Pubblicato:
31/08/2011 da
donzauker
Periodo:
14/07/2011 - 07/08/2011
(24 giorni)
Non specificato
1° equipaggio:
Mezzo: Camper Elnagh Duke 57 D anno 2010
Membri dell’equipaggio: Luca pilota e navigatore anni 41; Elena co-pilota e cuoca anni 38; Matilde addetta al cb anni 9, Francesco piccola peste anni 3.1/2, Mick, fox terrier, cane globe trotter anni 11.
2° equipaggio:
Mezzo: Camper Laika motorhome Rexosline anno 2010
Membri dell’equipaggio: Nonno Roberto, pilota assoluto, anni 65; nonna Anna, navigatrice e cuoca, anni 65.
Finalmente il 14 è arrivato e ci accingiamo a partire, come al solito non riusciamo a partire prima delle 19,il nostro intento è arrivare a Bagnolo S.Vito per una tappa all’outlet… dopo poco però decidiamo di fermarci a Pontremoli, in un’area di servizio per cenare perché Franci mostra segni di cedimento e vogliamo farlo mangiare prima che si addormenti. Arriviamo a B S Vito intorno alle 23.
15/07/11 Giornata dedicata allo shopping, ripartiamo dall’outlet intorno alle 14.00, la nostra meta è Merano dove ci fermeremo x la notte. Ci fermiamo a Bolzano per la spesa e giungiamo a Merano intorno alle 18.15 dove ci accoglie un temporale che non ci permette di recarci in centro, peccato perché questa città merita sempre una visitina.
16/07/11 Partiamo da Merano intorno alle 9.30, direzione P.sso del Rombo, alcuni ci dicono che siamo matti ad affrontare il passo in camper ma, dopo l’esperienza del Passo Gavia, nulla ci spaventa ….Il versante italiano come al solito è più brutto rispetto a quello austriaco, incontriamo un sacco di motociclisti ma fortunatamente nessun mezzo grosso perché in alcuni punti abbiamo dovuto fermarci anche per far passare altre auto. Arrivati al passo ci fermiamo per le foto di rito e ci accoglie un’aria frizzantina: 19°, risaliamo sul camper e scendiamo dal versante austriaco dove dobbiamo pagare €14 … però ci regalano l’adesivo J.
Per il pranzo decidiamo di fermarci a Solden, nel parcheggio del primo Despar che incontriamo.Ripartiamo poi alla volta della valle dell’Otztaler, dove abbiamo promesso a Matilde una visita al parco di Otzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. A Langhenfeld ci tentano le terme dell’Aquadom, grande complesso termale che abbiamo già visitato tre anni fa ma poi proseguiamo alla volta del parco che è soltanto a 8 km (A- 6441 Umhausen/Otzal). L’ingresso al parco ci costa €16.50 perché Francesco non paga ma, in compenso, il parcheggio costa €3.50. Per la visita ci dotano di una radio guida che ci spiega come erano fatte le case del villaggio neolitico, come vivevano ecc. Dopo una sosta d’obbligo ai “ giochi neolitici” ripartiamo verso le h 16.30, la nostra meta è Fussen, in Germania. Arriviamo a destinazione alle h18.30 ca e ci fermiamo in una delle due aree attrezzate presenti nella cittadina tedesca (Abt-Hafner-Strasse 9, 87629 Fussen ). Visita d’obbligo al supermercato Lidl, proprio davanti all’area, per comprare le “Kartoffel salad”, tanto amate da Luca.
17/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole così scarichiamo le biciclette per recarci a vedere il castello di Ludwing, 3km ca da Fussen. Arrivati là però ci aspetta un’amara sorpresa: per arrivare al castello c’è una lunga salita a piedi, così decidiamo di prendere il pulmino anche se il costo è di €3,00 a testa. Ci dirigiamo alla biglietteria ma troviamo quasi 200 persone in fila, facciamo un rapido calcolo e ci accorgiamo che per poter visitare il castello ci partirebbe tutta la giornata e ciò non era in programma perché, comunque, la nostra meta è l’Olanda, con grande rammarico dei bambini decidiamo così di rimandare la visita ad un altro viaggio. Torniamo quindi a Fussen, anche perchè nel frattempo il cielo si è rannuvolato e gli uomini corrono ai camper a chiudere gli oblò, visitiamo un mercatino delle ceramiche e il centro. Pranzo al camper o meglio, sul camper perché la temperatura è scesa notevolmente e verso le 14.30 ci rimettiamo in marcia. Durante la strada incontriamo forti temporali e tante code, evidentemente anche per i tedeschi questo è un week end da bollino rosso, finalmente arriviamo a destinazione alle ore 19.30 ca a Bad Schonborn, paese scelto perché l’area di sosta è proprio davanti ad uno stabilimento termale. Marito, figli e Mick scendono dal camper per un giretto di ricognizione ma tornano con la notizia che l’indomani le terme apriranno alle ore 14.00, ora abbiamo il dilemma su cosa fare … proseguire o perdere l’intera giornata per un bagno caldo???
18/07/11 Ovviamente la nostra scelta non poteva che cadere sulle terme! In mattinata, inforchiamo le biciclette per un giretto in paese dove facciamo la spesa, raccogliamo girasoli direttamente dal campo, lasciando l’importo dovuto in un’apposita cassetta e ammiriamo qualche cicogna che passeggia indisturbata in un prato. Alle 14 ci rechiamo subito alle terme (4 piscine interne e due esterne, non ci sono giochi per bambini ma idromassaggi, correnti e cascate a volontà) dove, per un importo totale di €25 (Francesco non ha pagato), possiamo stare dentro fino alle h 22 , noi però decidiamo di uscire alle 19 perché 5 ore a mollo ci sembrano più che sufficienti. Cena al camper e nanna.
19/07/11 Oggi giornata di trasferimento, direzione nord. Quando incontriamo il Reno decidiamo di uscire dall’autostrada x vedere un po’ di panorama e, a 20km ca da Boppard, ci fermiamo x mangiare in un bel parcheggio proprio sul fiume. Dopo pranzo ripartiamo e ci incasiniamo nel traffico di Koblenza alla ricerca di un centro commerciale che non troviamo. Ci fermiamo verso le 19 a Geldern-Wlabeck in un’area (Am Freibad 16, 47608 Geldern-Walbeck) sperduta in un bosco ma molto suggestiva a soli 3km dall’Olanda. Oggi è il mio compleanno, volevamo una “stube” ma da queste parti solo alberi … le candeline di rito con torta e spumante vengono comunque spente sotto la veranda immersi nel silenzio della natura …
20/07/11 Lasciamo la sperduta area intorno alle 10.30 e dopo pochi km, finalmente, entriamo in Olanda , subito non facciamo altro che incontrare prati, alberi, cavalli, mucche e … ciclisti. La nostra destinazione è Otterlo dove c’è un bel parco naturale. Ci fermiamo al parcheggio a mangiare, scarichiamo le bici e,quando siamo tutti pronti per partire, inizia un forte acquazzone … tutti sul camper ad aspettare che smetta… Purtroppo non smette ma la pioggia diminuisce d’intensità decidiamo così di tentare un’uscita in bicicletta dopo aver indossato le mantelle; arriviamo all’ingresso del parco (www.hogeveluwe.nl) ma decidiamo di non entrare visto il brutto tempo, la visita completa del parco infatti si estende su 22 km ca, x calmare un po’ i bambini che continuano a protestare energicamente decidiamo di fare un giro lungo le piste ciclabili, esterne al parco, che si inoltrano nel bosco. Rientriamo ai camper e dopo la merenda si riparte direzione Kampen dove c’è un parcheggio camper (N 52°33.171 E5°54.773) gratuito con acqua e scarico, per accedere al locale servizi c’è bisogno di un codice che, al momento, è 2021. Prima di cena facciamo un giro a piedi x il paese, carino ma praticamente deserto. Cena al camper giretto per il parco dove Franci e Mati si divertono a dar da mangiare ad anatre e germani e tutti a nanna.
21/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole e una temperatura mite, ci dirigiamo a Giethoorn dove c’è un’area camper (N 52° 43.279’ E06° 04.464’) ma noi preferiamo parcheggiare lungo la strada perché ci dobbiamo fermare solo per vedere il paese. Saliamo sulle nostre bici e ci dirigiamo al centro, questo è un paese molto suggestivo, la chiamano la Venezia del Nord, è formato da tanti canali navigabili, attraversati da ponticelli in legno che dividono casette molto curate con tetti di paglia e giardinetti verdissimi e pieni di fiori dove i bambini giocano indossando i giubbotti salvagente. Decidiamo di pranzare in uno dei tanti locali tipici che si affacciano sui canali e, dopo aver comprato ai bimbi le ciabatte fatte a zoccolo olandese, sazi e soddisfatti riprendiamo le bici, torniamo al camper e andiamo ad Urk. Arriviamo alle h15.30ca e ci fermiamo all’area camper sul porto (N52°39.594’ E05°35.997’ €11, passa un omino con una macchina elettrica a ritirarli ci sono docce, bagni e possibilità di scaricare le cassette, no acqua ), subito a piedi ci dirigiamo verso il centro dove gustiamo la nostra prima aringa cruda del viaggio, passiamo poi dal faro da dove si vedono in lontananza tante pale eoliche, tutte in fila, raggiungibili con la pista ciclabile. Decidiamo però, su insistenza dei bambini, di cercare un posto, lungo il porto, dove possano provare la canna da pesca acquistata prima di partire. Torniamo al camper, prendiamo l’attrezzatura e fino alle 18.30 facciamo “tentativi di pesca”, ovviamente non prendiamo niente ma i bambini sono comunque contenti. Torniamo al camper e, mentre i bimbi giocano con skate e biciclette, noi andiamo a provare la doccia.
22/07/11 Lasciamo Urk intorno alle 9.30 e raggiungiamo Hindeloopen, paesino anch’esso attraversato da canali ma niente a che vedere con Giethoorn, ci soffermiamo a vedere una sposa che arriva a bordo di una vecchia 500 rossa e, da una duna, guardiamo i surfisti che fanno le loro evoluzioni con kite surf; tornati al parcheggio, poco prima del paesino, pranziamo e poi ci dirigiamo verso la strada delle fattorie. Arriviamo a Aldfaers Erf Route –( http://www.aldfaerserf.nl/)e decidiamo di visitare la fattoria museo che incontriamo subito all’inizio del paese, il parcheggio si trova sul lato destro della strada. Il prezzo del biglietto per 2 adulti e 2 bambini è di €13.95 e, all’interno possiamo visitare la ricostruzione di una casa dell’800, l’officina di un fabbro, una chiesa, un cimitero e un biscottificio, in precedenti viaggi avevamo letto che facevano vedere come venivano fatti e cotti i biscotti, ma oggi la ragazza si limita solo a vendere i dolci già pronti; ci fa però assaggiare un liquore molto buono che non possiamo fare a meno di acquistare. All’esterno del museo ci sono recinti con vari animali, uno spazio per i giochi all’aperto ed uno al coperto. Usciti dal museo, che ha lasciato entusiasti i bimbi, ci dirigiamo a Den Helder nella speranza di trovare un’area di sosta per poi imbarcarci domani per Texel ma, arrivati là, visto che non troviamo alcun posto dove poterci fermare decidiamo subito di imbarcarci. All’imbarco paghiamo €60.00 non ci chiedono quante persone siamo ma la lunghezza del mezzo, noi siamo 7.20m ma con le biciclette in coda paghiamo la tariffa per i mezzi lunghi tra i 7.50m e gli 8.50. La traversata dura 1/2h e una volta sbarcati andiamo alla ricerca di un mini camping letto in un viaggio ma, non trovandolo, proviamo a chiedere in un altro ma la gentile signora ci dice che purtroppo non può accoglierci perché ha già troppa gente e i bagni non sono sufficienti, se dovesse subire un controllo la polizia potrebbe farle la multa. Decidiamo così di andare a vedere il campeggio De Krim, all’esterno notiamo subito che c’è anche un’area di sosta, gli uomini scendono a chiedere e quando tornano ci dicono soddisfatti che possiamo pernottare nell’area fuori dal campeggio con scarico e corrente, usufruire dei servizi e pure delle due piscine, una interna e l’altra esterna al prezzo di €31.00 se pensiamo che al mini camping ci hanno chiesto €30.00 ci sembra di aver fatto un affare.
23/07/11 Oggi tempo brutto e minaccia pioggia, tanto per cambiare, decidiamo così di recarci al faro ma andiamo tutti con i camper perchè non vogliamo rischiare, andando in bicicletta, di bagnarci. Scesi dal camper ci accorgiamo subito del forte vento che soffia, si riesce appena a camminare ma decidiamo comunque di andare sulla spiaggia, dove Mick si sfoga un po’ a correre e a giocare. Il faro è posto sopra una duna e per visitarlo si paga €3 a persona, Francesco non paga. Terminata la visita del faro andiamo a Vriendschap per informarci circa la possibilità di imbarcarsi per andare a vedere le foche. Arrivati là però la gentile signora ci dice che oggi le barche non partono a causa del brutto tempo e ci suggerisce di tornare l’indomani mattina così, se il tempo migliora, potremo prenotare la visita per domani alle 18.30. Visto che oggi non è possibile andare a vedere le foche nel loro habitat naturale decidiamo di andare ad Ecomare,dove le foche vengono accolte, curate e, dove possibile, riportate in mare. Dopo una sosta a De Koog, per la spesa e il pranzo, andiamo ad Ecomare, l’ingresso è di €24.50 per 2 adulti e 1 bambino (Franci al solito non ha pagato). Purtroppo piove tanto e spira un forte vento ma, muniti di mantelle non ci facciamo scoraggiare e ci avviciniamo con curiosità alle vasche esterne che ospitano le foche. La prima vasca contiene tre foche adulte tra cui una cieca, due vasche più piccole dove ci sono foche di appena 1 mese e mezzo e, dal vetro, possiamo vedere la zone della quarantena dove ci sono 8 fochine appena nate. Siamo tutti entusiasti di questi bellissimi animali e ci chiediamo come possano esserci persone che le uccidono, prendendole a bastonate, solo per mangiarne la carne o prenderne la pelliccia. L’ingresso ad Ecomare comprende anche la visita ad un acquario e ad altre sale dove attraverso immagini, filmati e oggetti vari viene mostrata l’importanza del mare e del suo ecosistema e la flora e la fauna della zona. La nostra visita termina alle ore 16.30ca e, visto che piove ancora molto forte, decidiamo di rilassarci nella piscina del campeggio. Ovviamente, vista la giornata uggiosa, la piscina è molto affollata e per noi, abituati all’acqua delle varie terme che visitiamo, l’acqua risulta un po’ freddina ma i bambini si divertono comunque molto a giocare con gli scivoli. Usciamo dalla piscina verso le 19.30 e, sempre accompagnati dalla pioggia insistente ci ritiriamo nei camper per la cena e la nanna.
24/07/11 Purtroppo ha piovuto tutta la notte e anche il risveglio avviene sotto la pioggia, accompagnata da un forte vento. Constatiamo amareggiati che la nostra gita in barca salta, ci rechiamo comunque a Oudeschild ma anche le barche che partono da lì hanno annullato le uscite fino a domani alle ore 19.00, chiediamo informazioni sulle previsioni del tempo ma ci dicono che sarà brutto anche domani, si prevedono miglioramenti forse martedì, a malincuore decidiamo allora di lasciare Texel, rinunciando definitivamente ad andare a vedere le foche nel loro habitat naturale. Peccato, ci consoliamo pensando che questa potrà essere un’ottima scusa per tornare un’altra volta da queste parti. Sbarcati a De Helder decidiamo di recarci ad Alkmaar, ma anche qua piove copiosamente così ci fermiamo in un parcheggio per mangiare e poi proseguiamo per Edam e Volendam. Lungo la strada incontriamo una zona, “Schermer”, dove si vedono molti mulini a vento e quando vediamo le indicazioni di un mulino museo decidiamo di seguirle. (Museo del Mulino Noordervaart nr 2, 1636 VL Schermerhorn). L’ingresso è di €4.00 e gli adulti e di €2.00 per i bambini dai 4 ai 12 anni, entriamo e con nostra grande sorpresa ci danno subito un depliant in italiano e ci invitano ad andare a vedere un filmato, sempre in Italiano, dove viene spiegata accuratamente la storia del mulino, come funzione e qual è il motivo della loro invenzione. Finito il filmato entriamo dentro un mulino vero e proprio, l’interno è ricostruito fedelmente e, nel pavimento a piano terra, ci sono inserti in vetro che ci permettono di vedere come lavorano le ruote dentate e la vite senza fine, si sale poi agli altri piani e si arriva fin sotto le pale, c’è anche la guida che indossa zoccoli in legno originali ma, ovviamente, parla in olandese e noi ci limitiamo ad osservare ed annuire. Ancora accompagnati dal tempaccio e dalle imprecazioni di Luca contro la pioggia e il vento, ci rimettiamo in marcia e arriviamo, verso le 16.45, all’area di Volendam vicino al porto (N 52° 29.398’ E 05° 03.613’) ma piove e non ci azzardiamo a scendere, ci consoliamo con una cioccolata calda. Passiamo quindi il resto del pomeriggio a fare puzzle e a giocare a giochi in scatola, senza disdegnare di accendere un po’ la stufa per scrollarci di dosso tutto l’umido che c’è. Dopo cena, finalmente, il vento e la pioggia ci concedono una tregua così usciamo. Per arrivare al centro di Volendam attraversiamo un porticciolo con locali e negozi e una strada in mezzo a casette molto particolari, lunghe e strette e con ampie finestre a vetri prive di tende e persiane attraverso le quali s’intravedono gli interni delle abitazioni. Volendam non è molto grande, si estende lungo un porticciolo da dove partono anche i battelli per Marken, è un posto molto commerciale ed è forse il primo posto, tra quelli visti fino ad oggi, dove di sera c’è gente, forse anche a causa dei tanti pub e locali vari che ci sono. Torniamo al camper soddisfatti di aver fatto anche oggi, dopo tanta pioggia, una passeggiata rigenerante.
25/07/11 Finalmente stamani ci svegliamo con il sole, stabiliamo di lasciare la sosta e di recarci a Marken. Arrivati a Monnickendam però decidiamo di parcheggiare i camper nel parcheggio all’inizio del paese e di recarci a Marken in bicicletta. A metà strada però inizia a gocciolare, così torniamo indietro passando però dal centro di Monnickendam e scopriamo un paesino davvero carino, il campanile della chiesa è caratterizzato da un carillon ma purtroppo è in ristrutturazione e non riusciamo a vederlo, un’altra cosa che contraddistingue questo paesino,secondo noi, sono i gatti rossi, ne vediamo davvero parecchi. Proseguiamo verso la nostra meta e, visto che ha smesso di piovere, lasciamo i camper in un parcheggio situato a metà circa del terrapieno che conduce a Marken. Questo è un paesino “very nice”, come lo ha definito una signora olandese, sul molo ci sono molti negozietti e case tipiche che si possono visitare gratuitamente lasciando un’offerta; inoltre troviamo anche molti italiani e spagnoli che prendono letteralmente d’assalto una baracchetta che vende pesce fritto, ovviamente, noi ci uniamo a loro e pranziamo lì. Finito di pranzare riprendiamo le biciclette e ci dirigiamo al faro, lungo una bella ciclabile di ¾ km dal centro del paese, tornando indietro ci intercetta una nuvoletta mascalzona fortunatamente, previdenti, avevamo portato con noi le mantelle. Dopo una sosta al Burger king, per fare merenda e per far svagare un po’ i piccoli nei giochi, ci rechiamo a Zaanse Schans dove è ricostruito un villaggio tipico (Kruideniermuseum) caratterizzato da case in legno e mulino a vento, alcuni visitabili in cui si taglia la legna, si fa il formaggio ed altro, purtroppo però arriviamo alle 17.45 e il centro sta chiudendo così possiamo entrare per vedere il villaggio ma i mulini e i negozi sono già chiusi. (All’ingresso del villaggio c’è un grande parcheggio: l’importo per la 1° mezz’ora è di € 1,00, ma se si va oltre si deve pagare €7,00.) Lasciata Zaanse Schans ci rechiamo ad Amsterdam, optiamo per andare in campeggio e, da lì, andare domani a vedere la città. In precedenti viaggio avevamo letto che c’è un campeggio a 5 Km dal centro: Camping Zeeburg, ci rechiamo là. Lungo la strada che porta al campeggio iniziamo a vedere ragazzi che, con zaino in spalla si incamminano e, subito prima di arrivare, notiamo una baraccopoli… arriviamo quindi al campeggio ed è veramente un posto molto caotico ed affollato e, quando ci dicono che non c’è posto, quasi quasi siamo contenti; ci indirizzano in un altro campeggio, anche se è a 12 Km dalla città, decidiamo di provare. Il campeggio è il Gaaster Camping Amsterdam (Loosdrechtdreef 7, 1108 Az Amsterdam) ci chiedono €34,00 a notte per 2 adulti, 2 bambini e 1 cane, anche se il tipo della reception non è stato affatto simpatico né gentile decidiamo di fermarci perché ormai si è fatto tardi e comunque il campeggio è bello e sicuramente più tranquillo dell’altro. Andiamo a letto presto perché domani Amsterdam ci attende.
26/07/11 Oggi Amsterdam, personalmente per me è la terza volta che visito questa città ma trovo che abbia un fascino del tutto particolare. Ci svegliamo presto, facciamo i biglietti per i mezzi pubblici alla reception del campeggio dove ci danno anche di piantina della città (il biglietto, anche per i bambini di 3 anni, è di €7.00 ma vale 24h ) e, dopo aver preso una metro (53) e un pullman (59) (la linea della metro era interrotta a metà percorso per lavori), alle ore 10.00 siamo già in città. Scendiamo alla stazione e ci imbattiamo subito in una strada un po’ malfamata piena di coffe shop e di locali un po’ ambigui; arriviamo in piazza Dam, in pieno centro e dobbiamo combattere con Matilde perché vuole entrare al museo delle cere “Madamme Tussout” ma c’è già una lunga fila e, sinceramente, questo museo non era in programma. Decidiamo di incamminarci verso la casa di Anna Frank ma, mentre stiamo per lasciare la piazza, mi accorgo con vero terrore che Francesco non è più nel passeggino né in piedi vicino a noi… mi guardo intorno allarmatissima e lo vedo dall’altra parte della piazza, in lacrime, trattenuto da una signora che, fortunatamente lo ha fermato mentre cercava di attraversare la strada per raggiungerci, rischiando di essere investito da bici, macchine o peggio tram. Francesco è veramente un terremoto un momento è in posto e il momento dopo è già in un altro, non sta mai fermo; questa esperienza è stata un po’ traumatica per tutti ma a lui è servita per fargli capire che quando si è in giro, soprattutto in una città straniera dove non si capisce la lingua, non bisogna mai allontanarsi, soprattutto senza avvertire e comunque la colpa è anche nostra perché, conoscendo il tipo mooolto vivace, avremmo dovuto prevenire. Subito dopo averlo riabbracciato abbiamo scritto sulle mani dei bimbi numero di telefono e nome del campeggio, così come avevamo già fatto lo scorso anno a Parigi e ci siamo anche fatti una risata quando mio padre mi ha ricordato che io, poco più grande di Francesco, ho rischiato di perdermi in quel di Parigi…tale madre, tale figlio. Arrivati alla casa di Anna Frank abbiamo trovato anche qua una lunghissima fila così abbiamo desistito dall’entrare, proponendoci di passare più tardi; pranzo da Mc Donalds (dove si paga pure la toilette €0.50). Dopo pranzo abbiamo continuato il nostro giro turistico e, tra gli altri luoghi, siamo entrati anche dentro l’Hard Rock caffè e in un “ bull dog caffè”, per prendere dei regali, quest’ultimo locale ci ha visti uscire un po’ storditi, infatti nell’aria aleggiava uno strano odorino…
Ci siamo recati poi al Museo di Van Gogh e finalmente abbiamo trovato una fila ragionevole, il biglietto di ingresso è di €14,00 per gli adulti e i bambini fino a 17 anni entrano gratis. Il museo ci è piaciuto molto anche se erano presenti anche opere di altri artisti e Matilde si è un po’ arrabbiata perché non ha trovato il suo quadro preferito : notte stellata, abbiamo saputo poi che si trova al museo di arte moderna di New York.Usciti dal museo abbiamo deciso di prendere il battello per ammirare la città anche dai canali, è stato un bel giro della durata di 1h, peccato che la guida parlava solo in olandese tedesco e inglese però almeno i depliants erano in italiano. Per questa gita abbiamo pagato €9,00 per gli adulti e €5.50 per i bambini sopra i 4 anni. Scesi dal battello abbiamo fatto ancora un giro a piedi in questa città così particolare e poi siamo tornati alla stazione dove abbiamo ripreso il pullman. Siamo rientrati ai camper alle 20.30, questa giornata è stata molto bella e soddisfacente perché siamo riusciti, anche in un solo giorno, a vedere molto di Amsterdam, i bimbi sono stati bravissimi, Matilde ha camminato per tutto il tempo senza mai lamentarsi, certo non sono mancate le emozioni e a mio marito è rimasto il rammarico di non aver visitato il Red light district, cosa che io avevo già visto anni indietro e, a mio avviso, è comunque una cosa caratteristica che fa parte di Amsterdam, ma lui si è vergognato a chiedere indicazioni su come raggiungerlo J
27/07/11 Stamani ci siamo svegliati con tutta calma e abbiamo lasciato il campeggio alle ore 11.00, destinazione Harlem. Arrivati in città abbiamo girato parecchio per riuscire a trovare un parcheggio e, alla fine, abbiamo sostato nel parcheggio dell’Ikea all’inizio della città, dopo un giretto nel negozio dove i bambini si sono sfogati a giocare nell’area a loro destinata e dove abbiamo mangiato, abbiamo preso le bici e ci siamo recati in centro. All’inizio del paese c’è un bel castelletto sul canale che indica la porta d’ingresso, la piazza principale è molto bella e ospita una grande cattedrale e, tutt’intorno, si snodano viuzze pedonali e noi, dopo aver girovagato un po’, ci siamo letteralmente incantati a visitare un negozio di biciclette. Harlem è conosciuta come la città degli antiquari, noi non ne abbiamo visti molti ma comunque la città merita senz’altro una sosta. Siamo tornati al camper alle ore 17.00 e, dopo la solita merenda, siamo partiti destinazione Gouda, passando per la via dei tulipani, anche se questo non è il periodo della fioritura ci accontenteremo di vederne le colture. Arriviamo a Gouda verso le 19.00 ma non troviamo l’area di sosta che avevamo trovato su internet prima di partire, facciamo due o tre giri passando in strade veramente strette e, finalmente, dopo tante imprecazioni da parte dei guidatori riusciamo ad uscire dalle viuzze. Decidiamo così di recarci ad Alblasserdam dove sappiamo esserci una sosta vicino al porto; questo posto dista solo a 3.5Km dalla zona dei mulini: Kinderdijk così domani mattina potremo andarci in bicicletta visto che là gli spazi per parcheggiare ci hanno detto essere pochi.
