VIAGGIO A CRETA - AGOSTO 2013
“UNA FAZZA: UNA RAZZA! - UN MARE: UNA NAZIONE!”
(stessa fisionomia: stessa razza! – medesimo mare: medesima nazione!)
Prima di tutto vorrei sfatare (ora che ci sono stato….) alcuni luoghi comuni che a volte potrebbero sconsigliare un viaggio fino a Creta.
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A Creta, anche in pieno agosto, non fa caldo. Infatti sulla costa soffia sempre un bel vento fresco dal mare e la sera occorre dormire almeno con il lenzuolo. Sulle montagne cretesi invece, specialmente la sera, occorre uscire con il maglioncino e dormire con la copertina! Ovviamente, in luglio ed in agosto, dalle 13 alle 16 è meglio ripararsi mettendosi all’ombra almeno di un cappellino!
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Creta non è così lontana. Ci vogliono, da Bari, tra traghetto e trasferimenti in autostrada circa 30 ore di viaggio per raggiungere Iraklio (capitale dell’isola) passando per Patrasso ed il Pireo.
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Un viaggio a Creta non costa più che rimanere in Italia. Infatti il costo del traghetto (a/r per due persone e camper costa circa mille euro a seconda delle dimensioni del mezzo) viene ammortizzato dal prezzo della vita (vivere a Creta costa quasi la metà che in Italia) e del gasolio (che costa il 25 % in meno che in Italia). Inoltre, come vedremo, si risparmia sul costo dei camping essendo possibile sostare in completa sicurezza praticamente ovunque.
Venendo al viaggio vero e proprio, prima di partire, vi consiglierei di:
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chiedere al Consolato Greco di Milano (congremi@tin.it) l’invio della documentazione turistica ed in particolare quella relativa ai camping ed alle eventuali aree di sosta. Dopo pochi giorni, e gratuitamente, vi arriverà a casa un plico con quanto richiesto e altra interessante documentazione turistica.
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comperare la guida turistica di Creta della DUMONT scritta da Andreas Schneider. La guida è ottima e va letta possibilmente prima della partenza per organizzare al meglio il tour. Le indicazioni contenute sono state da me verificate specialmente per quanto riguarda le taverne consigliate, che sono ottime, ed i luoghi particolari da scoprire).
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comprare la guida stradale di Creta della Michelin (scala 1:140.000) che mi è sembrata la più dettagliata.
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scaricare e stampare dal sito (www.magellano.rsnail.net) l’elenco delle possibili aree di sosta scoprendo, solo una volta arrivato a Creta, che si può sostare per qualche giorno praticamente ovunque. Ovviamente essendo i nostri camper mezzi ingombranti ci vuole, come sempre, un pizzico di buon senso ........
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prenotare per tempo il viaggio di andata e ritorno da Bari a Jogumenitza con camping on board della linea Superfast: è comodissimo ed economico!
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munirsi di un navigatore perchè la segnaletica greca è quasi incomprensibile.
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preparare per il viaggio il camper dotandolo di estintore ed assicurazione con carta verde.
Detto questo ora possiamo partire!
DIARIO DI BORDO
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Partiti io e mia moglie Antonella, da Monselice (sulle guide turistiche descritta come “una ridente cittadina ai piedi dei Colli Euganei”……) a bordo del nostro amato SILVER DREAM 600 della AZ SYSTEM di Preganziol (Tv), siamo sbarcati a Creta passando per Bari – Jogumenitza – Kalamatà (nel Peloponneso) – Kissamos.
(P.S.: Adesso che ho provato sulla mia pelle questo lunghissimo tragitto consiglio a tutti di fare molto prima seguendo l’itinerario tradizionale: Bari – Patrasso in nave; Patrasso - Pireo in autostrada; Pireo – Iraklio in nave).
