro monete e a selezionare le sue canzoni?”

Sagoma sussultò. Girò lo sguardo e incontrò gli occhi di quell’uomo che avrebbe dovuto tenere sotto controllo…

“Come scusi?”

L’uomo sorrise…. “Dicevo che se non ti piace Elvis perché continui a mettere su le sue canzoni?”

Sagoma era in difficoltà. Si mosse nervosamente sul divanetto di pelle e…. “Beh… pensavo che fosse un cantante ‘cauntri’ invece….”

L’uomo si allontanò dandogli le spalle seguito dal suo amico che si soffermò un attimo per sussurrargli un…. “Se vai avanti così mi sa che in questo racconto ci stai poco… o ti faccio eliminare in uno scontro a fuoco o semplicemente ti faccio mandare dal Fenomeno a dirigere il traffico. Sveglia ‘occhioni blu’… non posso fare tutto da solo okei?”

Sagoma rimase interdetto. Non capiva niente di quanto stava succedendo. Rimase a guardare le schiene di quei due uomini che l’avevano ‘sgamato’ alla grande con un’espressione che sembrava quella di una civetta impagliata.

“Ciao Opa… ciao Decimo… a domani…” La bionda barista salutò con un sorriso smagliante i due uomini che stavano uscendo dal ‘W La Topa’. Il primo l’aveva disegnata con una 4° naturale che sfidava le leggi di gravità conosciute…. Il secondo le aveva promesso una particina in uno dei suoi prossimi racconti se l’avesse fatto giocare con…. la sua 4° naturale. Due suini ma… simpatici.

Sagoma capì al volo…. Per una frazione di secondo il sottile diaframma che divideva la mente di Decimo dal delirio totale si era lacerato e lui stesso era finito nel suo racconto…. Era lui… l’aveva capito dal fatto che era l’unico che sapeva il suo ironico soprannome… ‘occhioni blu’… per forza…. era stato lui a darglielo.
Doveva svegliarsi e anche velocemente se voleva continuare a far parte di Distretto 2…. Decimo era stato molto chiaro…. Che figura di nnerda… c@77iato dall’autore ma… lui cosa poteva farci?

Rimase seduto ad ascoltare Elvis che concludeva ‘galoppando’ la sua ballata e a pensare a come riscattarsi per non fare un fine meschina.

 

Cchea aveva finito di ‘girovagare’ sul forum…. aveva inserito il suo post…. ‘Ho un taccuino con….’ aprendo il seguito del titolo…

‘… le aree di sosta della Contea di Col. Se vi interessa posso condividerlo.’

Dopo circa 5 minuti le letture erano 12 e le risposte… nessuna. Aveva un forte senso di nausea…. “Sono troppa nervosa…” si disse ma una vocina lontana dentro il labirinto della sua coscienza ripeteva incessantemente…. “E’ la pajataaaaa….ataaa…taaa” e c’era anche una leggera eco. La mise a tacere con un’anestesia a base di ‘danett’ panna e cioccolato…. 2 coppette.

Quando anche l’ultimo cucchiaio di crema al cioccolato scomparve nelle sue profondità comparve una risposta al suo 3d…. il cuore le fece un balzo in petto. Guardò il nick dell’utente che aveva postato la risposta…. ‘Elvis77’…. Il cuore non fece nessun balzo…. Si fermò per quello che parve un tempo lunghissimo….

Garmau fissava il video in silenzio. Il Fenomeno era seduto sulla poltrona e stava fumando la terza sigaretta della serata.

“Eccolo…. è lui…” Garmau aveva setacciato i vari post. La chiacchierata con il Fenomeno aveva portato via tempo e lui temeva di aver perso il post di ‘Chiunque fosse’. Si era messo al computer e aveva finito di raccontare al Fenomeno le sue impressioni… i suoi sospetti e anche di Laroby. Il Fenomeno non aveva tradito la minima emozione ma quando aveva sentito il nome dell’ex agente il sopracciglio destro si era leggermente inarcato. Garmau se ne era accorto. Nessuno dei due aveva fatto alcun commento. Poi aveva trovato il 3d di ‘Chiunque fosse’.

Il Fenomeno gli si piazzò alle spalle.

“Aprilo… forza…”

Garmau era ‘entrato’ e avevano letto…. Il ‘meglio’ era nel titolo. Il resto del post era brevissimo e in pratica ripeteva l’offerta contenuta nella busta…. Ora la palla era nelle loro mani… non dovevano sbagliare. Garmau, con l’aiuto non proprio ortodosso di Laroby, si era procurato un nick inequivocabile per ‘Chiunque fosse’ con una registrazione risalente a tre mesi prima e con l’assegnazione di due stelle.

“Cosa gli raccontiamo?” Chiese il Fenomeno con voce che tradiva ansia.
Garmau riflettè un istante…. “Aspettiamo un po’… proviamo a farlo rosolare a fuoco lento… cerchiamo di scoprire di che pasta è fatto…”

Fu interrotto dal cellulare…. Era Laroby…. “Si… l’ho visto… che mi dici?”

Laroby attese un attimo prima di rispondere poi…. “E’ ancora lì?” Chiese riferendosi al Fenomeno.

“Si… facciamo società…. Sei dei nostri?”

Silenzio….

“Laroby…. Si o no?” Incalzò Garmau…

“Certo che si agente… certo che si… mi chiedevo cosa ne pensava il Fenomeno però…”

Garmau sorrise divertito… “Non gli piace l’idea… secondo lui siamo in troppi ma in realtà sa meglio di me che siamo……. troppo pochi se quel che pensiamo è vero.”

Laroby non rispose direttamente… “Marylin è un nick ‘dormiente’…. la registrazione risale a sei mesi fa…. nessun intervento sul forum… livello ‘stella pallida’…. è sicuramente un account fasullo. Chiunque si nasconde dietro quel nick ha premeditato la sua creazione e forse il suo utilizzo in questa circostanza anche se non posso esserne sicura… non c’è altro ne è possibile scoprire di più anche se vi fosse… almeno con la mia ‘chiave’ di accesso al sistema. Bisognerebbe poter disporre di una chiave più ‘elevata’ ma questo è fuori discussione….”

Il Fenomeno fece un gesto a Garmau…. voleva il telefono…. “Ti vuole parlare…”

“Dobbiamo vederci. Scegli il luogo e l’ora ma deve essere AL PIU’ PRESTO…”

Il Fenomeno aveva scandito le ultime parole. Laroby rimase in silenzio per qualche istante poi…

“Pasticceria Raffaella. Domani alle 13.00”

“La conosco…. Va bene.” Rispose il Fenomeno.

“Lo so che la conosci… per questo l’ho scelta.”

“Come fai a sapere che la conosco?… Non mi hai mai visto…”

“Credi di essere invisibile? So che ci sei stato di recente e non eri solo…. Lo dico solo per farti capire che non sono una bambolina tutta tette e ciglia e oltre a un discreto cvlo porto in giro un bel cervello…. così tanto per presentarmi…”

Il Fenomeno sorrise alla battuta della donna… “Questo lo scoprirò col tempo…. Il bel cervello intendo… il cvlo si valuta molto più facilmente…. E’ per questo che avete così facilità nel gestire noi uomini…. non perché siamo affascinati dal cervello ma perché siamo distratti dal cvlo.”

Restituì il cellulare a Garmau senza aspettare la risposta…

“Sta chiaramente offrendo il taccuino di Elvis… cosa rispondiamo?”

Garmau guardava il monitor… la stessa cosa stavano facendo Laroby e il Fenomeno… uno alle sue spalle l’altra in una zona residenziale di Forum City… nel quartiere ‘Italia’.

Nessuno dei due rispose alla sua domanda. Toccava a lui prendere la decisione e l’iniziativa. Implicitamente gli stavano riconoscendo il ruolo di ‘Comandante’. Ne fu al tempo stesso lusingato e spaventato. Digitò quello che gli parve più logico…. ‘Mi piacerebbe molto ma come facciamo? Me lo mandi via mail pvt o lo posti?’ Aggiunse un paio di faccine sorridenti di cui una strizzava l’occhiolino.

Le parole rimasero un attimo come sospese poi comparve…. ‘grazie per il tuo contributo’. Fatto. Tra un attimo anche Laroby avrebbe potuto leggere la risposta.

Garmau uscì dal post e tornò all’indice… le letture erano aumentate di poco ma era presente un’altra risposta oltre la sua…. C’era da aspettarselo… lui però aveva il nick ‘giusto’ l’altro si chiamava ‘Mandovai’.

“Buona la prima Garmau… aspettiamo a vedere cosa e se risponde.” Laroby si era rivolta a Garmau con voce più bassa del solito… aveva gli occhi fissi sul video e il cell attaccato all’orecchio…

“Ehi Laroby… se usi quel tono di voce mi ecciti… sai che è da un po’ che… si ecco sai che da un po’ non ‘inforno’ e stasera, a parte il Fenomeno che è attraente come un foruncolo sulle chiappe, non ho altro a portata di mano…”

Garmau cercava di scaricare la tensione e aveva un tono scherzoso però alla Laroby un bel ‘pigiamino di saliva’ l’avrebbe anche fatto… ma fu solo un pensiero.

“Cerca di darti una calmata agente…. Se vuoi ho visto qualcosa di gonfiabile di là in bagno che non credo sia il materassino che usi quando vai al mare… o sbaglio?”

Garmau arrossì… “Non è vero Laroby… il Fenomeno ha voglia di scherzare… ti stà prendendo in giro…”

Laroby non rispose… era troppo concentrata sulla risposta che sperava avesse il post di Garmau…

Il Fenomeno ghignò alle sue spalle…. “Pensa quando Opa Miro ti disegnerà in una della sue vignette con la bambola gonfiabile… non oso pensarci…” e continuò a ghignare con squittii tipo ‘pantegana asmatica’…

“Non pensarci neanche… quello non ha bisogno di suggerimenti… smettila di fare il pirla e concentrati sul contatto.”

La voce di Garmau tradiva nervosismo ma sotto sotto c’era anche una punta di divertimento.

“E adesso che faccio?” Si domandò Cchea a voce alta… si stava mordendo il labbro inferiore e aveva gli occhi sbarrati… due risposte… l’ultima di ‘Mandovai’ ma…. sapeva quale era la risposta che le avrebbe confermato se era salita sulla ‘giostra’ o se era ancora in fila alla biglietteria….
Aprì il post e lesse… Bingo! Peggio di quello che si immaginava… non solo era salita in giostra ma…. era in piena corsa sulle montagne russe.

Le venne da chiudere gli occhi per sperare che una volta riaperti tutto fosse un sogno.
No… era un incubo ma ancora non sapeva che sarebbe stato il peggiore della sua vita….. almeno sino a quel momento.

Con un barlume di autocontrollo decise che non avrebbe risposto quella sera. Avrebbe preso tempo. Era quasi sicura che fosse Garmau dall’altra parte’ ma non voleva correre rischi e poi…. non aveva un vero e proprio piano perché Decimo non aveva previsto il suo ingresso in ‘Distretto’ l’aveva deciso d’istinto… meglio aspettare.

Quella sera avrebbe fatto il punto su come comportarsi e come procedere. Doveva fare un piano e doveva farlo bene.
Effettuò il logout ed immediatamente si sentì più tranquilla. Sarebbe rimasta in attesa di qualche eventuale risposta ulteriore o di una insistenza da parte di Elvis77…. Aveva tutta la sera davanti. Poteva prendersela comoda e riflettere.

“E’ inutile che stiamo ad aspettare ancora… ha effettuato il logout… Marylin si è spenta…. a domani.”

Laroby riattaccò senza attendere la risposta di Garmau.

“Nnerda…. Forse avrei dovuto essere meno esplicito…” esclamò Garmau con disappunto.

“No… hai fatto l’unica cosa che potevi fare… “ Sembrava che il Fenomeno volesse aggiungere qualcosa… Garmau attese…

“Uno dei miei… quello che ha ‘cancellato’ la parte di 2T che non hai cancellato tu… si è fatto delle domande e si è anche dato le risposte… vuole affiancarmi in questa operazione…. che ne pensi?”

Garmau riflettè un attimo prima di rispondere.

Si voltò e guardò il Fenomeno dritto negli occhi…. “Se pensa come spara… per me và bene ma…. questa è un’operazione? E se lo è… quale è l’obiettivo? Come ci muoviamo? Da solo era più difficile ma per certi aspetti più semplice… dobbiamo fare un piano ma prima dobbiamo decidere l’obiettivo. Stiamo rischiando tutti e forse non ci rendiamo conto neppure in che dannato labirinto siamo andati a ficcarci…”

I due uomini tacquero per alcuni minuti immersi nei rispettivi pensieri.

“Credo che tu debba assumere il comando dell’operazione. Ne hai diritto oltre che il dovere. Io mi limiterò a dare il nome all’operazione perché tu non hai molta fantasia e perché hai cose più importanti da pensare…. La chiameremo… ‘Promised land’.” disse il Fenomeno concludendo con un sorriso che sembrava contenesse anche una leggerissima presa per il cvlo nei confronti di Garmau.

“Dovrai fare ben altro oltre che dare nomi di nnerda alle missioni caro il mio Fenomeno”.

Garmau sorrideva… era sollevato… poteva contare su tre persone in gamba ma era anche preoccupato. Ne era responsabile e dopo i fatti del vicolo la responsabilità era una cosa che gli metteva ansia ma andava bene così perché aveva una traccia…. aveva un obiettivo… aveva una squadra e aveva una promessa da mantenere. Il segugio iniziò a seguire la pista.

La risposta di ‘Mandovai’ era stata sarcastica… tipo… “Io delle AS mi faccio un baffo… ho 300 litri di chiare, 280 di grige e ‘nabbella 80ina di nere’…. sono un pelo fuori dai 35 ma sai comè… la tolleranza… un paio di condoni… la prescrizione breve e…. tutto s’aggiusta…. l’importante è la salute”….

Tipo simpatico ma non era il suo contatto.

Elvis77 alias Garmau aveva risposto subito segno che il taccuino gli interessava…. non aveva sollecitato una risposta da Marylin segno che sapeva trattare questo tipo di affari….
Era un agente d’altronde.
Ormai sapeva che Garmau avrebbe tenuto sotto controllo il post…. Non doveva tirare troppo la corda ma doveva trasmettergli la sensazione di aver a che fare con professionisti. Dipendeva da lei… e lei dava il meglio di sé quando non era sotto pressione, quando poteva riflettere con calma.
Decise che il giorno dopo avrebbe risposto all’intervento. Non aveva ancora deciso con quale profondità di dettaglio ma a quello ci sarebbe arrivata con il ragionamento ed una spruzzata di istinto.

Controllò per l’ultima volta che Elvis77 non avesse postato un ‘sollecito’ e poi spense il p.c….. “A nanna adesso sennò mi viene fame e visto che sono stata leggera ‘stasera potrei fare un danno…”

Si diresse in camera da letto e mentre stava per accendere la luce… la voce di Elvis lacerò il silenzio… le note struggenti di ‘In the ghetto’ (dite la verità…. vi aspettavate che l’agente Elvis fosse resuscitato eh?) l’avvisarono che era arrivato un messaggio sul suo ‘aifonsmartsuperfeisbukepureiutub’…. Un apparecchio discreto con carrozzeria in sobrio pelo di cavallino maculato con inserti di ‘svaroskimeidincina’ che lo impreziosivano….

Prese il cellulare e aprì il messaggio…. “Devo parlarti… domani vengo al negozio. Ciao Lona.”

Cchea si agitò…. Cosa diavolo poteva volere quella Zocco… Lona? E se avesse voluto indietro il taccuino? Cosa le avrebbe raccontato?… Queste e una miriade di altre domande si affollavano nella sua piccola testolina…. quella notte non avrebbe di sicuro dormito…. tanto valeva che…. si diresse in cucina.

Aprì la cella ‘frizer’ e ne estrasse una confezione famiglia di gelato ‘bacioegianduia’.

Aprì il primo cassetto del mobile e ne estrasse il cucchiaio ‘antistress’, meglio noto come ‘mestolo piccolo’, e si accovacciò sul divano.

Accese la tv su ‘Reteforum’ e si mise a guardare il nuovo ‘realiti’…. 15 equipaggi di camperisti costretti a vivere per mesi in un’area di sosta a stretto contatto di ‘tetford’ ….

Erano arrivati solo alla terza puntata e già c’erano state aggressioni fisiche tra alcuni equipaggi che volevano usare il generatore per alimentare la piccola lavatrice/asciugatrice da incasso, quelli che volevano celebrare la prima comunione del piccolo con megagrigliata e quelli che volevano leggere i 128 volumi della ‘trecani’ in assoluto silenzio.

Oltre ad esserci una mezza dozzina di ‘nominati’ erano state ‘nominate’ anche le sorelle e le madri anche se le poverette erano a casa.
Due erano stati espulsi per bestemmie e un altro perché aveva il tendalino di fuori… c’era poi una coppia con un mezzo di 11 metri triplo asse che si era estraniata dalla vita del ‘rialiti’ e trascorreva il tempo in interminabili partite a tennis che si celebravano sul tetto del mezzo a metà del quale era stata tirata la rete.

Il tetto in ‘erba’ faceva tanto ‘uimbledon’ di giorno e…. tanto ‘fumo’ di sera quando la coppia si rilassava passandosi una ‘sigaretta’ rullata a mano di lunghezza e diametro ‘fuori ordinanza’.

Cchea era affascinata dalle dinamiche sociali che si sviluppavano tra coloro che avrebbero dovuto essere solidali e interagire amabilmente così come avevano essi stessi dichiarato sul forum diverse volte….. anche la produzione era stata colta di sorpresa da quanto accadeva ma dopo un primo momento di preoccupazione e visto anche il picco di ascolti che il programma registrava avevano optato per continuare….

“Diamo alla gente quello che mostra di volere” aveva detto Piersilvio Toffanil, il patron della rete.

Quel programma le avrebbe permesso di svuotare la mente e nel contempo di mantenere una leggera attenzione sull’sms di Lona e su Elvis77…. Una sorta di dormiveglia intellettivo che le avrebbe forse offerto una soluzione per entrambi i suoi problemi.

Infilò il ‘mestolo piccolo’ nella vaschetta di gelato ed iniziò l’opera di demolizione…. Si sorprese a pensare…. “Cchea di ‘sto passo quando andrai al mare non farai il bagno…. ti ‘vareranno’.
Scacciò immediatamente quel pensiero che neppure comprese sino in fondo ma il suo istinto le suggeriva che non si stava facendo un complimento.

 

Quando Sagoma si riebbe dalla prostrazione in cui era scivolato dopo l’incontro con i due ‘compari’ era ormai sera inoltrata. Salutò la barista con un sorriso tirato e ne ebbe in cambio un cenno del capo e un mezzo sorriso. Salì la scalinata ed uscì dirigendosi verso il suo Dodge.

Per strada non c’era quasi nessuno ad eccezione di due ubriachi che discutevano sempre più animatamente su come era meglio lavare il camper… uno sosteneva che lui usava il ‘galletto santaclara’ l’altro lo aborriva e propagandava l’uso della crema ‘A rexone’. Non riuscendo a convincere l’altro, il primo, per rinforzare il proprio punto di vista, estrasse il crick a pantografo e l’altro, imitandolo, estrasse la chiave a croce.

Sagoma ne aveva abbastanza per quella sera… salì in macchina accese e partì a razzo ma un secondo dopo sentì un rumore infernale provenire dal retro del suo mostro che lo costrinse a fermare di colpo. Scese e si portò verso la parte posteriore del mezzo e…. vide agganciata al suo paraurti una catena da ancora e all’estremità della medesima ciò che restava del ‘malacuti 3 marce’ del suo capo.

Non riuscì a proferire parola… la sua breve esistenza gli passò dinanzi agli occhi in velocissimi fotogrammi…. Aveva rovinato la cromatura del suo paraurti… ma quel che era peggio… molto peggio…. aveva ridotto ad un rottame contorto la ‘moto’ del suo Capo.

Aveva le ore contate.

Rimase un attimo in piedi davanti a quello scempio… si guardò intorno… i due ubriachi avevano smesso di litigare e ora stavano dandosi di gomito e sghignazzavano…

“Ennok@zzo… sarà anche l’ultima cosa che faccio ma questi due dovranno pagare il biglietto…”

Si diresse verso la coppia di beoni. Il suo incedere non lasciava dubbi circa le sue intenzioni. La frustrazione subita al ‘W La Topa’ unita a quella appena patita avevano irrimediabilmente scosso il suo equilibrio nervoso…. In quell’istante gli fu chiaro perché il Fenomeno gli si era affezionato…. lui era peggio.

I due ubriaconi strinsero istintivamente gli ‘attrezzi’ che ‘casualmente’ avevano in mano e quel gesto decretò l’entità della punizione che si stava abbattendo su entrambi…

“Hai bisogno di qualcosa riccioli d’oro?” Lo dileggiò il più anziano dei due.

Per tutta risposta Sagoma gli strappò il crick dalle mani e glielo riconsegnò sulle gengive ‘sgranando’ come per magia 6 incisivi assortiti e due canini…

“No di niente grazie… volevo solo darle il numero di telefono di un ottimo studio dentistico in Croazia… prezzi ragionevoli e materiale di qualità… ho pensato che le servisse…”

L’uomo a cui questa premura era rivolta non lo ascoltava più… l’aveva seguito fino al… ‘nodinientegrazie’ e poi aveva collassato.

Il compare aveva tentato un uso improprio della chiave a croce ‘da kilo’ ma Sagoma con la mano sinistra gli aveva afferrato il braccio immobilizzandolo e aveva cominciato un ‘ciarleston’ di ceffoni indemoniato con annessi giochi pirotecnici perché dopo ogni schiaffone il malcapitato vedeva lampi arancioni rossi e gialli davanti agli occhi.

Quando Sagoma ebbe finito il ‘fan’ di ‘A rexone’ aveva un serio problema di ‘convergenza oculare’ e una superficiale frattura del setto nasale. Anche lui decise di collassare.

Sagoma prese il cellulare e compose il numero di tre cifre. Attese un paio di secondi poi… “Ho un codice 25… Agente fuori servizio… rissa tra ubriachi… feriti lievi (‘stika!)… davanti al ‘W La Topa’… grazie.”

Riattaccò e compose subito un altro numero…. Questa volta più lungo e dovette attendere qualche istante…

“Si… Capo… sono io… volevo dirle che il suo uomo… si insomma…. quell’Opa… non so come ma sapeva che sono un agente… si è uscito quasi subito ma non l’ho seguito perché avrei destato ulteriori sospetti. No non è tutto… ecco Capo questa le piacerà ancora meno… un collione ha pensato bene di fare uno scherzo e ha legato la sua ‘moto’ al paraurti del mio Dodge… con una catena da nave ‘sto ssronzo… mi ha anche rovinato le cromature ma quel che è peggio e che la ‘moto’ è… messa maluccio…
Capo?…
Pronto Capo?…
E’ ancora lì?”

Sagoma guardò il cell… il segnale era forte…” Strano… pensavo peggio… a parte due o tre grugniti ‘rabbiamistodolore’…. niente di che… meglio così.”

Sagoma non poteva saperlo in quell’istante ma molto probabilmente avrebbe avuto lo stesso dentista dell’ubriacone con in mano il crick…. Il mondo è proprio piccolo.

Il Fenomeno aveva salutato Garmau subito dopo la telefonata…. “Brutte notizie?” gli aveva chiesto sentendo i ringhi gutturali che provenivano dalla sua gola…. sembrava di avere un dobermann affamato alle spalle….

“Pessime” aveva risposto l’agente speciale.
Lo aveva salutato frettolosamente, era uscito ed era stato inghiottito dal buio del vano scala.

Garmau aveva spento il pc, abbassato le luci e si era acceso una sigaretta. Si era seduto in poltrona dopo aver preso un blocco di carta e una matita….
Voleva schematizzare i suoi pensieri, i suoi dubbi, le sue poche certezze e provare ad abbozzare un piano.

Sarebbe stata una lunga notte ma non aveva sonno… anzi la sua mente era lanciata…. L’avrebbe fatta correre da sola per un po’ ed avrebbe scritto solo le cose che gli apparivano importanti. Su quella lista avrebbe poi inserito gli elementi di importanza apparentemente minore e via così. Poi li avrebbe ‘mescolati’ come era solito fare e avrebbe riscritto il suo ‘pensiero’.

Era un metodo empirico ma aveva funzionato sempre e non vedeva il motivo di abbandonarlo. Avrebbe poi sottoposto tutto ai suoi colleghi ed avrebbe aggiunto o tolto ciò che non tornava…. non l’avrebbe ‘gettato’, solo messo da parte. Sapeva che tutto aveva importanza. La sua abilità sarebbe stata quella di inserire al loro posto tutte le tessere del mosaico.

Era un uomo paziente e questo era una qualità importante.

Tutto dipendeva da come la ‘costante’ pazienza si amalgamava con la ‘variabile’ tempo…. infatti qualcosa gli diceva che il tempo giocava la sua partita indipendentemente dalla sua abilità. Non aveva torto.

Iniziò a scrivere in uno stampatello chiaro e scorrevole….

Dopo due ore e quasi 5 pagine di blocco scritte fitte fitte e piene di frecce, sottolineature, cancellature e astrischi tutto sembrava più caotico di prima ma nella sua testa tutto o quasi aveva la trasparenza di un diamante e la stessa lucentezza ma come attrverso un diamante la realtà poteva essere ‘distorta’ o frammentata in mille aspetti caleidoscopici. Di questo avrebbe dovuto tenerne conto ma non farsi condizionare.

Ora era in grado di pianificare secondo uno schema logico ma aveva la chiara consapevolezza che, se ciò che pensava fosse risultato vero, lui era un morto che camminava.
Doveva al più presto condividere le sue conclusioni con la ‘squadra’ per due motivi… il primo verificarne la ‘tenuta’ logica, la seconda non rischiare di portarsi quello che pensava di aver scoperto nella tomba.

“Elvis… ti muovevi in una giungla piena di trappole…. forse era scritto che saresti finito così ma io ho un vantaggio…. non sono solo…. e speriamo che basti”…

Con questo pensiero chiuse gli occhi. Appoggiò la schiena sulla comoda poltrona che lo accolse inclinandosi alla sua spinta… dopo pochi istanti si addormentò.

Non ci aveva messo molto a capire…. Laroby aveva osservato gli appunti di Elvis…. “Che motivo aveva di scrivere Due Centinaia?… E non ‘200’ o ‘duecento’?… Quell’appunto che strideva se uno lo avesse conosciuto faceva pensare che Elvis volesse nasconderci dentro un messaggio…. Luca19+2T=Due Centinaia…… sgombrò la testa dai condizionamenti come si pulisce una lavagna e poi immaginò le parole e cominciò a cambiare la sequenza delle vocali e delle consonanti… dopo 10 secondi aveva decriptato il significato…. Luca19 e 2T erano uguali al…. Duca… semplice…..

Elvis aveva scritto in maiuscolo le iniziali delle due parole… era il sistema noto come ‘Look at me’…. quello che usavano i giocatori di football per variare lo schema sulla linea di gioco. Concluse che quell’appunto non aveva alcuna importanza attuale… era stato ‘superato’ al momento del rapporto di Elvis in ‘Codice Comando’…. Lo aveva scritto nell’eventualità che non avesse potuto fare un rapporto…. una precauzione… nulla di più.

Sapevano che Luca19 era il braccio destro del Duca e che 2T era il suo tirapiedi. Entrambi potevano condurre al Duca. Uno era stato cancellato l’altro era rinchiuso a Magazine Town.

Digitò il ‘codice chiave’ per entrare nel sistema delle registrazioni…. doveva controllare una cosa anche se era tardi e il suo Panzer era già a letto da un pezzo. Digitò il nick ‘Marylin’ e quando la schermata le apparve gli occhi corsero alla data della registrazione…. 2 giorni dopo i fatti del vicolo.
Su COL si registravano nuovi cittadini ogni giorno ma dopo lo scontro le richieste si erano interrotte per un paio di settimane e poi erano ricominciate timidamente… la gente si era spaventata… in quei giorni c’erano stati più cittadini che si erano cancellati dall’elenco della popolazione di Forum city di quelli che avevano fatto richiesta di cittadinanza.