28/07/11 Stamani il cielo è grigio così siamo indecisi se prendere le bici per andare a vedere i mulini o andare direttamente in camper, mentre stiamo meditando sul da farsi esce uno spiraglio di sole così optiamo per le bici. La passeggiata è piacevole 4/5 km per lo più in mezzo ai campi e i mulini si iniziano a vedere molto presto lungo la strada, sicuramente il paesaggio si gusta di più così che non arrivando in camper. Un mulino si può visitare però, avendo già visto quello di Schermerhorn, decidiamo di non entrare ma ci soffermiamo, per la gioia di Franci, a vedere una stazione di pompaggio a gasolio con viti senza fine esterne dove c’è pure una gru al lavoro per rimuovere i rami dal canale. Dopo un giretto nel negozio di souvenir, per l’immancabile magnete da attaccare al frigo e dopo aver preso un discreto caffè, facciamo ritorno al camper, lungo la strada ci fermiamo in un bel forno e, oltre al pane, compriamo delle ottime paste alla mela e alla ciliegia. Dopo pranzo ci rechiamo in centro e, dopo aver fatto giri e rigiri per trovare la strada, siamo arrivati ad un Lidl… è incredibile come in Olanda non esistano grandi centri commerciali fuori dalle città. Alle 17.30 arriviamo a Delft, cittadina molto bella attraversata da tanti canali e ponticelli, famosa per la sua porcellana bianca e blu; molto bella la piazza centrale con l’edificio del municipio e la chiesa: Niuewe Kerk, dove si racconta che avvenne un’apparizione miracolosa della Vergine Maria. Per dormire torniamo alla sosta di ieri ad Alblasserdam, posto tranquillo proprio sul porto, ci sono 14 posti di cui uno per la sosta breve, per lo scarico e per il carico dell’acqua occorrono rispettivamente €0.50.
29/07/11 Stamani partenza dall’area di sosta con tutta calma e, dopo la tappa al supermercato per comprare delle deliziose birre rosè analcoliche acquistate ieri, ci dirigiamo alle isole dello Zeeland. La prima tappa la facciamo ad Ouddorp per vedere un faro, pranziamo e andiamo a passeggiare sulla spiaggia, il faro è irraggiungibile perché rimane sopra una duna recintata ma, in compenso, passeggiando sulla spiaggia avvistiamo una foca che nuota a pochi metri dalla riva, è un’emozione grandissima vedere come ogni tanto tira fuori il muso per darsi un’occhiata intorno, siamo molto soddisfatti di questo incontro inaspettato perché, in qualche modo, ci ha ripagato della mancata escursione con il battelli all’isola di Texel. Contenti ripartiamo per Zierikzee ma, lungo il tragitto, vedo un’insegna che indica Port Zeland e a me e a mio padre Roberto viene un’illuminazione, è lo stesso villaggio turistico che ci ha ospitati nel lontano 1993… non possiamo esimerci dal fermarci. Emozionati e curiosi ci aggiriamo per le stradine del villaggio e entriamo nella zona dei negozi e della piscina e, con piacere, vediamo che non è cambiato molto. Dopo aver spedito una cartolina a chi era con noi in quella bella vacanza facciamo ritorno ai camper e dopo la solita merenda ripartiamo. Arriviamo a Zierikzee intorno alle 18.00, parcheggiamo il camper in un parcheggio vicino al porto canale, proprio vicino ad un mulino e, dopo aver indossato stivali e mantelle per la pioggia, che ci serviranno giusto per scendere perché poi smette, andiamo a visitare la cittadina che risulta essere molto bella, caratterizzata da un dedalo di viuzze, peccato che la bella piazza centrale sia occupata dal luna park e non si riesce a vedere un granchè. Rientriamo ai camper alle 19.45 e decidiamo di rischiare fermandoci qua per la notte, cartelli di divieto non ce ne sono, speriamo che nessuno venga a mandarci via.
30/07/11 Fortunatamente la notte è passata tranquilla, al risveglio decidiamo di fare nuovamente un giro per il paesino visto che ieri sera ci è piaciuto molto. Alle 10.30ca ci dirigiamo verso Burg-Haamstede, andiamo a vedere il faro (Nieuw-Haamstede) ma rimaniamo delusi perché è in mezzo al verde, recintato e la spiaggia per fare una passeggiata è lontana. Decidiamo così di recarci in centro, parcheggiamo in un parcheggio all’inizio del paese e, dopo aver mangiato dell’ottimo pesce fritto acquistato ad una baracchina andiamo a visitare il paese, carino ma piccolino. Matilde trova un depliant in cui capisce che, anche qua, organizzano escursioni con le barche per andare a vedere le foche così andiamo ad un centro informazioni a chiedere ma, evidentemente, questa gita “un sa da fare” perché l’ultima escursione l’hanno fatta ieri e la prossima ci sarà il 9 agosto e noi, ahimè, saremo già a casa. Decidiamo però di recarci alla diga sperando di avere un po’ di fortuna ed avvistare qualche “seedogs” come le chiamano loro. Subito dopo la diga troviamo un parcheggio, per la gioia di Franci, proprio sotto una pala eolica e ci dirigiamo verso una piccola baia dove c’è un allevamento di ostriche o almeno così crediamo. Mentre noi ci stiamo dirigendo sopra una duna per andare a vedere il mare Luca ci chiama a gran voce perché ha avvistato due foche placidamente sdraiate sopra la recinzione dell’allevamento. La foca più grande è marrone e si muove poco mentre la più piccola è chiara, quasi bianca e si diletta in esercizi di stretching, rimaniamo incantati a guardarle con il binocolo e a scattare fotografie per quasi mezz’ora, poi mentalmente le salutiamo ringraziandole di essersi mostrate. Torniamo a Burg-Haamstede con l’intenzione di recarci in campeggio, sappiamo che ce n’è uno molto bello con piscina riscaldata, arriviamo al campeggio Geesterland ma notiamo con disappunto che i cani non sono graditi, scendiamo comunque a chiedere ma ci dicono che è completo. Inizialmente siamo un po’ incerti sul da farsi se tentare in un altro campeggio o dirigerci verso l’ultima isola dello Zeeland. Alla fine optiamo per l’ultima soluzione e andiamo a Middelburg, qua troviamo un parcheggio per camper vicino alla stazione si paga €1.70 l’ora fino alle ore21.00 e visto che è abbastanza presto e che il paese, almeno visto dal camper, non ci sembra un granché bello decidiamo di recarci a Westcapelle a vedere il faro e poi tornare più tardi per la notte. Westcapelle ci sembra subito più carina, il faro in realtà non è il massimo perché è in mezzo al cemento sopra una diga ma, nell’insieme, il tutto non stona e il paesaggio non è male. Anche se tira un forte vento decidiamo di percorre la diga fino in fondo perché abbiamo notato, arrivando, che c’è un piccolo museo all’aperto della 2° guerra mondiale e, presso un rivenditore di pesce fritto e patatine c’è un gonfiabile, così Francesco e Matilde possono sfogarsi un po’. Finita la visita al museo, i giochi e dopo aver mangiato patatine e muscoli fritti, torniamo ai camper per il caffè. Decidiamo poi di tornare a Middelburg per la nostra ultima notte olandese. Mentre siamo fuori dai camper a parlare, arriva un furgone americano tipo A-Team e scendono un uomo e una donna che ci guardano e girano un po’ intorno ai camper, noi li guardiamo un po’ sorpresi ma poi iniziano a parlare e ci dicono che sono venuti a vedere quanti camper c’erano in quest’area perché loro curano un sito dove vengono monitorati i punti di sosta camper rilevando le presenze, ci raccontano poi un mucchio di aneddoti sulla loro vita e sulle usanze olandesi: lei francese lui olandese orgogliosissimo del suo furgone americano con cui hanno girato Italia e Francia. Devo dire che sono due tipi un po’ strani ma simpatici e a me personalmente danno la possibilità di rispolverare seriamente un po’ di inglese, prima di andarsene, alle 23.45, ci danno il loro sito web dove dicono esserci descritti, oltre ai vari punti sosta, i loro viaggi. Questo incontro è stato piacevole, è sempre bello parlare con persone nuove, c’è sempre da imparare e noi, ieri, abbiamo capito un po’ di più di questo popolo olandese bello ma strano … in fondo la caratteristica del viaggiare in camper è proprio questa, ti dà la possibilità di far incontri inattesi e magari strani ma che ti arricchiscono, così come ogni nuova esperienza.
31/07/11 Stamani ci svegliamo alle 8.30 e ci rechiamo a scaricare all’area che ci ha indicato il tipo conosciuto ieri sera ( via Oudeverseweg a Middelburg) , dopo le operazioni di carico e scarico ci dirigiamo nuovamente a Westcapelle, parcheggiamo alla diga, prendiamo le biciclette e ci rechiamo nel vicino paese di Domberg, è un posto molto turistico con un sacco di gente seduta ai caffè e tanti negozi, proprio per questo anche oggi che è domenica le attività commerciali sono tutte aperte, così ne approfittiamo per visitare l’ennesimo negozio di biciclette: siamo affascinati da queste mastodontiche bici che gli olandesi usano per recarsi in qualsiasi posto, è il mezzo di trasporto più usato in Olanda, peccato che il prezzo sia veramente un po’ troppo alto, ci limitiamo a comprare solo degli accessori. Torniamo al camper per il pranzo e poi partiamo in direzione di Anversa, a malincuore ci accingiamo a lasciare l’Olanda. Siamo in autostrada e, ad un tratto, vediamo una centrale nucleare, rimaniamo molto stupiti perché è la prima che vediamo in Olanda, ci avviciniamo sempre di più quando troviamo il cartello che ci indica che siamo in Belgio, la centrale è belga, ci sembrava strano. Subito notiamo la diversità di paesaggio e la poca cura delle strade, ci sembra di essere in Italia, rimpiangiamo subito l’Olanda e il pensiero ci corre al paragone che solitamente facciamo passando dall’Austria all’Italia, qua è la stessa cosa. Arriviamo ad Anversa, abbiamo l’indirizzo di un’area di sosta ma la città ci fa una brutta impressione, sporca, poco curata e con ceffi poco raccomandabili per le strade, decidiamo così di non fermarci e proseguire verso Brugge. Troviamo un’area (Kampeerauterrein, Ringlaan/Bargeeweg) carina, a 2km dal centro, a ridosso di un porticciolo privato, c’è acqua corrente e la possibilità di carico e scarico, è abbastanza affollata, ma riusciamo a trovare due posti anche se non siamo vicini. Paghiamo €22.50 ma per caricare l’acqua occorrono altri €0.50. Dopo cena passeggiata notturna per Brugge, bellissima cittadina dove ogni scorcio meriterebbe una fotografia.
01/08/11 E siamo arrivati al 1° di Agosto e il nostro meraviglioso viaggio sta giungendo al termine, oggi visitiamo Brugge con le biciclette, è veramente un posto caratteristico e suggestivo con imponenti edifici realizzati con una particolare architettura. Scesi dalle bici passeggiamo per il centro, ci sono moltissime cioccolaterie, negozi di dolciumi e caramelle e altri di birre, la birra belga è veramente buona, leggiamo che ce ne sono 780 tipi diversi e qualcuna, non possiamo fare a meno di assaggiarla. Luca si ripropone di trovare un supermercato per far acquisti in grande stile. Ci aggiriamo per la città ammirando ogni chiesa, ogni scorcio e lottiamo con Francesco perché vorrebbe fare il giro della città in carrozza e con Matilde che vorrebbe farlo con il traghetto, visto che non riescono a mettersi d’accordo decidiamo di non fare né l’una né l’altra cosa ma di continuare il giro turistico con le bike. Tornati al camper pranziamo e dopo un pennichella causata dall’ultima birra acquistata di 12° gradi, ripartiamo in direzione Gent…è sì, stiamo proprio scendendo, siamo sulla via del ritorno. Passiamo dentro Gent alla ricerca di un parcheggio per vedere la città ma, come successo per Anversa, questa città non ci fa una bella impressione, caos per le strade, edifici malridotti e strani ceffi così, dopo aver girato e rigirato per trovare un posto e aver quasi preso una multa da una poliziotta poco ospitale, decidiamo di lasciare definitivamente il Belgio, non prima però di esserci fermati ad acquistare … birre. Ci fermiamo a Bavay in un area di sosta appena entrati in Francia.
Dal 2/08/11 al 08/08/11 Si riparte verso Reims, vogliamo vedere la cattedrale, già lo scorso anno ci volevamo fermare ma non lo abbiamo fatto così ci fermiamo oggi. La cattedrale è molto bella e imponente, finita la visita andiamo a Troyes, città con case a graticcio, anch’essa molto particolare, sicuramente merita una fermata. Sosta per la notte in un’area sul Lac d’Orient (N 48°30'234 E 4°33’453). Si riparte poi alla volta di Digione, poco dopo la città troviamo un’area per fermarci per la notte, il giorno dopo facciamo un’altra sosta a Macon per vedere la cittadina e per la notte ci fermiamo in un camping municipale subito dopo Aix les Bain, la mattina visitiamo la cittadina e si riparte per Grenoble. Sosta per la notte a ……………….., poi attacchiamo il Col del Lautaret siamo a Briancon, sosta per il pranzo e la spesa, poi si riparte, passiamo dal Monginevro e siamo in Italia. E così anche questa vacanza è terminata, è stata una bellissima esperienza che ci vede tornare a casa arricchiti di immagini, suoni, colori e profumi nuovi… portiamo nel cuore il ricordo di una terra meravigliosa e la speranza di poterci tornare…chissà!
1° equipaggio:
Mezzo: Camper Elnagh Duke 57 D anno 2010
Membri dell’equipaggio: Luca pilota e navigatore anni 41; Elena co-pilota e cuoca anni 38; Matilde addetta al cb anni 9, Francesco piccola peste anni 3.1/2, Mick, fox terrier, cane globe trotter anni 11.
2° equipaggio:
Mezzo: Camper Laika motorhome Rexosline anno 2010
Membri dell’equipaggio: Nonno Roberto, pilota assoluto, anni 65; nonna Anna, navigatrice e cuoca, anni 65.
Finalmente il 14 è arrivato e ci accingiamo a partire, come al solito non riusciamo a partire prima delle 19,il nostro intento è arrivare a Bagnolo S.Vito per una tappa all’outlet… dopo poco però decidiamo di fermarci a Pontremoli, in un’area di servizio per cenare perché Franci mostra segni di cedimento e vogliamo farlo mangiare prima che si addormenti. Arriviamo a B S Vito intorno alle 23.
15/07/11 Giornata dedicata allo shopping, ripartiamo dall’outlet intorno alle 14.00, la nostra meta è Merano dove ci fermeremo x la notte. Ci fermiamo a Bolzano per la spesa e giungiamo a Merano intorno alle 18.15 dove ci accoglie un temporale che non ci permette di recarci in centro, peccato perché questa città merita sempre una visitina.
16/07/11 Partiamo da Merano intorno alle 9.30, direzione P.sso del Rombo, alcuni ci dicono che siamo matti ad affrontare il passo in camper ma, dopo l’esperienza del Passo Gavia, nulla ci spaventa ….Il versante italiano come al solito è più brutto rispetto a quello austriaco, incontriamo un sacco di motociclisti ma fortunatamente nessun mezzo grosso perché in alcuni punti abbiamo dovuto fermarci anche per far passare altre auto. Arrivati al passo ci fermiamo per le foto di rito e ci accoglie un’aria frizzantina: 19°, risaliamo sul camper e scendiamo dal versante austriaco dove dobbiamo pagare €14 … però ci regalano l’adesivo J.
Per il pranzo decidiamo di fermarci a Solden, nel parcheggio del primo Despar che incontriamo.Ripartiamo poi alla volta della valle dell’Otztaler, dove abbiamo promesso a Matilde una visita al parco di Otzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. A Langhenfeld ci tentano le terme dell’Aquadom, grande complesso termale che abbiamo già visitato tre anni fa ma poi proseguiamo alla volta del parco che è soltanto a 8 km (A- 6441 Umhausen/Otzal). L’ingresso al parco ci costa €16.50 perché Francesco non paga ma, in compenso, il parcheggio costa €3.50. Per la visita ci dotano di una radio guida che ci spiega come erano fatte le case del villaggio neolitico, come vivevano ecc. Dopo una sosta d’obbligo ai “ giochi neolitici” ripartiamo verso le h 16.30, la nostra meta è Fussen, in Germania. Arriviamo a destinazione alle h18.30 ca e ci fermiamo in una delle due aree attrezzate presenti nella cittadina tedesca (Abt-Hafner-Strasse 9, 87629 Fussen ). Visita d’obbligo al supermercato Lidl, proprio davanti all’area, per comprare le “Kartoffel salad”, tanto amate da Luca.
17/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole così scarichiamo le biciclette per recarci a vedere il castello di Ludwing, 3km ca da Fussen. Arrivati là però ci aspetta un’amara sorpresa: per arrivare al castello c’è una lunga salita a piedi, così decidiamo di prendere il pulmino anche se il costo è di €3,00 a testa. Ci dirigiamo alla biglietteria ma troviamo quasi 200 persone in fila, facciamo un rapido calcolo e ci accorgiamo che per poter visitare il castello ci partirebbe tutta la giornata e ciò non era in programma perché, comunque, la nostra meta è l’Olanda, con grande rammarico dei bambini decidiamo così di rimandare la visita ad un altro viaggio. Torniamo quindi a Fussen, anche perchè nel frattempo il cielo si è rannuvolato e gli uomini corrono ai camper a chiudere gli oblò, visitiamo un mercatino delle ceramiche e il centro. Pranzo al camper o meglio, sul camper perché la temperatura è scesa notevolmente e verso le 14.30 ci rimettiamo in marcia. Durante la strada incontriamo forti temporali e tante code, evidentemente anche per i tedeschi questo è un week end da bollino rosso, finalmente arriviamo a destinazione alle ore 19.30 ca a Bad Schonborn, paese scelto perché l’area di sosta è proprio davanti ad uno stabilimento termale. Marito, figli e Mick scendono dal camper per un giretto di ricognizione ma tornano con la notizia che l’indomani le terme apriranno alle ore 14.00, ora abbiamo il dilemma su cosa fare … proseguire o perdere l’intera giornata per un bagno caldo???
18/07/11 Ovviamente la nostra scelta non poteva che cadere sulle terme! In mattinata, inforchiamo le biciclette per un giretto in paese dove facciamo la spesa, raccogliamo girasoli direttamente dal campo, lasciando l’importo dovuto in un’apposita cassetta e ammiriamo qualche cicogna che passeggia indisturbata in un prato. Alle 14 ci rechiamo subito alle terme (4 piscine interne e due esterne, non ci sono giochi per bambini ma idromassaggi, correnti e cascate a volontà) dove, per un importo totale di €25 (Francesco non ha pagato), possiamo stare dentro fino alle h 22 , noi però decidiamo di uscire alle 19 perché 5 ore a mollo ci sembrano più che sufficienti. Cena al camper e nanna.
19/07/11 Oggi giornata di trasferimento, direzione nord. Quando incontriamo il Reno decidiamo di uscire dall’autostrada x vedere un po’ di panorama e, a 20km ca da Boppard, ci fermiamo x mangiare in un bel parcheggio proprio sul fiume. Dopo pranzo ripartiamo e ci incasiniamo nel traffico di Koblenza alla ricerca di un centro commerciale che non troviamo. Ci fermiamo verso le 19 a Geldern-Wlabeck in un’area (Am Freibad 16, 47608 Geldern-Walbeck) sperduta in un bosco ma molto suggestiva a soli 3km dall’Olanda. Oggi è il mio compleanno, volevamo una “stube” ma da queste parti solo alberi … le candeline di rito con torta e spumante vengono comunque spente sotto la veranda immersi nel silenzio della natura …
20/07/11 Lasciamo la sperduta area intorno alle 10.30 e dopo pochi km, finalmente, entriamo in Olanda , subito non facciamo altro che incontrare prati, alberi, cavalli, mucche e … ciclisti. La nostra destinazione è Otterlo dove c’è un bel parco naturale. Ci fermiamo al parcheggio a mangiare, scarichiamo le bici e,quando siamo tutti pronti per partire, inizia un forte acquazzone … tutti sul camper ad aspettare che smetta… Purtroppo non smette ma la pioggia diminuisce d’intensità decidiamo così di tentare un’uscita in bicicletta dopo aver indossato le mantelle; arriviamo all’ingresso del parco (www.hogeveluwe.nl) ma decidiamo di non entrare visto il brutto tempo, la visita completa del parco infatti si estende su 22 km ca, x calmare un po’ i bambini che continuano a protestare energicamente decidiamo di fare un giro lungo le piste ciclabili, esterne al parco, che si inoltrano nel bosco. Rientriamo ai camper e dopo la merenda si riparte direzione Kampen dove c’è un parcheggio camper (N 52°33.171 E5°54.773) gratuito con acqua e scarico, per accedere al locale servizi c’è bisogno di un codice che, al momento, è 2021. Prima di cena facciamo un giro a piedi x il paese, carino ma praticamente deserto. Cena al camper giretto per il parco dove Franci e Mati si divertono a dar da mangiare ad anatre e germani e tutti a nanna.
21/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole e una temperatura mite, ci dirigiamo a Giethoorn dove c’è un’area camper (N 52° 43.279’ E06° 04.464’) ma noi preferiamo parcheggiare lungo la strada perché ci dobbiamo fermare solo per vedere il paese. Saliamo sulle nostre bici e ci dirigiamo al centro, questo è un paese molto suggestivo, la chiamano la Venezia del Nord, è formato da tanti canali navigabili, attraversati da ponticelli in legno che dividono casette molto curate con tetti di paglia e giardinetti verdissimi e pieni di fiori dove i bambini giocano indossando i giubbotti salvagente. Decidiamo di pranzare in uno dei tanti locali tipici che si affacciano sui canali e, dopo aver comprato ai bimbi le ciabatte fatte a zoccolo olandese, sazi e soddisfatti riprendiamo le bici, torniamo al camper e andiamo ad Urk. Arriviamo alle h15.30ca e ci fermiamo all’area camper sul porto (N52°39.594’ E05°35.997’ €11, passa un omino con una macchina elettrica a ritirarli ci sono docce, bagni e possibilità di scaricare le cassette, no acqua ), subito a piedi ci dirigiamo verso il centro dove gustiamo la nostra prima aringa cruda del viaggio, passiamo poi dal faro da dove si vedono in lontananza tante pale eoliche, tutte in fila, raggiungibili con la pista ciclabile. Decidiamo però, su insistenza dei bambini, di cercare un posto, lungo il porto, dove possano provare la canna da pesca acquistata prima di partire. Torniamo al camper, prendiamo l’attrezzatura e fino alle 18.30 facciamo “tentativi di pesca”, ovviamente non prendiamo niente ma i bambini sono comunque contenti. Torniamo al camper e, mentre i bimbi giocano con skate e biciclette, noi andiamo a provare la doccia.
