Salento e dintorni
Per famiglia e quattro zampe
Vacanze in giro
per l'Italia
Luglio 2012
30 GIUGNO 2012 Giorno 1 SABATO
-No, la macchinina è mia! -con queste parole inizia il nostro viaggio.
-Naturalmente, Guido Maria. Ho detto solo che a scrivere il diario di bordo della nostra vacanza sarà Giulio. -dice Stefania armeggiando con la ciotola di Elektra.
-A proposito, Giulio! Sei sicuro che un solo libro ti basti per tre settimane? -fa sarcastico Carlo dal posto di guida.
Ed eccoci lì, su un camper Laika EcoVip 2.1 del '99, io (12 anni, bizzarra inclinazione per la lettura), Guido Maria (3 anni, futuro pompiere, adora giocare con le macchinine), Stefania (mamma), Carlo (papà) ed Elektra (cagnolona un po' manesca dalle cattive abitudini ma con un cuore grande grande), a Torino (1120 km da Salento), diretti verso una vacanza incredibile e tre settimane di relax divertimento. 184 km e un miliardo di "quanto manca?" dopo, arriviamo a Recco, capitale gastronomica della Liguria, e parcheggiamo alla bell'e meglio vicino alla spiaggia. Breve bagnetto in mare per poi tornare a bordo del camper e partire verso una città non meglio definita della Toscana. Così alle undici troviamo sosta in Via della Libertà a Cinquale Montignoso. Un'area gratuita "adibita" (si fa per dire, è quasi totalmente occupata dalle automobili) ai camper. Decidiamo di pernottare lì, scoprendo in seguito il disagio notturno provocato dalla vicina discoteca. Consigliato per l'ottima visuale e per la vicinanza al mare (spiaggia libera a circa 200m verso Forte dei Marmi).
1 LUGLIO 2012 Giorno 2 DOMENICA
Sveglia alle nove e in bici raggiungiamo la spiaggia. Facciamo (in realtà faccio, ero l'unico) numerose immersioni di snorkeling, poiché l'acqua di Forte dei Marmi è davvero fantastica.
Torniamo in camper per il pranzo a base di melone, in seguito partiamo verso una città sulla strada per Saturnia, in provincia di Grosseto.
Il tempo è splendido e un sole enorme splende su uno sfondo azzurro come pochi.
Ci rechiamo a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno, dove vi sono una spiaggia bellissima dall'acqua cristallina e due aree di sosta per i camper.
Mentre la prima è un semplice parcheggio, la seconda è vicina ad una pineta davvero a 50m dal mare.
Abbiamo passato tutto il resto della giornata a nuotare in spiaggia. L'ingresso era gratuito ed esteso anche ai cani, la spiaggia era dotata di docce e bar.
Quanto ai costi del parcheggio: 6,00€x12h; 10,00€x34h; 18,00€x48h; con parchimetro, sosta massima consentita 48h. Ceniamo al camper e pernottiamo lì.
2 LUGLIO 2012 Giorno 3 LUNEDÌ
Mattinata in spiaggia particolarmente ventosa. Mare mosso. Soffia il maestrale e facciamo volare il nostro aquilone verde. Tornando al camper per pranzare notiamo la presenza della polizia municipale: ci spiegano che in teoria non potremmo aprire la veranda e mangiare fuori poiché quello è solo un parcheggio. Non ci diamo troppo peso. Dopo mangiato sistemiamo le cose e partiamo finalmente verso Saturnia. Prima però, pausa gelato a Manciano. Troviamo un'area attrezzatissima vicino alla SPA di Saturnia. Posteggiamo il camper in tempo per cenare all'aria aperta. Ci riposiamo e verso le nove ci rechiamo alle terme. Esse consistono in alcune cascatelle e in certi bacini di acqua calda vicino ad un antico mulino. Si fanno le ventitré e in bicicletta torniamo in camper, dove Elektra ci aspetta. Dormiamo sotto una luna piena apposta per noi. "L'alveare del Pinzi" (questo é il nome del parcheggio) non é mai stato così pieno di vita.
