Pubblicato:
27/08/2010 da
adriawin
Periodo:
07/03/2009 - 29/04/2009
(53 giorni)
Non specificato
2009 - l’anno di un viaggio importante:
da Napoli si va verso il lontano oriente.
Preparati i visti di ingresso, in Siria obbligatori c/o l’ambasciata di Roma, in Giordania si possono anche richiedere alla frontiera.
GIORNO 7 MARZO
Si parte da Bari verso Igoumenitza in comodo open deak. Percorriamo l’Egnatia odos, la favolosa autostrada greca fino alla dogana turca di Ipsala, poche formalità, tutto gratuito, altra autostrada in Turchia abbiamo acquistato il comodo pass elettronico 30 lt che ci servirà in parte anche per il ritorno. Tentata escursione al Nemrut Dagi ma chiuso per neve, prima grande emozione il passaggio sull’Eufrate con traghetto per tagliare verso Sanilurfa città santa, siamo lì proprio di venerdì, giornata di pellegrinaggio, anche tanti pellegrini iraniani.
Il confine siriano è vicino, ma i nostri compagni di viaggio temendo problemi poiché avevamo dichiarato Killis in ambasciata hanno preferito questa dogana, non è così figuriamoci con le tasse che lasci! L’importante per loro è che passi! Dogana squallida, con notevole traffico commerciale, quella dove abbiamo impiegato un po’ di tempo in più e capito meno (dopo siamo diventati espertissimi). Tassa d’ingresso per 15 giorni 350 dollari, comprende tassa gasolio, assicurazione (fare attenzione al rilascio di tutti i foglietti colorati)! Cambio lire siriane 1 euro/65 ls presso gli sportelli western union, le banche non effettuano cambi. Il gasolio costa 25ls
GIORNO 14
Siamo in Siria ad ALEPPO, sosta libera in città: in alternativa si può sostare presso le suore francescane, l’abbiamo saputo dopo. Visita della città.
GIORNO 17
RASAFA, una delle città morte, c’è un comodo punto sosta, si va verso AR RAQQA strada ottima poi verso il castello sul lago di Assad, posto stupendo cena a base di pesce, sosta comoda.
GIORNO 18
Visita del sito, poi giornata persa, abbiamo sbagliato strada - bisogna stare molto attenti - i nomi sono simili e la nostra carta non è delle migliori. Sosta presso una scuola coranica.
GIORNO 19
PALMIRA, di sera il sito è bellissimo, sosta comoda in centro
GIORNO 20
Piove ma non desistiamo e visitiamo il sito, poi via verso HOMS, accogliente città, siriani sempre molto gentili. Finalmente belle pasticcerie e panetterie, finalmente il “pane nostrum”. Sosta libera in città.
GIORNO 21
HAMA, la città delle norie, di nuovo un luogo integralista, donne velatissime e uomini con palandrane. Sosta libera in città.
GIORNO 22
QSAR WARDAN, case ad alveare simili ai nostri trulli o nuraghi, famiglia accogliente che ci mostra la semplicità della loro vita, un luogo che lascia un segno! Sosta libera a Marrad.
GIORNO 23
MARRAD, caravanserraglio adibito a museo ricco di reperti e mosaici, molto interessante e ben allestito. SEIJLLA, altra città morta, sito ben tenuto, poi AL BAR, tombe a piramide, Apamea. Sosta libera, piove.
GIORNO 24
APAMEA, visita sito, mancato museo (martedì chiuso). MAALULA, freddo, neve, vento, è sulla strada del rientro e preferiamo rimandare. Sosta forzata alla Fiat di Damasco per un intervento al radiatore del camper del nostro amico Vitttorio, estrema gentilezza e professionalità, abbiamo anche pernottato c/o loro, in attesa della riparazione, serata col nostro van a Damasco per un primo approccio a questa città che a detta di tutti è molto caotica.
GIORNO 25
DAMASCO, in giro per la città, giornata molto piacevole conclusa degnamente con una sosta da Bekdach - una gelateria nel souk con sale frequentate dai locali, un’atmosfera veramente rilassante. Sosta libera nei pressi del museo.
GIORNO 26
Ancora in giro per Damasco, altri luoghi ancora li visiteremo al ritorno volentieri, ci fermeremo di nuovo. In serata siamo a Borsa, sosta libera in città.
