Un villaggio di pescatori da cui, ogni giorno, partono, oltre ai pescherecci, i battelli dedicati ai safari naturalistici per l’osservazione di balene e foche: all’estremità settentrionale di Langøya, Stø è un porto che coniuga atmosfere antiche e moderne a una natura mozzafiato.
La punta nord occidentale dell’isola di Langøya, protetta da un buon numero di isole e scogli, accoglie un colorato e pittoresco villaggio di pescatori che, a fianco a questa attività primaria, ha saputo svilupparsi in senso turistico offrendo eccellenti possibilità agli amanti del trekking, della natura e dell’avventura. Scorci mozzafiato, safari tra foche e balene, passeggiate e panorami mozzafiato sono ciò che attende chi si spinge alla scoperta di questa parte di isole Vesteralen.
Stø si trova all’estremità occidentale dell’isola di Langøya, lungo il Gavlfjorden. Fa parte della municipalità di Oksnes, nella regione del Nordland, ed è un piccolo borgo di circa 200 abitanti, facilmente raggiungibile seguendo la Fv935.
Da Nyksund l’itinerario è estremamente semplice: occorre, infatti, ripercorrere interamente la porzione sterrata della Fv938 raggiungendo il bivio situato poco fuori Myre. Come già detto, questa minuscola cittadina è dotata di negozi e supermercati in cui potersi rifornire oltre, che, naturalmente, dell’utile camper service (GPS 68.915 15.09831) dove vuotare acque grigie e scure e riempire il serbatoio dell’acqua potabile. La deviazione è davvero minima (2 km), percui è consigliabile sfruttare questa struttura poichè a Stø, il locale campeggio (Stø Bobilcamp) offre diversi servizi (acqua, scarico wc, docce, corrente…) ma non il pozzetto di scarico.
Imboccata la Fv935, la strada corre tra campi, boschi e fattorie lasciando alla propria destra il mare e, sul lato opposto, le pendici dello Finngamheia. La vegetazione, estremamente rigogliosa, la dice lunga sul clima favorevole di questa parte interna dell’isola, ben protetta dai forti venti e dalle tempeste provenienti dall’Atlantico.
Poco prima di Strengelvag lo scenario cambia significativamente: sulla sinistra, infatti, compaiono stagni e laghi salati, riempiti e alimentati direttamente dalle maree. Il bivio a sinistra con la strada Fv937 compare quasi all’improvviso, quindi occorre prestare un po’ di attenzione: da qui, il percorso sembra essere letteralmente sospeso sull’acqua, presente su entrambi i lati, con montagne e colline lussureggianti a chiudere lo sfondo e a contrastare lo spettacolo del mare. Ci si trova a tutti gli effetti a tagliare, quasi sul bagnasciuga, una sorta di piccola baia, compresa tra l’isola di Gisløya e il piccolo borgo di Klo: se si desidera esplorarne a piedi almeno una parte, è possibile sfruttare un piccolo parcheggio situato lungo la strada (GPS 68.965293, 15.157805).
Terminata questa zona umida, la strada torna nel verde, circondata da boschi di betulle, prima di incontrare, a Klo, un secondo tratto di stagni salati accanto ai quali si sviluppano pascoli e fattorie. Via via l’ambiente torna a farsi più selvaggio, con zone umide e paludose, fino ad arrivare all’abitato di Langenes: qui, sulla destra, un piccolo bivio conduce alla chiesa (Langenes Kirke – GPS 69.01949 15.15656).
Ripresa la Fv935, si oltrepassa il bivio, sulla sinistra, che conduce alla stazione radar di Stø (zona militare) e si inizia a delineare il profilo della costa, estremamente frastagliata, al termine della quale si trova il classico porticciolo. Il paesaggio si fa decisamente dolce, con campi lavorati alternati a colorate abitazioni sparse qua e là a guardare il mare e, dopo una doppia curva in discesa, ci si trova in uno dei luoghi più pittoreschi delle isole Vesteralen.
Il piccolo villaggio di Stø si è sviluppato, storicamente, come un importante porto per la pesca a merluzzi e stoccafissi. Data la vicinanza a fondali estremamente pescosi, l’attività si è negli anni allargata coinvolgendo anche le piccole isole di Barholmen (verso est) e Valholman (ovest) nella creazione di una baia protetta, sufficientemente grande per le sempre maggiori dimensioni dei pescherecci ma, allo stesso tempo, capace di riparare lo storico borgo contraddistinto dalle tipiche rorbuer rosse, le classiche case dei rematori. Inserito in un contesto naturale mozzafiato, quasi schiacciato tra mare e montagna, Stø ha saputo approfittare delle proprie peculiarità affiancando alla pesca l’attività turistica portata dai safari naturalistici dedicati a orche, foche, balene e pulcinelle di mare, tra le più rinomate e apprezzate, e dagli itinerari escursionistici che la congiungono con l’altrettanto pittoresca Nyksund. Oggi a Stø vivono circa 200 persone.