Sbarcati a Creta e precisamente a Kissmos, anche per ambientarci, siamo andati alla ricerca del camping Mithima che si trova appena fuori della cittadina sulla strada verso Chania (La Canea veneziana). Il camping è ottimo e si affaccia su una bella spiaggia. E’ dotato di tutti i servizi (due persone + camper + elettricità € 20). Scesa la vespa dal camper (ma ci si può andare, e volendo dormire, direttamente con il camper percorrendo una strada sterrata lunga una decina di chilometri) siamo andati ad ammirare una delle prime meraviglie della natura di Creta: Balos. Questa spiaggia varrebbe da sola il viaggio. I colori sono da cartolina, il vento ti porta via e le foto si sprecano: cominciamo bene! Tornando siamo passati per la spiaggia di Falasarna (bella ma non all’altezza della precedente!) e abbiamo visitato il paesetto di Kissamos cenando benissimo nella taverna della piazza principale con nove euro a testa. Poi la sera siamo tornati al camping e poi subito a nanna dormendo benissimo con un bel vento fresco proveniente dal mare.
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La mattina decidiamo di trasferirci per andare a visitare la famosa spiaggia di Elafonisi. La strada è piena di curve, e questo si poteva anche immaginare, ma quello che non ci si aspetta è che i Cretesi fermano le loro auto (quasi tutti dei pick-up…….) in mezzo alla strada esattamente di fronte al luogo dove devono andare. La conseguenza è che ogni paese è un susseguirsi di ingorghi! (Dovremo farci l’abitudine perchè lo stesso problema si ripeterà per tutta Creta.....). Lungo la strada ci fermiamo un’oretta per visitare il primo monastero del nostro viaggio: Moni Christoskalitissa (nulla di interessante da segnalare ..…). Arrivati invece a Elafonisi, letteralmente, ci luccicano gli occhi! Ci troviamo all’improvviso di fronte ad uno spettacolo della natura! Senza dilungarmi posso dire che anche questa spiaggia meriterebbe da sola il viaggio! Decidiamo di trascorrere qui due notti nell’enorme parcheggio gratuito dove già sostano degli altri camperisti (la sera usciamo per vedere le stelle e ci sembra di poter toccare la Via Lattea con le mani!).
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La mattina presto, presto, prima dell’arrivo di quelli che noi chiamiamo “babbari” (cioè delle folle di turisti scesi dalle crociere con i loro pullman e con i loro braccialetti ....) attraversiamo a piedi la stretta laguna che separa la terra ferma dall’isola e approdiamo ad Elafonisi. Qui troviamo ad aspettarci i colori spettacolari della sabbia rosa, del timo fiorito di viola, del mare verde e blu, delle dune bianchissime, dei fiori gialli. Un incanto!
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Passata la seconda notte bellissima e freschissima (con un vento che scuote il camper....) ripartiamo per Sougia avendo in programma di fare anche noi la tanto famosa discesa lungo le Gole di Samaria. Solito trasferimento lungo una strada tortuosa ma scorrevole fino a Sougia dove decidiamo di sostare per la notte in coda ad altri camperisti tedeschi cioè direttamente sul lungomare (ad ovest del paesino ed a cento metri dalle taverne che ci aspettano per la cenetta della sera + docce gratis sulla spiaggia e notte freschissima con lenzuolo). Appena arrivati scopriamo che con una breve passeggiata di un’oretta, aggirando a piedi il promontorio ad ovest di Sougia, è possibile andare a visitare l’antica città dorica di Lissos. Ovviamente non ce la facciamo scappare ed arrivati effettivamente troviamo i resti di una città che duemila settecento anni fa già possedeva: le terme, un teatro, un tempio, acqua corrente, strade, fognature, ...... Tornati al camper, dopo una cenetta sul lungomare a base di pesce (€ 12 a persona), siamo andati a prenotare (€ 7 a persona) il trasferimento nel pullman pubblico che la mattina, con partenza alle sette, ci avrebbe portato in cima alle famose Gole di Samaria.