GIORNO 27
Visita di BORSA, la città nera tutta di basalto. Poi SWEIDA, visita del museo, poi acquisto di squisito vino bianco locale.
Lasciamo la Siria poiché oggi scade il permesso di soggiorno: 2 settimane sono volate! Tassa di uscita, non poteva mancare! 1050 lire siriane.
Passaggio in GIORDANIA, dogana accogliente, tassa ingresso, assicurazione 100jd/100 euro (sempre 2 settimane), sosta libera a Ramtha.
GIORNO 28
Siamo ad IRBID, famosa città universitaria, mancata visita ai musei (sabato sono chiusi). Tanti giovani, un bel campus universitario, tante le donne: anche qui notiamo, come in Africa, la prevalenza dell’istruzione al femminile.
Proseguiamo per PELLA, città di Giacobbe ed Esaù, visita del sito poi AJLUN, il castello.
Finalmente JERASH, sosta comoda all’interno del sito, in Giordania c’è la polizia turistica, quando si arriva in un luogo e si intende pernottare ci si rivolge a loro che immediatamente sistemano i mezzi nei luoghi più comodi per noi e per il loro controllo, una vera comodità che rende ancora più sereno il pernottamento.
GIORNO 29
Visita accurata del sito, davvero interessante, serata in città (un po’ squallida).
GIORNO 30
SALT, città di Giobbe, veramente piacevolissima, poi pomeriggio a BETANIA, sito da tutti accettato come il luogo del battesimo di Cristo. Siamo a 350 m. sotto il livello del mare. Una comoda navetta ci conduce attraverso la macchia al corso del Giordano, la riva israeliana è al di là. Abbiamo la fortuna di assistere al battesimo per immersione nelle acque di un giovane ed un signora, grande è l’emozione!
Di nuovo in viaggio verso il Mar Morto, il mare di Lot dove si crede che siano sorte Sodoma e Gomorra, sostiamo liberamente a cura della polizia turistica.
GIORNO 31
Giornata al mare, siamo in un luogo estremamente turistico, sia di locali che stranieri, pulmann che scaricano folle inimmaginabili. Siamo a meno 400 m. sotto il livello del mare, si respira l’8 % in più di ossigeno, la salinità è di circa 345 per litro contro i 35 del nostro mare, tanti i sali bromo, sodio, potassio, zolfo, magnesio, ci si può anche ricoprire di fango ma ci è mancato il coraggio. Tante le spa con un turismo di èlite.
In serata ci incamminiamo verso il Monte Nebo, splendida strada panoramica. Questo luogo è ritenuto l’ultima tappa del viaggio di Mosè verso la Terrasanta (e lì morì), dall’altura si gode di un panorama a 360 gradi. Scegliamo di non fermarci per la notte e recarci a MADABA che dista pochi km. E bene abbiamo fatto, la polizia turistica ci ha sistemato in un comodo spazio riservato, la città è tutta in rifacimento, adesso capiamo il perché: era imminente la visita del papa in quei luoghi!
GIORNO 1 APRILE
MADABA, città molto accogliente, mosaici bizantini, parco archeologico. Ma eccoci in un luogo unico: UMM AS RASAS, un sito affascinante, mosaici, scavi ancora in corso a cui è possibile assistere, ampie spiegazioni, accompagnati da addetti agli scavi che ci hanno trasmesso il loro amore per questo luogo di cui si parlerà in futuro.
Serata al castello di Karak.
GIORNO 2
Visita alla fortezza crociata di AL KARAK.
Poi si va, nel pomeriggio, a PETRA. Di nuovo una situazione fortunata: stasera c’è la possibilità di effettuare la visita del sito a lume di candela fino al teatro, dove si sosterà ascoltando musica. Potevamo non partecipare? E’ un’organizzazione abbastanza turistica ma basta concentrarsi sul luogo che di sera è unico. Sosta notturna libera.
GIORNO 3
E’ venerdì, giorno festivo, e decidiamo di trascorrere una giornata in relax a Petra, la città è Wadi Musa di scarso interesse, perciò ci rechiamo a visitare la cosiddetta PICCOLA PETRA, sarà un assaggio di ciò che vedremo domani. E’ una Petra in scala ridotta usata dalle carovane come punto sosta. Trascorriamo una piacevole giornata in compagnia di una numerosa famiglia giordana negli ampi spazi non distanti dal sito. Sosta notturna sempre libera.