Era strano. Non sospetto, quello no, ma strano si… almeno questo le dicevano i suoi neuroni… ‘Marylin’ non aveva messo niente di personale se non un ‘motto’….. “vivi e lascia vivere”.

L’aveva già visto scritto su un altro nick ma non ricordava… digitò un paio di codici di estrazione e comparve un altro nick con lo stesso motto…. 4 stelle… più di mille interventi… registrato da meno di due anni. Una coincidenza? Quasi sicuramente…. Un ‘plagio’? Probabilmente… Un indizio?… Forse.

Quello che rinforzò la sua ‘curiosità’ era la scelta del nick…. ‘Hollywood’…. notava un collegamento tra la Diva degli anni 50/60 e la mecca del cinema. E avevano lo stesso motto.

Avevano poco o nulla in mano quindi tanto valeva approfondire.

La lista degli interventi a cui aveva partecipato era lunghissima. Decise di iniziare da quelli in cui si concentravano gli interventi di ‘Hollywood’.

Non erano più di una decina di 3d che ‘assorbivano’ quasi 700 interventi del nick setacciato da Laroby… scorse i titoli…. uno valeva l’altro… nessuno aveva un nesso o un richiamo particolare alla pista che stavano cercando di individuare e non poteva essere diversamente perché una buona parte dei post di ‘Hollywood’ erano precedenti ai fatti su cui stavano ‘indagando’… già… una buona parte… tutti, o quasi.

Gli interventi di ‘Hollywood’ si interrompevano il giorno dopo la ‘notte dei grossi lucchetti’. Non risultava tra i fermati o gli arrestati. Aveva semplicemente smesso di intervenire. Anche questo le apparve singolare.

“Mmmmhhh… smette ‘Hollywood’ e comincia ‘Marylin’…. hanno lo stesso motto…. uno scriveva molto…. l’altro nulla. Molto diversi ma gli estremi si toccano.”

Laroby concluse che doveva cercare più a fondo…. “Domani…. appena arrivo in ufficio… ora a nanna.”

Spense pc e lampada andò a letto ma per quanto ci provasse non riusciva a spegnere il cervello. Tanto valeva che…. “Panzerottino miooooo? Fai già le nanneeeee? Ho una cosina che ti piace tanto che vorrei ‘darti’….”

 

Il Fenomeno aveva il fiato corto, se l’era fatta di corsa da casa di Garmau al W La Topa, ma quando vide i resti della sua ‘moto’ entrò in apnea.

Sagoma aveva usato una ‘motosega’ diamantata per segare la catena…. Altro danno irreparabile in quanto era un ‘suvenir’ che il Fenomeno si era portato dietro, non senza fatica, da una delle sue missioni ‘ombra’.

Il Malacuti era completamente distrutto. Un rottame contorto che lo strappo ricevuto a seguito della partenza a razzo di Sagoma aveva fatto finire sotto la ruota posteriore destra del Ram che lo aveva ‘modellato’ prima di fermarvisi sopra.
I liquidi, probabilmente benzina, erano fuoriusciti da serbatoio da cui era esploso il tappo. Sagoma aveva provveduto a gettare acqua per scongiurare un incendio.

‘Occhioni blu’ lo osservava in disparte parzialmente protetto dal cassone del mezzo. Il Fenomeno lo chiamò a sé come si chiama un cane fedele e Sagoma obbedì come un cane fedele che teme di essere pesantemente punito…

“Che è successo?”

La domanda fu formulata dal Fenomeno in un soffio…. Una lince sarebbe apparsa più mansueta…. Sagoma snocciolò la versione su cui aveva ragionato sino all’istante prima che il suo Capo arrivasse sul luogo del disastro….

“Sono uscito dal locale e sono salito in macchina…. La sua moto era nascosta dietro dal cassone… sono partito a razzo e…. quando sono sceso c’erano due uomini che sghignazzavano e ho pensato che fossero stati loro… e allora li ho… interrogati ma loro negavano e allora non ho potuto fare altro che tornare al furgone e cercare di liberare la moto dalla catena…. Certo che bisogna essere dei bei pirla per fare uno scherzo del genere…. e andare in giro con una catena d’ancora… proprio dei deficienti Capo…. comunque poi hanno iniziato a litigare tra loro e si sono picchiati di brutto… fino a svenire. Io li ho fatti fare e poi quando si erano pestati per bene ho chiamato un’ambulanza… li hanno portati via da poco Capo…”

Il Fenomeno fu sopraffatto dal dolore ma resistette… aveva un minimo di dignità da conservare almeno agli occhi dei suoi uomini…. gettò furtivamente nel tombino le chiavi del lucchetto che aveva in mano e che spasmodicamente stringeva e….

“Proprio due mentecatti…. Va beh mi farò risarcire dalla tua assicurazione… d’altra parte la macchina è la tua e….”

“Ma Capo non… “ tentò di protestare Sagoma che già vedeva impennarsi il premio della polizza e della classe di merito.
Non andò oltre. Aveva visto negli occhi del Fenomeno una luce che aveva visto una sola volta… in pasticceria mentre gli parlava della suocera… non gli era piaciuta allora e non gli piaceva ora.
Era andata bene così, anzi, benissimo. Era meglio accontentarsi.

Mentre i due uomini stavano caricando ciò che restava della ‘moto’ sul cassone del Ram passò una pattuglia di Moderazione che prima rallentò e dopo qualche istante decisi di fermarsi…

“’Sera…. le vostre registrazioni grazie…” Sagoma e il Fenomeno si guardarono…. finirono di depositare il rottame nel cassone e estrassero i loro tesserini. L’agente parve sospreso…

“Due agenti speciale di MOD davanti al ‘W La Topa’….. tutto bene?”

Gli occhi dell’agente erano indagatori… non gli sembrava vero di avere davanti due della ‘speciale’…

“Si tutto sotto controllo. Io e il mio collega abbiamo chiamato poco fa per una rissa tra ubriachi..”

“Ah… siete voi… i due ubriachi dicono che sono stati picchiati da un giovinastro alto biondo e riccio e con gli occhi azzurri… proprio come te collega…” disse l’agente guardando Sagoma insistentemente… “… ma naturalmente sono due ubriachi… però lo sostengono entrambi… strano non credete?”

Fu il Fenomeno a rispondere… ne aveva l’autorità, il dovere e anche le… capacità..

“Quello che crediamo noi ha poca importanza… quello che pensano due ubriachi ne ha ancora meno. Quello che conta è cosa ne pensa lei… collega… ma sono certo che non darà credito a due beoni… si immagina l’imbarazzo? Lei che viene chiamato dal Comandante di Moderazione in persona a spiegare a lui e al Comandante Yascin come mai ha pensato che un Comandante di squadra degli agenti speciali e un suo uomo sono stati sospettati di aver pestato due ubriachi con una lista di verbalini rossi lunga così… ma lei è uno sveglio agente… anche se invece di pattugliare il quartiere se ne stà in servizio davanti al ‘W La Topa’ a chiacchierare mentre magari due strade più in là stanno violando l’art.6 del codice di Mod. ma questo resterà tra noi… ovviamente.”

“Ovviamente…. ‘sera colleghi e…. se incontrate altri ubriachi fatecelo sapere… magari prima che si tramortiscano di mazzate… così… a titolo di cortesia tra colleghi e salutatemi il Comandante Yascin… è mio cognato…”

L’agente fece ritorno alla sua Netmobile e fece cenno al collega di andare…. Li salutò dal finestrino con un’aria mista tra l’odio e l’invidia…

“Chissà se è veramente cognato del Comandante…” esordì Sagoma.

“Anche se lo fosse non credo che scorra buon sangue… Yascin è uno selettivo, bisogna capire a quale delle mogli di Yascin si riferisce…. È al 4° matrimonio e anche questo sembra che scricchioli… d’altra parte ha il carattere di un procione con la cistite per cui…. non mi preoccuperei… piuttosto quello che non và bene è che ci ha beccato qui… insieme… in ‘Extra’ e stai certo che questo non “resterà tra noi”…. nnerda.”

Il Fenomeno salì sul Ram… “Andiamo. Portami al Comando. E’ tardi e domani mattina ho da fare una cosa di buon ora. Sagoma ubbidì in silenzio. In cuor suo sperava di riuscire a sapere di cosa si trattava.

Il Fenomeno prese il cell e compose un numero…. “Sono… cioè… siamo stati fermati da una pattuglia di Mod… io e un mio uomo… quello di cui ti parlavo prima… si scusa se ti ho svegliato ma bisogna tenere gli occhi aperti… no niente… mi hanno arrotato la moto… si purtroppo. A domani. Buona notte.”

Si infilò l’apparecchio in tasca. Gli occhi di Sagoma erano fuori dalle orbite per l’eccitazione… il Capo aveva parlato con qualcuno di….. loro due…. capì che era entrato a far parte di qualcosa ma non sapeva ancora cosa.

“Guida piano. Non voglio essere fermato due volte nella stessa sera e poi…. ti devo parlare prima di arrivare al Comando e non voglio fermarmi al buio in una viuzza… se ci beccano domani quell’Opa che ti ha preso per il cvlo nel locale spara una delle sue vignette dove io e te limoniamo in macchina e se ci va bene riusciamo a scappare a Corfù dentro il racconto di Mandovai… se ci vuole ancora…. ma prima raccontami bene come è andata con i due ubriachi..”

Sagoma deglutì, dimezzò la velocità e…. iniziò a dare la ‘sua’ versione dei fatti.

 

Si era addormentata sul divano con ancora il ‘mestolo antistress’ in mano. La bocca sporca di cioccolato e i pochi resti di gelato ormai disciolti sul fondo della vaschetta ed in parte sul tappeto. Si svegliò di soprassalto. Aveva trovato una soluzione per il taccuino. Avrebbe trattato con ‘Elvis77/Garmau’ il compenso ma avrebbe affidato a Lona il taccuino…. poi si sarebbe inventata qualcosa per farselo restituire una volta raggiunto un accordo soddisfacente con il suo contatto… tipo…. ‘È roba che scotta dammelo che dobbiamo farlo trovare a MOD prima che scoprano che l’abbiamo noi e ci sbattano a Magaziene Town’…

Si… poteva funzionare.

Lei si sarebbe sentita più a suo agio a trattare sapendo che il taccuino non era a sue mani… anche custodirlo le procurava stress.

Le tornò in mente quando lo aveva sfogliato e vi aveva trovato una serie di annotazioni sintetiche e per lei incomprensibili. Aveva letto un sacco di libri e aveva capito che molto di quanto scritto era ‘in codice’ ma lei non aveva nessuna possibilità di ‘decriptarlo’ e d’altra parte era abbastanza intelligente da capire che, se quanto contenuto nel taccuino era stato criptato, in qualche modo e per qualcuno, era ‘importante’.

Quello che non poteva sapere ne capire era che quel taccuino era importante per più di qualcuno…. e questo le sarebbe stato fatale.

Si trascinò in camera da letto e, alquanto meno preoccupata di poche ore prima, si addormentò.

“Abbiamo registrato un accesso alle banche dati da parte di una dipendente degli uffici di ‘Registrazione’….. niente di particolare se non fosse che l’accesso è stato fatto stanotte intorno all’una e da una postazione remota e…. da un ex agente di MOD….. Laroby64…. quella che seguiva la missione di ‘search and rescue’ degli agenti nel vicolo….. si… arrivo subito…”

L’agente addetto alla sicurezza dei sistemi di censimento della Contea di COL lanciò una stampa della videata che aveva di fronte ma non la protocollò. Mise il foglio in una cartelletta ‘Rapporti al Comando’ e abbandonò la sua postazione….. “Salgo al terzo piano…”

Il collega a cui era diretta l’informazione era intento alla verifica delle chiavi di accesso ed al cambio delle password… di lì a poche ore una decina di impiegati avrebbero ricevuto via mail la nuova combinazione per l’accesso ai ‘data base’. Rispose con un cenno del capo…. era assorto nel suo lavoro.

 

“…. Tenga sotto controllo gli accessi compiuti da Laroby64…. e mi tenga informato… in modo discreto agente… potrebbe non essere niente ma potrebbe anche essere un caso di ‘infedeltà’. Mi raccomando. Massima riservatezza… conto su di lei. Grazie.”

L’agente non stava più nell’uniforme. Un Comandante di Quartiere gli aveva affidato una ‘missione delicata’…. poteva essere la sua occasione per fare un po’ di carriera dentro la MOD… non se la sarebbe lasciata scappare… uscì dall’ufficio del Comandante determinato a scovare tutto quello che poteva… si sarebbe giocato le sue carte al meglio.

Il Comandante di Quartiere attese che l’agente uscisse e poi compose un numero di telefono. Di lì a qualche istante fu in linea ed iniziò a fare il suo rapporto alla persona che era, nei fatti, il suo ‘Capo’…

“Gli ho detto di informarmi di qualunque cosa…. con discrezione…. si…. la donna era un agente di MOD…. non so ma è strano…. apparentemente ha controllato un nick qualunque…. ‘Marylin’ ma se aggiungiamo che era al Comando e coordinava una parte dell’operazione di quel giorno… mmmhhh non mi convince… dobbiamo capire se è un caso o se c’è qualcosa…. Stiai tranquillo ci penso io… lo garantisco… ci conti.”

In una località ben aldilà del confine di Forum City il Duca era al telefono con un uomo che parlava dal ‘cuore’ della sicurezza di Forum City… il suo potere era ancora notevole e sebbene fosse stato costretto a lasciare COL in tutta fretta rischiando di essere catturato la MOD non era stata in grado di sringere la rete al momento giusto.

I suoi uomini più fedeli si erano salvati e ora stavano cercando di ricreare le condizioni per favorire un suo rientro in incognito su COL… le sue ‘attività’ avevano subito un brusco rallentamento ma dopo un po’ di tempo il traffico di centraline era ripreso come e meglio di prima…. lo scarico selvaggio era ancora una spina nel fianco di Forum City e l’uso dei generatori continuava a far scontrare le street gang che però avevano avuto la peggio nella ‘notte dei grossi lucchetti’.

In un certo senso quell’operazione gli aveva fatto più bene che male infatti i capi delle gang di Forum City erano caduti nelle grinfie della MOD o si erano eclissati e il vuoto di potere era ai massimi storici. I tempi per un suo rientro erano maturi… Elvis e 2T non avrebbero potuto nuocergli più e Luca19 si era comportato in modo eccellente ma i lunghi mesi di carcere e soprattutto l’astinenza forzata dalle rimappature estreme ne avevano forse fiaccato la resistenza… gli avrebbe reso un ultimo servigio depistando il Fenomeno che continuava a tenerlo sotto pressione e poi…. peccato era stato un buon braccio destro.

“Voglio sapere cosa stà succedendo… voglio capire bene cosa sta facendo la MOD… non voglio rischiare proprio adesso…. È tutto pronto per il mio rientro. Sistema Luca19 e il Fenomeno e risolvi la questione dell’ex agente…. Non voglio che qualcosa vada storto. Ti ho fatto eleggere per questo e se vuoi conservare la poltrona e tutto il resto sarà meglio che ti guadagni lo stipendio e gli extra e…. ci siamo capiti…. pensaci tu.”

Non è che in ufficio facesse caldo eppure aveva sentito un rivoletto di sudore insinuarsi laddove da troppo tempo ormai non metteva ‘mano’ nessuna se non lui… la fronte era imperlata di piccole goccioline e quando ripose il telefono si rese conto che lo schermo era bagnato.
Parlare con il Duca era impegnativo. Ultimamente era ansioso di rientrare e quel possibile contrattempo non lo aveva messo di buon umore.
Dal canto suo lui aveva fatto il possibile. Era riuscito a fare assegnare a Garmau un incarico molto lontano da dove avrebbe potuto fare danno… Laroby si era sistemata da sola e lui aveva dato una mano perché fosse assunta in un ufficio amministrativo… il Fenomeno era sempre più spesso dentro il suo bunker e anche se faceva domande a destra e a manca era un po’ pirla per cui non sarebbe stato un problema ma…. si era avvicinato troppo a Luca19… e allora ecco la sua brillante idea per la quale il Duca si era complimentato con lui.
Non accadeva spesso che il Duca si complimentasse con qualcuno. Eliminare Luca19 facendo credere che stesse collaborando con il Fenomeno mentre invece lo depistava per farlo cadere in una trappola liberandosi in tal modo anche di lui era stata un’idea brillante.
Se qualcuno avesse voluto continuare le indagini nella direzione ‘indicata’ da Luca19 e dal Fenomeno che si accomodassero… la MOD avrebbe fatto un giro molto lungo prima di accorgersi che stava girando a vuoto….
Lui avrebbe fatto carriera… quella carriera che Il Capo di MOD attuale aveva bruscamente stoppato con il suo avvento.
Neppure la ‘notte dei grossi lucchetti’ era bastata per farlo destituire…. In fin dei conti i risultati, a parte il Duca, si erano visti ma lui sapeva che il prossimo colpo sarebbe stato quello giusto e lui, finalmente avrebbe potuto occupare il posto di Comandante in Capo di MOD.

Non vedeva l’ora.

Il Fenomeno era in attesa che Luca19 fosse portato nel piccolo ufficio dove si svolgevano gli interrogatori. Forse aveva deciso di collaborare…. Era dovuto arrivare a Magazine Town a bordo del suo mezzo di scorta…. Una bici pieghevole.

“Chiami quando ha finito” disse l’agente che aveva accompagnato Luca19. Uscì e chiuse la porta a chiave.

Il Fenomeno guardò Luca19 che sostenne il suo sguardo. Si sedette appoggiando le braccia al tavolo…. I polsi ammanettati sul davanti gli conferivano l’aria di un uomo nell’atteggiamento di pregare….

“Dimmi quello che hai da dirmi…” lo incalzò il Fenomeno…. “Stamattina sono di pessimo umore…”

“Voglio collaborare. Ci ho pensato su e…. penso che sia meglio così per me ma…. ad alcune condizioni….”

“Nessuna condizione preventiva…. mi dici quello che hai da dire e se mi interessa posso provare a convincere la Corte dei Pareri che hai dato una mano alle indagini…sono tutti Komunisti ma magari ne terranno conto.”

Il Fenomeno aveva bloccato sul nascere il discorso che Luca19 si apprestava a fare…

Ci fu un momento di silenzio in cui i due uomini si guardarono nuovamente. Entrambi non tradivano la minima emozione. il Fenomeno era ‘rabido’ pensava al viaggio di ritorno in ‘bici’ sino alla pasticceria…. Erano km e km… le gambe avrebbero forse retto ma…. il cvlo?
Quel sellino sembrava essere stato studiato apposta per facilitare l’esame alla prostata….

“Va bene… “ rispose il prigioniero ed iniziò a parlare….

Garmau aveva finito di ‘lucidare’ al sua teoria che avrebbe esposto ai suoi e aveva abbozzato un piano ma quello era ancora al ‘grezzo’…. Stava aspettando che Laroby lo chiamasse… l’aveva cercata due volte quella mattina ma gli aveva sempre attaccato il telefono in faccia.

Si collegò sul forum per dare un’occhiata. Non lo aveva fatto dalla sera precedente ma non si aspettava niente. Aveva il dubbio che il suo contatto sarebbe rimasto silente ancora per un po’… infatti nel post che gli interessava le risposte erano sempre due e le letture una cinquantina. Il post stava scivolando verso la seconda metà della pagina e l’autore non era nemmeno ricorso ai piccoli trucchetti dell’edit che consentivano di mantenere il loro 3d nelle prime posizioni facendolo ‘galleggiare’ in attesa di una risposta… stava a significare che ‘Chiunque fosse’ non voleva ulteriore ‘visibilità’.

“Bene… salterà fuori quando sarà il momento.”
Entrò anche in altre aree del forum ma non andò oltre una lettura dei titoli. Aveva la testa piena di pensieri e poca voglia di leggere… stava ingannando il tempo… fu interrotto dallo squillo del telefono…. Laroby….

“Ho dovuto portare avanti un po’ di arretrato… scusami ma non sarei riuscita a concentrarmi… ho trovato un nick… ‘Hollywood’. Ha in comune con ‘Marylin’ il motto… ‘vivi e lascia vivere’…. La cosa strana però non è questa ma il fatto che ha più di mille interventi e tutti fatti prima dello scontro a fuoco poi più nulla.

Invece ‘Marylin’ viene creato due giorni dopo i fatti. Potrebbe essere una coincidenza ma…. anche no.
Ho letto i 3d dove si erano maggiormente concentrati gli interventi di ‘Hollywood’ ma non ho trovato niente di interessante se non un vago accenno al fatto che aveva un negozio di libri a Forum City… non ce ne sono più molti anzi… dalla mia ricerca sono sole tre. Uno vende libri usati e riviste d’epoca… si trova in Web Square…. che combinazione.
Gli altri sono librerie moderne. Una è all’inizio del quartiere ‘Altro camper’ e l’altra è vicino a casa mia… al quartiere ‘Italia’… lo so perché ci vado a comprare qualche libro da regalare.
Comincerei dal negozio in Web Square tanto ci devo andare per incontrare il Fenomeno… potrei passare da lì e… dare un’occhiata.”

Garmau l’aveva ascoltata con attenzione… senza interromperla. Aveva passato in rassegna le informazioni che Laroby gli stava fornendo per vedere se si ‘incastravano’ con le sue deduzioni o se le facevano ‘saltare’…. Niente. Apparentemente erano neutre. Niente di quello che aveva ascoltato rafforzava o indeboliva il suo ragionamento… avrebbero dovuto ‘scavare’ meglio e di più.

“Non è necessario Laroby… passo io in entrambe le librerie e vedo di scoprire qualcosa. Ci vediamo alla pasticceria all’una così avremo magari qualche elemento in più per quell’ora… grazie Laroby. Ciao”

“Aspetta Garmau. Tu non puoi andare… se il ‘libraio’ è anche ’Hollywood’ e se ‘Hollywood’ è coinvolto nella questione del taccuino conosce la tua faccia… ricordati che è arrivato fino alla porta di casa tua. Fai solo una ricognizione discreta stando molto attento a non farti ‘individuare’…”

“Va bene Laroby… hai ragione anche se mi piacerebbe vedere l’espressione che potrebbe fare il ‘libraio’ vedendosi arrivare il destinatario del suo ‘messaggio’… Ciao.”

Laroby avrebbe voluto aggiungere che quella mattina aveva dovuto fare un ‘report’ sul suo accesso notturno al ‘sistema’.
Aveva trovato la richiesta di ‘motivazioni’ sulla sua scrivania… era una procedura definita di ‘rutin’ ma a lei non era mai capitato di dover motivare un accesso notturno in situazione remota… era la prima volta e di accessi in orari ‘strani’ ne aveva fatto già qualcuno…

“Mah… forse mi ricordo male o più probabilmente è una nuova disposizione….. “

Guardò la pila di circolari ricevute e non ancora lette…. “… si probabilmente è così.”

Prese il modulo ed iniziò la compilazione dell’anagrafica… per le motivazioni avrebbe dovuto riflettere un po’ di più.

Garmau scese in strada… era indeciso se farsela a piedi e prendere un ‘Internetveloce’…

“Buona la prima… “ pensò. La giornata era ancora fredda ma il sole l’avrebbe riscaldata con il passare delle ore.
Si era vestito un modo elegante. Voleva dare una bella immagine di sé e, soprattutto, intendeva dare una svolta alla sua vita e da qualche parte doveva pur cominciare… il vestito grigio in fresco lana gli stava a pennello… erano anni che non lo indossava e il fatto che gli stesse ancora bene gli aveva dato la bella ‘notizia’ che il suo fisico non era poi appesantito più di tanto anzi… era ancora in discreta forma.

Si fermò a prendere il giornale e proseguì ripiegandolo sotto il braccio. La prima tappa sarebbe stata il negozio di libri usati e vecchie riviste…. Poteva essere una traccia per scoprire qualcosa di più su ‘Hollywood’/’Marylin’… Laroby aveva accostato i due nick… poteva avere un senso… avrebbe verificato.
Pensava di non correre grossi rischi di essere ‘riconosciuto…. per età e abbigliamento avrebbe potuto tranquillamente essere un signore a spasso per Forum City quel sabato mattina.

Si distolse da quel pensiero e tornò sulle sue elucubrazioni della sera precedente e di quel mattino appena alzato…. Ci teneva a fare bella figura con il Fenomeno e, soprattutto, con Laroby…. Se Decimo non gli avesse fatto ‘stampare’ qualche figura da cioccolataio gliene sarebbe stato grato… una volta tanto…. Con questa lieve ansia aumentò la velocità dei propri passi.

Il Fenomeno stava pedalando come un forsennato ma per quanto fosse in modalità ‘Moser’ il carcere di Magazine Town sembrava non allontanarsi mai.

Si fermò, prese il cellulare e compose il numero di Sagoma…. “Vieni a prendermi. Sono sulla strada del carcere… devo parlarti.”

“Arrivo Capo… dieci minuti e sono lì…”

Sagoma riattaccò prima di scoppiare a ridere… “…. ‘ti devo parlare’…. Mavahgare Capo… è che non ce la fai più… altro che… ‘ti devo parlare’ vienimi a prendere’…”

Sagoma sapeva che se per caso i suoi pensieri avessero avuto il sonoro il Capo lo avrebbe bannato lì… sui due piedi… poi avrebbe arso la bici pieghevole e sarebbe andato, camminando lentamente, verso il carcere a costituirsi.
Scacciò quei pensieri perniciosi per il suo umore e mise in moto… “All’occhio… devo stare all’occhio”.

Uscì dal parcheggio lentamente. L’incidente della sera precedente l’aveva segnato… temeva di sentire un rumore di ferraglia ogni volta che ingranava la prima…

 

Cchea si era rimessa in sesto… la sera precedente ci aveva dato dentro come un fabbro… aveva lo stomaco leggermente contratto ma sapeva che non dipendeva dall’alimentazione… era quello che avrebbe dovuto fare a darle ansia.
Si infilò un paio di occhiali da sole modello ‘gretagarbo’ e uscì di casa. Aveva con sé il taccuino di Elvis nella borsa… si aspettava la visita di Lona in negozio quel giorno e solo aver con sé quel maledetto taccuino le dava agitazione…

“Molto meglio ridarlo a lei e poi riprenderlo al momento opportuno”.

Nel tragitto si fermò a fare colazione…. “Non più di due bomboloni alla crema e un solo maritozzo… devo riguardarmi” pensò entrando nell’internetcafè appena aperto vicino a casa sua.

Diede un’occhiata alle notizie del giornale ma nulla che le interessasse veramente.

Finì la tazza di cioccolata ‘dobbio fondente’ e aprì la connessione sul forum…. Il suo post era scivolato a fondo pagina… “Perfetto… e sono poche anche le letture.. “.
Uscì dopo aver pagato la frugale colazione…. Pensò che se si fosse abituata ad alimentarsi come un pugile e non come un lottatore di sumo in un anno avrebbe potuto cambiare il Camper con quello che avrebbe risparmiato.

Si diresse al suo negozio. Aveva deciso di rispondere a ‘Elvis77’ quella mattina stessa… avrebbe giocato duro e sfruttato il fattore sorpresa… aveva intenzione di scrivergli una mail in pvt da uno dei suoi account… scoprire se era disposto a pagare 200.000 dollari di COL e poi si sarebbe eclissata sino a quando non avesse ricevuto una risposta. Aveva pensato che probabilmente il suo contatto avrebbe cercato di innescare una trattativa ma lei non avrebbe risposto a nessun tentativo di abboccamento… ne per trattare… ne per ribadire.

Prendere o lasciare. Se non avesse accettato avrebbe lasciato il taccuino nelle mani di Lona e fine della storia. Aveva una linea da mantenere… non poteva mica sfondarsi di cibo per placare l’ansia… avrebbe continuato la sua vita facendosene una ragione.

Questi pensieri impregnati di grande ragionevolezza e determinazione l’accompagnarono sin dentro il negozio….

“Ciao cara…. Visto che oggi non ho impegni se vuoi puoi prenderti la giornata…”

La ragazza la guardò sorpresa… “Grazie… Cchea… ma… sei sicura?… Ieri non stavi bene e…”

“Non preoccuparti sto benissimo… comunque fai come vuoi….”

La ragazza aveva già il cappotto in mano…. non voleva che Cchea cambiasse idea.