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La mattina alle sette quindi partiamo con il pullman (zainetto con pile, panini, frutta ed acqua al seguito….), verso le Gole di Samaria. Dopo un’ora e mezza di salite e di curve arriviamo a Xiloskalo (1800 metri d’altezza!) da dove inizia la discesa a piedi lungo le gole. Da qui abbiamo fatto una bella scarpinata di sei ore in discesa lungo le gole per raggiungere, abbastanza stravolti...., il mare dove troviamo un paesetto di (ex) pescatori: Agia Roumeli raggiungibile solo a piedi o dal mare. Dopo un bagno ristoratore ci addormentiamo sotto il sole. Alle 17 saliamo sul traghetto pubblico che in un’ora (€ 8 a persona) ci riporta a Sougia. Qui, con le gambe rotte ed i piedi che protestano, ci “buttiamo” a letto e dormiamo pesantemente fino a mattina.
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La mattina, dopo aver fatto un bel bagno mattutino sulla spiaggia proprio di fronte al camper, ripartiamo tornando verso nord per raggiungere Chanià (La Canea veneziana). Attraversiamo l’isola lungo le solite strade tortuose attraversando una miriade di paesetti con i relativi ingorghi e strettoie e finalmente arriviamo al camping posto ad ovest della città (confusionario e senza spiaggia ma dotato di ogni servizio). Scesa la vespa (ma è possibile andarci anche in autobus, che ha la fermata di fronte al camping, o anche comodamente in camper) andiamo a visitare la bella città e specialmente la interessantissima penisola che si estende dalla città verso nord. Qui cerchiamo e troviamo monastero di Moni Agia Triada costruito dai veneziani in stile rinascimentale. Ancora abitato da dei vecchissimi monaci è un’oasi di pace. Poi, mai stanchi, proseguendo verso nord sempre sulla penisola, troviamo un secondo monastero di clausura: Moni Gouvernetou. Qui, dal cortile esterno, riusciamo ad ascoltare, nel silenzio più assoluto, i monaci recitare le loro preghiere (che somigliano a dei mantra….). Seguendo le indicazioni della guida però non ci fermiamo ancora ed anzi, proseguendo ancora a piedi, scendiamo fino al mare incontrando, lungo il sentiero, una antichissima grotta trasformata in chiesetta dai monaci ed un terzo monastero (abbandonato): Moni KatoliKò. Scesi fino al mare e fatto un bel bagno ristoratore nel minuscolo porticciolo ricavato alla base della gola (costruito a suo tempo dai monaci ed al servizio dei soprastanti monasteri) risaliamo e ritorniamo in città per passare una bella serata sul porto tra canti di piazza e feste popolari. Un’ottima cenetta in una delle “taberne” consigliate dalla guida (€ 11 a persona) ci fa finire la piacevole giornata.
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La mattina successiva partiamo per Festo passando per il bel lago montano di acqua dolce di Kournas. Qui gonfiamo la nostra canoa e attraversiamo il lago per vedere i famosi granchi rossi giganti che popolano, con le tartarughe, il lago. I pesciolini nel frattempo massaggiano i nostri piedi lasciati appositamente in ammollo. Fatto un bel bagno nell’acqua dolce ripartiamo per fermarci a fare un secondo bagno alla famosissima spiaggia di palme di Preveli. Prima però lungo la strada non possiamo mancare di visitare l’antichissimo monastero di Piso Moni Preveli dove, durante la seconda guerra mondiale, i monaci aiutarono moltissimi alleati a fuggire in Egitto pagando a volte con la vita il loro eroismo. Usciti ci troviamo all’improvviso di fronte ad un altro miracolo della natura: una spiaggia bianchissima che chiude la foce di un fiume circondato da centinaia di palme da dattero. Un altro spettacolo di quest’isola: veramente imperdibile! Scesi a piedi dal parcheggio custodito, dove è possibile eventualmente dormire anche la notte, risaliamo a piedi il fiume, che è di fatto l’oasi naturale, per scoprire ogni angolo di questo paradiso. I turisti purtroppo sono moltissimi (ma non sempre è possibile essere da soli......). Ripartiamo poi il pomeriggio verso Festo. Lungo la strada, essendo ormai sera, decidiamo di fermarci per la notte al paesetto di pescatori di Timbaki dove dormiamo molto bene sul parcheggio del porticciolo (illuminato con fontanella).
