Quanti camper e quante caravan si vendono in Italia e nel resto d’Europa? E quanti di questi veicoli sono in uso, circolando sulle strade? Analizzando le statistiche ci accorgiamo che la situazione è estremamente diversificata, con alcune interessanti sorprese.
Il periodo che stiamo affrontando è sicuramente difficile, quantomeno lo è stato nei mesi durante i quali la pandemia ha colpito duro, ma il settore dei camper sta vivendo oggi una fase senza dubbio positiva, di grande euforia. Produzione e vendite sono su livelli decisamente elevati, la fase post-Covid ha portato alla scoperta del camper da parte di nuove fasce di popolazione. Sicuramente il camper è stato apprezzato in quanto rappresenta un luogo protetto dove trascorrere le proprie vacanze in sicurezza, lontano da rischi di natura sanitaria. Ma, ovviamente, c’è dell’altro. Molte persone hanno visto nel camper non solo uno strumento di vacanza, ma anche un fedele compagno di avventura per praticare gli sport più vari e le attività di svago più disparate, o addirittura una casa-ufficio per fare smart working, da piazzare una volta qua e una volta là, al mare o in montagna, nella campagna in fiore o in un parco naturale verdeggiante. Le vendite dei camper sono dunque in crescita, ma non in tutti i mercati la situazione è la stessa. Anche se non siamo degli esperti economisti, può essere interessante dare un’occhiata ai numeri delle immatricolazioni in Europa. L’Italia non è un piccolo mercato per il settore camper, ma certo negli anni passati ha sofferto, più di altre nazioni, per una ripresa lenta dopo la crisi economica mondiale scoppiata nel 2008. Ben diversa la situazione in Germania, dove già in precedenza i numeri erano elevati ed ora si è avuto un balzo in avanti senza precedenti. I dati ufficiali sono aggiornati al 2020, ma negli ultimi mesi le cose sono andate ancora meglio. Può essere interessante anche osservare nella sua interezza il settore dei veicoli da campeggio (RV, recreational vehicles, per usare la terminologia internazionale), che comprende i camper (motorhome, semintegrali, mansardati e furgonati/van) e le caravan (ovvero “roulotte” per usare un termine oggi poco diffuso).
Nuove immatricolazioni di camper in Europa
Nel settore camper, quantomeno in Europa, la stagione commerciale inizia a fine agosto / inizio settembre con la presentazione dei nuovi modelli alle fiere (vedi Parma e Düsseldorf) e si conclude all’inizio dell’agosto successivo con la chiusura per ferie dei concessionari. Secondo i dati ufficiali di ECF (European Caravan Federation), la stagione 2020-2021 per ora (settembre 2020 / marzo 2021) fa registrare un ottimo + 52,7% (rispetto allo stesso periodo della stagione precedente) come media europea, ma i maggiori mercati vantano numeri differenti: Regno Unito + 13,4%, Italia + 25%, Francia + 50,3%, Germania 63,6%. Se vogliamo considerare un intero anno, abbiamo a disposizione i dati relativi al 2020: pur con numeri inferiori rispetto alla situazione attuale, sono utili per capire quanti camper nuovi si immatricolano nei vari stati nell’arco di dodici mesi. Il maggiore mercato europeo dei camper (nuovi) è senza dubbio la Germania: nel 2020 sono stati immatricolati oltre 78.000 veicoli. Segue la Francia, che sfiora le 25.000 unità e al terzo posto troviamo il Regno Unito con 12.613 veicoli. Più distanziato c’è un gruppo di stati, ognuno dei quali gravita intorno a 5-7.000 immatricolazioni: Belgio, Spagna, Svizzera e Italia. Nel nostro paese nel 2020 sono stati immatricolati 6.515 nuovi camper. Interessanti anche i dati nel nord Europa, con la Svezia in testa (circa 4.000 veicoli) e a seguire Norvegia (3.384), Finlandia (1.984) e Danimarca (1.298). Il totale delle registrazioni di nuovi camper in Europa nel 2020 è stato di oltre 160.000 pezzi.
Rapporto tra camper e caravan
Negli ultimi anni le vendite di nuove caravan sono state in calo mediamente in tutta Europa. Ma la situazione è estremamente diversificata e non dobbiamo credere che il mercato sia ridotto: in Europa nel 2020 le immatricolazioni di nuove caravan sono state il 32% del totale dei veicoli ricrezionali (camper+caravan). L’Italia è uno dei paesi dove in assoluto si vendono meno caravan e da alcuni anni si è scesi sotto le 1.000 unità/anno: nel 2020 le nuove registrazioni sono state soltanto 514. Ben diversa la situazione di Germania (29.148 nuove caravan) e Francia (7.080). Numeri decisamente elevati si registrano anche in alcuni stati dove si vendono più caravan che camper: Regno Unito (15.098, ovvero 55% del mercato interno di veicoli ricreazionali), Paesi Bassi (6.948, quindi 74%) e Danimarca (2.875, ovvero 69%).
