LAGO MAGGIORE E LAGO D’ORTA
RELAZIONE DI VIAGGIO
Periodo: 29 maggio – 2 giugno 2010
Partecipanti: Valter, Nicoletta, Riccardo (8 anni), Irene (5 anni)
Angela e Alessandro
Mezzo utilizzati: Mobilvetta “Top Driver S71” - di proprietà
Rimor Sailer 651 – a noleggio
Totale chilometri percorsi: 824 Km.
1 – Sab. 29.05 – Padova – Sesto Calende – Luino – Santuario S. Caterina del Sasso (circa 350 km.)
Partenza verso le 11,00 da Padova. Attendiamo i nostri amici con il camper a noleggio a Verona e arriviamo a Sesto Calende verso le 14,30. Una veloce occhiata all’interessante ponte di ferro a due piani sul Ticino e poi ci dirigiamo verso la rocca di Angera, dove arriviamo verso le 16,00. Tuttavia considerando che la visita merita almeno 1 ora e ½ decidiamo di dirigerci direttamente al Santuario di S. Caterina del Sasso per non perderci questo suggestivo e antico eremitaggio, rinviando la visita della rocca a conclusione del tour, l’ultimo giorno. Passiamo per Ranco dove ammiriamo una bellissima costa fiorita, con enormi rododendri e azalee in fiore che grazie al clima mite danno il meglio di sé. I nostri programmi vengono però ulteriormente stravolti dal fatto che, proprio oggi, il santuario è chiuso per un concerto in forma privata. Non ci perdiamo d’animo e passiamo per il grazioso paesino di Cerro dove però non riusciamo a parcheggiare. Arriviamo quindi fino a Luino, dove ci fermiamo per un gelato. Al fine di non perdere la visita del santuario il giorno successivo e recuperare sul programma stabilito, decidiamo di ritornare sui nostri passi e pernottare la sera stessa presso il parcheggio di S. Caterina del Sasso. Non è prevista la sosta camper per il pernottamento e non vi sono servizi di alcun tipo, però il posto è in una bella posizione e tranquillo e nessuno ci disturberà, anzi il posto è controllato da un servizio di vigilanza itinerante.
2 – Dom. 30.05 – Luino – Cannobio (circa 60 km.)
Al mattino visitiamo il bellissimo santuario di origine medievale di S. Caterina del Sasso (aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 18.00) a strapiombo sul lago.
Riprendiamo quindi il nostro giro percorrendo la costa lombarda del lago, che mano a mano che ci avviciniamo al confine svizzero diventa sempre più erta e selvaggia, con bellissimi spunti paesaggistici di interesse. Facciamo una puntata un po’ avventurosa a Brezzo di Bedero, poco prima di Luino, facendo una deviazione in montagna, per vedere la stupenda canonica che dicono essere una delle chiese più belle della provincia di Varese. La chiesa merita senz’altro, ma a causa dell’affollamento di auto nello stretto parcheggio per la concomitanza della messa domenicale, fatichiamo non poco a toglierci di mezzo con i nostri ingombranti mezzi. Oltre a questa visita, il poco tempo a disposizione non ci consente di inoltrarci in altri paesini dell’interno, soprattutto nella Val Veddasca. A Luino facciamo una rilassante passeggiata sul bel lungolago e poco dopo ci fermiamo per un piacevole pranzo in una piazzola con vista lago. In breve arriviamo al confine con la Svizzera. Abbiamo il timore di essere fermati in quanto non abbiamo il documento di identità di Irene, ma per fortuna non subiamo alcun controllo, sia alla frontiera italiana che a quella svizzera. Passiamo per la Piana di Magadino, formata dai sedimenti del Ticino, che un tempo era zona paludosa ed insalubre. Tuttavia il paesaggio svizzero, molto ordinato e pulito, non ci fa impazzire, per cui puntiamo direttamente a Locarno, dove sostiamo nei pressi della struttura del Lido (parcheggio a pagamento in franchi svizzeri ma anche in euro, ben segnalato fin dall’ingresso in città). Camminiamo per diversi chilometri nel lungolago e poi all’interno della città vecchia, che possiede diversi spunti di interesse. Torniamo abbastanza stanchi al camper e proseguiamo per Ascona, sicuramente più caratteristica di Locarno, con bellissimi giardini e ville e un piacevolissimo lungolago. Ripartiamo e, dando una veloce occhiata alle isole di Brissago, in breve rientriamo in Italia. Facciamo sosta per il pernottamento all’area sosta di Cannobio, la più bella del viaggio, lungo il fiume a poche centinaia di metri dal paese. L’area possiede carico/scarico acqua ma non ha collegamento elettrico. Il costo è di 15 euro ogni 24 h., siamo in compagnia di una moltitudine di camper tedeschi.