A Langenes, la chiesa (Langenes Kirke) è la più antica conservata sulle isole Vesterålen: risale, infatti, all’inizio del XVI secolo. Capace di ospitare fino a 170 persone, era probabilmente stata costruita a Gisløya, quindi smontata e riassemblata a Langenes: è dotata di un organo del 1868 e di una pala d’altare del 1758 dipinta dal tedesco Gottfried Ezechiel. Un dipinto di Gesù e Pietro, inserito in una cornice barocca, fu donato nel 1767 dal capitano Hendrich La de Boer Friisland, che naufragò largo di Langenes ma che fu salvato, insieme al proprio equipaggio, proprio dagli abitanti del posto.
Davanti alla chiesa, una breve passeggiata nel verde conduce alla punta della piccola penisola di Kjaekholmen: da qui si gode di un bel panorama su Stø e sulla piccola isola di Svinholmen.
Stø è un porto di pesca estremamente attivo e, allo stesso tempo, estremamente scenografico: protetta da due maxi frangiflutti edificati a partire dalle minuscole isole di Barholmen (verso est) e Valholman (ovest), la baia ospita le classiche rorbuer rosse e bianche, sistemate su palafitte.
Le vecchie case dei rematori, oggi completamente ristrutturate, non sono più utilizzate come rimesse per le barche e per le attrezzature di pesca, ma sono veri e propri cottage pronti a ospitare i turisti. Le abitazioni “tradizionali”, sistemate alle loro spalle, sono invece contraddistinte prevalentemente da colorazioni bianche, azzurre o gialle: queste tinte, unite al verde intenso della vegetazione, al blu scuro dell’acqua del porto e alle mille sfaccettuature dei tanti pescherecci, rende questi scorci davvero pittoreschi.
Lo sono meno, verso la zona di Barholmen, i capannoni che ospitano le fasi di lavorazione del pescato, a fianco ai quali non mancano le classiche rastrelliere dedicate all’essicazione dello stoccafisso. Dove c’è pesce, naturalmente, ci sono… uccelli: le porzioni di parete rocciosa alle spalle dell’abitato, sono il loro vero e proprio rifugio, con nidi che sembrano voler sfidare le leggi della fisica.
Proprio al centro del porto, in una delle rorbu rosse, ha sede Arctic Whale Tours: esattamente come ad Andenes, infatti, è possibile prenotare un’escursione in barca per l’osservazione di orche, foche, balene e pulcinelle di mare. Il tour completo dura un’intera giornata, quindi occorre organizzare il proprio viaggio di conseguenza.
Per una sosta rapida, dedicata solo alla visita del porto, conviene approfittare dei pochi parcheggi situati a margine della strada, verso il mare, facendo bene attenzione a non disturbare gli abitanti e a non invadere spazi privati (GPS 69.018672 15.109546).
Per pernottare, invece, l’unica soluzione è rappresentata dal campeggio Stø Bobilcamp (GPS 69.01921 15.10905). Situato al termine della baia, a non più di 10 minuti a piedi dal molo, è aperto dal 1 maggio al 15 settembre, offre i servizi basilari (acqua, scarico wc, toilette, doccia, servizi, wifi, allaccio rete elettrica, ristorante/bar…) e si trova in posizione panoramica, proprio sotto alla montagna alla cui sommità è posizionata la stazione radar (Stø Radarstation).
Non è possibile e, anzi, è espressamente vietata, la sosta notturna presso la Langenes Kirke.
La Queen’s Route (o Dronningruta in Norvegese) è un sentiero escursionistico segnalato tra gli storici villaggi di pescatori di Nyksund e Stø nell’arcipelago di Vesterålen. Il percorso si snoda lungo la costa, incontrando la spiaggia di sabbia bianca di Skipssanden, e risalendo le cime delle montagne a 400 metri sul livello del mare offrendo così un’incredibile vista sull’oceano Atlantico.
La distanza totale dell’escursione è di circa 12 km, percui nel caso la si voglia percorrere interamente, occorre preventivare un’intera giornata ed essere attrezzati di conseguenza, sia in termini di materiali (scarpe e bastoncini da escursionismo, abbigliamento antivento) che di provviste (acqua e cibo). Il tragitto è stato chiamato “Queen’s Route” in omaggio alla Regina Sonja che, per prima, lo ha percorso nel 1994.
I km non sono tanti, appena una novantina, ma lo spettacolo naturale è assicurato: da Stø a Hovden, piccolissimo borgo inserito in uno scenario da cartolina, per gustare la magia del sole di Mezzanotte direttamente dalla spiaggia. Tra baie da sogno, fattorie, e laghi con acqua potabile, lo spettacolo selvaggio delle Vesterålen in una tappa fuori dai percorsi turistici classici e, forse per questo, ancora più bella.