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La mattina seguente, alle otto e mezza, siamo già di fronte alla biglietteria dell’antico palazzo minoico di Festo dove per entrare letteralmente svegliamo i guardiani che sorpresi ci aprono i cancelli (ingresso € 4 a testa). Ovviamente il palazzo è interessantissimo e per fortuna, soli soletti, ce lo godiamo a pieno. Finita la visita usciamo per visitare la vicina villa minoica, detta di Agia Triada, per poi proseguire con la visita dell’antica capitale romana dell’Isola di Creta: Gortis. Quest’ultima, sarà perchè sono le 13 ed ormai fa molto caldo, sarà perchè ormai sono arrivati centinaia di “babbari”, sarà perchè il sito è molto sporco ed in disordine e ci delude moltissimo, decidiamo di ripartire subito verso est per scoprire nuovi angoli di questa meravigliosa Isola. Detto fatto! Rimontiamo sul nostro amato camper e corriamo verso est attraversando tutta l’enorme piana coltivata ad ulivi secolari che diede, e da tutt’ora, da vivere a Creta. Lungo la strada non riusciamo a superare, senza visitarlo, il sito di Kato Simi (poco dopo Villanos sulla sinistra) che ci costringe ad arrampicarci con il camper fino a 1.800 metri d’altezza lungo una strada sterrata…... Arrivati in cima alla montagna troviamo il sito chiuso! Che delusione! Ci fermiamo almeno per il pranzo in mezzo a milioni di api che cercano di entrare nel camper (e migliaia di casette dove depositano il loro prezioso miele) godendoci perlomeno l’aria di montagna ed il meraviglioso panorama sul Mare Libico che si estende da est ad ovest proprio sotto di noi. Ripartiti ed arrivati ad Ierapietra visitiamo il suo impianto turco con la sua bella e antica moschea con lavatoio. Facciamo un bel bagno ristoratore e ripartiamo volendo arrivare, possibilmente, per la sera al paesetto di Zakros situato sulla costa sud est dell’Isola. Attraversando una serie di villaggi di montagna isolati e silenziosi, tra ulivi, vigneti e tante capre, lungo strade sempre più strette, finalmente arriviamo a Zakros dove ci fermiamo subito per la notte. Troviamo un’ottima sistemazione nel parcheggio posto sulla destra (lungo la strada che scende al mare proprio di fronte all’ex scuola del paese). Sistemato il camper per la notte scendiamo ed andiamo a cenare, facendo pochi metri a piedi, nell’ottima taberna “Napoleone” (€ 9,5 a persona). La sera dormiamo benissimo, con copertina, mentre fuori soffia un bel vento fresco per tutta la notte.
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La mattina, sempre consigliati dalla nostra ottima guida DUMONT, scendiamo fino al mare a piedi seguendo un sentiero ben segnalato lungo la bellissima gola dove gli antichi greci seppellivano i loro morti. Arrivati sul mare visitiamo il bel palazzo minoico di Kato Zakros e qui notiamo che alcuni camperisti hanno trovato un’ottima sistemazione sotto i numerosi tamerici nati proprio sulla spiaggia incontaminata (con docce e fontanelle). Tornati, sempre a piedi, fino in cima alla gola ed arrivati in paese, cerchiamo e troviamo lo spaccio dove viene venduto il famosissimo olio di Sitìa prodotto proprio nell’oleificio di Zakros. Sappiamo infatti che l’olio è pluripremiato in quanto ha qualità organolettiche eccezionali ed acidità minima (0,23%). Fatta l’adeguata scorta per noi e per i regali d’obbligo (prezzo per lattine da tre litri: € 15) andiamo a nanna e dormiamo come sempre benissimo.