3 – Lun 31.05 – Cannobio – Stresa (circa 40 km.)
Al mattino visitiamo la piacevolissima Cannobio, probabilmente il paese più caratteristico dell’intero viaggio sul lago Maggiore, con un elegante e raccolto lungolago su cui affacciano palazzetti porticati. Il posto inviterebbe ad una sosta più prolungata ma dobbiamo riprendere il viaggio. Proviamo a dirigerci verso l’orrido di S.Anna in val Cannobina ma l’impresa si rivela non fattibile perché dopo alcuni chilometri di strada di montagna scopriamo che non vi è lo spazio fisico per consentire la sosta di camper (vi è una sbarra in altezza).
Riprendiamo quindi l’itinerario lungo la costa piemontese del lago, che appare più interessante, oltre che più famosa per le notevoli località d’interesse, di quella lombarda.
Purtroppo non troviamo uno spazio adeguato per sostare con i nostri mezzi di fronte ai castelli di Cannero, che sembrano spuntare dal lago. Dobbiamo quindi accontentarci di ammirarli in lontananza dal paese di Cannero Riviera, dove ci fermiamo per una breve sosta, per goderci la bella spiaggia. Pranziamo anche in questo caso in una piazzola lungolago subito dopo il paesino di Cannero, montando il tavolino e godendoci un po’ di relax. Giungiamo sul golfo Borromeo, cioè l’insenatura centrale del lago Maggiore, fra Pallanza e Stresa, che è il centro – non solo geografico – del Verbano. A Pallanza visitiamo Villa Taranto, che merita senz’altro la sosta di un paio d’ore per ammirare con calma gli splendidi giardini, curatissimi e immersi in una straordinaria ambientazione. Il parcheggio si trova ad un centinaio di metri dall’entrata secondaria, mentre il parcheggio di fronte all’ingresso principale non è consentito ai camper.
Per il pernottamento avevamo programmato di fermarci all’area sosta di Baveno ma lo stesso non ci soddisfa, e non intendiamo spendere 10 € per un semplice parcheggio posizionato lungo una strada trafficata. Su consiglio di un gentile camperista, ci portiamo pertanto a Stresa, dove posizioniamo il camper per la notte lungo una strada silenziosa (via Gilberto Borromeo), lungolago anche se la vista è impedita da un lungo muro. Vi sono diversi camper che hanno avuto la stessa ns. idea, il posto non è sicuramente ameno, ma tranquillo e gratuito. Dopocena, una breve passeggiata sul lungolago di Stresa, su cui proiettano le loro luci sfavillanti i grandi alberghi frequentati nella Belle Epoque, l’età dell’oro di Stresa, dal turismo aristocratico e altoborghese.
4 – Mar. 01.06 – Stresa – Lago d’Orta (circa 40 km.)
Al mattino visita alle isole Borromee, l’attrazione clou del Lago Maggiore. Iniziamo con l’isola Bella, la più celebre (l’attracco del traghetto è a due passi da dove abbiamo pernottato). In pochi minuti sbarchiamo in questa isola-castello, dominata appunto dal castello Borromeo (orario apertura 9 -17,30), che merita la visita. Il giardino all’italiana barocco, articolato su 10 terrazze digradanti ornate di essenze rare e di svariate statue e fontane, è una meraviglia scenografica, soprattutto visto da terra, in quanto consente di coglierne l’insieme. Riprendiamo il traghetto e ci portiamo in pochi minuti all’Isola dei Pescatori, caratteristica per le vecchie case e le stradine strette, con suggestivi scorci sul paesaggio circostante. Pranziamo in riva al lago in una locanda nei pressi dell’imbarcadero. Al pomeriggio, rinunciando alla visita della terza isola (Isola Madre), visitiamo invece Palazzo Pallavicino a meno di 1 km. da Stresa in direzione Arona. Vi è un parcheggio proprio di fronte, oppure si può prendere il trenino che collega il parco con il centro di Stresa. Il parco è abbastanza diverso da quello di villa Taranto, più selvaggio (e anche meno curato), però possiede anche un piccolo zoo con diversi animali, adatto quindi per i più piccoli. Anche questo parco (orario 9-18,00) merita un paio d’ore di visita.
