November 22, 2024

Raggiungiamo la costa atlantica, pernottando nella cittadina fortificata di Essaouira, tappa imperdibile di questa regione. Lungo il tragitto andiamo alla scoperta del conosciuto olio d’argan, fermandoci ad ammirare le famose capre arrampicate sugli alberi e entrando in contatto con le cooperative femminili locali che si dedicano alla sua produzione.

Lasciamo la magica Marrakech per dirigerci verso la costa atlantica e raggiungere l’affasciante cittadina di mare di Essaouira.

Pian piano che ci si avvicina alla meta, in lontananza iniziano ad apparire delle particolari figure sugli alberi: sono capre, che si arrampicano fin sui rami più alti per raggiungere i frutti dell’albero di argan. Dopo essere passati per il corpo di questi animali, i frutti sono ridotti a una sorta di noce dura che a sua volta viene spezzata, pestata e arrostita per estrarre il famoso olio di argan, i cui utilizzi spaziano dalla cucina alla cosmesi e la cura del corpo. Lungo la strada ogni tanto si incontrano alcuni pastori che vi permetteranno di fotografare e accarezzare le loro capre arrampicate in cambio di pochi Dihram.

Per le donne di questa regione, invece, questo olio è divenuto nel tempo il loro strumento di indipendenza economica; infatti, sono presenti numerose cooperative femminili che producono numerosi prodotti a base d’olio di argan, venduti poi in tutto il Marocco e non solo. A tal proposito, andiamo di persona alla scoperta di questo processo, fermandoci a visitare la Coopérative Marjana d’Huile d’Argan (Coordinate GPS: N 31.521293 ; E -9.630163), situata circa 15 km prima del centro di Essaouira, lungo la strada principale. Qui possiamo assistere in diretta, e addirittura cimentarci assieme alle donne del luogo, alla lavorazione dei frutti dell’albero di argan, oltre che provare e acquistare i loro prodotti d’origine certificata. Certo il loro prezzo non è proprio dei più economici, spesso nei mercati si incontrano venditori d’olio di argan o di suoi prodotti derivati a condizioni economiche più vantaggiose, ma di provenienza o lavorazione sconosciute; meglio quindi assicurarsi prima di procedere all’acquisto.

Raggiungiamo la cittadina di Essaouira e lasciamo i camper in uno dei numerosi parcheggi a pagamento a ridosso del centro storico. Percorrendo il suo moderno lungomare accarezzati dalla continua brezza che caratterizza questo luogo e ammirando in lontananza la fortificazione della medina, si ha la sensazione di aver lasciato temporaneamente il Marocco ed essere approdati in Bretagna, complice il fatto che la città fu progettata proprio da un importante urbanista francese.

Il suo reale carattere tipico marocchino, però, non tarda ad arrivare pian piano che ci si avvicina al centro: vicoli stretti, mercati animati, l’odore di pesce mescolato all’aroma delle spezie e del legno lavorato dagli artigiani locali, le donne avvolte nei loro veli, oltre alle ombre delle palme proiettate sulle mura e sulle piazze. Buona parte della città vecchia e delle fortificazioni che sono giunte fino ai giorni nostri risalgono al XVIII secolo, ma le reali origini della cittadina sono da ricercare più indietro nel tempo, addirittura all’epoca dei fenici. Fu il sultano Sidi Mohammed Ben Abdallah che, stabilitosi a Essaouira nel 1764, ingaggiò l’architetto francese Théodore Cornut affinché progettasse l’attuale città, creando così una particolarissima commistione tra stile lo marocchino e quello europeo. In poco tempo il suo porto divenne un importante punto di collegamento commerciale tra Timbuctu e l’Europa, in particolare per i traffici di oro, sale, avorio e piume di struzzo. Dopo la sua annessione al protettorato francese e la successiva proclamazione dell’indipendenza, Essaouira ha conosciuto un costante flusso di visitatori, da artisti, a scrittori, a surfisti oltre a numerosi turisti europei. Dal 2001, la sua medina è stata inserita è stata inserita tra i siti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Anche il vento, l’alizee, che soffia instancabile lungo la costa che ha contribuito alla salvezza di questa città, ribattezzata “città del vento africana”, facendone mantenere il suo carattere originale, senza abbandonarsi completamente al turismo di massa. Infatti, il suo forte soffio tiene tutt’oggi alla larga coloro che cercano esclusivamente spiagge, sole e mare in quanto, per buona parte dell’anno, è difficile restare comodamente sdraiati sulla spiaggia senza ritrovarsi ricoperti di sabbia; per contro, è invece diventata il paradiso dei surfisti.