3 LUGLIO 2012 Giorno 4 MARTEDI
Mattinata passata alle terme tra un ghiacciolo e un idromassaggio. Fa molto caldo ma l'acqua è perfetta. Pranzo veloce, riposino e alle diciotto torniamo in acqua. La giornata scorre così, la maschera di fanghi sul mio viso si asciuga fin troppo velocemente e il sole scompare in tutta fretta dietro al luogo più bello che io abbia mai visitato.
4 LUGLIO 2012 Giorno 5 MERCOLEDÌ
Ci svegliamo di buon'ora per riuscire a sistemare le cose e partire entro le undici. Sosta a Pitigliano, antico borgo medievale costruito interamente in tufo. Visitiamo la grande Piazza della Repubblica e la secolare chiesa di via Orsini. Essa risale al 1702, la navata centrale al 1758 e i due gloriosi dipinti di Pietro Aldi al 1885. Ci avventuriamo sotto gli epocali portici e verso il vecchio quartiere Ebraico. Ripartiamo e, dopo una pausa merenda a Viterbo, giungiamo a Bracciano. Cinque minuti di rifornimento in tale città (quella del lago, per intenderci) e... Dritti verso Campagnano di Roma -paesino di nascita di Elektra-. Lì ci ha accolto a braccia aperte la sua allevatrice, con cui (dopo averle o archeggiato un camper nel giardino) siamo andati a mangiare una pizza. Mi pare che la pizzeria si chiamasse "Il baccanale", dalle parti di Campagnano; consigliata per l'ottima qualità e per i prezzi modici.
5 LUGLIO 2012 Giorno 6 GIOVEDÌ
Mi sveglio con in testa un solo pensiero: andare a scambiare due parole con il pappagallo della simpatica allevatrice di Elektra . Da lei passiamo mattinata e pranzo. Dopodiché siamo finalmente partiti. Destinazione... Roma! Alle diciannove meno un quarto circa, troviamo un campeggio a Saxa Rubra, sede della Rai, a 30km da Roma-centro. Chiamiamo una navetta (servizio gratuito del Camper & Car village) che arriva in un minuto e ci porta alla stazione Labaro. Un quarto d'ora dopo ci troviamo in piazza del Popolo, facciamo una passeggiata attorno all'obelisco Flaminio (24m di altezza, importato da Augusto dall'Egitto, realizzato all'epoca di Ramsete II) e a Piazza di Spagna. Torniamo al camper e finalmente ci riposiamo dopo una lunga giornata. Quanto al campeggio, niente da dire. Prezzi bassi (€20/notte) e personale gentilissimo e cordiale. Unico difetto i servizi igienici leggermente sporchi e dismessi.
6 LUGLIO 2012 Giorno 7 VENERDÌ
Stamattina abbiamo in programma di visitare il Colosseo e la chiesa di S. Pietro. Chiamiamo la navetta perché ci porti alla stazione. Successivamente scopriamo che di treni non ne possiamo vedere neanche l'ombra: oggi sciopero dei mezzi. Che dire! La nostra solita sfortuna: bisognerebbe sempre essere a conoscenza delle manifestazioni locali prima di fare tappa in una città importante come Roma. Quindi cambio di programma: andiamo a riprendere la nostra cagnolina dalla allevatrice. In seguito parcheggiamo quaranta minuti (giusto il tempo di fare rifornimento alimentare) davanti alla pizzeria dell' altroieri. Ripartiamo stavolta con l'intento di tagliare a metà l'Italia e arrivare sulla sponda adriatica. Tre ore e mezza dopo fermiamo al "Camping Larcobaleno" di Torre Mucchia (Chieti, Abruzzo). Un campeggio bencurato con accesso diretto sulla spiaggia libera; costo €25 a notte.