Al termine, verso le 18,30, lasciamo il lago Maggiore per il lago d’Orta, dove arriviamo verso sera. Attenzione a prendere le deviazioni giuste in quanto è facile “scollinare” passando su strade un po’ tortuose per il camper. La strada migliore è probabilmente quella che passa da Gravellona Toce, prevista dal navigatore: consiglio che non abbiamo seguito preferendo immergerci nelle amenità delle montagne attorno al Mottarone!
A Orta vi sono un paio di aree sosta, una in via Panoramica (confinante con la statale) proprio al bivio per il centro storico di Orta e di fronte alla deviazione per il Sacro Monte, ed un’altra dopo un paio di chilometri di salita all’interno del Parco del Sacro Monte, però adatta a mezzi di piccole dimensioni, sia per la strada un po’ tortuosa sia perché non possono sostare più di 8 camper alla volta. Decidiamo di fermarci alla base del lago, sul primo parcheggio, che però non ha alcun servizio di carico/scarico, ad eccezione di alcuni servizi igienici. Il costo è di 8 euro/24 h.
5 – Mer. 02.06 – lago d’Orta – Padova (circa 330 km.)
Al mattino siamo svegliati da una ressa di autobus che scaricano frotte immense di fedeli e visitatori (sarà per il giorno di festa). Dopo colazione ci facciamo portare dal trenino che ferma davanti al parcheggio (2,5 euro a persona – 4 euro a/r) in cima al Sacro Monte. Situato in magnifica posizione panoramica, il Sacro Monte di Orta è un percorso devozionale, costituito da venti cappelle affrescate, completate da gruppi statuari di grandezza naturale in terracotta che illustrano la vita di San Francesco d’Assisi. Anche per i non fedeli il complesso merita la visita sia per lo scenario in cui sono inserite le cappelle sia per l’impatto scenografico delle stesse (le statue di terracotta si fondono armoniosamente con lo sfondo degli affreschi). Da qui si discende per un suggestivo percorso acciottolato nel paesino di Orta. L’arrivo dall’alto delle case è un capolavoro scenografico da gustare metro a metro, con la parrocchiale a fare da sfondo. La cittadina è adagiata pigramente sul lago ed ha un centro molto caratteristico. Piacevolissima è inoltre la passeggiata nel centro storico. Con pochi minuti di traghetto arriviamo all’isoladi San Giulio, dominata dalla basilica e dal grande monastero di clausura non visitabile. L’isola è immersa nel silenzio e camminare fra i suoi stretti vicoli ti riporta un alone di misticismo e sembra di essere sospesi in una dimensione estranea.
Lasciamo malvolentieri questa oasi di pace e il piacevolissimo lago d’Orta che meriterebbe ulteriori escursioni lungo le sue rive, e riprendiamo la strada del ritorno. Purtroppo il tempo a disposizione non ci consente di visitare la rocca di Angera che avevamo lasciato all’andata, sarà il motivo per ritornare una seconda volta sul lago.
Sono stati cinque giorni intensi ma che ci hanno consentito di apprezzare una zona del nostro bel paese che non conoscevamo e in cui varrà sempre la pena ritornare.
Valter Fracasso
Padova, 17 giugno 2010
AREE DI SOSTA
Santuario di S. Caterina del Sasso
Parcheggio libero del santuario, non consentita sosta camper – nessun servizio
Cannobio
Stresa
Su strada lungolago (via Gilberto Borromeo) – vista del lago impedita da un lungo muro, ma posto tranquillo – nessun servizio, è consentita solo la sosta libera.
Baveno
28 piazzole – 10 €/24 h – acqua/scarico (no energia elettrica) – 300 mt. dal lago gestito da volontari della croce rossa (piazzale Giordano - dietro stazione) – tel. Comune: 0323-912311
Lago d’Orta (tel. 800905222)
· Orta S.Giulio: 15 posti - via Panoramica (confinante con la statale) proprio al bivio per il centro storico di Orta e di fronte alla deviazione per il Sacro Monte – nessun servizio di carico/scarico - servizi igienici. Il costo è di 8 euro/24 h
· Sacro Monte: punto sosta camper all’interno del Parco Sacro Monte – 8 posti – consigliata per veicoli agili - Area comunale segnalata, senza pozzetto ma con blocco servizi, 48 h - in cima alla strada che porta al Sacro Monte.