Risaliamo l’entroterra sardo in direzione Golfo Aranci, senza però lasciarci sfuggire alcune tappe davvero interessanti: dall’antico borgo di Tratalias, alle importanti testimonianze del sito archeologico di Barumini, fino alla famosa cittadina di Orgosolo, divenuta un paese-museo a cielo aperto
Lasciamo la costa per iniziare la risalita verso Golfo Aranci attraverso l’entroterra sardo, senza però lasciarci sfuggire qualche tappa molto interessante. E la prima è lo storico centro di Tratalias, un borgo “fantasma” di poche case in pietra, un gioiello d’arte romanica con forme architettoniche uniche nell’isola avvolto dal fascino intatto della sua storia millenaria.
Tra le sue vie si incontrano numerosi laboratori artigiani, dove poter osservare l’arte manifatturiera locale. Il borgo originario fu abbandonato negli anni Ottanta del XX, dopo la realizzazione di un lago artificiale, le cui acque, infiltrandosi, resero inagibili le case, facendo così sorgere il nuovo paese a poche centinaia di metri di distanza.
Come poter lasciare l’affascinante terra sarda prima di scoprire da vicino un pezzo importante della sua storia: i nuraghi. Si tratta di case-fortezza risalenti all’epoca preistorica dalla forma di tronco di cono, costruite con blocchi di pietra sovrapposti a secco. E delle migliaia di costruzioni resistite fino ad oggi, una delle maggiori testimonianze è rappresentata dal sito archeologico Su Nuraxi di Barumini, situato su un’altura che domina una vasta e fertile pianura.
Si tratta di un complesso difensivo risalente all’Età del Bronzo ed è costituito dalla caratteristica massiccia torre centrale a tronco di cono, originariamente alta più di 18 metri, nel tempo inglobata in un piccolo villaggio fortificato che si sviluppò ai suoi piedi. La civiltà nuragica svolse un ruolo importante nella diffusione della cultura micenea e, in seguito, di quella fenicia anche se alcune sue peculiarità rimangono ancora oggi avvolte dal mistero.
Ultima tappa di questo tour è l’imperdibile e famosa cittadina di Orgosolo, un centro della Barbagia divenuto oggigiorno un vero e proprio paese-museo, una storia raccontata attraverso più di 150 murales dipinti sui muri degli edifici, che parlano di politica e cultura, di lotte popolari, di malessere e giustizia sociale e di vita quotidiana. Una volta giunti ad Orgosolo dimenticate ogni tipo di mappa o percorso e lascatevi avvolgere dall’atmosfera del borgo perdendovi tra il saliscendi delle sue vie alla scoperta di questi meravigliosi murales.
Ma non sono solo questi dipinti a rendere Orgosolo una tappa indimenticabile: provate a sedervi e osservare la vita quotidiana che scorre tra le vie paese, vi accorgerete che il tempo sembra letteralmente essersi fermato a qualche decennio fa.
Un paese che cerca dunque di staccarsi dalle vicende di cronaca che lo hanno visto protagonista per molti anni, i cui segni sono ancora ben visibili se si guardano attentamente alcuni edifici o elementi dell’arredo urbano.
Villamassargia (SU): agriturismo “Monte Majore” (Coordinate GPS: N 39.27304 ; E 8.73573). Piccola e molto curata struttura a gestione familiare che apre con piacere le proprie porte anche ai camperisti di passaggio. Non offre servizi specifici per camper, ma è possibile sostare nel suo grande giardino, mangiare cucina tipica sarda preparata direttamente dal proprietario, caricare e scaricare acqua.