7 LUGLIO 2012 Giorno 8 SABATO
Prima giornata in spiaggia. Essa consiste in uno spiazzo enorme di sabbia finissima. L'acqua è limpida e cristallina. Effettuo le mie solite immersioni e trovo molte conchiglie. Qui a Torre Mucchia l'acqua è particolarmente bassa e camminando si può arrivare lontanissimo. Torniamo al camper per mangiare (non prima di essermi fatto una doccia calda con il gettone da €0,80) ed in seguito partiamo. Oggi il nostro obbiettivo è il lago di Lesina, dove c'è un'area di sosta chiamata "L'oasi", con: elettricità, docce calde, wc, bar a conduzione familiare, 17 posti, €18 a notte. Dopodiché siamo andati a esplorare la città di Lesina: un anonimo paesino davvero molto piccolo; due chiesette e una minuscola piazza principale. Tornando al campeggio abbiamo preso un gelato, ci siamo fermati a messa (domani dovremo scendere moltissimo giù per la Puglia, non so se avremo tempo) e abbiamo fatto una passeggiata sul lungomare -o per meglio dire sul lungolago-. Inaspettatamente, questa sera l'anonimo paesino si è svegliato regalandoci la grandiosa vista di un meraviglioso spettacolo pirotecnico di fuochi d'artificio. Questo mi ha insegnato una cosa: la vita ti riserva sempre delle sorprese, anche dove meno te lo aspetti.
8 LUGLIO 2012 Giorno 9 DOMENICA
Mi sveglia il profumo di impareggiabili brioches calde con la marmellata dell'ottima pasticceria di via Bianchina Vollaro. Un modo salutare per cominciare la giornata. Un'ora dopo siamo nuovamente in viaggio questa volta verso un paese di mare possibilmente prima di Alberobello, che raggiungeremo stasera per visitare i trulli. Di questi ne so poco, una mia amica che ha vissuto quattro anni a Bari mi ha raccontato qualcosa, ma al momento in testa ho il vuoto più totale: so solo che sono delle basse costruzioni in pietra. Sostiamo a 13km da Foggia per far prendere un caffè a papà in autogrill. Facciamo fermata "bagno/pranzo" a Cala del Pantano (Bisceglie, Bari), una spiaggia protetta dal WWF in quanto vi passano gli uccelli migratori e le tartarughe di mare. Alle quattro e un quarto circa puntiamo verso Alberobello (area di sosta "Nel verde", in via Cadore). Una volta arrivati la scopriamo essere un parcheggio in pendenza con possibilità di carico/scarico per wc chimici, elettricità e senza bagni o servizi igienici. Ci regalano una cartina del posto, così verso le nove andiamo a visitare i trulli, che sono ben collegati all'area di sosta. Io nel frattempo pianifico il percorso che ci porta dritti al Municipio cittadino e al Monumento dei Caduti in piazza del Popolo. Continuando per corso Vittorio Emanuele (passando quindi davanti al busto del prete Domenico Morea, uno dei punti più caratteristici della città) si giunge alla Basilica Minore dei SS. Medici. Una chiesa molto curata vicino al trullo sovrano (l'unico a due piani), di cui non visitiamo l'interno -costo €1,50-. Tornando in piazza notiamo la casa d'amore vicino a via Garibaldi e il Museo del Territorio in via Bissolati. Dulcis in fundo, prima di tornare al camper incontriamo il meraviglioso Belvedere panoramico, terrazza dalla quale è possibile vedere l'intera città dall'alto. Semplicemente fantastica.