22/07/11 Lasciamo Urk intorno alle 9.30 e raggiungiamo Hindeloopen, paesino anch’esso attraversato da canali ma niente a che vedere con Giethoorn, ci soffermiamo a vedere una sposa che arriva a bordo di una vecchia 500 rossa e, da una duna, guardiamo i surfisti che fanno le loro evoluzioni con kite surf; tornati al parcheggio, poco prima del paesino, pranziamo e poi ci dirigiamo verso la strada delle fattorie. Arriviamo a Aldfaers Erf Route –( http://www.aldfaerserf.nl/)e decidiamo di visitare la fattoria museo che incontriamo subito all’inizio del paese, il parcheggio si trova sul lato destro della strada. Il prezzo del biglietto per 2 adulti e 2 bambini è di €13.95 e, all’interno possiamo visitare la ricostruzione di una casa dell’800, l’officina di un fabbro, una chiesa, un cimitero e un biscottificio, in precedenti viaggi avevamo letto che facevano vedere come venivano fatti e cotti i biscotti, ma oggi la ragazza si limita solo a vendere i dolci già pronti; ci fa però assaggiare un liquore molto buono che non possiamo fare a meno di acquistare. All’esterno del museo ci sono recinti con vari animali, uno spazio per i giochi all’aperto ed uno al coperto. Usciti dal museo, che ha lasciato entusiasti i bimbi, ci dirigiamo a Den Helder nella speranza di trovare un’area di sosta per poi imbarcarci domani per Texel ma, arrivati là, visto che non troviamo alcun posto dove poterci fermare decidiamo subito di imbarcarci. All’imbarco paghiamo €60.00 non ci chiedono quante persone siamo ma la lunghezza del mezzo, noi siamo 7.20m ma con le biciclette in coda paghiamo la tariffa per i mezzi lunghi tra i 7.50m e gli 8.50. La traversata dura 1/2h e una volta sbarcati andiamo alla ricerca di un mini camping letto in un viaggio ma, non trovandolo, proviamo a chiedere in un altro ma la gentile signora ci dice che purtroppo non può accoglierci perché ha già troppa gente e i bagni non sono sufficienti, se dovesse subire un controllo la polizia potrebbe farle la multa. Decidiamo così di andare a vedere il campeggio De Krim, all’esterno notiamo subito che c’è anche un’area di sosta, gli uomini scendono a chiedere e quando tornano ci dicono soddisfatti che possiamo pernottare nell’area fuori dal campeggio con scarico e corrente, usufruire dei servizi e pure delle due piscine, una interna e l’altra esterna al prezzo di €31.00 se pensiamo che al mini camping ci hanno chiesto €30.00 ci sembra di aver fatto un affare.
23/07/11 Oggi tempo brutto e minaccia pioggia, tanto per cambiare, decidiamo così di recarci al faro ma andiamo tutti con i camper perchè non vogliamo rischiare, andando in bicicletta, di bagnarci. Scesi dal camper ci accorgiamo subito del forte vento che soffia, si riesce appena a camminare ma decidiamo comunque di andare sulla spiaggia, dove Mick si sfoga un po’ a correre e a giocare. Il faro è posto sopra una duna e per visitarlo si paga €3 a persona, Francesco non paga. Terminata la visita del faro andiamo a Vriendschap per informarci circa la possibilità di imbarcarsi per andare a vedere le foche. Arrivati là però la gentile signora ci dice che oggi le barche non partono a causa del brutto tempo e ci suggerisce di tornare l’indomani mattina così, se il tempo migliora, potremo prenotare la visita per domani alle 18.30. Visto che oggi non è possibile andare a vedere le foche nel loro habitat naturale decidiamo di andare ad Ecomare,dove le foche vengono accolte, curate e, dove possibile, riportate in mare. Dopo una sosta a De Koog, per la spesa e il pranzo, andiamo ad Ecomare, l’ingresso è di €24.50 per 2 adulti e 1 bambino (Franci al solito non ha pagato). Purtroppo piove tanto e spira un forte vento ma, muniti di mantelle non ci facciamo scoraggiare e ci avviciniamo con curiosità alle vasche esterne che ospitano le foche. La prima vasca contiene tre foche adulte tra cui una cieca, due vasche più piccole dove ci sono foche di appena 1 mese e mezzo e, dal vetro, possiamo vedere la zone della quarantena dove ci sono 8 fochine appena nate. Siamo tutti entusiasti di questi bellissimi animali e ci chiediamo come possano esserci persone che le uccidono, prendendole a bastonate, solo per mangiarne la carne o prenderne la pelliccia. L’ingresso ad Ecomare comprende anche la visita ad un acquario e ad altre sale dove attraverso immagini, filmati e oggetti vari viene mostrata l’importanza del mare e del suo ecosistema e la flora e la fauna della zona. La nostra visita termina alle ore 16.30ca e, visto che piove ancora molto forte, decidiamo di rilassarci nella piscina del campeggio. Ovviamente, vista la giornata uggiosa, la piscina è molto affollata e per noi, abituati all’acqua delle varie terme che visitiamo, l’acqua risulta un po’ freddina ma i bambini si divertono comunque molto a giocare con gli scivoli. Usciamo dalla piscina verso le 19.30 e, sempre accompagnati dalla pioggia insistente ci ritiriamo nei camper per la cena e la nanna.
24/07/11 Purtroppo ha piovuto tutta la notte e anche il risveglio avviene sotto la pioggia, accompagnata da un forte vento. Constatiamo amareggiati che la nostra gita in barca salta, ci rechiamo comunque a Oudeschild ma anche le barche che partono da lì hanno annullato le uscite fino a domani alle ore 19.00, chiediamo informazioni sulle previsioni del tempo ma ci dicono che sarà brutto anche domani, si prevedono miglioramenti forse martedì, a malincuore decidiamo allora di lasciare Texel, rinunciando definitivamente ad andare a vedere le foche nel loro habitat naturale. Peccato, ci consoliamo pensando che questa potrà essere un’ottima scusa per tornare un’altra volta da queste parti. Sbarcati a De Helder decidiamo di recarci ad Alkmaar, ma anche qua piove copiosamente così ci fermiamo in un parcheggio per mangiare e poi proseguiamo per Edam e Volendam. Lungo la strada incontriamo una zona, “Schermer”, dove si vedono molti mulini a vento e quando vediamo le indicazioni di un mulino museo decidiamo di seguirle. (Museo del Mulino Noordervaart nr 2, 1636 VL Schermerhorn). L’ingresso è di €4.00 e gli adulti e di €2.00 per i bambini dai 4 ai 12 anni, entriamo e con nostra grande sorpresa ci danno subito un depliant in italiano e ci invitano ad andare a vedere un filmato, sempre in Italiano, dove viene spiegata accuratamente la storia del mulino, come funzione e qual è il motivo della loro invenzione. Finito il filmato entriamo dentro un mulino vero e proprio, l’interno è ricostruito fedelmente e, nel pavimento a piano terra, ci sono inserti in vetro che ci permettono di vedere come lavorano le ruote dentate e la vite senza fine, si sale poi agli altri piani e si arriva fin sotto le pale, c’è anche la guida che indossa zoccoli in legno originali ma, ovviamente, parla in olandese e noi ci limitiamo ad osservare ed annuire. Ancora accompagnati dal tempaccio e dalle imprecazioni di Luca contro la pioggia e il vento, ci rimettiamo in marcia e arriviamo, verso le 16.45, all’area di Volendam vicino al porto (N 52° 29.398’ E 05° 03.613’) ma piove e non ci azzardiamo a scendere, ci consoliamo con una cioccolata calda. Passiamo quindi il resto del pomeriggio a fare puzzle e a giocare a giochi in scatola, senza disdegnare di accendere un po’ la stufa per scrollarci di dosso tutto l’umido che c’è. Dopo cena, finalmente, il vento e la pioggia ci concedono una tregua così usciamo. Per arrivare al centro di Volendam attraversiamo un porticciolo con locali e negozi e una strada in mezzo a casette molto particolari, lunghe e strette e con ampie finestre a vetri prive di tende e persiane attraverso le quali s’intravedono gli interni delle abitazioni. Volendam non è molto grande, si estende lungo un porticciolo da dove partono anche i battelli per Marken, è un posto molto commerciale ed è forse il primo posto, tra quelli visti fino ad oggi, dove di sera c’è gente, forse anche a causa dei tanti pub e locali vari che ci sono. Torniamo al camper soddisfatti di aver fatto anche oggi, dopo tanta pioggia, una passeggiata rigenerante.
25/07/11 Finalmente stamani ci svegliamo con il sole, stabiliamo di lasciare la sosta e di recarci a Marken. Arrivati a Monnickendam però decidiamo di parcheggiare i camper nel parcheggio all’inizio del paese e di recarci a Marken in bicicletta. A metà strada però inizia a gocciolare, così torniamo indietro passando però dal centro di Monnickendam e scopriamo un paesino davvero carino, il campanile della chiesa è caratterizzato da un carillon ma purtroppo è in ristrutturazione e non riusciamo a vederlo, un’altra cosa che contraddistingue questo paesino,secondo noi, sono i gatti rossi, ne vediamo davvero parecchi. Proseguiamo verso la nostra meta e, visto che ha smesso di piovere, lasciamo i camper in un parcheggio situato a metà circa del terrapieno che conduce a Marken. Questo è un paesino “very nice”, come lo ha definito una signora olandese, sul molo ci sono molti negozietti e case tipiche che si possono visitare gratuitamente lasciando un’offerta; inoltre troviamo anche molti italiani e spagnoli che prendono letteralmente d’assalto una baracchetta che vende pesce fritto, ovviamente, noi ci uniamo a loro e pranziamo lì. Finito di pranzare riprendiamo le biciclette e ci dirigiamo al faro, lungo una bella ciclabile di ¾ km dal centro del paese, tornando indietro ci intercetta una nuvoletta mascalzona fortunatamente, previdenti, avevamo portato con noi le mantelle. Dopo una sosta al Burger king, per fare merenda e per far svagare un po’ i piccoli nei giochi, ci rechiamo a Zaanse Schans dove è ricostruito un villaggio tipico (Kruideniermuseum) caratterizzato da case in legno e mulino a vento, alcuni visitabili in cui si taglia la legna, si fa il formaggio ed altro, purtroppo però arriviamo alle 17.45 e il centro sta chiudendo così possiamo entrare per vedere il villaggio ma i mulini e i negozi sono già chiusi. (All’ingresso del villaggio c’è un grande parcheggio: l’importo per la 1° mezz’ora è di € 1,00, ma se si va oltre si deve pagare €7,00.) Lasciata Zaanse Schans ci rechiamo ad Amsterdam, optiamo per andare in campeggio e, da lì, andare domani a vedere la città. In precedenti viaggio avevamo letto che c’è un campeggio a 5 Km dal centro: Camping Zeeburg, ci rechiamo là. Lungo la strada che porta al campeggio iniziamo a vedere ragazzi che, con zaino in spalla si incamminano e, subito prima di arrivare, notiamo una baraccopoli… arriviamo quindi al campeggio ed è veramente un posto molto caotico ed affollato e, quando ci dicono che non c’è posto, quasi quasi siamo contenti; ci indirizzano in un altro campeggio, anche se è a 12 Km dalla città, decidiamo di provare. Il campeggio è il Gaaster Camping Amsterdam (Loosdrechtdreef 7, 1108 Az Amsterdam) ci chiedono €34,00 a notte per 2 adulti, 2 bambini e 1 cane, anche se il tipo della reception non è stato affatto simpatico né gentile decidiamo di fermarci perché ormai si è fatto tardi e comunque il campeggio è bello e sicuramente più tranquillo dell’altro. Andiamo a letto presto perché domani Amsterdam ci attende.
26/07/11 Oggi Amsterdam, personalmente per me è la terza volta che visito questa città ma trovo che abbia un fascino del tutto particolare. Ci svegliamo presto, facciamo i biglietti per i mezzi pubblici alla reception del campeggio dove ci danno anche di piantina della città (il biglietto, anche per i bambini di 3 anni, è di €7.00 ma vale 24h ) e, dopo aver preso una metro (53) e un pullman (59) (la linea della metro era interrotta a metà percorso per lavori), alle ore 10.00 siamo già in città. Scendiamo alla stazione e ci imbattiamo subito in una strada un po’ malfamata piena di coffe shop e di locali un po’ ambigui; arriviamo in piazza Dam, in pieno centro e dobbiamo combattere con Matilde perché vuole entrare al museo delle cere “Madamme Tussout” ma c’è già una lunga fila e, sinceramente, questo museo non era in programma. Decidiamo di incamminarci verso la casa di Anna Frank ma, mentre stiamo per lasciare la piazza, mi accorgo con vero terrore che Francesco non è più nel passeggino né in piedi vicino a noi… mi guardo intorno allarmatissima e lo vedo dall’altra parte della piazza, in lacrime, trattenuto da una signora che, fortunatamente lo ha fermato mentre cercava di attraversare la strada per raggiungerci, rischiando di essere investito da bici, macchine o peggio tram. Francesco è veramente un terremoto un momento è in posto e il momento dopo è già in un altro, non sta mai fermo; questa esperienza è stata un po’ traumatica per tutti ma a lui è servita per fargli capire che quando si è in giro, soprattutto in una città straniera dove non si capisce la lingua, non bisogna mai allontanarsi, soprattutto senza avvertire e comunque la colpa è anche nostra perché, conoscendo il tipo mooolto vivace, avremmo dovuto prevenire. Subito dopo averlo riabbracciato abbiamo scritto sulle mani dei bimbi numero di telefono e nome del campeggio, così come avevamo già fatto lo scorso anno a Parigi e ci siamo anche fatti una risata quando mio padre mi ha ricordato che io, poco più grande di Francesco, ho rischiato di perdermi in quel di Parigi…tale madre, tale figlio. Arrivati alla casa di Anna Frank abbiamo trovato anche qua una lunghissima fila così abbiamo desistito dall’entrare, proponendoci di passare più tardi; pranzo da Mc Donalds (dove si paga pure la toilette €0.50). Dopo pranzo abbiamo continuato il nostro giro turistico e, tra gli altri luoghi, siamo entrati anche dentro l’Hard Rock caffè e in un “ bull dog caffè”, per prendere dei regali, quest’ultimo locale ci ha visti uscire un po’ storditi, infatti nell’aria aleggiava uno strano odorino…
Ci siamo recati poi al Museo di Van Gogh e finalmente abbiamo trovato una fila ragionevole, il biglietto di ingresso è di €14,00 per gli adulti e i bambini fino a 17 anni entrano gratis. Il museo ci è piaciuto molto anche se erano presenti anche opere di altri artisti e Matilde si è un po’ arrabbiata perché non ha trovato il suo quadro preferito : notte stellata, abbiamo saputo poi che si trova al museo di arte moderna di New York.Usciti dal museo abbiamo deciso di prendere il battello per ammirare la città anche dai canali, è stato un bel giro della durata di 1h, peccato che la guida parlava solo in olandese tedesco e inglese però almeno i depliants erano in italiano. Per questa gita abbiamo pagato €9,00 per gli adulti e €5.50 per i bambini sopra i 4 anni. Scesi dal battello abbiamo fatto ancora un giro a piedi in questa città così particolare e poi siamo tornati alla stazione dove abbiamo ripreso il pullman. Siamo rientrati ai camper alle 20.30, questa giornata è stata molto bella e soddisfacente perché siamo riusciti, anche in un solo giorno, a vedere molto di Amsterdam, i bimbi sono stati bravissimi, Matilde ha camminato per tutto il tempo senza mai lamentarsi, certo non sono mancate le emozioni e a mio marito è rimasto il rammarico di non aver visitato il Red light district, cosa che io avevo già visto anni indietro e, a mio avviso, è comunque una cosa caratteristica che fa parte di Amsterdam, ma lui si è vergognato a chiedere indicazioni su come raggiungerlo J
27/07/11 Stamani ci siamo svegliati con tutta calma e abbiamo lasciato il campeggio alle ore 11.00, destinazione Harlem. Arrivati in città abbiamo girato parecchio per riuscire a trovare un parcheggio e, alla fine, abbiamo sostato nel parcheggio dell’Ikea all’inizio della città, dopo un giretto nel negozio dove i bambini si sono sfogati a giocare nell’area a loro destinata e dove abbiamo mangiato, abbiamo preso le bici e ci siamo recati in centro. All’inizio del paese c’è un bel castelletto sul canale che indica la porta d’ingresso, la piazza principale è molto bella e ospita una grande cattedrale e, tutt’intorno, si snodano viuzze pedonali e noi, dopo aver girovagato un po’, ci siamo letteralmente incantati a visitare un negozio di biciclette. Harlem è conosciuta come la città degli antiquari, noi non ne abbiamo visti molti ma comunque la città merita senz’altro una sosta. Siamo tornati al camper alle ore 17.00 e, dopo la solita merenda, siamo partiti destinazione Gouda, passando per la via dei tulipani, anche se questo non è il periodo della fioritura ci accontenteremo di vederne le colture. Arriviamo a Gouda verso le 19.00 ma non troviamo l’area di sosta che avevamo trovato su internet prima di partire, facciamo due o tre giri passando in strade veramente strette e, finalmente, dopo tante imprecazioni da parte dei guidatori riusciamo ad uscire dalle viuzze. Decidiamo così di recarci ad Alblasserdam dove sappiamo esserci una sosta vicino al porto; questo posto dista solo a 3.5Km dalla zona dei mulini: Kinderdijk così domani mattina potremo andarci in bicicletta visto che là gli spazi per parcheggiare ci hanno detto essere pochi.
28/07/11 Stamani il cielo è grigio così siamo indecisi se prendere le bici per andare a vedere i mulini o andare direttamente in camper, mentre stiamo meditando sul da farsi esce uno spiraglio di sole così optiamo per le bici. La passeggiata è piacevole 4/5 km per lo più in mezzo ai campi e i mulini si iniziano a vedere molto presto lungo la strada, sicuramente il paesaggio si gusta di più così che non arrivando in camper. Un mulino si può visitare però, avendo già visto quello di Schermerhorn, decidiamo di non entrare ma ci soffermiamo, per la gioia di Franci, a vedere una stazione di pompaggio a gasolio con viti senza fine esterne dove c’è pure una gru al lavoro per rimuovere i rami dal canale. Dopo un giretto nel negozio di souvenir, per l’immancabile magnete da attaccare al frigo e dopo aver preso un discreto caffè, facciamo ritorno al camper, lungo la strada ci fermiamo in un bel forno e, oltre al pane, compriamo delle ottime paste alla mela e alla ciliegia. Dopo pranzo ci rechiamo in centro e, dopo aver fatto giri e rigiri per trovare la strada, siamo arrivati ad un Lidl… è incredibile come in Olanda non esistano grandi centri commerciali fuori dalle città. Alle 17.30 arriviamo a Delft, cittadina molto bella attraversata da tanti canali e ponticelli, famosa per la sua porcellana bianca e blu; molto bella la piazza centrale con l’edificio del municipio e la chiesa: Niuewe Kerk, dove si racconta che avvenne un’apparizione miracolosa della Vergine Maria. Per dormire torniamo alla sosta di ieri ad Alblasserdam, posto tranquillo proprio sul porto, ci sono 14 posti di cui uno per la sosta breve, per lo scarico e per il carico dell’acqua occorrono rispettivamente €0.50.
29/07/11 Stamani partenza dall’area di sosta con tutta calma e, dopo la tappa al supermercato per comprare delle deliziose birre rosè analcoliche acquistate ieri, ci dirigiamo alle isole dello Zeeland. La prima tappa la facciamo ad Ouddorp per vedere un faro, pranziamo e andiamo a passeggiare sulla spiaggia, il faro è irraggiungibile perché rimane sopra una duna recintata ma, in compenso, passeggiando sulla spiaggia avvistiamo una foca che nuota a pochi metri dalla riva, è un’emozione grandissima vedere come ogni tanto tira fuori il muso per darsi un’occhiata intorno, siamo molto soddisfatti di questo incontro inaspettato perché, in qualche modo, ci ha ripagato della mancata escursione con il battelli all’isola di Texel. Contenti ripartiamo per Zierikzee ma, lungo il tragitto, vedo un’insegna che indica Port Zeland e a me e a mio padre Roberto viene un’illuminazione, è lo stesso villaggio turistico che ci ha ospitati nel lontano 1993… non possiamo esimerci dal fermarci. Emozionati e curiosi ci aggiriamo per le stradine del villaggio e entriamo nella zona dei negozi e della piscina e, con piacere, vediamo che non è cambiato molto. Dopo aver spedito una cartolina a chi era con noi in quella bella vacanza facciamo ritorno ai camper e dopo la solita merenda ripartiamo. Arriviamo a Zierikzee intorno alle 18.00, parcheggiamo il camper in un parcheggio vicino al porto canale, proprio vicino ad un mulino e, dopo aver indossato stivali e mantelle per la pioggia, che ci serviranno giusto per scendere perché poi smette, andiamo a visitare la cittadina che risulta essere molto bella, caratterizzata da un dedalo di viuzze, peccato che la bella piazza centrale sia occupata dal luna park e non si riesce a vedere un granchè. Rientriamo ai camper alle 19.45 e decidiamo di rischiare fermandoci qua per la notte, cartelli di divieto non ce ne sono, speriamo che nessuno venga a mandarci via.
30/07/11 Fortunatamente la notte è passata tranquilla, al risveglio decidiamo di fare nuovamente un giro per il paesino visto che ieri sera ci è piaciuto molto. Alle 10.30ca ci dirigiamo verso Burg-Haamstede, andiamo a vedere il faro (Nieuw-Haamstede) ma rimaniamo delusi perché è in mezzo al verde, recintato e la spiaggia per fare una passeggiata è lontana. Decidiamo così di recarci in centro, parcheggiamo in un parcheggio all’inizio del paese e, dopo aver mangiato dell’ottimo pesce fritto acquistato ad una baracchina andiamo a visitare il paese, carino ma piccolino. Matilde trova un depliant in cui capisce che, anche qua, organizzano escursioni con le barche per andare a vedere le foche così andiamo ad un centro informazioni a chiedere ma, evidentemente, questa gita “un sa da fare” perché l’ultima escursione l’hanno fatta ieri e la prossima ci sarà il 9 agosto e noi, ahimè, saremo già a casa. Decidiamo però di recarci alla diga sperando di avere un po’ di fortuna ed avvistare qualche “seedogs” come le chiamano loro. Subito dopo la diga troviamo un parcheggio, per la gioia di Franci, proprio sotto una pala eolica e ci dirigiamo verso una piccola baia dove c’è un allevamento di ostriche o almeno così crediamo. Mentre noi ci stiamo dirigendo sopra una duna per andare a vedere il mare Luca ci chiama a gran voce perché ha avvistato due foche placidamente sdraiate sopra la recinzione dell’allevamento. La foca più grande è marrone e si muove poco mentre la più piccola è chiara, quasi bianca e si diletta in esercizi di stretching, rimaniamo incantati a guardarle con il binocolo e a scattare fotografie per quasi mezz’ora, poi mentalmente le salutiamo ringraziandole di essersi mostrate. Torniamo a Burg-Haamstede con l’intenzione di recarci in campeggio, sappiamo che ce n’è uno molto bello con piscina riscaldata, arriviamo al campeggio Geesterland ma notiamo con disappunto che i cani non sono graditi, scendiamo comunque a chiedere ma ci dicono che è completo. Inizialmente siamo un po’ incerti sul da farsi se tentare in un altro campeggio o dirigerci verso l’ultima isola dello Zeeland. Alla fine optiamo per l’ultima soluzione e andiamo a Middelburg, qua troviamo un parcheggio per camper vicino alla stazione si paga €1.70 l’ora fino alle ore21.00 e visto che è abbastanza presto e che il paese, almeno visto dal camper, non ci sembra un granché bello decidiamo di recarci a Westcapelle a vedere il faro e poi tornare più tardi per la notte. Westcapelle ci sembra subito più carina, il faro in realtà non è il massimo perché è in mezzo al cemento sopra una diga ma, nell’insieme, il tutto non stona e il paesaggio non è male. Anche se tira un forte vento decidiamo di percorre la diga fino in fondo perché abbiamo notato, arrivando, che c’è un piccolo museo all’aperto della 2° guerra mondiale e, presso un rivenditore di pesce fritto e patatine c’è un gonfiabile, così Francesco e Matilde possono sfogarsi un po’. Finita la visita al museo, i giochi e dopo aver mangiato patatine e muscoli fritti, torniamo ai camper per il caffè. Decidiamo poi di tornare a Middelburg per la nostra ultima notte olandese. Mentre siamo fuori dai camper a parlare, arriva un furgone americano tipo A-Team e scendono un uomo e una donna che ci guardano e girano un po’ intorno ai camper, noi li guardiamo un po’ sorpresi ma poi iniziano a parlare e ci dicono che sono venuti a vedere quanti camper c’erano in quest’area perché loro curano un sito dove vengono monitorati i punti di sosta camper rilevando le presenze, ci raccontano poi un mucchio di aneddoti sulla loro vita e sulle usanze olandesi: lei francese lui olandese orgogliosissimo del suo furgone americano con cui hanno girato Italia e Francia. Devo dire che sono due tipi un po’ strani ma simpatici e a me personalmente danno la possibilità di rispolverare seriamente un po’ di inglese, prima di andarsene, alle 23.45, ci danno il loro sito web dove dicono esserci descritti, oltre ai vari punti sosta, i loro viaggi. Questo incontro è stato piacevole, è sempre bello parlare con persone nuove, c’è sempre da imparare e noi, ieri, abbiamo capito un po’ di più di questo popolo olandese bello ma strano … in fondo la caratteristica del viaggiare in camper è proprio questa, ti dà la possibilità di far incontri inattesi e magari strani ma che ti arricchiscono, così come ogni nuova esperienza.