“Comunque se hai bisogno chiamami… okey?”

Cchea le sorrise e la salutò con la mano come a dire…. “Vai prima che cambi idea.” Ma non l’avrebbe cambiata l’idea. Non voleva che la ragazza vedesse Lona entrare nel negozio…. Lona aveva delle tempeste ormonali che la rendevano instabile ed emotiva.
Voleva evitare che fosse presente se si fosse presentata Lona in condizioni ‘precarie’.

 

Sagoma aveva visto il Fenomeno in lontananza…. Da lontano sembrava un ragazzino di 12 anni seduto sulla bici del fratellino minore ma avvicinandosi si capiva benissimo che quell’uomo non era un ragazzino di 12 anni… anzi… probabilmente il Fenomeno 12 anni non li aveva mai avuti….

“Carichi la bici sul cassone Capo…”

Il Fenomeno lo guardò come se si trovasse davanti un bertuccia….

“Mmmhhh no meglio di no…. passerò a riprenderla uno di questi giorni….” Sagoma intuì che il Fenomeno voleva disfarsi del suo mezzo abbandonandolo lì….

“Ma Capo! La possono rubare…”

Aveva esagerato… se ne era reso conto un attimo troppo tardi… lo aveva tradito lo sguardo da ‘prendiperilcvlo’ e il mezzo peto… forse qualcosa di più di mezzo…. che gli era uscito di prepotenza cercando di trattenere lo scoppio di risa…. In ogni caso qualcosa era scoppiato… e non era sul suo volto…

“Scendi.” Il Fenomeno lo stava fissando.

“Ma Capo… cosa…”

“Scendi…. Ora.”

Sagoma obbedì senza parlare… sperava ancora che il Fenomeno scherzasse ma invece si mise al posto di guida e fece inversione. Sagoma rimase a bocca spalancata quando il Fenomeno abbassò il finestrino…

“Un giorno ti dissi che prima di parlare bisogna essere certi di dire cose interessanti e intelligenti… io non so se quello che hai detto era intelligente o interessante ma prima di arrivare a Forum City ci sono circa 6 kilometri…. avrai tutto il tempo per riflettere e giungere a una conclusione… poi me lo dici eh? E se riesci ad essere convincente magari ti restituisco la macchina… ah…. un’ultima cosa…. fai qualcosa per il tuo disturbo là ‘sotto’… potrebbe diventare un problema sai?…. Nel nostro lavoro non si ride mai ma se ti capita non ci fai una bella figura a sghignazzare con il cvlo…. scoreggi come una corriera in salita….“

Le ultime parole gli giunsero appena comprensibili coperte come erano dal rumore del motore del Ram che il Fenomeno aveva scatenato.

Forse il Capo aveva ragione… era dalla sera prima che aveva iniziato a fare danno… prima la ‘moto’ e gli ubriachi… adesso i sorrisini sulla bici pieghevole.

Si. Era andato a cercarsele e le aveva trovate. Iniziò a camminare stando attento a non stare troppo vicino al bordo polveroso della strada per non sporcare le sue scarpe nuove all’ultima moda… con una punta aguzza come le guglie del Duomo di Milano e con… la stessa comodità ad averle ai piedi.
Sapeva chei gli avrebbero fatto male e ora aveva capito perché il Fenomeno aveva lanciato un’occhiata alle sue scarpe e gli era sbocciato un sorrisino sulle labbra mentre partiva con il Ram….

Era un ragazzo intelligente e il suo Capo un eccellente ‘addestratore’…. aveva già iniziato a capire qualcosa e aveva percorso solo un centinaio di metri.
Si chiese quale pozzo di conoscenza sarebbe stato alla fine dei sei kilometri.

Continuò a camminare e ogni tanto si faceva una risata…. nelle mutande. “Ekkisenefrega… tanto non mi sente nessuno…”
Improvvisamente si fermò a riflettere.

Garmau osservò il negozio di libri usati e riviste d’epoca dall’altro lato della strada.

All’apparenza non c’era nessun cliente dentro. La vetrina, in linea con l’attività del negozio, era ‘old style’. Il vetro era decorato da una scritta oro un po’ consumata e la porta era caratterizzata da una maniglia in bronzo. All’interno si scorgevano vecchi volumi e libri più piccoli dalla copertina gialla impilati.
Era il genere di negozio che Garmau non aveva mai frequentato e non ne era affatto pentito.

Entrò nel bar a fianco del negozio di libri e ordinò un caffè. Sapeva di essere maledettamente vicino al suo possibile obiettivo ma se non avesse rischiato un pochino non avrebbe ricavato assolutamente nulla. Si sedette ad un tavolino e iniziò a dare uno sguardo ai titoli del giornale. Passò velocemente alle pagine interne… una notizia minore colpì la sua attenzione… una rissa tra ubriachi… due uomini si erano ridotti piuttosto male davanti al ‘W La Topa’… entrambi avevano un trauma facciale piuttosto serio… sostenevano che loro erano amici e che erano stati aggrediti da un giovane di cui fornivano una descrizione piuttosto convergente… dicevano infatti che era alto, con gli occhi azzurri e i capelli ricci e biondi. La polizia stava cercando il teppista. ‘Extra’ stava diventando un vero casino…. Peccato perché avanti di ‘sto passo quel quartiere sarebbe stato messo in quarantena dalla MOD.

Richiuse il giornale. Le notizie sportive le avrebbe lette la sera… purtroppo i ‘Raiders’ di Forum City si sarebbero presentati al ‘Sandeinait’ senza il loro ‘lainbeker’ titolare ‘Gekdraculalambert’ (ndr. Cose mie non fateci caso e andate avanti).

Si alzò per pagare la consumazione e ne appofittò per scambiare due parole con il gestore…

“E’ tanto che non passo da queste parti… venivo da ragazzo nel negozio di libri qui accanto per fare acquisti di libri usati… che bei ricordi… sembra che non sia cambiato nulla a vederlo da fuori…”

“E neppure dentro è cambiato qualcosa…. Solo la campanella alla porta di ingresso… una volta era piccola e dal suono dolce ma con l’andare degli anni la signora è diventata un po’ dura d’orecchi e allora ha appeso una campana di ‘cerimonia’…. Quando entra qualcuno da lei sembra che ci sia…. un matrimonio tanto è lo scampanellio…”

Garmau prese la palla al balzo… “C’è ancora la signora di una volta?… Incredibile ma quanti anni ha ormai?”

“Va per i 70 ma, a parte l’udito, è ancora in gamba…. Si ricorda tutti i titoli dei libri che ha in negozio…. Me lo hanno detto dei clienti affezionati… ormai sono rimasti pochi… tra un po’ credo che si ritirerà…”

Garmau prese il resto e…. “Passerò a salutarla… se ha ancora tutta questa memoria mi riconoscerà spero… grazie… arrivederci.”

Uscì dal locale e si sorprese nel costatare che era arrivato in Web Square con disinvoltura e senza accusare la morsa dei ricordi. Era entrato in un bar e solo ora pensava al vicolo ma… in modo diverso… quasi con distacco… ne fu sollevato ma si sentì anche un po’ in colpa. Lasciò il marciapiede ed attraversò la piazza. Doveva andare a controllare il secondo negozio di libri e da lì avrebbe proseguito per la pasticceria…

 

Il Fenomeno entrò nel parcheggio della palazzina in cemento. Doveva finire il rapporto per il Comandante Yascin relativamente alla messa a disposizione di un uomo della sua squadra in favore di quella che stava per costituirsi. Poi avrebbe dovuto mettere ordine al susseguirsi di teorie ed eventi riferite o riferibili al taccuino. Voleva andare all’incontro in pasticceria con le idee chiare e sino a quel momento non era riuscito a schematizzare niente. Inoltre il colloquio con Luca 19 non lo aveva messo di buon umore… anzi.

Effettuò la procedura di identificazione per l’accesso agli uffici del Comando. Consegnò il CUT all’addetto e si diresse verso il suo ufficio. Mentre stava per richiudersi la porta alle spalle un giovane agente lo chiamò dal corridoio….

“Comandante… mi scusi… il Comandante Yascin la sta cercando. Vorrebbe vederla nel suo ufficio… immediatamente…”

L’agente pronunciò la parola ‘immediatamente’ con un leggero timore… dire ‘immediatamente’ al Fenomeno poteva avere ripercussioni non piacevoli sul resto della giornata…

Il Fenomeno si bloccò sulla porta. Non era in ritardo con il rapporto perché la scadenza era fissata per il lunedì mattina successivo ed erano solo a sabato… se il suo Comandante lo cercava urgentemente o erano rogne o… lo sarebbero diventate molto presto. Richiuse la porta. Ringraziò con un gesto l’agente, che trasse un impercettibile sospiro di sollievo, e si avviò verso l’ala nord passando per il corridoio. Un budello stretto e illuminato da luci al neon.

“Comandante….” il Fenomeno si affacciò sulla soglia dell’ufficio. La porta era aperta e da dentro non giungevano voci ma era sempre meglio annunciare la propria presenza…

“Avanti… accomodati… chiudi la porta…”

Il Fenomeno entrò e si diresse verso le due poltroncine in pelle che si trovavano davanti alla scrivania in legno di quercia di Yascin… la scrivania era appartenuta ad un mitico Comandante delle forze speciali di MOD… quando ancora il Fenomeno faceva i suoi primi passi tra gli incursori…

“No… siediti là… arrivo subito..” Yascin indicò il tavolo riunioni sul lato destro dell’ufficio… il Fenomeno cambiò direzione e andò a sedersi dove gli era stato indicato… Yascin stava raccogliendo alcuni fogli dalla sua scrivania. Si alzò e lo raggiunse.

“Ho qui un rapporto scritto da un nostro agente di pattuglia ieri sera. Un rapporto normalissimo se non fosse che l’agente in questione è…. mio cognato…. o meglio… uno dei miei ex cognati. Ha voluto farmi anche una telefonata per riferirmi un suo dubbio che non ha menzionato nel rapporto. Si tratta di una rissa tra due ubriachi anche se, e qui viene fuori il dubbio dell’agente, i due malcapitati dicono che non hanno litigato tra loro ma sono stati aggrediti da un giovane ‘teppista’. L’agente dice che la descrizione fatta dai due uomini su come si sono svolti i fatti coincide come pure la descrizione dell’aggressore. L’agente dice anche che ieri sera tu e un tuo uomo siete stati fermati per un controllo proprio nei pressi del luogo della rissa o… dell’aggressione e…. che il tuo uomo somiglierebbe molto al presunto aggressore…. alto, biondo e riccioluto, con gli occhi azzurri. Sembrerebbe il ‘fratello’ di Sagoma vero?… Vuoi dirmi qualcosa che magari pensavi di dirmi più tardi?…

Il Fenomeno assunse un’espressione ‘ispirata’ a metà strada tra ‘foto ricordo di bambino alla prima comunione’ e ‘genero al funerale della suocera’…. Un misto di spontanea fiducia e genuina devozione nella divina provvidenza…

“In effetti la cosa potrebbe dare adito a qualche dubbio ma è stato Sagoma ad avvisare il Comando della rissa… tuo cognato era lì a seguito della segnalazione… quindi non vedo dove stà il problema…”

“Il problema stà nella denuncia di quei due ricoverati per traumi al volto di una certa gravità… stà anche nel fatto che potrebbero credere di riconoscerlo se qualcuno mostra loro ‘casulamente’ delle foto. Mio cognato è un pirla… invidioso come un babbuino e…. considera gli agenti speciali dei ‘bulli che pensano di poter bannare il mondo senza rendere conto a nessuno’ e questa potrebbe essere per lui una ghiotta occasione per sfogare i suoi rancori.”

Il Fenomeno aveva capito che Yascin su quell’argomento non si sarebbe accontentato della ‘solita storiella’ ma al tempo stesso sapeva che il senso del dovere del suo Comandante era tale che non avrebbe potuto tollerare un pestaggio da parte di un suo uomo a danno di cittadini di Forum City per cui era esclusa a priori anche un’ammissione.

“Vedi Comandante… Sagoma ha dato una mano… era fuori servizio e poteva far finta di niente… invece è intervenuto e magari per dividerli potrà essere anche partita ‘qualche manata’ ma è un bravo agente e certe cose non le farebbe… con che motivo poi? Magari hanno capito che era un agente e sperano di ricavare un risarcimento dalla questione… lui non ricorda se si è qualificato… ha però chiamato i soccorsi. A me basta questo e… dovrebbe bastare anche a te ma se ritieni opportuno parlare con Sagoma o che io vada a parlare con quei due… sono a tua disposizione anche nel week end…”

Yascin non disse nulla… guardò il Fenomeno e poi richiuse la cartellina che aveva davanti…

“C’è un’altra cosa di cui vorrei parlarti… molto più seria se fosse vera…”

Il Comandante fece una pausa ad effetto mentre scrutava il Fenomeno che dal canto suo rimase impassibile…

“Mi riferiscono che sei andato spesso al carcere di Magazine Town… l’ultima volta… un’ora fa…” il Fenomeno fece per aprire bocca… “aspetta… c’è dell’altro…” continuò Yascin… “… mi dicono anche che vai spesso al ‘W La Topa’…. L’ultima volta…. ieri sera…”

La cosa si stava facendo seria… Yascin parlava lentamente e aveva abbassato anche il ‘volume’… il Fenomeno capì che doveva essere convincente o…. sincero.

Optò per la seconda soluzione. Lasciò che il suo Comandante terminasse di parlare…

“inoltre Sagoma è spesso con te… cosa che non accade con gli altri uomini della tua squadra…. C’è del tenero tra voi due o… che altro? Il fatto che sia una recluta non giustifica più che tu gli faccia da balia….”

Il Fenomeno raccontò al suo Comandante le sue convinzioni, i suoi dubbi e i suoi sospetti. Gli disse anche della lettera anonima riferita al taccuino… l’unica cosa che omise furono i nomi dei suoi colleghi ‘coinvolti’ nella vicenda. Impiegò quasi 20 minuti a raccontare tutto. Durante tutto quel tempo Yascin non pronunciò una parola. La sua espressione non mutò mai… lo guardava in faccia e non tradiva nessun tipo di emozione… una sfinge. Quando ebbe finito rimase in silenzio. Aveva utilizzato parole ‘forti’ e ‘chiare’… non intendeva lasciare aree grigie. Era stato sintetico come in un rapporto dopo una missione. Non aveva ‘colorato’ la questione nemmeno un po’. Riteneva che non ve ne fosse bisogno.

Yascin si alzò e fece segno di seguirlo. Si diresse alla scrivania e si sedette. Indicò al Fenomeno una delle poltroncine. Mise in un cassetto la cartellina con il rapporto del ‘cognato’ e….

“Quello che ho appena sentito porta dritto a tre opzioni…. La numero 1… quello che fumi non è più rilevante perché per quanto forte è stato superato alla grande da quello che sniffi.
La numero 2…. Ti sei grigliato gli ultimi due neuroni…. non so come sia successo ma non importa perché il risultato è uguale a quello dell’opzione uno….
La terza…. se solo il 10% di quello che dici è vero…..”

Yascin non finì la frase. Il suo sguardo corse tutto intorno al suo ufficio come alla ricerca di qualcosa che gli restituisse le certezze che il Fenomeno aveva spazzato via con le sue parole…. il suo uomo era un visionario… uno che lavorava di fantasia… un pazzo.

Questi pensieri si accavallavano nella sua mente ma sapeva perfettamente che voleva sfuggire a tutto ciò che quella mattina gli era piovuto addosso…. era una fuga dalla… finzione. Se si fosse concentrato per bene ne sarebbe uscito e con lui tutti i personaggi che loro malgrado erano finiti nel buco nero cerebrale di Decimo.

Riprese il controllo dei suoi pensieri e si riappropriò del suo rango suo malgrado…

“Quanti siete a rincorrere questa follia?”

Il Fenomeno si rilassò sulla poltroncina…. Il suo Capo gli aveva dato fiducia…. provvisoria… relativa ma…. era molto di più di quanto si fosse immaginato…

“Io, Sagoma, l’agente Garmau… quello del vicolo… quello che non tromba da mesi e… l’ex agente Laroby… nessun altro.”

Aveva deciso di ricambiare la fiducia ricevuta e non voleva che il suo Capo fosse costretto a chiedere i nomi di quelli coinvolti in quella che non poteva essere definita un’indagine e mai lo sarebbe stata.

“Ti rendi conto ovviamente che non avrete nessuna autorizzazione, nessuna copertura, nessuna garanzia…. come intendi procedere?”

“Come ho fatto sinora… solo che ho scoperto che non ero solo. Tu, piuttosto, intendi parlarne con il Grande Capo?”

Yascin rimase in silenzio per un lungo istante…

“Quello che farò io non ha alcuna importanza perché ‘ufficilamente’ non farò proprio nulla… ti ho appena detto che sarete soli…. senza rete… farai bene a ricordarlo anche al tuo…. ‘gruppo’ e cerca di essere chiaro con loro… sino a questo momento non è successo nulla che non sia ‘gestibile’ ma se andrete avanti non sarà più possibile ‘pulire’ dove siete passati…”

Era la risposta che il Fenomeno si aspettava… che in cuor suo voleva sentire. Il Comandante non avrebbe fatto nulla…. ‘ufficialmente’… stava a significare che ufficiosamente avrebbe ricevuto tutto l’appoggio che avrebbe potuto fornirgli….

“Scusa se mi permetto di ricordarti che… se quello che sospetto è vero non potrai parlarne con nessuno… solo con…”

“Lo so…. solo con il Comandante in Capo… “ Yascin abbassò gli occhi sull’orologio… hai qualche giorno di licenza… tu e Sagoma…. ti serve qualcosa?”

Il Fenomeno sorrise…. “No Capo…. niente che già non abbia… solo una buona dose di cvlo ma quella non puoi fornirmela… al pari di tante altre cose…” concluse amaro il Fenomeno.

“Sei un buon Comandante di Squadra… perché non ti limiti a fare quello che sai fare meglio? Perché ti butti a corpo morto su cose che sono più grandi di te… di me… e chissà anche di chi?”

Il Fenomeno non rispose perché entrambi sapevano quale fosse la risposta a quelle domande… era scritto sui loro distintivi…. Il motto di MOD… ‘PER CUTTARE E PER BANNARE’.

 

Laroby aveva letto molti post di ‘Hollywood’… aveva un negozio di libri…. amava gli accessori costosi…. amava la buona tavola… aveva partecipato a qualche edizione di CamperOnFest… e non era più attivo sul forum… di ‘Marylin’, invece, nessuna traccia sino alla sera precedente….

Prese il cellulare e si alzò dalla sua postazione per andare ai distributori di bevande….

“Siamo sulla pista giusta per scoprire chi è ‘Holliwood’… ti confermo che ha un negozio di libri… e non è quello vicino a casa mia… per cui deve essere uno degli altri due e…. ah bene… una vecchia signora?… Mmmmhhh no, non può essere lei…. Sì credo che tu abbia ragione… ok. Fammi sapere…. A più tardi.”

Garmau rimise in tasca il cellulare…. Bene… Laroby gli aveva dato la conferma che aveva una libreria… doveva essere per forza quella che stava guardando dall’angolo della strada…. era a un centinaio di metri dalla rosticceria. Aveva una tenda da sole a rigoni gialli e grigi… due vetrine e una porta in legno verde contornata da due vasi contenenti cespugli di giovani gelsomini. L’insieme era gradevole e raffinato.

Si avvicinò rimanendo dall’altro lato della strada sapendo che quello era quasi sicuramente il negozio di ‘Hollywood’. Voleva studiare la situazione per ricavarne qualche elemento utile. Mentre camminava era quasi giunto all’altezza delle vetrine quando ciò che vide lo spinse a cercare il CUT che portava appeso sotto l’ascella sinistra….

 

Il Fenomeno aveva deciso che le regole del gioco non avevano più alcuna importanza, o meglio…. sarebbero stati loro a scriverle di volta in volta a secondo delle necessità ed inoltre non era necessario farle conoscere all’avversario.

Salì sul Dodge e si diresse verso Magazine Town… sarebbe andato a recuperare Sagoma. Quel ragazzo era in gamba. Avrebbe dovuto cominciare a considerarlo in grado di dare il suo contributo all’operazione senza stargli sempre addosso. Lo vide in lontananza… aveva percorso quasi tutto il percorso…. arrancava come Pantani sul Mortirolo ma…. continuava a pedalare. “Bravo ragazzo… non ‘molli’ mai…. a parte quando ti scappa da ridere…”

“Vedo che il mio mezzo è tornato utile…. hai bisogno di un passaggio?”

Sagoma aveva visto il suo RAM in lontananza ed era stato sopraffatto dalla rabbia… “’astardo…. adesso arrivi… piuttosto che darti la soddisfazione me la faccio un’altra volta in bici…”

Quando il Fenomeno era giunto da lui aveva però fatto in modo dI farsi passare il rancore… aveva già ‘imparato’ molto per quel giorno…. meglio che le doti di ‘docente’ del Fenomeno trovassero un altro sfogo. Lui ne aveva abbastanza.

“Si Capo… grazie Capo…”

Scese dalla bicicletta e la lasciò cadere sul ciglio della strada…. Il Fenomeno gli fece un sorriso e Sagoma ne accennò uno in risposta… “Passeremo a riprenderla in…. un altro momento… ok Capo?”

Salì in macchina senza aspettare la risposta che peraltro non sarebbe mai giunta. Aveva capito.

Il Fenomeno iniziò a parlare senza essere sollecitato a farlo. Aggiornò Sagoma sulla situazione sino al colloquio con il Comandante Yascin e poi lo informò del fatto che stavano operando senza rete. Si facesse i suoi conti. Lui li aveva già fatti.

 

Garmau si trattenne a stento facendo appello a tutte le sue forze e al fatto che era…. un agente di MOD ma era stato molto vicino all’irreparabile. Aveva riconosciuto la persona che stava camminando sul lato opposto della strada e che era entrata nel negozio di libri…. Lona… che diavolo ci faceva fuori dal suo… recinto? Quella ‘donna’ era un pericolo pubblico… non si poteva lasciarla andare in giro libera in quel modo. Poi pensò che Lona era un personaggio di pura fantasia. A Forum City c’erano personaggi ben peggiori che si aggiravano per la cittadina… erano a ‘tastiera libera’ anche se la MOD li teneva ‘discretamente’ d’occhio.

Garmau entrò nel primo negozio che aveva ‘a tiro’. Tutto, ma non sarebbe stato in grado di riaffrontare quella…. donna.

Era un negozio di biancheria intima femminile…. “nnerda… e adesso?” Pensò Garmau….

“Buon giorno… come posso esserle utile?”

Garmau restò per un attimo come colto da una paresi bilaterale. La punta della lingua fece capolino sul lato destro della bocca… nel giro di poco, se non si fosse ripreso, avrebbe fatto capolino anche la prima goccia di bava. Aveva davanti a sé un metro e settanta di ‘gnocca allo stato puro’… lo stacco di gamba era da ‘urlo’. La ‘quarta’ non era compressa ma occhieggiava da un body ‘nude look’ e sembrava passare indenne sotto la forza di gravità… probabilmente aveva una ‘struttura’ siliconica d’accordo ma… che silicone ragazzi!
Il viso completava l’opera d’arte ma Garmau quando non era in servizio non era un gran fisionomista piuttosto un eccellente ‘figonomista’….

“Almeno in 6 modi diversi signorina…. e sono solo quelli che sono venuti a galla spontaneamente ma se mi concentro stia sicura che arriviamo a 12 in un ‘amen’….”

La ragazza sorrise e arrossì lievemente… era abituata ai complimenti ma quello era sessualmente esplicito però di una tale spontaneità che non ne rimase offesa… inoltre il soggetto da cui proveniva era piuttosto interessante…. la mascella prominente faceva intuire che potesse esserci anche dell’altro di…. prominente.
La ragazza era ‘figlia d’arte’…. Garmau non lo poteva sapere ma era davanti alla nipote di Lona e Letta….
Lina…. Zocco Lina.

“Mi scusi… mi perdoni… non volevo offenderla… è che….”
Garmau balbettava ma almeno la lingua e la bava non avevano fatto a tempo a divenire evidenti.

“Non si preoccupi… non sono per nulla offesa… deve fare un regalo?… A una signora suppongo…”

“Si… ecco… devo fare un regalo e pensavo a qualcosa di… come dire… non saprei…”

“Qualcosa di speciale intende?… Le mostro qualcosa…”

Garmau era in evidente difficoltà…. “Che figura di nnerda… chissà Opa come si diverte con le vignette…. Decimo questa me la paghi…”

Mentre questi propositi di vendetta albergavano nel cervello di Garmau Zocco Lina aveva preso da uno scaffale un completino intimo di squisita eleganza…. uno slip in pelo di cinghiale e un reggiseno ‘pusciap’ che all’altezza dei capezzoli aveva appesi due denti di… cinghiale. Glieli porse e ammiccando con il viso, la voce ed il corpo aggiunse…. “Se vuole posso mostrarle come…. ‘cadono’ indossati…”

L’agente Garmau non era un gran che nella lettura del ‘linguaggio del corpo’ altrui ma…. ‘leggeva’ benissimo il suo… ed in quel momento era molto più cinghiale di quanto ve ne fosse sul completino che la signorina gli stava mostrando mentre lo fissava con un che di selvatico negli occhi….

“Si va bene…. mostrami come ‘cade’ indossato…” La voce di Garmau si era fatta un po’ roca…

Si diressero in ‘camerino prova’ e Garmau, sebbene non fosse un cacciatore, iniziò la sua personale battuta di caccia alla….. cinghiala, ma quel che era peggio…. alla cinghiala piaceva un sacco.
Capì troppo tardi che era una caccia a ruoli invertiti e quando raggiunse questa consapevolezza…. vi si abbandonò. Lui non sapeva che versi facevano i cinghiali ma se erano quelli che sentiva provenire dalla suina che aveva tra le ‘zampe’ facevano un casino indemoniato…. Cominciò a grugnire anche lui e tra un grugnito e l’altro… “Grazie Decimo…. finalmente…” (ndr. Dacci dentro Maurì…. te la sei meritata).

 

“Capisci perché è importante che tu lo tenga in un posto sicuro e che non ne parli assolutamente con nessuno?… Se te lo trovano alla pensione finisci a Magazine Town… la MOD non scherza. Sono diventati più duri da allora… controllano tutti e a sorpresa.”

Cchea aveva insistito tanto sul tasto ‘pericolo’, ‘Magazine Town’, etc. etc.
Lona era spaventata al punto giusto… doveva solo tenere alta la tensione sino a quando non avesse concluso con ‘Elvis77’ e poi trovare il modo di farsi restituire il taccuino con uno stratagemma…. In realtà lei non stava facendo qualcosa di veramente illegale perché… stava facendo pervenire alla MOD un qualcosa che le apparteneva… cercava solo di ricavarne qualcosa per sé… mica sarà stata la fine del mondo no?”

Si era trascritta l’indirizzo di Garmau che aveva trovato nelle ultime pagine del taccuino… quello era stato un altro colpo di fortuna… non aveva capito di chi fosse quell’indirizzo all’inizio ma essendo una delle poche cose ‘in chiaro’ sul taccuino aveva fatto qualche ricerca, qualche appostamento e qualche verifica… quando hai in mano il ‘risultato’ non è poi così difficile risalire al ‘procedimento’ che a quel risultato ha portato.

Si sedette al posto abitualmente occupato dalla ragazza che svolgeva il compito di commessa… accese il portatile e si collegò sul forum. Ricercò il suo post… nessun altro intervento e ben poche letture in più rispetto alla sera precedente. Bene. Basso profilo.

“@ Elvis77. Scusa se non ti ho risposto prima….Non sono molto brava con le scansioni. Se vuoi puoi mandarmi la tua mail in pvt e ci mettiamo d’accordo… posso farti delle fotocopie ma…. le paghi tu…. poi per i diritti d’autore ci mettiamo d’accordo ma…. 200.000 dollari di COL potrebbero essere sufficienti.”

Aggiunse un discreto numero di faccine ammiccanti e sorridenti per ‘annacquare’ la richiesta e senza pensarci su inviò.

Si sentì immediatamente sollevata, serena…. felice… nel giro di poco avrebbe ricevuto una risposta, pensava, e ora che il taccuino era in mano a Lona era tanto più tranquilla. Quella era una giornata splendida e se la sua vita fosse cambiata quel giorno sarebbe stato…. perfetto!