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La mattina seguente ripartiamo alla ricerca del terzo motivo (oltre alla villa minoica ed all’olio pregiato) per il quale il paesetto di Zakros è famoso. È qui infatti che viene imbottigliata l’acqua che disseta tutta l’Isola di Creta. Troviamo sopra al paesetto la Fonte (un foro nella roccia.......) da dove fuoriesce, da migliaia d’anni, una quantità enorme di acqua purissima. Ripartiti, sempre verso est, arriviamo dopo pochi chilometri alla bellissima spiaggia di Vai con le sue 5000 palme da dattero. Anche qui però ci sono troppi (perlomeno per noi....) turisti e quindi, fatte le doverose foto ed il relativo bagno nell’acqua blu, decidiamo di proseguire ancora verso est fino alla molto più isolata e vergine spiaggetta di Itanos (dove peraltro possiamo visitare i resti di una antichissima città dorica). Dopo un bel bagno con conseguente pranzetto sotto i tamerici (e relativa “pennichella” pomeridiana) purtroppo è venuto il momento di ruotare la prua del nostro camper verso ovest, cioè verso casa ....! Ripartiti ci fermiamo a visitare il monastero fortezza di Moni Toplou per poi fermarci per la notte lungo la strada nel parcheggio della taberna “Natural”. La taverna si trova proprio sopra al paesetto di pescatori di Mocholos, (peraltro con un mare ed un porticciolo spettacolari) proprio di fronte all’isoletta minoica di Psira. Ceniamo in allegria (e con pochi euro: 9 a persona) con i simpatici gestori e dopo una ottima ed abbondante bevuta finale di rakì finalmente andiamo a nanna dormendo profondamente tutta la notte.
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La mattina seguente ci fermiamo per visitare il veneratissimo monastero di Kera Panagia con i suoi notevolissimi affreschi antichi. Qui, essendo domenica, assistiamo alla funzione, peraltro interminabile...., e la benedizione finale delle forme di pane dolce regalate successivamente ai fedeli. Poi, mai domi, saliamo con il camper la montagna sopra al paese per andare a visitare lo straordinario sito dorico di Lato. Altra visita da non perdere....! Visitata l’antica città riscendiamo fino al mare lungo una strada panoramica dalla quale godiamo una vista sul golfo straordinario di Mirabello. Qui purtroppo i turisti sono veramente troppi e le strade sono veramente caotiche! Arriviamo in fondo al golfo fino al paesetto di Plaka e, come consigliato dalla guida, ci fermiamo per la sosta serale al parcheggio sterrato sito in fondo al paese all’ombra dei tamerici (sulla spiaggia, illuminato e con fontanella). Ovviamente, come sempre, dormiamo benissimo.
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La mattina presto gonfiamo la nostra canoa (ma ogni mezzora parte da qui anche un battello pubblico....) per andare a visitare la famosa fortezza veneziana di Spinalonga costruita proprio in mezzo allo stupendo golfo di Mirabello. Approdiamo alla fortezza e soli soletti la vistiamo venendo a sapere che fino a mezzo secolo fa era utilizzata come lazzaretto...... All’uscita ci accorgiamo che i soliti “babbari” hanno ormai invaso la fortezza e quindi non ci resta che rimontare in canoa e tornare al nostro camper. Torniamo e visitiamo il paesetto di ex pescatori divenuto ormai un susseguirsi di ristoranti di pesce. I turisti in massa però ci disturbano e quindi decidiamo di proseguire il nostro viaggio spostandoci verso ovest ed andando in cerca della taberna “Platanos” (consigliata dalla nostra guida) che si trova lungo la strada nel paesetto quasi disabitato di Vrachasi. Qui, in mezzo ai monti, si nota l’enorme differenza tra il benessere della costa (dovuto principalmente al turismo) e la desolazione dell’interno ormai abitato solo da vecchi. Alla taverna comunque mangiamo molto bene (€ 12 a persona) e dormiamo benissimo, sotto le coperte e tutta la notte, direttamente nel parcheggio illuminato posto lungo la strada che porta alla taverna.