31/07/11 Stamani ci svegliamo alle 8.30 e ci rechiamo a scaricare all’area che ci ha indicato il tipo conosciuto ieri sera ( via Oudeverseweg a Middelburg) , dopo le operazioni di carico e scarico ci dirigiamo nuovamente a Westcapelle, parcheggiamo alla diga, prendiamo le biciclette e ci rechiamo nel vicino paese di Domberg, è un posto molto turistico con un sacco di gente seduta ai caffè e tanti negozi, proprio per questo anche oggi che è domenica le attività commerciali sono tutte aperte, così ne approfittiamo per visitare l’ennesimo negozio di biciclette: siamo affascinati da queste mastodontiche bici che gli olandesi usano per recarsi in qualsiasi posto, è il mezzo di trasporto più usato in Olanda, peccato che il prezzo sia veramente un po’ troppo alto, ci limitiamo a comprare solo degli accessori. Torniamo al camper per il pranzo e poi partiamo in direzione di Anversa, a malincuore ci accingiamo a lasciare l’Olanda. Siamo in autostrada e, ad un tratto, vediamo una centrale nucleare, rimaniamo molto stupiti perché è la prima che vediamo in Olanda, ci avviciniamo sempre di più quando troviamo il cartello che ci indica che siamo in Belgio, la centrale è belga, ci sembrava strano. Subito notiamo la diversità di paesaggio e la poca cura delle strade, ci sembra di essere in Italia, rimpiangiamo subito l’Olanda e il pensiero ci corre al paragone che solitamente facciamo passando dall’Austria all’Italia, qua è la stessa cosa. Arriviamo ad Anversa, abbiamo l’indirizzo di un’area di sosta ma la città ci fa una brutta impressione, sporca, poco curata e con ceffi poco raccomandabili per le strade, decidiamo così di non fermarci e proseguire verso Brugge. Troviamo un’area (Kampeerauterrein, Ringlaan/Bargeeweg) carina, a 2km dal centro, a ridosso di un porticciolo privato, c’è acqua corrente e la possibilità di carico e scarico, è abbastanza affollata, ma riusciamo a trovare due posti anche se non siamo vicini. Paghiamo €22.50 ma per caricare l’acqua occorrono altri €0.50. Dopo cena passeggiata notturna per Brugge, bellissima cittadina dove ogni scorcio meriterebbe una fotografia.
01/08/11 E siamo arrivati al 1° di Agosto e il nostro meraviglioso viaggio sta giungendo al termine, oggi visitiamo Brugge con le biciclette, è veramente un posto caratteristico e suggestivo con imponenti edifici realizzati con una particolare architettura. Scesi dalle bici passeggiamo per il centro, ci sono moltissime cioccolaterie, negozi di dolciumi e caramelle e altri di birre, la birra belga è veramente buona, leggiamo che ce ne sono 780 tipi diversi e qualcuna, non possiamo fare a meno di assaggiarla. Luca si ripropone di trovare un supermercato per far acquisti in grande stile. Ci aggiriamo per la città ammirando ogni chiesa, ogni scorcio e lottiamo con Francesco perché vorrebbe fare il giro della città in carrozza e con Matilde che vorrebbe farlo con il traghetto, visto che non riescono a mettersi d’accordo decidiamo di non fare né l’una né l’altra cosa ma di continuare il giro turistico con le bike. Tornati al camper pranziamo e dopo un pennichella causata dall’ultima birra acquistata di 12° gradi, ripartiamo in direzione Gent…è sì, stiamo proprio scendendo, siamo sulla via del ritorno. Passiamo dentro Gent alla ricerca di un parcheggio per vedere la città ma, come successo per Anversa, questa città non ci fa una bella impressione, caos per le strade, edifici malridotti e strani ceffi così, dopo aver girato e rigirato per trovare un posto e aver quasi preso una multa da una poliziotta poco ospitale, decidiamo di lasciare definitivamente il Belgio, non prima però di esserci fermati ad acquistare … birre. Ci fermiamo a Bavay in un area di sosta appena entrati in Francia.
Dal 2/08/11 al 08/08/11 Si riparte verso Reims, vogliamo vedere la cattedrale, già lo scorso anno ci volevamo fermare ma non lo abbiamo fatto così ci fermiamo oggi. La cattedrale è molto bella e imponente, finita la visita andiamo a Troyes, città con case a graticcio, anch’essa molto particolare, sicuramente merita una fermata. Sosta per la notte in un’area sul Lac d’Orient (N 48°30'234 E 4°33’453). Si riparte poi alla volta di Digione, poco dopo la città troviamo un’area per fermarci per la notte, il giorno dopo facciamo un’altra sosta a Macon per vedere la cittadina e per la notte ci fermiamo in un camping municipale subito dopo Aix les Bain, la mattina visitiamo la cittadina e si riparte per Grenoble. Sosta per la notte a ……………….., poi attacchiamo il Col del Lautaret siamo a Briancon, sosta per il pranzo e la spesa, poi si riparte, passiamo dal Monginevro e siamo in Italia. E così anche questa vacanza è terminata, è stata una bellissima esperienza che ci vede tornare a casa arricchiti di immagini, suoni, colori e profumi nuovi… portiamo nel cuore il ricordo di una terra meravigliosa e la speranza di poterci tornare…chissà!
1° equipaggio:
Mezzo: Camper Elnagh Duke 57 D anno 2010
Membri dell’equipaggio: Luca pilota e navigatore anni 41; Elena co-pilota e cuoca anni 38; Matilde addetta al cb anni 9, Francesco piccola peste anni 3.1/2, Mick, fox terrier, cane globe trotter anni 11.
2° equipaggio:
Mezzo: Camper Laika motorhome Rexosline anno 2010
Membri dell’equipaggio: Nonno Roberto, pilota assoluto, anni 65; nonna Anna, navigatrice e cuoca, anni 65.
Finalmente il 14 è arrivato e ci accingiamo a partire, come al solito non riusciamo a partire prima delle 19,il nostro intento è arrivare a Bagnolo S.Vito per una tappa all’outlet… dopo poco però decidiamo di fermarci a Pontremoli, in un’area di servizio per cenare perché Franci mostra segni di cedimento e vogliamo farlo mangiare prima che si addormenti. Arriviamo a B S Vito intorno alle 23.
15/07/11 Giornata dedicata allo shopping, ripartiamo dall’outlet intorno alle 14.00, la nostra meta è Merano dove ci fermeremo x la notte. Ci fermiamo a Bolzano per la spesa e giungiamo a Merano intorno alle 18.15 dove ci accoglie un temporale che non ci permette di recarci in centro, peccato perché questa città merita sempre una visitina.
16/07/11 Partiamo da Merano intorno alle 9.30, direzione P.sso del Rombo, alcuni ci dicono che siamo matti ad affrontare il passo in camper ma, dopo l’esperienza del Passo Gavia, nulla ci spaventa ….Il versante italiano come al solito è più brutto rispetto a quello austriaco, incontriamo un sacco di motociclisti ma fortunatamente nessun mezzo grosso perché in alcuni punti abbiamo dovuto fermarci anche per far passare altre auto. Arrivati al passo ci fermiamo per le foto di rito e ci accoglie un’aria frizzantina: 19°, risaliamo sul camper e scendiamo dal versante austriaco dove dobbiamo pagare €14 … però ci regalano l’adesivo J.
Per il pranzo decidiamo di fermarci a Solden, nel parcheggio del primo Despar che incontriamo.Ripartiamo poi alla volta della valle dell’Otztaler, dove abbiamo promesso a Matilde una visita al parco di Otzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. A Langhenfeld ci tentano le terme dell’Aquadom, grande complesso termale che abbiamo già visitato tre anni fa ma poi proseguiamo alla volta del parco che è soltanto a 8 km (A- 6441 Umhausen/Otzal). L’ingresso al parco ci costa €16.50 perché Francesco non paga ma, in compenso, il parcheggio costa €3.50. Per la visita ci dotano di una radio guida che ci spiega come erano fatte le case del villaggio neolitico, come vivevano ecc. Dopo una sosta d’obbligo ai “ giochi neolitici” ripartiamo verso le h 16.30, la nostra meta è Fussen, in Germania. Arriviamo a destinazione alle h18.30 ca e ci fermiamo in una delle due aree attrezzate presenti nella cittadina tedesca (Abt-Hafner-Strasse 9, 87629 Fussen ). Visita d’obbligo al supermercato Lidl, proprio davanti all’area, per comprare le “Kartoffel salad”, tanto amate da Luca.
17/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole così scarichiamo le biciclette per recarci a vedere il castello di Ludwing, 3km ca da Fussen. Arrivati là però ci aspetta un’amara sorpresa: per arrivare al castello c’è una lunga salita a piedi, così decidiamo di prendere il pulmino anche se il costo è di €3,00 a testa. Ci dirigiamo alla biglietteria ma troviamo quasi 200 persone in fila, facciamo un rapido calcolo e ci accorgiamo che per poter visitare il castello ci partirebbe tutta la giornata e ciò non era in programma perché, comunque, la nostra meta è l’Olanda, con grande rammarico dei bambini decidiamo così di rimandare la visita ad un altro viaggio. Torniamo quindi a Fussen, anche perchè nel frattempo il cielo si è rannuvolato e gli uomini corrono ai camper a chiudere gli oblò, visitiamo un mercatino delle ceramiche e il centro. Pranzo al camper o meglio, sul camper perché la temperatura è scesa notevolmente e verso le 14.30 ci rimettiamo in marcia. Durante la strada incontriamo forti temporali e tante code, evidentemente anche per i tedeschi questo è un week end da bollino rosso, finalmente arriviamo a destinazione alle ore 19.30 ca a Bad Schonborn, paese scelto perché l’area di sosta è proprio davanti ad uno stabilimento termale. Marito, figli e Mick scendono dal camper per un giretto di ricognizione ma tornano con la notizia che l’indomani le terme apriranno alle ore 14.00, ora abbiamo il dilemma su cosa fare … proseguire o perdere l’intera giornata per un bagno caldo???
18/07/11 Ovviamente la nostra scelta non poteva che cadere sulle terme! In mattinata, inforchiamo le biciclette per un giretto in paese dove facciamo la spesa, raccogliamo girasoli direttamente dal campo, lasciando l’importo dovuto in un’apposita cassetta e ammiriamo qualche cicogna che passeggia indisturbata in un prato. Alle 14 ci rechiamo subito alle terme (4 piscine interne e due esterne, non ci sono giochi per bambini ma idromassaggi, correnti e cascate a volontà) dove, per un importo totale di €25 (Francesco non ha pagato), possiamo stare dentro fino alle h 22 , noi però decidiamo di uscire alle 19 perché 5 ore a mollo ci sembrano più che sufficienti. Cena al camper e nanna.
19/07/11 Oggi giornata di trasferimento, direzione nord. Quando incontriamo il Reno decidiamo di uscire dall’autostrada x vedere un po’ di panorama e, a 20km ca da Boppard, ci fermiamo x mangiare in un bel parcheggio proprio sul fiume. Dopo pranzo ripartiamo e ci incasiniamo nel traffico di Koblenza alla ricerca di un centro commerciale che non troviamo. Ci fermiamo verso le 19 a Geldern-Wlabeck in un’area (Am Freibad 16, 47608 Geldern-Walbeck) sperduta in un bosco ma molto suggestiva a soli 3km dall’Olanda. Oggi è il mio compleanno, volevamo una “stube” ma da queste parti solo alberi … le candeline di rito con torta e spumante vengono comunque spente sotto la veranda immersi nel silenzio della natura …
20/07/11 Lasciamo la sperduta area intorno alle 10.30 e dopo pochi km, finalmente, entriamo in Olanda , subito non facciamo altro che incontrare prati, alberi, cavalli, mucche e … ciclisti. La nostra destinazione è Otterlo dove c’è un bel parco naturale. Ci fermiamo al parcheggio a mangiare, scarichiamo le bici e,quando siamo tutti pronti per partire, inizia un forte acquazzone … tutti sul camper ad aspettare che smetta… Purtroppo non smette ma la pioggia diminuisce d’intensità decidiamo così di tentare un’uscita in bicicletta dopo aver indossato le mantelle; arriviamo all’ingresso del parco (www.hogeveluwe.nl) ma decidiamo di non entrare visto il brutto tempo, la visita completa del parco infatti si estende su 22 km ca, x calmare un po’ i bambini che continuano a protestare energicamente decidiamo di fare un giro lungo le piste ciclabili, esterne al parco, che si inoltrano nel bosco. Rientriamo ai camper e dopo la merenda si riparte direzione Kampen dove c’è un parcheggio camper (N 52°33.171 E5°54.773) gratuito con acqua e scarico, per accedere al locale servizi c’è bisogno di un codice che, al momento, è 2021. Prima di cena facciamo un giro a piedi x il paese, carino ma praticamente deserto. Cena al camper giretto per il parco dove Franci e Mati si divertono a dar da mangiare ad anatre e germani e tutti a nanna.
21/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole e una temperatura mite, ci dirigiamo a Giethoorn dove c’è un’area camper (N 52° 43.279’ E06° 04.464’) ma noi preferiamo parcheggiare lungo la strada perché ci dobbiamo fermare solo per vedere il paese. Saliamo sulle nostre bici e ci dirigiamo al centro, questo è un paese molto suggestivo, la chiamano la Venezia del Nord, è formato da tanti canali navigabili, attraversati da ponticelli in legno che dividono casette molto curate con tetti di paglia e giardinetti verdissimi e pieni di fiori dove i bambini giocano indossando i giubbotti salvagente. Decidiamo di pranzare in uno dei tanti locali tipici che si affacciano sui canali e, dopo aver comprato ai bimbi le ciabatte fatte a zoccolo olandese, sazi e soddisfatti riprendiamo le bici, torniamo al camper e andiamo ad Urk. Arriviamo alle h15.30ca e ci fermiamo all’area camper sul porto (N52°39.594’ E05°35.997’ €11, passa un omino con una macchina elettrica a ritirarli ci sono docce, bagni e possibilità di scaricare le cassette, no acqua ), subito a piedi ci dirigiamo verso il centro dove gustiamo la nostra prima aringa cruda del viaggio, passiamo poi dal faro da dove si vedono in lontananza tante pale eoliche, tutte in fila, raggiungibili con la pista ciclabile. Decidiamo però, su insistenza dei bambini, di cercare un posto, lungo il porto, dove possano provare la canna da pesca acquistata prima di partire. Torniamo al camper, prendiamo l’attrezzatura e fino alle 18.30 facciamo “tentativi di pesca”, ovviamente non prendiamo niente ma i bambini sono comunque contenti. Torniamo al camper e, mentre i bimbi giocano con skate e biciclette, noi andiamo a provare la doccia.
22/07/11 Lasciamo Urk intorno alle 9.30 e raggiungiamo Hindeloopen, paesino anch’esso attraversato da canali ma niente a che vedere con Giethoorn, ci soffermiamo a vedere una sposa che arriva a bordo di una vecchia 500 rossa e, da una duna, guardiamo i surfisti che fanno le loro evoluzioni con kite surf; tornati al parcheggio, poco prima del paesino, pranziamo e poi ci dirigiamo verso la strada delle fattorie. Arriviamo a Aldfaers Erf Route –( http://www.aldfaerserf.nl/)e decidiamo di visitare la fattoria museo che incontriamo subito all’inizio del paese, il parcheggio si trova sul lato destro della strada. Il prezzo del biglietto per 2 adulti e 2 bambini è di €13.95 e, all’interno possiamo visitare la ricostruzione di una casa dell’800, l’officina di un fabbro, una chiesa, un cimitero e un biscottificio, in precedenti viaggi avevamo letto che facevano vedere come venivano fatti e cotti i biscotti, ma oggi la ragazza si limita solo a vendere i dolci già pronti; ci fa però assaggiare un liquore molto buono che non possiamo fare a meno di acquistare. All’esterno del museo ci sono recinti con vari animali, uno spazio per i giochi all’aperto ed uno al coperto. Usciti dal museo, che ha lasciato entusiasti i bimbi, ci dirigiamo a Den Helder nella speranza di trovare un’area di sosta per poi imbarcarci domani per Texel ma, arrivati là, visto che non troviamo alcun posto dove poterci fermare decidiamo subito di imbarcarci. All’imbarco paghiamo €60.00 non ci chiedono quante persone siamo ma la lunghezza del mezzo, noi siamo 7.20m ma con le biciclette in coda paghiamo la tariffa per i mezzi lunghi tra i 7.50m e gli 8.50. La traversata dura 1/2h e una volta sbarcati andiamo alla ricerca di un mini camping letto in un viaggio ma, non trovandolo, proviamo a chiedere in un altro ma la gentile signora ci dice che purtroppo non può accoglierci perché ha già troppa gente e i bagni non sono sufficienti, se dovesse subire un controllo la polizia potrebbe farle la multa. Decidiamo così di andare a vedere il campeggio De Krim, all’esterno notiamo subito che c’è anche un’area di sosta, gli uomini scendono a chiedere e quando tornano ci dicono soddisfatti che possiamo pernottare nell’area fuori dal campeggio con scarico e corrente, usufruire dei servizi e pure delle due piscine, una interna e l’altra esterna al prezzo di €31.00 se pensiamo che al mini camping ci hanno chiesto €30.00 ci sembra di aver fatto un affare.
23/07/11 Oggi tempo brutto e minaccia pioggia, tanto per cambiare, decidiamo così di recarci al faro ma andiamo tutti con i camper perchè non vogliamo rischiare, andando in bicicletta, di bagnarci. Scesi dal camper ci accorgiamo subito del forte vento che soffia, si riesce appena a camminare ma decidiamo comunque di andare sulla spiaggia, dove Mick si sfoga un po’ a correre e a giocare. Il faro è posto sopra una duna e per visitarlo si paga €3 a persona, Francesco non paga. Terminata la visita del faro andiamo a Vriendschap per informarci circa la possibilità di imbarcarsi per andare a vedere le foche. Arrivati là però la gentile signora ci dice che oggi le barche non partono a causa del brutto tempo e ci suggerisce di tornare l’indomani mattina così, se il tempo migliora, potremo prenotare la visita per domani alle 18.30. Visto che oggi non è possibile andare a vedere le foche nel loro habitat naturale decidiamo di andare ad Ecomare,dove le foche vengono accolte, curate e, dove possibile, riportate in mare. Dopo una sosta a De Koog, per la spesa e il pranzo, andiamo ad Ecomare, l’ingresso è di €24.50 per 2 adulti e 1 bambino (Franci al solito non ha pagato). Purtroppo piove tanto e spira un forte vento ma, muniti di mantelle non ci facciamo scoraggiare e ci avviciniamo con curiosità alle vasche esterne che ospitano le foche. La prima vasca contiene tre foche adulte tra cui una cieca, due vasche più piccole dove ci sono foche di appena 1 mese e mezzo e, dal vetro, possiamo vedere la zone della quarantena dove ci sono 8 fochine appena nate. Siamo tutti entusiasti di questi bellissimi animali e ci chiediamo come possano esserci persone che le uccidono, prendendole a bastonate, solo per mangiarne la carne o prenderne la pelliccia. L’ingresso ad Ecomare comprende anche la visita ad un acquario e ad altre sale dove attraverso immagini, filmati e oggetti vari viene mostrata l’importanza del mare e del suo ecosistema e la flora e la fauna della zona. La nostra visita termina alle ore 16.30ca e, visto che piove ancora molto forte, decidiamo di rilassarci nella piscina del campeggio. Ovviamente, vista la giornata uggiosa, la piscina è molto affollata e per noi, abituati all’acqua delle varie terme che visitiamo, l’acqua risulta un po’ freddina ma i bambini si divertono comunque molto a giocare con gli scivoli. Usciamo dalla piscina verso le 19.30 e, sempre accompagnati dalla pioggia insistente ci ritiriamo nei camper per la cena e la nanna.
24/07/11 Purtroppo ha piovuto tutta la notte e anche il risveglio avviene sotto la pioggia, accompagnata da un forte vento. Constatiamo amareggiati che la nostra gita in barca salta, ci rechiamo comunque a Oudeschild ma anche le barche che partono da lì hanno annullato le uscite fino a domani alle ore 19.00, chiediamo informazioni sulle previsioni del tempo ma ci dicono che sarà brutto anche domani, si prevedono miglioramenti forse martedì, a malincuore decidiamo allora di lasciare Texel, rinunciando definitivamente ad andare a vedere le foche nel loro habitat naturale. Peccato, ci consoliamo pensando che questa potrà essere un’ottima scusa per tornare un’altra volta da queste parti. Sbarcati a De Helder decidiamo di recarci ad Alkmaar, ma anche qua piove copiosamente così ci fermiamo in un parcheggio per mangiare e poi proseguiamo per Edam e Volendam. Lungo la strada incontriamo una zona, “Schermer”, dove si vedono molti mulini a vento e quando vediamo le indicazioni di un mulino museo decidiamo di seguirle. (Museo del Mulino Noordervaart nr 2, 1636 VL Schermerhorn). L’ingresso è di €4.00 e gli adulti e di €2.00 per i bambini dai 4 ai 12 anni, entriamo e con nostra grande sorpresa ci danno subito un depliant in italiano e ci invitano ad andare a vedere un filmato, sempre in Italiano, dove viene spiegata accuratamente la storia del mulino, come funzione e qual è il motivo della loro invenzione. Finito il filmato entriamo dentro un mulino vero e proprio, l’interno è ricostruito fedelmente e, nel pavimento a piano terra, ci sono inserti in vetro che ci permettono di vedere come lavorano le ruote dentate e la vite senza fine, si sale poi agli altri piani e si arriva fin sotto le pale, c’è anche la guida che indossa zoccoli in legno originali ma, ovviamente, parla in olandese e noi ci limitiamo ad osservare ed annuire. Ancora accompagnati dal tempaccio e dalle imprecazioni di Luca contro la pioggia e il vento, ci rimettiamo in marcia e arriviamo, verso le 16.45, all’area di Volendam vicino al porto (N 52° 29.398’ E 05° 03.613’) ma piove e non ci azzardiamo a scendere, ci consoliamo con una cioccolata calda. Passiamo quindi il resto del pomeriggio a fare puzzle e a giocare a giochi in scatola, senza disdegnare di accendere un po’ la stufa per scrollarci di dosso tutto l’umido che c’è. Dopo cena, finalmente, il vento e la pioggia ci concedono una tregua così usciamo. Per arrivare al centro di Volendam attraversiamo un porticciolo con locali e negozi e una strada in mezzo a casette molto particolari, lunghe e strette e con ampie finestre a vetri prive di tende e persiane attraverso le quali s’intravedono gli interni delle abitazioni. Volendam non è molto grande, si estende lungo un porticciolo da dove partono anche i battelli per Marken, è un posto molto commerciale ed è forse il primo posto, tra quelli visti fino ad oggi, dove di sera c’è gente, forse anche a causa dei tanti pub e locali vari che ci sono. Torniamo al camper soddisfatti di aver fatto anche oggi, dopo tanta pioggia, una passeggiata rigenerante.
25/07/11 Finalmente stamani ci svegliamo con il sole, stabiliamo di lasciare la sosta e di recarci a Marken. Arrivati a Monnickendam però decidiamo di parcheggiare i camper nel parcheggio all’inizio del paese e di recarci a Marken in bicicletta. A metà strada però inizia a gocciolare, così torniamo indietro passando però dal centro di Monnickendam e scopriamo un paesino davvero carino, il campanile della chiesa è caratterizzato da un carillon ma purtroppo è in ristrutturazione e non riusciamo a vederlo, un’altra cosa che contraddistingue questo paesino,secondo noi, sono i gatti rossi, ne vediamo davvero parecchi. Proseguiamo verso la nostra meta e, visto che ha smesso di piovere, lasciamo i camper in un parcheggio situato a metà circa del terrapieno che conduce a Marken. Questo è un paesino “very nice”, come lo ha definito una signora olandese, sul molo ci sono molti negozietti e case tipiche che si possono visitare gratuitamente lasciando un’offerta; inoltre troviamo anche molti italiani e spagnoli che prendono letteralmente d’assalto una baracchetta che vende pesce fritto, ovviamente, noi ci uniamo a loro e pranziamo lì. Finito di pranzare riprendiamo le biciclette e ci dirigiamo al faro, lungo una bella ciclabile di ¾ km dal centro del paese, tornando indietro ci intercetta una nuvoletta mascalzona fortunatamente, previdenti, avevamo portato con noi le mantelle. Dopo una sosta al Burger king, per fare merenda e per far svagare un po’ i piccoli nei giochi, ci rechiamo a Zaanse Schans dove è ricostruito un villaggio tipico (Kruideniermuseum) caratterizzato da case in legno e mulino a vento, alcuni visitabili in cui si taglia la legna, si fa il formaggio ed altro, purtroppo però arriviamo alle 17.45 e il centro sta chiudendo così possiamo entrare per vedere il villaggio ma i mulini e i negozi sono già chiusi. (All’ingresso del villaggio c’è un grande parcheggio: l’importo per la 1° mezz’ora è di € 1,00, ma se si va oltre si deve pagare €7,00.) Lasciata Zaanse Schans ci rechiamo ad Amsterdam, optiamo per andare in campeggio e, da lì, andare domani a vedere la città. In precedenti viaggio avevamo letto che c’è un campeggio a 5 Km dal centro: Camping Zeeburg, ci rechiamo là. Lungo la strada che porta al campeggio iniziamo a vedere ragazzi che, con zaino in spalla si incamminano e, subito prima di arrivare, notiamo una baraccopoli… arriviamo quindi al campeggio ed è veramente un posto molto caotico ed affollato e, quando ci dicono che non c’è posto, quasi quasi siamo contenti; ci indirizzano in un altro campeggio, anche se è a 12 Km dalla città, decidiamo di provare. Il campeggio è il Gaaster Camping Amsterdam (Loosdrechtdreef 7, 1108 Az Amsterdam) ci chiedono €34,00 a notte per 2 adulti, 2 bambini e 1 cane, anche se il tipo della reception non è stato affatto simpatico né gentile decidiamo di fermarci perché ormai si è fatto tardi e comunque il campeggio è bello e sicuramente più tranquillo dell’altro. Andiamo a letto presto perché domani Amsterdam ci attende.
