Pubblicato il 22/09/2014
In occasione della manifestazione fieristica “il salone del camper” di Parma, ha avuto luogo sabato 13 settembre il convegno “Ricerca sperimentale - risultati del primo studio reale sulle unità abitative mobili veicoli ricreazionali per il Turismo itinerante in Italia”.
Al secondo convegno promosso da TASS e Gruppo Leader con la collaborazione del Camper Club La Granda Italia, hanno relazionato :
- Paolo Bacci, presidente TASS e concessionario, rappresentante del gruppo Leader
- Piero Marenco, presidente del Camper Club “La Granda” Italia e moderatore del convegno - Fabio Baroni, dirigente al turismo del comune di Fosdinovo (MS)
- Pasquale Zaffina, presidente ACT Italia
- Paolo Fiamma, dell’Università di Pisa
- Alessandro Sannia, Fiat Veicoli Ricreazionali
- Raffaele Jannucci, direttore della rivista Plein Air
Piero Marenco, ha ricordato l’importanza del turismo itinerante per la sua capacità di dare visibilità alle città ed ai paesi minori che spesso vengono ignorati dal circuito turistico italiano, ribadendo anche come lo studio sia stato reso possibile dalla raccolta di dati reali che hanno permesso di certificare quanto peraltro già si sapeva e cioè che il camper inquina molto meno delle combinazioni auto+casa ed auto+albergo.
Fondamentale anche l’azione unita delle associazioni plein air che, senza indulgere in inutili campanilismi o gelosie, hanno portato al successo della raccolta dati.
Paolo Bacci, presidente di Tass e rappresentante del Gruppo Leader, finanziatore del progetto, ha ribadito la necessità di fare sistema ed unire le forze, per dare vita a sempre più progetti come questo, finalizzati alla raccolta ed analisi di dati concreti sul turismo itinerante per dimostrare la sua reale portata economica sul territorio.
Fabio BaronI, ha ribadito come sia importante che tutti i comuni, in particolare quelli con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, valorizzino un turismo alternativo a quello tradizionale.
A questo scopo il comune di Fosdinovo ha avviato un’iniziativa che porterà alla realizzazione di una rete di piccoli comuni dell’area compresa tra Toscana e Liguria orientata all’incentivazione del turismo itinerante. E’ quindi evidente come una tale iniziativa possa trovare un importante supporto dall’analisi condotta dai promotori del progetto TASS.
Pasquale Zaffina, si è unito nel confermare il grande interesse per i risultati dello studio condotto dall’Università di Pisa, anche perché se parlare di “sostenibilità” e’ oggi argomento di grande interesse, la difficoltà di raccogliere dati concreti in un comparto come quello del turismo itinerante che, utilizzando spesso aree di sosta per il pernottamento anziché strutture come i campeggi che prevedono la registrazione degli ospiti, difficilmente lascia tracce certe che consentano rilevazioni statistiche attendibili.
Ben vengano quindi le facilitazioni nella raccolta dei dati offerte dalle tecnologie moderne, che consente un diretto contatto tra l’utente del veicolo ricreazionale ed il ricercatore che deve raccogliere ed analizzare i dati ricevuti.
Paolo Fiamma ha presentato gli attesissimi risultati delle analisi effettuate su un insieme di oltre 12.000 dati richiesti nella compilazione dei questionari. Un risultato reso possibile dalla collaborazione delle associazioni camperistiche che si sono prodigate nella raccolta dei dati. Lo studio ha esaminato due aspetti particolari del turismo itinerante : il livello di emissioni di Co2 legate al consumo energetico e la ricaduta economica sul territorio in relazione alla modalità “auto+albergo” tipico riferimento della mobilità turistica.
I risultati dell’analisi elaborati da questa banca dati del turismo itinerante hanno evidenziato che le emissioni di Co2 - prodotte da un viaggio di 1000 km effettuato da un gruppo di 4 persone in 8 giorni - risultano inferiori del 32% rispetto a quelle ottenibili dal sistema “auto+albergo”. Se il periodo di viaggio diventa di 15 giorni, tale percentuale di riduzione arriva al 56%; se, in aggiunta, il numero dell’equipaggio diventa di 6 persone, si arriva ad una riduzione del 69%. delle emissioni prodotte.
Questa ricerca ha evidenziato, inoltre, come ricaduta economica sul territorio, una spesa media giornaliera per un equipaggio di 4 persone (tra generi alimentari e non) che ammonta a circa 80 euro, che si aggiungono, così, ai vantaggi economici dovuti al minor inquinamento.
Interessante infine la domanda rivolta a tutti : “come andare avanti sulla via tracciata da questa analisi?”
Alessandro Sannia, ha espresso particolare soddisfazione per i risultati emersi dallo studio effettuato, perché finalmente viene tolta al costruttore del VR la principale responsabilità in tema di inquinamento.
Soprattutto considerando che, mentre per le autovetture un’analisi del livello di inquinamento e’ facilmente calcolabile, per un furgone, successivamente allestito per finalità diverse, dal semplice furgone al camper, fino al trasporto speciale, tale calcolo e’ puramente teorico. Aver dati certi, almeno per il VR, dati che peraltro hanno sorpreso piacevolmente anche i costruttori stessi, permette di affermare che la vacanza con il camper rappresenta un’opportunità “furba”, perché oltre alla tradizionale libertà di movimento, risulta anche economica.
Raffaele Jannucci, ha infine auspicato che i risultati di questo studio vengano ampiamente divulgati con un messaggio semplice e chiaro che arrivi a tutti, proprio perché, provenendo dal ricercatore che, per sua natura presenta i risultati ottenuti senza influenzarli con considerazioni di parte, assumono una veridicità difficilmente confutabile. Ecco quindi che lo studio dimostra che il camper, da soggetto denigrato, si rivela in realtà l’esatto contrario, dimostrandosi una preziosa risorsa anche in contrapposizione a quella cementificazione selvaggia che tanti problemi di dissesto idrologico ha portato ed ancora porta al nostro Paese.
In questo Convegno è stata dunque smentita una convinzione, purtroppo generalizzata, che il turismo itinerante sia un ostacolo al turismo tradizionale. Il turismo itinerante si presenta oggi come una nuova efficace risorsa per coloro che vogliono salvaguardare l’ambiente, coniugando alla capacità di valorizzazione del territorio, un drastico abbattimento delle emissioni di Co2. Queste caratteristiche stanno diventando di grande interesse per i Comuni italiani, anche dei più piccoli, ben consapevoli, che la presenza di camper all’interno del loro territorio non intacca assolutamente, come noto, le presenze legate al turismo tradizionale ma, al contrario, contribuisce vantaggiosamente ad aumentare il livello di ricettività turistica del Comune stesso. Inoltre, questa forma di turismo - a minore impatto inquinante -permette aumenti esponenziali delle presenze stanziali, che, data l’elevatissima sostenibilità dell’unità abitativa del Veicolo Ricreazionale, non causano sostanzialmente alcun incremento delle nocive emissioni di Co2, con indubbi vantaggi per la qualità dell’aria e la vita degli abitanti. L’accesso ai finanziamenti europei per la riduzione delle emissioni di Co2, apre la strada alla realizzazione delle poche e semplici strutture (un’area di sosta, un punto di osservazione) necessarie per l’accoglienza dei flussi del turismo itinerante e delle sue importanti ricadute economiche sul territorio.