9 LUGLIO 2012 Giorno 10 LUNEDÌ
Ulteriore visita in Alberobello della zona Monti, dove vi sono dei simpaticissimi negozietti, di cui uno vanta più di 9000 fischietti in terracotta e una storia davvero molto interessante. Nel 1500-1600 circa, la popolazione pugliese -Alberobello in particolare- adorava i fischietti; ve ne erano alcuni raffiguranti dei galli o dei pavoni, e dovevano rappresentare il corteggiamento maschile. Certi poi si chiamavano "pupe", raffiguravano delle donne nude incinte ed erano il simbolo della bellezza femminile: venivano regalati (generalmente il 17 gennaio, Sant'Antonio Abate) alle coppie che si sarebbero dovute sposare nel corso dell'anno. Altri fischietti venivano riempiti con acqua o vino e -soffiandoci dentro o più semplicemente muovendoli- producevano dei suoni melodiosi e armoniosi. Molti dei fischietti presenti all'interno del trullo caratteristico erano stati vincitori di ambiti premi, protagonisti di mostre e partecipanti a importanti poli fieristici. Lasciamo il negozio per andare a visitare la mitica chiesa a trullo di Sant'Andrea, davvero molto suggestiva. Tornando al camper ripassiamo al negozio di fischietti e ne compriamo uno per me a forma di Paperino e uno a forma di Topolino per mio fratello Guido Maria. Alle undici e mezza ripartiamo per Torre Specchia Ruggeri, paesino di mare in provincia di Lecce. Giungiamo ad una bellissima spiaggia dove senza troppe spiegazioni parcheggiamo e pranziamo. Successivamente facciamo un bel bagno. L'acqua è come non ne avevo mai viste e il fondale consiste in un letto di conchiglie bianchissime. Mangiamo un gelato, ripartiamo e alle diciannove arriviamo all'agriturismo "Fontanelle" (Baia dei Turchi, Otranto), nonché un'area di dota per metà all'aperto e per metà all'ombra di una pineta a 300m dal mare con: elettricità, possibilità di carico/scarico acque grigie e nere, servizi igienici, docce calde con gettoni da €1,00, vendita di frutta, verdura fresche e olio di produzione propria ogni mattina dalle nove alle undici. Decidiamo che quello sarebbe il lupo perfetto per sostare un paio di giorni per riprendersi dagli spostamenti della settimana precedente. Comincio a fare i "tanto attesi" compiti delle vacanze, ceniamo velocemente e andiamo a dormire.
10 LUGLIO 2012 Giorno 11 MARTEDÌ
Ci svegliamo di pima mattina per andare ad acquistare la frutta e la verdura qui all'area di sosta, dove i prezzi sono bassi e il cibo è di buona qualità. Difatti spendiamo €1,30 per: un cetriolo pugliese (sono grandi quanto cocomeri e vengono chiamati "Caroselli", in dialetto stretto "Cucumedde"), un chilogrammo di pomodorini e un chilogrammo di prugnette selvatiche, molto dolci. Acquistiamo inoltre un litro d'olio extravergine di oliva prodotto dall'azienda da soli €5,00 al litro. Successivamente andiamo in spiaggia, meravigliosa. Niente a che vedere con tutto ciò che abbiamo visitato finora, i caraibi al confronto impallidiscono. Era davvero incredibile la dolcezza con la quale le onde di acqua pulitissima si rifrangevano sulla spiaggia. Potrei stare ore e ore a descrivervi l'accavalcarsi continuo delle maree, il ritmo indefinibile e inarrestabile della luce sott'acqua che, come impazzita, si muoveva in un meraviglioso incontro di riflessi... Ma non lo farò, perché sono buono. Stiamo a mollo per diverse ore, poi torniamo al campeggio per farci la doccia e per mangiare un insalata di pomodori e cucumedde come non l'avevo mai assaggiata. Per grazia di Dio e per volontà del Popolo, Guido Maria dorme, così fino alle quattro riposiamo in tranquillità. Appena si sveglia passo l'ora successiva a cercare di insegnargli ad andare in bicicletta senza l'ausilio delle rotelle (non completamente senza successo). In seguito ci rechiamo in spiaggia, trascorriamo tre ore a nuotare e poi torniamo al campeggio per cenere divorati dalle zanzare e riposarsi dopo una divertente giornata di mare.