26/07/11 Oggi Amsterdam, personalmente per me è la terza volta che visito questa città ma trovo che abbia un fascino del tutto particolare. Ci svegliamo presto, facciamo i biglietti per i mezzi pubblici alla reception del campeggio dove ci danno anche di piantina della città (il biglietto, anche per i bambini di 3 anni, è di €7.00 ma vale 24h ) e, dopo aver preso una metro (53) e un pullman (59) (la linea della metro era interrotta a metà percorso per lavori), alle ore 10.00 siamo già in città. Scendiamo alla stazione e ci imbattiamo subito in una strada un po’ malfamata piena di coffe shop e di locali un po’ ambigui; arriviamo in piazza Dam, in pieno centro e dobbiamo combattere con Matilde perché vuole entrare al museo delle cere “Madamme Tussout” ma c’è già una lunga fila e, sinceramente, questo museo non era in programma. Decidiamo di incamminarci verso la casa di Anna Frank ma, mentre stiamo per lasciare la piazza, mi accorgo con vero terrore che Francesco non è più nel passeggino né in piedi vicino a noi… mi guardo intorno allarmatissima e lo vedo dall’altra parte della piazza, in lacrime, trattenuto da una signora che, fortunatamente lo ha fermato mentre cercava di attraversare la strada per raggiungerci, rischiando di essere investito da bici, macchine o peggio tram. Francesco è veramente un terremoto un momento è in posto e il momento dopo è già in un altro, non sta mai fermo; questa esperienza è stata un po’ traumatica per tutti ma a lui è servita per fargli capire che quando si è in giro, soprattutto in una città straniera dove non si capisce la lingua, non bisogna mai allontanarsi, soprattutto senza avvertire e comunque la colpa è anche nostra perché, conoscendo il tipo mooolto vivace, avremmo dovuto prevenire. Subito dopo averlo riabbracciato abbiamo scritto sulle mani dei bimbi numero di telefono e nome del campeggio, così come avevamo già fatto lo scorso anno a Parigi e ci siamo anche fatti una risata quando mio padre mi ha ricordato che io, poco più grande di Francesco, ho rischiato di perdermi in quel di Parigi…tale madre, tale figlio. Arrivati alla casa di Anna Frank abbiamo trovato anche qua una lunghissima fila così abbiamo desistito dall’entrare, proponendoci di passare più tardi; pranzo da Mc Donalds (dove si paga pure la toilette €0.50). Dopo pranzo abbiamo continuato il nostro giro turistico e, tra gli altri luoghi, siamo entrati anche dentro l’Hard Rock caffè e in un “ bull dog caffè”, per prendere dei regali, quest’ultimo locale ci ha visti uscire un po’ storditi, infatti nell’aria aleggiava uno strano odorino…
Ci siamo recati poi al Museo di Van Gogh e finalmente abbiamo trovato una fila ragionevole, il biglietto di ingresso è di €14,00 per gli adulti e i bambini fino a 17 anni entrano gratis. Il museo ci è piaciuto molto anche se erano presenti anche opere di altri artisti e Matilde si è un po’ arrabbiata perché non ha trovato il suo quadro preferito : notte stellata, abbiamo saputo poi che si trova al museo di arte moderna di New York.Usciti dal museo abbiamo deciso di prendere il battello per ammirare la città anche dai canali, è stato un bel giro della durata di 1h, peccato che la guida parlava solo in olandese tedesco e inglese però almeno i depliants erano in italiano. Per questa gita abbiamo pagato €9,00 per gli adulti e €5.50 per i bambini sopra i 4 anni. Scesi dal battello abbiamo fatto ancora un giro a piedi in questa città così particolare e poi siamo tornati alla stazione dove abbiamo ripreso il pullman. Siamo rientrati ai camper alle 20.30, questa giornata è stata molto bella e soddisfacente perché siamo riusciti, anche in un solo giorno, a vedere molto di Amsterdam, i bimbi sono stati bravissimi, Matilde ha camminato per tutto il tempo senza mai lamentarsi, certo non sono mancate le emozioni e a mio marito è rimasto il rammarico di non aver visitato il Red light district, cosa che io avevo già visto anni indietro e, a mio avviso, è comunque una cosa caratteristica che fa parte di Amsterdam, ma lui si è vergognato a chiedere indicazioni su come raggiungerlo J
27/07/11 Stamani ci siamo svegliati con tutta calma e abbiamo lasciato il campeggio alle ore 11.00, destinazione Harlem. Arrivati in città abbiamo girato parecchio per riuscire a trovare un parcheggio e, alla fine, abbiamo sostato nel parcheggio dell’Ikea all’inizio della città, dopo un giretto nel negozio dove i bambini si sono sfogati a giocare nell’area a loro destinata e dove abbiamo mangiato, abbiamo preso le bici e ci siamo recati in centro. All’inizio del paese c’è un bel castelletto sul canale che indica la porta d’ingresso, la piazza principale è molto bella e ospita una grande cattedrale e, tutt’intorno, si snodano viuzze pedonali e noi, dopo aver girovagato un po’, ci siamo letteralmente incantati a visitare un negozio di biciclette. Harlem è conosciuta come la città degli antiquari, noi non ne abbiamo visti molti ma comunque la città merita senz’altro una sosta. Siamo tornati al camper alle ore 17.00 e, dopo la solita merenda, siamo partiti destinazione Gouda, passando per la via dei tulipani, anche se questo non è il periodo della fioritura ci accontenteremo di vederne le colture. Arriviamo a Gouda verso le 19.00 ma non troviamo l’area di sosta che avevamo trovato su internet prima di partire, facciamo due o tre giri passando in strade veramente strette e, finalmente, dopo tante imprecazioni da parte dei guidatori riusciamo ad uscire dalle viuzze. Decidiamo così di recarci ad Alblasserdam dove sappiamo esserci una sosta vicino al porto; questo posto dista solo a 3.5Km dalla zona dei mulini: Kinderdijk così domani mattina potremo andarci in bicicletta visto che là gli spazi per parcheggiare ci hanno detto essere pochi.
28/07/11 Stamani il cielo è grigio così siamo indecisi se prendere le bici per andare a vedere i mulini o andare direttamente in camper, mentre stiamo meditando sul da farsi esce uno spiraglio di sole così optiamo per le bici. La passeggiata è piacevole 4/5 km per lo più in mezzo ai campi e i mulini si iniziano a vedere molto presto lungo la strada, sicuramente il paesaggio si gusta di più così che non arrivando in camper. Un mulino si può visitare però, avendo già visto quello di Schermerhorn, decidiamo di non entrare ma ci soffermiamo, per la gioia di Franci, a vedere una stazione di pompaggio a gasolio con viti senza fine esterne dove c’è pure una gru al lavoro per rimuovere i rami dal canale. Dopo un giretto nel negozio di souvenir, per l’immancabile magnete da attaccare al frigo e dopo aver preso un discreto caffè, facciamo ritorno al camper, lungo la strada ci fermiamo in un bel forno e, oltre al pane, compriamo delle ottime paste alla mela e alla ciliegia. Dopo pranzo ci rechiamo in centro e, dopo aver fatto giri e rigiri per trovare la strada, siamo arrivati ad un Lidl… è incredibile come in Olanda non esistano grandi centri commerciali fuori dalle città. Alle 17.30 arriviamo a Delft, cittadina molto bella attraversata da tanti canali e ponticelli, famosa per la sua porcellana bianca e blu; molto bella la piazza centrale con l’edificio del municipio e la chiesa: Niuewe Kerk, dove si racconta che avvenne un’apparizione miracolosa della Vergine Maria. Per dormire torniamo alla sosta di ieri ad Alblasserdam, posto tranquillo proprio sul porto, ci sono 14 posti di cui uno per la sosta breve, per lo scarico e per il carico dell’acqua occorrono rispettivamente €0.50.
29/07/11 Stamani partenza dall’area di sosta con tutta calma e, dopo la tappa al supermercato per comprare delle deliziose birre rosè analcoliche acquistate ieri, ci dirigiamo alle isole dello Zeeland. La prima tappa la facciamo ad Ouddorp per vedere un faro, pranziamo e andiamo a passeggiare sulla spiaggia, il faro è irraggiungibile perché rimane sopra una duna recintata ma, in compenso, passeggiando sulla spiaggia avvistiamo una foca che nuota a pochi metri dalla riva, è un’emozione grandissima vedere come ogni tanto tira fuori il muso per darsi un’occhiata intorno, siamo molto soddisfatti di questo incontro inaspettato perché, in qualche modo, ci ha ripagato della mancata escursione con il battelli all’isola di Texel. Contenti ripartiamo per Zierikzee ma, lungo il tragitto, vedo un’insegna che indica Port Zeland e a me e a mio padre Roberto viene un’illuminazione, è lo stesso villaggio turistico che ci ha ospitati nel lontano 1993… non possiamo esimerci dal fermarci. Emozionati e curiosi ci aggiriamo per le stradine del villaggio e entriamo nella zona dei negozi e della piscina e, con piacere, vediamo che non è cambiato molto. Dopo aver spedito una cartolina a chi era con noi in quella bella vacanza facciamo ritorno ai camper e dopo la solita merenda ripartiamo. Arriviamo a Zierikzee intorno alle 18.00, parcheggiamo il camper in un parcheggio vicino al porto canale, proprio vicino ad un mulino e, dopo aver indossato stivali e mantelle per la pioggia, che ci serviranno giusto per scendere perché poi smette, andiamo a visitare la cittadina che risulta essere molto bella, caratterizzata da un dedalo di viuzze, peccato che la bella piazza centrale sia occupata dal luna park e non si riesce a vedere un granchè. Rientriamo ai camper alle 19.45 e decidiamo di rischiare fermandoci qua per la notte, cartelli di divieto non ce ne sono, speriamo che nessuno venga a mandarci via.
30/07/11 Fortunatamente la notte è passata tranquilla, al risveglio decidiamo di fare nuovamente un giro per il paesino visto che ieri sera ci è piaciuto molto. Alle 10.30ca ci dirigiamo verso Burg-Haamstede, andiamo a vedere il faro (Nieuw-Haamstede) ma rimaniamo delusi perché è in mezzo al verde, recintato e la spiaggia per fare una passeggiata è lontana. Decidiamo così di recarci in centro, parcheggiamo in un parcheggio all’inizio del paese e, dopo aver mangiato dell’ottimo pesce fritto acquistato ad una baracchina andiamo a visitare il paese, carino ma piccolino. Matilde trova un depliant in cui capisce che, anche qua, organizzano escursioni con le barche per andare a vedere le foche così andiamo ad un centro informazioni a chiedere ma, evidentemente, questa gita “un sa da fare” perché l’ultima escursione l’hanno fatta ieri e la prossima ci sarà il 9 agosto e noi, ahimè, saremo già a casa. Decidiamo però di recarci alla diga sperando di avere un po’ di fortuna ed avvistare qualche “seedogs” come le chiamano loro. Subito dopo la diga troviamo un parcheggio, per la gioia di Franci, proprio sotto una pala eolica e ci dirigiamo verso una piccola baia dove c’è un allevamento di ostriche o almeno così crediamo. Mentre noi ci stiamo dirigendo sopra una duna per andare a vedere il mare Luca ci chiama a gran voce perché ha avvistato due foche placidamente sdraiate sopra la recinzione dell’allevamento. La foca più grande è marrone e si muove poco mentre la più piccola è chiara, quasi bianca e si diletta in esercizi di stretching, rimaniamo incantati a guardarle con il binocolo e a scattare fotografie per quasi mezz’ora, poi mentalmente le salutiamo ringraziandole di essersi mostrate. Torniamo a Burg-Haamstede con l’intenzione di recarci in campeggio, sappiamo che ce n’è uno molto bello con piscina riscaldata, arriviamo al campeggio Geesterland ma notiamo con disappunto che i cani non sono graditi, scendiamo comunque a chiedere ma ci dicono che è completo. Inizialmente siamo un po’ incerti sul da farsi se tentare in un altro campeggio o dirigerci verso l’ultima isola dello Zeeland. Alla fine optiamo per l’ultima soluzione e andiamo a Middelburg, qua troviamo un parcheggio per camper vicino alla stazione si paga €1.70 l’ora fino alle ore21.00 e visto che è abbastanza presto e che il paese, almeno visto dal camper, non ci sembra un granché bello decidiamo di recarci a Westcapelle a vedere il faro e poi tornare più tardi per la notte. Westcapelle ci sembra subito più carina, il faro in realtà non è il massimo perché è in mezzo al cemento sopra una diga ma, nell’insieme, il tutto non stona e il paesaggio non è male. Anche se tira un forte vento decidiamo di percorre la diga fino in fondo perché abbiamo notato, arrivando, che c’è un piccolo museo all’aperto della 2° guerra mondiale e, presso un rivenditore di pesce fritto e patatine c’è un gonfiabile, così Francesco e Matilde possono sfogarsi un po’. Finita la visita al museo, i giochi e dopo aver mangiato patatine e muscoli fritti, torniamo ai camper per il caffè. Decidiamo poi di tornare a Middelburg per la nostra ultima notte olandese. Mentre siamo fuori dai camper a parlare, arriva un furgone americano tipo A-Team e scendono un uomo e una donna che ci guardano e girano un po’ intorno ai camper, noi li guardiamo un po’ sorpresi ma poi iniziano a parlare e ci dicono che sono venuti a vedere quanti camper c’erano in quest’area perché loro curano un sito dove vengono monitorati i punti di sosta camper rilevando le presenze, ci raccontano poi un mucchio di aneddoti sulla loro vita e sulle usanze olandesi: lei francese lui olandese orgogliosissimo del suo furgone americano con cui hanno girato Italia e Francia. Devo dire che sono due tipi un po’ strani ma simpatici e a me personalmente danno la possibilità di rispolverare seriamente un po’ di inglese, prima di andarsene, alle 23.45, ci danno il loro sito web dove dicono esserci descritti, oltre ai vari punti sosta, i loro viaggi. Questo incontro è stato piacevole, è sempre bello parlare con persone nuove, c’è sempre da imparare e noi, ieri, abbiamo capito un po’ di più di questo popolo olandese bello ma strano … in fondo la caratteristica del viaggiare in camper è proprio questa, ti dà la possibilità di far incontri inattesi e magari strani ma che ti arricchiscono, così come ogni nuova esperienza.
31/07/11 Stamani ci svegliamo alle 8.30 e ci rechiamo a scaricare all’area che ci ha indicato il tipo conosciuto ieri sera ( via Oudeverseweg a Middelburg) , dopo le operazioni di carico e scarico ci dirigiamo nuovamente a Westcapelle, parcheggiamo alla diga, prendiamo le biciclette e ci rechiamo nel vicino paese di Domberg, è un posto molto turistico con un sacco di gente seduta ai caffè e tanti negozi, proprio per questo anche oggi che è domenica le attività commerciali sono tutte aperte, così ne approfittiamo per visitare l’ennesimo negozio di biciclette: siamo affascinati da queste mastodontiche bici che gli olandesi usano per recarsi in qualsiasi posto, è il mezzo di trasporto più usato in Olanda, peccato che il prezzo sia veramente un po’ troppo alto, ci limitiamo a comprare solo degli accessori. Torniamo al camper per il pranzo e poi partiamo in direzione di Anversa, a malincuore ci accingiamo a lasciare l’Olanda. Siamo in autostrada e, ad un tratto, vediamo una centrale nucleare, rimaniamo molto stupiti perché è la prima che vediamo in Olanda, ci avviciniamo sempre di più quando troviamo il cartello che ci indica che siamo in Belgio, la centrale è belga, ci sembrava strano. Subito notiamo la diversità di paesaggio e la poca cura delle strade, ci sembra di essere in Italia, rimpiangiamo subito l’Olanda e il pensiero ci corre al paragone che solitamente facciamo passando dall’Austria all’Italia, qua è la stessa cosa. Arriviamo ad Anversa, abbiamo l’indirizzo di un’area di sosta ma la città ci fa una brutta impressione, sporca, poco curata e con ceffi poco raccomandabili per le strade, decidiamo così di non fermarci e proseguire verso Brugge. Troviamo un’area (Kampeerauterrein, Ringlaan/Bargeeweg) carina, a 2km dal centro, a ridosso di un porticciolo privato, c’è acqua corrente e la possibilità di carico e scarico, è abbastanza affollata, ma riusciamo a trovare due posti anche se non siamo vicini. Paghiamo €22.50 ma per caricare l’acqua occorrono altri €0.50. Dopo cena passeggiata notturna per Brugge, bellissima cittadina dove ogni scorcio meriterebbe una fotografia.
01/08/11 E siamo arrivati al 1° di Agosto e il nostro meraviglioso viaggio sta giungendo al termine, oggi visitiamo Brugge con le biciclette, è veramente un posto caratteristico e suggestivo con imponenti edifici realizzati con una particolare architettura. Scesi dalle bici passeggiamo per il centro, ci sono moltissime cioccolaterie, negozi di dolciumi e caramelle e altri di birre, la birra belga è veramente buona, leggiamo che ce ne sono 780 tipi diversi e qualcuna, non possiamo fare a meno di assaggiarla. Luca si ripropone di trovare un supermercato per far acquisti in grande stile. Ci aggiriamo per la città ammirando ogni chiesa, ogni scorcio e lottiamo con Francesco perché vorrebbe fare il giro della città in carrozza e con Matilde che vorrebbe farlo con il traghetto, visto che non riescono a mettersi d’accordo decidiamo di non fare né l’una né l’altra cosa ma di continuare il giro turistico con le bike. Tornati al camper pranziamo e dopo un pennichella causata dall’ultima birra acquistata di 12° gradi, ripartiamo in direzione Gent…è sì, stiamo proprio scendendo, siamo sulla via del ritorno. Passiamo dentro Gent alla ricerca di un parcheggio per vedere la città ma, come successo per Anversa, questa città non ci fa una bella impressione, caos per le strade, edifici malridotti e strani ceffi così, dopo aver girato e rigirato per trovare un posto e aver quasi preso una multa da una poliziotta poco ospitale, decidiamo di lasciare definitivamente il Belgio, non prima però di esserci fermati ad acquistare … birre. Ci fermiamo a Bavay in un area di sosta appena entrati in Francia.
Dal 2/08/11 al 08/08/11 Si riparte verso Reims, vogliamo vedere la cattedrale, già lo scorso anno ci volevamo fermare ma non lo abbiamo fatto così ci fermiamo oggi. La cattedrale è molto bella e imponente, finita la visita andiamo a Troyes, città con case a graticcio, anch’essa molto particolare, sicuramente merita una fermata. Sosta per la notte in un’area sul Lac d’Orient (N 48°30'234 E 4°33’453). Si riparte poi alla volta di Digione, poco dopo la città troviamo un’area per fermarci per la notte, il giorno dopo facciamo un’altra sosta a Macon per vedere la cittadina e per la notte ci fermiamo in un camping municipale subito dopo Aix les Bain, la mattina visitiamo la cittadina e si riparte per Grenoble. Sosta per la notte a ……………….., poi attacchiamo il Col del Lautaret siamo a Briancon, sosta per il pranzo e la spesa, poi si riparte, passiamo dal Monginevro e siamo in Italia. E così anche questa vacanza è terminata, è stata una bellissima esperienza che ci vede tornare a casa arricchiti di immagini, suoni, colori e profumi nuovi… portiamo nel cuore il ricordo di una terra meravigliosa e la speranza di poterci tornare…chissà!
1° equipaggio:
Mezzo: Camper Elnagh Duke 57 D anno 2010
Membri dell’equipaggio: Luca pilota e navigatore anni 41; Elena co-pilota e cuoca anni 38; Matilde addetta al cb anni 9, Francesco piccola peste anni 3.1/2, Mick, fox terrier, cane globe trotter anni 11.
2° equipaggio:
Mezzo: Camper Laika motorhome Rexosline anno 2010
Membri dell’equipaggio: Nonno Roberto, pilota assoluto, anni 65; nonna Anna, navigatrice e cuoca, anni 65.
Finalmente il 14 è arrivato e ci accingiamo a partire, come al solito non riusciamo a partire prima delle 19,il nostro intento è arrivare a Bagnolo S.Vito per una tappa all’outlet… dopo poco però decidiamo di fermarci a Pontremoli, in un’area di servizio per cenare perché Franci mostra segni di cedimento e vogliamo farlo mangiare prima che si addormenti. Arriviamo a B S Vito intorno alle 23.
15/07/11 Giornata dedicata allo shopping, ripartiamo dall’outlet intorno alle 14.00, la nostra meta è Merano dove ci fermeremo x la notte. Ci fermiamo a Bolzano per la spesa e giungiamo a Merano intorno alle 18.15 dove ci accoglie un temporale che non ci permette di recarci in centro, peccato perché questa città merita sempre una visitina.
16/07/11 Partiamo da Merano intorno alle 9.30, direzione P.sso del Rombo, alcuni ci dicono che siamo matti ad affrontare il passo in camper ma, dopo l’esperienza del Passo Gavia, nulla ci spaventa ….Il versante italiano come al solito è più brutto rispetto a quello austriaco, incontriamo un sacco di motociclisti ma fortunatamente nessun mezzo grosso perché in alcuni punti abbiamo dovuto fermarci anche per far passare altre auto. Arrivati al passo ci fermiamo per le foto di rito e ci accoglie un’aria frizzantina: 19°, risaliamo sul camper e scendiamo dal versante austriaco dove dobbiamo pagare €14 … però ci regalano l’adesivo J.
Per il pranzo decidiamo di fermarci a Solden, nel parcheggio del primo Despar che incontriamo.Ripartiamo poi alla volta della valle dell’Otztaler, dove abbiamo promesso a Matilde una visita al parco di Otzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. A Langhenfeld ci tentano le terme dell’Aquadom, grande complesso termale che abbiamo già visitato tre anni fa ma poi proseguiamo alla volta del parco che è soltanto a 8 km (A- 6441 Umhausen/Otzal). L’ingresso al parco ci costa €16.50 perché Francesco non paga ma, in compenso, il parcheggio costa €3.50. Per la visita ci dotano di una radio guida che ci spiega come erano fatte le case del villaggio neolitico, come vivevano ecc. Dopo una sosta d’obbligo ai “ giochi neolitici” ripartiamo verso le h 16.30, la nostra meta è Fussen, in Germania. Arriviamo a destinazione alle h18.30 ca e ci fermiamo in una delle due aree attrezzate presenti nella cittadina tedesca (Abt-Hafner-Strasse 9, 87629 Fussen ). Visita d’obbligo al supermercato Lidl, proprio davanti all’area, per comprare le “Kartoffel salad”, tanto amate da Luca.
17/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole così scarichiamo le biciclette per recarci a vedere il castello di Ludwing, 3km ca da Fussen. Arrivati là però ci aspetta un’amara sorpresa: per arrivare al castello c’è una lunga salita a piedi, così decidiamo di prendere il pulmino anche se il costo è di €3,00 a testa. Ci dirigiamo alla biglietteria ma troviamo quasi 200 persone in fila, facciamo un rapido calcolo e ci accorgiamo che per poter visitare il castello ci partirebbe tutta la giornata e ciò non era in programma perché, comunque, la nostra meta è l’Olanda, con grande rammarico dei bambini decidiamo così di rimandare la visita ad un altro viaggio. Torniamo quindi a Fussen, anche perchè nel frattempo il cielo si è rannuvolato e gli uomini corrono ai camper a chiudere gli oblò, visitiamo un mercatino delle ceramiche e il centro. Pranzo al camper o meglio, sul camper perché la temperatura è scesa notevolmente e verso le 14.30 ci rimettiamo in marcia. Durante la strada incontriamo forti temporali e tante code, evidentemente anche per i tedeschi questo è un week end da bollino rosso, finalmente arriviamo a destinazione alle ore 19.30 ca a Bad Schonborn, paese scelto perché l’area di sosta è proprio davanti ad uno stabilimento termale. Marito, figli e Mick scendono dal camper per un giretto di ricognizione ma tornano con la notizia che l’indomani le terme apriranno alle ore 14.00, ora abbiamo il dilemma su cosa fare … proseguire o perdere l’intera giornata per un bagno caldo???