GIORNO 4
Visita del sito di PETRA, esperienza unica! E’ considerata a ben ragione una delle meraviglie del mondo. Intera giornata, per nulla faticosa, solo la salita al monastero che,in verità, non mi ha entusiasmata. Sosta libera ancora a Petra.
GIORNO 5
Verso il Wadi Rum, il deserto rosso, luogo molto turistico con carovane di turisti mordi e fuggi. Tutto ben organizzato, punto sosta, fuoristrada che accompagnano al percorso prescelto. Sosta notturna al Wadi.
GIORNO 6
Mancata escursione al Wadi causata da una violentissima tempesta di sabbia. Peccato!
Ci dirigiamo ad AQABA, affacciata sul mar Rosso, tappa finale del nostro itinerario, città moderna, turistica, centro un po’ squallido, litorale bruttino, in fase di espansione, cioè tanto ma tanto cemento! Sosta libera in parcheggio nei pressi della polizia.
GIORNO 7
Verso sud, verso le spiagge della barriera, lungo la strada c’è un piccolo acquario che poi si è rivelata una stazione biologica di studio per la protezione della barriera corallina. Più avanti, spiagge attrezzate e davanti a noi la barriera, mare limpido, sabbia dura, diversa dalla nostra, un po’ scomoda. Sempre un leggero vento che smorza la calura, all’orizzonte i grandi alberghi israeliani. Siamo al confine con l’Arabia Saudita, di fronte la penisola del Sinai. Aqaba è un luogo di passaggio e sosta dei pellegrini diretti alla Mecca, anche perché nel suo porto attracca la nave proveniente dall’Egitto. Sosta libera al mare.
GIORNO 8
Un incubo! Dobbiamo prolungare il soggiorno, domani 14° giorno, dobbiamo rinnovare! Accompagnati dalla solerte polizia troviamo l’ufficio giusto, possiamo restare fino a giugno!
Trascorriamo un’altra giornata al mare. Di pomeriggio un gran movimento: è scattato il week end ed i locali si trasferiscono con tende ed ogni tipo di mercanzie al mare.
Conviene andar via, la confusione è troppa. Iniziamo una svogliata risalita lungo la strada al confine con Israele, tanti check-point, un saluto e via.
Sosta verso Safi nel parcheggio di una mosche.
GIORNO 9
Venerdì è festivo, vorremmo fermarci di nuovo al mar Morto, ma c’è il caos più totale poiché si tiene la maratona da Amman al Dead Sea.
Riusciamo a passare e ci dirigiamo ad AMMAN, arrivo in città tranquillo, sosta comoda alla cittadella, visita della città a bordo del nostro agile van, visita della moschea di re Abdallah.
Serata in giro per la città. La polizia ci accoglie per la notte all’interno del sito archeologico dopo la chiusura. Che panorama di sera! I colli sono tutti intorno a noi, siamo proprio fortunati. Di tanto in tanto un’esplosione di fuochi d’artificio: si festeggiano degli sposi.
GIORNO 10
Risveglio al suono delle campane della chiesa e la chiamata alla preghiera dalle varie moschee. Continuiamo ancora il nostro giro in città sosta alla cittadella.
GIORNO 11
Domani è Pasqua e vorremmo festeggiare, finalmente troviamo un negozio di surgelati ed acquistiamo del pesce, siamo in crisi d’astinenza.
Il pomeriggio lo trascorriamo nella Amman moderna, la città è tutta un fermento di costruzioni, diventerà a breve il maggior centro direzionale e residenziale del Medio Oriente.
In serata messa di Pasqua dai Salesiani. Sosta alla cittadella.
GIORNO 12
Oggi è Pasqua, decidiamo di trascorrerla ad IRAQ AL MIR, un po’ fuori città. Visitiamo il tempio megalitico, raccogliamo iris neri, fiore simbolo della Giordania, ed in riva ad un fiume consumiamo il pranzo di Pasqua: spaghetti allo scoglio, merluzzo in bianco, frutta, dolci locali, il tutto innaffiato dal vino bianco acquistato in Siria. Una doccia rinfrescante sotto un cascatella e che vogliamo di più?!