Europa: camper e caravan in uso
Al di là delle vendite di nuovi veicoli, può essere interessante vedere quale è il parco circolante dei singoli stati, ovvero quanti camper e quante caravan sono in uso attualmente nei singoli paesi. In questi dati sono compresi veicoli acquistati recentemente, ma anche mezzi che hanno dieci, venti, anche trenta anni di vita. Per alcuni stati non esistono dati certi, ma solo stime approssimate. Secondo i dati e le stime del 2019, in Europa dovrebbero essere in uso 5.683.860 veicoli ricreazionali (camper+caravan), così suddivisi: camper 39%, caravan 61%. Gli stati con il maggior numero di camper in uso (dati 2019) sono Germania (589.355) e Francia (524.800), seguiti da Italia (234.400) e Regno Unito (225.000). Ben distanziati sono Paesi Bassi (127.181), Svezia (104.221), Spagna (circa 70.000) e Svizzera (64.904). Se invece consideriamo le caravan in uso (dati 2019), ai primi posti troviamo ancora la Germania (698.596 caravan) e la Francia (circa 540.000), ma vantano numeri elevati anche Regno Unito (circa 555.000) e Paesi Bassi (429.299), così come Svezia (285.701) e Spagna (circa 230.000). L’Italia si ferma a circa 65.000 caravan in uso, mentre spicca il dato della Polonia (121.095), dove la cultura del campeggio è sempre stata viva. Sommando camper e caravan in uso, ci accorgiamo che Germania, Francia e Regno Unito da soli rappresentano il 55% dei veicoli in Europa.
Mercato del Nord America
Il mercato U.S.A. è diverso non solo da quello italiano ma anche da quello europeo nel suo complesso. La popolazione degli Stati Uniti è meno della metà di quella dell’intera Europa, ma oltre 11 milioni di famiglie possiedono un veicolo ricreazionale (camper, caravan o altri mezzi), mentre nella vecchia Europa non si arriva a 6 milioni. Non è un mistero che la cultura della vacanza on the road è insita nel popolo americano, ma occorre anche considerare che in Europa ci sono molti stati (gran parte di quelli dell’ex blocco sovietico) che si sono accostati solo da poco al mondo del camper e della caravan. Negli U.S.A. la categoria degli RV (recreational vehicles) comprende vari tipi di camper, ma anche caravan, carrelli tenda e cellule scarrabili per pick up. Le vendite di nuovi RV in U.S.A. nel 2020 sono state di 430.412, contro le 235.923 unità dell’Europa. Ma non dobbiamo credere che sia il camper a farla da padrone: negli Stati Uniti le vendite di camper nuovi sono circa il 10% del mercato, mentre i rimorchi abitabili arrivano al 90%. Tra questi ultimi annoveriamo le caravan più o meno tradizionali (circa il 70% delle vendite) e le caravan “5th wheel” con aggancio a ralla sul cassone di un pick up (circa il 20%), a cui si aggiungono piccole percentuali relative a carrelli apribili ad uso abitativo e cellule scarrabili montate sul cassone di un pick up. In sostanza, il mercato dei veicoli ricreazionali U.S.A. è maggiore di quello europeo (+ 82%), ma si vendono meno camper e molte più caravan.
Resto del mondo
Nel resto del mondo non ci sono numeri elevati, a parte poche eccezioni. Una di queste è sicuramente il Canada, dove ogni anno si registrano alcune decine di migliaia di veicoli venduti: come negli U.S.A., 10% sono camper, il restante 90% sono caravan e 5th wheels, a cui si aggiungono alcuni carrelli abitabili e cellule per pick up. Il Sud America nel suo complesso, invece, fa registrare numeri esigui. Se escludiamo Europa e Nord America, è senza dubbio l’Australia lo stato dove è più viva la cultura della vacanza all’aria aperta, potendo contare anche su vasti spazi aperti. Il numero di camper, caravan e rimorchi ad uso abitativo in uso è davvero elevato (circa 750.000 veicoli, più o meno quelli del Regno Unito, ma la popolazione dell’Australia è meno della metà), mentre le vendite vedono una preponderanza di caravan/rimorchi abitativi (oltre 33.000 nuovi veicoli nel 2019) sui camper (circa 2.700 veicoli nel 2019). Anche in Giappone è attivo ormai da tempo un mercato dei veicoli ricreazionali, con numeri paragonabili a quelli dell’Italia, intorno ai 6-7.000 veicoli/anno immatricolati. Tutto fa credere che in Cina, grazie alla crescita e all’occidentalizzazione degli ultimi anni, si possa sviluppare un mercato potenzialmente molto vasto, che può contare su un enorme bacino d’utenza: per ora i numeri sono ancora ridotti, intorno ai 20.000 pezzi/anno (difficile avere dati certi), ma la crescita è costante.
Quale futuro?
Nessuno ovviamente può prevedere con certezza cosa succederà nei mesi a venire, purtroppo le variabili in gioco sono molte. Ma tutto sta ad indicare che il mercato continuerà a crescere perché crescerà il gradimento del pubblico per la vacanza in camper. Per assurdo, potrebbe crescere più in Italia che altrove, perché se è vero che in Germania, e non solo, si sono raggiunti picchi inimmaginabili, è altrettanto vero che in Italia il mercato è potenzialmente molto vasto e l’indice di gradimento per il camper continua a salire. Ovviamente confidiamo che la vacanza in camper si diffonda sempre più anche nel nostro paese, supportata da una corretta cultura della vacanza “on the road” e dalla crescita delle strutture di supporto, come le aree di sosta, gli agriturismo attrezzati e i campeggi, crescita che non può essere solo quantitativa ma deve essere anche qualitativa.