18/07/11 Ovviamente la nostra scelta non poteva che cadere sulle terme! In mattinata, inforchiamo le biciclette per un giretto in paese dove facciamo la spesa, raccogliamo girasoli direttamente dal campo, lasciando l’importo dovuto in un’apposita cassetta e ammiriamo qualche cicogna che passeggia indisturbata in un prato. Alle 14 ci rechiamo subito alle terme (4 piscine interne e due esterne, non ci sono giochi per bambini ma idromassaggi, correnti e cascate a volontà) dove, per un importo totale di €25 (Francesco non ha pagato), possiamo stare dentro fino alle h 22 , noi però decidiamo di uscire alle 19 perché 5 ore a mollo ci sembrano più che sufficienti. Cena al camper e nanna.
19/07/11 Oggi giornata di trasferimento, direzione nord. Quando incontriamo il Reno decidiamo di uscire dall’autostrada x vedere un po’ di panorama e, a 20km ca da Boppard, ci fermiamo x mangiare in un bel parcheggio proprio sul fiume. Dopo pranzo ripartiamo e ci incasiniamo nel traffico di Koblenza alla ricerca di un centro commerciale che non troviamo. Ci fermiamo verso le 19 a Geldern-Wlabeck in un’area (Am Freibad 16, 47608 Geldern-Walbeck) sperduta in un bosco ma molto suggestiva a soli 3km dall’Olanda. Oggi è il mio compleanno, volevamo una “stube” ma da queste parti solo alberi … le candeline di rito con torta e spumante vengono comunque spente sotto la veranda immersi nel silenzio della natura …
20/07/11 Lasciamo la sperduta area intorno alle 10.30 e dopo pochi km, finalmente, entriamo in Olanda , subito non facciamo altro che incontrare prati, alberi, cavalli, mucche e … ciclisti. La nostra destinazione è Otterlo dove c’è un bel parco naturale. Ci fermiamo al parcheggio a mangiare, scarichiamo le bici e,quando siamo tutti pronti per partire, inizia un forte acquazzone … tutti sul camper ad aspettare che smetta… Purtroppo non smette ma la pioggia diminuisce d’intensità decidiamo così di tentare un’uscita in bicicletta dopo aver indossato le mantelle; arriviamo all’ingresso del parco (www.hogeveluwe.nl) ma decidiamo di non entrare visto il brutto tempo, la visita completa del parco infatti si estende su 22 km ca, x calmare un po’ i bambini che continuano a protestare energicamente decidiamo di fare un giro lungo le piste ciclabili, esterne al parco, che si inoltrano nel bosco. Rientriamo ai camper e dopo la merenda si riparte direzione Kampen dove c’è un parcheggio camper (N 52°33.171 E5°54.773) gratuito con acqua e scarico, per accedere al locale servizi c’è bisogno di un codice che, al momento, è 2021. Prima di cena facciamo un giro a piedi x il paese, carino ma praticamente deserto. Cena al camper giretto per il parco dove Franci e Mati si divertono a dar da mangiare ad anatre e germani e tutti a nanna.
21/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole e una temperatura mite, ci dirigiamo a Giethoorn dove c’è un’area camper (N 52° 43.279’ E06° 04.464’) ma noi preferiamo parcheggiare lungo la strada perché ci dobbiamo fermare solo per vedere il paese. Saliamo sulle nostre bici e ci dirigiamo al centro, questo è un paese molto suggestivo, la chiamano la Venezia del Nord, è formato da tanti canali navigabili, attraversati da ponticelli in legno che dividono casette molto curate con tetti di paglia e giardinetti verdissimi e pieni di fiori dove i bambini giocano indossando i giubbotti salvagente. Decidiamo di pranzare in uno dei tanti locali tipici che si affacciano sui canali e, dopo aver comprato ai bimbi le ciabatte fatte a zoccolo olandese, sazi e soddisfatti riprendiamo le bici, torniamo al camper e andiamo ad Urk. Arriviamo alle h15.30ca e ci fermiamo all’area camper sul porto (N52°39.594’ E05°35.997’ €11, passa un omino con una macchina elettrica a ritirarli ci sono docce, bagni e possibilità di scaricare le cassette, no acqua ), subito a piedi ci dirigiamo verso il centro dove gustiamo la nostra prima aringa cruda del viaggio, passiamo poi dal faro da dove si vedono in lontananza tante pale eoliche, tutte in fila, raggiungibili con la pista ciclabile. Decidiamo però, su insistenza dei bambini, di cercare un posto, lungo il porto, dove possano provare la canna da pesca acquistata prima di partire. Torniamo al camper, prendiamo l’attrezzatura e fino alle 18.30 facciamo “tentativi di pesca”, ovviamente non prendiamo niente ma i bambini sono comunque contenti. Torniamo al camper e, mentre i bimbi giocano con skate e biciclette, noi andiamo a provare la doccia.
22/07/11 Lasciamo Urk intorno alle 9.30 e raggiungiamo Hindeloopen, paesino anch’esso attraversato da canali ma niente a che vedere con Giethoorn, ci soffermiamo a vedere una sposa che arriva a bordo di una vecchia 500 rossa e, da una duna, guardiamo i surfisti che fanno le loro evoluzioni con kite surf; tornati al parcheggio, poco prima del paesino, pranziamo e poi ci dirigiamo verso la strada delle fattorie. Arriviamo a Aldfaers Erf Route –( http://www.aldfaerserf.nl/)e decidiamo di visitare la fattoria museo che incontriamo subito all’inizio del paese, il parcheggio si trova sul lato destro della strada. Il prezzo del biglietto per 2 adulti e 2 bambini è di €13.95 e, all’interno possiamo visitare la ricostruzione di una casa dell’800, l’officina di un fabbro, una chiesa, un cimitero e un biscottificio, in precedenti viaggi avevamo letto che facevano vedere come venivano fatti e cotti i biscotti, ma oggi la ragazza si limita solo a vendere i dolci già pronti; ci fa però assaggiare un liquore molto buono che non possiamo fare a meno di acquistare. All’esterno del museo ci sono recinti con vari animali, uno spazio per i giochi all’aperto ed uno al coperto. Usciti dal museo, che ha lasciato entusiasti i bimbi, ci dirigiamo a Den Helder nella speranza di trovare un’area di sosta per poi imbarcarci domani per Texel ma, arrivati là, visto che non troviamo alcun posto dove poterci fermare decidiamo subito di imbarcarci. All’imbarco paghiamo €60.00 non ci chiedono quante persone siamo ma la lunghezza del mezzo, noi siamo 7.20m ma con le biciclette in coda paghiamo la tariffa per i mezzi lunghi tra i 7.50m e gli 8.50. La traversata dura 1/2h e una volta sbarcati andiamo alla ricerca di un mini camping letto in un viaggio ma, non trovandolo, proviamo a chiedere in un altro ma la gentile signora ci dice che purtroppo non può accoglierci perché ha già troppa gente e i bagni non sono sufficienti, se dovesse subire un controllo la polizia potrebbe farle la multa. Decidiamo così di andare a vedere il campeggio De Krim, all’esterno notiamo subito che c’è anche un’area di sosta, gli uomini scendono a chiedere e quando tornano ci dicono soddisfatti che possiamo pernottare nell’area fuori dal campeggio con scarico e corrente, usufruire dei servizi e pure delle due piscine, una interna e l’altra esterna al prezzo di €31.00 se pensiamo che al mini camping ci hanno chiesto €30.00 ci sembra di aver fatto un affare.
23/07/11 Oggi tempo brutto e minaccia pioggia, tanto per cambiare, decidiamo così di recarci al faro ma andiamo tutti con i camper perchè non vogliamo rischiare, andando in bicicletta, di bagnarci. Scesi dal camper ci accorgiamo subito del forte vento che soffia, si riesce appena a camminare ma decidiamo comunque di andare sulla spiaggia, dove Mick si sfoga un po’ a correre e a giocare. Il faro è posto sopra una duna e per visitarlo si paga €3 a persona, Francesco non paga. Terminata la visita del faro andiamo a Vriendschap per informarci circa la possibilità di imbarcarsi per andare a vedere le foche. Arrivati là però la gentile signora ci dice che oggi le barche non partono a causa del brutto tempo e ci suggerisce di tornare l’indomani mattina così, se il tempo migliora, potremo prenotare la visita per domani alle 18.30. Visto che oggi non è possibile andare a vedere le foche nel loro habitat naturale decidiamo di andare ad Ecomare,dove le foche vengono accolte, curate e, dove possibile, riportate in mare. Dopo una sosta a De Koog, per la spesa e il pranzo, andiamo ad Ecomare, l’ingresso è di €24.50 per 2 adulti e 1 bambino (Franci al solito non ha pagato). Purtroppo piove tanto e spira un forte vento ma, muniti di mantelle non ci facciamo scoraggiare e ci avviciniamo con curiosità alle vasche esterne che ospitano le foche. La prima vasca contiene tre foche adulte tra cui una cieca, due vasche più piccole dove ci sono foche di appena 1 mese e mezzo e, dal vetro, possiamo vedere la zone della quarantena dove ci sono 8 fochine appena nate. Siamo tutti entusiasti di questi bellissimi animali e ci chiediamo come possano esserci persone che le uccidono, prendendole a bastonate, solo per mangiarne la carne o prenderne la pelliccia. L’ingresso ad Ecomare comprende anche la visita ad un acquario e ad altre sale dove attraverso immagini, filmati e oggetti vari viene mostrata l’importanza del mare e del suo ecosistema e la flora e la fauna della zona. La nostra visita termina alle ore 16.30ca e, visto che piove ancora molto forte, decidiamo di rilassarci nella piscina del campeggio. Ovviamente, vista la giornata uggiosa, la piscina è molto affollata e per noi, abituati all’acqua delle varie terme che visitiamo, l’acqua risulta un po’ freddina ma i bambini si divertono comunque molto a giocare con gli scivoli. Usciamo dalla piscina verso le 19.30 e, sempre accompagnati dalla pioggia insistente ci ritiriamo nei camper per la cena e la nanna.
24/07/11 Purtroppo ha piovuto tutta la notte e anche il risveglio avviene sotto la pioggia, accompagnata da un forte vento. Constatiamo amareggiati che la nostra gita in barca salta, ci rechiamo comunque a Oudeschild ma anche le barche che partono da lì hanno annullato le uscite fino a domani alle ore 19.00, chiediamo informazioni sulle previsioni del tempo ma ci dicono che sarà brutto anche domani, si prevedono miglioramenti forse martedì, a malincuore decidiamo allora di lasciare Texel, rinunciando definitivamente ad andare a vedere le foche nel loro habitat naturale. Peccato, ci consoliamo pensando che questa potrà essere un’ottima scusa per tornare un’altra volta da queste parti. Sbarcati a De Helder decidiamo di recarci ad Alkmaar, ma anche qua piove copiosamente così ci fermiamo in un parcheggio per mangiare e poi proseguiamo per Edam e Volendam. Lungo la strada incontriamo una zona, “Schermer”, dove si vedono molti mulini a vento e quando vediamo le indicazioni di un mulino museo decidiamo di seguirle. (Museo del Mulino Noordervaart nr 2, 1636 VL Schermerhorn). L’ingresso è di €4.00 e gli adulti e di €2.00 per i bambini dai 4 ai 12 anni, entriamo e con nostra grande sorpresa ci danno subito un depliant in italiano e ci invitano ad andare a vedere un filmato, sempre in Italiano, dove viene spiegata accuratamente la storia del mulino, come funzione e qual è il motivo della loro invenzione. Finito il filmato entriamo dentro un mulino vero e proprio, l’interno è ricostruito fedelmente e, nel pavimento a piano terra, ci sono inserti in vetro che ci permettono di vedere come lavorano le ruote dentate e la vite senza fine, si sale poi agli altri piani e si arriva fin sotto le pale, c’è anche la guida che indossa zoccoli in legno originali ma, ovviamente, parla in olandese e noi ci limitiamo ad osservare ed annuire. Ancora accompagnati dal tempaccio e dalle imprecazioni di Luca contro la pioggia e il vento, ci rimettiamo in marcia e arriviamo, verso le 16.45, all’area di Volendam vicino al porto (N 52° 29.398’ E 05° 03.613’) ma piove e non ci azzardiamo a scendere, ci consoliamo con una cioccolata calda. Passiamo quindi il resto del pomeriggio a fare puzzle e a giocare a giochi in scatola, senza disdegnare di accendere un po’ la stufa per scrollarci di dosso tutto l’umido che c’è. Dopo cena, finalmente, il vento e la pioggia ci concedono una tregua così usciamo. Per arrivare al centro di Volendam attraversiamo un porticciolo con locali e negozi e una strada in mezzo a casette molto particolari, lunghe e strette e con ampie finestre a vetri prive di tende e persiane attraverso le quali s’intravedono gli interni delle abitazioni. Volendam non è molto grande, si estende lungo un porticciolo da dove partono anche i battelli per Marken, è un posto molto commerciale ed è forse il primo posto, tra quelli visti fino ad oggi, dove di sera c’è gente, forse anche a causa dei tanti pub e locali vari che ci sono. Torniamo al camper soddisfatti di aver fatto anche oggi, dopo tanta pioggia, una passeggiata rigenerante.
25/07/11 Finalmente stamani ci svegliamo con il sole, stabiliamo di lasciare la sosta e di recarci a Marken. Arrivati a Monnickendam però decidiamo di parcheggiare i camper nel parcheggio all’inizio del paese e di recarci a Marken in bicicletta. A metà strada però inizia a gocciolare, così torniamo indietro passando però dal centro di Monnickendam e scopriamo un paesino davvero carino, il campanile della chiesa è caratterizzato da un carillon ma purtroppo è in ristrutturazione e non riusciamo a vederlo, un’altra cosa che contraddistingue questo paesino,secondo noi, sono i gatti rossi, ne vediamo davvero parecchi. Proseguiamo verso la nostra meta e, visto che ha smesso di piovere, lasciamo i camper in un parcheggio situato a metà circa del terrapieno che conduce a Marken. Questo è un paesino “very nice”, come lo ha definito una signora olandese, sul molo ci sono molti negozietti e case tipiche che si possono visitare gratuitamente lasciando un’offerta; inoltre troviamo anche molti italiani e spagnoli che prendono letteralmente d’assalto una baracchetta che vende pesce fritto, ovviamente, noi ci uniamo a loro e pranziamo lì. Finito di pranzare riprendiamo le biciclette e ci dirigiamo al faro, lungo una bella ciclabile di ¾ km dal centro del paese, tornando indietro ci intercetta una nuvoletta mascalzona fortunatamente, previdenti, avevamo portato con noi le mantelle. Dopo una sosta al Burger king, per fare merenda e per far svagare un po’ i piccoli nei giochi, ci rechiamo a Zaanse Schans dove è ricostruito un villaggio tipico (Kruideniermuseum) caratterizzato da case in legno e mulino a vento, alcuni visitabili in cui si taglia la legna, si fa il formaggio ed altro, purtroppo però arriviamo alle 17.45 e il centro sta chiudendo così possiamo entrare per vedere il villaggio ma i mulini e i negozi sono già chiusi. (All’ingresso del villaggio c’è un grande parcheggio: l’importo per la 1° mezz’ora è di € 1,00, ma se si va oltre si deve pagare €7,00.) Lasciata Zaanse Schans ci rechiamo ad Amsterdam, optiamo per andare in campeggio e, da lì, andare domani a vedere la città. In precedenti viaggio avevamo letto che c’è un campeggio a 5 Km dal centro: Camping Zeeburg, ci rechiamo là. Lungo la strada che porta al campeggio iniziamo a vedere ragazzi che, con zaino in spalla si incamminano e, subito prima di arrivare, notiamo una baraccopoli… arriviamo quindi al campeggio ed è veramente un posto molto caotico ed affollato e, quando ci dicono che non c’è posto, quasi quasi siamo contenti; ci indirizzano in un altro campeggio, anche se è a 12 Km dalla città, decidiamo di provare. Il campeggio è il Gaaster Camping Amsterdam (Loosdrechtdreef 7, 1108 Az Amsterdam) ci chiedono €34,00 a notte per 2 adulti, 2 bambini e 1 cane, anche se il tipo della reception non è stato affatto simpatico né gentile decidiamo di fermarci perché ormai si è fatto tardi e comunque il campeggio è bello e sicuramente più tranquillo dell’altro. Andiamo a letto presto perché domani Amsterdam ci attende.
26/07/11 Oggi Amsterdam, personalmente per me è la terza volta che visito questa città ma trovo che abbia un fascino del tutto particolare. Ci svegliamo presto, facciamo i biglietti per i mezzi pubblici alla reception del campeggio dove ci danno anche di piantina della città (il biglietto, anche per i bambini di 3 anni, è di €7.00 ma vale 24h ) e, dopo aver preso una metro (53) e un pullman (59) (la linea della metro era interrotta a metà percorso per lavori), alle ore 10.00 siamo già in città. Scendiamo alla stazione e ci imbattiamo subito in una strada un po’ malfamata piena di coffe shop e di locali un po’ ambigui; arriviamo in piazza Dam, in pieno centro e dobbiamo combattere con Matilde perché vuole entrare al museo delle cere “Madamme Tussout” ma c’è già una lunga fila e, sinceramente, questo museo non era in programma. Decidiamo di incamminarci verso la casa di Anna Frank ma, mentre stiamo per lasciare la piazza, mi accorgo con vero terrore che Francesco non è più nel passeggino né in piedi vicino a noi… mi guardo intorno allarmatissima e lo vedo dall’altra parte della piazza, in lacrime, trattenuto da una signora che, fortunatamente lo ha fermato mentre cercava di attraversare la strada per raggiungerci, rischiando di essere investito da bici, macchine o peggio tram. Francesco è veramente un terremoto un momento è in posto e il momento dopo è già in un altro, non sta mai fermo; questa esperienza è stata un po’ traumatica per tutti ma a lui è servita per fargli capire che quando si è in giro, soprattutto in una città straniera dove non si capisce la lingua, non bisogna mai allontanarsi, soprattutto senza avvertire e comunque la colpa è anche nostra perché, conoscendo il tipo mooolto vivace, avremmo dovuto prevenire. Subito dopo averlo riabbracciato abbiamo scritto sulle mani dei bimbi numero di telefono e nome del campeggio, così come avevamo già fatto lo scorso anno a Parigi e ci siamo anche fatti una risata quando mio padre mi ha ricordato che io, poco più grande di Francesco, ho rischiato di perdermi in quel di Parigi…tale madre, tale figlio. Arrivati alla casa di Anna Frank abbiamo trovato anche qua una lunghissima fila così abbiamo desistito dall’entrare, proponendoci di passare più tardi; pranzo da Mc Donalds (dove si paga pure la toilette €0.50). Dopo pranzo abbiamo continuato il nostro giro turistico e, tra gli altri luoghi, siamo entrati anche dentro l’Hard Rock caffè e in un “ bull dog caffè”, per prendere dei regali, quest’ultimo locale ci ha visti uscire un po’ storditi, infatti nell’aria aleggiava uno strano odorino…
Ci siamo recati poi al Museo di Van Gogh e finalmente abbiamo trovato una fila ragionevole, il biglietto di ingresso è di €14,00 per gli adulti e i bambini fino a 17 anni entrano gratis. Il museo ci è piaciuto molto anche se erano presenti anche opere di altri artisti e Matilde si è un po’ arrabbiata perché non ha trovato il suo quadro preferito : notte stellata, abbiamo saputo poi che si trova al museo di arte moderna di New York.Usciti dal museo abbiamo deciso di prendere il battello per ammirare la città anche dai canali, è stato un bel giro della durata di 1h, peccato che la guida parlava solo in olandese tedesco e inglese però almeno i depliants erano in italiano. Per questa gita abbiamo pagato €9,00 per gli adulti e €5.50 per i bambini sopra i 4 anni. Scesi dal battello abbiamo fatto ancora un giro a piedi in questa città così particolare e poi siamo tornati alla stazione dove abbiamo ripreso il pullman. Siamo rientrati ai camper alle 20.30, questa giornata è stata molto bella e soddisfacente perché siamo riusciti, anche in un solo giorno, a vedere molto di Amsterdam, i bimbi sono stati bravissimi, Matilde ha camminato per tutto il tempo senza mai lamentarsi, certo non sono mancate le emozioni e a mio marito è rimasto il rammarico di non aver visitato il Red light district, cosa che io avevo già visto anni indietro e, a mio avviso, è comunque una cosa caratteristica che fa parte di Amsterdam, ma lui si è vergognato a chiedere indicazioni su come raggiungerlo J
27/07/11 Stamani ci siamo svegliati con tutta calma e abbiamo lasciato il campeggio alle ore 11.00, destinazione Harlem. Arrivati in città abbiamo girato parecchio per riuscire a trovare un parcheggio e, alla fine, abbiamo sostato nel parcheggio dell’Ikea all’inizio della città, dopo un giretto nel negozio dove i bambini si sono sfogati a giocare nell’area a loro destinata e dove abbiamo mangiato, abbiamo preso le bici e ci siamo recati in centro. All’inizio del paese c’è un bel castelletto sul canale che indica la porta d’ingresso, la piazza principale è molto bella e ospita una grande cattedrale e, tutt’intorno, si snodano viuzze pedonali e noi, dopo aver girovagato un po’, ci siamo letteralmente incantati a visitare un negozio di biciclette. Harlem è conosciuta come la città degli antiquari, noi non ne abbiamo visti molti ma comunque la città merita senz’altro una sosta. Siamo tornati al camper alle ore 17.00 e, dopo la solita merenda, siamo partiti destinazione Gouda, passando per la via dei tulipani, anche se questo non è il periodo della fioritura ci accontenteremo di vederne le colture. Arriviamo a Gouda verso le 19.00 ma non troviamo l’area di sosta che avevamo trovato su internet prima di partire, facciamo due o tre giri passando in strade veramente strette e, finalmente, dopo tante imprecazioni da parte dei guidatori riusciamo ad uscire dalle viuzze. Decidiamo così di recarci ad Alblasserdam dove sappiamo esserci una sosta vicino al porto; questo posto dista solo a 3.5Km dalla zona dei mulini: Kinderdijk così domani mattina potremo andarci in bicicletta visto che là gli spazi per parcheggiare ci hanno detto essere pochi.
28/07/11 Stamani il cielo è grigio così siamo indecisi se prendere le bici per andare a vedere i mulini o andare direttamente in camper, mentre stiamo meditando sul da farsi esce uno spiraglio di sole così optiamo per le bici. La passeggiata è piacevole 4/5 km per lo più in mezzo ai campi e i mulini si iniziano a vedere molto presto lungo la strada, sicuramente il paesaggio si gusta di più così che non arrivando in camper. Un mulino si può visitare però, avendo già visto quello di Schermerhorn, decidiamo di non entrare ma ci soffermiamo, per la gioia di Franci, a vedere una stazione di pompaggio a gasolio con viti senza fine esterne dove c’è pure una gru al lavoro per rimuovere i rami dal canale. Dopo un giretto nel negozio di souvenir, per l’immancabile magnete da attaccare al frigo e dopo aver preso un discreto caffè, facciamo ritorno al camper, lungo la strada ci fermiamo in un bel forno e, oltre al pane, compriamo delle ottime paste alla mela e alla ciliegia. Dopo pranzo ci rechiamo in centro e, dopo aver fatto giri e rigiri per trovare la strada, siamo arrivati ad un Lidl… è incredibile come in Olanda non esistano grandi centri commerciali fuori dalle città. Alle 17.30 arriviamo a Delft, cittadina molto bella attraversata da tanti canali e ponticelli, famosa per la sua porcellana bianca e blu; molto bella la piazza centrale con l’edificio del municipio e la chiesa: Niuewe Kerk, dove si racconta che avvenne un’apparizione miracolosa della Vergine Maria. Per dormire torniamo alla sosta di ieri ad Alblasserdam, posto tranquillo proprio sul porto, ci sono 14 posti di cui uno per la sosta breve, per lo scarico e per il carico dell’acqua occorrono rispettivamente €0.50.
29/07/11 Stamani partenza dall’area di sosta con tutta calma e, dopo la tappa al supermercato per comprare delle deliziose birre rosè analcoliche acquistate ieri, ci dirigiamo alle isole dello Zeeland. La prima tappa la facciamo ad Ouddorp per vedere un faro, pranziamo e andiamo a passeggiare sulla spiaggia, il faro è irraggiungibile perché rimane sopra una duna recintata ma, in compenso, passeggiando sulla spiaggia avvistiamo una foca che nuota a pochi metri dalla riva, è un’emozione grandissima vedere come ogni tanto tira fuori il muso per darsi un’occhiata intorno, siamo molto soddisfatti di questo incontro inaspettato perché, in qualche modo, ci ha ripagato della mancata escursione con il battelli all’isola di Texel. Contenti ripartiamo per Zierikzee ma, lungo il tragitto, vedo un’insegna che indica Port Zeland e a me e a mio padre Roberto viene un’illuminazione, è lo stesso villaggio turistico che ci ha ospitati nel lontano 1993… non possiamo esimerci dal fermarci. Emozionati e curiosi ci aggiriamo per le stradine del villaggio e entriamo nella zona dei negozi e della piscina e, con piacere, vediamo che non è cambiato molto. Dopo aver spedito una cartolina a chi era con noi in quella bella vacanza facciamo ritorno ai camper e dopo la solita merenda ripartiamo. Arriviamo a Zierikzee intorno alle 18.00, parcheggiamo il camper in un parcheggio vicino al porto canale, proprio vicino ad un mulino e, dopo aver indossato stivali e mantelle per la pioggia, che ci serviranno giusto per scendere perché poi smette, andiamo a visitare la cittadina che risulta essere molto bella, caratterizzata da un dedalo di viuzze, peccato che la bella piazza centrale sia occupata dal luna park e non si riesce a vedere un granchè. Rientriamo ai camper alle 19.45 e decidiamo di rischiare fermandoci qua per la notte, cartelli di divieto non ce ne sono, speriamo che nessuno venga a mandarci via.