11 LUGLIO 2012 Giorno 12 MERCOLEDÌ
Dopo la colazione scopro la comodità di raggiungere la spiaggia in bici. Essendo leggermente più veloce degli altri raggiungo prima il mare e faccio trovare a Stefania e a Carlo molte cose pronte. Ma tornando a noi, sistemo i teli e mi tuffo insieme a Guido Maria, l'acqua è ancora più bella di ieri e (forse, ma dico forse) ci divertiamo ancora più di ieri. Torno al camper, apparecchio la tavola per lo splendido pranzetto preparato da Stefy. Smontiamo la veranda, stacchiamo la corrente, togliamo i cunei da sotto le ruote e ci dirigiamo a Otranto. Ci danno il benvenuto gli sconti offerti dal campeggio Fontanelle con la "OtrantoCard". Mangiamo un gelato in un chioschetto, facciamo la spesa al supermercato Sisa, preleviamo al bancomat per pagare i 10 litri di olio che abbiamo ordinato al campeggio. 45km di agonia dopo (50º, Guido Maria si lamenta, noi non sappiamo bene dove andare), giungiamo a Castro, vicino alla famosissima Grotta Zinzulusa -che per quanto ne so io significa "vecchia stracciona"-, in uno spiazzo sugli scogli davanti ad un'anonima torre, nonostante il nostro obbiettivo fosse S. Maria di Leuca; passiamo la notte lì.
12 luglio 2012 Giorno 13 GIOVEDÌ
Appena svegli corriamo a fare i biglietti per visitare la grotta Zinzulusa. Costa €5,00 per gli adulti, €2,00 per i bambini, Guido Maria non paga. Ci accoglie una cordialissima guida che prima di entrare ci fa il riassunto anagrafico della grotta: fu portata alla luce dal vescovo Paolo Emilio Stasi nei primi anni del '900, l'area visitabile è di circa 150mt e benché abbia delle forme spettacolari la sua fama deriva dal fatto che fosse un'abitazione paleolitica e della presenza di alcune specie ormai estinte nel resto del mondo. Prima del '900 non era mai stata esplorata per via dei suoi inquietanti inquilini, pipistrelli! Il vescovo vi si recò pensando che al suo interno si trovasse il tempio di Minerva descritto da Enea. Una volta dentro la grotta, ci accolgono delle enormi stalagmiti firmatesi grazie alle goccioline di carbonato di calcio (calcare) che cadono dal soffitto e alla temperatura favorevole. Se la temperatura è molto bassa le goccioline si fermano in alto e prendono il nome di stalattiti. Osservandole meglio mi accorgo che una ha la forma di un uccello, a guardarla meglio una civetta -simbolo di Minerva!!-. Accanto ad essa ci sono due stalagmiti più grandi chiamate sentinelle. Continuando per il "Corridoio delle meraviglie", incontriamo: la fusione di una stalattite con una stalagmite, una cascatella "ghiacciata", un pozzo sottostante alla grotta visibile solo in due punti chiamato ironicamente "il pozzo delle suocere", una stalagmite a torre e una cripta preistorica. Nel vestibolo sono stati ritrovati resti fossili di orso, ippopotamo, elefante e rinoceronte. La parte visitabile della grotta termina con il "duomo", chiamato così per le suggestive conche sul soffitto che ricordano molto delle cappelle. Sulle pareti di esso sono scritti i nomi di tutti gli operai che hanno contribuito a portare la grotta alla luce. Per la sua straordinaria bellezza e per le stranissime specie di pesci nel Pozzo delle suocere, la grotta Zinzulusa rientra tra le dieci grotte più importanti del mondo, unica in Europa. Al termine della visita beviamo tutti una fresca granita alla menta poiché oggi fa molto più caldo di tutti gli altri giorni di vacanza. Decidiamo poi di proseguire verso Marina di Salve, ma prima una sosta di cinque minuti a Santa Maria di Leuca, punto più a est d'Italia, il cui faro divide l'adriatico dallo ionio... Siamo ufficialmente nel profondo sud! Giungiamo in un parcheggio all'entrata di Salve, dove i camper pagano €8,00 al giorno, altri €8,00 se si fermano anche la notte, ma siccome noi sostiamo solo poche ore paghiamo solo €4,00 come le automobili. I 200 minuti successivi li passo a mollo, oggi fa decisamente troppo caldo. L'acqua è carina, ma non paragonabile a quanto visto finora. Un'ora dopo raggiungiamo Torre San Giovanni, cerchiamo un parcheggio malsegnalato (Rivamare, Lido oasi degli angeli) per un quarto d'ora e ci informiamo per i costi: €20x 24h + €3,00 corrente. I quaranta minuti seguenti li passiamo in spiaggia (acqua calda, sabbia pastosa: papà e Stefy a turno controllano Elektra e Guido Maria , loro due giocano e io faccio le mie immersioni. Tornati al camper ceniamo e andiamo a dormire. Prima però, qualche dritta sull'area di sosta: docce spartane (ma con acqua calda), lavabi, niente wc, scarsamente illuminato, è difficile dormire causa vicino villaggio, barbecue, elettricità, possibilità di carico/scarico, si può aprire la veranda.
