Pubblicato:
09/04/2010 da
Paolo e C.
Periodo:
31/03/2010 - 06/04/2010
(6 giorni)
Non specificato
Pasqua alta, quest'anno, a inizio Aprile: ottimo stimolo per cercare il bel tempo in Provenza
La scelta della meta per il viaggio delle vacanze Pasquali, quest'anno, è stata influenzata dalle esperienze degli scorsi anni. Nonostante tutte le attenzioni possibili, infatti, abbiamo controvoglia dovuto sperimentare, in passato, situazioni di rientro a "fine ponte" che francamente non ci interessa ripetere mai più: viaggi di ritorno con tempi triplicati rispetto al normale, che in mezza giornata di coda fanno dimenticare gli aspetti positivi della vacanza, e restano purtroppo come ricordo preminente. Bando alle analisi preliminari, dunque: si è deciso per un percorso scorrevole, a basso rischio di trafico, e ad alto tasso panoramico.
Si parte quindi il giovedi, valicando il Monginevro e trovandoci in Francia quasi senza accorgecene. Strade (con obbligo di catene a bordo) completamente sgombre sia di neve che di veicoli, si viaggia in completo relax.
Superiamo Briancon, scendendo dolcemente lungo la N94 verso Embrun e il sempre piacevole panorama del lago di Serre Poncon. In questa stagione il livello dell'acqua non è altissimo, ma il suo colore resta di quell'inconfondibile azzurro che attrae l'attenzione dei turisti e delle loro macchine fotografiche. Svetta, orgogliosa, la chiesetta che normalmente è al centro di un pittoresco isolotto, e stavolta risulta invece meta di passeggiate per turisti pedoni che attraversano parti di fondali in secca.
Prima di arrivare a Gap, svoltiamo a sinistra sulla D942, in direzione sud, verso Chateau-Arnoux-Saint-Auban. Il panorama evolve progressivamente, e i pascoli dei contrafforti alpini lasciano via via il posto a frutteti e coltivazioni.
Nei pressi di Les Meés ci dirigiamo, per la nostra prima volta, verso un punto aderente al circuito France Passion, che abbiamo scoperto di recente, e che desideriamo mettere alla prova. La guida in nostro possesso (si acquista online, su www.francepassion.com, e vale da Marzo a Pasqua dell'anno successivo) riporta oltre mille punti convenzionati, presso i quali è possibile sostare con il proprio autocaravan, gratuitamente, senza pretese di servizi, nè obblighi di acquisto di prodotti.
All'indirizzo segnalato troviamo in effetti un produttore di olive, con tanto di mulino. C'è anche lo spazio destinato ai visitatori in camping car. Bella sorpresa! La gentile signora che ci accoglie ci indica dove sistemarci, insieme ad un altro equipaggio tedesco giunto nel frattempo. Le chiediamo di visitare l'esposizione dei loro prodotti, davvero notevole: hanno olive, vasetti di pesto, di patè, di marmellate, e altre preparazioni sempre a base di prodotti della loro tenuta, come peperoni, pomodori, aglio, ma anche frutta, confetture e distillati, e altro ancora. E' davvero un piacere spendere l'equivalente di una normale sosta in area attrezzata e ricevere in cambio quattro bei vasetti di specialità tipiche (che, tra l'altro, si riveleranno essere davvero buone, oltre che genuine). Facciamo un salto nel vicino paese per il pane qualche altra provvista, tornando a sistemarci nella deliziosa postazione riservataci nell'uliveto.
Passiamo una notte tranquilla, in una situazione agreste che potrebbe tranquillamente essere presa come modello ideale di una sosta pleinair. Nessun rumore, fino al mattino successivo, nella quiete della campagna, circondati da ultivi non più alti dei camper, sotto un cielo stellato. Convincente e consigliabile.
Il mattino successivo lasciamo la fattoria, dove inziano i lavori quotidiani, salutando gli occasionali vicini di piazzola, e scendiamo verso Manosque. Il panorama è sempre più provenzale, sia per le abitazioni che per le coltivazioni. Dopo una sosta tecnica in un centro commerciale, ci dirigiamo senza indugio verso l'altipiano di Valensole, a circa 600 m. sul livello del mare. Qui il cambio di scenari è più repentino, e in poche curve in salita ci troviamo a percorrere rettilinei che solcano campi di lavanda che si estendono fino all'orizzonte, con le loro geometriche linee di cuscini. Anche se la stagione ancora non ne prevede l'esplosione floreale che è tuttavia facile immaginare, l'ambiente è davvero unico e fa sognare. Ed è qui, precisamente in questo contesto che l'immaginazione non saprebbe disegnare meglio, che entriamo nel secondo punto France Passion: un coltivatore di lavanda che mette a disposizione degli amici in camper un campo, forse l'unico della zona con fondo su prato e alcune querce ad assicurare l'ombra in estate. E, segno del destino, è un camperista come noi, e condivide anche la nostra scelta di veicolo, sfoggiando un motorhome del nostro marchio presso la sua abitazione. Immaginiamoci la rimpatriata! Coordialità alle stelle, sembra di essere tra vecchi amici. Acquistiamo anche qui qualche prodotto, in una esposizione meno fornita della precedente, e basata esclusivamente su articoli alla lavanda: saponi, olie essenziali, profumi, miele.