30/07/11 Fortunatamente la notte è passata tranquilla, al risveglio decidiamo di fare nuovamente un giro per il paesino visto che ieri sera ci è piaciuto molto. Alle 10.30ca ci dirigiamo verso Burg-Haamstede, andiamo a vedere il faro (Nieuw-Haamstede) ma rimaniamo delusi perché è in mezzo al verde, recintato e la spiaggia per fare una passeggiata è lontana. Decidiamo così di recarci in centro, parcheggiamo in un parcheggio all’inizio del paese e, dopo aver mangiato dell’ottimo pesce fritto acquistato ad una baracchina andiamo a visitare il paese, carino ma piccolino. Matilde trova un depliant in cui capisce che, anche qua, organizzano escursioni con le barche per andare a vedere le foche così andiamo ad un centro informazioni a chiedere ma, evidentemente, questa gita “un sa da fare” perché l’ultima escursione l’hanno fatta ieri e la prossima ci sarà il 9 agosto e noi, ahimè, saremo già a casa. Decidiamo però di recarci alla diga sperando di avere un po’ di fortuna ed avvistare qualche “seedogs” come le chiamano loro. Subito dopo la diga troviamo un parcheggio, per la gioia di Franci, proprio sotto una pala eolica e ci dirigiamo verso una piccola baia dove c’è un allevamento di ostriche o almeno così crediamo. Mentre noi ci stiamo dirigendo sopra una duna per andare a vedere il mare Luca ci chiama a gran voce perché ha avvistato due foche placidamente sdraiate sopra la recinzione dell’allevamento. La foca più grande è marrone e si muove poco mentre la più piccola è chiara, quasi bianca e si diletta in esercizi di stretching, rimaniamo incantati a guardarle con il binocolo e a scattare fotografie per quasi mezz’ora, poi mentalmente le salutiamo ringraziandole di essersi mostrate. Torniamo a Burg-Haamstede con l’intenzione di recarci in campeggio, sappiamo che ce n’è uno molto bello con piscina riscaldata, arriviamo al campeggio Geesterland ma notiamo con disappunto che i cani non sono graditi, scendiamo comunque a chiedere ma ci dicono che è completo. Inizialmente siamo un po’ incerti sul da farsi se tentare in un altro campeggio o dirigerci verso l’ultima isola dello Zeeland. Alla fine optiamo per l’ultima soluzione e andiamo a Middelburg, qua troviamo un parcheggio per camper vicino alla stazione si paga €1.70 l’ora fino alle ore21.00 e visto che è abbastanza presto e che il paese, almeno visto dal camper, non ci sembra un granché bello decidiamo di recarci a Westcapelle a vedere il faro e poi tornare più tardi per la notte. Westcapelle ci sembra subito più carina, il faro in realtà non è il massimo perché è in mezzo al cemento sopra una diga ma, nell’insieme, il tutto non stona e il paesaggio non è male. Anche se tira un forte vento decidiamo di percorre la diga fino in fondo perché abbiamo notato, arrivando, che c’è un piccolo museo all’aperto della 2° guerra mondiale e, presso un rivenditore di pesce fritto e patatine c’è un gonfiabile, così Francesco e Matilde possono sfogarsi un po’. Finita la visita al museo, i giochi e dopo aver mangiato patatine e muscoli fritti, torniamo ai camper per il caffè. Decidiamo poi di tornare a Middelburg per la nostra ultima notte olandese. Mentre siamo fuori dai camper a parlare, arriva un furgone americano tipo A-Team e scendono un uomo e una donna che ci guardano e girano un po’ intorno ai camper, noi li guardiamo un po’ sorpresi ma poi iniziano a parlare e ci dicono che sono venuti a vedere quanti camper c’erano in quest’area perché loro curano un sito dove vengono monitorati i punti di sosta camper rilevando le presenze, ci raccontano poi un mucchio di aneddoti sulla loro vita e sulle usanze olandesi: lei francese lui olandese orgogliosissimo del suo furgone americano con cui hanno girato Italia e Francia. Devo dire che sono due tipi un po’ strani ma simpatici e a me personalmente danno la possibilità di rispolverare seriamente un po’ di inglese, prima di andarsene, alle 23.45, ci danno il loro sito web dove dicono esserci descritti, oltre ai vari punti sosta, i loro viaggi. Questo incontro è stato piacevole, è sempre bello parlare con persone nuove, c’è sempre da imparare e noi, ieri, abbiamo capito un po’ di più di questo popolo olandese bello ma strano … in fondo la caratteristica del viaggiare in camper è proprio questa, ti dà la possibilità di far incontri inattesi e magari strani ma che ti arricchiscono, così come ogni nuova esperienza.
31/07/11 Stamani ci svegliamo alle 8.30 e ci rechiamo a scaricare all’area che ci ha indicato il tipo conosciuto ieri sera ( via Oudeverseweg a Middelburg) , dopo le operazioni di carico e scarico ci dirigiamo nuovamente a Westcapelle, parcheggiamo alla diga, prendiamo le biciclette e ci rechiamo nel vicino paese di Domberg, è un posto molto turistico con un sacco di gente seduta ai caffè e tanti negozi, proprio per questo anche oggi che è domenica le attività commerciali sono tutte aperte, così ne approfittiamo per visitare l’ennesimo negozio di biciclette: siamo affascinati da queste mastodontiche bici che gli olandesi usano per recarsi in qualsiasi posto, è il mezzo di trasporto più usato in Olanda, peccato che il prezzo sia veramente un po’ troppo alto, ci limitiamo a comprare solo degli accessori. Torniamo al camper per il pranzo e poi partiamo in direzione di Anversa, a malincuore ci accingiamo a lasciare l’Olanda. Siamo in autostrada e, ad un tratto, vediamo una centrale nucleare, rimaniamo molto stupiti perché è la prima che vediamo in Olanda, ci avviciniamo sempre di più quando troviamo il cartello che ci indica che siamo in Belgio, la centrale è belga, ci sembrava strano. Subito notiamo la diversità di paesaggio e la poca cura delle strade, ci sembra di essere in Italia, rimpiangiamo subito l’Olanda e il pensiero ci corre al paragone che solitamente facciamo passando dall’Austria all’Italia, qua è la stessa cosa. Arriviamo ad Anversa, abbiamo l’indirizzo di un’area di sosta ma la città ci fa una brutta impressione, sporca, poco curata e con ceffi poco raccomandabili per le strade, decidiamo così di non fermarci e proseguire verso Brugge. Troviamo un’area (Kampeerauterrein, Ringlaan/Bargeeweg) carina, a 2km dal centro, a ridosso di un porticciolo privato, c’è acqua corrente e la possibilità di carico e scarico, è abbastanza affollata, ma riusciamo a trovare due posti anche se non siamo vicini. Paghiamo €22.50 ma per caricare l’acqua occorrono altri €0.50. Dopo cena passeggiata notturna per Brugge, bellissima cittadina dove ogni scorcio meriterebbe una fotografia.
01/08/11 E siamo arrivati al 1° di Agosto e il nostro meraviglioso viaggio sta giungendo al termine, oggi visitiamo Brugge con le biciclette, è veramente un posto caratteristico e suggestivo con imponenti edifici realizzati con una particolare architettura. Scesi dalle bici passeggiamo per il centro, ci sono moltissime cioccolaterie, negozi di dolciumi e caramelle e altri di birre, la birra belga è veramente buona, leggiamo che ce ne sono 780 tipi diversi e qualcuna, non possiamo fare a meno di assaggiarla. Luca si ripropone di trovare un supermercato per far acquisti in grande stile. Ci aggiriamo per la città ammirando ogni chiesa, ogni scorcio e lottiamo con Francesco perché vorrebbe fare il giro della città in carrozza e con Matilde che vorrebbe farlo con il traghetto, visto che non riescono a mettersi d’accordo decidiamo di non fare né l’una né l’altra cosa ma di continuare il giro turistico con le bike. Tornati al camper pranziamo e dopo un pennichella causata dall’ultima birra acquistata di 12° gradi, ripartiamo in direzione Gent…è sì, stiamo proprio scendendo, siamo sulla via del ritorno. Passiamo dentro Gent alla ricerca di un parcheggio per vedere la città ma, come successo per Anversa, questa città non ci fa una bella impressione, caos per le strade, edifici malridotti e strani ceffi così, dopo aver girato e rigirato per trovare un posto e aver quasi preso una multa da una poliziotta poco ospitale, decidiamo di lasciare definitivamente il Belgio, non prima però di esserci fermati ad acquistare … birre. Ci fermiamo a Bavay in un area di sosta appena entrati in Francia.
Dal 2/08/11 al 08/08/11 Si riparte verso Reims, vogliamo vedere la cattedrale, già lo scorso anno ci volevamo fermare ma non lo abbiamo fatto così ci fermiamo oggi. La cattedrale è molto bella e imponente, finita la visita andiamo a Troyes, città con case a graticcio, anch’essa molto particolare, sicuramente merita una fermata. Sosta per la notte in un’area sul Lac d’Orient (N 48°30'234 E 4°33’453). Si riparte poi alla volta di Digione, poco dopo la città troviamo un’area per fermarci per la notte, il giorno dopo facciamo un’altra sosta a Macon per vedere la cittadina e per la notte ci fermiamo in un camping municipale subito dopo Aix les Bain, la mattina visitiamo la cittadina e si riparte per Grenoble. Sosta per la notte a ……………….., poi attacchiamo il Col del Lautaret siamo a Briancon, sosta per il pranzo e la spesa, poi si riparte, passiamo dal Monginevro e siamo in Italia. E così anche questa vacanza è terminata, è stata una bellissima esperienza che ci vede tornare a casa arricchiti di immagini, suoni, colori e profumi nuovi… portiamo nel cuore il ricordo di una terra meravigliosa e la speranza di poterci tornare…chissà!
1° equipaggio:
Mezzo: Camper Elnagh Duke 57 D anno 2010
Membri dell’equipaggio: Luca pilota e navigatore anni 41; Elena co-pilota e cuoca anni 38; Matilde addetta al cb anni 9, Francesco piccola peste anni 3.1/2, Mick, fox terrier, cane globe trotter anni 11.
2° equipaggio:
Mezzo: Camper Laika motorhome Rexosline anno 2010
Membri dell’equipaggio: Nonno Roberto, pilota assoluto, anni 65; nonna Anna, navigatrice e cuoca, anni 65.
Finalmente il 14 è arrivato e ci accingiamo a partire, come al solito non riusciamo a partire prima delle 19,il nostro intento è arrivare a Bagnolo S.Vito per una tappa all’outlet… dopo poco però decidiamo di fermarci a Pontremoli, in un’area di servizio per cenare perché Franci mostra segni di cedimento e vogliamo farlo mangiare prima che si addormenti. Arriviamo a B S Vito intorno alle 23.
15/07/11 Giornata dedicata allo shopping, ripartiamo dall’outlet intorno alle 14.00, la nostra meta è Merano dove ci fermeremo x la notte. Ci fermiamo a Bolzano per la spesa e giungiamo a Merano intorno alle 18.15 dove ci accoglie un temporale che non ci permette di recarci in centro, peccato perché questa città merita sempre una visitina.
16/07/11 Partiamo da Merano intorno alle 9.30, direzione P.sso del Rombo, alcuni ci dicono che siamo matti ad affrontare il passo in camper ma, dopo l’esperienza del Passo Gavia, nulla ci spaventa ….Il versante italiano come al solito è più brutto rispetto a quello austriaco, incontriamo un sacco di motociclisti ma fortunatamente nessun mezzo grosso perché in alcuni punti abbiamo dovuto fermarci anche per far passare altre auto. Arrivati al passo ci fermiamo per le foto di rito e ci accoglie un’aria frizzantina: 19°, risaliamo sul camper e scendiamo dal versante austriaco dove dobbiamo pagare €14 … però ci regalano l’adesivo J.
Per il pranzo decidiamo di fermarci a Solden, nel parcheggio del primo Despar che incontriamo.Ripartiamo poi alla volta della valle dell’Otztaler, dove abbiamo promesso a Matilde una visita al parco di Otzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. A Langhenfeld ci tentano le terme dell’Aquadom, grande complesso termale che abbiamo già visitato tre anni fa ma poi proseguiamo alla volta del parco che è soltanto a 8 km (A- 6441 Umhausen/Otzal). L’ingresso al parco ci costa €16.50 perché Francesco non paga ma, in compenso, il parcheggio costa €3.50. Per la visita ci dotano di una radio guida che ci spiega come erano fatte le case del villaggio neolitico, come vivevano ecc. Dopo una sosta d’obbligo ai “ giochi neolitici” ripartiamo verso le h 16.30, la nostra meta è Fussen, in Germania. Arriviamo a destinazione alle h18.30 ca e ci fermiamo in una delle due aree attrezzate presenti nella cittadina tedesca (Abt-Hafner-Strasse 9, 87629 Fussen ). Visita d’obbligo al supermercato Lidl, proprio davanti all’area, per comprare le “Kartoffel salad”, tanto amate da Luca.
17/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole così scarichiamo le biciclette per recarci a vedere il castello di Ludwing, 3km ca da Fussen. Arrivati là però ci aspetta un’amara sorpresa: per arrivare al castello c’è una lunga salita a piedi, così decidiamo di prendere il pulmino anche se il costo è di €3,00 a testa. Ci dirigiamo alla biglietteria ma troviamo quasi 200 persone in fila, facciamo un rapido calcolo e ci accorgiamo che per poter visitare il castello ci partirebbe tutta la giornata e ciò non era in programma perché, comunque, la nostra meta è l’Olanda, con grande rammarico dei bambini decidiamo così di rimandare la visita ad un altro viaggio. Torniamo quindi a Fussen, anche perchè nel frattempo il cielo si è rannuvolato e gli uomini corrono ai camper a chiudere gli oblò, visitiamo un mercatino delle ceramiche e il centro. Pranzo al camper o meglio, sul camper perché la temperatura è scesa notevolmente e verso le 14.30 ci rimettiamo in marcia. Durante la strada incontriamo forti temporali e tante code, evidentemente anche per i tedeschi questo è un week end da bollino rosso, finalmente arriviamo a destinazione alle ore 19.30 ca a Bad Schonborn, paese scelto perché l’area di sosta è proprio davanti ad uno stabilimento termale. Marito, figli e Mick scendono dal camper per un giretto di ricognizione ma tornano con la notizia che l’indomani le terme apriranno alle ore 14.00, ora abbiamo il dilemma su cosa fare … proseguire o perdere l’intera giornata per un bagno caldo???
18/07/11 Ovviamente la nostra scelta non poteva che cadere sulle terme! In mattinata, inforchiamo le biciclette per un giretto in paese dove facciamo la spesa, raccogliamo girasoli direttamente dal campo, lasciando l’importo dovuto in un’apposita cassetta e ammiriamo qualche cicogna che passeggia indisturbata in un prato. Alle 14 ci rechiamo subito alle terme (4 piscine interne e due esterne, non ci sono giochi per bambini ma idromassaggi, correnti e cascate a volontà) dove, per un importo totale di €25 (Francesco non ha pagato), possiamo stare dentro fino alle h 22 , noi però decidiamo di uscire alle 19 perché 5 ore a mollo ci sembrano più che sufficienti. Cena al camper e nanna.
19/07/11 Oggi giornata di trasferimento, direzione nord. Quando incontriamo il Reno decidiamo di uscire dall’autostrada x vedere un po’ di panorama e, a 20km ca da Boppard, ci fermiamo x mangiare in un bel parcheggio proprio sul fiume. Dopo pranzo ripartiamo e ci incasiniamo nel traffico di Koblenza alla ricerca di un centro commerciale che non troviamo. Ci fermiamo verso le 19 a Geldern-Wlabeck in un’area (Am Freibad 16, 47608 Geldern-Walbeck) sperduta in un bosco ma molto suggestiva a soli 3km dall’Olanda. Oggi è il mio compleanno, volevamo una “stube” ma da queste parti solo alberi … le candeline di rito con torta e spumante vengono comunque spente sotto la veranda immersi nel silenzio della natura …
20/07/11 Lasciamo la sperduta area intorno alle 10.30 e dopo pochi km, finalmente, entriamo in Olanda , subito non facciamo altro che incontrare prati, alberi, cavalli, mucche e … ciclisti. La nostra destinazione è Otterlo dove c’è un bel parco naturale. Ci fermiamo al parcheggio a mangiare, scarichiamo le bici e,quando siamo tutti pronti per partire, inizia un forte acquazzone … tutti sul camper ad aspettare che smetta… Purtroppo non smette ma la pioggia diminuisce d’intensità decidiamo così di tentare un’uscita in bicicletta dopo aver indossato le mantelle; arriviamo all’ingresso del parco (www.hogeveluwe.nl) ma decidiamo di non entrare visto il brutto tempo, la visita completa del parco infatti si estende su 22 km ca, x calmare un po’ i bambini che continuano a protestare energicamente decidiamo di fare un giro lungo le piste ciclabili, esterne al parco, che si inoltrano nel bosco. Rientriamo ai camper e dopo la merenda si riparte direzione Kampen dove c’è un parcheggio camper (N 52°33.171 E5°54.773) gratuito con acqua e scarico, per accedere al locale servizi c’è bisogno di un codice che, al momento, è 2021. Prima di cena facciamo un giro a piedi x il paese, carino ma praticamente deserto. Cena al camper giretto per il parco dove Franci e Mati si divertono a dar da mangiare ad anatre e germani e tutti a nanna.
21/07/11 Stamani ci svegliamo con un bel sole e una temperatura mite, ci dirigiamo a Giethoorn dove c’è un’area camper (N 52° 43.279’ E06° 04.464’) ma noi preferiamo parcheggiare lungo la strada perché ci dobbiamo fermare solo per vedere il paese. Saliamo sulle nostre bici e ci dirigiamo al centro, questo è un paese molto suggestivo, la chiamano la Venezia del Nord, è formato da tanti canali navigabili, attraversati da ponticelli in legno che dividono casette molto curate con tetti di paglia e giardinetti verdissimi e pieni di fiori dove i bambini giocano indossando i giubbotti salvagente. Decidiamo di pranzare in uno dei tanti locali tipici che si affacciano sui canali e, dopo aver comprato ai bimbi le ciabatte fatte a zoccolo olandese, sazi e soddisfatti riprendiamo le bici, torniamo al camper e andiamo ad Urk. Arriviamo alle h15.30ca e ci fermiamo all’area camper sul porto (N52°39.594’ E05°35.997’ €11, passa un omino con una macchina elettrica a ritirarli ci sono docce, bagni e possibilità di scaricare le cassette, no acqua ), subito a piedi ci dirigiamo verso il centro dove gustiamo la nostra prima aringa cruda del viaggio, passiamo poi dal faro da dove si vedono in lontananza tante pale eoliche, tutte in fila, raggiungibili con la pista ciclabile. Decidiamo però, su insistenza dei bambini, di cercare un posto, lungo il porto, dove possano provare la canna da pesca acquistata prima di partire. Torniamo al camper, prendiamo l’attrezzatura e fino alle 18.30 facciamo “tentativi di pesca”, ovviamente non prendiamo niente ma i bambini sono comunque contenti. Torniamo al camper e, mentre i bimbi giocano con skate e biciclette, noi andiamo a provare la doccia.
22/07/11 Lasciamo Urk intorno alle 9.30 e raggiungiamo Hindeloopen, paesino anch’esso attraversato da canali ma niente a che vedere con Giethoorn, ci soffermiamo a vedere una sposa che arriva a bordo di una vecchia 500 rossa e, da una duna, guardiamo i surfisti che fanno le loro evoluzioni con kite surf; tornati al parcheggio, poco prima del paesino, pranziamo e poi ci dirigiamo verso la strada delle fattorie. Arriviamo a Aldfaers Erf Route –( http://www.aldfaerserf.nl/)e decidiamo di visitare la fattoria museo che incontriamo subito all’inizio del paese, il parcheggio si trova sul lato destro della strada. Il prezzo del biglietto per 2 adulti e 2 bambini è di €13.95 e, all’interno possiamo visitare la ricostruzione di una casa dell’800, l’officina di un fabbro, una chiesa, un cimitero e un biscottificio, in precedenti viaggi avevamo letto che facevano vedere come venivano fatti e cotti i biscotti, ma oggi la ragazza si limita solo a vendere i dolci già pronti; ci fa però assaggiare un liquore molto buono che non possiamo fare a meno di acquistare. All’esterno del museo ci sono recinti con vari animali, uno spazio per i giochi all’aperto ed uno al coperto. Usciti dal museo, che ha lasciato entusiasti i bimbi, ci dirigiamo a Den Helder nella speranza di trovare un’area di sosta per poi imbarcarci domani per Texel ma, arrivati là, visto che non troviamo alcun posto dove poterci fermare decidiamo subito di imbarcarci. All’imbarco paghiamo €60.00 non ci chiedono quante persone siamo ma la lunghezza del mezzo, noi siamo 7.20m ma con le biciclette in coda paghiamo la tariffa per i mezzi lunghi tra i 7.50m e gli 8.50. La traversata dura 1/2h e una volta sbarcati andiamo alla ricerca di un mini camping letto in un viaggio ma, non trovandolo, proviamo a chiedere in un altro ma la gentile signora ci dice che purtroppo non può accoglierci perché ha già troppa gente e i bagni non sono sufficienti, se dovesse subire un controllo la polizia potrebbe farle la multa. Decidiamo così di andare a vedere il campeggio De Krim, all’esterno notiamo subito che c’è anche un’area di sosta, gli uomini scendono a chiedere e quando tornano ci dicono soddisfatti che possiamo pernottare nell’area fuori dal campeggio con scarico e corrente, usufruire dei servizi e pure delle due piscine, una interna e l’altra esterna al prezzo di €31.00 se pensiamo che al mini camping ci hanno chiesto €30.00 ci sembra di aver fatto un affare.
23/07/11 Oggi tempo brutto e minaccia pioggia, tanto per cambiare, decidiamo così di recarci al faro ma andiamo tutti con i camper perchè non vogliamo rischiare, andando in bicicletta, di bagnarci. Scesi dal camper ci accorgiamo subito del forte vento che soffia, si riesce appena a camminare ma decidiamo comunque di andare sulla spiaggia, dove Mick si sfoga un po’ a correre e a giocare. Il faro è posto sopra una duna e per visitarlo si paga €3 a persona, Francesco non paga. Terminata la visita del faro andiamo a Vriendschap per informarci circa la possibilità di imbarcarsi per andare a vedere le foche. Arrivati là però la gentile signora ci dice che oggi le barche non partono a causa del brutto tempo e ci suggerisce di tornare l’indomani mattina così, se il tempo migliora, potremo prenotare la visita per domani alle 18.30. Visto che oggi non è possibile andare a vedere le foche nel loro habitat naturale decidiamo di andare ad Ecomare,dove le foche vengono accolte, curate e, dove possibile, riportate in mare. Dopo una sosta a De Koog, per la spesa e il pranzo, andiamo ad Ecomare, l’ingresso è di €24.50 per 2 adulti e 1 bambino (Franci al solito non ha pagato). Purtroppo piove tanto e spira un forte vento ma, muniti di mantelle non ci facciamo scoraggiare e ci avviciniamo con curiosità alle vasche esterne che ospitano le foche. La prima vasca contiene tre foche adulte tra cui una cieca, due vasche più piccole dove ci sono foche di appena 1 mese e mezzo e, dal vetro, possiamo vedere la zone della quarantena dove ci sono 8 fochine appena nate. Siamo tutti entusiasti di questi bellissimi animali e ci chiediamo come possano esserci persone che le uccidono, prendendole a bastonate, solo per mangiarne la carne o prenderne la pelliccia. L’ingresso ad Ecomare comprende anche la visita ad un acquario e ad altre sale dove attraverso immagini, filmati e oggetti vari viene mostrata l’importanza del mare e del suo ecosistema e la flora e la fauna della zona. La nostra visita termina alle ore 16.30ca e, visto che piove ancora molto forte, decidiamo di rilassarci nella piscina del campeggio. Ovviamente, vista la giornata uggiosa, la piscina è molto affollata e per noi, abituati all’acqua delle varie terme che visitiamo, l’acqua risulta un po’ freddina ma i bambini si divertono comunque molto a giocare con gli scivoli. Usciamo dalla piscina verso le 19.30 e, sempre accompagnati dalla pioggia insistente ci ritiriamo nei camper per la cena e la nanna.