13 LUGLIO 2012 Giorno 14 VENERDÌ
Mattina di pulizie al "Rivamare, Lido oasi degli angeli" fino alle undici. In seguito andiamo a mangiare un gelato da "Dolci sensazioni", un bar vicino all'area di sosta e ad un negozio di bricolage, dove compriamo una scopetta da camper, una bacinella e un pacchetto di pastiglie disgreganti del wc per un totale di €9,70. Il gelato era molto buono e i gusti vari, inoltre sul retro dei locali vi erano alcuni giochi per i bambini dell'età di Guido Maria. Tornati al camper partiamo alla volta di Gallipoli. La raggiungiamo alle 16:00 e dopo pochi minuti troviamo il "Campo delle bandiere", un'area di sosta sconsigliata. Anzitutto è priva di corrente e lavabi, in secondo luogo la doccia costa €2,00 (decisamente troppo, direi) ed il getto è o bollente o gelato. Di buono ha però il bar, la vicinanza al mare e l'aria aperta. Tornando a noi, dopo una mezz'oretta in cui tentiamo inutilmente di far addormentare Guido Maria, andiamo in spiaggia e nuotiamo molto. Giunti al camper ci rechiamo al grande parcheggio del Porto Vecchio, vicino al quale ferma un trenino turistico rosso. Ci mostra i luoghi più belli del centro storico a penisola: un'antica pescheria, il meraviglioso lungomare,le numerose chiese riccamente decorate all'interno, l'unica spiaggia di Gallipoli e la Torre di S. Andrea. Ci lascia infine al centro di piazza Imbriani, dove c'è un'omonima pizzeria/ristorante di mare, presso il quale mangiamo delle ottime cozze e un fritto misto e una pizza molto buona dai gusti forti. Successivamente abbiamo fatto il giro delle bancarelle, dove ho deciso di acquistare qualche souvenir per le nonne. Tornato al camper crollo sfinito nel mio letto.
14 LUGLIO 2012 Giorno 15 SABATO
Alle dieci cominciamo il viaggio per P. Cesareo, a 26km da Gallipoli. Dopo soli venti minuti di viaggio abbiamo uno scontro con un'automobile (Ford Fusion), il che ci rallenta di quaranta minuti e ci distrugge il gavone. A mezzogiorno circa giungiamo all'area portuale di P. Cesareo, dove ci informiamo per il servizio Taxi Boat, che costa €15,00 e la metà per i bambini (se si opta per l'itinerario guidato di tutte le isole circostanti a quella dei conigli), €5,00 e la metà per i bambini (se si sceglie solamente i servizio taxi). Vi consiglio di portarvi il pranzo al sacco, poiché sull'isola non vi è alcuna forma di commercio. Per le due arriva sul suo gozzo a motore un gentile gestore per portarci sull'isola. Il tragitto dura un paio di minuti, nei quali chiediamo indicazioni per una più corretta visita all'Isola dei conigli. La parte dove l'acqua è più bella è dietro la pineta, quella dove è più bassa è a sinistra degli scogli, quella dove è più alta è alla destra degli scogli. Comunque faccio snorkeling come mio solito (questa volta provando a coinvolgere anche Guido Maria, senza successo: ha paura di mettere la testa sott'acqua) per tre pre spostandomi da una spiaggia all'altra. Posso osservare miliardi di pesci dalle dimensioni impressionanti e dai colori incredibili: per esempio io e mio papà abbiamo visto un'orata enorme completamente gialla. Per il resto l'isola è pazzesca: non abbiamo incontrato quasi nessuno, le spiagge sono una più bianca dell'altra e l'acqua è davvero molto molto pulita. In seguito torniamo al camper e successivamente partiamo per Punta Prosciutto, luogo (si dice) più bello e suggestivo di tutta la Puglia. Subito tagliamo per Torre Colimena, area di sosta "Le Saline", molto vicino al mare, €19,50 x notte con: corrente, docce calde (€1,00) e fredde (gratis), bar, wc pulitissimi, minimarket... Una bella area di sosta, insomma! Dei cordialissimi gestori ci aiutano a parcheggiare, poi andiamo alla spiaggia, a 200mtdall'area attrezzata. Vi passiamo una mezz'oretta, in seguito torniamo al camper per cenare con i fiori di zucca fritti che avevamo preso al campeggio "Fontanelle". Siamo molto stanchi e alle 22:00 andiamo a dormire.