Lasciò la connessione ‘on’ ma si era ripromessa di non guardare il post prima che avesse pranzato… aveva un appetito di nuovo ‘irruente’… stava decisamente meglio.

 

Laroby fu colta di sorpresa. Non si aspettava un post a quell’ora e ne che fosse così ‘esplicito’. Stava giocando duro… quasi troppo duro. Dava la sensazione di avere fretta.

“Mmmmhhh… non mi convince… ha tagliato corto e troppo in fretta. O ha la certezza che quel dannato taccuino ci interessa o…. ha paura di rimanere scottato…”

Digitò la sua ‘chiave’ di accesso ai ‘databeis’ ma scoprì che l’accesso era negato… ridigitò la ‘chiave’. Niente. Se avesse digitato per la terza volta con esito negativo il sistema avrebbe registrato una ‘aggressione’ e si sarebbe automaticamente messo in ‘alert’ costringendola a rivolgersi al suo Capo per avere nuovamente la possibilità di accesso.

Meglio provare a cavarsela con l’aiuto delle ‘sfingi’ del piano di sopra.

“Ciao sono Laroby… ho tentato due volte di entrare nel ‘databeis’ ma… non mi fa entrare cosa faccio?…. Ah… scusa non ho letto la mail… grazie e… scusa ancora. Ciao”

Le bruciava. Se avesse letto la mail avrebbe saputo che il ‘sistema’ aveva cambiato tutte le ‘chiavi’. La sua era contenuta nella posta elettronica. L’aprì e trovò quello che cercava. Ridigitò la nuova ‘chiave’ e…. “Perfetto… sono dentro.”

Se avesse saputo che uno dei Comandanti di MOD in quello stesso istante veniva ‘informato’ del suo operato le cose sarebbero andate diversamente.

Il telefono di Garmau iniziò a squillare. Si era scaricato la suoneria di una canzone dei ‘vanallen’…. si trattava di ‘giamp’ e lui aveva appena finito di ‘giamparsi’ quella cinghiala di Lina.

Rispose con voce rilassata ad una eccitatissima Laroby che lo informava del post di ‘Elvis77’… non si scompose… i suoi sensi erano ancora ottenebrati. Lina gli aveva mostrato quattro modi con cui si era resa utile e si erano ripromessi entrambi che gli altri glieli avrebbe mostrati molto presto… magari la sera dopo a casa di Garmau.

“Ma che hai… stai ancora dormendo?… Sveglia agente… come è andata al negozio di libri?”

Laroby non gli dava tregua e Garmau fu costretto a riemergere dal suo nirvana….

“Non ho potuto appostarmi nelle vicinanze perche ho visto entrare una mia vecchia conoscenza. Per fortuna che me ne sono accorto.”

Mentre parlava con Laroby salutò Lina con un sorriso smagliante e un piccolo gesto della mano e uscì dal negozio stando attento a che Lona non fosse nei paraggi.
Si era ‘momentaneamente distratto’ con la giovane cinghiala per cui Lona avrebbe potuto essere per strada…. nelle vicinanze o…. ancora nel negozio.

Tendeva a scartare l’ultima ipotesi perché la ‘donna’ non dava a pensare di lei che fosse una lettrice…. questo però faceva sorgere più di una domanda a Garmau…. cosa ci faceva Lona in un negozio di libri? E ancora… che combinazione era quella che l’aveva portata nel negozio che lui stava controllando perché ‘indiziato’ di avere una relazione con quello che stavano cercando?
Lona aveva conosciuto Elvis molto bene…. Garmau non voleva neppure immaginare quanto bene… forse lei era a conoscenza del taccuino?

“Azz… Decimo… ti sei incasinato per bene…” pensò mentre la voce di Laroby arrivava a livello ‘Isteria’ da gocce di pipì maschile sull’asse del cesso… il livello peggiore per un uomo… quel tipo di acuto rumore era in grado di penetrare anche i timpani che usavano le ultime tecnologie aereonautiche per l’abbattimento del rumore… non erano ancora disponibili contromisure adeguate a quel tipo di ‘attacco’.

“Calma Laroby… ti spiego tutto… era Lona… quella della pensione Zocco… quella che insieme alla sorella Letta mi ha quasi ammazzato quando mi hai chiamato al cell. Si proprio lei. Non potevo farmi vedere così ho dovuto…. mmmhhh proseguire ma ora l’ho persa di vista.
Non credo che sia ancora nel negozio ma… non vorrei essere costretto a dover controllare…”

Laroby riportò la conversazione sul post di Elvis77…

“l’ora del post è più o meno coincidente con l’ora in cui hai visto Lona… puzza Maurizio…. puzza troppo…”

“Chi Lona?” Rispose un assente Garmau che si rese conto troppo tardi della ‘cappella’….

“Ascolta Maurizio…. fatti un paio di test… perché mi sa che sto giro ti sei fumato l’imbottitura del divano…. SVEGLIAAAAA! Puzza la storia… puzza il fatto che Lona entra nella libreria sospetta… puzza il fatto….”

“Ho capito Laroby… ho capito… puzza… ho capito però tu…. tromba un po’ di più senno mi sa che tra un po’ prendi il mio posto nelle vignette di Vladimiro…. calma Laroby…. stai calma.”

Laroby riattaccò ink@zzata come una femmina di crotalo…. “Pirla di un Garmau….”

Non fece in tempo a formulare tutte le imprecazioni che componevano il suo ‘arsenale’ perché l’occhio le cadde sull’orologio… doveva muoversi. Voleva buttare giù uno ‘straccio’ di rapporto prima di incontrare il Fenomeno alla pasticceria di Raffaella… già il Fenomeno… un ‘tagliando’ al Fenomeno l’avrebbe fatto. Scacciò dalla mente quel pensiero e si mise alla tastiera. Venti minuti dopo lanciò la stampa del ‘rapporto’ e del post per Elvis77. Se lo mise in borsa senza piegarlo e cancellò la pagina elettronica..

 

Il Comandante era ancora al telefono… l’agente aveva tentato più di una volta di avere udienza ma si era ‘scontrato’ con i filtri della segretaria… aveva cercato di farle capire che era della massima importanza ma lei non aveva voluto sentire ragioni e lui si era ritirato in buon ordina ma ora era determinato a farsi ricevere…

“L’avverto che è una questione della massima importanza… il Comandante mi ha dato precise disposizioni al riguardo. Resto qui e aspetto ma faccia sapere immediatamente al Comandante che devo parlargli. Ho un rapporto urgente..”

La segretaria diede un’occhiata al telefono… la luce della linea del Comandante era spenta…”Entri ma faccia in fretta… è molto occupato…”

Bussò ed entrò senza aspettare di ricevere risposta… “Mi scusi Comandante…. deve vedere questo…” e nel mentre che parlava porse il foglio a quell’uomo che lo osservava cercando di capire chi fosse… si ricordò e la sua espressione cambiò all’istante divenendo subito cordiale… durò poco perché appena ebbe letto quello che il foglio conteneva si rabbuiò….

“Perché me lo porta solo ora? Le avevo detto di tenermi informato di ogni possibile comportamento dell’ex agente…”

L’agente rimase inebetito dal tono freddo di quell’uomo al quale credeva di essere entrato nelle grazie… “Ecco… io ho provato ma la sua segretaria mi ha sempre….”

“Lasci perdere… va bene così… grazie può andare e…. mi informi IMMEDIATAMENTE se succede altro… passi pure sul corpo della signorina se è necessario ma mi… INFORMI”

L’agente uscì… guardò la segretaria con un’espressione di odio sordo… “Se la prossima volta che devo parlare con il Comandante si mette di traverso… passerò sul suo corpo…”

La donna lo guardò con un sorriso di speranza…. “Magari…” pensò tra se… “alla mia età l’unica cosa che può passare sul mio corpo è un tram ragazzo ma se ti fa piacere… accomodati… a me non dispiacerà di sicuro.”

Il Comandante fece la prima telefonata…. “Abbiamo una traccia… piuttosto concreta… l’ex agente ha stanato un nick che và approfondito…. a lei penso io…. lei si occupi del…. ‘nick’… è in ‘Codice Comando’. Sì se vuole puoi procedere anche con la questione di Magazine Town… l’incontro è appena avvenuto.. il Fenomeno è appena andato via. Molto bene. Avanti così e tra poco tutti i problemi saranno risolti.”

Chiuse la telefonata e ignorò le altre luci che lampeggiavano rabbiose sul ‘displei’… c’era anche quella del Comandante in Capo…. aspettasse anche lui…. “Ho da risolvere una questione vitale…. tra poco anche tu non sarai più un problema…”
disse rivolto alla luce ‘più alta in grado’ tra quelle che lampeggiavano.

Prese il suo telefono personale e digitò un numero breve… immediatamente dopo ci fu una risposta…. “Procedete con Laroby…. ora.”

Chiuse la comunicazione…. non aveva bisogno di ricevere la risposta. Sapeva come sarebbero andate le cose. Ne aveva l’assoluta certezza. Quel pensiero gli restituì il sorriso e la fiducia nei suoi mezzi…. nei suoi potentissimi mezzi.

 

Garmau guardò l’orologio… aveva poco tempo. All’incontro con la ‘squadra’ avrebbe voluto arrivarci con un’informazione completa circa la libreria ma non avrebbe avuto il tempo per fare un buon lavoro…. sarebbe tornato nel pomeriggio.

Mentre si stava allontanando vide la porta di legno aprirsi… immediatamente si voltò dalla parte opposta e finse di guardare le date degli eventi previsti dalla Contea di COL per festeggiare il superamento di ‘quota 55.000’ residenti.

Con la coda dell’occhio vide che una donna era uscita dalla libreria e ora stava armeggiando con un mazzo di chiavi. Ne fu sorpreso. Si aspettava un uomo come ‘libraio’…. forse era la commessa ed aveva le chiavi. Guardò l’ora… troppo presto… mancava più di mezz’ora alla chiusura dei negozi… difficile che una commessa potesse andarsene prima e… di sabato mattina. Era quasi sicuramente la titolare. La osservò mentre andava in direzione della rosticceria.

Era pronto a defilarsi ma fino a che rimaneva sul lato opposto al suo non correva rischi.

La vedeva comparire e scomparire tra la gente che passava sul marciapiedi.
Aveva un grosso paio di occhiali… di quelli che andavano di moda in quel periodo…. due lenti da 19 pollici con anche il digitale terrestre incorporato.

Non l’aveva mai vista prima… era di poco sotto la quarantina… bionda… magra… sul metro e settanta. La seguì con lo sguardo e vide che si infilava dentro la rosticceria. Fu tentato di entrare anche lui.

Rinunciò… sarebbe andata Laroby a fare un’indagine più accurata anche se, visto come si stavana mettendo le cose con le ‘commesse’ non gli sarebbe dispiaciuto ‘cinghialarsi’ anche ‘la libraia’…. (ndr. Vacci piano Maurì…. non è sempre festa).

 

Il fuoristrada aveva i vetri completamente oscurati. Stava viaggiando su strade secondarie in direzione nord. Il confine di Forum City era ormai alle spalle ma era ancora nel territorio della Contea di COL. L’autista ridusse la velocità di un buon 20 kmh. Non voleva essere beccato da qualche agente di MOD troppo zelante. Il carico che stavano trasportando non era di quelli che spieghi con un ”… mi scusi agente non mi ero reso conto…” dovevano essere prudenti. Ne andava della loro stessa vita.

“Tutto bene là dietro?” Chiese l’autista gettando uno sguardo nello specchietto retrovisore….
“Direi di sì… sembra che le signora abbia smesso di agitarsi ma se pensa che le tolga il bavaglio e la sleghi si illude…. vero bambolina?”

Laroby aveva mani e piedi immobilizzati da svariati giri di nastro ‘sarafoga’ argentato e la bocca aveva ricevuto lo stesso trattamento. Aveva un cappello di lana calato sugli occhi per cui il suo sguardo non potè fulminare il proprietario di quella voce nasale come avrebbe voluto.

Era spaventata e sotto shock ma non era ancora rassegnata.

Le voci si spensero e rimase solo il ronzio del motore… qualche sobbalzo ma nulla più. Stavano viaggiando a velocità costante da tempo. Significava che erano fuori dalla città…

“E brava MOD…. quando c’è bisogno di voi siete su qualche sito porno per cercare un’ispirazione…. troppa teoria ragazzi… troppa teoria…”
Si sorprese a sorridere di quel pensiero, fiduciosa che Decimo avesse da parte un colpo di genio. Non sapeva che anche lui era completamente alla deriva…. l’ultima cosa che si era fumato era un pezzo di zerbino di casa sua. Non era roba buona e lei se ne sarebbe accorta a sue spese.

 

Garmau arrivò alla pasticceria giungendovi dal lato sud. Aveva un’aria rilassata e compiaciuta. Aveva ancora negli occhi la ‘cinghia Lina’… sorrise a quel doppio senso. Era passato a fianco di un bestione di ‘picap’… il cofano motore gli arrivava quasi al mento….

“Ehi Garmau…. siamo qui… fai finta di niente… “

Garmau riconobbe la voce del Fenomeno… proveniva dal lato guida del ‘bestione’. Si fermò e cercò il pacchetto di sigarette… impiegò qualche istante cercandolo nelle tasche del cappotto e poi della giacca… era abile… voleva dare tempo al Fenomeno di parlargli senza che la sua ‘sosta’ fosse sospetta.
Mentre Garmau armeggiava tra tasche, accendini e pacchetti il Fenomeno gli disse l’indispensabile….

“Avvisa Laroby… c’è un cambio di programma…. siamo costretti a cambiare posto. Ci vediamo al ‘Disegni Erotici’… noi andiamo là. Venite con mezzi separati e arrivando da due direzioni diverse. Vi spiegherò tutto non appena ci vediamo.”

Il Dodge si mosse lentamente. Garmau schermò la fiamma del fiammifero dal vento e finalmente accese la sigaretta. Riprese a camminare verso la pasticceria e intanto aspirava profonde boccate di fumo….

“Che diavolo sarà successo per far cambiare il luogo dell’appuntamento all’ultimo secondo… mah…”

Garmau prese il cell e compose il numero… lasciò squillare… al quarto squillo fu sorpreso di non ricevere risposta… dopo il settimo riattaccò…. Forse era in macchina e non sentiva il cellulare… si guardò intorno per scoprire se per caso non fosse già nei paraggi ma la sua macchina non era parcheggiata nelle vicinanze… guardò il posacenere colmo di sabbietta simile a quella che si mette nelle lettiere dove fanno la cacca i gatti… “In effetti anche questa è nnerda…” disse mentre affondava il mozzicone di sigaretta per spegnerlo.

Entrò nella pasticceria… riconobbe Raffaella che stava servendo una coppia… rivide il tavolo dove si erano seduti con Elvis e Laroby e… i ricordi tornavano… prepotenti e angoscianti… era diventato di cattivo umore.

Raffaella salutò i clienti e fu da lui…. lo riconobbe quasi subito.

“Salve lei è…. un amico di una mia carissima amica… scusi ma non l’avevo riconosciuta… forse l’abito. Forse l’aspetto più… rilassato… cosa posso servirle?”

Garmau accennò un sorriso.

“Un caffè… con latte e zucchero… grazie.”

Mentre aspettava al banco Garmau riprese il cellulere e richiamò Laroby… sapeva che era superfluo… se avesse visto la chiamata l’avrebbe richiamato appena possibile… decise di gustarsi il caffè… era tardi per dirle di non venire da Raffaella… l’avrebbe aspettata lì o avrebbe atteso la sua chiamata…

“Vuole accomodarsi a un tavolo?” Chiese Raffaella posando la tazza e il bricco del latte davanti a Garmau…

“No grazie. Il tempo del caffè… grazie comunque.”

Raffaella aveva capito che quell’uomo era in ansia e sapeva anche perché. Laroby le aveva telefonato per riservargli il tavolo in fondo alla pasticceria in modo da avere quanta più ‘praivasi’ possibile. Le aveva detto che si sarebbe incontrata con uno degli uomini che erano stati nella sua pasticceria… “quello rasato..” aveva detto la sua amica e Garmau.”

“Non si preoccupi… non è mai puntuale. Ha sempre problemi di parcheggio ma vedrà che arriverà tra poco..” Raffaella gli rivolse uno sguardo eloquente. Voleva far capire all’uomo che lei sapeva dell’incontro.

Garmau ricambiò il sorriso… “Avrei dovuto incontrarla qui insieme a… altre persone ma c’è stato un cambiamento di programma. Non ci sarà nessun incontro e volevo avvisarla ma… non risponde al cellulare..”

Raffaella parve delusa che l’incontro fosse saltato… “Mi spiace… si insomma… mi avrebbe fatto piacere vedere la mia amica… ha provato sul numero dell’ ufficio?”

Garmau esitò un attimo… non sapeva quanto le due donne fossero amiche… non l’aveva cercata in ufficio per non incorrere in ‘orecchie indiscrete’ ma non sapeva se questo lo poteva rivelare a quella donna….

Come se Raffaella avesse capito prese il suo cell e chiamò l’amica sul numero fisso… dopo pochi istanti… “Si… buongiorno… cercavo la signora Laroby… sono la pasticcera. La signora ci ha fatto un ordine… avrei bisogno di sapere se vuole una ‘dedica’ sulla torta… ah.. grazie mille. Molto gentile.”

“E’ già uscita. Da circa mezz’ora…” Raffaella guardò la pendola appoggiata al muro sul lato opposto del banco… “… sarà qua a momenti.”

Garmau gettò uno sguardo al suo orologio… “Grazie. E’ stata molto gentile. Posso chiederle una grossa cortesia? Io devo proprio scappare… quando arriva le dice di chiamarmi immediatamente?… E’ importante.”

Raffaella guardò quell’uomo con i suoi occhi penetranti che arrivavano dritti dritti allo ‘sgabuzzino dei segreti’…. “Certamente… ma vedrà che la chiamerà lei tra qualche istante. Avvisa sempre se ha ritardo.”

Garmau fece per pagare la consumazione… “Offre la casa… vada. Penso io ad avvisare quella persona che lei l’ha aspettata.”

Quando Cchea rientrò dal pranzo era in preda ad una forte trepidazione. Non vedeva l’ora di leggere se aveva ricevuto una risposta da parte di ‘Elvis77’. Aprì la porta del negozio e con ancora indosso il cappotto andò al portatile… tentò la connessione due volte prima di riuscirvi e ciò non fece altro che aumentare i suoi battiti cardiaci.
Tentò l’accesso al forum ma anche lì dovette attendere diverse decine di secondi. Era così concentrata sul video che si accorse dei due uomini che erano entrati se non quando erano ormai quasi davanti a lei…

“Siamo chiusi… riapriamo alle 15.30…”

I due uomini la guardarono. Quello più vicino a lei le sorrise…

“Non ci vorrà molto.”

Cchea vide che l’uomo che era rimasto indietro era tornato alla porta per chiuderla con il chiavistello… girò anche il cartello sulla vetrina che indicava che il negozio era chiuso…

“Ma cosa…”

Non riuscì a completare la frase. La voce le morì in gola.

L’uomo che aveva parlato aveva estratto un CUT e con un dito sulle labbra atteggiate in un sorriso crudele le stava suggerendo di tacere. Quando le fu accanto premette la mano sul collo. Cchea cominciò a dibattersi ma in un secondo anche l’altro uomo le fu addosso e le torse le braccia dietro la schiena immobilizzandola in una morsa di forza e dolore che le impose di non reagire.

La trascinarono sul retro del negozio. Aveva gli occhi lucidi e respirava con un rantolo penoso… “Dove hai nascosto il taccuino? Prima lo dirai e prima ti lasceremo tornare ai tuoi libri… dipende solo da te.”

In quell’istante Cchea comprese che lei non sarebbe mai tornata ai suoi libri… quegli uomini erano a viso scoperto e agivano da professionisti.

Vendeva libri e qualcuno lo aveva anche letto… sapeva che per lei quello era un viaggio di sola andata. Qualunque cosa avesse detto loro non l’avrebbero lasciata in vita. L’unica cosa che poteva cercare di fare era un ultimo disperato tentativo di fuga.

Si divincolò… sferrò un calcio al ginocchio dell’uomo che aveva davanti con tutta la forza che aveva e si strappò dall’abbraccio… sentì un dolore acuto alla spalla destra che le tolse il fiato… qualcosa dentro la spalla si era lacerato, cercò di scappare verso la porta e iniziò a urlare ma la voce uscì strozzata… sentì il ‘click’ della sicura che scattava… era quasi finita.
L’uomo che aveva colpito al ginocchio la ‘bannò’ due volte e lei cadde riversa sul tavolo dei libri per bambini… l’ultima immagine che i suoi occhi le rimandarono fu quella di Capuccetto Rosso che veniva mangiata da lupo… “Almeno a te è andata bene… il tuo cacciatore è arrivato in tempo.. il mio è un po’ in ritardo.”
Fu il suo ultimo pensiero.

L’uomo che l’aveva bannata si avvicinò a Cchea… non c’era più niente da fare.

Frugarono in ogni angolo. Il negozio era un disastro. Libri sparsi sul pavimento, scaffalature mezze vuote. Ogni angolo era stato setacciato ma il taccuino non era saltato fuori.

“Ma sono sicuri che questa qui avesse quel fantomatico taccuino?” Chiese l’uomo che aveva chiuso la porta del negozio a quello che aveva bannato Cchea e che era senz’altro il capo…

“Sono sicuri…. ha cercato di venderlo a qualcuno sul forum. Non siamo riusciti a risalire a chi è dietro il nick dell’acquirente. Deve essere un professionista perché ha ‘triangolato’ il suo account di posta elettronica con quello di una società irlandese che vende fondi di investimento… deve avere a disposizione un ‘akker’ in gamba perché ogni volta che si insegue la traccia elettronica porta ad un account diverso e tutti portano alla società di fondi.
Non sappiamo chi c’è dietro ma ora non ha più importanza perché il taccuino non è passato di mano e abbiamo ‘prelevato’ quell’ex agente di Moderazione che era diventata un po’ troppo curiosa…. ci dirà tutto e faremo una bella ‘pulizia’ di chi è tanto interessato a quel taccuino.”

Mentre parlava l’uomo osservava lo schermo del pc portatile. Era aperto sul post che avevano tenuto sotto controllo da quando Laroby aveva effettuato l’accesso notturno al nick… per il loro livello di accesso alle informazioni dei cittadini era stato possibile individuare Cchea e i suoi due nick che avevano interesse. Avevano ‘seguito’ le tracce informatiche. Niente di più facile nell’era di internet….

“Andiamo a casa sua… presto.”

Afferrò la borsa e la vutò sul bancone… il portachiavi con l’immagine di Pluto fece capolino tra le innumerevoli cianfrusaglie che fanno parte della ‘dotazione minima’ che ogni donna porta con sé. Prese le chiavi e se le mise in tasca poi esrtrasse un foglio dalla stampante e con un pennarello nero scrisse…. ‘Si avverte la gentile clientela che oggi pomeriggio il negozio rimarrà chiuso.’

 

Il Disegni erotici era un locale arredato in modo ultra moderno con tavolini e sedie in acciao satinato, vetrate a specchio e il banco del bar in vetro e acciao.

Tutto era stato studiato per far risaltare al massimo i disegni che spiccavano dalle pareti. Erano di dimensioni diverse. I più piccoli in basso, i più grandi in alto.
Se si alzavano gli occhi al soffitto si poteva ammirare un ‘affresco’ enorme che celebrava la ‘gnocca multietnica’. Un rafforzativo che l’autore, nonche proprietario del locale, aveva inteso esaltare essendo il tema un emblema di unità e convergenza in grado di abbattere le barriere che il calcio, la politica, la religione e le questioni camperistiche cercavano di imporre. Al cospetto di tale opera d’arte tutto perdeva importanza.

Sagoma e il Fenomeno entrarono e si avvicinarono al banco. Il barman gli si fece incontro con un sorriso….

“Cosa posso offrirvi?”

“Due birre grazie” rispose il Fenomeno anche per Sagoma…

“Spiacente signore…. non abbiamo birra ne altre bibite… serviamo solo vino…”

Sagoma non disse nulla e si produsse in un sorriso imbarazzato. Il Fenomeno riflètte un istante e poi…

“Avete qualcosa da mangiare in questo locale da accompagnare al vino oppure….”

“Vede signore… questo è un locale particolare… più che un bar è una galleria d’arte… molto raffinata dove la gente entra per rilassarsi e ammirare le opere di Opa Miro… qui non si pensa al mangiare… non so se mi spiego..” concluse il barman sottolineando con un’occhiata circolare alle pareti del locale quello che stava cercando di dire.

Sagoma seguì lo sguardo dell’uomo mentre il Fenomeno rimaneva fisso sulla faccia da cicisbeo del barista….. “Non avete proprio niente per ‘accompagnare’ due calici… Mario?” Incalzò il Fenomeno.

Il Barista lo guardò con espressione sorpresa poi…. “Posso portarvi degli stuzzichini… raffinati ed appropriati al vino che sceglierete ma… come sa il mio nome?”

Il Fenomeno lo guardò… me lo ha detto un mio amico… Luciano… il Liga. Lascia perdere va”.

“Và bene… per me un Lugana…” disse Sagoma per rompere l’incantesimo tra i due soggetti.

“Due”. Confermò il Fenomeno.

Si accomodarono ad un dei tavolini e attesero che le loro ordinazioni venissero servite. Di lì a tre minuti il barman li raggiunse spingendo un carrello portavivande sul quale spiccava una pentola in terracotta e due ciotole del medesimo materiale…

“Ecco qui… un assaggino di ‘fagioli in umido della nonna scorreggiona’ con cotiche ‘alla camionista’…. Il tutto spolverato con pepe nero e un ‘filoncino’ di pane marchigiano a testa. Come vi dicevo non abbiamo molto….”

Il Fenomeno aveva un filamento di bava che toccava quasi il tavolino…. Sagoma aveva un’espressione tra l’interdetto e il preoccupato….

I due uomini si predisposero ad attendere Garmau e Laroby.

Sagoma alzò il calice accennando un brindisi a cui il Fenomeno partecipò alzando una fetta di pane ricoperta di fagioli sugosi che la sormontavano… dopo il gesto benaugurante il pane e i fagioli scomparvero nella bocca del Fenomeno che si spalancò in modo innaturale. Non una goccia di quel denso condimento fu persa.
A Sagoma fu subito chiaro che quel raffinato stuzzichino non sarebbe stato diviso tra loro e non fece nulla che potesse anche solo lontanamente far pensare al Fenomeno ad un suo desiderio in tal senso…. Il suo Capo si stava alimentando con un atteggiamento guardingo come quello di una femmina gravida di dobermann…. niente di troppo preoccupante ma neanche da stare sereni.

Dopo pochi minuti entrò Garmau. Sul suo volto era evidente la preoccupazione. I due uomini al tavolo d’angolo gli fecero un cenno e lui si diresse nella loro direzione… “Non riesco a contattare Laroby… è già uscita dall’ufficio da tempo… non risponde al telefono e non era alla pasticceria…”

Sagoma guardò quell’uomo che non conosceva e senza dire una parola gli porse la mano destra… “Sagoma… piacere di conoscerla”. Garmau strinse la mano e accennò un sorriso…

“Garmau… ho sentito parlare di te… piacere.”

Il Fenomeno stava finendo di lucidare il fondo di terracotta con una fetta di pane calibro ‘ciaspola’. Garmau ne fu irritato e non fece nulla per nasconderlo…. “Quando Sua Signoria avrà terminato di ‘scartavetrare’ la pentola saremo lieti di conoscere il suo punto di vista sulla vicenda…”

Il Fenomeno sembrò non aver sentito o non volle dar peso alla provocazione…. Poi alzò lo sguardo su Garmau che era rimasto in piedi e gli fece cenno di sedersi. I pochi clienti del ‘Disegni Erotici’ erano in fase contemplativa e non parvero mostrare alcun interesse verso quegli uomini….

“Cosa vuoi dire… che le è successo qualcosa?”