Nonostante Essaouira non abbia una moltitudine di luoghi d’interesse turistico propriamente detti da visitare, questa cittadina affascina i visitatori semplicemente passeggiando per le sue viuzze. Costeggiando la spiaggia si raggiunge il suo porto, chiamato Porte de la Marine, un caotico insieme di pescatori, barche, reti da pesca, corde e banchetti che non conosce pace e tranquillità, dove viene venduto dell’invitante pesce fresco appena pescato. A fare da sfondo, centinaia di gabbiani che sorvolano le imbarcazioni in cerca di cibo e piccoli gatti randagi che combattono tra loro per aggiudicarsi degli avanzi.

Da qui si raggiunge l’antica fortificazione sul mare che si snoda lungo la costa, a protezione della città dagli invasori: partendo dal bastione a difesa del porto, lo Sqala du Port, si oltrepassa l’arco che segna l’ingresso nella medina, iniziando un percorso lungo le mura fino a raggiungere il suo gemello, lo Sqala de la Ville, dove è ancora visibile un’enorme batteria di cannoni d’ottone risalenti al XVIII secolo. Dai bastioni è possibile godere delle migliori viste sulla medina, oltre a poter ammirare fantastici tramonti sull’Atlantico, accompagnati dall’immancabile soffio del vento che, con la sua forza, fa infrangere le onde contro le mura della fortificazione.

Nella sottostante medina vive ancora oggi la maggior parte degli abitanti di Essaouira e vi si trovano i principali mercati e ristoranti tipici. Un insieme di vie strette fiancheggiate da tipiche botteghe e case imbiancate a calce attraversata da due vie principali, dove è possibile perdersi nei numerosi souk per acquistare oggetti di artigianato e ammirare i falegnami all’opera mentre lavorano il legno di cedro. Per poter invece apprezzare il prodotto locale per eccellenza, il pesce fresco, basta recarsi a Place Moulay Hassan, la piazza principale che si affaccia direttamente sul mare, circondata da caffè e chioschi dove potrete scegliere di persona il pescato della giornata da farsi cucinare sul momento.

Pernottiamo in un grande e tranquillo parcheggio a pagamento lungo le dune che separano la strada dal mare, nella parte nuova e turistica della città, in compagnia di una cinquantina di altri camper. In alternativa, poco più avanti si trova anche un frequentato campeggio cittadino, il “Camping Sidi Magdoul Essaouira”, una struttura molto essenziale e poco curata, che offre però tutti i servizi necessari.

Dove sostare

Essaouira: “Camping Sidi Magdoul Essaouira” (Coordinate GPS: N 31.49187 ; E -9.76307), campeggio annuale, dotato di servizi igienici con docce calde. Struttura molto essenziale e un po’ trascurata, situata a un paio di chilometri dal centro cittadino e a qualche decina di metri dalla spiaggia.

Essaouira: parcheggio camper lungo il litorale (Coordinate GPS: N 31.494842 ; E -9.764300), situato nella parte nuova della cittadina in una zona tranquilla; sosta a pagamento in ampio piazzale asfaltato illuminato a ridosso delle dune che lo separano dalla spiaggia. Non sono presenti servizi specifici per i camper.

Essaouira: parcheggio a pagamento ideale per visitare il centro storico (Coordinate GPS: N 31.510879 ; E -9.766445), gestito da parcheggiatori locali, facilmente raggiungibile e situato lungo le mura della medina.

Fotogallery

Davide Bon

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