15 LUGLIO 2012 Giorno 16 DOMENICA
Passiamo la prima mattina in spiaggia, l'acqua oggi non è molto pulita. Sinceramente dal luogo più bello della Puglia mi aspettavo qualcosa di meglio... Ma prima di passare alle conclusioni affrettate forse dovrei prima aspettare di vedere con più calma Punta Prosciutto. Il fondale è molto bello: consiste in un'unica enorme lastra di pietra che va da una parte all'altra della costa e termina in uno strapiombo di 3mt. Mentre noi nuotiamo, papà va in paese a comprare il pesce, prende scampi, cozze, una seppia e qualche gamberetto. Torniamo al camper per pranzare; il pesce é molto buono e papà mi racconta che il paese sembra arabo: case basse e bianche, piccoli negozietti all'interno e gente che parla in una maniera incomprensibile. Il pomeriggio invece è all'insegna del riposo, o almeno lo è fino alle 18:00 circa, quando Guido Maria si desta dall'intervallato riposino pomeridiano. Giusto allora montiamo sulla sella e in bici raggiungiamo la chiesa della S. Annunciazione di Maria Vergine. In seguito torniamo al camper per cenare e portare un paio di volte Elektra a spasso (soffre di diarrea, non si sente molto bene). È durante una di queste escursioni che papà mi offre una lezione astronomica gratuita sulle costellazioni dell'Orsa e della Cassiopea. Infine al termine di una bella giornata cado sfinito nel mio letto, nella speranza che la prossima sia meglio ancora.
16 LUGLIO 2012 Giorno 17 LUNEDÌ
Alle undici circa partiamo con il camper verso Punta Prosciutto: angolo divino della Puglia, anfratto suggestivo di bellezza naturale, diamante del Salento. Mangiamo ed in seguito facciamo un bagno nelle splendide acque calde, il cui contatto con il selvaggio le rende ancora più belle e pulite. Il fondale è roccioso e papà si fa male ad una gamba contro uno scoglio. Elektra entra in acqua e si butta addosso a Guido Maria, che è felicissimo e si diverte molto. Il mare è un po' mosso e io non mi allontano troppo. Ora, letti i diari di bordo dei miei "colleghi", mi stupisco di quanto venga decantata Punta Prosciutto, poiché in confronto a Baia dei Turchi non é niente di che. Ripartiamo in direzione Manduria, città descritta da Plinio il Vecchio nel I secolo a.C. Vi giungiamo per le quattro e dopo un quarto d'ora di visita al piccolo borgo torniamo al camper e ci rechiamo finalmente a Ostuni, in un parcheggio tra corso Mazzini e via Serra (dove si paga dalle 19:00 alle 2:00 e dalle 9:00 alle 16:00 €0,52 all'ora). Visitiamo il centro storico e compriamo due bottiglie di olio marca Cimaf (un'azienda con un frantoio verso Francavilla). Il centro è davvero caratteristico e mi ricorda molto Alberobello con le case imbiancate e i numerosi negozi di souvenirs. Torniamo al camper, notiamo una bancarella di hot-dog veramente organizzata al parcheggio, compriamo quattro panini, ceniamo e infine mi addormento ascoltando la ninna nanna per Guido Maria.