Garmau rimase in silenzio… deglutì un paio di volte prima di rispondere al Fenomeno… “Si… temo di si. Non mi è mai successo di non ricevere una risposta da Laroby… anche quando non può rispondere… chiude la chiamata e poi ti richiama…. Avrò fatto almeno 10 telefonate e squilla sempre a vuoto… non è da lei..”

“Potrebbe essere stata trattenuta in ufficio… aspettiamo ancora un po’..” replicò il Fenomeno.

“In ufficio non c’è… è uscita 30 minuti prima dell’orario del nostro appuntamento… è successo qualcosa lungo la strada…”

Il Fenomeno si rabbuiò… “Hai chiamato in ufficio?!” domandò incredulo…

“No. Non io. Non sono così pirla. La pasticcera… sono amiche e ha chiamato lei con una scusa…”

Calò il silenzio. I tre uomini erano assorti nei loro pensieri. Garmau e il Fenomeno erano preoccupati… Sagoma pensava ai c@zzi suoi perché sino a quel momento non aveva alcun elemento per produrre alcun utile contributo all’operazione…. Il suo momento doveva ancora giungere.

“Tra poco penseremo a Laroby ma prima dobbiamo organizzarci.
Partiamo dal presupposto che Laroby sia ‘fuori gioco’… a maggior ragione abbiamo bisogno di un piano… un ‘modus operandi’ altrimenti saremo fuori gioco anche noi….”

Sagoma annuì e Garmau aggiunse… “Va bene basta che… non parli Inglese…”

Il Fenomeno lo guardò con sguardo interrogativo e Garmau spiegò meglio…

“ Modus operandi e ninchiate del genere… io non conosco bene l’Inglese… me la cavo con il Sardo, il Castilliano e un po’ di… Latino…”

Lo sguardo interrogativo del Fenomeno lasciò il posto ad una espressione sconsolata… si passò la mano sulla testa calva e… “O.k Garmau… o.k… niente…. Inglese.”

Garmau apparve un po’ sollevato. I tre uomini iniziarono a condividere le loro deduzioni, le informazioni e… le paure che però chiamarono ‘dubbi’ perche uomini così virili non sanno cosa significhi ‘aver paura’…. Possono avere ‘dubbi’, e anche tanti ma…. mai ‘paura’.

Dopo 30 minuti dall’inizio della loro discussione il Fenomeno prese il cellulare, si alzò e si diresse fuori dal locale. Garmau e Sagoma sapevano che quella era una telefonata che doveva rimanere tra lui e il suo interlocutore.

“Ho un membro della squadra ‘missing where’. Ho bisogno delle squadre speciali… vedi cosa puoi fare… ho la sensazione che stiamo per entrare nell’occhio del ciclone e… si… ascolto….”

Il Fenomeno rimase quasi un minuto in silenzio ad ascoltare il suo Comandante. Dall’espressione del viso non trapelava nulla…

“Grazie… chiamo appena avremo scoperto qualcosa… spero.”

Rientrò nel locale e tornò al tavolo. Sagoma e Garmau lo guardavano con malcelata curiosità…

“L’operazione è ufficiale… il Comandante Yascin ha sottoposto al Comandante in Capo i nostri sospetti. Ritengono che valga la pena approfondire. Ufficiale ma ‘sotto traccia’ quindi non parlatene con nessuno. Nome in codice ‘’… ‘Suspicious minds’.

Garmau aggrottò le sopracciglia e il Fenomeno lo tranquillizzò… “Non preoccuparti Maurì… è Latino non è …Inglese”…. Garmau parve sollevato. Il Fenomeno continuò….

“Un’ora fa Luca19 è stato trovato nella sua cella…. In bocca aveva una valvola ‘EGR’ … è stato eliminato….”

Sagoma esclamò… “Che fine orribile… “

Garmau non disse nulla ma rabbrividì al pensiero di quello che poteva essere successo a Laroby.

“…. C’è dell’altro… questa mattina ho parlato con Luca19… mi aveva chiesto di vedermi… diceva che voleva collaborare… mi ha dato alcune informazioni che avrei dovuto verificare… voleva convincermi che era in grado di portarci al Duca ma voleva delle garanzie.
La pista indicata inizia nel quartiere ‘Accessori’… lì a suo dire c’è un rivenditore di ‘mattonelle termiche’… quelle che si mettono in congelatore. Ne sta vendendo a tonnellate. Collocate in punti strategici del mezzo o del vestiario che si indossa…. ‘raffrescano’.
Ne ha di tutti i tipi. Da quelle ad elevata portabilità da infilarsi nelle mutande a quelle ‘professionali’ da mettere sotto il materasso per dormire freschi… Luca19 sosteneva che il titolare poteva portare al Duca perché lo rifornirebbe di questa merce per uso personale. La storia non mi convinceva ma ora la sua eliminazione mi fa pensare che valga la pena fare qualche indagine.”

Garmau rimase in silenzio qualche istante poi…. “Dobbiamo muoverci…. dobbiamo rintracciare Laroby e…. trovarla. Cominciamo dal suo ufficio. Non passa inosservata. Qualcuno deve averla notata. Poi è importante dare un’occhiata al forum perché potrebbe esserci un messaggio… era lei che seguiva quella pista… è sparita a seguito delle sue ricerche. Voglio anche andare a controllare la libreria… puoi andare tu Sagoma. Se il titolare c’entra, come penso, io non posso entrare perché mi conosce e il Fenomeno non è il tipo da libri. Noi staremo fuori per ogni evenienza….”

“Ho un ‘netbuk’ nel Dodge… possiamo verificare immediatamente se ci sono messaggi…. vado a prenderlo…”
Sagoma si alzò mentre il Fenomeno gli porgeva le chiavi. Fu di ritorno in un paio di minuti. Giusto il tempo perché il Fenomeno chiedesse a Garmau…”Cosa ne pensi?”

“Penso che l’abbiano fatta sparire perche era andata troppo vicina a qualcosa… al Duca. In qualche modo il taccuino, l’utente Marylin/Hollywood e il Duca sono collegati tra loro… non necessariamente ne sono consapevoli ma sono sicuro che sia così… dobbiamo fare presto…”

Sagoma digitò velocemente l’indirizzo del sito di CamperOnLine… la connessione non era delle più veloci e dovette attendere qualche istante… bastò quello per spazientire il Fenomeno…

“Perché invece di usare chiavette prese con i punti ‘dellakuakem’ non ti prendi qualcosa di più serio?… Osservò sarcastico.

“Non l’ho presa con quelli…. l’ho avuta con quelli del ‘pinosilvestrevidal’…. altro prodotto… altra classe… Capo.”

Rispose un po’ risentito ‘occhioni blu’.

Il Fenomeno non reagì ma borbottò qualcosa del tipo…. “stessa cosa… entrambi i prodotti servono per ‘profumare’ gli… srronzi.”

“Ecco… siamo ‘on’.“  Sagoma porse il ‘netbuk’ a Garmau che velocemente entrò nel post di ‘Marylin/Hollywood….

“Si è fatto vivo…. chiede 200.000 dollari di COL… chiede di essere contatato in ‘pvt’… ci siamo.”

Garmau aveva voltato lo schermo verso il Fenomeno che lesse la risposta…. “Che facciamo?” Chiese senza staccare gli occhi dal monitor. Garmau non rispose. Stava pensando e quella era un’attività che gli costava energie a non finire. Rimase in silenzio ancora alcuni istanti e poi…

“Andiamo prima alla libreria e poi all’ufficio di Laroby. Abbiamo perso troppo tempo con questi giochini da ‘ciat’ per cuori solitari. Lo andiamo a prendere e stai sicuro che quando avrò finito con lui avrà un sorriso… discontinuo.”

Si alzò mentre finiva di pronunciare la frase e si diresse verso l’uscita imitato da Sagoma. Il Fenomeno si diresse al banco per pagare la ‘raffinata’ consumazione che da lì a qualche ora avrebbe riscosso il suo tributo. È risaputo… il ‘fagiolo’ sembra docile e arrendevole ma quando si risveglia il suo…’ruggito’ è inconfondibile.

“Andava tutto bene?” Si premurò di chiedere il barman…

“Un po’ giù di pepe ma niente male.” Pagò e raggiunse gli altri che nel frattempo erano saliti sul RAM.

Salì dietro…. “Cosa intendi per ‘sorriso discontinuo’?” Chiese il Fenomeno…

“Un dente si e uno no….” Ruggì Garmau. “Mi sarei anche rotto i maroni di questa gente che viene a Forum City con la pretesa di fare quello che gli pare e come gli pare…. è tutto virtuale ma ci sono delle regole… “

Il Fenomeno sorrise…. “E’ vero ma se anche un agente di MOD inizia a uscire dalle regole allora….”
Garmau non lo lasciò finire…. “Diciamo che talvolta per persone ‘speciali’ servono metodi ‘speciali’. Non regole nuove. Vanno bene anche le vecchie ma per ‘riaffermarle’ a volte può essere utile qualcosa che ‘aiuti’ a ricordarle…”

L’affermazione di Garmau risultò sinistra. Sagoma si staccò dal marciapiede e si inserì nel traffico che a quell’ora si era fatto intenso.

 

“Dove l’avete portata?” Più che una domanda sembrava un ordine….

“Nel seminterrato…. nel magazzino dei generatori…”

Il Duca si accomodò davanti all’ampia vetrata che dava sul cortile… “Appena arriva accompagnatelo qui.”

L’uomo non rispose se non con un cenno del capo, uscì dalla stanza e scese la scalinata che portava all’ingresso di quella palazzina anonima collocata nella zona industriale della piccola contea di Camper Village…. Una contea ormai quasi disabitata che aveva riscosso in passato un discreto successo ma che non aveva potuto competere con la contea di COL.

Il Duca aveva posto lì la sua ‘base operativa’ in attesa di tempi migliori per rientrare a Forum City. Nessuno era a conoscenza della sua nuova collocazione e sebbene i suoi tentacoli fossero stati per lo più recisi, a Forum City aveva ancora uomini fedeli che gestivano oculatamente e occultamente i suoi affari.

La trasmittente iniziò a gracchiare… l’uomo di guardia lasciò la sua posizione e si diresse al cancello per aprirlo.
Dieci secondi dopo un ‘Cartaginese’ 8.6 12 cilindri varcò l’ingresso e parcheggiò nel piazzale. La porta pneumatica si aprì dolcemente con un appena percettibile sibilo di aria compressa.

Un uomo corpulento varcò la soglia di quel sobrio mezzo di 11 metri. Attese che la scalinata si distendesse completamente e ne discese i sei scalini in tek ornati da una passatoia stile ‘bicentenario del regno’ ai cui margini si erano completamente elevati i candelabri retrattili il cui funzionamento era affidato alla piccola centrale a vapore che scaricava ‘sbuffi’ coreografici donando alla discesa degli ospiti un che di ‘discreto misticismo’.

Il Comandante del quartiere ‘ Accessori’ discese gli scalini tronfio come un pavone in amore e seguì l’uomo che l’avrebbe condotto dal Duca.

“Bene…. Luca19 non è più un problema e abbiamo la certezza che abbia ‘indirizzato’ il Fenomeno verso il mio quartiere… a breve anche lui verrà ‘marginalizzato’. Vorrei procedere con l’ex agente ma prima è meglio se la ‘interroghiamo’ per capire chi altri è intento a cercare di scoprire i nostri rapporti. E’ di sotto. Andiamo.”

Il Duca si staccò dalla vetrata. Spense il sigaro e fece un cenno al Comandante di MOD del quartiere ‘Accessori’ che lo seguì con una luce sinistra negli occhi.

Quella era la parte del proprio lavoro che amava di più… da quando era diventato un comandante aveva dovuto lasciare ad altri il compito di condurre gli interrogatori ma quando, quelle rare volte, si ripresentava l’occasione li conduceva personalmente ed era… bravo. Molto bravo.

 

Sagoma lesse il cartello affisso alla porta della libreria. Si guardò dapprima intorno e poi cercò di scrutare dalle vetrine ma non riuscì a scorgere nulla perche le scaffalature gli impedivano la visuale. Fece il giro dello stabile passando dal vicolo che faceva angolo con il negozio.
Il Fenomeno era rimasto dall’altro lato della strada e ‘incrociava’ davanti al negozio di intimo.
Garmau era stato costretto a rimanere a bordo del RAM anche se aveva insistito per appostarsi all’interno del negozio in questione adducendo alcune motivazioni… una più fantasiosa dell’altra ma il Fenomeno era stato ‘logico’…. “Ti conosce… se si accorge di te salta tutto… ricordati che abbiamo Laroby ‘missing where’ e non abbiamo bisogno di altri contrattempi….”

Garmau si era asciugato la bava che gli colava all’angolo della bocca e si era rassegnato.

Videro Sagoma girare l’angolo e scomparire. Trascorsero alcuni minuti poi il cell del Fenomeno squillò… “E’ meglio che veniate dentro…. anche Garmau… c’è il corpo di una donna bannato qui dentro. Passate dalla porta di servizio nel vicolo… l’ho ‘aperta’. Fate in fretta.”

“Arriviamo sempre un attimo dopo… chiunque ha fatto questo sapeva esattamente cosa cercare. Come diavolo hanno fatto?”
Chiese Garmau guardando la libreria sottosopra e la biondina riversa sul bancone dei libri per bambini.

Il Fenomeno non rispose. Era chino sul corpo della donna e osservava…. “Hanno usato un CUT… sicuramente di fabbricazione cinese… importato illegalmente. I CUT non sono disponibili se non per gli agenti di MOD e se per disgrazia vengono persi o rubati vengono disattivati dai ‘Sistemi’… questi invece non sono tracciabili.”

“Garmau si avvicinò al pc…. “Era lei ad avere il taccuino… è ancora ‘on’ su COL…. Era sulla pagina del 3d che aveva aperto. L’hanno ‘tracciata’ dall’interno di MOD. La cosa positiva è che non hanno trovato quello che cercavano… quella negativa che i nostri sospetti hanno trovato tutte le conferme casomai ne avessimo bisogno…”

Sagoma guardò il video. Il Fenomeno era accanto alla donna… “Ha ancora addosso il cappotto… devono averla sorpresa quando entrava in libreria. Sapevano chi era e cosa stava cercando di fare…. ma perché dici che non hanno trovato il taccuino?” Chiese rivolto a Garmau…

“Perché hanno vuotato la sua borsa sul tavolo… hanno preso le chiavi di casa. Sono andati là a cercarlo…”

Il Fenomeno guardò il contenuto della borsa sparso sul ripiano… tra i due kiliemmezzo di oggetti ‘irrinunciabili’ che una donna mette nella borsa mancava un mazzo di chiavi.

Afferrò il mucchietto di carte che erano state estratte dal portafoglio e cercò un qualsiasi indizio che lo portasse a scoprire dove quella donna abitava. Dopo qualche secondo si ritrovò tra le mani la patente di guida… la lesse….

“Abita in un vicolo che sbuca in Web Square… lo conosco… è lì che….”

“… che è successo tutto…” lo interruppe Garmau. “Andiamo.”

Uscirono dal negozio usando la porta sul vicolo che Sagoma aveva aperto utilizzando la fronte… la testa era la sua parte più resistente.

Salirono sul Dodge e si diressero verso la casa di Cchea.

Il Fenomeno era al telefono. Stava parlando con il Comandante Yascin. La MOD era ‘sotto attacco’ dal suo interno…. Forum City era ‘sotto attacco’ da parte di MOD o, almeno, da una perte ‘deviata’ della medesima e dal Duca.

Il Comandante in Capo aveva cambiato lo ‘status’ della missione e aveva ordinato che fosse ufficiale ma ‘discreta’. Era inca77ato come un pensionato al 15 del mese ma non voleva che trapelasse nulla. Voleva che l’operazione fosse risolutiva e… fuori dalle regole.

Yascin aveva carta bianca. Accolse la notizia della bannatura di Cchea con un grugnito ma avrebbe pensato lui a far in modo che apparisse quello che non era. Chiese al Fenomeno quello di cui aveva bisogno e ascoltò in silenzio la ‘lista della spesa’…. Stava andando giù pesante… come suo solito, ma questa volta fu quasi spinto a chiedergli di andare giù ancora più pesante.

Quando il Fenomeno riattaccò il livello di informazione di tutti gli uomini impegnati in ‘Suspicious minds’ era omogeneo. Intanto erano giunti a casa di Cchea.

Garmau era rimasto in silenzio per tutto il tragitto. Stava pensando. Scesero dall’auto con grande cautela. Sagoma rimase in prossimità del portone di ingresso mentre Garmau e il Fenomeno entravano.

Appena furono nell’androne estrassero i CUT e iniziarono a guardare le cassette della posta… fu Garmau a vederla per primo… “Quarto piano…” sussurrò. I due uomini salirono le scale con circospezione. Garmau controllava la scala in salita mentre il Fenomeno, arretrando, controllava la discesa. Quando giunsero in prossimità dell’ammezzato tra terzo e quarto piano udirono alcuni tonfi soccofati.

Si irrigidirono rimanendo in ascolto. Ad un cenno di Garmau ricominciarono a salire entrambi.

Quando furono a metà rampa si fermarono. C’erano quattro appartamenti che si aprivano sul pianerottolo. Il Fenomeno riuscì a scorgere sul primo campanello il nome… non era quello che cercavano.

Tennero sotto tiro le tre porte e rimasero in silenzio ad ascoltare… dopo una ventina di secondi udirono alcune voci provenire dall’appartamento alla loro destra. Non riuscirono a comprendere cosa dicevano ma avanzarono ancora.

Garmau fece cenno al Fenomeno di salire sulla rampa che portava al tetto mentre lui si appostava al lato sinistro dell’uscio. Si accorse che l’uscio era solo accostato e fece cenno al Fenomeno che fece un gesto com per dire… “’Azzo stai a dì?”…

Garmau ripetè il gesto sgranando gli occhi e indicando platealmente la porta… Il Fenomeno rispose con uno sguardò interrogativo che stava a significare… “Si c@77o… la vedo che è una porta…”

Garmau fu preso dallo sconforto e ruppe gli indugi… “Ma come c@77o ti hanno addestrato?…. La porta è aperta…” sussurrò più piano che poteva…

Il Fenomeno si illuminò…. “Ahhh… ho capito…. è aperta. Cosa ninchia vuoi che ne sappia di dove mi hanno addestrato… Decimo mi ha messo in ‘sto casino ma io non sono un incursore… bho!”

Garmau era verde di rabbia… “Se è per questo neanche io sono un agente di MOD e…. neanche Decimo è uno scrittore ma bisogna pure guadagnarsi la giornata no?”

Mentre erano intenti in questa discussione sentirono le voci avvicinarsi alla porta. Appartenevano a due uomini…

“… non è neanche qui ma non abbiamo tempo di fermarci più a lungo… ci penseranno gli altri.. dobbiamo andarcene e anche in fretta.”

L’altra voce, un po’ più lontana dalla porta rispose… “Ancora un minuto… voglio guardare sotto lo stereo…” e dopo qualche secondo…. “Anche qui niente a parte una collezione di cd di Elvis…”

Fu questo che fece scattare la sicura… Garmau e il Fenomeno si mossero insieme e mentre il Fenomeno assestava un calcio alla porta spalancandola Garmau si precipitò all’interno.

I due uomini furono colti alla sprovvista. Non si aspettavano un attacco. Reagirono insieme cercando di estrarre i loro CUT di fabbricazione cinese ma Garmau l’aveva già puntato e pronto a fare fuoco.
L’attimo dopo il Fenomeno era a fianco di Garmau e tacitamente scelsero ognuno un bersaglio. Il più giovane era sotto il tiro del CUT del Fenomeno… fece un movimento di troppo. Fu l’ultimo.Il Fenomeno gli spedì due colpi di CUT ‘raccomandata espresso’. Entrambi furono ‘consegnati’ con regolare ‘ricevuta di ritorno’.

“Ah… allora sai sparare?” Disse Garmau rivolto al Fenomeno senza però staccare gli occhi dall’altro intruso nella casa di Cchea….

“Si… e anche benino e a ninchiate me la cavo uguale… anzi… molto meglio.”

Rispose portando il suo CUT in linea di tiro sui maroni dell’unico superstite che, dopo aver guardato se il suo compare dava segni di vita, aveva fatto un passo indietro verso la vetrata.

“Non ti muovere o finisci come il tuo amico solo che avrai un po’ più di ‘posta da aprire’…. Sai comè… “

L’uomo rimase immobile. Garmau gli si avvicinò di lato e lo aggirò. Quando gli fu alle spalle estrasse un paio di manette rivestite in pelo di cinghiale. Quando si accorse dell’errore era troppo tardi. Sulla faccia da pirla del Fenomeno era spuntato un sorrisino alla ‘prendi per il cvlo’ che non lasciava sperare nulla di buono….

“Ahhhh ma sei un professionista eh? Bamboline gonfiabili…. manette rivestite in pelo…. C’è altro che dovrei sapere?”

“Non è come pensi amico… queste mi sono rimaste in tasca da questa mattina… sono di un’amica che sa fare cose che neppure riesci a immaginare…” rispose Garmau cercando di darsi un tono…

“Ohhhh davvero? Ascolta…. non è mica un reato… l’unica cortesia che ti chiedo è che se ci sono altre cose nel tuo ‘arsenale’…. che so… ‘birilli’ di varia foggia e dimensione, frustini e stivali ti pregherei di tenerli per te e di non ‘confonderti’. Non mi ci vedo a cercare Laroby per Forum City con te che mi stai a fianco saltellando come un fenicottero su uno ‘stivale tacco 21’ e ‘accessori’ vari…. nulla di personale eh…”

“Non fare il collione e interroghiamo il nostro amico”. Così dicendo Garmau assestò una testata sul setto nasale del prigioniero che si accasciò sulla poltrona e iniziò a sanguinare copiosamente. Il Fenomeno rimase basito…. “Ma che…”

“Non preoccuparti… è tutto a posto.” Lo interruppè Garmau.
“Come tutto a posto! Gli hai fracassato il setto nasale… ci sono delle regole a Forum City… se cominciamo noi a….”

“Ascolta Fenomeno e ascoltami bene…. ci sono delle regole l’hai detto… ora lascia che ti faccia un riassunto… si sono presi Laroby e chissà cosa le hanno fatto… hanno bannato Cchea…. si sono presi Elvis e… mi hai detto che questa operazione la dovevo guidare io… ecco amico… sto ‘guidando’ e se non ti piace puoi scendere ma in corsa perché io non mi fermo. E’ ora di operare secondo la ‘Direttiva Garmau’ che è molto semplice da ricordare… ‘One rule… no rule’.”

Il Fenomeno lo guardò esterefatto… “Ma allora lo conosci l’Inglese?…”

“Non è Inglese…. è Latino.”

“Ah già… scusa Garmau. Ok. Facciamo a modo tuo.”

L’uomo accasciato sul divano li guardò con un ghigno reso ancor più macabro dal sangue che gli era colato sulla bocca…. “Complimenti. Bella recita. Pensate che io ci caschi nel tranello dell’agente buono e dell’agente cattivo? Voglio il mio Parerista. Non uscirà niente dalla mia bocca….”

Garmau guardò il Fenomeno e il Fenomeno guardò Garmau poi….. insieme cominciarono a riempire il prigioniero di ‘pizze’ calibro ‘Sagoma’. Dopo una trentina di secondi smisero come rispondendo ad un ordine che solo loro avevano udito. Garmau avvicinò il viso a quello del prigioniero e….

“Hai torto amico o, più semplicemente, non ci siamo capiti… qui non c’è un agente buono e uno cattivo. Ce ne sono due cattivi e basta. Se ti è sembrata una recita scusaci ma è solo perché il mio amico è un po’ tardo ma posso assicurarti che non è buono…”

Il Fenomeno guardò il prigioniero… c’era qualcosa in quei lineamenti che gli ricordava qualcuno ma non riusciva a mettere a fuoco…

“Aspetta Garmau… questo mi sembra di conoscerlo… “

Garmau si scostò dall’uomo e si mise ad osservarlo a sua volta… dopo pochi istanti arrossì lievemente ma tacque sperando che i neuroni del Fenomeno fossero sempre i soliti due scoiattolini…. questa speranza durò poco… quasi niente perché gli scoiattolini erano sempre loro ma stavano facendo una cura di MGKVIS che li rendeva molto ‘smart’…

“Ci sono!”  Esclamò il Fenomeno “… è quello che era a letto con te nella vignetta di Opa Miro… quello con gli occhiali che fumava a letto mentre tu scorreg… cioè… ti stiravi. Ne sono sicuro… è lui…”

“Ochei, ochei…. c’è una lieve somiglianza ma non importa perché era chiaramente un fotomontaggio. I miei gusti sono noti…” Tagliò corto Garmau.

“Si certo collega…. e proprio perché i tuoi gusti sono noti che giri con manette in pelo e non so quali altri attrezzi del mestiere…” chiosò il Fenomeno.

“Basta. Stiamo perdendo tempo..”

Garmau tagliò corto e tornò ad occuparsi del prigioniero…

“Ascolta amico… inizia a parlare…. Tema libero… comincia da dove vuoi ma comincia in fretta… per darti una traccia e un incoraggiamento se vuoi ti tiro un’altra testata… dimmi tu…”

L’uomo non disse nulla. Si limitò a guardarlo in segno di sfida e a sanguinare dignitosamente.

Garmau fu costretto ad ‘incoraggiarlo’ e dopo che ebbe finito l’uomo sputò un paio di incisivi.

“Hai visto che avevi torto anche sul fatto che non ti sarebbe uscito niente dalla bocca? Se vuoi posso andare avanti…” L’uomo fece un gesto eloquente con la mano e istintivamente ritrasse ciò che rimaneva del viso… forse al suo collega steso stecchito sul pavimento era andata meglio.

Il Fenomeno si mise comodo su una sedia… non voleva perdersi un attimo di quell’interrogazione. Garmau lo guardò… “Vuoi fargli qualche domanda?”

“Ma per la carità Professore… per la carità…. vada avanti lei che mi sembra vada benissimo… la prego.”

L’uomo cominciò a parlare anche se aveva notevoli difficoltà a respirare e quando pronunciava le ‘sibilanti’ fischiava come un treno a vapore. Non chiese protezione. Ragionava sull’immediato…. qualunque cosa gli avesse riservato il futuro sarebbe stato meglio di quel Sardo inca77ato come un muflone in amore.

 

Le squadre di Mandovai e Alex70 avevano ricevuto l’ordine di ‘rediinfaiv’ ed erano ora sui mezzi da guerriglia urbana e si erano portati al vecchio poligono in attesa di ulteriori ordini.

La MOD era in assetto ‘da paura’…. qualcuno aveva ‘consumato’ senza badare a spese…. era giunto il momento di pagare il conto. La ricevuta era pronta. L’avrebbe portata personalmente il Comandante Yascin che dopo anni di scrivania non vedeva l’ora di riassaporare un’azione sul terreno e non davanti a uno schermo gigante.

“Bene ex agente Laroby64…. Come si sente? Le fanno male i polsi? O forse sente le caviglie un po’ gonfie? Mi creda signora… questo è niente. Quando avremo finito con lei, le caviglie saranno l’ultima cosa che le darà fastidio”.

Il Comandante di ‘Accessori’ le strappo il berretto di lana dalla testa. Laroby rimase momentaneamente abbagliata dalla luce nella stanza e sbattè le lunghe ciglia nel tentativo di aiutare gli occhi ad abituarsi alla nuova condizione.

Aveva capito che per lei era quasi finita. Pur non riuscendo a mettere a fuoco il volto di quell’uomo alto e massiccio che aveva davanti ne aveva riconosciuto la voce. Era un uomo di MOD… un Comandante… l’attacco al cuore di Forum City partiva dal cuore di MOD.

Se le permettevano di guardare in faccia quell’uomo stava a significare che per lei la fine era stata scritta. Qualunque cosa avesse detto o fatto non sarebbe valsa a nulla… tanto valeva recitare la sua parte fino in fondo e…  “Affancvlo anche Decimo… adesso faccio di testa mia.”

 

Garmau affidò l’uomo a una pattuglia di agenti di MOD che era stata ‘istruita’ dallo Staff di Yascin….

“Immagino che sia caduto dalle scale durante la colluttazione… vero Garmau?” Disse l’agente con un sorriso ambiguo. Garmau si limitò ad allargare le braccia e a dipingersi sul volto l’espressione di un vitellino da latte.