Ci sistemiamo poi nella zona riservata ai camper, dotata anche di tre punti di carico acqua (ancora chiusi per il gelo invernale: ma l'acqua ci viene offerta presso l'abitazione del fattore): ed è difficile dire quale sia la migliore, tra questa e quella della notte precedente. Decisamente, il circuito Frace Passion ci ha convinti: se questa è la media dei punti sosta che offre, allora è una soluzione che sfiora la perfezione per il camperista. Per l nostra esperienza, non possiamo che consigliarla con piena convinzione.
Per l'ora di cena ci raggiungono anche gli altri amici, partiti dopo di noi per impegni vari, e all'ora della buona notte il gruppo è al completo.
Il sabato, con un tempo incerto anche se non piovoso come annunciato, lasciamo il cordialissimo coltivatore di lavanda, che si raccomanda di tornare in giungo per godere della fioritura dei campi, e in pochi minuti - superando Poimoisson e poi Moustiers-Sainte-Marie - siamo al lago artificiale di Sainte Croix. Non cisiamo fermati a Moustiers perchè sappiamo che lo faremo dopo il tour delle gole del Verdon, che affrontiamo in senso antiorario. Superiamo perciò il ponte che scavalca l'immissione del verdon nel lago, prendiamo per Aiguines e poi, lungo la vertiginosa D71, percorriamo il lato ovest delle mitiche gole. Per noi, che già l'avevamo percorsa alcuni anni or sono, è un piacere. Chi ancora non la conosceva, la scopre con qualche brivido in più, da "prima volta". Tuttavia, riconfermiamo il nostro precedente giudizio: si tratta di una strada impegnativa, certo, ma non proibitiva. Se percorsa in momenti di traffico non eccessivo (soprattutto in senso contrario al nostro...), non presenta problemi particolari. E noi, che l'abbiamo percorsa il sabato, vigilia di Pasqua, non rammentiamo intoppi degni di nota. Solo precipizi e panorami da fotografare ad curva, questi si.
Per la sera e la notte optiamo per la sistemazione offerta da Castellane, che ha una bella area attrezzata, celebre punto di riferimento per i camperisti di ogni Paese Europeo. Si pagano 5,50 euro per accedervi, dopodichè di dispone di parcheggi riservati ai camper, con carico e scarico, illuminazione e servizi di raccolta rifiuti. E si è a due passi dal centro, piccolo ma ben tenuto, nonchè ai piedi di una notevole rocca sormontata da una chiesetta, che non potevamo evitare di salire a visitare. Stracolma di ex-voto, la cappella è il punto finale di una ripida via Crucis, nonchè punto estremamente panoramico sul borgo e, naturalmente, sull'area attrezzata. Foto di rito, discesa ormai all'imbrunire, e grandiosa cena, come nostra consuetudine.
La Domenica di Pasqua, osservando la bella giornata, siamo indecisi se lasciare o meno l'accogliente postazione. Prevale il senso dell'avventura (?), e partiamo per affrontare il lato est delle gole del Verdon. Anche qui, spettacolari canyon con punti di osservazione privilegiati si alternano a tratti di strada da percorrere con attenzione ma non con apprensione. Tra una sosta, una foto e una breve passeggiata, arriviamo al lago Sainte Croix nel tardo pomeriggio. La ricerca della sistemazione per la notte ci fa scartare i litorali, dove vige il divieto di accesso che scegliamo di rispettare, nonostante altri equipaggi li abbiano infranti, e ci accampiamo nel campeggio municiipale Le Galetas, in splendida posizione panoramica e tranquilla. Il gentile gestore ci accoglie con simpatia, e ci sistemiamo occupando una terrazza.
Il lunedi di Pasquetta il sole ci regala esattamente la situazione meteo che avremmo desiderato: una bellissima giornata, senza vento e soleggiata, che ci vede preparare una mega grigliata, ottimamente riuscita da tutti i punti di vista. Ci rallegriamo tutti per la scelta del pernottamento in campeggio, che ci ha permesso di dispiegare barbecue e tavolini, sdraio e sedie, nonchè di contare su acqua corrente per le necessarie pulizie, senza patemi di permessi o divieti. I 13 euro della sosta in campeggio sono stati veramente ben investiti. E lode all'ospitale gestore, che di sua iniziativa ci ha detto che avremmo potuto ripartire nel pomeriggio. Merci!
Dopo aver rigovernato, e fatto una dovesora passeggiata lungolago per smaltire almeno in parte l'esagerata mangiata, ci spostiamo a Moustiers-Sainte-Marie. Anche qui ci accoglie una adeguata area attrezzata riservata ai camper, con scarico a griglia carrabile gratuito, torretta per carico acqua e allaccio elettrico a pagamento (2 euro), e 6 euro per la sosta di 24 ore, che vengono riscossi al mattino dall'incaricato comunale che rilascia la ricevuta da esporre.
Sistemati i nostri veicoli, visitiamo il grazioso centro, come sempre molto curato, salendo fino alla Chiesa che domina l'abitato ed è sovrastata dalla celebre stella appesa alla catena tra le due montagne. Rientriamo per cena, e passiamo, ancora una volta, una notte tranquilla e piacevole.
Il martedi è dedicato al rientro: percorriamo la Route de Napoleon - tratto della strada che il condottiero percorse tornando dall'esilio per riprendersi la sua Parigi - in senso inverso, e per pranzo siamo sul lago di Serre-Poncon, dove diamo fondo alle ultime riserve alimentari (incluse le 48 ostriche acquistate in mattinata in un centro commerciale presso Sisteron...).
Senza alcuna coda, nella massima tranquillità, rientriamo tramite il valico del Monginevro. Tutto davvero riuscito, nessun inconveniente. Risultato: la Passion per la France si conferma, anzi, cresce. A bientot.