24/07/11 Purtroppo ha piovuto tutta la notte e anche il risveglio avviene sotto la pioggia, accompagnata da un forte vento. Constatiamo amareggiati che la nostra gita in barca salta, ci rechiamo comunque a Oudeschild ma anche le barche che partono da lì hanno annullato le uscite fino a domani alle ore 19.00, chiediamo informazioni sulle previsioni del tempo ma ci dicono che sarà brutto anche domani, si prevedono miglioramenti forse martedì, a malincuore decidiamo allora di lasciare Texel, rinunciando definitivamente ad andare a vedere le foche nel loro habitat naturale. Peccato, ci consoliamo pensando che questa potrà essere un’ottima scusa per tornare un’altra volta da queste parti. Sbarcati a De Helder decidiamo di recarci ad Alkmaar, ma anche qua piove copiosamente così ci fermiamo in un parcheggio per mangiare e poi proseguiamo per Edam e Volendam. Lungo la strada incontriamo una zona, “Schermer”, dove si vedono molti mulini a vento e quando vediamo le indicazioni di un mulino museo decidiamo di seguirle. (Museo del Mulino Noordervaart nr 2, 1636 VL Schermerhorn). L’ingresso è di €4.00 e gli adulti e di €2.00 per i bambini dai 4 ai 12 anni, entriamo e con nostra grande sorpresa ci danno subito un depliant in italiano e ci invitano ad andare a vedere un filmato, sempre in Italiano, dove viene spiegata accuratamente la storia del mulino, come funzione e qual è il motivo della loro invenzione. Finito il filmato entriamo dentro un mulino vero e proprio, l’interno è ricostruito fedelmente e, nel pavimento a piano terra, ci sono inserti in vetro che ci permettono di vedere come lavorano le ruote dentate e la vite senza fine, si sale poi agli altri piani e si arriva fin sotto le pale, c’è anche la guida che indossa zoccoli in legno originali ma, ovviamente, parla in olandese e noi ci limitiamo ad osservare ed annuire. Ancora accompagnati dal tempaccio e dalle imprecazioni di Luca contro la pioggia e il vento, ci rimettiamo in marcia e arriviamo, verso le 16.45, all’area di Volendam vicino al porto (N 52° 29.398’ E 05° 03.613’) ma piove e non ci azzardiamo a scendere, ci consoliamo con una cioccolata calda. Passiamo quindi il resto del pomeriggio a fare puzzle e a giocare a giochi in scatola, senza disdegnare di accendere un po’ la stufa per scrollarci di dosso tutto l’umido che c’è. Dopo cena, finalmente, il vento e la pioggia ci concedono una tregua così usciamo. Per arrivare al centro di Volendam attraversiamo un porticciolo con locali e negozi e una strada in mezzo a casette molto particolari, lunghe e strette e con ampie finestre a vetri prive di tende e persiane attraverso le quali s’intravedono gli interni delle abitazioni. Volendam non è molto grande, si estende lungo un porticciolo da dove partono anche i battelli per Marken, è un posto molto commerciale ed è forse il primo posto, tra quelli visti fino ad oggi, dove di sera c’è gente, forse anche a causa dei tanti pub e locali vari che ci sono. Torniamo al camper soddisfatti di aver fatto anche oggi, dopo tanta pioggia, una passeggiata rigenerante.
25/07/11 Finalmente stamani ci svegliamo con il sole, stabiliamo di lasciare la sosta e di recarci a Marken. Arrivati a Monnickendam però decidiamo di parcheggiare i camper nel parcheggio all’inizio del paese e di recarci a Marken in bicicletta. A metà strada però inizia a gocciolare, così torniamo indietro passando però dal centro di Monnickendam e scopriamo un paesino davvero carino, il campanile della chiesa è caratterizzato da un carillon ma purtroppo è in ristrutturazione e non riusciamo a vederlo, un’altra cosa che contraddistingue questo paesino,secondo noi, sono i gatti rossi, ne vediamo davvero parecchi. Proseguiamo verso la nostra meta e, visto che ha smesso di piovere, lasciamo i camper in un parcheggio situato a metà circa del terrapieno che conduce a Marken. Questo è un paesino “very nice”, come lo ha definito una signora olandese, sul molo ci sono molti negozietti e case tipiche che si possono visitare gratuitamente lasciando un’offerta; inoltre troviamo anche molti italiani e spagnoli che prendono letteralmente d’assalto una baracchetta che vende pesce fritto, ovviamente, noi ci uniamo a loro e pranziamo lì. Finito di pranzare riprendiamo le biciclette e ci dirigiamo al faro, lungo una bella ciclabile di ¾ km dal centro del paese, tornando indietro ci intercetta una nuvoletta mascalzona fortunatamente, previdenti, avevamo portato con noi le mantelle. Dopo una sosta al Burger king, per fare merenda e per far svagare un po’ i piccoli nei giochi, ci rechiamo a Zaanse Schans dove è ricostruito un villaggio tipico (Kruideniermuseum) caratterizzato da case in legno e mulino a vento, alcuni visitabili in cui si taglia la legna, si fa il formaggio ed altro, purtroppo però arriviamo alle 17.45 e il centro sta chiudendo così possiamo entrare per vedere il villaggio ma i mulini e i negozi sono già chiusi. (All’ingresso del villaggio c’è un grande parcheggio: l’importo per la 1° mezz’ora è di € 1,00, ma se si va oltre si deve pagare €7,00.) Lasciata Zaanse Schans ci rechiamo ad Amsterdam, optiamo per andare in campeggio e, da lì, andare domani a vedere la città. In precedenti viaggio avevamo letto che c’è un campeggio a 5 Km dal centro: Camping Zeeburg, ci rechiamo là. Lungo la strada che porta al campeggio iniziamo a vedere ragazzi che, con zaino in spalla si incamminano e, subito prima di arrivare, notiamo una baraccopoli… arriviamo quindi al campeggio ed è veramente un posto molto caotico ed affollato e, quando ci dicono che non c’è posto, quasi quasi siamo contenti; ci indirizzano in un altro campeggio, anche se è a 12 Km dalla città, decidiamo di provare. Il campeggio è il Gaaster Camping Amsterdam (Loosdrechtdreef 7, 1108 Az Amsterdam) ci chiedono €34,00 a notte per 2 adulti, 2 bambini e 1 cane, anche se il tipo della reception non è stato affatto simpatico né gentile decidiamo di fermarci perché ormai si è fatto tardi e comunque il campeggio è bello e sicuramente più tranquillo dell’altro. Andiamo a letto presto perché domani Amsterdam ci attende.
26/07/11 Oggi Amsterdam, personalmente per me è la terza volta che visito questa città ma trovo che abbia un fascino del tutto particolare. Ci svegliamo presto, facciamo i biglietti per i mezzi pubblici alla reception del campeggio dove ci danno anche di piantina della città (il biglietto, anche per i bambini di 3 anni, è di €7.00 ma vale 24h ) e, dopo aver preso una metro (53) e un pullman (59) (la linea della metro era interrotta a metà percorso per lavori), alle ore 10.00 siamo già in città. Scendiamo alla stazione e ci imbattiamo subito in una strada un po’ malfamata piena di coffe shop e di locali un po’ ambigui; arriviamo in piazza Dam, in pieno centro e dobbiamo combattere con Matilde perché vuole entrare al museo delle cere “Madamme Tussout” ma c’è già una lunga fila e, sinceramente, questo museo non era in programma. Decidiamo di incamminarci verso la casa di Anna Frank ma, mentre stiamo per lasciare la piazza, mi accorgo con vero terrore che Francesco non è più nel passeggino né in piedi vicino a noi… mi guardo intorno allarmatissima e lo vedo dall’altra parte della piazza, in lacrime, trattenuto da una signora che, fortunatamente lo ha fermato mentre cercava di attraversare la strada per raggiungerci, rischiando di essere investito da bici, macchine o peggio tram. Francesco è veramente un terremoto un momento è in posto e il momento dopo è già in un altro, non sta mai fermo; questa esperienza è stata un po’ traumatica per tutti ma a lui è servita per fargli capire che quando si è in giro, soprattutto in una città straniera dove non si capisce la lingua, non bisogna mai allontanarsi, soprattutto senza avvertire e comunque la colpa è anche nostra perché, conoscendo il tipo mooolto vivace, avremmo dovuto prevenire. Subito dopo averlo riabbracciato abbiamo scritto sulle mani dei bimbi numero di telefono e nome del campeggio, così come avevamo già fatto lo scorso anno a Parigi e ci siamo anche fatti una risata quando mio padre mi ha ricordato che io, poco più grande di Francesco, ho rischiato di perdermi in quel di Parigi…tale madre, tale figlio. Arrivati alla casa di Anna Frank abbiamo trovato anche qua una lunghissima fila così abbiamo desistito dall’entrare, proponendoci di passare più tardi; pranzo da Mc Donalds (dove si paga pure la toilette €0.50). Dopo pranzo abbiamo continuato il nostro giro turistico e, tra gli altri luoghi, siamo entrati anche dentro l’Hard Rock caffè e in un “ bull dog caffè”, per prendere dei regali, quest’ultimo locale ci ha visti uscire un po’ storditi, infatti nell’aria aleggiava uno strano odorino…
Ci siamo recati poi al Museo di Van Gogh e finalmente abbiamo trovato una fila ragionevole, il biglietto di ingresso è di €14,00 per gli adulti e i bambini fino a 17 anni entrano gratis. Il museo ci è piaciuto molto anche se erano presenti anche opere di altri artisti e Matilde si è un po’ arrabbiata perché non ha trovato il suo quadro preferito : notte stellata, abbiamo saputo poi che si trova al museo di arte moderna di New York.Usciti dal museo abbiamo deciso di prendere il battello per ammirare la città anche dai canali, è stato un bel giro della durata di 1h, peccato che la guida parlava solo in olandese tedesco e inglese però almeno i depliants erano in italiano. Per questa gita abbiamo pagato €9,00 per gli adulti e €5.50 per i bambini sopra i 4 anni. Scesi dal battello abbiamo fatto ancora un giro a piedi in questa città così particolare e poi siamo tornati alla stazione dove abbiamo ripreso il pullman. Siamo rientrati ai camper alle 20.30, questa giornata è stata molto bella e soddisfacente perché siamo riusciti, anche in un solo giorno, a vedere molto di Amsterdam, i bimbi sono stati bravissimi, Matilde ha camminato per tutto il tempo senza mai lamentarsi, certo non sono mancate le emozioni e a mio marito è rimasto il rammarico di non aver visitato il Red light district, cosa che io avevo già visto anni indietro e, a mio avviso, è comunque una cosa caratteristica che fa parte di Amsterdam, ma lui si è vergognato a chiedere indicazioni su come raggiungerlo J
27/07/11 Stamani ci siamo svegliati con tutta calma e abbiamo lasciato il campeggio alle ore 11.00, destinazione Harlem. Arrivati in città abbiamo girato parecchio per riuscire a trovare un parcheggio e, alla fine, abbiamo sostato nel parcheggio dell’Ikea all’inizio della città, dopo un giretto nel negozio dove i bambini si sono sfogati a giocare nell’area a loro destinata e dove abbiamo mangiato, abbiamo preso le bici e ci siamo recati in centro. All’inizio del paese c’è un bel castelletto sul canale che indica la porta d’ingresso, la piazza principale è molto bella e ospita una grande cattedrale e, tutt’intorno, si snodano viuzze pedonali e noi, dopo aver girovagato un po’, ci siamo letteralmente incantati a visitare un negozio di biciclette. Harlem è conosciuta come la città degli antiquari, noi non ne abbiamo visti molti ma comunque la città merita senz’altro una sosta. Siamo tornati al camper alle ore 17.00 e, dopo la solita merenda, siamo partiti destinazione Gouda, passando per la via dei tulipani, anche se questo non è il periodo della fioritura ci accontenteremo di vederne le colture. Arriviamo a Gouda verso le 19.00 ma non troviamo l’area di sosta che avevamo trovato su internet prima di partire, facciamo due o tre giri passando in strade veramente strette e, finalmente, dopo tante imprecazioni da parte dei guidatori riusciamo ad uscire dalle viuzze. Decidiamo così di recarci ad Alblasserdam dove sappiamo esserci una sosta vicino al porto; questo posto dista solo a 3.5Km dalla zona dei mulini: Kinderdijk così domani mattina potremo andarci in bicicletta visto che là gli spazi per parcheggiare ci hanno detto essere pochi.
28/07/11 Stamani il cielo è grigio così siamo indecisi se prendere le bici per andare a vedere i mulini o andare direttamente in camper, mentre stiamo meditando sul da farsi esce uno spiraglio di sole così optiamo per le bici. La passeggiata è piacevole 4/5 km per lo più in mezzo ai campi e i mulini si iniziano a vedere molto presto lungo la strada, sicuramente il paesaggio si gusta di più così che non arrivando in camper. Un mulino si può visitare però, avendo già visto quello di Schermerhorn, decidiamo di non entrare ma ci soffermiamo, per la gioia di Franci, a vedere una stazione di pompaggio a gasolio con viti senza fine esterne dove c’è pure una gru al lavoro per rimuovere i rami dal canale. Dopo un giretto nel negozio di souvenir, per l’immancabile magnete da attaccare al frigo e dopo aver preso un discreto caffè, facciamo ritorno al camper, lungo la strada ci fermiamo in un bel forno e, oltre al pane, compriamo delle ottime paste alla mela e alla ciliegia. Dopo pranzo ci rechiamo in centro e, dopo aver fatto giri e rigiri per trovare la strada, siamo arrivati ad un Lidl… è incredibile come in Olanda non esistano grandi centri commerciali fuori dalle città. Alle 17.30 arriviamo a Delft, cittadina molto bella attraversata da tanti canali e ponticelli, famosa per la sua porcellana bianca e blu; molto bella la piazza centrale con l’edificio del municipio e la chiesa: Niuewe Kerk, dove si racconta che avvenne un’apparizione miracolosa della Vergine Maria. Per dormire torniamo alla sosta di ieri ad Alblasserdam, posto tranquillo proprio sul porto, ci sono 14 posti di cui uno per la sosta breve, per lo scarico e per il carico dell’acqua occorrono rispettivamente €0.50.
29/07/11 Stamani partenza dall’area di sosta con tutta calma e, dopo la tappa al supermercato per comprare delle deliziose birre rosè analcoliche acquistate ieri, ci dirigiamo alle isole dello Zeeland. La prima tappa la facciamo ad Ouddorp per vedere un faro, pranziamo e andiamo a passeggiare sulla spiaggia, il faro è irraggiungibile perché rimane sopra una duna recintata ma, in compenso, passeggiando sulla spiaggia avvistiamo una foca che nuota a pochi metri dalla riva, è un’emozione grandissima vedere come ogni tanto tira fuori il muso per darsi un’occhiata intorno, siamo molto soddisfatti di questo incontro inaspettato perché, in qualche modo, ci ha ripagato della mancata escursione con il battelli all’isola di Texel. Contenti ripartiamo per Zierikzee ma, lungo il tragitto, vedo un’insegna che indica Port Zeland e a me e a mio padre Roberto viene un’illuminazione, è lo stesso villaggio turistico che ci ha ospitati nel lontano 1993… non possiamo esimerci dal fermarci. Emozionati e curiosi ci aggiriamo per le stradine del villaggio e entriamo nella zona dei negozi e della piscina e, con piacere, vediamo che non è cambiato molto. Dopo aver spedito una cartolina a chi era con noi in quella bella vacanza facciamo ritorno ai camper e dopo la solita merenda ripartiamo. Arriviamo a Zierikzee intorno alle 18.00, parcheggiamo il camper in un parcheggio vicino al porto canale, proprio vicino ad un mulino e, dopo aver indossato stivali e mantelle per la pioggia, che ci serviranno giusto per scendere perché poi smette, andiamo a visitare la cittadina che risulta essere molto bella, caratterizzata da un dedalo di viuzze, peccato che la bella piazza centrale sia occupata dal luna park e non si riesce a vedere un granchè. Rientriamo ai camper alle 19.45 e decidiamo di rischiare fermandoci qua per la notte, cartelli di divieto non ce ne sono, speriamo che nessuno venga a mandarci via.
30/07/11 Fortunatamente la notte è passata tranquilla, al risveglio decidiamo di fare nuovamente un giro per il paesino visto che ieri sera ci è piaciuto molto. Alle 10.30ca ci dirigiamo verso Burg-Haamstede, andiamo a vedere il faro (Nieuw-Haamstede) ma rimaniamo delusi perché è in mezzo al verde, recintato e la spiaggia per fare una passeggiata è lontana. Decidiamo così di recarci in centro, parcheggiamo in un parcheggio all’inizio del paese e, dopo aver mangiato dell’ottimo pesce fritto acquistato ad una baracchina andiamo a visitare il paese, carino ma piccolino. Matilde trova un depliant in cui capisce che, anche qua, organizzano escursioni con le barche per andare a vedere le foche così andiamo ad un centro informazioni a chiedere ma, evidentemente, questa gita “un sa da fare” perché l’ultima escursione l’hanno fatta ieri e la prossima ci sarà il 9 agosto e noi, ahimè, saremo già a casa. Decidiamo però di recarci alla diga sperando di avere un po’ di fortuna ed avvistare qualche “seedogs” come le chiamano loro. Subito dopo la diga troviamo un parcheggio, per la gioia di Franci, proprio sotto una pala eolica e ci dirigiamo verso una piccola baia dove c’è un allevamento di ostriche o almeno così crediamo. Mentre noi ci stiamo dirigendo sopra una duna per andare a vedere il mare Luca ci chiama a gran voce perché ha avvistato due foche placidamente sdraiate sopra la recinzione dell’allevamento. La foca più grande è marrone e si muove poco mentre la più piccola è chiara, quasi bianca e si diletta in esercizi di stretching, rimaniamo incantati a guardarle con il binocolo e a scattare fotografie per quasi mezz’ora, poi mentalmente le salutiamo ringraziandole di essersi mostrate. Torniamo a Burg-Haamstede con l’intenzione di recarci in campeggio, sappiamo che ce n’è uno molto bello con piscina riscaldata, arriviamo al campeggio Geesterland ma notiamo con disappunto che i cani non sono graditi, scendiamo comunque a chiedere ma ci dicono che è completo. Inizialmente siamo un po’ incerti sul da farsi se tentare in un altro campeggio o dirigerci verso l’ultima isola dello Zeeland. Alla fine optiamo per l’ultima soluzione e andiamo a Middelburg, qua troviamo un parcheggio per camper vicino alla stazione si paga €1.70 l’ora fino alle ore21.00 e visto che è abbastanza presto e che il paese, almeno visto dal camper, non ci sembra un granché bello decidiamo di recarci a Westcapelle a vedere il faro e poi tornare più tardi per la notte. Westcapelle ci sembra subito più carina, il faro in realtà non è il massimo perché è in mezzo al cemento sopra una diga ma, nell’insieme, il tutto non stona e il paesaggio non è male. Anche se tira un forte vento decidiamo di percorre la diga fino in fondo perché abbiamo notato, arrivando, che c’è un piccolo museo all’aperto della 2° guerra mondiale e, presso un rivenditore di pesce fritto e patatine c’è un gonfiabile, così Francesco e Matilde possono sfogarsi un po’. Finita la visita al museo, i giochi e dopo aver mangiato patatine e muscoli fritti, torniamo ai camper per il caffè. Decidiamo poi di tornare a Middelburg per la nostra ultima notte olandese. Mentre siamo fuori dai camper a parlare, arriva un furgone americano tipo A-Team e scendono un uomo e una donna che ci guardano e girano un po’ intorno ai camper, noi li guardiamo un po’ sorpresi ma poi iniziano a parlare e ci dicono che sono venuti a vedere quanti camper c’erano in quest’area perché loro curano un sito dove vengono monitorati i punti di sosta camper rilevando le presenze, ci raccontano poi un mucchio di aneddoti sulla loro vita e sulle usanze olandesi: lei francese lui olandese orgogliosissimo del suo furgone americano con cui hanno girato Italia e Francia. Devo dire che sono due tipi un po’ strani ma simpatici e a me personalmente danno la possibilità di rispolverare seriamente un po’ di inglese, prima di andarsene, alle 23.45, ci danno il loro sito web dove dicono esserci descritti, oltre ai vari punti sosta, i loro viaggi. Questo incontro è stato piacevole, è sempre bello parlare con persone nuove, c’è sempre da imparare e noi, ieri, abbiamo capito un po’ di più di questo popolo olandese bello ma strano … in fondo la caratteristica del viaggiare in camper è proprio questa, ti dà la possibilità di far incontri inattesi e magari strani ma che ti arricchiscono, così come ogni nuova esperienza.
31/07/11 Stamani ci svegliamo alle 8.30 e ci rechiamo a scaricare all’area che ci ha indicato il tipo conosciuto ieri sera ( via Oudeverseweg a Middelburg) , dopo le operazioni di carico e scarico ci dirigiamo nuovamente a Westcapelle, parcheggiamo alla diga, prendiamo le biciclette e ci rechiamo nel vicino paese di Domberg, è un posto molto turistico con un sacco di gente seduta ai caffè e tanti negozi, proprio per questo anche oggi che è domenica le attività commerciali sono tutte aperte, così ne approfittiamo per visitare l’ennesimo negozio di biciclette: siamo affascinati da queste mastodontiche bici che gli olandesi usano per recarsi in qualsiasi posto, è il mezzo di trasporto più usato in Olanda, peccato che il prezzo sia veramente un po’ troppo alto, ci limitiamo a comprare solo degli accessori. Torniamo al camper per il pranzo e poi partiamo in direzione di Anversa, a malincuore ci accingiamo a lasciare l’Olanda. Siamo in autostrada e, ad un tratto, vediamo una centrale nucleare, rimaniamo molto stupiti perché è la prima che vediamo in Olanda, ci avviciniamo sempre di più quando troviamo il cartello che ci indica che siamo in Belgio, la centrale è belga, ci sembrava strano. Subito notiamo la diversità di paesaggio e la poca cura delle strade, ci sembra di essere in Italia, rimpiangiamo subito l’Olanda e il pensiero ci corre al paragone che solitamente facciamo passando dall’Austria all’Italia, qua è la stessa cosa. Arriviamo ad Anversa, abbiamo l’indirizzo di un’area di sosta ma la città ci fa una brutta impressione, sporca, poco curata e con ceffi poco raccomandabili per le strade, decidiamo così di non fermarci e proseguire verso Brugge. Troviamo un’area (Kampeerauterrein, Ringlaan/Bargeeweg) carina, a 2km dal centro, a ridosso di un porticciolo privato, c’è acqua corrente e la possibilità di carico e scarico, è abbastanza affollata, ma riusciamo a trovare due posti anche se non siamo vicini. Paghiamo €22.50 ma per caricare l’acqua occorrono altri €0.50. Dopo cena passeggiata notturna per Brugge, bellissima cittadina dove ogni scorcio meriterebbe una fotografia.
01/08/11 E siamo arrivati al 1° di Agosto e il nostro meraviglioso viaggio sta giungendo al termine, oggi visitiamo Brugge con le biciclette, è veramente un posto caratteristico e suggestivo con imponenti edifici realizzati con una particolare architettura. Scesi dalle bici passeggiamo per il centro, ci sono moltissime cioccolaterie, negozi di dolciumi e caramelle e altri di birre, la birra belga è veramente buona, leggiamo che ce ne sono 780 tipi diversi e qualcuna, non possiamo fare a meno di assaggiarla. Luca si ripropone di trovare un supermercato per far acquisti in grande stile. Ci aggiriamo per la città ammirando ogni chiesa, ogni scorcio e lottiamo con Francesco perché vorrebbe fare il giro della città in carrozza e con Matilde che vorrebbe farlo con il traghetto, visto che non riescono a mettersi d’accordo decidiamo di non fare né l’una né l’altra cosa ma di continuare il giro turistico con le bike. Tornati al camper pranziamo e dopo un pennichella causata dall’ultima birra acquistata di 12° gradi, ripartiamo in direzione Gent…è sì, stiamo proprio scendendo, siamo sulla via del ritorno. Passiamo dentro Gent alla ricerca di un parcheggio per vedere la città ma, come successo per Anversa, questa città non ci fa una bella impressione, caos per le strade, edifici malridotti e strani ceffi così, dopo aver girato e rigirato per trovare un posto e aver quasi preso una multa da una poliziotta poco ospitale, decidiamo di lasciare definitivamente il Belgio, non prima però di esserci fermati ad acquistare … birre. Ci fermiamo a Bavay in un area di sosta appena entrati in Francia.
Dal 2/08/11 al 08/08/11 Si riparte verso Reims, vogliamo vedere la cattedrale, già lo scorso anno ci volevamo fermare ma non lo abbiamo fatto così ci fermiamo oggi. La cattedrale è molto bella e imponente, finita la visita andiamo a Troyes, città con case a graticcio, anch’essa molto particolare, sicuramente merita una fermata. Sosta per la notte in un’area sul Lac d’Orient (N 48°30'234 E 4°33’453). Si riparte poi alla volta di Digione, poco dopo la città troviamo un’area per fermarci per la notte, il giorno dopo facciamo un’altra sosta a Macon per vedere la cittadina e per la notte ci fermiamo in un camping municipale subito dopo Aix les Bain, la mattina visitiamo la cittadina e si riparte per Grenoble. Sosta per la notte a ……………….., poi attacchiamo il Col del Lautaret siamo a Briancon, sosta per il pranzo e la spesa, poi si riparte, passiamo dal Monginevro e siamo in Italia. E così anche questa vacanza è terminata, è stata una bellissima esperienza che ci vede tornare a casa arricchiti di immagini, suoni, colori e profumi nuovi… portiamo nel cuore il ricordo di una terra meravigliosa e la speranza di poterci tornare…chissà!