Il tipico piatto laziale potra essere degustato dal 24 giugno al 3 luglio all’ombra del Castello Sforza Cesarini di Ardea (RM) Deve le sue origini allo spirito di arrangiamento e alla praticità dei pastori che erano soliti portarsi dietro pezzi di pecorino stagionato, sacchette di pepe nero e pasta essiccata; così sono nati gli spaghetti cacio e pepe.
Il pecorino si mantiene a lungo, il pepe nero riscalda e la pasta, è noto, fornisce un notevole apporto di carboidrati e calorie. Così dopo una giornata di mare, trascorsa sulle spiagge circostanti la cittadina a sud della capitale tutti a cena con “Pasta cacio e pepe all’ombra del Castello”.Tra leggenda e storia la città dei Rutuli ha numerose origini, chi ne attribuisce la fondazione ai consorti Danae e Pilumno dalla cui discendenza proviene Turno re dei Rutuli, chi invece parla dell’eroe Ardeia, figlio di Ulisse e Circe, dal quale la città avrebbe ereditato il nome. Ardea è ricca di storia e fascino.
Tornando dal mare, o raggiungendola nel primo pomeriggio, a pochi chilometri da Roma è suggestivo passeggiare nella “storia” di Ardea. Dal Castrum Inui: il centro portuale fortificato all’area sacra dell’Aphrodisium, dedicata ad Afrodite Marina. Non si possono perdere i Giardini della Landriana disegnati da Russel Page, famoso architetto di paesaggi, che sistemò la notevole collezione di piante e fiori realizzata da Lavinia Taverna sulla propria proprietà della ”La Landriana” nel corso di una decina di anni.
La proprietà si articola su una serie di giardini a tema: giardino degli aranci, giardino delle eriche, valle delle rose.
Chi avesse la possibilità di visitare Ardea il 29 giugno oltre all’aspetto gastronomico e culturale potrà godere dello spettacolo folkloristico dedicato al santo protettore. Una pioggia di fiori colorati andrà a comporre il quadro che rappresenta l’immagine dedicata a Papa Giovanni Paolo II e per restare in tema del 150° anniversario dell’unità d’Italia non mancheranno composizioni floreali a ricordare il momento.
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