Pubblicato:
04/01/2010 da
maro1956
Periodo:
02/08/2009 - 15/08/2009
(13 giorni)
Non specificato
Con il nostro semintegrale adriatik 573 con scooter al seguito, partiamo il 2/8/2009 per Bari dove il giorno seguente ci aspetta il traghetto per il Montenegro. La sosta notturna avviene presso Margherita di Savoia in un'area di sosta gestita da uno stabilimento balneare che per 15 euro ti offre ombrellone e due lettini per il giorno seguente. Ne approfittiamo e rimaniamo in spiaggia, molto bella, tutto il lunedì fino a sera quando verso le 17 decidiamo di andare verso il porto. All'atto di pagare la sosta mi accorgo di non avere la carta di identità. Panico totale. Una telefonata a casa ci conferma la sua presenza nella fotocopiatrice dove l'ho dimenticata dopo aver fatto tutte le copie dei vari documenti. Dopo aver concordato lo spostamento del tragetto al giorno dopo ci mettiamo in marcia per tornare a Forlì dove arriviamo verso le 23.30. Il martedì belli e riposati ripartiamo per Bari consolandoci pensando che tanti camionisti lo fanno tutti i giorni. Alle 22 partiamo con il traghetto della compagnia Montenegro Lines che non ha il camping on board. Passaggio ponte molto scomodo, traghetto molto sporco, servizi igienici scandalosamente insufficenti.
Il mercoled' mattina finalmente sbarchiamo a Bar e per prima cosa mentre siamo in coda per la dogana, dobbiamo pagare una tassa di 30 € come contributo ecologico mentre al nostro fianco il traghetto scaricava i liquami tranquillqamente nelle acque del porto.
Fatta dogana via verso Ulcjni a sud e ci fermiamo nell'autokamp Tomy 5 km dopo la città dove tramite un sentiero tra i campi si arriva in pochi minuti nella bellissima spiaggia Velica plaza. La sabbia è fine l'acqua bella degrada dolcemente molto adatta a famiglie con bambini. Purtroppo la bella pineta che si attraversa per entrare in spiaggia è sporchissima piena di immondizia di tutti i tipi. A sera con il nostro scooter andiamo a Ulcjni fin giù al porto. La città è caratteristica e caotica: Le auto sono ovunque, il traffico è incessante. A sera tutti i turisti si riversano a fare delle vasche nel corto lungomare della cittadina e gli abitanti guardano i passanti seduti sul muretto che delimita la spiaggia, il tutto in una confusione assordante di voci e suoni provenienti da bar ristoranti e discoteche che fianco a fianco fanno di tutto per richiamare all'interno i turisti. Fortunatamente alle 20 la zona diventa solo pedonale. Ciò ci obbliga ad uscire dalla zona trainando lo scooter in salita per circa un km.
La mattina seguente di buon ora partiamo in scooter per Ada Boiana. A circa 10 km dal kamp ai confini con l'Albania. Vi si arriva dopo 8 km di bella strada asfaltata tra coltivazioni di cocomeri e pascoli di pecore e mucche. La strada è anche usata in alcuni punti come discarica. Finito l'asfalto, gli ultimi due km sono di sterrato molto dissestato lungo la riva del fiume Boiana fra capanni da pesca e casette di villeggiatura più o meno abitabili. Siamo finalmente in spiaggia e la natura si presenta intatta in tutta la sua bellezza. C'è anche un grosso camper italiano e la cosa mi sorprende vista la strada. Quì la spiaggia è molto bella e isolata. Pochissima gente, qualche pescatore, acqua bella ma gelida. Ci sono alcuni giovani con le tende. Lo sguardo va all'infinito verso Ulcjni lungo una spiaggia bellissima lunga 15 km. Al di là del fiume che si può attraversare facilmente con una breve nuotata c'è una isoletta con un camping naturista. In spiaggia ci sono alcuni ristorantini molto rustici che fungono anche da stabilimenti balneari con ombrelloni di canne e sdraio di legno a doghe.
In serata partiamo con l'intenzione di tornare verso la fine della vacanza in questo posto bellissimo e ci dirigiamo verso Kotor con l'intenzione di fare il giro del fiordo ma arrivati a Kotor dall'alto facciamo l'errore di voltare verso sud e siamo costretti a fare tutta la strettissima litoranea dietro ad un pulman. Questi 7/8 km di strada saranno i più difficili di tutta la vacanza. Li sconsiglio vivamente a chi possiede un mezzo di grosse dimensioni. Non troviamo zone o camp per la sosta e quindi torniamo verso Budva e poco prima troviamo l'autokamp Jazz e ci fermiamo per la notte.