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La mattina ripartiamo sempre verso ovest per andare a visitare il bellissimo sito minoico di Malia (anche questo da non perdere....!). Ripartiamo dopo poche ore per Iraklio per andare a parcheggiare (e poi dormire la sera….) nel grandissimo ed affollatissimo parcheggio illuminato del sito minoico di Knosso. Il sito però si rivela (almeno per noi.....) una delusione. Essendo stato scoperto (e poi ricostruito in modo a volte discutibile e fantasioso con pilastri e travi in cemento armato........) dal cosiddetto “archeologo” Arthur Evans ha perso di qualsiasi fascino. Fatto sta però che il sito è stracolmo di turisti! Evidentemente non sono del nostro parere..... Finita la visita e scaricata la vespa dal camper (ma si possono utilizzare anche gli autobus con fermata di fronte al parcheggio) scendiamo fino ad Iraklio per visitare la città e specialmente il suo famoso museo. Tornati a Knosso veniamo invitati a trascorrere una bella serata in compagnia dagli abitanti del posto. Trascorriamo con loro una piacevole serata gustando a casa loro dell’ottimo rakì. Poi a nanna per dormire benissimo tutta la notte.
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La mattina saliamo con la nostra vespa la montagna che domina Iraklio (Monte Jochtas) per visitare i resti di un piccolo tempio minoico dove sono stati scoperti recentemente i resti di un sacerdote ed una sacerdotessa che, durante il terribile terremoto del 1700 a.c., cercavano di placare gli dei facendo sacrifici umani..... Passiamo tutto il giorno a gironzolare con la vespa tra vigneti e paesetti per poi, arrivata la sera, tornare al parcheggio di Knosso per la notte.
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La mattina successiva ripartiamo per l’altopiano di Nidas per visitare l’Ideon Andro (l’antro di Zeus) dove secondo la mitologia crebbe Zeus. Saliti fino a mille e cinquecento metri troviamo un altopiano freschissimo dove pascolano in pace migliaia di pecore e capre. L’antro è una enorme grotta che pur essendo antichissima non ci emoziona. Molto più emozionante è stato invece veder volteggiare, a poche decine di metri proprio sopra di noi, un’enorme aquila (con un’apertura alare di almeno cinque metri!) che incuriosita ci osservava. Tornando verso valle, passata l’emozione, ci fermiamo a Anogia per assaggiare in una delle tante taverne i famosi spaghetti fatti in casa conditi con formaggio di capra (per la cronaca gli spaghetti italiani sono molto più buoni....). Usciti, chiedendo il permesso ai proprietari, ci fermiamo a dormire per la notte nel parcheggio della taverna. La notte trascorre benissimo con copertina.
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La mattina seguente vogliamo raggiungere per la notte la città di Retimo passando però a visitare i siti dorici di Perama ed Eleuterna. In particolare ad Eleuterna scopriamo due enormi cisterne, scavate direttamente nella roccia, di 75.000 metri cubi che potevano garantire acqua corrente a tutta la città sottostante tramite un complesso sistema di tubazioni e canali. Inoltre in fondo alla valle troviamo un antichissimo ponte dorico con la volta a V rovescio (evidentemente per Eleuterna non erano ancora passati i romani inventori delle arcate ad U rovescio ......). Qui troviamo dei simpatici archeologi dell’Università di Atene che stanno proseguendo gli scavi per “tirare fuori” tutta l’enorme città che ancora “dorme” sotto terra. Fatta una bella doccia rinfrescante in camper ripartiamo per visitare il bellissimo monastero di Moni Arkadiou costruito dai veneziani nel mille e cinquecento in stile rinascimentale. Veniamo a sapere che qui, nel 1866, si fecero saltare in aria cento cinquanta persone, tra monaci e rifugiati, per non cadere nelle mani dei turchi che avevano assediato il monastero! La sera arrivati a Retimo troviamo e sostiamo per la notte al parcheggio custodito a pagamento (€ 14 per 24 ore) situato in pieno centro storico vicino al porto veneziano. Sistemato il camper scendiamo per una prima visita alla cittadina. Il centro storico è una chicca anche se è stracolmo di turisti (in realtà sembra di camminare in un centro commerciale…). Ceniamo in una taverna consigliata dalla guida e poi torniamo al camper. Attenzione perchè il parcheggio è pieno di zanzare che ci fanno passare l’unica notte quasi insonne del viaggio ........