L’avrebbero portato al vecchio poligono di tiro che MOD utilizzava per le esercitazioni.

Il primo cliente di quel ‘resort’… denominato per l’occasione ‘Guardatilano’…. c’era solo un’altra struttura gemella a quella di MOD…. ‘Guantanamo’ ma quella al confronto era una pensioncina di campagna.
Prima di sera sarebbero giunti altri ospiti. Almeno questo era l’obiettivo del Comandante in Capo. Non era un obiettivo facile ma la sera era ancora lontana.

Il Fenomeno telefonò a Yascin e gli riferì le informazioni che il prigioniero aveva così graziosamente rivelato a un attento Garmau. La comunicazione fu sintetica e asciutta. Prima le informazioni. A seguire le deduzioni. Infine le valutazioni. Le strategie e la tattica erano di Yascin….

“La località dove si nasconde il Duca è segreta a tutti tranne che agli uomini della scorta e ad alcuni fidatissimi luogotenenti. Il nostro uomo non è mai stato li ne sa dove si trovi. Ho motivo di credere che sia vero perché l’interrogatorio è stato…. come dire…. accuratissimo.
Garmau lo ha condotto come il miglior Accardo dirigeva le sue orchestre…. credimi Yascin… un artista. La cosa certa è che il traditore è il Comandante di ‘Accessori’… “

Yascin riferì che quel panzone borioso e pieno di sé con mire di potere e onori era uscito dal suo ufficio di MOD in tarda mattinata e non si era più visto. Il suo CUT era stato ‘tracciato’ ma risultava in deposito al posto di guardia del palazzo di MOD. Avevano fatto una ricerca discreta per non insospettire eventuali ‘fiancheggiatori’ del Comandante ma dovevano essere cauti perché al momento c’erano solo indizi e nessuna prova a parte la dichiarazione del prigioniero ma quella sarebbe stata molto fragile davanti alla Corte dei Pareri… avevano bisogno d’altro.

Il Fenomeno comunicò al suo Comandante che si sarebbe recato nel quartiere ‘Accessori’ per andare a trovare il trafficante di ‘piastrelle raffrescanti’ e che Garmau e Sagoma sarebbero invece andati nelle vicinanze dell’ufficio di Laroby per scoprire se qualcuno l’aveva vista e poi alla pensione Zocco. Erano quasi certi che il taccuino di Elvis era nascosto in quella pensione….

“Garmau ha una teoria e vuole seguirla… io la condivido. Prossimo rapporto tra un’ora poi ci uniremo alle ricerche di Laroby. Sono convinto che se troviamo lei troviamo il Duca e forse anche il traditore.”

Yascin rimase un attimo pensieroso mentre rimetteva il cellulare nella tasca del giubbetto da pescatore…

“Comandante… siamo pronti…”

Yascin si distolse dai suoi pensieri e seguì l’agente al posto di comando dove era stata distesa una cartina militare della Contea di COL….

Gli uomini in piedi intorno al tavolo aspettarono che Yascin cominciasse a illustrare il piano…

“Abbiamo solo il piano A…. il piano B non esiste… sta a significare che non possiamo sbagliare.
Cominceremo le ricerche del ‘covo’ dalle zone lontane da nostre postazioni in uso o in disuso… per intenderci lasciamo perdere la zona circostante il nostro vecchio poligono e la zona sud e ovest molto popolate e poco adatte ad una eventuale ‘fuga’ rapida del nostro uomo…. è furbo e pericoloso. “

Yascin fece una pausa…. Il suo pensiero per un attimo andò al Fenomeno… “Non fare casino e cerca di stare attento.” Poi continuò….

“Fossi il Duca mi sarei trovato un posto appena oltre il confine in modo da essere fuori dalla nostra giurisdizione ma che fosse facilmente raggiungibile dai suoi uomini ancora a Forum City. Concentreremo le nostre ricerche nella zona nord lungo il confine con la Contea di ‘Double Nick’ seguendo la ‘Erase route’.
Stiamo cercando vecchie costruzioni in disuso o fabbricati industriali. La squadra vestita da ‘pescatore’ verrà con me a nord l’altra fingerà un raduno di ‘camperisti amanti del Samba’ e si sistemerà a Nord Ovest… arrivate alla spicciolata e cercate di non esagerare con l’abbigliamento ‘stravagante’.. non dovete somigliare troppo a ‘mignottoni d’assalto’… potreste dare nell’occhio.”

Un agente destinato alla squadra ‘camperisti amanti del samba’ chiese di intervenire…

“Comandante… ecco… mi scusi… potrei far parte della squadra dei pescatori?… Non mi sento a mio agio con questo copricapo di perle e piume e il costumino ‘infranatica’…. Non mi sono depilato l’inguine… e… nemmeno i glutei.”

Yascin lo guardò… “Accordato agente…. Qualcun altro vuole cambiare squadra?”

A quelle parole ci fu un tripudio di richieste… gli agenti del ‘samba’ si accalcavano intorno a Yascin cercando ognuno di far valere la sua ragione più di quella dei colleghi… “Ho le emorroidi…” oppure… “se mia moglie lo venisse a sapere…” e anche… “io vovvei più piume sul cvletto… tvovo che mi donino e poi… cavichevei di più il tvucco…” Inoltre…. “Il reggi capezzoli è troppo piccolo… io porto la ‘quarta siliconata’ mica una ‘seconda con la pelagra’…

Yascin rivolse un pensiero a Decimo… “Certe idee ‘malate’ portano questi risultati… pensaci tu perché lo spettacolo che ho davanti è rivoltante..” attese qualche istante e poi….

“Ochei, ochei… cambiamo ‘copertura’ vi vestirete come camperisti ‘Seguaci della chiesa ortodossa del sesto giorno devota a San Camperino’… ochei?”

Gli agenti si guardarono tra loro un po’ perplessi poi quello che non si era depilato interpretò il dubbio di tutti… “Ma come sono vestiti questi del ‘sesto giorno’?… Chè vor dì?”

“Sono quelli che partono in camper per il w.e. e vanno a fare un po’ di coda al casello mentre le suocere ingannano l’attesa tirando la sfoglia per le tagliatelle fatte in casa sulla ‘dinett’ grande…. sono vestiti a seconda della stagione… diciamo che adesso gli agenti uomini possono indossare ‘gins’ o calzoni multi tasca, una felpa leggera e un piumino mezzamanica con scarpe da ‘trecching’ o ‘naich’ in tela con gli ‘ammortizzatori’. Gli agenti donna invece…. uguali. Ricordatevi che le chiavi del camper devono essere portate al collo appese al nastro di nailon a colori sgargianti… è ammessa qualche discreta ‘sponsorizzazione’ sul nastro di naylon… per intenderci vanno bene quelle dei patronati per il ‘settetrenta’ o quelle del gommista, elettrauto e affini. Vietate quelle dei concessionari di camper altrimenti dovete firmarle e viene fuori casino con il regolamento della Contea di COL… ci sono domande?”

L’agente ‘peloso’ aveva ormai assunto il ruolo di rappresentante sindacale e spalleggiato dai colleghi tentò un rilancio ma Yascin non gli diede il tempo di parlare…

“Ragazzi… o vi prendete quel che passa il convento o parlate direttamente con Decimo ma… non sfidate la fortuna…”

Nessuno osò più aprire bocca nel timore che l’autore di DM2 peggiorasse una situazione già critica…

Il Fenomeno era appena sceso dall’internet veloce e stava percorrendo a piedi la strada che conduceva al magazzino delle piastrelle raffrescanti. Non era lontano. Doveva percorrere un centinaio di metri e poi girare a destra in una traversa in leggera salita. Un altro centinaio di metri e si sarebbe trovato davanti al parcheggio sempre gremito di quel distributore.

Oltrepassò un bar tavola fredda. Ci ripensò e tornò sui suoi passi. Lo stuzzichino che aveva consumato al ‘Disegni Erotici’ gli aveva messo sete. Entrò nel locale piuttosto gremito. Molti avventori erano in piedi davanti al banco mentre un gruppetto di tre o quattro uomini era intento a guardare alcuni fogli che ,con fare guardingo, uno di loro stava mostrando. Gli dava le spalle per cui non riconobbe Opa Miro che stava ‘piazzando’ un po’ di ‘gnocca’ di prima qualità ai suoi clienti affezionati.

Il Fenomeno si fece largo tra i clienti che si scostarono non appena avvertirono la sua presenza lasciandogli un posto comodissimo al banco. Qualcuno uscì addirittura dal bar e, sebbene facesse finta di nulla, il Fenomeno se ne accorse e se ne compiacque tra sé… “Faccio ancora la mia porca figura…”

Era convinto che quel timore reverenziale fosse dovuto alla sua persona… al suo sguardo da condottiero… alla sua camminata alla ‘clint’… alla….

Non poteva sapere che in realtà tutto era dovuto all’odore che emanava… soprattutto la zona circostante spalle e petto era ‘carica’…. come se sotto le ascelle fossero andati a morire, giorni prima, un paio di Opossum.

In effetti non si lavava da giorni e siccome nei libri come nei film non si parla ne si vedono i personaggi andare a fare la cacca o la pipì o il ‘bidè’ (Ve lo immaginate ‘Rig’ che mentre limona con la biondina di turno dice…. “Scusami cara… devo andare h gare…” naaaa. Ndr) il Fenomeno era ‘fresco’ come un dingo australiano putrefatto e aveva lo stesso odore.

Dopo aver fatto l’ordinazione si guardò in giro discretamente e si accorse della presenza di Opa che stava ultimando di occultare in una busta di pelle le sue ‘creazioni’… si rese conto che l’uomo lo stava tenendo d’occhio mentre armeggiava con la cerniera della busta…

“Ma che bella sorpresa… il grande Opa!” Lo apostrofò il Fenomeno.

L’uomo si bloccò come colpito da un colpo di CUT… era una sensazione che conosceva bene perché la MOD lo aveva ‘cinghiato’ innumerevoli volte…. non aveva mai avuto bannature serie ma era un personaggio conosciuto anche alla Corte dei Pareri…

“Ci conosciamo?” Chiese Opa sfoggiando una delle sue migliori facce da vignetta…

“Direi di sì… lei sa perfettamente chi sono io come io so perfettamente chi è lei… forse non è il caso che facciamo delle ‘presentazioni’ pubbliche ma possiamo evitare di prenderci per il cvlo… “

Opa si rassegnò. Era abituato alla MOD e ai suoi ‘metodi’.
Si avvicinò al banco dove era appollaiato il Fenomeno ma si appoggiò un po’ più distante da dove intendeva farlo in un primo momento….

“Si… ha ragione. So chi è lei…. ma… mi scusi… l’odore… è una ‘copertura’ o è casuale?…. No perché… perdoni se glielo faccio notare… se ha un problema di sudorazione al giorno d’oggi esistono molti prodotti specifici…. ad esempio l’acqua e sapone fanno miracoli…”

Il Fenomeno sorrise a quella che pensava essere una battuta… “Spiritoso eh?” Poi cambiò completamente approccio ed espressione…

“Il Boss di ‘W La Topa’ è un mio buon amico… lui dice che sei spesso in giro di notte per trovare… l’ispirazione… si dice così? Ho bisogno di sapere che aria tira da queste parti e se vuoi continuare a spacciare ‘gnocca’ per tutta Forum City è meglio se mi dici qualcosa di interessante perché sai com’è oggi…. ci sono prodotti che fanno miracoli… ad esempio i ‘grossi lucchetti’…”

Opa, vincendo un’ istintiva ritrosia, si avvicinò di un posto al Fenomeno…

“In realtà io mi faccio gli affari miei… ho alcuni clienti affezionati a cui fornisco un po’ di ‘gnocca’ virtuale ma quello che posso dirti è che è meglio se tu e il tuo collega ‘riccioli d’oro’ lasciate perdere. Non riuscirete a cavare un ragno dal buco… anzi è più facile che qualcosa vi entri nel buco e… credo che sarebbe parecchio più grande di un… ragno.”

Il Fenomeno alzò il braccio con in mano il bicchiere per mimare un brindisi a beneficio degli eventuali ‘occhi indiscreti’ che avrebbero potuto osservarli e fece per dire qualcosa ma Opa lo fermò…

“Ascolta… ti dirò qualcosa ma a condizione che tieni le braccia adese… molto adese al corpo… hai un’ascella… ‘importante’.”

Il Fenomeno rimase in attesa di quello che Opa aveva da dire…

“Quello che sto per dirti non ti piacerà. Tutto quello che state cercando di fare in DM2 non servirà a niente. Il gioco è truccato amico mio… è tutto nella testa di Decimo.
Quello si siede al ‘mec’ legge i commenti alla puntata precedente e scrive la successiva ma anche lui è prigioniero di un gioco più grande di lui…. gira spesso nelle ‘Opagnette’ e lì trova degli spunti per portare avanti il racconto… niente di male ovviamente… se non fosse che tu non puoi nemmeno immaginare che genere di personaggi gira là dentro.
Io ci metto del mio ma credimi se ti dico che quelli sono ‘malati’…. hanno preso un virus… si chiama… “ninchyata-ninchyata”. Attacca i neuroni e quando sono finiti quelli attacca anche gli scoiattolini che ne hanno preso il posto…. Ti rendi conto di come siamo messi? Anche Decimo è infetto. Io ho solo il compito di ‘sedarli’ con le vignette che così li tengono occupati e non vanno a fare danni altrove.
COL mi paga per questo e ‘tollera’ il fatto che ‘spaccio gnocca’…. ti è chiaro adesso in cosa sei finito?”

Il Fenomeno guardò Opa con simpatia mista ad affetto… “Tu non hai neppure idea di dove sono finito io… cosa mi ha fatto fare Decimo… per me DM2 è una passeggiata di salute… sapessi. Vedrai che comunque vada a finire sentirai ancora parlare di me anzi…. ti toccherà anche farmi dei… ritratti…”

Il Fenomeno era un fiume in piena… il suo narcisismo elevato alla enne alla parola ‘ritratto’ iniziò la fusione del nocciolo….

“Dunque, voglio darti delle indicazioni…. Il mio profilo migliore è il sinistro… se vuoi puoi togliermi anche una 15na d’anni…. non mi offendo e già che ci sei una levigatina alle rughe… sono d’espressione ovviamente ma sai com’è, visto che ci sei… e poi potresti magari girarmi la tartaruga dal lato giusto e se il ritratto fosse con abiti aderenti o in costume mi farebbe piacere una ‘regolatina’ al ‘pacco’…. sai cosa intendo dire vero? E poi…”

Opa lo interruppe… “Ascolta cicisbeo dei miei maroni…. devo andare a mettere il COLlirio… guardati le spalle ochei? E se cerchi chi ha fatto fuori Elvis sei nel posto sbagliato…. devi cercare più a nord…. non è difficile ma… bisogna volerlo.”

Prese la sua busta di pelle e uscì dal locale. Il Fenomeno rimase seduto a finire la Moretti bionda poi di colpo si ricordò… “’Azz…. devo muovermi…. c’è ancora un quarto di racconto da mandare avanti e Laroby prigioniera e…. devo sbrigarmi sennò l’ala femminista di Forum City mi squoia vivo… poi devo avvisare Yascin e poi…. si… devo anche fare una doccia.”

Pagò ed andò incontro al suo destino.

Appena uscito dal bar si portò verso il lavaggio dei camper che a quell’ora era semideserto.

Estrasse il telefono per chiamare Yascin… si guardò attorno per vedere se non fosse seguito e compose il numero. Attese fino al sesto squillo poi riattaccò. L’avrebbe richiamato più tardi. Compose il numero di Garmau e attese… niente… ‘telefono spento o non raggiungibile’.

Erano tutti impegnati nell’operazione… solo lui era in ‘ca77eggio selvaggio’.

Si sentì in colpa e si diresse verso il distributore di mattonelle raffrescanti. L’insegna che sovrastava il capannone era ben visibile e i cartelli che pubblicizzavano le offerte del momento erano sul piazzale che era gremito. Uno gli rimase impresso per l’immediatezza e la semplicità che trasmetteva. Era un pannello di un metro per un metro con scritto…
‘Sole al 50%’…

“Fantastico… più chiari di così…”

La canna del CUT di precisione sporgeva di circa quindici centimetri dalla mansarda di quel camper datato.

Il tiratore aveva inquadrato nel reticolo della sua ottica la testa di una donna di mezza età che spingeva un carrello carico di ‘mattonelle’ ed altri accessori tra cui un generatore ecologico a pedali… il tiratore spostò leggermente l’arma verso la sua destra e inquadrò la testa calva dell’agente speciale che stava camminando nel piazzale del magazzino… ne seguì il movimento poi di colpo il suo ‘bersaglio’ si fermò… stava estraendo qualcosa dalla tasca… un telefono…

“Bravo amico…. fermo così che ti faccio una bella foto… perfetto….”

Sentì arrivare il colpo un attimo prima di incassarlo. Non sentì dolore. Prima di cadere al suolo fece in tempo a capire… “Arriva da lontano…”
Istintivamente la mano corse all’ascella sinistra… estrasse il CUT a fatica…. gli sembrava pesantissimo.

 

Girò la testa dove aveva ‘registrato’ che provenisse l’attacco.
Aveva le vertigini e le immagini che i suoi occhi trasmettevano al ‘cervello’ erano buie…. come se stesse calando in fretta l’oscurità.
Nel lavaggio dei camper c’era un vecchio mansardato… dalla finestra laterale sinistra della mansarda sporgeva la canna di un CUT di precisione. Alzò la mano destra puntellandosi a fatica sul gomito sinistro… la nausea lo pervase… stava perdendo i sensi.
Premette il grilletto sapendo che non avrebbe avuto il tempo di vedere dove sarebbe andato a finire. Fece in tempo a spedire due ‘confetti’….

 

Il sicario guardò il Fenomeno cadere a terra. L’aveva colpito in pieno nella parte destra della schiena.
Lo aveva visto accasciarsi e poi tentare di girarsi…. si stava godendo lo spettacolo.
Poi lo aveva visto impugnare il CUT ma non voleva perdersi nulla di quella scena… non pensava che sarebbe riuscito ad individuarlo.
All’interno del reticolo della sua ottica aveva visto lo sguardo del Fenomeno farsi vitreo però sembrava che lo stesse guardando… vide il suo CUT puntato verso la mansarda dove si trovava disteso… aveva atteso troppo… era ora di finire il lavoro…

 

Mentre la forza nel braccio che lo sosteneva veniva meno chiuse gli occhi… quasi non sentì neppure la seconda cuttata che incassò in pieno petto…. sentiva squillare il telefono e formulò il suo ultimo pensiero….

“Garmau… scusa… adesso non posso risponderti…. Elvis mi ha preso nella sua Band… stasera abbiamo un concerto dal….. vivo…. si fa per dire. ”

 

Il primo colpo esploso dal Fenomeno colpì lo spigolo della mansarda di striscio e finì la sua corsa lontano in un punto imprecisato. Il secondo colpì la finestra e la separò dal telaio scaraventandola vicino alle idropulitrici.

Il Sicario rimase un attimo affascinato dallo spettacolo che aveva davanti…. un Comandante delle squadre speciali di MOD eliminato…. a terra, immobile.
Non si riparò neppure e una piccola scheggia di plexiglass gli graffiò lo zigomo…

“Terrò la cicatrice per ricordo… hai finito di spaccare i maroni a Forum City e un giorno potrò dire di averti fatto fuori nel piazzale di un distributore per accessori camper…. che fine di nnerda eh Fenomeno?”

Scese dalla mansarda. Si asciugò il sangue che colava sulla guancia e si mise al posto di guida. Il mezzo si mosse eruttando una nuvola di fumo grigio scuro e si inserì nel traffico senza troppi complimenti costringendo alcuni mezzi a improvvise sterzate e conseguenti colpi di clacson.
Destinazione… confine nord di Forum City.

 

Garmau aveva lasciato andare il collo del venditore ambulante di caffè affidando a Sagoma il compito di controllarlo… per la verità non c’era molto da controllare perché il soggetto in questione non opponeva più alcuna resistenza…

“Non ho campo in questa ca77o di cantina…. vado fuori. Aspettami qui.” Disse rivolto a Sagoma.

Salì la breve rampa di scale che lo separava dal livello strada…. vide la chiamata del Fenomeno. Richiamò e restò in attesa. Il telefono del Fenomeno squillava ma lui non rispondeva… scattò la segreteria… la voce di un deficiente che imitava ‘fonzie’ chiese di lasciare un messaggio…

“’Sto pirla…. non ha un capello in testa e si mette la voce di ‘Pennellone fonzie’” mormorò rabbioso.

Garmau riattaccò e compose il numero di Yascin….attese alcuni istanti e la voce del Comandante gli rispose…

“Sono l’agente Garmau… abbiamo una traccia per Laroby… ho appena ricevuto una…. ‘confidenza’… è stata vista salire su un grosso SUV scuro… nero probabilmente.
Dovrebbe essere una ‘Escalade’… vetri scuri. Era accompagnata da due uomini e non sembrava contenta di essere con loro. L’informatore dice che la macchina era coperta di polvere e aveva schizzi di fango sui parafanghi e sulle fiancate…. la targa non la ricorda ma era di un’altra Contea….. no… mi spiace non posso chiederglielo perché in questo momento è…. ecco… si insomma… è svenuto. “

Il Comandante Yascin non domandò il perché di quel malore che aveva colpito l’informatore… meno ne sapeva meglio era ma lo poteva immaginare… c’era di mezzo la fronte di Garmau… quell’agente la usava come se fosse stata quella di qualcun altro e non la sua.

Riattaccò e iniziò a dare istruzioni agli uomini…

“Direzione nord… arrivate con i camper in gruppo e parcheggiate vicino alla cava di pescasportiva. Sparpagliatevi e ognuno prenda una zona da controllare e cercate di assomigliare a dei pescatori impegnati a procurarsi la materia prima per una bella grigliata. La squadra del ‘sesto giorno etc. etc. invece si porti sino al confine nord e parcheggi in fila indiana come se spettasse altri camper… non arrivate tutti insieme.
Guardate con attenzione ogni veicolo che passa e trasmettete il numero di targa.
Non cercate di fermare nessuno…. avanti”.

Garmau ridiscese la breve rampa di scale e tornò nel seminterrato buio….

“Dobbiamo andare…. Portiamo via anche il nostro bravo venditore di caffè così quando si riprende magari ha voglia di dirci qualcosa d’altro.”

Salirono trascinando a braccio l’uomo che dava qualche segno di ripresa. Lo caricarono sul Dodge e si avviarono verso la pensione Zocco.
Sagoma era alla guida, l’ambulante legato con la cintura di sicurezza era seduto al suo fianco e Garmau sul sedile posteriore gli sussurrava parole di conforto del tipo…. “Appena ci fermiamo risolviamo anche gli ultimi problemi alla masticazione…”

 

La gente vedendo quell’uomo accasciarsi a terra gli si era avvicinata ma appena si era resa conto di quanto era successo si era rifugiata all’interno del magazzino.
Qualcuno aveva ‘segnalato un abuso’ e la MOD era arrivata sul posto. Non ci volle molto per identificare l’uomo riverso a terra….. il CUT ne rivelava l’appartenenza e il distintivo verde/oro ne confermò l’identità.

Il telefono di Yascin squillò per l’ennesima volta e lui per l’ennesima volta rispose con voce calma… “Si agente sono il Comandante Yascin…. mi dica…

” Ascoltò in silenzio la notizia dell’abbattimento del Fenomeno. Non tradì nessuna emozione. Ascoltò il breve rapporto che l’agente della pattuglia di MOD stava declinando con voce professionale e, dopo averlo ringraziato, riattaccò.

Rimase assorto nei suoi pensieri per alcuni secondi. Il suo autista aspettava a bordo del mansardato che salisse per portarsi nella zona del raduno dei ‘pescatori’…

“Andiamo.” Non disse altro. Guardò il telefono interrogandosi su quale numero comporre…. Era indeciso se chiamare il Comandante in Capo o se fare il 12-54 e vedere se la pubblicità del ‘risolvo ogni problema’ era veritiera ma si trattenne.

Aveva una struttura sulla quale contare. Non erano mai stati a quel limite di emergenza in tutta la storia di Forum City. Decise di scoprire sino a dove le squadre di MOD potevano arrivare e come. Decise di chiamere i suoi Comandanti di squadra.

Il primo a rispondere fu Mandovai….

“Buon giorno Comandante…. abbiamo perso un altro uomo… il Fenomeno è stato abbattuto meno di 20 minuti fa…. nel quartiere ‘Accessori’… un agguato. Probabilmente un cecchino. Mi dispiace che la sua nomina a Comandante coincida con questa emergenza ma confido nelle sue qualità e nella sua…. fantasia…. ha carta bianca. Primo obiettivo, ‘recuperare’ Laroby. Secondo obiettivo, il Duca. Terzo obiettivo…. lo scelga lei. ”

Concluse la telefonata e immediatamente dopo compose il numero di Garmau…

“Garmau? E’ Yascin che parla. Lasci immediatamente la zona e converga al vecchio poligono…. Non importa…. ce ne occuperemo dopo del taccuino… non fermatevi per nessuna ragione…. siete troppo esposti… porti anche il suo ‘confidente’….. no, non si preoccupi di avvisare il Fenomeno… non è necessario. Le spiegherò ogni cosa ma fate in fretta e comunicate ogni cosa che vi appare sospetta.”

Germau rimase qualche secondo con lo sguardo fisso sul telefono…

“Tutto annullato…. dobbiamo raggiungere il vecchio poligono… ora.”

Sagoma non esitò. Fece inversione in mezzo al traffico che a quell’ora era sostenuto attirandosi una sequela interminabile di frasi volte a rivelargli l’attività di sua madre nel tempo libero e quella di suo padre nei momenti liberi della moglie… ci fu qualche accenno anche alla nonna ma poco altro…

“Dobbiamo avvisare il Fenomeno e passare a prelevarlo?” Domandò mentre schivava un paio di ‘rimappati’ impegnati in una gara all’ultimo diagramma…

“No… ha detto che ci penseranno loro… io comunque lo chiamo…” e così dicendo Garmau si rimise al telefono…. “Non risponde… strano… .”

Il Comandante Mandovai ripose il telefono nel taschino sinistro del giubbotto anticut….

“Prima o poi doveva succedere Fenomeno…. strano però…. siamo usciti vivi da ‘Corfù’ e ti fai impallinare ‘sotto casa’…. già… non si può scegliere come andarsene ma si può scegliere come vivere…”

Rivolse un ultimo pensiero a quello che era stato il suo Comandante e si avvicinò ad Alex70…

“Hanno eliminato il Fenomeno…. un cecchino forse. Abbiamo carta bianca.”

Non disse altro. Non ve ne era alcun bisogno. Alex70 non fece commenti. Non avrebbero cambiato di una virgola la situazione. Erano ancora in alto mare. Avevano un riferimento generico, non sapevano cosa avrebbero dovuto affrontare e, la cosa peggiore, non sapevano se avrebbero avuto l’opportunità di affronatre qualcosa.
Tutto nella norma. Era questa la ‘giornata’ tipo di un agente di MOD…. sapeva che vi sarebbero stati ‘casini’ ma non sapeva mai dove, quando e perchè.
Per la verità il perchè non era importante…. erano il dove e il quando a essere critici.

 

Laroby puntò tutto sulla sua abilità nel…. parlare.

Male che le fosse andata sarebbe stata abbattuta per sfinimento del suo interlocutore e si sarebbe risparmiata la sofferenza di un interrogatorio. Se invece le andava bene poteva guadagnare tempo puntando sulla boria e sul narcisismo che quell’uomo sprizzava da ogni poro.

Non sapeva di quanto tempo avessero bisogno i suoi ‘compagni’ per trovarla ma era sicura che la stessero cercando e sapeva che non avrebbero smesso un attimo.

Quello che non sapeva era di quanto tempo avessero bisogno loro per far funzionare i neuroni e quanto ne aveva lei…. così sui due piedi sospettava che lei ne aveva a disposizione una quantità considerevolmente inferiore ma era una donna e non si perse d’animo….

“ E così Comandante…. è lei che ha organizzato questo diabolico piano…. questo macchiavellico intrigo di potere per il controllo della cittadina di Forum City…”

Il Comandante le rivolse un sorriso tra il crudele e il compiaciuto….