La mattina seguente la passiamo in spiaggia. E' divisa in due parti collegate con un corto sentiero di cemento. La parte grande è molto attrezzata con rari spazi liberi da stabilimenti. Alle 11 il posto diventa invivibile con musica assordante e turisti ovunque. La parte piccola è più calma. Ci sono solo due stabilimenti lontani tra loro. L'acqua è stupenda ma gelida. Ci sono sport acquatici di tutti i tipi. L'autokamp è diventato un parcheggio a pagamento super affollato. I servizi pubblici sono fatiscenti le docce fredde che scaricano nell'adiacente fosso, in compenso la notte il silenzio e le stelle sono stpendi. La sera in scooter andiamo a Budva. La cittadella antica è bella e ci ricorda Otranto. Per il resto anche quì la confusione la fa da padrona con un lungomare lunghissimo dove bancarelle di tutti i tipi vendono di tutto. I 5 km che collegano il kamp a Budva sono un continuo saliscendi e il traffico fatica a defluire con continue code.
E' sabato mattina e con il nostro scooter ci avviamo lungo la stradina che dal kamp va verso la spiaggia di Trsteno. 5 km di saliscendi discetamente asfaltata. La spiaggia è incastonata in un'ansa della costa. Il mare è di un colore caraibico dato che degrada dolcemente. Non c'è spiaggia libera e tutta la piccola ansa è occupata ai due lati da due ristoranti con annesso stabilimento balneare. Al nostro arrivo c'è poca gente e ci possiamo godere il posto e il bagno naturalmente freddo. Alle 10 la piccola baia è diventata un carnaio con musica a volume altissimo e gente che balla e beve a mollo, c'è anche il dj e il bar è sull'acqua. Un posto così bello alle tre del pomeriggio è diventato insopportabile e quindi ce ne andiamo alla piccola spiaggia del kamp per rilassarci un pò. La sera a Budva per cenare e fare sciopping.
Domenica mattina in scooter torniamo verso sud per visitare Sveti Stefan ma con nostro rammarico non ci fanno entrare nella antica cittadina perchè da quello che riusciamo ad intuire ci sono dei lavori in corso e possono entrare solo i residenti. In compenso la spiaggetta è deliziosa di ghiaino fine che ti massaggia i piedi, naturalmente l'acqua è bella ma fredda. Nel pomeriggio tornando verso il kamp ci fermiamo nella spiaggia di Becici anche questa molto granulosa ma anche molto più affollata e rumorosa.
Il lunedì partiamo di buon ora in scooter per fare il periplo del fiordo di Kotor. Saltiamo pari pari il pezzo fatto con il camper perchè non ci sono spiagge degne di questo nome e ci fermiamo a fare un giro nella cittadella antica di Kotor dove ci ritorna in mente Otranto. Bella e pulita la mattina non riusciamo ad immaginarla la sera. Continuiamo verso nord alla ricerca di una spiaggia ma tutti i piccoli paesini hanno solo piccoli moli in cemento che servono sia per le barche che per i bagnanti. Finalmente in una piccola ansa troviamo una spiaggetta di ghiaia dove ci fermiamo per pranzare e fare il bagno. Nel pomeriggio si rannuvola e preoccupati ci affrettiamo verso il traghettino che dalla parte nord del fiordo riporta verso Tivat senza dover rifare il giro. Prima del traghetto notiamo lungo la strada, quì bella e larga, alcuni piccoli kamp con alcuni camper e tende. Il posto è bello e suggestivo, sembra di essere su di un lago con montagne alte ai lati e naturalmente acqua gelida. Una fermata a Tivat che non è niente di speciale. Niente spiaggia solo cemento.
Prima di sera ripartiamo verso sud con l'intenzione di fermarci in un kamp nella zona di Bar ma quando vi arriviamo il traffico per il rientro dalla spiaggia è tale da convincerci che questa cittadina non sia di nostro gradimento e perciò facciamo ritorno al Kamp Tomy di Ulcjni dove siamo sicuri di trovare la calma e il riposo che cerchiamo. Quì tra la spiaggia di Ada boiana e quella del Kamp trascorriamo le rimanenti giornate fino al rientro il giorno di Ferragosto.
Considerazioni: dovendo tornarci lo farei fuori stagione, i prezzi sono decenti, i kamp sono spartani, ci sono difficoltà di comunicazione se non si conosce un p'ò di inglese, il cibo è molto condizionato dalla presenza di tanti mussulmani pecora, capra, pollo sono ovunque lungo le strade. Vi sono anche alcuni ristoranti italiani. Noi siamo andati in quello ad Ulcjni nella vecchia cittadina in alto sul porto. La cuoca è albanese ma lavora in inverno in Umbria, si chiama Maddalena e la cena era veramente ottima. La nafta viene circa 1€. Le condizioni igieniche lasciano ancora a desiderare. Tutto sommato la costa val la pena di essere visitata, la sola Ada Boiana vale il biglieto del traghetto. A proposito del traghetto, sconsiglio a tutti coloro che vogliono andare in Montenegro, di utilizzare la Montenegro Lines. Io ho definito quella nave una fogna in mare aperto. Il rapporto costi servizi è decisamente deficitario. Quando ci tornerò farò il viaggio via terra.
Ultima cosa: cercavamo la tranquillità, abbiamo trovato il caos, per fortuna c'è Ada Boiana, speriamo che non la rovinino.