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La mattina l’abbiamo dedicata alla visita della notevole fortezza veneziana e del suo porto antico con il suo faro veneziano in pietra quasi intatto. Poi però, frastornati dai troppi turisti, decidiamo di risalire sui monti in cerca di pace e di frescura. La meta scelta è la valle dei mulini ad acqua (detti “mili”) di Chiromastiri. Arrivati ci accampiamo per la sera nel parcheggio della taverna dove andiamo a subito a mangiare (€ 8 a testa). Poi a nanna con copertina dormendo benissimo tutta la notte.
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La mattina, dopo aver visitato un antico mulino in centro al paesino, scendiamo a piedi per la visita della valle con gli antichi mulini ad acqua ormai abbandonati (nulla di particolare…). Ripartiamo verso la costa con l’intenzione di trovare un posticino tranquillo dove riposare prima del ritorno a casa. La fortuna ci assiste e seguendo le preziose indicazioni della solita guida ci fermiamo a dormire sul parcheggio gratuito del porto di Panormo (antico porto della città dorica di Eleuterna). Il paesetto ha un mare cristallino, spiagge di ghiaia e scogli. Inoltre ha un’arietta serale fresca fresca che soffia tutta la notte.
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Giornata di relax a Panormo con bagni e tuffi dal molo del porto con i ragazzi del posto ......
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La mattina, consci che la vacanza è ormai agli sgoccioli, ripartiamo per Iraklio dove domani ci aspetta la nave per il ritorno. Lungo la strada però non trascuriamo la visita all’ultimo monastero (questa volta femminile): Savathianà dove le monache pregano e lavorano sui campi tutto il giorno. Qui a cinquecento metri d’altezza, con il mare sullo sfondo, con un’aria fresca e tersa, con un giardino dell’eden che ci circonda ed un cielo blu sopra alla testa, sembra di essere veramente in paradiso. Capisco quindi perché le monache abbiano scelto questo luogo per il loro ritiro. Il paesetto di Rodià che troviamo scendendo dal monastero, pur avendo qualche resto di lussuosa villa veneziana, è invece ormai quasi abbandonato. Tornati ad Iraklio scegliamo di tornare a dormire nell’ormai conosciuto parcheggio di Knosso anche se volendo potevamo scegliere il più comodo (ma più rumoroso......) parcheggio custodito del porto. Dormiamo come al solito benissimo dopo un’ottima cenetta in una taverna del vicino paesetto di Skalani (€ 10 a testa).
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La mattina scendiamo con il camper e parcheggiamo al porto di Iraklio. In attesa della partenza decidiamo di tornare a visitare a piedi la città ed in particolare le sue poderose ed inespugnate mura veneziane progettate dall’arch. Miche Sanmicheli di Verona. Purtroppo però ormai la nave ci chiama e “dobbiamo” salirci sopra......la vacanza è finita!
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Navighiamo quasi sull’olio tutta la notte e la mattina sbarchiamo al porto del Pireo. Mai stanchi, per andare a Patrasso decidiamo di passare, con l’occasione, anche per Capo Sounio e Delfi aggirando Atene da nord-est. La città antichissima di Delfi è semplicemente meravigliosa! La sera dormiamo benissimo sulla spiaggia quasi deserta di Kroneri (vicino a Messolongi).
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La mattina, con molta calma, ci prepariamo per il definitivo ritorno ed alle quindici ci imbarchiamo per primi a Patrasso sulla Superfast per Bari. Partenza alle diciotto in punto con camping on board….!
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Scendiamo a Bari la mattina alle undici (con quasi due ore di ritardo……) ed in serata siamo a casa.
Arrivederci al prossimo viaggio!
Massimo ed Antonella.
Email: antonella.massimo@live.it