“Si mia cara…. Sorpresa?”

“Devo ammettere di si… non avrei mai creduto che tutto quanto accaduto avesse un’abile regia proprio nel cuore di MOD…. però devo riconoscere che è stata un’intuizione geniale…. chi cercherebbe mai dentro MOD?… Si… devo proprio dire che è un piano di una astuzia unica..”

Laroby si fermò… non voleva spingere troppo sul ‘pedale adulazione’… voleva risultare credibile…. spaventata, e…. un pelo… ‘affascinata’.

Cercò di descrivere con l’espressione del volto quello che voleva trasferire al ‘panzone’ e, ‘gatta’ com’era, vi riuscì perfettamente…

L’uomo non rimase insensibile a quella donna che pur nell’imminenza della punizione che aveva in serbo per lei mostrava stupore e ammirazione verso di lui… non ci volle molto di più perche invece di ‘ascoltare’ si mettesse a parlare… di sé ovviamente….

“Vede cara Laroby…. Forum City è una cittadina bisognosa di essere governata da un uomo che sappia come mantenere l’ordine. Che sappia motivare e condurre i propri uomini perchè svolgano il loro compito con orgoglio e competenza…. basta infiltrati, basta agenti delle squadre speciali buoni solo per dare addosso a tranquilli uomini d’affari che portano benessere…. agiscono fuori dalle regole che loro stessi dovrebbero per primi rispettare…. Infiltati?…. Spioni prezzolati…. questo sarebbe il nome giusto. Con me tutto questo finirebbe…”

L’uomo continuò a parlare per alcuni minuti e Laroby cercò di seguirne il delirio… era vitale mantenerlo in quello stato di ‘onnipotenza’ indotto dalle sue parole di prima…. voleva trovarne altre per farlo continuare… per guadagnare tempo.

Il tempo…. era la cosa più preziosa in quel momento….

“Certo che per riuscire in tutto questo servono uomini molto in gamba…. Non basta un condottiero. Anche la ‘truppa’ e lo ‘stato maggiore’ devono essere all’altezza del loro capo…”

Sapeva come si cucinava un uomo a fuoco lento… Laroby stava mettendo sul campo tutte le sue abilità…. lottava per sopravvivere…

“Forza Garmau… fai qualche domanda al venditore di caffè… mi ha vista mentre mi prelevavano… ha sicuramente capito che mi minacciavano con un CUT…. dai Garmau. Ti prego…. anche tu Fenomeno…. avanti. Mettete insieme i vostri ‘scoiattolini’… “ pensò mentre guardava il Comandante con occhi colmi di finta ammirazione…

“Certamente…. avrei un gran bisogno di uomini alla mia altezza ma sono merce rara…. Sono circondato da persone che sanno solo eseguire e qualche volta anche male. Devo pensare a tutto io e…”

Fu interrotto dall’uomo di guardia che entrò nella stanza…

“Cosa c’è?… Ho detto che non volevo essere disturbato…”

L’uomo disse solo due parole… “Il Duca…” e fece un gesto con la testa come a dire… “Andiamo.”

 

Sagoma vide arrivare il mezzo dallo specchietto retrovisore…. “Questo ha fretta…” disse.

Il camper datato li superò sulla destra a velocità sostenuta lasciandosi alle spalle una scia maleodorante di fumi di scarico. Garmau guardò da dietro il finestrino oscurato…

“Certi mezzi dovrebbero arderli….” Poi, guardando il conducente…. “Anche certi camperisti… hai visto quello? Ha la mansarda senza un finestrino… deve averlo lasciato appeso a qualche ramo… e anche la faccia deve aver sfregato contro quel ramo…”

Sagoma guardò il camper che li stava sfilando sulla loro destra. Poi guardò nello specchietto retrovisore e incontrò lo sguardo di Garmau che lo stava ‘aspettando’… capì al volo. Si accinse a spostarsi a destra mentre Garmau aveva già il cellulare all’orecchio….

“Abbiamo un mansardato sospetto…. con a bordo un uomo con ferite al volto. Si sta dirigendo verso la ‘Erase Route’… targa della Contea di Forum City molto più recente del mezzo…. Sicuramente falsa. Viaggiano nella nostra stessa direzione… gli stiamo dietro….”

Garmau continuò la descrizione sommaria del mezzo e del conducente e trasmise la targa al Comandante Yascin che la passò immediatamente ai suoi uomini per il controllo…

“Garmau… stategli dietro ma state attenti…. potrebbe essere un’esca per attirarvi in trappola…. Garmau… un’altra cosa…. il Fenomeno è stato colpito nel piazzale del distributore delle mattonelle raffrescanti nel quartiere ‘Accessori’… gli uomini di ‘COLcontasudime’ del Comandante Eco se ne stanno occupando… “

Il mascellone di Garmau si contrasse due volte. Sagoma che ogni tanto buttava l’occhio nello specchietto retrovisore se ne accorse….

“Brutte notizie?”

Garmau deglutì e contrasse di nuovo il mascellone… “Il Fenomeno… lo hanno colpito ad ‘Accessori’… per questo non rispondeva…”

Gli occhi di Sagoma si strinsero sino a diventare due fessure sottili…

“E’ vivo?” Domandò a voce bassa…

“Non lo so…. è in mano agli uomini di Eco…. se c’è qualche possibilità è nelle mani giuste…”

Garmau mentì ma non era bravo con le bugie… già la moglie lo aveva sgamato un paio di volte mentre si sollazzava con video ‘piccanti’ e le conseguenze erano ormai note a tutta Forum City… Sagoma lo ‘cagnò’ al volo….

“Speriamo che se la cavi…. speriamo che lo abbiano colpito alla testa… lì non avrebbero potuto fare danni… non c’è niente da danneggiare…”

Anche Sagoma non era bravo con le menzogne ma in quel momento a entrambi gli agenti andava bene così. Continuarono a seguire il mansardato sospetto in silenzio. Ognuno aveva i suoi pensieri da formulare, le proprie paure da affrontare.

Per Garmau la storia si ripeteva e anche se lui non aveva assitito all’abbattimento gli spettri del passato tornarono ad affollarsi nella sua mente. Decise che non poteva ‘ammazzarsi’ di sensi di colpa… anche se ci fosse stato lui probabilmente il Fenomeno sarebbe stato abbattuto… un cecchino spara da lontano e di solito resta nascosto.

Per Sagoma era diverso…. a lui sarebbe mancato il ‘Capo’… ‘assstardoinsaid’ fin che volevi ma ti guidava in azione… ora avrebbe avuto un altro capo… forse un’altra squadra… aveva un po’ di paura…

 

“Il Fenomeno è stato eliminato. L’abbattimento è stato confermato.”

Il Duca non aggiunse altro.

Il Comandante sorrise beffardo…. “Devo rientrare immediatamente al Comando…. Continuerò con Laroby questa sera o domani mattina al più tardi… molto bene…”

L’uomo di scorta al Duca aprì la porta al traditore che si diresse verso la scalinata per raggiungere il proprio mezzo e rientrare nella Contea di COL per coordinare le operazioni di ricerca del ‘colpevole’…. Non poteva immaginare che la rete era stata stesa…. Era una rete a strascico… ancora poco precisa ma si sarebbe stretta lo stesso in qualche modo e lui era uno dei pesci grossi che i ‘pescatori’ speravano di catturare.

 

Il Comandante in Capo di MOD era al telefono nella sala operazioni. Sullo schermo lampeggiavano moltissimi ‘marcatori’ dei ‘Sat navigator concentrati in due gruppi a ridosso del confine Nord di COL.
Altri, di numero alquanto più contenuto, erano raggruppati nel vecchio poligono….

“Va bene Comandante Yascin… proceda…. Faccia del suo meglio perché Suspicious Minds rimanga ‘sotto traccia’ ma soprattutto faccia del suo meglio perché abbia successo.”

Il mansardato proseguì speditamente sulla ‘Erase Route’ che costeggiava le alture della terra di nessuno che fungevano da confine con la Contea di Double Nick.

Garmau ordinò a Sagoma di mantenersi a grande distanza perché la polvere che il camper alzava era una traccia fin troppo evidente della direzione in cui si stava dirigendo…. A quell’altezza la strada portava solo ed esclusivamente oltre i confini di COL a meno di fare del fuoristrada impegnativo cosa che appariva senz’altro fuori previsione visto il mezzo in questione.

 

Yascin diede ordine alle squadre di Mandovai e Alex70 di muovere sino alle alture che si ergevano a nord e costeggiavano la Erase Route per tutta la sua lunghezza e di occultarsi alla vista del veicolo sospetto.
Era una traccia sempre più nitida e valeva la pena seguirla…. le due squadre si portarono in posizione.

Mandovai diede ordine di lasciare i veicoli dietro una bassa collina e guidò gli uomini sino alla sommità dell’altura. Ognuno scelse la posizione facendo attenzione a rimanere nascosto tra le rocce…. Le ottiche dei CUT spazzavano la strada da lunga distanza. A circa 4 chilometri era visibile il pennacchio di polvere…. L’altezza sulla strada era tale che il mansardato era sicuramente qualche centinaio di metri più avanti….

“Eccolo… lo vedo. Mansardato di fabbricazione estera… un solo uomo visibile all’interno.”

L’uomo nascosto più in alto aveva individuato il veicolo sospetto. Alex70 scrutò nel binocolo e individuò anche il RAM di Sagoma…

“Circa trecento metri dietro c’è il veicolo con i nostri agenti… pick up Dodge… ripeto pick up Dodge è…. ‘veicolo amico’…”

L’altro uomo della squadra di Alex70 avvistò anche le due squadre di agenti di MOD che avevano preso le posizioni assegnate….

“Le altre squadre in posizione Comandante.”

Mandovai si confrontò con Alex70….

“Cosa ne pensi?”

“Mmmmhhh…. Penso che se quel mansardato è diretto dove penso sia diretto le altre squadre siano tagliate fuori…. quello, ammesso che sia il ‘nostro’ mezzo, è diretto fuori da COL… e se è così anche noi saremo tagliati fuori…”

Mandovai non rispose ma fece un segno di assenso con la testa.

 

L’uomo della scorta rientrò nella stanza… “Sta arrivando…. È a quattro chilometri dal confine. Nessun veicolo sospetto nelle vicinanze. Lascerà il mansardato alla cava dismessa e rientrerà con il ‘quad’ quando gli daremo ‘luce verde’…”

Il Duca non rispose. Continuò a guardare fuori dalla vetrata le alture che delimitavano il confine con la Contea di COL. Vide il mezzo del Comandante che si allontanava.
Quell’uomo era molto ambizioso e scaltro ma non era intelligente. Avrebbe dovuto pensare presto ad un sostituto ma era quasi impossibile riuscire a trovare e mettere ‘sotto contratto’ un altro uomo di MOD che occupasse una posizione di rango così elevato.

Garmau era nervoso. Avevano un estraneo a bordo. Non sapevano a cosa stavano correndo dietro e soprattutto era ancora sconvolto dalla notizia relativa al Fenomeno. Prese alcune decisioni in fretta….

“Lasciamo il nostro amico alla squadra dei ‘pescatori’ e poi proseguiamo verso il confine…. Dovremmo trovarli tra un paio di chilometri… sei armato?”

Sagoma fece cenno con il pollice di guardare dentro la sacca posta dietro il suo sedile. Garmau la sollevò…. Sembrava una borsa da tennis ma dentro non c’erano racchette….

“Giri sempre con questi ‘attrezzi’ oppure oggi è una giornata speciale?…” Commentò Garmau alla vista di un CUT di precisione e di uno da ‘volume’….

“Uno mi serve per lavori di precisione. L’altro lo uso quando non ho voglia o modo di mirare ma mi serve ‘tanta roba’ tutta insieme…. Fa niente se un po’ va sprecata. Lasciami quello con l’ottica. Tu prendi l’altro.”

Appena giunti vicino ai camper parcheggiati un ‘pescatore’ si avvicinò per prendere in consegna l’ambulante di caffè. Era già stato informato dagli uomini di Yascin. Il tempo di scendere e risalire a fianco a Sagoma e Garmau era già rivolto con il pensiero a quello che avrebbero ‘incontrato’ nella loro corsa polverosa.

L’11metri del traditore di MOD stava percorrendo la ‘Erase Route’ in direzione di Forum City quando il vecchio mansardato gli sfrecciò accanto in direzione opposta.

Sorrise… sapeva perfettamente chi era a bordo di quel mezzo. Una parte del piano era stata completata. Ora era necessario completarlo da parte sua. Mentre si compiaceva dell’andamento dell’operazione vide attraverso il grande parabrezza un fuoristrada in lontananza…. Prese il binocolo e riconobbe il RAM di Sagoma… poco più indietro vide anche una decina di camper parcheggiati in assetto… ‘grigliamo anche l’erba’.

Il Duca aveva ragione…. Quell’uomo non era intelligente ma solo scaltro e quest’ultima caratteristica avrebbe anche potuto essere sufficiente ma unita alla presunzione gli fu fatale.

A Yascin non parve vero. Il faraonico mezzo si stava avvicinando a velocità di crociera.…. ‘Suspicious Minds’ ora era veramente iniziata.

I ‘pescatori’ scattarono non appena il Comandante diede l’ordine. Dalle sacche che normalmente contengono le canne da pesca uscirono i CUT d’ordinanza. Per buona misura due camper manovrarono bloccando la strada e dai finestrini sbucarono le canne di altri CUT…. Forse non era il massimo della discrezione ma l’11metri si fermò. La porta si aprì con il consueto sibilo e la scalinata in tek si srotolò silenziosamente….

“Collega…. Mi spiace aver creato un falso allarme… immagino che questo ‘posto di blocco’ sia per intercettare i sicari che hanno abbattuto il Fenomeno… stò appunto rientrando al Comando… ero fuori Contea per questioni personali e….. “

Yascin gli spianò la canna del CUT davanti al viso… “E’ in arresto Comandante. E’ accusato di alto tradimento, di concorso in omicidio di un agente di MOD, corruzione, scarico selvaggio, di boria, di arroganza e di alito pesante. Ha il diritto di non dire un ca77o ma siccome è logorroico non mi aspetto che si avvalga di questo diritto.”

“Ma come osa?… Sta delirando?…. Cosa c’entro io con l’eliminazione del Fenomeno….”

“C’entra. Non poteva sapere che si tratta del Fenomeno perché l’informazione è ancora ‘coperta’. Basterebbe questo per bannarla…. “

Ad un gesto di Yascin l’uomo fu fatto inginocchiare, venne ammanettato e poi portato su un semintegrale che stazionava sul lato strada.

L’uomo al volante dell’11metri teneva le mani alzate ma con il piede destro era riuscito ad azionare il pulsante del ‘salvavitabeghelli’ inviando così un messaggio cifrato alla scorta del Duca. Nessuno se ne rese conto. Fu fatto scendere e subì la stessa procedura del panzone borioso.

 

Gli uomini della scorta scattarono immediatamente appena registrarono il segnale di allarme. Due uomini si precipitarono a prendere il ‘treassi’ blindato, gli altri quattro si diressero verso lo studio del Duca per ‘prelevarlo’ e mettere in atto il piano di ‘disimpegno’. Erano al sicuro oltre confine ma la prudenza del Duca era proverbiale.

Con calma scese le scale. Diede alcune istruzioni agli uomini che sarebbero rimasti a presidiare la ‘residenza’ e salì sul mezzo. Mentre attendeva a bordo del veicolo prese il telefono e compose il numero del cellulare del Comandante e poi premette invio…. era sicuro che fosse ormai ‘bruciato’… all’apertura di quel messaggio il virus ‘salmonella’ avrebbe fatto terra bruciata del ‘softuer’ del cellulare cancellando ogni traccia di contatto.
Non aveva fatto i conti con l’ U.S.M (Unità Sistemi di MOD) che aveva già ‘clonato’ il cellulare con tutti i suoi dati non appena il Comandante di ‘Accessori’ era stato arrestato.

 

Le squadre di Mandovai e Alex70 avevano assistito attraverso i binocoli e le ottiche dei CUT al blocco dell’11metri. Quello che non erano riusciti a scorgere l’avevano intuito… non ci era voluto molto. L’uomo che avevano mandato sulle alture appena oltre il confine aveva comunicato che un mezzo blindato 3assi stava uscendo dal complesso di edifici poi era rientrato nella Contea di Col e gli era stato ordinato di restare in ‘ascolto’. Alex70 e Mandovai spensero i loro telefoni quasi contemporaneamente…

“Spegnete tutti i telefoni…. assetto ‘Non ho campo… ti richiamo’…”

All’ordine di Mandovai gli uomini si affrettarono a cercare i loro apparecchi nella tasca sinistra del giubbotto anticut.
Raggiunsero i mezzi blindati e si diressero verso la ‘terra di nessuno’.

Yascin compose il numero di Alex70…. “…. L’apparecchio potrebbe essere spento o non raggiungibile…” riattaccò.

Compose quello di Mandovai…. “… anche lui come l’altro ha spento il cell… riprova più tardi…”

“Astardi… in bocca al lupo…” pensò mentre un suo assistente gli porgeva il telefono ‘riservato comando’….

“Si Comandante…. Immagino che mi stia chiamando perché i sat navigator degli uomini delle squadre di Mandovai e Alex70 non ‘tracciano’ più e… sono spariti dallo schermo…. Si Comandante so cosa significa… che sono oltre il nostro confine. Negativo Comandante… non sono raggiungibili neanche ai cellulari. Affermativo Comandante…. ho ufficialmente dato l’ordine. Grazie… abbiamo un gran bisogno di cvlo.”

Riattaccò e si diresse verso i prigionieri….

“Dov’è Laroby… che ne avete fatto…”

Il Comandante lo guardò ma non disse una parola. Ci sarebbe voluto Garmau ma stava inseguendo un mansardato.

L’autista sembrava più malleabile e Yascin si rivolse a lui…

“Fino a questo momento il tuo ruolo sembra essere quello di autista di un Comandante di MOD…. se collabori potresti cavartela con poco… se fai il duro finisci a ‘Guardatilano’ e lì troverai qualcuno più duro di te…. Magari non lo vedrai in faccia ma lo ‘sentirai’ dietro…”

Poche parole pronunciate con la giusta enfasi e….

“E’ nella residenza del Duca… oltre confine… in un seminterrato… è la costruzione che si incontra subito dopo la frontiera di COL. Non so altro…”

A Yascin bastava. Fece cenno ai camper di muovere verso il confine. Lui non poteva fare più niente. Suspicious Minds era in mano ai suoi uomini che erano già oltre il confine. Non c’era tempo per chiedere autorizzazioni alla Contea confinante e probabilmente non sarebbe stato accordato. Dovevano fare con quello che avevano e doveva bastare. Due squadre che operavano in assetto ‘ombra’ e due uomini che operavano in assetto ‘o la va o la spacca’….

Chiamò Garmau e lo informò degli ultimi sviluppi. Non ci fu bisogno di aggiungere altro…. Anche l’assetto ‘o la va o la spacca’ era ‘on’.

I blindati avevano raggiunto le ultime alture. Gli uomini scesero di corsa e gli autisti risalirono con i mezzi per occultarli a chi fosse transitato sulla strada della Contea Double Nick….

“Quello che stiamo facendo è fuori dalle regole di COL…” mormorò Alex70 a Mandovai…

“Quello che stiamo facendo non è fuori dalle regole…. semplicemente non esiste…”

rispose Mandovai più a se stesso che al collega…

“Appostatevi al meglio… non vi darò alcun ordine… assetto ‘spara quando pronto’… proiettili perforanti… si tratta di un mezzo blindato. Bersaglio plurimo.”

Cambiò il caricatore e prese posizione… gli bruciava ancora essere rimasto senza visuale quel giorno nel vicolo con la recluta che lo prendeva per il cvlo…. Era dalla parte sbagliata… forse non sarebbe cambiato molto o forse si. Nessuno lo avrebbe mai più potuto sapere…. ma ora era lì. Ed era dalla ‘parte giusta’…

“Perché quel nick? ‘Mandovai’… cosa significa?” Domandò Alex70.
Mandovai non rispose subito poi….

“Se sarò nelle condizioni di usare il CUT lo scoprirai da te.” Disse con un mezzo sorriso. Si mise comodo e cominciò a ‘registrare’ l’arma. Non avevano molto tempo.

 

Garmau informò Sagoma… doveva condividere con lui i rischi di quella follia dove li stava ficcando Decimo… “Dobbiamo entrare nella residenza del Duca e controllare se Laroby è ancora li… troveremo molta resistenza e sarà anche una resistenza legale perché siamo noi fuori dalle regole…. facciamo irruzione in una abitazione oltre la nostra giurisdizione e quindi….”

Sagoma lo interruppe… “eccheca77o, sembri una suocera…. Ma quanto parli? Ho capito. Ci stò. Vedrai che Decimo ci fa fare bella figura…”

Garmau lo guardò… “Quello ha fatto accoppare il Fenomeno e dicono che gli volesse bene… ti immagini quanto gliene frega di noi? Non vede l’ora di finire il racconto quindi non ti aspettare troppo… ok?”

Sagoma ci rimase un po’ male ma…. “Ok… per me va bene ma facciamo a modo mio… io mi apposto e vado a ‘eliminazione’ dalla distanza… tu entri e controlli. Ti copro io e… ‘lui’ .“ Disse ammiccando al CUT da ‘volume’ che impugnava Garmau.

Il Sardo attese un attimo… “Va bene… spari sempre bene vero?”

“Di solito si… dipende dalla voglia…”

“Bhe… vedi di fartela venire quando sarò lì dentro.”

Abbandonarono il RAM nella macchia di alberi che sorgeva a metà strada tra la cava dismessa e la ‘residenza’…. Dovevano proseguire a piedi. Dopo una decina di minuti udirono il rumore di una moto che proveniva dalle loro spalle. Si separarono. Garmau si riparò dietro un albero mentre Sagoma si sdraiò nel sottobosco. Dopo una trentina di secondi un grosso quad li superò…. Alla guida c’era il conducente del mansardato che avevano seguito.

Sagoma lo inquadrò nell’ottica… troppo vicino. Doveva fare un tiro puntando ma non si fidava. Garmau comprese e uscì da dietro l’albero e esplose un ‘tre per due’ vaporizzando l’uomo.

“Uno di meno per quando sarò dentro….” disse rivolto a Sagoma con un sorrisetto innocente.

“Conta i colpi e risparmiali…. Ci sono solo quelli che hai nel caricatore… ne basta uno… ricordatelo.”

I due uomini ripresero a camminare e quando furono ad una distanza di centocinquanta metri si fermarono. Sagoma doveva individuare una posizione di tiro sicura e relativamente comoda… girò intorno ad alcuni alberi guardandone i rami più alti per capire se potevano offrire il giusto compromesso tra riparo, visuale e possibilità di tiro. Ne individuò uno che sembrava fare al caso suo. Vi girò intorno un paio di volte poi guardò in basso….

“Secondo te i T.Rex sono veramente estinti?…”

Garmau lo guardò trasecolando…

“…. te lo chiedo perché lo ssronzo che ho appena pestato spero appartenga a un T Rex almeno so a cosa sparare se lo incontro…. perchè se invece appartiene ad un essere umano diverrebbero tutti bersagli ‘eleggibili’… sarà qualche camperista ‘bucolico’ senza il nautico amante della libera e… ma se così fosse mi chiedo cosa usa per pulirsi…. un’aquilone?”

Garmau quasi svenne…

“Tranquillo amico… sono concentrato…” e così dicendo cominciò ad arrampicarsi sull’albero dove avrebbe fatto il ‘nido’.

Garmau proseguì sino alla recinzione rimanendo nascosto dietro i bassi cespugli. Non riusciva a vedere se c’erano telecamere che ‘guardavano’ la recinzione ma era sicuro che ve ne fossero che guardavano il cortile… sentì un sibilo e subito dopo un rumore di metallo che si ‘accartocciava’… alzò la testa e guardò sopra di se…. Il rottame di quella che era stata una telecamera penzolava dall’alto di un tronco di un albero…. Sagoma stava facendo pulizia ma così facendo era come suonare il campanello.

Dopo una decina di secondi vide due uomini uscire dalla costruzione più bassa posta a fianco del cancello carraio e capì cosa stava facendo Sagoma… erano ancora dall’altro lato del vasto piazzale ma si stavano dirigendo verso la sua posizione.
Erano entrambi armati e si muovevano con circospezione.
Quando furono quasi a metà piazzale udì un sibilo seguito, un secondo dopo, da un altro.
Uno degli uomini in mezzo al piazzale cadde a terra senza un rumore…. un secondo dopo… l’altro lo seguì con la stessa ‘grazia’.

Comprese immediatamente che Sagoma ‘aveva voglia’ e scoprì anche che il collega aveva un debole per gli ‘abbattimenti sincronizzati’…. Ora toccava a lui.

Si arrampicò sulla recinzione metallica e in un paio di secondi la scavalvò…. Si lanciò di corsa verso l’edificio da cui erano usciti i due uomini sfrecciò accanto ai due corpi…. sembrava dormissero.
Non riuscì a capire dove erano stati colpiti ma non era importante.

Non appena li superò dalla porta dell’edificio verso cui era diretto sbucò un terzo uomo… era coperto dalla tettoia per cui Sagoma non avrebbe potuto avere visuale. Toccava a lui. Fece fuoco ricordando il consiglio del collega…. “conta i colpi…”. L’uomo fu colpito e scaraventato all’interno dell’edificio.
Se volevano avere qualche speranza di successo dovevano agire così…. Lui che faceva da esca correndo attraverso il piazzale e Sagoma che ‘marginalizzava’ gli uomini che venivano a dargli la caccia.
Doveva trovare un riparo… vide un vecchio container arrugginito sul lato opposto. Vi si diresse di corsa…. Tre uomini erano stati abbattuti… quanti ce ne sarebbero ancora stati?

Mentre pensava correva e mentre correva pensava… si accorse dell’uomo appostato alla finestra che lo stava prendendo di mira attraverso l’ottica di un CUT… era troppo lontano dal container e non serebbe valso a nulla buttarsi a terra… stava per essere cuttato… mentre si aspettava di incassare il colpo vide l’uomo alzare il braccio destro in segno di saluto e l’attimo dopo scomparire dietro il davanzale… non lo stava salutando… era stato ‘beccato’ da Sagoma…

“Sei un…. fenomeno Sagoma…. un vero fenomeno…. e sono quattro!”

Si fermò a fianco dell’uscio. Doveva riprendere fiato. Mandò un segno di ringraziamento nella direzione da cui sparava Sagoma… sapeva che l’avrebbe visto. Nel piazzale non si vedeva più anima viva. O si erano fatti furbi o gli uomini del Duca erano ‘finiti’.

Entrò consapevole che da quel momento poteva contare solo su se stesso perché Sagoma era tagliato fuori. Si trovò davanti due scale… una saliva e l’altra scendeva… non ebbe dubbi.
Scese con circospezione la scala che sprofondava nel buio. Se qualcuno era appostato al fondo di quella scala lo avrebbe scoperto molto presto…

Si ritrovò in uno stretto corridoio al fondo del quale c’era una porta socchiusa. Poteva essere la ‘prigione’ di Laroby. Un brivido lo percorse lungo la schiena al pensiero di quello che avrebbe potuto trovare. Aveva il CUT spianato davanti a se. Aprì la porta e… niente. Vuota.

Si guardò intorno e vide un berretto di lana sul pavimento. Lo raccolse per esaminarlo e riconobbe il profumo di Laroby che si percepiva anche se debolmente. Non c’erano altri indizi…. L’avevano portata via da lì viva o… bannata. No… sicuramente viva. Non avrebbe avuto senso altrimenti portare via il corpo…. E che corpo!

Rischiava di perdersi dietro a pensieri inopportuni. Non aveva più tempo… doveva lasciare quel posto e anche in fretta. Avevano commesso una serie infinita di reati il più grave dei quali ‘bannatura premeditata’… l’equivalente di MOD della Contea di Double Nick poteva arrivare in qualsiasi momento e allora sarebbe scoppiato un casino di dimensioni inimmaginabili.

Risalì velocemente le scale e si fermò un istante nell’ingresso per capire se la palazzina era deserta come sembrava. Nessun rumore. Ora doveva uscire e sperare che Sagoma usasse prima il cervello del CUT…. sparava maledettamente bene… di questo ne aveva le prove ma non sapeva se pensava altrettanto bene. Lo avrebbe scoperto.

