Liguria: Parco del Beigua
Finalmente la primavera è arrivata con temperature alte e sole e dopo un inverno lungo e freddo la voglia di uscire è grande. Le spiagge e il mare della Liguria ci sorridono e ci invitano ad un assaggio d’estate, ma l’idea di trovarsi in mezzo a una folla di villeggianti ci fa scappare la voglia per cui decidiamo che il mare lo vedremo dall’alto.
Arriviamo in serata a
Masone e ci sistemiamo nel P di Piazza Castello, comodo e tranquillo nel centro storico, solo il rumore dell’autostrada in sottofondo disturba leggermente. La strada è stretta in alcuni punti, ma fattibile, in alternativa c’è un P in centro paese, accessibile, ma più rumoroso. Al mattino seguiamo le indicazioni per la cascata dal serpente lungo l’omonima via, dopo circa mezz’ora a piedi, la strada è stretta e senza spazi di P oltre a un sottopasso basso, si arriva ad un tornante con un cartello caduto, pochi minuti di sentiero sconnesso portano ad un primo punto panoramico, salendo si giunge ad un secondo e più panoramico punto di osservazione. Il luogo è piacevole e vale la passeggiata.
Pochi km a nord e giungiamo a
Campo Ligure inserito nei Borghi più belli d’Italia.
L’impatto visivo venendo da sud è notevole con il ponte medioevale, le facciate colorate e il castello sulla collina. Seguendo le indicazioni si trova un comodo P, anche per la notte, vicino al cimitero e al centro sportivo. Il paese è carino anche se niente di eccezionale. Piacevole la salita e la visita dei resti del castello, scendendo da quest’ultimo vale la pena tenere la destra e arrivare al Giardino di Tugnin (indicazioni anche dal centro paese), dove lo scultore locale Gianfranco Timossi produce ed espone alcune delle sue stupende opere in legno, altre sono sparse per il paese, assolutamente da non mancare.
Ripreso il camper proseguiamo per
Rossiglione dove svoltiamo in direzione Tiglieto. Poco avanti troviamo le indicazioni sulla sinistra per il campo sportivo e in breve arriviamo a un ampio P. Da qui parte un facile (un paio di tratti con catene, ma assolutamente fattibili) e stupendo anello lungo una valle che ci regala un ambiente suggestivo e originale: rocce brune stratificate che fanno la gioia dei geologi sovrastano un torrente che regala piccoli canyon e pozze d’acqua dove rinfrescarsi alternati a boschi di latifoglie e pinete. A tratti sembra di essere in Colorado con ambiente brullo e selvaggio. Per il giro calcolare circa 2 ore e mezza senza le soste, indicazioni dettagliate
https://www.gambeinspalla.org/gruppi_montuosi/appennino_ligure/anello_della_val_gargassa.htm oppure sul sito
www.parcobeigua.it con l’elenco di tutti i sentieri e altre informazioni turistiche.
Prima di finire la giornata ci spostiamo nella vicino Tiglieto dove, poco lontano sorge la Badia di Tiglieto, prima abbazia cistercense in Italia e fuori dalla Francia. Anche qui spazio in abbondanza per parcheggiare (compresi WC). Purtroppo al nostro arrivo l’abbazia era chiusa (visita sabato15-17 e domenica 9-12 e 15-17) per cui abbiamo potuto solo ammirarla da fuori.
La giornata successiva decidiamo di fare un tratto dell’alta via dei monti liguri. Si può scegliere tra il rifugio Pratorotondo (con P ottimo per la notte), ma scomodo per poi rientrare a casa, e il
Passo del Faiallo (1050m), vicino a Tiglieto, ma con pochi spazi utili per pernottare, in ambedue i posti grande afflusso di persone nei week end. La strada che porta al Passo del Faiallo è a tratti sconnessa e stretta, ma fattibile senza particolari problemi.
Due P offrono ospitalità notturna nelle frazioni di Vara inferiore e Vara Superiore a pochi km dal passo.
Arrivati al Passo del Faiallo, ampi spazi verdi con tavolini e barbecue, aspettiamo la sera per trovare un P adatto alla notte, fresca e tranquilla.
Al mattino partiamo a piedi con meta il
rifugio Pratorotondo corrispondente alla 20° tappa dell’alta via, andata 9 km, tempo circa 2,5 h, dislivello complessivo 300m distribuiti sul percorso in quota. All’andata saliamo dritti verso il crinale e seguiamo verso destra per il Monte Rexia (che eviteremo al ritorno).
La vista si estende a 360 gradi, da una parte il mare e Genova, dall’altra le montagne liguri e le vette innevate delle Alpi. Il percorso procede sulla cresta con facili saliscendi fino al rifugio Argentea (chiuso al nostro passaggio), poi il sentiero abbandona la vista mare e prosegue leggermente più impegnativo fino al rifugio Pratorotondo (3h e 15 min compresa deviazione Rexia e soste), ritorno lungo la stessa strada.
Escursione lunga, ma facile, interrompibile in qualsiasi momento che offre bei panorami. Quasi tutta esposta al sole, acqua solo al rifugio Pratorotondo.