17 LUGLIO 2012 Giorno 18 MARTEDÌ
Ulteriore visita al centro storico di Ostuni, acquistiamo in un simpaticissimo negozio: un cappello bianco per Stefy (si vergognerà a portarlo a Torino), una trottola per babbo (è un po' all'antica), uno yo-yo per Guido Maria (prima o poi gli insegnerò a usarlo) e un braccialetto di cuoio con su scritto il mio nome per me (molto originale). Scopriamo che dentro le chiese sono allestiti dei musei, perciò bisogna pagare per entrare. Elektra oggi non sta affatto bene, così le compriamo un medicinale in una delle fornitissime farmacie di Ostuni. Nel frattempo incontriamo molti vigili urbani, perciò vi raccomando di essere molto rispettosi delle leggi nella vostra permanenza in questa meravigliosa città. Torniamo in camper con l'intento di cominciare a risalire la Puglia e sull'autostrada per Polignano incrociamo il frantoio di ieri. Si avvicinano proprietari simpaticissimi che ci fanno entrare e ci mostrano la procedura per ottenere l'olio: prima passano le olive raccolte nel defogliatore (un macchinario che toglie loro le foglie), poi nella lavatrice (che le scuote e le pulisce), in seguito finiscono nel frangitore (che le pesta), successivamente nella granula (che le lavora fino a renderle olio), dopodiché la miscela va nel decanter (che divide l'olio puro dall'acqua) e infine nel divisore (che fa la stessa cosa con l'olio ricavato ma con più precisione). Giungiamo a Cala Fetente, dove ci accoglie un mare molto agitato, purtroppo non possiamo fare il bagno. Ripartiamo, stavolta molto seriamente, e dopo tre ore e mezza di viaggio abbiamo attraversato tutta la Puglia da sud a nord. Torniamo a Lesina, area di sosta "L'Oasi", dove gli abituali proprietari ci accolgono raccontandoci divertenti aneddoti sulle loro anguille, sui diversi modi di cucinarle (alla piastra o "a lampascioni") e sugli usi e costumi di questo singolare paese.
18 LUGLIO 2012 Giorno 19 MERCOLEDÌ
Partenza alle undici per l'Abruzzo; alle quattordici e trenta arriviamo a Pineto, in provincia di Teramo. Facciamo un bagno, mangiamo un gelato e dopo due ore ripartiamo. Alle 19:30 raggiungiamo Porto Sant'Elpidio, ci documentiamo su internet e troviamo una pizzeria-carne alla brace (che dal 1 Agosto si trasferirà in via S. Giovanni Bosco): Il Braciere. Purtroppo troviamo il locale in fiamme, in parole povere "Ci è bruciato Il Braciere". Guido Maria è felicissimo, è la prima volta che vede i pompieri (il lavoro che dice di voler fare da grande) in azione. Credo che per lui questo sia stato il momento più bello della vacanza... Ci tocca aspettare un'ora, poi il locale riapre e mangiamo un'ottima pizza. Torniamo al camper e mentre tutti dormono papà ci porta a Fano, in provincia di Pesaro Urbino, parcheggio gratuito con servizio camper in viale Kennedy.
19 LUGLIO 2012 Giorno 20 MERCOLEDÌ
Mi duole annunciarlo, ma le ferie di mio papà stanno giungendo al termine e la penna si sta scaricando, così queste sono le ultime parole del diario di bordo. Spero l'anno prossimo di potervi raccontare di qualche viaggio in Olanda o in Svezia, ma le vacanze sono finite. Dalle undici e mezza viaggiamo otto ore di fila (comprese due soste in autogrill), e finalmente arriviamo a Torino, città che -al termine di mille viaggi- riesce ad ingannarci ed entusiasmarci come solo lei sa fare.
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