Uscì nel piazzale e fece tre passi… era ancora vivo. Bene… Sagoma lo aveva riconosciuto e risparmiato. Entrò nell’edificio basso che fungeva da guardiola… doveva fare ancora una cosa.

I monitor di controllo rimandavano quello che le telecamere di sorveglianza registravano. Fu colpito dal livello di tecnologia impiegato. Si diresse verso quello che doveva essere l’hard disk che immagazzinava le immagini. Non aveva tempo di essere troppo professionale ma non aveva neppure colpi da sprecare. Gli venne un’idea…. la fronte.
Sparò una testata contro l’hard disk tipo ‘muflone in calore’ e l’apparecchiatura smise per sempre di ronzare. Ne ricavò una lievissima sensazione di vertigine… fu quasi piacevole….

“Se qualcuno volesse rivedere le immagini di quello che è successo qui dovrebbe essere molto bravo con i ‘pasoll’ da 15.000 pezzi… e forse nemmeno basterebbe.”

Mormorando queste parole si diresse verso il cancello carraio e uscì come un normale visitatore. Penetrò nella boscaglia… dopo pochi passi udì Sagoma che gli veniva incontro….

“L’hanno portata via… ho trovato questo… ” disse rivolto al collega mostrandogli il berretto di lana.

 

Il tardo pomeriggio si stava trasformando in sera. Le ombre sulle alture si allungavano favorendo gli uomini di Mandovai e Alex70.

Si erano disposti su livelli differenti di altezza. La squadra di Alex70 un paio di metri più in basso…. Il loro obiettivo primario era ‘fermare il mezzo’, quello secondario ‘marginalizzare gli occupanti’.
Quella di Mandovai aveva invece l’obiettivo di bannare gli occupanti senza preoccuparsi del veicolo. Avrebbero colpito comunque… a veicolo in movimento o a veicolo fermo. I tiratori erano disposti ad ‘arco’ in modo da avere diverse angolazioni di tiro…. Tra loro avevano lasciato un paio di metri di spazio per avere margine di cambiare posizione senza ostacolarsi a vicenda.

I due Comandanti si erano scelti una postazione leggermente più a destra in modo da avere una visuale migliore del parabrezza. Ogni gruppo di uomini aveva un osservatore che con il binocolo puntato sul mezzo avrebbe fornito eventuali informazioni utili ai tiratori. Il veicolo si sarebbe presentato con la fiancata destra ‘esposta’.
Non avevano informazioni sulla localizzazione delle finestre per cui quella sarebbe stata la vera incognita.

Gli osservatori scorsero la nube che si era alzata a circa tre chilometri e avvisarono le squadre.
Ne seguì che tutti gli uomini cambiarono leggermente la loro posizione cercandone una ancora più comoda… erano movimenti dovuti allo stress e non ad un effettivo bisogno… tutti erano consapevoli di ciò che si apprestavano a fare…

“Due chilometri…. Il veicolo procede a velocità sostenuta ma costante… 60 kmh…”

Fu il primo atto dichiaratamente ostile fuori dai confini di COL…. ‘Suspicious Minds’ non aveva più nessuna possibilità di essere fermata… poteva solo concludersi. L’unica variabile era… come.

Gli uomini non avevano ancora iniziato a guardare nelle ottiche delle loro armi…. era presto… . si rischiava di assumere la posizione di tiro troppo presto e di essere stanchi quando invece si sarebbe dovuto essere freschi e concentrati….

“Un chilometro…. Velocità… 50kmh… il veicolo ha rallentato.”

Il momento era arrivato. Il viso degli uomini fu parzialmente nascosto dalle ottiche. Il loro occhio stava afferrando i dettagli da trasferire al cervello… da lì sarebbero scaturite le decisioni di ognuno di loro di quando e dove fare fuoco…. L’ordine era già stato dato… “Spara quando pronto”… ognuno di loro lo sarebbe stato in momenti diversi ancorchè ravvicinati…

“Due finestre sul lato destro cellula… un uomo solo in cabina di guida… 450 metri…”

Era l’ultimo rapporto sulla distanza. Da quel momento gli uomini avrebbero acquisito il bersaglio direttamente. Avrebbero ricevuto informazioni solo sugli abbattimenti eventuali.

Il primo tiratore della squadra addetta all’arresto del veicolo aprì il fuoco seguito da un compagno. I colpi arrivarono a destinazione quasi contemporaneamente. Il primo sul parabrezza per ostacolare la guida al conducente. Il secondo era indirizzato al radiatore.
Un secondo dopo gli altri uomini della squadra aprirono il fuoco.

Il veicolo fu investito da una grandinata violenta e improvvisa. Il parabrezza si scheggiò in 5 punti poi un colpo deviato dal montante destro lo fece sbriciolare.

All’interno del veicolo il Duca si buttò sul pavimento mentre i tre uomini di scorta guardavano attraverso i vetri antiproiettile delle fiancate per individuare gli aggressori… erano uomini addestrati perfettamente.
Il capo dei tre raggiunse la cabina di guida dove il pilota era riverso. Un colpo di CUT gli aveva vaporizzato il lato destro del corpo. Lo spostò e si mise ai comandi…. Il parabrezza non lo difendeva più ma ebbe il tempo di fare inversione e ‘mostrare’ agli assalitori il retro del mezzo… una sola finestrella, in alto, lunga e stretta… poco più di una feritoia. Gli uomini di Mandovai e Alex70 erano ‘ciechi’.

Alex70 impartì l’unico ordine possibile….

“Con me…” e si precipitò giù per la collina. I suoi uomini lo seguirono di corsa… sembravano ninja moderni che si muovevano velocemente… i loro scarponi sollevavano nuvolette di polvere dal terreno sabbioso.

Il Comandante Mandovai non si mosse. La sua squadra iniziò a martellare la parte posteriore del mezzo ma i danni che riuscivano ad infliggere erano poco più che estetici.

 

Laroby era seduta sul divano a fianco aveva la colonna frigo ‘due ante’, davanti il tavolo… era agganciata al termosifone con una manetta ma aveva la mano sinistra libera.

L’uomo che si era messo alla guida controllò i danni…. Il cruscotto rimandava una spia di allarme della temperatura dell’acqua…. Il radiatore era andato. Potevano sperare di fare ancora 6/700 metri ma poi si sarebbe inchiodato tutto….

Non avevano scelta… dovevano chiamare la ‘gendarmeria’ di Double Nick ma prima volle dare un’occhiata dall’oblò panoramico. Salì sul tavolo telescopico e aprì l’oblò….fece sporgere la testa solo per la parte necessaria a scorgere 5, 6 uomini di MOD stavano correndo verso il mezzo…

“Arrivano dalla collina… sono vicini… cuttate senza paura… sono fuori della loro giurisdizione…”.

Fu l’ultimo ordine che diede… un secondo dopo aver finito di parlare incassò un colpo di CUT nell’occhio destro…. I due uomini al suo comando aprirono la porta sul lato ‘sicuro’ del mezzo e si divisero…. uno si portò verso la coda del mezzo mentre l’altro si posizionò dietro il cofano… avevano CUT di fabbricazione cinese. Leggeri e micidiali.

 

Mandovai aveva visto sollevarsi l’oblò… esplose un unico colpo senza aver ancora visto chi o cosa si sarebbe ‘affacciato’…. In termini tecnici si chiamava ‘colpo telepatico preventivo’ ma tra gli uomini delle squadre era noto come ‘colpo di cvlo’…. E Mandovai aveva un gran cvlo.

Il Duca strisciò fino a Laroby… raccolse la chiave delle manette che erano fuoriuscite dalle tasche del comandante della scorta e aprì quella che la bloccava al termo.
Fu un attimo… la gamba di laroby scattò in avanti e simultaneamente anche il braccio libero. La scarpa tacco dodici la cui punta ‘aguzza’ veniva temperata tutte le mattine si abbattè sul ginocchio sinistro del Duca che non fece in tempo a emettere gemiti perché quasi contemporaneamente fu raggiunto da un diretto in pieno viso. Le labbra si lacerarono sulla dentatura finta tenuta ‘in sede’ dal kukident. Gli occhi del Duca erano colmi di incrudelità mista a furia e dolore… era un ‘cocteil’ pericoloso e Laroby se ne accorse l’attimo dopo.

Il Duca le sferrò un destro violentissimo sulla testa e lei vide ‘spade’ di luce arancio e azzurre venirle incontro…. stava per cadere.

 

Alex70 era a meno di 30 metri dal mezzo… stava correndo… aveva spostato il selettore su ‘raffica breve’ ma il suo CUT non era fatto per i lavori pesanti… era stato progettato per ‘ricamare’.

Fu colpito alla gamba destra ma prima di rendersene conto percorse alcuni passi poi crollo al suolo. I suoi uomini erano armati come lui e rappresentavano un bersaglio vulnerabile. La loro era una corsa quasi disperata… la loro unica protezione era rappresentata dai loro compagni sulle colline che ‘grandinavano’ colpi sul mezzo.

Mandovai vide l’uomo che aveva colpito Alex mentre si preparava a colpirlo una seconda volta… riusciva a vedere solo la canna del CUT… un attimo dopo inquadrò la spalla destra dell’uomo che cercava una posizione comoda per finire il ‘lavoro’…. Mandovai lo accontentò….

“Amico…. man… do… vai… ma vedi d’annà…” e premette il grilletto con un tocco leggero dell’indice sinistro. L’origine del suo nick era quella… tutte le volte che stava per abbattere un bersaglio gli usciva quella frase che era un misto tra una ‘dedica’ per il destinatario della sua ‘corrispondenza’ e un tic nervoso….. e Mandovai era molto nervoso quel tardo pomeriggio.

 

Il Duca si mise alla guida del mezzo ormai crivellato. Le sovrastrutture erano state quasi completamente distrutte dal volume di fuoco che avevano subito ma le pareti e i vetri laterali tenevano. Aveva un piano semplice e efficace…. muovere nella posizione opposta alla ‘grandinata’ sino a che il mezzo era in grado di marciare…. Sarebbero bastate poche centinaia di metri per rendere quasi impossibile ai tiratori di colpirlo.

Avrebbero cercato di catturarlo e contro questa eventualità poteva solo sperare che la ‘gendarmeria’ di quella piccola Contea arrivasse presto. Sapeva che MOD era oltre la sua giurisdizione e avrebbe dovuto desistere in fretta.

Mise in moto il veicolo che partì con un rumore ‘cavernoso’… i danni al motore che i proiettili dei CUT avevano inflitto alla meccanica erano ‘udibili’ chiaramente.

L’uomo appostato dietro il cofano risalì a bordo e si diresse verso la parte posteriore… salì sul letto matrimoniale e aprì la stretta ‘feritoia’ che fungeva da finestrino. Il suo CUT spuntò un attimo dopo… con la canna rivolta verso gli uomini di MOD ormai a pochi passi dal veicolo. Doveva impedire che salissero a bordo. Il mezzo guadagnò una decina di metri sui suoi inseguitori che appena scorsero il CUT si aprirono in due ali…. questa ‘deviazione’ aumentò la distanza tra loro e il bersaglio che nel frattempo aveva aumentato la velocità.

Mandovai era ancora in preda al tic nervoso. Vide la canna sbucare dalla stretta finestra…. Non poteva vedere il tiratore perché l’angolo di visuale e il ‘cono d’ombra’ lo impedivano.

Mirò 20 centimetri sopra e parallelo alla canna dell’arma che stava per fare fuoco…. Il suo ‘mantra’ riprese….

“man… do… vai… ma vedi d’annà…” il suo indice sinistro continuò a ‘ricamare’…

La canna del CUT che sporgeva dalla finestra si abbassò lentamente come un fiore appassito e lentamente scivolò giù dal mezzo.

Gli uomini di MOD desistettero dall’inseguimento… erano giunti al punto di non ritorno… per riguadagnare le alture da dove erano sbucati ci voleva tempo e quella variabile era maledettamente scarsa…

Assunsero la posizione di tiro con il ginocchio a terra e scaricarono i CUT sul mezzo ormai lontano 300 metri e avvolto in una nuvola di polvere grigia e di fumo azzurrognolo…. Stava fondendo il motore.

Ai sussulti con cui proseguiva a seguito dell’irregolarità del motore si aggiunsero quelli causati dall’impatto dei colpi dei CUT… dopo altri 150 metri il veicolo si piantò.

Gli uomini di MOD si rialzarono e ricominciarono a correre. Stavolta verso le colline da cui erano arrivati. Il loro lavoro era finito. ‘Suspicious Minds’ era finita. Dovevano rientrare. Non avevano copertura e in lontananza una nube di polvere tradiva l’avvicinarsi di un mezzo che probabilmente apparteneva alla ‘gendarmeria’ di Double Nick.

Alex70 fu sollevato da terra. Non riusciva a camminare ma le sue condizioni erano buone.

Mandovai aveva seguito in silenzio l’evolversi della situazione.
Richiamò i mezzi che sbucarono dai loro ripari e si diressero a recuperare gli uomini sul terreno. Dovevano evacuare rapidamente.

 

Laroby era riversa sul pavimento… muoveva debolmente le palpebre cercando di riemergere dallo stato confusionale in cui era piombata dopo il colpo sferratole dal Duca….

“Alzati o ti elimino”. Il Duca era in piedi di fronte a lei e le puntava un CUT ascellare alla testa.

Laroby cercò di obbedire. Si mise sulle ginocchia a fatica e appoggiandosi alla seduta del divano si issò sulle gambe malferme. L’ultimo tratto per riacquistare la posizione eretta lo compì con il rude aiuto del Duca che l’afferrò per i capelli strappandole un gemito….

“Avanti… cammina. Andiamo a fare una passeggiata.”

Il Duca imprigionò anche l’altro polso di Laroby con le manette e la spinse proiettandola contro la colonna frigo. Tenendola per i capelli la fece scendere dal mezzo rimanendo nascosto dietro di lei.

Si guardò intorno… nessuno. Dallo specchio retrovisore miracolosamente intatto aveva visto gli uomini di MOD tornare verso le alture portandosi con loro un uomo ferito ma doveva stare attento.

Con alle spalle la carcassa del veicolo che lo occultava alla vista degli uomini sulle colline proteggendolo, si diressero verso l’interno di quel deserto che era la frontiera dalla parte di Double Nick.

Nel giro di qualche minuto sarebbe stato in salvo. Ancora un centinaio di metri e poi avrebbe eliminato Laroby con un colpo alla nuca…. un’esecuzione che sarebbe stata scambiata per un abbattimento da ‘fuoco amico’ in quella che sarebbe rimasta una vicenda torbida per la due Contee.

Vide in lontananza la nube e il luccichio metallico del mezzo che stava sopraggiungendo…. Un paio di kilometri più indietro un’altra nube di polvere annunciava un secondo veicolo.

Il Duca si diresse verso il primo…. Il tempo stringeva… doveva eliminare Laroby immediatamente…

“Ferma… inginocchiati…” disse il Duca.

“Fai quello che devi fare ma ti dovrai accontentare di farlo per come te lo permetto io….”

Così dicendo Laroby si voltò e guardò dritto in faccia il Duca….

“Credi che non lo sappia che stai per bannarmi? “

Il Duca rimase un attimo sorpreso dal sangue freddo di quell’ex Agente di MOD…

 

Il Comandante Mandovai aveva ordinato di riaccendere i cellulari e così aveva fatto con il suo.
Poi, riprendendo la posizione di tiro semisdraiato, aveva guardato nell’ottica…. Il suo osservatore con il binocolo gli si era avvicinato… era uno schema automatico… se il Comandante era in posizione di tiro il suo osservatore gli si avvicinava per l’assistenza.

Gli altri uomini avevano raggiunto l’altura dove si trovavano i blindati e stavano prestando le prime cure al Comandante Alex70. Aveva ancora una manciata di secondi. Guardò nell’ottica. Il Duca era allo scoperto a una distanza di….

“870 metri Comandante…. è un tiro lungo…” disse il suo osservatore intuendo le intenzioni del suo Comandante…

“….è quasi al limite della gittata utile dei nostri CUT…” aggiunse a voce più bassa.

Mandovai non rispose…. era ancora nervoso. Guardò nel reticolo…..

“Maledizione…. Laroby è con lui… non era al covo… se l’è portata dietro come ostaggio… come scudo….

 

Il Dodge sobbalzava sulle asperità del terreno… in qualche caso le ruote si staccavano da terra… Sagoma e Garmau si stavano dirigendo a tutta velocità verso il veicolo del Duca…. Speravano di trovare Laroby… era l’unica cosa che avrebbero potuto fare dopo il ‘flop’ nel covo.

Garmau stava già guidando come un matto e si era inoltrato per un altro kilometro oltre il confine .
Sagoma accanto a lui stava lucidando il suo CUT… non aveva detto una parola. Aveva gli occhi ridotti a due fessure… tolse il caricatore dal CUT…

“Ma che diavolo fai… lo scarichi?” Aveva abbaiato Garmau mentre cercava di non masticarsi la lingua a seguito degli scossoni che il Ram subiva nella sua folle corsa…

“E’ rimasto il colpo che è nell’otturatore…. basta quello… e forse non ci sarà neppure il tempo di ‘spedirlo’…. Fermati!” Intimò a Garmau.
Garmau comprese cosa voleva dire il collega. Arrestò il Dodge in una nuvola polverosa che l’inghiottì. Sagoma scese con il veicolo ancora in movimento e si inerpicò sul cassone.

Appoggiò la canna del CUT sul doppio roll bar in acciaio e guardò nell’ottica….

“Più di 800 metri… vento alle spalle…” Aveva iniziato la sua preghiera.
Garmau tacque e rimase seduto al posto di guida. Sarebbe ripartito a razzo non appena avesse udito esplodere il colpo…

“Ti conviene reggerti ‘occhioni blu’ perché mi sa che non avrai il tempo di ‘allacciarti le cinture’…” sussurrò Garmau.

A una distanza di circa tre km dietro di loro due mezzi della gendarmeria si stavano avvicinando…

“Laroby è viva… è davanti al Duca che si fa scudo con il suo corpo…. e… che corpo…”
Disse con voce strozzata Sagoma alla vista della donna ammanettata… “La sta per bannare…”

Garmau ebbe un sussulto. Strinse le mani attorno al volante sino a che le nocche si sbiancarono… avrebbe voluto urlare… “Banna quel maledetto *******o…” ma non disse nulla… per due motivi.
Il primo per non disturbare la concentrazione di Sagoma…. non c’era bisogno che gli dicesse niente. Quel ragazzo era un fenomeno… sapeva cosa fare.
La seconda motivazione era rappresentata dal fatto che la Moderazione (quella vera) avrebbe cancellato la parola ‘Astardo’ con gli asterischi…. (n.d.r. siete impegnati in un’azione illegale e vi preoccupate di una parolina? Eddai MOD!)

Mandovai aveva il Duca al centro del reticolo…. Una vibrazione prolungata proveniente dal taschino sinistro annunciò che stavano arrivando i messaggi delle chiamate del Comandante Yascin a cui aveva praticamente attaccato il cell in faccia…

“Aspetta un secondo Yascin…. un secondo solo…” mormorò tra sé Mandovai…. e poi recitò il suo ‘mantra’….

“Man… do… vai… Ma vedi d’annà”… il suo indice esercitò una leggerissima pressione.

La detonazione fu secca. Le alture rimandarono una lieve eco l’ultima delle quali più nitida delle precedenti… Mandovai la colse e capì ma rimase immobile a guardare nel reticolo….

 

Sagoma acquisì la figura del Duca…. Era in apnea da 4 secondi e vi sarebbe rimasto fino a quando non avesse sparato…

Laroby era molto più minuta del Duca e il suo corpo lasciava il ‘bersaglio’ abbastanza scoperto…. ma la distanza era enorme e se un alito di vento avesse variato la traiettoria del proiettile anche leggermente…

Gli vennero in mente le parole del Fenomeno…. “Nella vita non è importante essere intelligenti…. devi avere cvlo…”

“Già Comandante… adesso ne avrei proprio bisogno…” pensò Sagoma.

L’attimo prima di premere il grilletto udì lontanissimo un schiocco… un colpo di CUT da grande distanza… l’attimo dopo il suo CUT esplose l’unico colpo che aveva ‘in corpo’.

Mentre il ‘pacco celere’ correva verso la sua destinazione Sagoma distolse l’occhi dall’ottica… non aveva il coraggio di guardare. Fece appena in tempo ad aggrapparsi che il RAM fece un balzo in avanti.

Il Duca sentì la prima detonazione che gli fece girare istintivamente la testa nella direzione dalla quale proveniva… immediatamente dopo ne udì un’altra dalla direzione opposta e invertì l’ordine di rotazione del corpo. Questo fece in modo che si presentasse di profilo all’impatto con la ‘corrispondenza’.

Incassò la cuttata di Mandovai in pieno… senza sconti. Il colpo lo girò di 45 gradi e lo predispose al caloroso benvenuto che Sagoma gli aveva spedito.

Mandovai prese il telefono….

“Ciao Comandante…. scusa ma non avevo ‘campo’. Ho portato i ragazzi a sgranchirsi le gambe sulle colline… stiamo tornando. Sì tutto bene… a parte Alex70 che ha preso… una storta credo… .”

Yascin ascoltò in silenzio ma dentro di sé l’ansia stava per esplodere. Si controllò e fece continuare il suo Comandante di squadra….

“….ah proposito…. durante la sgambata abbiamo notato un mezzo crivellato di colpi. Probabilmente un regolamento di conti tra bande rivali… un agguato si… ci sono 4 uomini bannati ma se ne occuperanno i colleghi di Double Nick…. sono problemi loro…. uno dei quattro è…. un ‘nobile’.”

Laroby era rimasta impietrita… il colpo di Mandovai lo aveva ‘sentito’ arrivare ma quello di Sagoma non se lo aspettava. Lo aveva sentito sibilare vicinissimo al suo orecchio destro e, soprattutto, non si aspettava di essere ancora viva per sentirli.

Sorrise vedendo il Duca bannato. Si sistemò i capelli scompigliati… diede una sistematina alle calze e mentre il Dodge era ad un centinaio di metri mise fuori il pollice destro come fanno gli autostoppisti… non era certa di avere un aspetto ordinato ma contava sulla…. ‘quarta compressa’. Il RAM rallentò sino a fermarsi….

“Ha bisogno di un passaggio… signora?” Chiese Garmau con un sorriso ironico ma carico d’affetto.

“Si ma togliti quell’espressione da suino adulto dalla faccia tanto non te ‘la’ dò…. la soddisfazione di dirti che siete stati bravi…. mi stavano bannando maledetto Sardo… però sono felice di vedervi… e il Fenomeno?”

Garmau riflettè un istante… “E’ in missione… è partito all’improvviso.”

Laroby lo gurdò fisso negli occhi… “Sagoma è qui… sulle colline ci sono uomini di MOD che non dovrebbero esserci… il Duca è stato bannato e il Fenomeno è in missione…. Garmau… sputa il rospo… è sulle colline vero?”

Garmau non disse niente… un po’ perché i suoi occhi erano ‘caduti’ sulle gambe della sua ex collega e un po’ perché non se la sentiva.

Laroby lo guardò un istante poi… “Bannato vero?”

“Si…. bannato… tre ore fa.”

Garmau partì e si diresse verso le colline. In lontananza i mezzi della ‘gendarmeria’ di Double Nick si erano fermati in attesa che gli ‘ospiti’ se ne andassero… in fin dei conti neanche loro avevano tanta voglia di avere a che fare con gli agenti speciali di MOD.

48 ORE PIU’ TARDI

I vertici di MOD erano riuniti. Da quell’incontro sarebbero scaturite decisioni che avrebbero mutato il ‘modus operandi’ e scongiurato che si ripetessero per il futuro eventi di quella gravità.

I rapporti con la Contea di Double Nick non erano mai stati idilliaci e l’operazione ‘Suspicious Minds’ non li migliorò. Il Comandante in Capo si limitò a negare e respingere qualunque accostamento tra MOD e quanto era accaduto appena oltre confine.

Garmau si fermò sul parapetto che si affacciava sul Magazine River… il fiume che divideva Forum City dalla sua cittadina satellite Magazine Town…..

Sagoma lo guardò… “Sei sicuro che sia stato meglio distruggere il taccuino che consegnarlo a MOD?”

Garmau guardò un punto lontano aldilà del fiume… “Si…. meglio così… c’erano anche appunti per MOD 3…. Ti rendi conto che spaccamento di maroni sarebbe stata una MOD 3?”

“Sì…. ma adesso dobbiamo rivelare l’identità del Duca e del Comandante ‘deviato’ di MOD ai Distrettomani… chi li tiene sennò?”

Garmau riprese a camminare e Sagoma gli si mise al fianco…. Prima di rispondere si accese una sigaretta e aspirò profondamente….

“Non hai ancora capito eh?” Chiese divertito Garmau…

“No… cosa dovrei aver capito?”

A Garmau vennero in mente i suoi demenziali dialoghi con Elvis in MOD1… quando lui non capiva mai una fava e invece Elvis faceva il saputello. I pensieri gli strapparono un sorriso ricordando quei giorni…. Ora toccava a lui fare il saputello e a Sagoma la figura del pirla….

“Il Duca e il Traditore sono metafore.”

“Sono cosa?” chiese ‘occhioni blu’…

“Metafore…. esempi… cose del genere… il Duca e il Comandante ‘deviato’ rappresentano il peggio. Il primo rappresenta i comportamenti scorretti che, taluni e talvolta, mettono in atto nel loro rapportarsi su un forum.
Il secondo rappresenta invece il comportamento di una moderazione quando perde di vista il motivo per cui esiste che non è quello di difendere e giustificare il suo operato ma quello di garantire pari trattamento per tutti i loro ‘moderati’…. deluso? Volevi un paio di nomi eh?”

Sagoma non rispose immediatamente… erano arrivati al Dodge…

“Vuoi un passaggio?” chiese Sagoma….

“No grazie…. faccio due passi… mi aiuta a pensare”.

“Cosa farai adesso? Si… insomma…. adesso che non sei più un Agente di MOD…”

Garmau tirò un’altra boccata…. “Non lo so ancora… forse me ne vado da Forum City o forse…. mi metterò in società in un’attività commerciale…. stò pensando ad un negozio di biancheria intima femminile…. può anche darsi che faccia l’attore…. mi hanno offerto una parte nelle Opagnette…”

Sagoma rimase perplesso di fronte a quelle ipotesi… “Sei sicuro che l’intimo femminile sia un’attività che tira?”

Garmau lo guardò con un sorriso enigmatico…. “Tira’… ‘tira’…. Spesso e parecchio ‘tira’…”

“Parecchio lo posso capire ma…. ‘spesso’…. mi sfugge… cosa vuoi dire?”

“Niente ‘occhioni blu’… chi doveva capire ha capito”.

Garmau porse la mano a Sagoma che la strinse nella sua…

“Fatti onore ragazzo e dimentica in fretta ciò che è stato….” disse Garmau guardando quel giovane con affetto…

“Si ma… non lo so. Il Fenomeno non c’è più… tu ti metti a vendere mutande… più probabilmente a sfilarle e io… in MOD… da solo… non so…”

Sagoma era smarrito… aveva dato voce alle sue paure…

“No amico non sei solo… sei a Forum City…. qui nessuno è mai solo veramente, credimi, e poi sei un Agente Speciale di MOD… sei giovane e hai una grande opportunità… quella di renderla migliore perchè Forum City è diventata grande… non bastano più quelli come me tutto ‘fronte e distintivo’.”

Garmau lasciò la mano di Sagoma e se ne andò.

Sagoma lo guardò allontanarsi… le mani ficcate nelle tasche… il passo lento e costante…

“Hei… sei un maledetto Sardo… lo sai?… Un maledetto Sardo Garmau…”gli urlò alle spalle…

“ma ti voglio bene…” aggiunse a voce bassa.

Garmau non si voltò… “Anche io ‘occhioni blu’… anche io..”

 

In lontananza una melodia triste… Garmau tese l’orecchio e la riconobbe…. ‘Lugano addio’ di ivangraziani… sorrise e mormorò… “Mavahgare Decimo…”

 

 

 

 

Decimo Massimo

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