Domani andremo sulla strada dei castelli del deserto. Ci avviamo, sosta notturna libera ad Al Muwqrar con un’affettuosa accoglienza.
GIORNO 13
Verso la via dei castelli del deserto, interessanti i tre sulla strada di andata, poi UMM JAMAIL, un’altra città basaltica. Sosta notturna preso i pompieri. Questi ci mancavano!
GIORNO 14
Visita del sito accompagnati da un archeologo parlante italiano. Visita di UMM QUAIS, città romana Gadara ben conservata, qui Gesù fece il miracolo dei maiali, si affaccia sul lago di Tiberiade ma c’è nebbia.
Dogana giordana, tassa di uscita 15 dj. Ingresso in Siria per una settimana 265 dollari, arrivo in serata ad EZRA’, cittadina molto accogliente. Sosta nel cortile della chiesa di S.Giorgio.
GIORNO 15
Visita della chiesa, poi S.Elia, illustrata sapientemente dal rettore ortodosso che gentilmente ci ha aperto la chiesa. Di nuovo a DAMASCO, come è piacevole ritornare in questa città, di corsa in gelateria, poi palazzo Azim e il quartiere cristiano. Piacevole serata in giro, abbiamo assistito alla chiusura del souk. Sosta come sempre strada accanto al museo nazionale.
GIORNO 16
Riproviamo con MALULA, piove e fa freddo, ma questa volta non desistiamo, visitiamo S.Sergio e S.Tecla, accolto come sempre con affetto da un prete ortodosso, ed assistiamo ad una funzione in aramaico, la lingua di Gesù che qui viene studiata e mantenuta viva.
Di nuovo HOMS, sosta libera in città.
GIORNO 17
Un altro caposaldo siriano, KRAC DEI CAVALIERI, enorme castello che domina un vasto territorio. Monastero di S.Giorgio. Poi SAFIRA col suo castello bianco, aperto anche qui per noi, con panorama sul Libano. Serata greco ortodossa, a Safira c’una processione di Pasqua, che qui si festeggia una settimana dopo la cristiana, Quest’anno per noi doppia festa!
Sosta libera a Safira.
GIORNO 18
Andiamo verso il mare Mediterraneo. AMRIS ci accoglie con le sue tombe reali a colonna. Poi LATAKIA, città moderna, mare inaccessibile, è città portuale.
Sosta libera a Latakia.
GIORNO 19
Castello del Saladino. Sosta al mare, luoghi squallidi, inimmaginabili nei periodo estivo, insomma è proprio inutile recarsi in queste località marine. Sosta ad Al basik.
GIORNO 20
Confine SIRIA, tassa di uscita 1050ls, ingresso in TURCHIA, fine della nostra avventura.
Altri giorni li spendiamo a Mersin, Konia, Ankara, Istanbul, poi in Grecia, gran finale, visita di Verghina verso Salonicco - sito consigliato da Paralos 1 di COL - degna conclusione di un grande viaggio.
E M O Z I O N I
Essere in Mesopotamia, che è stata sempre presente nei nostri studi scolastici, chi l’ avrebbe mai detto!
Attraversare l’Eufrate, essere sul luogo del battesimo di Cristo a Betania, il Mar Morto con la sua particolarità e la depressione a -400 (povero lui!), il Mar Rosso con la sua barriera, essere al confine con Iraq, Arabia Saudita, Israele, Libano - erano appena al di là, gli usi i costumi, l’arretratezza di alcuni luoghi anni '60 da noi (forse beati loro!)
La convivenza delle religioni musulmana, cristiana, ortodossa.
Cortesia e gentilezza a volte imbarazzante.
I bambini tutti scolarizzati, tante università pubbliche e private.
Tante genti nomadi che vivono di pastorizia e agricoltura nel deserto sotto grandi tende.
Nei musei la prime forme di scrittura le tavolette di Ebla, i rotoli del Mar Morto, tanti mosaici.
Credo proprio che questo sia un viaggio che compendia tutta la civiltà, un viaggio piacevolmente lento che passa tra realtà remote e moderne.
ALBERTO e ANTONIETTA DONADONI - ADRIA WIN - NAPOLI