“Chi più spende, meno spende” dice un vecchio proverbio.
E questo è certamente valido quando si decide di intervenire con il “fai da te” per la manutenzione dei sistemi di bordo o per il montaggio di accessori sul proprio camper.
Gli aspetti da considerare sono essenzialmente due: da una parte, soprattutto quando gli interventi riguardano fori su tetto e pareti, il rischio è quello delle
infiltrazioni. Allora sì che sono dolori, perché ci sarà da smontare mezzo camper per cambiare i pannelli ammalorati.
Dall’altra parte, la questione è più seria: se si mette mano agli impianti elettrici o del gas, allora il rischio coinvolge
la sicurezza e la salute di tutto l’equipaggio. E magari anche di altri camper parcheggiati in prossimità.
“No al fai da te, se rischi la tua salute, quella dei tuoi cari e di chi ti sta intorno” è il messaggio che
Assocamp (Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per Campeggio) vuole trasmettere a tutti i camperisti e caravanisti italiani. Così l’associazione, insieme con i concessionari iscritti, lancia una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza delle cellule abitative chiamata “Viaggia in Sicurezza”.
Il monito a non intervenire autonomamente sugli impianti sensibili dei veicoli ricreazionali è accompagnato da un altro importante messaggio dedicato espressamente al controllo dell’impianto del gas e del riscaldamento. Una manutenzione che in Italia, diversamente da altri paesi, non è obbligatoria, ma che andrebbe fatta almeno ogni due anni.
Per mezzo dei social media, si sono diffusi in modo importante due fenomeni: la ricerca dell’accessorio più economico, quindi di bassa qualità e incerta provenienza, e l’imprudente pratica di installare o manutenere gli impianti con conoscenze tratte da tutorial amatoriali online, o seguendo i consigli degli amici del gruppo Facebook. Assocamp segnala una proliferazione di interventi fai da te
sull’impianto elettrico, con giunzioni non a norma e cavi, fusibili, relé sottodimensionati. I rischi sono il surriscaldamento, il malfunzionamento degli impianti ma soprattutto l’incendio a bordo. Spaventano gli interventi che gli appassionati, sulla spinta delle esperienze altrui eseguono anche su impianti di
refrigerazione e
riscaldamento: questi strumenti sono alimentati a gas e non sembra necessario ricordare le conseguenze di una perdita di GPL all’interno dell’abitacolo o la pericolosità delle emissioni di monossido di carbonio in caso di cattiva combustione o aerazione.
“Purtroppo, assistiamo a un Far West dove camperisti e caravanisti smontano impianti delicati come stufe e frigoriferi o si improvvisano tecnici mettendo mano all’impianto elettrico del veicolo – dice
Ester Bordino, presidente di Assocamp – “Qualcuno installa da solo antenne, moduli fotovoltaici e telecamere di retromarcia. Qui, oltre ai rischi connessi all’elettricità, cioè il non corretto dimensionamento dei cavi e i collegamenti non eseguiti a regola d’arte, vengono praticati dei fori sulla scocca che portano quasi sempre alle infiltrazioni. Ancor più grave è quando questi interventi improvvisati coinvolgono l’installazione di prodotti a basso costo e scarsa qualità, acquistati su Internet, come batterie al litio o riscaldatori a gasolio prodotti in Oriente. Qui il rischio si moltiplica. La situazione è grave: questi interventi operati da dilettanti su componenti sensibili di camper e caravan, sono vere e proprie manomissioni e rendono insicuri i veicoli ricreazionali in circolazione sulle strade o parcheggiati uno accanto all’altro nei campeggi e aree di sosta”.
Una delle conseguenze più comuni degli interventi fai da te, quando si monta un modulo fotovoltaico, l’antenna tv, il terzo stop posteriore o quando si sostituisce o si ripara un oblò, sono le infiltrazioni. Qui i danni possono essere molto seri e il costo per la riparazione salato.
Ma ancor peggio è la pratica, sempre più diffusa, di installare in proprio componenti scadenti e molto economici, comprati online, non certificati né testati da enti che garantiscono gli standard europei di sicurezza e qualità.
“I prodotti orientali a basso costo, sono quasi sempre copiati da componenti europei. Se il prezzo è sensibilmente più basso degli originali, lo è anche la qualità. Collegamenti elettrici non isolati, saldature grossolane, tubi e raccordi con materiali deperibili. Qui si rischia grosso: il cortocircuito, l’incendio, le emissioni di monossido di carbonio, la perdita di liquidi infiammabili. – continua Ester Bordino –
Il camperista bricoleur si lascia affascinare da suggerimenti errati e pericolosi che circolano in rete e mette le mani dove non dovrebbe. Assocamp vuole ribadire con forza la necessità di rivolgersi a operatori specializzati per interventi sui componenti tecnici del camper o sugli impianti sensibili, che hanno a che fare con elettricità, gas, combustibili o acqua. La nostra associazione è molto attiva nell’aggiornamento tecnico di tutti i suoi membri, anche grazie alla collaborazione con i costruttori di veicoli ricreazionali e di componentistica. Chi vuole installare un accessorio sul suo camper, è bene che si faccia fare un preventivo da un professionista, prima di imboccare la strada del fai da te. Non rischierà di dover spendere molto di più per l’insorgere di problemi successivi. Né rischierà la sua sicurezza o quella dell’equipaggio”.