Contributo di
8.000 euro per veicolo, nel 2016 tetto 5 milioni di euro. Governo ha supportato bene un settore che sta uscendo dalla crisi
La misura contenuta nella Legge di Stabilità relativa agli incentivi per la rottamazione dei camper, è stata approvata dalla Commissione Bilancio della Camera e rappresenta uno stimolo importantissimo per un settore che sta uscendo dalla crisi. – commenta Jan De Haas (Presidente
APC - Associazione Produttori Caravan e Camper) –
L'emendamento, presentato dall’Onorevole Nunzia De Girolamo, ha visto anche l’impegno determinante della Senatrice Daniela Valentini. Auspico – conclude Jan De Haas – che venga mantenuto anche al Senato.
Questa misura per la rottamazione dei camper, autorizzata dalla Commissione con una copertura complessiva di 5 milioni di euro per il 2016 – aggiunge Francesca Tonini (Direttore Generale di
APC) –
prevede un contributo di 8 mila euro a veicolo acquistato di classe non inferiore a "Euro 5", a seguito della rottamazione di uno di categoria "Euro 0", "Euro 1" ed "Euro 2", al quale si andrà ad aggiungere un ulteriore apporto da parte delle case produttrici e dei concessionari, al momento al vaglio delle rispettive direzioni.
Il settore di Camper e Caravan in cifre
Grande risultato quello raggiunto da APC - Associazione Produttori Caravan e Camper, che giudica questa misura un importantissimo e fondamentale sostegno in un settore che mai come ora da tanti lunghi anni, sta dando chiari segni di ripresa (+8,3% l’immatricolato del nuovo nei primi undici mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) e che registra una percentuale di ritiro dell’usato rispetto alla vendita del nuovo dell’80%, dato equivalente, su un immatricolato di circa 4.000 veicoli/anno nuovi, a 3.200 veicoli, dei quali si stima che il 15% possieda un valore commerciale inferiore a 10 mila euro, perché troppo vetusti e non remunerativi per la garanzia di un anno dovuta per legge.
La manovra risulterà inoltre funzionale a un’ammortizzazione degli oneri sociali statali, considerando che la produzione italiana di camper costituisce circa i due terzi dell’immatricolato nazionale e che la crisi del settore ha portato un terzo del personale dipendente in un regime di cassa integrazione, oltre alle forti riorganizzazioni, fusioni e incorporazioni che hanno interessato le aziende produttrici. Non è, inoltre, mancata una forte riduzione del personale impiegato nel distretto della Val d’Elsa, in cui è concentrato il 90% della produzione nazionale, che è passato da 1.700 a 1.300 addetti.
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